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Ing. Alessandro Angelini – Via Valona 8/a – 47923 Rimini
C O M M I T T E N T I
COMUNE DI RIMNI Piazza Cavour, 27 Rimini (RN)
ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BOLOGNA
Via Zamboni, 33 Bologna (BO)
VALUTAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO
REALIZZAZIONE DI UN INSEDIAMENTO UNIVERSITARIO NELL’AMBITO DEL PIANO DI
RECUPERO DI INIZIATIVA PUBBLICA DELL’AREA EX-MACELLO COMUNALE Via D.Campana 11- Rimini
Legge 26.10.1995 n. 447 – “Legge Quadro sull’Inquinamento acustico”
D.P.C.M. 14.11.1997 - “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”
L.R. 09.05.2001 n.15 Regione Emilia Romagna - “Disposizioni in materia di inquinamento acustico”
D.G.R. 673/04 Regione Emilia Romagna - “Criteri Tecnici per la redazione della documentazione….”
V001.17102012
Ing. Alessandro Angelini Via Valona 8/a, 47923 Rimini Tel. 347.4523587 – Fax. 0541.1794116 mail: ing.angelini@virgilio.it PEC alessandro.angelini2@ingpec.eu C.F: NGL LSN 73A17 H294F – P.I: 03365300403
Ing. Alessandro Angelini
TECNICO COMPETENTE IN ACUSTICA AMBIENTALE (Provv. Resp. Serv. Amb. n.239 del 30/12/2008
pubbl. B.U.R. del 28/01/2009 – parte II)
_______________________________________________________
Ing. Alessandro Angelini – Via Valona 8/a – 47923 Rimini
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Indice 1 - Premessa ..................................................................................................................................................... 3
2 - Descrizione dell’intervento e dell’attività svolta ..................................................................................... 6
3 - Normativa di riferimento ........................................................................................................................ 11
4 - Sorgenti di rumore e ricettori individuati .............................................................................................. 14
5 - Caratterizzazione delle sorgenti.............................................................................................................. 22
5.1 - Sorgenti UTA (S1 e S2) .................................................................................................................. 22
5.2 - Refrieratori condensati ad aria (S3) ............................................................................................... 23
5.3 - Estrattori cappe chimiche (S4 e S5) ............................................................................................... 28
5.4 - Circolatori impianto climatizzazione (S6) ..................................................................................... 32
6 - Contributo delle sorgenti ai ricettori ...................................................................................................... 37
6.1 - Sorgenti UTA (S1 e S2) sui ricettori R1, R2, R4, R5. ................................................................... 37
6.2 - Refrigeratori condensati ad aria (S3) su ricettore R3 ................................................................... 40
6.3 - Estrattori cappe chimiche S4 su ricettore R4 e S5 du ricettore R2 ............................................ 44
6.4 - Circolatori impianto climatizzazione (S6) ..................................................................................... 45
7 - Clima acustico esistente .......................................................................................................................... 46
8 - Valutazione di impatto acustico ............................................................................................................. 54
9 - Conclusioni .............................................................................................................................................. 58
10 - Strumentazione di misura ............................................................................................................... 59
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1 - Premessa
Il sottoscritto, Ing. Alessandro Angelini con studio tecnico a Rimini in Via Valona
8/a, iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Rimini al n. 822, è stato incaricato dal
Comune di Rimini di redigere la presente Valutazione Previsionale di Impatto Acustico ai
sensi della Legge n.447/95 “Legge quadro sull’inquinamento acustico”, relativamente
all’intervento edilizio per la realizzazione di un insediamento universitario nell’ambito del piano
di recupero di iniziativa pubblica dell’area ex-macello comunale, in Via Dario Campana 11 a
Rimini.
Ai sensi dell’art. 8 comma 2 della Legge 26 Ottobre 1995, n. 447 “Legge quadro
sull’inquinamento acustico” e dell’art. 10 comma 3 della Legge Regionale 9 Maggio 2001 n.15, è
richiesta, ai fini del rilascio delle necessarie autorizzazioni comunali per la realizzazione
dell’intervento di cui sopra, la documentazione di impatto acustico redatta a sensi della
Delibera di Giunta Regionale dell’E.R. n. 2004/673.
La valutazione previsionale d’impatto acustico, consiste nella comparazione tra lo
scenario con e senza le opere ed attività che comportano un aumento del rumore ambientale,
indicando, nel caso specifico, il rispetto dei valori e dei limiti fissati dalla normativa nazionale e
dal Piano Comunale di Classificazione Acustica.
Verranno quindi prese in esame e descritte le variazioni acustiche significative indotte
nelle aree circostanti o particolarmente protette e prossime all’area in oggetto, anche attraverso
le risultanze dei rilievi fonometrici in situ.
A partire dalla situazione acustica attuale, che verrà dettagliata attraverso lo studio
dell’area circostante il fabbricato, analizzandone destinazioni d’uso, attività e sorgenti rumorose
eventualmente già presenti, eventuali caratteristiche e peculiarità delle infrastrutture viarie e
relativi flussi di traffico e in generale tutto ciò che implica la produzione di rumore, si definirà il
“clima acustico” esistente. Si procederà poi all’analisi delle eventuali modificazioni che le
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sorgenti di rumore introdotte dalle nuove attività apporteranno al clima esistente, valutandone
il contributo e verificando il rispetto dei valori e dei limiti fissati dalla normativa vigente.
A tal scopo la committenza ha fornito copia degli elaborati architettonici di progetto e le
caratteristiche tecniche degli impianti installati.
Trattasi d’intervento di recupero degli edifici dell’Ex-Macello Comunale sito a Rimini in
Via Dario Campana 11, da destinare al Tecnopolo di Rimini, sede di attività di ricerca avanzata.
Il progetto è promosso dall’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna e dal
Comune di Rimini. L’intervento oggetto della presente s’inserisce all’interno di un progetto più
ampio e che prevede il riutilizzo di tutta l’area Ex-Macello (quindi anche il corpo di fabbrica
principale posto al centro del lotto), ma, attualmente, è previsto il solo intervento sui corpi di
fabbrica secondari, collocati sul perimetro del lotto e che si affacciano sulle pubbliche vie, da
destinarsi esclusivamente a laboratori di ricerca.
La presente relazione è pertanto relativa solo ed esclusivamente a questa prima fase
dell’intervento, del quale, nel seguito, sono anche riportati stralci degli elaborati architettonici
dai quali risulta non oggetto di intervento il corpo di fabbrica principale.
Saranno realizzati laboratori per ricerche in campo chimico (corpo di fabbrica
prospiciente la Via Dario Campana - oggetto di ampliamento che lo porterà ad occupare tutto
il fronte strada) con annessi i necessari vani tecnici per gli impianti (corpi di fabbrica che si
affacciano sulla Via Nataloni) quali macchine per il trattamento dell’aria (UTA), gruppi
frigoriferi per la climatizzazione estiva, oltre a sistemi di aspirazione facenti parti delle dotazioni
di sicurezza di ogni singolo laboratorio.
Si eseguiranno rilievi fonometrici per la definizione del clima acustico con particolare
attenzione nel periodo di riferimento notturno in quanto, anche se si presume che l’attività di
ricerca sia sospesa nelle ore notturne, non è escluso che per esigenze funzionali degli impianti,
o di gestione dei laboratori, le UTA ed i gruppi frigoriferi non siano in funzione anche dopo le
22:00.
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Le caratteristiche tecniche fornite per gli impianti che saranno installati permetteranno di
valutare il contributo di tali sorgenti ai ricettori, il tutto da valutarsi in concomitanza alle altre
sorgenti eventualmente presenti.
Nei capitoli successivi si darà una breve descrizione dell’intervento edilizio, si
analizzeranno le caratteristiche dell’area interessata, saranno identificate le potenziali sorgenti di
rumore disturbanti (macchinari, attività lavorative specifiche, traffico indotto) e si procederà
con la loro caratterizzazione, anche in base a calcoli previsionali.
Verranno poi individuati i ricettori sensibili e il contributo al clima acustico esistente
dell’attività oggetto di studio, svolgendo altresì il confronto con i limiti imposti dalle normative
e dal Piano di Classificazione Acustica Comunale.
La presente relazione si articola quindi nelle seguenti fasi:
1. Individuazione delle potenziali sorgenti di rumore che possono indurre
modificazioni al clima acustico esistente;
2. Identificazione dei ricettori sensibili (residenze, ecc…);
3. Determinazione del rumore prodotto dalle specifiche sorgenti di rumore
individuate al punto 1, mediante calcoli previsionali effettuati in base alle
caratteristiche delle stesse ed a rilievi sul posto;
4. Determinazione del clima acustico esistente nell’area d’interesse (ricettori)
mediante rilevamenti fonometrici;
5. Determinazione del contributo del rumore determinato al punto 3 al clima
acustico determinato al punto 4;
6. Verifica del rispetto dei limiti assoluti di immissione assoluti e differenziali;
7. Eventuali prescrizioni necessarie al fine del rispetto dei suddetti limiti;
Dal punto di vista acustico gli interventi che possono presuntivamente indurre variazioni
più o meno significative nel clima acustico sono:
1. L’installazione di macchine relative alla climatizzazione /
riscaldamento / trattamento fumi del fabbricato ecc…;
2. Attività specifiche legate alla destinazione d’uso del fabbricato
(concerti e spettacoli);
3. Flussi di traffico indotti dalla nuova attività.
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2 - Descrizione dell’intervento e dell’attività svolta
L’area oggetto d’intervento è delimitata a Sud dalla Via Dario Campana, ad Est dalla Via
Nataloni, a Ovest dalla Via Toni, a Nord con un lotto residenziale di recentissima realizzazione
ed è distinta al Catasto Edilizio Urbano del Comune di Rimini al Fg. 73 Mappale 15.
La porzione interessata da questo prima fase di lavori è tutta quella prospiciente il lato
sud dell’area e che si affaccia su Via Dario Campana (ex-casa del Custode), i due corpi laterali
ad essa simmetrici sulla medesima via, ed i corpi di fabbrica che si affacciano sulla Via Nataloni
(ex-stalle).
L’ex-casa del custode ed i corpi di fabbrica ad essa adiacenti (Via Dario Campana)
saranno adibiti ad uffici e laboratori e subiranno un ampliamento che li porterà ad occupare
tutto il fronte del lotto (Via Dario Campana). Le ex-stalle saranno destinate a ospitare parte
dell’impiantistica. Il tutto, ovviamente, sarà conseguito a mezzo di un consistente intervento di
ristrutturazione dell’esistente sia a livello strutturale, che impiantistico e delle finiture.
L’attuale accesso al lotto (ingresso carrabile pedonale su via D.Campana – blocco
centrale, ex casa custode), sarà rivisto, convertendolo in accesso esclusivamente pedonale e
realizzando nuovi accessi carrabili sulle vie laterali. E’ prevista la realizzazione di 12 posti auto,
in quanto sarà molto il limitato numero di addetti previsti nei laboratori ed uffici (20 persone
comprendenti ricercatori ed addetti agli uffici – dato fornito dal team di progettazione). Si
anticipa sin da subito che, in considerazione di quanto sopra, il contributo in termini
d’incremento della rumorosità della zona da attribuire al traffico indotto, sarà del tutto
trascurabile.
In figura 1 è riportata una fotografia aerea con evidenziata l’area di intervento (in blu via
Toni, in verde via Nataloni, in rosso Via D.Campana). In figura 2 sono evidenziate le nuove
destinazioni previste in progetto per i vari corpi di fabbrica ed i nuovi accessi carrabili.
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Figura 3- Sorvolo aereo area.
Il lotto è accessibile da Via della Lontra che s’immette su Via della Gazzella e quindi
Figura 1- Vista aerea dell'area.
Area oggetto di intervento Via Dario Campana
Via Nataloni Via Toni
Via Dario Campana
Ampliamento - Laboratori
Ampliamento - Laboratori
Laboratori
Uffici Ingresso pedonale
Impianti Tecnici
Accesso carrabile
Accesso carrabile
Figura 2 - Vista aerea dell'area.
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Come già anticipato, l’edificio che costituiva il fabbricato principale dell’ex-macello
(blocco grigio al centro del lotto), al momento non è oggetto d’intervento ed è escluso dal
progetto cui la presente relazione fa riferimento.
Nella successiva figura 3 è riportato uno stralcio dell’elaborato architettonico (stato di
progetto). Sono state evidenziate:
VERDE: Blocco fronte Via D.Campana con relativo accesso pedonale. Ospiterà gli
uffici (ex casa custode) ed i laboratori di ricerca nel campo della chimica (ali laterali);
ROSSO: Blocchi in angolo sulle Vie Nataloni e Toni, frutto di ampliamento del blocco
fronte Via D.Campana. Ospiteranno spogliatoi, lavanderie, officine depositi ecc…);
AZZURRO: Blocchi via Nataloni (ex-stalle). Ospiteranno gli impianti tecnici (quadri
elettrici, locali pompe e gruppi frigo (refrigeratori condensati ad aria), questi ultimi posti
all’esterno a terra;
GIALLO: Parcheggi.
Con le frecce rosse sono stati evidenziati gli accessi carrabili, con la verde l’accesso
pedonale.
In considerazione della destinazione specifica cui è destinato il fabbricato oggetto di
questa prima fase dell’intervento (non sono previste aule destinate all’insegnamento), delle
relative dimensioni, nonché delle informazioni fornite dalla committenza circa il numero di
persone che utilizzeranno quotidianamente la struttura (circa 20 persone), è plausibile
ipotizzare un modesto afflusso di mezzi quali automobili e motocicli e pertanto le possibili
modificazioni al clima acustico esistente saranno esclusivamente quelle prodotte dagli impianti
installati e necessari alla climatizzazione, riscaldamento, ricambi d’aria e specifici all’attività
svolta (laboratori di chimica). Il tutto sarà analizzato nei successivi capitoli.
Dal punto di vista urbanistico, secondo la previsione di PRG, il fabbricato ricade in zona
B3 - “Zona residenziale speciale di ristrutturazione”, mentre per il PSC l’area è
classificata come AUC5 - “Ambiti contenenti funzioni specialistiche”.
Nelle seguenti figure 6 e 6bis gli stralci delle relative tavole di piano.
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Figura 6 - Planimetria di progetto. VIA Dario CAMPANA
Parcheggio Parcheggio
Accesso Carrabile Accesso Carrabile
Blocco vani tecnici
Laboratori Laboratori Servizi
Deposito Lavanderia ecc..
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Figura 6bis- Stralcio PRG.
Figura 7- Stralcio PSC.
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3 - Normativa di riferimento
La “Legge quadro sull’inquinamento acustico” n°447 del 26.10.1995, richiede una
valutazione previsionale d’impatto acustico per il rilascio di autorizzazioni per l’esercizio di
attività che prevedono l’utilizzo di macchinari ed impianti rumorosi in relazione ai possibili
disturbi arrecati ad aree destinate ad ospitare tipologie di insediamenti sensibili al rumore.
La normativa regionale, ed in particolare la Legge Regionale 09.05.2001 n.15
“Disposizioni in materia di inquinamento acustico” e la Delibera di Giunta regionale n.
673/2004, richiamano quanto stabilito dalla Legge nazionale.
I piani di zonizzazione acustica comunali classificano le diverse zone del territorio
attribuendo a ciascuna i limiti alle immissioni/emissioni di rumore.
In mancanza di zonizzazione acustica si deve fare riferimento al D.P.C.M. 1 Marzo 1991
“Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno” modificato dal
D.P.C.M. 14 novembre 1997 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”.
I valori limite di emissione ed immissione delle singole sorgenti fisse indicati nel Decreto
14 novembre 1997 si applicano a tutte le aree del territorio secondo la rispettiva classificazione
in zone (Tabelle di figura 8 e 9).
Classi di destinazione d’uso del territorio Limite Diurno Leq(A) Limite Notturno Leq(A)
I Aree particolarmente protette 45 35
II Aree prevalentemente residenziali 50 40
III Aree di tipo misto 55 45
IV Aree di intensa attività umana 60 50
V Aree prevalentemente industriali 65 55
VI Aree esclusivamente industriali 65 65
Figura 8 - Valori limite assoluti di EMISSIONE di cui al DPCM 14.11.97
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Classi di destinazione d’uso del territorio Limite Diurno Leq(A) Limite Notturno Leq(A)
I Aree particolarmente protette 50 40
II Aree prevalentemente residenziali 55 45
III Aree di tipo misto 60 50
IV Aree di intensa attività umana 65 55
V Aree prevalentemente industriali 70 60
VI Aree esclusivamente industriali 70 70
Figura 9 - Valori limite assoluti di IMMISSIONE di cui al DPCM 14.11.97
Il comune di Rimini ha approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 73 del
04/04/2006 il Piano Comunale di classificazione acustica, quindi, per la determinazione dei
valori limite assoluti di immissione ed emissione si farà riferimento al suddetto (figura 10).
Figura 10 - Stralcio zonizzazione acustica.
L’area sulla quale sorge il fabbricato oggetto d’intervento e tutti i fabbricati limitrofi,
ricade in classe III – Aree di tipo misto, i cui limiti assoluti di immissione ed emissione,
fissati dal D.P.C.M 17/11/97, sono pari rispettivamente a 60dB e 55dB per il periodo
diurno (6:00 – 22:00) e 50dB e 45dB per il periodo notturno (22:00 – 6:00).
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Si precisa che benché sulla definizione di limite di emissione vi siano ancora oggi molti
dubbi interpretativi, in tale sede il limite assoluto di emissione sarà interpretato come limite
assoluto d’immissione da misurarsi al ricettore e relativo alla singola sorgente specifica (si ha
così che se tre sorgenti con eguale emissione sonora rispettano il limite assoluto di emissione,
rispettano automaticamente anche quelli assoluto d’immissione – infatti
XdB+XdB+XdB=XdB+5dB).
I limiti d’immissione differenziali sono pari a 5dB e 3dB per il periodo diurno e
notturno rispettivamente, se sussistono le condizioni per la loro applicazione.
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4 - Sorgenti di rumore e ricettori individuati
Come anticipato, sulla base delle informazioni fornite dalla committenza, nonché da
quanto si desume dalle tavole di progetto, si può ritenere irrilevante l’impatto acustico
prodotto dall’attività che si va insediando nel lotto, considerato l’esiguo numero di fruitori
della struttura (circa 20 ricercatori) e che non si svolgerà alcuna attività didattica e,
conseguentemente, anche il contributo apportato dal relativo traffico veicolare.
Deve essere invece valutato il contributo di tutti gli impianti che saranno installati, il
cui posizionamento viene indicato nella successiva figura 11.
L’impianto di riscaldamento sarà affidato al teleriscaldamento e pertanto sarà
esclusivamente presente un locale per le pompe di circolazione che andranno ad alimentare i
vari ventilconvettori nelle singole zone. L’impianto di climatizzazione estiva è affidato a
gruppi frigoriferi condensati ad aria. Ogni laboratorio chimico, infine, è dotato di cappa di
aspirazione. Ogni qualvolta saranno azionati tali aspiratori, entrerà in funzione l’impianto di
trattamento aria (UTA a tutt’aria esterna) a compensazione dell’aria espulsa, per garantire la
massima sicurezza degli operatori ed evitare il ricircolo di inquinanti.
In figura 11 sono identificati con la lettera “S” le sorgenti e con la lettera “R” i
ricettori. Questi ultimi sono stati scelti in base alla prossimità alle relative sorgenti e sono
pertanto i più penalizzati.
Poiché tutti i dati forniti sono di massima e non definitivi (alcuni appena abbozzati) si
precisa che in fase di definizione ultima di tutte le macchine ed impianti, si dovrà
necessariamente scegliere modelli con caratteristiche di emissioni rumorose analoghe o più
performanti.
Di seguito l’elenco delle sorgenti:
S1-S2 Unità trattamento aria (UTA). Sarà installata un’unità di trattamento aria sulle
coperture piane delle porzioni di fabbricato in ampliamento in angolo tra la Via Toni
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e la Via Nataloni e la Via D.Campana Si precisa che le UTA, al momento della
redazione della presente, non sono ancora state definite. E’ stato fornito al
sottoscritto esclusivamente il dato relativo alla quantità di aria trattata, pari a 17.500
mc/h (400 PA) ed una scheda tecnica relativa alla soluzione ipotizzata, ma non
ancora definitiva (Euroclima – fornitura su misura). La macchina è dotata
esclusivamente di presa d’aria esterna in quanto l’espulsione è affidata alle cappe
chimiche.
S3 Gruppo frigorifero condensato ad aria. Sarà installato n.1 gruppo frigo a terra, tra
i due fabbricati destinati agli impianti tecnici che si affacciano sulla Via Nataloni.
L’attuale progetto ne prevede solo uno, anche se vi è già la previsione di affiancarne
altri due per la successiva fase che riguarderà tutto il complesso dell’ex-macello. Si
terrà conto pertanto del contributo totale di tutte e tre le macchine nell’ipotesi di
funzionamento a massimo carico, quindi contemporaneo (N.B. l’elaborato grafico
del relativo impianto riporta l’impiego di macchina Daikin; tuttavia è stata
comunicata al sottoscritto una soluzione diversa, frutto di aggiornamento del
progetto con previsione di utilizzo di macchina AERMEC NRL 1400 vers. “E” -
330Kw circa). Si farà pertanto riferimento a tale macchina in quanto più
performante in termini di rumorosità emessa.
S4-S5 Aspirazione laboratori chimici. Ogni laboratorio sarà dotato di cappe chimiche
con impianto di aspirazione in copertura (n.5 lato via Nataloni, n.4 lato via Toni).
Non è ancora stato definito il modello da impiegare ma solo ed esclusivamente la
portata di ogni macchina pari a 3200 mc/h. Sulla base di tali dati si ipotizza l’utilizzo
di aspiratore a tetto “cassonato” tipo Flaktwoods ROOFMASTER STEF-5 con
motore in grado di garantire la portata di progetto e struttura silenziata.
S6 Circolatori impianto riscaldamento e condizionamento. Si tratta di circolatori
elettrici per la circolazione del fluido termovettore dell’impianto di riscaldamento
(teleriscaldamento). Saranno installati nel sottoscala del blocco uffici e pertanto si
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ritiene superflua ogni verifica vista la limitata rumorosità emessa dagli stessi e il loro
posizionamento, ferma restando la necessità di una corretta installazione degli stessi.
Sarà indispensabile dotare il vano tecnico di porta insonorizzata e garantire un
adeguato isolamento delle pareti perimetrali del vano tecnico (almeno 50dB)
eventualmente adottando sistemi di contropareti in cartongesso. Un secondo gruppo
di circolatori, relativo all’impianto di refrigerazione sarà alloggiato in uno dei due
fabbricati destinati agli impianti (ex stalle via Nataloni). Con l’intervento oggetto
della presente saranno installati n. 2 circolatori Grundfos TP 100-120/2 e n. 2
circolatori Grundfos TP 65-120/2 rispettivamente per il condizionamento e
riscaldamento. Tuttavia l’attuale progetto degli impianti prevede già la
predisposizione per il successivo intervento che interesserà tutto l’ex-macello.
Pertanto sarà valutata la rumorosità di tutti i circolatori già previsti nel presente
progetto (n. 12 pompe Grundfos TP 100-120/2 e n. 8 pompe Grundfos TP 65-
120/2).
Di seguito l’elenco dei ricettori:
R1 ed R4 Fabbricati residenziali in Via D.Campana in corrispondenza dei quali sarà
valutato il contributo delle sorgenti S1+S4 (appartamenti siti ai piani 1° e 3°).
R2 ed R5 Come sopra ma relativi alle sorgenti S2+S5.
R3 Il fabbricato individuato come ricettore è un’attività artigianale ove si
costruiscono impianti industriali (che produce molto rumore nello
svolgimento delle normali lavorazioni – movimentazione, taglio, saldatura di
carpenteria metallica). Tuttavia un’unità immobiliare presente all’interno del
fabbricato ha destinazione residenziale e pertanto non si esclude in futuro
possa essere utilizzato con la sua vera destinazione (al momento è
probabilmente utilizzato come ufficio progettazione). In corrispondenza di
tale ricettore sarà valutato il contributo di S3+S6.
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Figura 11 - Sorgenti e ricettori individuati.
S1-UTA S4-ASPIRATORI
S5-ASPIRATORI S2-UTA
S3-GRUPPO FRIGO
S6-CIRCOLATORI
R1
R4
R2
R5
R3
28 ml
30 ml
25 ml
30 ml
15 ml
18 ml
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Nella successiva figura 12 è riportato uno stralcio del progetto degli impianti (lato Via
Nataloni) con il posizionamento in copertura dell’UTA “S2” (Sorgente 2) e degli aspiratori
delle cappe chimiche dei laboratori “S5” (simmetrico ad “S1” ed “S4”). Si precisa che vi è
un’incongruenza nella posizione delle UTA. Infatti, la macchina è addossata al muro, proprio
in corrispondenza delle griglie di aspirazione dell’aria. Sarà necessario arretrarle di circa 1
metro, come confermato dai tecnici progettisti che ho contattato (non è possibile rivolgere le
bocche di aspirazione verso l’interno per via della presenza di lucernari).
Per quanto riguarda gli aspiratori delle cappe chimiche si rileva che essi hanno
espulsione orizzontale e pertanto sarà necessario che tutti siano rivolti verso l’interno del
lotto (nel progetto un aspiratore è rivolto verso l’esterno - Via Nataloni - e dovrà essere
ruotato di 180°, compatibilmente con il suo corretto funzionamento). Si rileva, ancora, che
tali aspiratori saranno dotati di filtro HEPA (filtri ad alta efficienza) che avrà il secondario
effetto di attenuare le emissioni sonore.
In figura 13 lo stralcio del progetto degli impianti relativo ai circolatori che saranno
installati in apposito vano tecnico (sorgente “S6”) evidenziato in figura 14 assieme al
gruppo frigo (“S6”).
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Figura 12 - Stralcio planimetria e particolare progetto impianto UTA (in ROSSO) e aspiratori cappe chimiche (in BLU). L’altra porzione di fabbricato è simmetrica.
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Figura 13 - Schema impianto circolatori e gruppo frigo.
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Figura 14 – Posizione gruppo frigo e circolatori.
Vano tecnico Circolatori
Refrigeratore condensato ad aria 330Kw
Refrigeratore condensato ad aria 330Kw (installazione futura ma valutato nella presente)
Refrigeratore condensato ad aria 330Kw (installazione futura ma valutato nella presente)
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5 - Caratterizzazione delle sorgenti
5.1 - Sorgenti UTA (S1 e S2)
Come anticipato, si tratta di unità costituite dal solo ventilatore di mandata con portata
pari a 17.500 mc/h e prevalenza utile di 400 PA. Il loro funzionamento è legato
all’accensione degli aspiratori delle cappe chimiche. Il progetto prevede l’utilizzo di UTA
Euroclima costruita su misura sulla base dei dati di cui sopra.
Poiché il dato relativo alla carpenteria è inferiore di oltre 20dB rispetto a quello
relativo all’aspirazione, si effettueranno le verifiche con quest’ultimo dato, anche in
considerazione dell’orientamento della bocca di aspirazione (in direzione di R4 ed R2). Si
ritiene pertanto necessario installare una carpenteria fono isolante per l’UTA, in
considerazione delle caratteristiche della zona circostante. Tale carpenteria dovrà garantire un
abbattimento pari ad almeno 36 dB.
In figura 15 è riportato lo stralcio della scheda tecnica fornita dai progettisti, dalla
quale risulta un livello di pressione sonora (Lp) rilevata ad 1 metro dall’aspirazione pari a
circa 77.0 dB(A). La rumorosità emessa dalla macchina, unitamente alla vicinanza di ricettori
sensibili, richiede necessariamente l’installazione di silenziatore sulla presa di aspirazione
esterna. Sarà sufficiente installare una griglia afonica a doppia struttura (esecuzione doppia)
con le seguenti caratteristiche di abbattimento (caratteristiche minime richieste – si veda ad
esempio griglie afoniche ATSON):
freq 125Hz 250Hz 500Hz 1KHz 2KHz 4KHz 8KHz
attenuazione 8 14 16 26 33 28 27
Applicando le attenuazioni di cui sopra allo spettro di emissione della macchina di cui
alla figura 15 risulta un livello di pressione sonora (Lp) rilevata ad 1 metro dall’aspirazione
pari a circa 61.0 dB(A).
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5.2 - Refrieratori condensati ad aria (S3)
Come anticipato, con il presente intervento sarà installata una sola macchina
AERMEC NRL 1400 vers. “E” (silenziata) di potenza pari a 330Kw circa, ma vi è già
la previsione di un totale di 3 macchine per il quale è già stato predisposto il necessario
spazio esterno ed interno ai vani tecnici ed anche l’impianto è già predisposto per tale
numero di macchine (vedi circolatori). Tuttavia non è fornita alcuna previsione sulla potenza
di tali macchine e pertanto si ipotizzerà l’installazione di n. 3 macchine della stessa taglia.
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Figura 15 - Stralcio scheda tecnica Gruppo frigorifero.
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La scheda tecnica (riportata in stralcio in figura 16 e figura 16bis) fornisce un livello
di pressione sonora (Lp)pari a 53,5 dB(A) a 10 metri ed un livello di potenza sonora (Lw)
pari 85,5 dB(A).
Figura 16 - Scheda tecnica refrigeratore AERMEC.
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Figura 16bis - Scheda tecnica refrigeratore AERMEC.
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Occorre precisare che la scheda tecnica non specifica le modalità di rilievo della
rumorosità della macchina, che generalmente avvengono, o per lo meno sono ricondotte alla
condizione di macchina su piano riflettente, in campo libero, con microfono ad 1 metro da
terra.
Ne consegue che non si hanno informazioni dirette sulla rumorosità emessa alla bocca
del ventilatore che è normalmente superiore a quella rilevata a lato, esibendo tali macchine
una emissione tutt’altro che omnidirezionale.
A tal fine si ricorre ad alcuni dati presenti in letteratura e relativi a misure effettuate su
macchine con caratteristiche analoghe (BAC – Baltimore Aircoil) dai quali emerge che le
rumorosità in asse al ventilatore è generalmente 9-10dB superiore a quella media rilevata
lateralmente (per macchine in versione silenziata come la presente), come meglio evidenziato
nella figura 17. Nelle successive verifiche si terrà conto pertanto di tale fenomeno.
Figura 17 – Differenza di livello di pressione sonora rilevata su dry cooler BAC
0dB
+1dB +6dB
+1dB
+11dB
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5.3 - Estrattori cappe chimiche (S4 e S5)
Per quanto riguarda gli estrattori delle cappe chimiche che saranno installate nei
laboratori gli unici dati forniti sono la portata di progetto, pari a 3200 mc/h, il tipo di sistema
di aspirazione (aspiratore centrifugo cassonato in copertura), la posizione e la presenza di
filtro HEPA.
Si fa riferimento pertanto a modelli normalmente reperibili sul mercato, aventi però
costruzioni specificatamente realizzate per il contenimento delle emissioni sonore,
che si ritengono indispensabili per il tipo di installazione, anche in relazione alla presenza
di fabbricati residenziali nelle vicinanze.
Nello specifico è idoneo allo scopo, in termini di portata richiesta e di emissioni
rumorose, il modello ROOFMASTER STEF-5 della ditta FlaktWoods. Qualsiasi altro
aspiratore installato dovrà necessariamente avere caratteristiche di emissioni sonore almeno
pari al suddetto, del quale si allega la scheda tecnica (figura 18 e figura 18bis), dalla quale
risulta un livello di potenza sonora (Lw)pari a circa 72 dB(A) con i seguenti spettri di
emissione alla bocca di espulsione e lateralmente alla carenatura (Lw):
freq 1/1 oct. 63Hz 125Hz 250Hz 500Hz 1KHz 2KHz 4KHz 8KHz
Lw-carena (dB) 64 75 78 67 60 56 53 50
Lw-condotto (dB) 61 65 64 63 61 61 54 47
Pesatura A -26 -16 -9 -3 0 1 1 -1
Lw(A)-carena (dB) 38 59 69 64 60 57 54 49
Lw(A)-condotto (dB) 35 48 55 60 61 62 55 46
Pertanto il livello di potenza sonora relativo alla carenatura è Lw(A)carenatura= 71dB(A).
Si deve considerare che il condotto sarà dotato di filtro HEPA per il quale è
ipotizzabile il seguente abbattimento, ricavato dalla scheda tecnica di cui alla figura 19 (filtro
HEPA).
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Figura 18 - Legenda caratteristiche estrattore tetto.
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Figura 18bis - Caratteristiche tecniche estrattore tetto.
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Figura 19 - Abbattimento acustico di un filtro HEPA tipo.
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Di seguito viene valutata l’attenuazione prodotta dal filtro HEPA.
freq 1/1 oct. 63Hz 125Hz 250Hz 500Hz 1KHz 2KHz 4KHz 8KHz
Lw(A)-condotto (dB) 35 48 55 60 61 62 55 46
Attenuazione HEPA 2 3 4 5 8 13 14 13
Lw(A)-condotto (dB) con filtro HEPA 33 45 51 55 53 49 41 33
Pertanto il livello di potenza sonora alla bocca di espulsione tenendo conto
dell’attenuazione fornita dal filtro è pari a Lw(A)condotto= 59dB(A).
Si avranno i seguenti livelli di pressione sonora ad 1 metro (su superficie riflettente
considerando esclusivamente l’attenuazione per divergenza geometrica:
Lp(A)1m-carenatura = Lw(A)carenatura -8 = 63 dB(A);
Lp(A)1m-condotto = Lw(A)condotto -8 = 51 dB(A).
Ne consegue che la rumorosità emessa al condotto diviene estremamente contenuta.
Si ribadisce la necessità di installare solo estrattori con carenature insonorizzate che
consentono emissioni sonore di oltre 10dB inferiori alle versioni standard.
E’ ovvio che il dato relativo al condotto non necessita di alcuna verifica.
5.4 - Circolatori impianto climatizzazione (S6)
I circolatori relativi all’impianto di refrigerazione saranno alloggiati in apposito vano
tecnico in uno dei due fabbricati destinati agli impianti (ex stalle via Nataloni – S6 in figura
11 e schema in figura 13). Come già anticipato, si valuterà la rumorosità prodotta
dall’installazione di n. 12 circolatori Grundfos TP 100-120/2 e n. 8 circolatori Grundfos
TP 65-120/2 (installazioni future). Si raccomanda preventivamente l’installazione secondo le
prescrizioni previste nelle schede tecniche (supporti e giunti antivibranti).
Nella successiva figura 20, figura 20bis e figura 21 le caratteristiche tecniche di
rumorosità.
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Figura 20 - Potenza motore elettrico TP 65-120/2
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Figura 20bis - Potenza motore elettrico TP 100-120/2
I circolatori sono equipaggiati con motori elettrici a 2 poli di potenza pari a 1,1Kw e
2,2 Kw per i quali sono forniti i seguenti livelli di pressione ad un metro:
TP 65-120/2 Lp(A)1m = 53 dB;
TP 100-120/2 Lp(A)1m = 60 dB.
Pertanto il contributo di n. 12 circolatori TP 65-120/2 e n.8 circolatori TP 100-
120/2 produrrà un livello di pressione sonora par a circa 71dB(A).
L’installazione in vano tecnico chiuso richiede la valutazione dell’incremento dovuto
alla componente riverberata, che nell’ipotesi di ambiente piuttosto riverberante (α=0,3),
comporta un incremento pari a 3dB (si omettono i relativi calcoli per brevità) e pertanto si
sarà in presenza di un campo diffuso pari a 74dB(A).
Considerato il tipo di muro che confina l’ambiente (muratura piena), in grado di
garantire un abbattimento pari ad almeno 50 dB, si ritiene sufficiente, ma indispensabile,
installare serramenti (almeno quelli che si affacciano sulla via Nataloni) con potere
fono isolante R’w pari ad almeno 35 dB.
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Figura 21 - Rumorosità motori elettrici da 1,1Kw e 2,2 Kw.
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Tali serramenti dovranno rimanere sempre chiusi (sarebbe opportune
realizzarli non apribili – salvo altre normative relative alla sicurezza degli impianti
che esulano dalla presente).
L’eventuale ventilazione del locale dovrà essere realizzata con apertura sulla
parete opposta e rivolta verso la corte interna del lotto.
L’abbattimento acustico dell’infisso sarà sufficiente a rendere ininfluente il contributo
in esterno di tale sorgente (74dB – 35dB = 39 dB(A)).
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6 - Contributo delle sorgenti ai ricettori
6.1 - Sorgenti UTA (S1 e S2) sui ricettori R1, R2, R4, R5.
Poiché le distanze in gioco sono molto simili (vedi figura 11), si effettuerà un’unica
verifica, considerando la distanza minima di 25 mt, nella condizione più sfavorevole, quindi
l’appartamento al 3 piano del fabbricato sulla rotonda di Via Toni – figura 22. Tale verifica
sarà automaticamente veritiera anche per i fabbricati ricettori R2, R4, R5 (vedi figura 11 – in
figura 23 fabbricato R2).
Figura 22 - Sorgente S1 e Ricettore R1
Nella figura 24 è riportato uno stralcio del progetto architettonico il quale riporta la
presenza di un grigliato del quale però non si terrà conto in quanto avente esclusivamente
funzioni estetiche. Si rileva un’incongruenza con l’elaborato meccanico (figura 12), nel
posizionamento UTA (in posizione verticale nell’architettonico, in orizzontale nel
meccanico); si ritiene essere corretta la rappresentazione di cui alla figura 12 (anche
S1
R1
25 ml
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quest’ultima sarà soggetta a modifiche poiché la presa d’aria dell’UTA risulta contro il muro
di recinzione, costringendo certamente ad un’arretramento della macchina).
Figura 23 - Sorgente S2 e Ricettore R2.
Figura 24 - Stralcio elaborato architettonico - posizione UTA.
R2 S1
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Figura 25 - Schema S1-R1, S1-R4, S2-R2, S2-R5.
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Per questi motivi, non si terrà conto dell’effetto schermante del muro (oltretutto
modesto ai piani alti dell’edificio fronti stante – vedi figura 25).
Considerando pertanto, a favore di sicurezza la sola attenuazione per divergenza
geometrica, con un livello di pressione sonora (Lp) rilevata ad 1 metro dall’aspirazione pari a
circa 61.0 dB(A), in presenza quindi di silenziatore (griglia afonica) in esecuzione
doppia sull’aspirazione dell’UTA, ad una distanza di 25 ml si avrà:
LpUTA-25ml = LpUTA-1ml – 20 log r = 61 – 28 = 33dB(A)
6.2 - Refrigeratori condensati ad aria (S3) su ricettore R3
Nella successive figura 26 e figura 27 sono evidenziati le rispettive posizioni del
ricettore e della sorgente S3.
Figura 26 - Posiozione S3 ed R3.
In figura 27 è riportato il muro, già esistente ed alto circa 2,70 ml, rispetto al quale il
gruppo delle tre macchine è distanziato di circa un metro. Si ipotizza la realizzazione di una
schermatura alta 2 metri e poi ripiegata per una lunghezza di 1 metro a seguire la pendenza
della copertura, da posizionarsi sul muro già esistente al fine di garantire la necessaria
schermatura.
R3 S3
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Come anticipato, si terrà conto della situazione futura che prevede l’impiago di tre
gruppi frigo e pertanto un incremento di 5dB.
Ancora, si richiama quanto argomentato in precedenza circa la direttività di tali
macchine (vedi figura 17 – circa 9/10 dB di incremento in asse al ventilatore rispetto al lato)
e si considera quindi un incremento di circa 5 dB nella direzione evidenziata nello schema di
figura 27 al fine di tenere in considerazione la maggior direttività della stessa verso l’alto.
Si ha pertanto:
n.1 gruppo frigo a 10 ml (lato)� Lp= 53,5 dB(A);
n.3 gruppo frigo a 10 ml (lato)� Lp= 58,5 dB(A) (+5dB);
n.3 gruppo frigo a 10 ml (sopra)� Lp= 63,5 dB(A) (+5dB);
Ricalcolando il contributo a 18 ml (distanza sorgente ricettore) si ha:
Lp(A)18m = Lp(A)10m – 20log(18/10) = 63,5 – 5 = 58,5 dB(A)
Con le note forme presenti in letteratura (Redfrean 1940 – figura 28) è possibile
stimare, in via semplificata, l’abbattimento ottenibile, al variare della frequenza, data l’altezza
effettiva della barriera (he) e dall’angolo della zona d’ombra θ (he=2,6ml e θ=50°).
Si calcola l’attenuazione alle frequenze di 250Hz, 500Hz, 1KHz e 2KHz.
Si ha:
λ250Hz = 1.38 ml;
λ500Hz = 0.69 ml;
λ1000Hz = 0.35 ml;
λ2000Hz = 0.18 ml;
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Figura 27 - Schema S3-R3.
18 ml
he =2,60 ml θθθθ=50°
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Per θ = 50° e he = 2,90 ml, dal grafico di cui alla pagina seguente si hanno le seguenti
attenuazioni in frequenza (Insertion Loss - IL):
IL250Hz = 16 dB;
IL500Hz = 18 dB;
IL1000Hz = 22 dB;
IL2000Hz = 24 dB;
Si tratta di un calcolo semplificato e pertanto è ragionevole stimare un’ attenuazione
media massima di circa 20 dB.
Essendo il contributo della sorgente S3 al ricettore R3 pari 58,5 dB(A),
computando l’abbattimento della barriera in circa 20 dB(A), si ha un contributo
totale pari a 38,5 dB(A).
Occorre precisare che il calcolo è semplificato e frutto di varie approssimazioni, in
primis l’incertezza sull’effettiva direttività della macchina. La barriera sarà, inoltre,
decisamente invasiva dal punto di vista dell’impatto visivo. Sarà necessario realizzare tale
barriera con pannelli in lamiera coibentati e microforati sul lato rivolto verso le
macchine al fine di limitare i fenomeni di riflessione; allo stesso modo sarà trattato il
muro alla base al fine di renderlo fonoassorbente sul lato rivolto verso le macchine.
Sarebbe comunque preferibile posizionare tale gruppo di macchine in una zona
meno prossima al perimetro del lotto, in quanto tale posizionamento risulta alquanto critico.
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Figura 28 - Schema per il calcolo semplificato della barriera.
6.3 - Estrattori cappe chimiche S4 su ricettore R4 e S5 du ricettore R2
Per quanto riguarda gli estrattori delle cappe chimiche si è valutato un livello di
pressione sonora ad un metro Lp=63 dB(A) da attribuire fondamentalmente al rumore
prodotto dalla carenatura (il rumore all’espulsione per il modello preso in esame risulta
inferiore ed ulteriormente attenuato dal filtro HEPA).
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Si tiene in considerazione poi che sarà alquanto improbabile che per ogni ala della
struttura siano contemporaneamente in funzione tutti gli estrattori; si ipotizzerà un
funzionamento contemporaneo di 3 su 5 (si faccia riferimento alla figura 11) e pertanto si
avrà alla distanza di 30 ml:
n.1 estrattore ad 1 metro � Lp=63 dB(A);
n.3 estrattori ad 1 metro � Lp=68 dB(A).
Al ricettore si avrà:
Lp(A)30ml = Lp(A)1ml – 20log(30) = 68 – 30 = 38 dB(A).
6.4 - Circolatori impianto climatizzazione (S6)
Si rimanda al cap. 5.4. L’abbattimento garantito dai muri perimetrali ed infissi del vano
tecnico ove saranno alloggiati i circolatori, rende superflua ogni verifica al ricettore.
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7 - Clima acustico esistente
L’area all’interno della quale si trova il lotto sede dell’ex-macello è prettamente
residenziale, eccezion fatta per lo stabile che si trova sulla via Nataloni (produttivo) e l’area
alla fine della via stessa, dove si trova l’isola ecologica.
La via Dario Campana, strada di quartiere, è caratterizzata da un flusso di traffico
sostenuto, anche nelle prime ore della sera (fino alle 23:00 circa), ma con velocità, tutto
sommato, moderate per via della presenza di due rotatorie poste a breve distanza.
Ai fini della definizione del clima acustico esistente si farà anche riferimento ai rilievi
acustici già commissionati dal Comune di Rimini nell’anno 2009 e finalizzati alla redazione
valutazione di clima acustico per il medesimo intervento oggetto della presente.
Non si ritengono comunque particolarmente rilevanti i rilievi acustici nel periodo di
rifermento diurno per i seguenti motivi:
1) Anche se la Via Dario Campana presenta livelli di traffico consistenti durante il
giorno e fino alle prime ore della sera, si è constatato, mediante sopralluoghi nelle
ore tarde della notte, che in queste ore il numero di transiti scende notevolmente
(si tratta come già detto di strada di quartiere). In tali condizioni il rumore residuo
scende a valori molto bassi;
2) Contemporaneamente non si può escludere che alcune attività all’interno dei
laboratori non vengano protratte anche nelle ore serali (quindi l’accensione di
impianto UTA e estrattori cappe chimiche) o, per esigenza di funzionamento degli
impianti, il gruppo frigo (Sorgente S3) non entri in funzione anch’esso dopo le ore
22:00 o 23:00.
Per questi motivi si ritiene fondamentale la verifica del differenziale nel periodo di
riferimento notturno (+3dB), in quanto, il rispetto di quest’ultimo, garantirà
automaticamente il rispetto di quello diurno (+5dB) ed anche i limiti assoluti, stante un
livello di rumorosità residua nel periodo notturno molto contenuto.
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A tal fine, si è effettuato un rilievo fonometrico in prossimità del ricettore R1 (dalle
22:00 alle 23:00) ed uno in prossimità del ricettore R3 (dalle 23:00 alle 23:45 - si veda figura
11), in entrambi i casi con microfono posizionato a circa 4 metri dal piano stradale, stante
l’altezza dei ricettori individuati.
Sulla via Dario Campana, benchè il flusso di traffico risulti tutto sommato ancora
consistente (per il tipo di strada ovviamente) all’ora della misurazione, nei periodi di pausa tra
il transito di un veicolo ed il successivo, il rumore residuo si assesta su livelli decisamente
bassi, raggiungendo minimi di 36-38 dB(A) e livelli equivalenti di 40-41 dB(A).
Sulla via Nataloni, anche se il clima acustico risente della presenza dell’adiacente via
Dario Campana, il livello equivalente, in assenza di traffico, è leggermente inferiore.
Nella successiva figura 29 sono riportate le posizioni dei rilievi fonometrici, con data
e durata, specificando quelle effettuate dal sottoscritto e quella commissionate dal Comune
nel 2009.
I risultati della misura M1 saranno utilizzati al fine della verifica del livello
differenziale notturno per tutte le sorgenti che si trovano sulla Via Dario Campana (S1, S2,
S4, S5 e R1, R2, R4, R5); la misura M2, analogamente, per S3, S6 ed R3.
In figura 30 è riportata la storia temporale della misura M1 e in figura 31 un
intervallo della stessa in assenza di traffico.
Il livello equivalente dell’intero periodo non è molto significativo, trovandosi il punto
di misura a qualche metro dalla strada. Degno di nota è invece il livello equivalente rilevato in
assenza di traffico, pari a 41dB(A) e che sarà il riferimento per la verifica del limite
differenziale notturno per i ricettori sulla Via Dario Campana.
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Figura 29 - Rilievi acustici effettuati
MISURA M1 – 19 Ottobre 2012 Inizio ore 22:00 – fine ore 23:00
Leq periodo = 60,0 dB(A) Leq senza traffico = 41,0 dB(A)
MISURA DEL SOTTOSCRITTO
MISURA M2 – 25 Ottobre 2012 Inizio ore 23:00 – fine ore 23:45
Leq periodo = 45,0 dB(A) Leq senza traffico = 40,0 dB(A)
MISURA DEL SOTTOSCRITTO
MISURA – 04 Febbraio 2009 Durata 24 ore
Leq diurno = 53,0 dB(A) Leq notturno = 48,5 dB(A) MISURA FORNITA DAL
COMUNE DI RIMINI (2009)
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Figura 30 - Storia temporale di M1
#1305 Leq 200ms A dB SEL dB19/10/12 23:02:50:000 59.8 0h51m48s200 94.7
Spettro
20
30
40
50
60
70
80
90
100
110
120
22h15 22h20 22h25 22h30 22h35 22h40 22h45 22h50 22h55 23h00
50
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Figura 31 – Storia Temporale di M1
#1305 Leq 200ms A Sorgente :Non codif icato dB SEL dB19/10/12 22:21:20:400 61.6 0h02m02s400 81.5
#1305 Leq 200ms A Sorgente :FONDO dB SEL dB19/10/12 22:21:20:400 40.9 0h02m02s400 55.0
FONDO Non codificatoSpettro
30
35
40
45
50
55
60
65
70
75
80
85
90
19m20 19m30 19m40 19m50 20m00 20m10 20m20 20m30 20m40 20m50 21m00 21m10 21m20
51
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In figura 32 è riportata la storia temporale della misura M2 (in figura 33 un
intervallo in assenza di traffico). Valgono le stesse considerazioni già fatte per la M1. Il
traffico, benché più modesto (dovuto esclusivamente alle auto che transitano per accedere ai
parcheggi dei fabbricati che si trovano sul lotto retrostante – recente lottizzazione), incide in
modo sostanziale sulla definizione del livello equivalente, che anche in questo caso scende
notevolmente in assenza di questo. La misura è stata condizionata, in parte, dalla presenza di
un locale (pub o bar) nei pressi del lotto all’interno del quale veniva suonata musica ad alto
volume. Si ritiene che si tratti di un fenomeno sporadico e pertanto viene escluso nella
determinazione dei livelli equivalenti.
Figura 32 - Storia temporale di M2
#1305 Leq 250ms A dB SEL dB25/10/12 23:45:25:500 45.0 0h47m25s750 79.6
30
35
40
45
50
55
60
65
70
23h00 23h05 23h10 23h15 23h20 23h25 23h30 23h35 23h40 23h45
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Figura 33 - Storia temporale di M2.
Analogamente, il riferimento per la verifica del rispetto del limite differenziale
notturno sarà pari a 40dB(A) per il ricettore R3.
Si ribadisce che la scelta di analizzare intervalli molto ristretti, all’interno dei quali
determinare il livello equivalente scaturisce dalla volontà di escludere totalmente la
componente del traffico stradale, al fine di una verifica più cautelativa.
La misura commissionata in precedenza dal Comune di Rimini (24 ore), ed effettuata
al centro del lotto, ha dato come risultato un Leq-diurno pari a 53,0 dB(A) ed un Leq-
notturno pari a 48,5 dB(A). Si riporta, per brevità, la storia temporale del periodo notturno
#1305 Leq 250ms A Sorgente :Non codif icato dB SEL dB25/10/12 23:19:12:250 0h00m32s250
#1305 Leq 250ms A Sorgente :FONDO dB SEL dB25/10/12 23:19:12:250 40.4 0h00m32s250 55.5
FONDO Non codificato
30
35
40
45
50
55
60
65
70
18m35 18m40 18m45 18m50 18m55 19m00 19m05 19m10 19m15 19m20 19m25 19m30
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(figura 44), anche se la si ritiene poco significativa, per via della barriera acustica realizzata
dal muro perimetrale del lotto.
Figura 34 - Storia temporale periodo notturno MISURA ANNO 2009.
54
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8 - Valutazione di impatto acustico
Sulla base dei calcoli previsionali di cui al capitolo 6, si sono determinati i vari
contributi delle varie sorgenti di rumore ai ricettori individuati.
In base ai risultati dei rilievi fonometrici è stato definito il clima acustico esistente.
Come già anticipato, si è scelto il criterio più cautelativo, quindi la verifica del rispetto del
limite differenziale notturno. Accertato il rispetto di questo, si avrà la certezza del rispetto di
tutti gli altri limiti (differenziale diurno e assoluti).
Infatti, per quanto riguarda il differenziale diurno, oltre ad avere un limite di 5 dB, lo
stesso dovrà essere rapportato ad un rumore residuo certamente più alto di quello notturno.
Per quanto riguarda i limiti assoluti (60dB(A) di giorno e 50dB(A) di notte) i contributi
delle sorgenti individuate calcolati ai ricettori, sono tali da escludere il superamento di tali
limiti.
Nella successiva figura 35 sono riassunti i dati salienti necessari alla valutazione di
impatto acustico (clima esistente / contributi al ricettore – si omette il contributo dei
circolatori per quanto già detto in precedenza).
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Figura 11 - Sorgenti e ricettori individuati.
S1-UTA � 33 dB(A)
S4-ASPIRATORI
S5-ASPIRATORI S2-UTA
S3-GRUPPO FRIGO
R1 – clima Leq=41dB(A)
R4 – clima Leq=41dB(A)
R5 – clima Leq=41dB(A)
28 ml
30 ml
25 ml
30 ml
15 ml
R2 – clima Leq=41dB(A)
R3 – clima Leq=40dB(A)
S4-ASPIRATORI � 38 dB(A)
S1-UTA � 33 dB(A)
S5-ASPIRATORI � 38 dB(A)
S5-ASPIRATORI � 38 dB(A)
S2-UTA � 33 dB(A)
S3-GRUPPO FRIGO � 38,5 dB(A)
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VERIFICA RICETTORE R1
Clima acustico esistente = 41,0 dB(A)
Contributo di S1 su R1 = 33,0 dB(A) (contributo UTA)
Clima acustico post opera = 41,0 dB(A) + 33,0 dB(A) = 41,5 dB(A)
Verifica differenziale = 41,5 dB(A) – 41,0 dB(A) = 0,5 dB(A) < 3,0dB(A) verificato
VERIFICA RICETTORE R4 (verifica automaticamente anche S4 su R1)
Clima acustico esistente = 41,0 dB(A)
Contributo di S1 su R4 = 33,0 dB(A) (contributo UTA)
Contributo di S4 su R4 = 38,0 dB(A) (contributo aspiratore)
Clima acustico post opera = 41,0 dB(A) + 33,0 dB(A) + 38,0 dB(A) = 43,0 dB(A)
Verifica differenziale = 43,0 dB(A) – 41,0 dB(A) = 2,0 dB(A) < 3,0dB(A) verificato
VERIFICA RICETTORE R2-R5
Risultano automaticamente verificati in base alla verifica su R1 ed R2 (verifica effettuata per
distanza aspiratori ricettore 30 ml e UTA ricettore 25 ml).
VERIFICA RICETTORE R3
Clima acustico esistente = 40,0 dB(A)
Contributo di S3 su R3 = 38,5 dB(A) (contributo UTA)
Clima acustico post opera = 40,0 dB(A) + 38,5 dB(A) = 42,5 dB(A)
Verifica differenziale = 42,5 dB(A) – 40,0 dB(A) = 2,5 dB(A) < 3,0dB(A) verificato
Nella seguente tabella sono riassunti i risultati con il clima acustico esistente prima e
dopo l’intervento.
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RICETTORE
CLIMA ESISTENTE
(notturno ai fini del differenziale)
CLIMA POST INTERVENTO (notturno ai fini del
differenziale)
DIFFERENZIALE NOTTURNO
R1 41,0 dB(A) 41.5 dB(A) 0.5 dB(A)
R2 41,0 dB(A) 43.0 dB(A) 2.0 dB(A)
R3 40,0 dB(A) 42.5 dB(A) 2.5 dB(A)
R4 41,0 dB(A) 43.0 dB(A) 2.0 dB(A)
R5 41,0 dB(A) 41.5 dB(A) 0,5 dB(A)
Il limite differenziale notturno è sempre rispettato a tutti i ricettori. Ne consegue che il
limite differenziale diurno sarà rispettato con maggior margine di sicurezza, rimanendo
invariato il contributo al ricettore delle macchine e dovendolo confrontare con un rumore
residuo certamente più alto.
Considerato l’esito delle misurazioni eseguite nel 2009 relativamente ai livelli
equivalenti degli interi periodi di riferimento (53,0 dB(A) e 48,5 dB(A) rispettivamente) e visti
i livelli di rumorosità al ricettore delle macchine (sempre inferiori a 40dB(A)) si può
affermare che saranno certamente rispettati anche i limiti assoluti di cui alla classe III.
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9 - Conclusioni
Si sono effettuati i necessari calcoli e rilievi fonometrici ai fini della verifica dei limiti
imposti dalle vigenti normative sulla base dei dati forniti al sottoscritto in meriti ad attività
svolta ed impianti che saranno installati, il tutto con riscontro positivo.
Si precisa che i risultati delle verifiche effettuate sono da considerarsi validi solo ed
esclusivamente per le macchine ed impianti qui considerati, i cui dati sono stati forniti dai
progettisti architettonici ed impiantistici ed in mancanza, sono stati determinati, stimati o
definiti dal sottoscritto.
In caso di modifica al progetto oggetto della presente, in termini di posizionamento,
scelta del tipo di impianto, marca o anche solo modello di quelli qui considerati, si dovrà
procedere nuovamente alla valutazione di impatto ambientale.
Si ribadiscono inoltre le prescrizioni già date:
UTA – Saranno dotate di griglia afonica doppia sulla presa d’aria esterna con
caratteristiche almeno pari a quella suggerita;
ESTRATTORI CAPPE CHIMICHE – Sarà necessario installare carenature silenziate
con prestazioni almeno pari a quella suggerita;
GRUPPI FRIGORIFERI – E’ indispensabile realizzare una barriera lato strada, con
dimensioni almeno pari a quella ipotizzata. La parte di tale barriera rivolta verso le macchine
frigo e così pure il sottostante muro saranno trattati con materiali fonoassorbenti.
CIRCOLATORI – Eventuali prese d’aria per il vano tecnico saranno realizzate sulla
parete che si affaccia sulla corte interna del lotto.
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10 - Strumentazione di misura
Per le misurazioni è stata utilizzata la seguente strumentazione:
- Fonometro 01dB “SOLO” numero di serie 61305, conforme alle classe I delle
norme IEC 61672-1, (vedi in allegato copia del certificato di taratura);
- Preamplificatore 01dB mod. “PRE21S”;
- Microfono a campo libero 01dB mod. “MCE212” in classe I (vedi in allegato copia
del certificato di taratura);
- Calibratore acustico 01dB mod. “CAL21”, (vedi in allegato copia del certificato di
taratura);
Tutte le misure inoltre sono state effettuate secondo le prescrizioni riportane nel
Decreto 16 marzo 1998 “Tecniche di rilevamento e di misurazione dell'inquinamento
acustico”. Il microfono è sempre stato munito di cuffia antivento. Il microfono è stato calibrato
prima e dopo l’esecuzione della misurazione. La differenza tra le due calibrazioni è stata
inferiore a 0,5dB. Le misure si sono svolte in assenza di precipitazioni atmosferiche e velocità
del vento inferiore a 5,0 m/s.
Si allega:
- Certificato di taratura fonometro.
- Stralci progetti architettonico e impianti
Rimini 26.10.2012
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