Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Varese gravidanza - 2015... · Ferro È un elemento ......

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Azienda Sanitaria Locale

della Provincia di Varese

Progetto a cura della: DIREZIONE SANITARIA DIREZIONE SOCIALE (DIPARTIMENTO ASSI)

DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO UOC SICUREZZA ALIMENTARE E NUTRIZIONE UO QUALITA’ DELLA NUTRIZIONE, STILI ED EDUCAZIONE ALIMENTARE Via O. Rossi n. 9 – 21100 Varese Sistema Qualità Certificato – UNI EN ISO 9001:2008

Contenuti e testi a cura di: Maria Antonietta Bianchi Antonella Capurso Maria Flavia Mazza

Elaborato nel mese di giugno 2015

Controlla il tuo peso

DATA PESO NOTE

La gravidanza

La gravidanza rappresenta per la donna un momento

fisiologico altamente delicato, caratterizzato da impor-

tanti cambiamenti metabolici.

Durante la gravidanza è fondamentale seguire una die-

ta sana ed equilibrata, corretta in calorie e nutrienti,

per garantire la formazione di nuovi tessuti e di riserve

energetiche, che saranno indispensabili durante

l’allattamento.

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Il giusto peso in gravidanza

L’aumento di peso durante la gravidanza deve essere il più possibile graduale e seguire le fisiologiche fasi della gravi-danza stessa.

II trimestre

Nel secondo trimestre l’incremento

ponderale

è dovuto ai tessuti

materni e alla crescita fetale.

Il supplemento giornaliero

energetico è di 266 Kcal.

III trimestre

Nel terzo trimestre, con

l’ulteriore aumento del volu-

me della placenta e la cresci-

ta del feto, il fabbisogno ca-

lorico arriva a 496 Kcal/die

I trimestre

Nel primo trimestre l’incremento

ponderale è di circa 1 kg, dovuto

a l la cresc i ta de l l ’u tero e

all’aumento del volume di sangue.

Il fabbisogno energetico giornaliero

aggiuntivo è di 69 Kcal.

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IMC STATO PONDERALE

INCREMENTO PESO

< 18.5

Sottopeso

12.5-18

18.5 ‐ 24.9

Normopeso

11.5-16

25.0 ‐ 29.9

Sovrappeso

6-11.5

≥ 30.0

Obesità 5-9

3

L’IMC pregravidico indica se si

comincia la gravidanza in stato

di sottopeso, normopeso, so-

vrappeso o obesità. Per ogni ca-

tegoria di riferimento i LARN

2014 consigliano un incremento

di peso auspicabile.

È importante conoscere il

proprio peso e valutarlo in

funzione dell’altezza già pri-

ma del concepimento per

calcolare l’IMC (indice di

massa corporea)

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Attenzione a non ingrassare troppo!

L’aumento eccessivo di peso in gravidanza è associato

a complicanze gravidiche come diabete gestazionale,

disordini ipertensivi e difficoltà al momento del parto

con possibilità di parto cesareo, oltre a comportare una

maggiore difficoltà nel ridurre il peso in eccesso nel pe-

riodo post- partum.

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I costituenti essenziali dell’alimentazione

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CARBOIDRATI

Sono una componente fondamentale della dieta dato che costituiscono la fonte più importante di energia ricava-bile. Si consiglia di consumare principalmen-te alimenti glucidici a basso indice gli-cemico, come orzo, pasta, legumi ecc.

55-60%

del fabbisogno energetico

giornaliero

NON OLTRE IL 10% DE-

VE PROVENIRE DAGLI ZUCCHERI SEMPLICI

LIPIDI Sono un’importante fonte di energia per la donna e per il feto.

È importante introdurre alimenti ricchi di acidi grassi essenziali definiti ω3 – ω6. Gli ω3 sono presenti nel pesce azzurro e nell’olio extravergine d’oliva; mentre gli ω6 in oli di soia, mais e in grassi animali.

25-30%

fabbisogno energetico

giornaliero

PROTEINE In gravidanza le necessità pro-

teiche sono superiori rispetto alla norma, per via

dell’aumento della massa pro-teica nella madre e nel feto.

Una dieta corretta in qualità e quantità fornisce tutte le pro-

teine necessarie.

I LARN 2014 consigliano un in-cremento aggiuntivo di protei-ne differente per trimestre di

gravidanza.

15-20%

del fabbi-sogno e-

nergetico giornaliero

INCREMENTO : I trimestre = 0,6 g/die II trimestre = 8,2 g/die III trimestre = 25,7 g/die

Gli elementi indispensabili

In gravidanza l’alimentazione deve esser sana ed equilibrata ponendo attenzio-ne ad alcuni elementi indispensabili come ferro, calcio e acido folico.

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Ferro È un elemento importantissimo per l’organismo essendo uno dei principali componenti dell’emoglobina, proteina che serve al trasporto di ossigeno a tut-te le cellule e, durante la gravidanza, attraverso la placenta anche al feto. Collabora al metabolismo energetico ed è necessario per l’aumento di volume del sangue materno, lo sviluppo della placenta e l’accrescimento fetale. Il fabbisogno giornaliero è 22 mg.

Dove si trova?

Forma “eme”: Carne Forma “non-eme”: Legumi Cereali integrali Vegetali a foglia verde Frutta secca

La vitamina C aiuta ad assorbire il ferro non-eme I fitati e i polifenoli ne inibiscono l’assorbimento

Calcio Il calcio è essenziale per il processo di mineralizzazione ossea, contribui-sce alla regolazione del tono musco-

lare, alla trasmissione degli impulsi nervosi, alla regolamentazione del battito cardiaco e interviene nella co-agulazione del sangue. La donna in gravidanza necessita di una maggiore quantità giornaliera di calcio, 1.000 mg poiché il feto sot-trae parte del calcio contenuto nello scheletro materno.

Dove si trova?

Latte e derivati Legumi (fagioli secchi) Verdure (carciofi, cardi,

broccoli, cime di rapa, cicoria e rucola)

Pesci piccoli (lisca) Frutta secca (mandorle) Semi di sesamo Acqua minerale ricca di

calcio(>150 mg)

La vitamina D aumenta la biodisponibilità del calcio. Si trova in pesci grassi come sgombro, sarda, tonno e alici, nelle uova e in quantità minime nel latte. L’organismo umano produce vitamina D semplicemente espo-nendosi ai raggi solari.

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Acido folico Un’adeguata assunzione di folato, una vitamina del gruppo B, soprattutto intor-no al periodo del concepimento e nei pri-mi mesi di gravidanza, riduce il rischio di spina bifida e anencefalia, ovvero difetti di sviluppo del tubo neurale fetale. Nei nove mesi di gestazione il fabbisogno di acido folico aumenta perché una parte

delle riserve materne è utilizzata dal fe-to. Il fabbisogno è pari a 2,6 µg/die

Dove si trova?

Verdura e ortaggi a foglia verde (spinaci, broccoli e insalata)

Legumi (ceci, fagioli e piselli secchi)

Lievito Agrumi Frumento integrale Fegato Frutta in guscio

RACCOMANDAZIONI

Consumare verdure il più possibile fresche, lavan-dole ma senza lasciarle in ammollo perché l’acido

folico, essendo una vitamina idrosolubile si perde con lavaggi prolungati

Mangiare alimenti arricchiti di acido folico: cereali per la prima colazione, pane, succhi di frutta

Assumere supplementi di acido folico da 0,4 mg/die

Counselling nutrizionale di gruppo. Consultorio di Saronno (VA), 2015

La piramide alimentare

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Quali alimenti e con che frequenza?

La giornata a tavola

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COLAZIONE (15-20%)

Yogurt bianco o latte par-

zialmente scremato con

frutta fresca e semi oleosi

(ricchi di ω3)

SPUNTINO (5-10%)

Cracker con

Formaggio spalmabile

PRANZO

(30-40%)

Pasta integrale alla

carbonara di zucchine,

insalata mista condita,

pane, frutta fresca di

stagione

MERENDA (5-10%)

Frutta fresca,

fette biscottate integrali

CENA (30-40%)

Passato di verdure,

involtini di carne,

pinzimonio, pane,

frutta fresca

di stagione

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Gli alimenti si-no!

CAFFE: 300mg/die (2-3 tazze)

ACQUA: 2L/die, iposodica e calcica

PESCI: Piccoli predatori

CEREALI INTEGRALI: pane, pasta ecc

FRUTTA E VERDURA: 5 porzioni /die

ALCOOL: teratogeno

CHININO

MERCURIO: inquinante in pesci

grossi predatori

CARNE CRUDA

FRUTTA E VERDURA : non lavate

LATTE CRUDO

ACQUA NON POTABILE

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La Toxoplasmosi La toxoplasmosi è una zoonosi, ossia una malattia parassitaria che può essere trasmessa all’uomo, causata dall’infezione del parassita Toxoplasma Gondii, un protozoo ospite di molti ani-mali a sangue caldo, compreso l’uomo. Il contagio può avvenire attraverso l’ingestione di cisti del pa-rassita, in particolare mangiando carne cruda o poco cotta pro-veniente da un animale infetto (carni bianche e rosse, bovine, suine e ovine); l’infezione si trasmette anche con la frutta e la verdura se consumate crude e non ben lavate. Inoltre si può contrarre attraverso il contatto con il terreno o con le feci di un animale infetto. Cosa evitare? Evitare il consumo di prosciutto crudo, bresaola, speck e salame.

Possono tuttavia essere consumati cotti come ingredienti (es. sulla pizza). Permessi: prosciutto cotto, mortadella Non consumare verdura e frutta crude, se non ben lavate Latte crudo e acqua non potabile

Le Problematiche nei 9 mesi

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Il Diabete gestazionale

Il diabete mellito gestazionale è una condizione di alterata tol-leranza al glucosio riconosciuta o diagnosticata durante la gra-vidanza. Nella maggior parte dei casi si risolve non molto tem-po dopo il parto. L’introito di carboidrati deve essere controllato, ma questo non significa l’eliminazione o l’eccessiva riduzione di tali macronu-

trienti, necessari per soddisfare le richieste del feto legate allo sviluppo anatomico e funzionale del sistema nervoso. I carboidrati da limitare sono quelli a rapido assorbimento, che determinano un brusco innalzamento glicemico: zucche-ro, bibite dolci, succhi di frutta e dolci. Sono invece da prediligere quelli complessi a lento assorbimento: cereali preferibilmente integrali. Un moderato esercizio fisico, soprattutto tra i 30 e i 90 minuti

dopo il pasto, riduce il picco glicemico. Se dieta ed attività fisica non dovessero essere sufficienti è ne-cessario assumere insulina.

La Gestosi La gestosi è una condizione che si

può manifestare nella seconda metà della gravidanza, caratterizzata da una serie di alterazioni come aumento della pressione arte-riosa (ipertensione), comparsa di proteine nelle urine (proteinuria) e gonfiore agli arti inferiori (edemi). Le cause si riconducono ad una disfunzione endoteliale della placenta che libera delle sostanze capaci di provocare vaso-costrizione a livello sistemico, renale ed epatico. I sintomi di pre-eclampsia sono: vomito, dolore addominale,

disturbi visivi, cefalea, gonfiore improvviso di viso, mani e pie-di. Si consiglia uno stile alimentare tipico della dieta Mediterra-nea, comprendente di alimenti quali verdure, legumi, noci, tofu, riso, pasta, pane di segale e pesce.

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La Nausea

La nausea è un disturbo gastrointestinale comune che

si verifica nel primo trimestre di gravidanza. È presen-

te in circa l’80% delle gravide, spesso anche associato

a vomito. Il disturbo non è associato ad eventi avversi

in gravidanza e cessa spontaneamente entro le 16-20

settimane di gestazione.

Se compare la sintomatologia si consiglia di:

consumare piccoli pasti e frequenti, preferibilmente

alimenti secchi ricchi di carboidrati, come fette bi-

scottate e cracker e assumere lontano dai pasti le

bevande

ridurre grassi. in particolare le fritture e cibi a scar-

sa consistenza, come yogurt

La stipsi gravidica si associa ad una

diminuzione del tempo di transito

intestinale, probabilmente a causa

degli alti livelli di progesterone.

Si consiglia di:

bere molta acqua e di assumere

alimenti ricchi di fibra, come

frutta (cotta e se tollerata con

liquido di cottura) e verdura .

evitando invece di consumare

vegetali che possano causare

meteorismo, in particolare i legumi

I Disturbi connessi all’alimentazione

La stipsi

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La Pirosi gastrica

Disturbo definito come bruciore e disagio percepiti a li-

vello dell’esofago. La causa si pensa sia data da

un’alterazione ormonale che influenza la motilità ga-

strica, permettendo agli acidi gastrici di risalire a livello

esofageo, e dalla pressione esercitata dall’utero e dal

feto sull’apparato digerente.

Si consiglia di:

ridurre i cibi ad alto contenuto di grassi e gastro ir-

ritanti, come la caffeina, evitare i cibi piccanti e

consumare piccoli pasti frequenti

preferire cibi freschi e facilmente digeribili

Counselling nutrizionale di gruppo . Consultorio di Arcisate(Varese), 2015

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L‘OMS raccomanda di nutrire il bambino esclusivamente con latte materno durante i primi sei mesi di vita e in seguito, se pos-sibile, di proseguire l’allattamento al seno fino alla fine del secondo anno di vita in combinazione con una pappa di comple-mento sicura e adeguata .

Quali sono i vantaggi?

Protezione del lattante contro le allergie e ma-

lattie infettive Vincolo emozionale tra

madre e bambino

Fabbisogno energetico Il fabbisogno energetico medio dipende dalla composizione corporea, dalla costituzione e dall’attività fisica della madre che allatta. Durante l’allattamento il corpo materno produce circa 780 ml di latte al giorno e occorrono circa 650 kcal/die.

Nei primi 3 – 4 mesi dopo la nascita, una parte del fabbisogno energetico può essere coperta con il deposito di grasso accu-mulato durante la gravidanza. La madre può perdere lentamente peso (circa 500 g/sett) fino a ritrovare il suo peso originario.

Alimenti da evitare o da consumare con moderazione

L’ Allattamento al seno

Asparagi,cacciagione e spezie Possono alterare il sapore del latte rendendolo sgrade-vole

Eccesso di latte intero, latticini freschi, alimenti ricchi di fibre o integrali Possono indurre meteorismo alla nutrice e conseguente-

mente stimolare coliche gassose nel neonato

Vino, birra, cioccolato, cacao, bevande con caffeina (tè, caffè, cola) L’accumulo di queste sostanze può diventare nocivo per il neonato. La birra non aiuta a produrre più latte

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ADEGUATA ASSUNZIONE DI LIQUIDI

(acqua, brodo, alimenti ricchi di acqua quali frutta e verdura)

necessaria per la fisiologica se-crezione lattea e permette una

buona funzionalità dell’intestino .

Non esistono cibi o bevande

che favoriscano la PRODU-ZIONE DI LATTE, il modo

migliore per produrne di più è attaccare il bambino al se-

no quando ha fame

VARIARE il più possibile la dieta

Ridurre il più possi-bile il FUMO attivo e passivo. La nico-tina passa nel lat-

Moderata ATTIVITA’

FISICA: camminare,

salire le scale, nuotare

Evitare diete o far-maci che inducano ad una RAPIDA PERDITA DI PESO

Counselling nutrizionale di gruppo. Consultorio di Saronno (VA), 2015