Biagio Soffitto. Chi sono? Son forse un poeta? No, certo. Non scrive che una parola, ben strana, la...

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I CREPUSCOLARII CREPUSCOLARI

LICEO ARTISTICO LICEO ARTISTICO ““GIORGIO DE CHIRICOGIORGIO DE CHIRICO””

Biagio Soffitto

Chi sono?Son forse un poeta?No, certo.Non scrive che una parola, ben strana,la penna dell'anima mia:"follia".Son dunque un pittore?Neanche.Non ha che un colore la tavolozza dell'anima mia:"malinconia".Un musico, allora?Nemmeno.Non c'è che una notaNella tastiera dell'anima mia:"nostalgia".Son dunque...che cosa?Io metto una lentedavanti al mio cuoreper farlo vedere alla gente.Chi sono?Il saltimbanco dell'anima mia.

Aldo Palazzeschi

Il crepuscolo è l'intervallo di tempo dopo il tramonto caratterizzato dalla permanenza di una luminosità diffusa.

Il termine Crepuscolarismoconiato da G.A. Borgese in un saggio pubblicato sulla Stampanel 1910, indica il tramonto della Poesia romantica che sopravvivein una luce oramai declinante attraverso i suoi ultimi seguaci.

http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Antonio_Borgese

L’idea del “Crepuscolo” risultò particolarmente indicata perché rendeva perfettamente il senso di una lirica dai toni dimessi, languidi, melanconici, espressione di una certa "noluntas", di una dolce e rassegnata stanchezza del vivere, di una sostanziale e deliberata inettitudine.

Il poeta crepuscolare non tende ad amori travolgenti, imprese eccezionali, sensibilità raffinate e morbose, non si sente eroe, vate ma ama il banale quotidiano, l’inettitudine, il gusto per le cose semplici e povere, le cose minime come sola consolazione alla incapacità di inserirsi nell’esistenza ( E. Gioanola, “Il Decadentismo”).

Qual è l’identità del poeta? Come si colloca in un contesto quale quello del

primo ‘900, caratterizzato dalla società di massa e della mercificazione dell’Arte?

Egli deve fare i conti con due modelli

Il Poeta vate Il poeta veggente

D’Annunzio Baudelaire, Rimbaud

Pascoli e D’Annunzio, per quanto diversi tra loro, avevano avuto in comune una fiducia ancora indiscussa nel ruolo sociale del poeta, vate, consolatore o superuomo che fosse; non avevano avvertito la crisi del rapporto tra letteratura e società.

Ora però occorreva, senza dimenticare le novità pascoliane (analogismo fonosimbolismo), “attraversare” necessariamente D’Annunzio e dare vita a nuove sperimentazioni. Non a caso nei primi 15 anni del ‘900 si assiste all’esperienza della poesia di Ungaretti, dei futuristi, dei crepuscolari.

I poeti «crepuscolari» hanno una visione malinconica della vita, autoironica, che mette in crisi ogni certezza. La loro poesia è piena di cose, avvenimenti, personaggi modesti, di «buone cose di pessimo gusto» ( Gozzano), «povere piccole cose» ( Corazzini):corsie di ospedali, fiori finti, animali imbalsamati, amori adolescenziali.

Il paesaggio non è più quello dannunziano de La pioggia nel pineto, ma si smorza nei toni, nei colori, soffoca la luce, si restringe all’interno di perimetri ben delimitati, recintati. Gli orti delle case, dei conventi, i giardini, i parchi delle ville, i solai, i salotti sono il nuovo spazio entro cui il poeta si muovono.

Giardini O piccoli giardini addormentatiin un sonno di pace e di dolcezze,o piccoli custodi rassegnatidi sussurri, di baci e di carezze; o ritrovi di sogni immacolati,di desideri puri e di tristezzeinfinite, o giardini ove gli alaticantori sanno di notturne ebbrezze, o quanto v'amo! I sogni che rinserrail mio core, fioriscono, o giardini,lungo i viali, ne le vostre aiuole. Io v'amo, io v'amo, o fecondati al soledi primavera in languidi mattini,o giardini, sorrisi de la terra!Corazzini

I Crepuscolari ebbero un loro precursore nel Pascoli del fanciullino e nella poetica delle piccole cose che utilizzava un lessico volutamente umile e dimesso.

http://www.fondazionepascoli.it/testi4.htm

La canzone del girarrosto

Domenica! il dì che a mattina sorride e sospira al tramonto!... Che ha quella teglia in cucina? che brontola brontola brontola... E` fuori un frastuono di giuoco, per casa è un sentore di spigo... Che ha quella pentola al fuoco? che sfrigola sfrigola sfrigola...

Si spiega anche così l’ antidannunzianesimo di questi poeti che si realizza attraverso il rifiuto di una poesia dal gesto inimitabile e dalla sensibilità raffinata e voluttuosa.

Gabriele D'Annunzio

Litorea deaEstate, bella quando primamentenella tua bocca il mite oro portavicome l'Arno i silenzii soaviporta seco alla foce sua silente!Ma più bella oggi mentre sei morentee abbandonata ne' tuoi cieli blavi,che col cùbito languido t'aggravisu la nuvola incesa all'occidente.

Da tali scelte deriva un atteggiamento di solitudine e di chiusura, opposti all'estetismo e al futurismo. Infatti, mentre i futuristi si esprimono con l'estroversione, il vitalismo ed un dimamismo sfrenato, i crepuscolari si chiudono nelle loro atmosfere dimesse, autunnali, fatte di solitudine e malinconia.

Così la pioggia sul selciato, le suppellettili inutili di casa, le corsie d'ospedale, la malattia, i fiori secchi, le cartoline nella specchiera, loreto impagliato ecc., diventano oggetti poetici.

E ad una poesia volutamente dimessa ed umile, che non rivendica alcun mandato, alcuna missione civilizzatrice o sociale, fa eco la consapevole svalutazione del ruolo del poeta, mortale tra i mortali, umile tra gli umili: "Perchè mi dici poeta? Io non sono che un piccolo fanciullo che piange" (da Desolazione del povero poeta sentimentale, Sergio Corazzini).

Sergio Corazzini

Ricordiamo che per gli sviluppi della poesia italiana del '900, il crepuscolarismo ha inciso in maniera fondamentale almeno

per due motivi

La poetica delle cose Il ruolo del poeta

Nella quale l'oggetto diventa centrale ed assume rilievo fondamentale

Polemizzando con il divismo dannunziano essi non attribuiranno all'esercizio poetico alcun ruolo privilegiato

Gozzano immagineTalorChi sono

QUALCHE POESIA

Camillo Sbarbaro

http://www.google.it/imgres?imgurl=http://www.noveporte.it/dandy/dandies/img/gozzano7.jpg&

Guido Gozzano

http://www.letteratura.it/camillosbarbaro/

http://www.club.it/autori/grandi/sergio.corazzini/testi.html

Sergio Corazzini

Bibliografia e sitografia

Elio Gioanola, "Il Decadentismo", Ed. Studium, Roma

G. Farinelli, "Perchè tu mi dici poeta? Storia e poesia del movimento crepuscolare", Ed. Carocci, 2005

http://www.club.it/autori/grandi/sergio.corazzini/testi.html

http://luperini.palumboeditore.it:8080/luperini_site/

http://www.classicitaliani.it/letter/nove05.htm

http://scuolalieta.it/decadent/ismi/crepusco.htm

http://it.wikipedia.org/wiki/Crepuscolarismo

Biagio SoffittoBiagio Soffitto