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Close to Media – Corporate Communication CLIENTE Unioncamere Lombardia TESTATA ADNkronos DATA 2 febbraio 2009 02/02/2010 14:16:00 (ADNKRONOS) ZCZC ADN0463 5 ECO 0 ADN ECO NAZ RLO CRISI ECONOMICA: UNIONCAMERE, +0,4% PRODUZIONE INDUSTRIALE = Milano, 2 feb. (Adnkronos) - Dopo 6 trimestri negativi torna il segno positivo per la produzione industriale lombarda. Secondo i dati congiunturali di Unioncamere relativi al quarto trimestre 2009, presentati oggi nel palazzo della Regione, la produzione industriale ha fatto segnare un incremento dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, dopo 6 trimestri con il segno negativo. Su base annua il dato che emerge vede una flessione del 5,7%, considerata positiva, dopo tre trimestri con oltre il -10%. Anche sul fronte degli ordinativi acquisiti nel quarto trimestre dello scorso anno si e' registrata una crescita del 2,6% su base annua per quanto riguarda la componente estera, mentre per la componente interna si e' registrata una flessione dello 0,6%. Entrambe le componenti rispetto al trimestre precedente fanno registrare un incremento del 3,3% per gli ordini dall'interno e del 2% per quelli dall'estero, con una quota del fatturato estero del 35,5%. In calo, sebbene contenuto, gli investimenti che nel 2009 hanno registrato un 2,8% rispetto all'anno prima. Sempre nel 2009 il 51% delle imprese lombarde ha realizzato investimenti mentre un 42% pensa di realizzarli nel corso di quest'anno, facendo segnare un +9,2% rispetto al 2009. Secondo i dati congiunturali di Unioncamere, però, gli imprenditori lombardi si dicono ancora pessimisti e a preoccupare sono soprattutto le prospettive sull'occupazione che a fine 2009 ha fatto registrare una flessione dell'1,5%. Le aziende che hanno fatto ricorso alla Cassa integrazione sono pari al 34,5% del totale. (segue) (Ros/Lr/Adnkronos) 02-FEB-10 14:16 NNNN 02/02/2010 14:37:00 (ADNKRONOS) ZCZC ADN0496 5 ECO 0 ADN ECO NAZ RLO CRISI ECONOMICA: UNIONCAMERE, +0,4% PRODUZIONE INDUSTRIALE (2) (Adnkronos) - I dati congiunturali sull'economia lombarda nel quarto trimestre 2009, secondo il presidente della Regione Lombardia, Roberto

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CLIENTE Unioncamere

Lombardia

TESTATA ADNkronos DATA 2 febbraio 2009

02/02/2010 14:16:00 (ADNKRONOS)

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CRISI ECONOMICA: UNIONCAMERE, +0,4% PRODUZIONE INDUSTRIALE = Milano, 2 feb. (Adnkronos) - Dopo 6 trimestri negativi torna il segno positivo per la produzione industriale lombarda. Se condo i dati congiunturali di Unioncamere relativi al quarto tri mestre 2009, presentati oggi nel palazzo della Regione, la produ zione industriale ha fatto segnare un incr emento dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, dopo 6 trimestri con il segno negativo. Su base ann ua il dato che emerge vede una flessione del 5,7%, considerata positiva, dopo tre trimestri con oltre il -10%. Anche sul fronte degli ordinativi acquis iti nel quarto trimestre dello scorso anno si e' registrata una crescita del 2,6% su base annua per quanto riguarda la componente estera, mentre per la componente interna si e' registrata una flessione dello 0,6%. Entrambe le componenti rispetto al trimest re precedente fanno registrare un incremento del 3, 3% per gli ordini dall'interno e del 2% per quelli dal l'estero, con una quota del fatturato estero del 35,5%. In calo, sebbene contenuto, gli investimenti che ne l 2009 hanno registrato un 2,8% rispetto all'anno prima. Sempre nel 2009 il 51% delle imprese lombarde ha realizzato investimenti m entre un 42% pensa di realizzarli nel corso di quest'anno, facendo segnar e un +9,2% rispetto al 2009. Secondo i dati congiunturali di Unioncamer e, però, gli imprendit ori lombardi si dicono ancora pessimisti e a preocc upare sono soprattutto le prospettive sull'occupazione che a f ine 2009 ha fatto registrare una flessione dell'1,5%. Le aziende che hanno fatto ricorso alla Cassa integrazione sono pari al 34,5% del tota le. (segue) (Ros/Lr/Adnkronos) 02-FEB-10 14:16 NNNN 02/02/2010 14:37:00 (ADNKRONOS)

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CRISI ECONOMICA: UNIONCAMERE, +0,4% PRODUZIONE INDUSTRIALE (2) (Adnkronos) - I dati congiunturali sull'economia lombarda nel quarto trimestre 2009, secondo il presidente della Regione Lombardia, Roberto

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Formigoni, ''confermano le previsioni positive che già erano state avanzate nel trimestre precedente, consolidando i p rimi segnali reali di inversione di tendenza e di ripresa dal punto piu' basso toccato del 2009. Il sistema produttivo lombardo - ha sottoline ato Formigoni - sta uscendo meglio delle altre Regioni dalla crisi. Occ orre pero' vigilare ancora sul fronte dell'occupazione anche se - ha os servato - questi d ati documentano con i fatti il valore del nostro metodo di governo che attua una sussidiarieta' reale fatta di dialogo, collabor azione e partenariato, con tutti i soggetti del nostro siste ma economico''. Dopo avere sottolineato come tutto il Sistema came rale abbia svolto ''un ruolo prezioso ed insostituibile sui territori '', Formigoni ha ricordato l'Accordo di programma ''entro cui abbiam o fatto confluire tutte le risorse provenienti dalla Regione Lombardi a e dal Sistema camerale, facendo massa critica de lle risorse. Con questo strumento abbiamo sostenuto investimenti pari a circa 289 mln di euro, con un effetto leva molto significativo''. Ancora una volta il presidente Formigoni ha ricorda to l'accordo con il governo sugli ammortizzatori sociali, accordo pari a 1,5 mld di euro a cui la Regione partecipa con 262 mln, sottolineando come di questi fondi la Regione ne abbia utilizzati per il 2009 meno del la meta'. (segue) (Ros/Lr-Gs/Adnkronos) 02-FEB-10 14:37 02/02/2010 14:43:00 (ADNKRONOS)

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CRISI ECONOMICA: UNIONCAMERE, +0,4% PRODUZIONE INDUSTRIALE (3) (Adnkronos) - ''Queste risorse - ha sottolineato F ormigoni - sono oggi utilizzate per garantire interventi di sostegno al reddito e servizi di politi ca attiva anche alle fasce di lavoratori che non er ano coperti dagli ammortizzatori sociali tradizionali. Ad oggi sono quasi 100 mila i lavoratori di circa 14mila imprese per i quali la R egione ha autorizzato l'accesso alle misure di sostegno al reddito. A questi si sommano anche la dote lavoro e la dote formazione''. Per quanto riguarda il futuro Formigoni ha ribadito la necessità di ''continuare a sostenere il nostro sistema economic o proseguendo nel solco tracciato in questi anni e per mettere ulteri or e benzina nel motore occorre fare circolare liquidità. Per questo , abbiamo deciso proprio in questi giorni, di anticipare la pac(poli tica agricola comunitaria) che consiste nell'anticipare con fondi regionali, contributi erogati a circa 38mila imprese agr icole lombarde. Un intervento che consentirà alle imprese agricole di incassare circa 300 mln di euro con quasi 5 mesi di anticipo rispetto a i normali tempi di pagamento''. Inoltre il presidente della Regione Lombardia ha ri cordato il finanziamento ai pi ccoli comuni ''una misura pensata per sostenere la realizzazione di opere pubbliche, fino ad un valore di 400mila euro, e quindi volta a sostenere le imprese, soprattutto lo cali, del settore edile''. (segue) (Ros/Lr-Gs/Adnkronos)

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02-FEB-10 14:43 02/02/2010 14:52:00 (ADNKRONOS)

ZCZC ADN0514 3 ECO 0 ADN ECO NAZ

CRISI ECONOMICA: UNIONCAMERE, +0,4% PRODUZIONE INDUSTRIALE (4) (Adnkronos) - I dati presentati da Unioncamere Lombardia, second o il suo presidente Francesco Bettoni ''confermano una buona inversione di tendenza. E' davvero iniziata la pur lenta risalita dei livelli produttivi che lascia intravvedere un inizio 2010 c aratterizzato anch'esso dal segno positivo ma su ritmi di crescit a decisamente contenuti. Non possiamo dimenticare - ha osservato – che siamo lontani dai livelli produttivi raggiunti prima della crisi e le previsioni generali di crescita per il 2010 oscillano attorno all'1%. In sintesi un andamento che ha sicuramente risentit o della crisi finanziaria e che ha determinato u n livello di investimenti non paragonabile a quello di anni congiunturalmente mig liori, ma che nel corso del 2009 - ha concluso Bettoni - ha portato molte imprese a positive decisioni di investimenti per migliorare l a propria competitività''. Per Gigi Pe tteni, segretario generale della Cisl Lombardia'', la vera sfida che ora si presenta e' l'occupazione. Abbiamo finito la discesa e questo e' un dato positivo - ha sottolineato Petten i- e questo evidenzia la necessita' di intervenire sull'occupazione. Biso gna andare oltre gli ammortizzatori sociali, servono politiche mirate, c ome i contratti di solidarieta' e maggiori investimenti per ricreare o ccupazione. Non bisogna dimenticare - ha concluso - che in Lombardia abbiamo perso 100mila posti di lavoro e altri 80mila sono a risch io''. (Ros/Lr/Adnkronos) 02-FEB-10 14:52

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Lombardia

TESTATA ANSA DATA 2 febbraio 2010

CRISI:TORNA CRESCERE PRODUZIONE INDUSTRIALE LOMBARDIA , +0,4%.

ANSA-Regional Service, 2 febbraio 2010 , 3.47 GMT , 247 parole, (Italiano)

CRISI: FORMIGONI; SISTEMA PRODUTTIVO LOMBARDO REAGISCE BENE.

ANSA-Regional Service, 2 febbraio 2010 , 3.55 GMT , 273 parole, (Italiano)

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Lombardia

TESTATA AGI DATA 2 febbraio 2009

02/02/2010 (AGI1) AGI0344 3 ECO 0 R01 /

LOMBARDIA: PRODUZIONE INDUSTRIALE +0,4%, OCCUPAZIONE -1,5%

(AGI) - Milano, 2 feb - Dopo sei trimestri negativi torna il segno positivo per la produzione industriale lombarda, che sale de llo 0,4% ma l'occupazione e' ancora in calo (- 1,5%). A dirlo sono i dati dell'analisi congiunturale del IV trimestre 2009 su industria e artigianato manifatturiero di Regione Lombardia, Un ioncamere Lombard ia e Confindustria Lombardia (con la collaborazione dell e Associazioni regionali dell'Artigianato), effettuata attraverso 1.602 interviste ad aziende industriali e 1.202 ad aziende dell'artigia nato manifatturiero. Al convegno 'I risultati dell'analisi cong iunturale dell'industria e dell'artigianato manifatturieri in Lombardia IV tri mestre 2009', svoltosi questa mattina al palazzo della Regione a Milano, hanno partecipato fra gli altri: Francesco Bettoni (presi dente Unioncamere Lombardia); Mario Bettini (pre sidente Casartigiani); Gian Francesco Imperiali (vice presidente Confindustria Lombardia) ; Gigi Petteni (segretario generale Cisl Lombardia) e Roberto Form igoni (presidente Regione Lombardia). L'ultimo trimestre 2009 ha regi strato, dunque, un incremento de l dato congiunturale della produzione industriale ( +0,4%) e un arretramento del calo tendenziale (- 5,7% dopo tre trimestri consecutivi con valori oltre il - 10%). Rimanendo sulle variazioni tendenziali, sono state positive quelle registrate dall'alimentare (+1%) e dalla chimica (+0,5%). Ma anche i settori che per mangono negativi, registrano valori meno critici rispetto agli scorsi trimestri: i minerali non metalliferi (-8,6%, rispetto al - 10,7% dello scorso trimestre) e la meccanica (-7,5% rispetto a -12,4%) .(AGI) (Segue)

02/02/2010 15:04:00 (AGI1)

LOMBARDIA: PRODUZIONE INDUSTRIALE +0,4%, OCCUPAZIONE -1,5% (2)= (AGI) - Milano, 2 feb. - I settori dell'artigianato, invece, presentano variazioni della produzione su base annua comprese tra il - 11,8% della meccanica e il - 4% dell'alimentare. Anche qui si segnala un rallentamento della caduta per alcuni settori come la siderurgia (da -14,8% a -9,6%); la gomma-plastica (da -11,5% a -7,5 %); le pelli-calzature (da -13,5% a -10,7%); l'abbigliamento (da -12,8% a -10, 7%); la carta-editoria (da -9,2% a - 7,5%). L'indice della produzione industriale recupera lo 0,4% rispetto al trimestre precedente e sale a quota 94,1 (base anno 2000=100). Svolta positiva, poi, per i b eni di consumo finale con +0,4% di variazione congiunt urale. Ancora negativi, invece, i beni di consumo intermedi e i beni d'investimento. Mentr e nell'artigianato tutti i comparti risultano ancora sofferenti. Anche per le aziende artigiane il fatturato continua a ridursi perdendo il 15,8% rispetto

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allo stesso trimestre del 2008, con l'indice che scende a quot a 67,3. Le imprese artigiane registrano una flessione degli or dinativi per l'interno (-3,5% rispetto al III trimestre 2009) e - 0,1% per l'estero. Ancora in flessione l'occupazione, che nell'industr ia perde l'1,5% rispetto al trimestre precedente. In leggera diminu zione la quota di aziende che fanno ricorso alla CIG (34,5%) mentre s i stabilizza la quota sul monte ore trimestrale (4,9%). "Il 2009 - ha spi egato Bettoni - si e' chiuso con il ritorno del segno + per la produzione industriale lombarda. Anche la variazione su base annua registr a una dinamica confortante, dimezzando la variazione negativa. E' davvero iniziata la pur lenta risalita dei livelli produttivi che lasci a intravvedere un inizio 2010 caratte rizzato anche'esso dal segno positivo ma su ritmi d i crescita decisamente contenuti". Preoccupato dalla situazione dell'occupazione e' invece parso Petteni: "La sfida ora e' l'occupazione. Abbiamo finito di scendere, ora la p riorità e' intervenire sull'occ upazione andando oltre gli ammortizzatori sociali. Occorre fare politiche più mirate attraverso il raf forzamento dei contratti di solidarietà e investimenti mirati per creare occupazione". Tante luci e qualche preoccupazione per Formigoni: "Sono dati posit ivi, crescono sia produzione industriale che ordinativi. E' confermata la tendenza all'uscita dalla crisi. Il sistema produtt ivo lombardo sta reggendo bene, stiamo uscendo dalla crisi meglio di altre regioni sia in Italia che in Europa". Ora "il problema e ' l'occupazione. Regione Lombardia e' impegnatissima sulle crisi industriali . Per gli ammortizzatori sociali abbiamo speso meno della met a' del miliardo e mezzo di euro a disposizione ed e' andato bene anch e il sistema della dote". (AGI) Cli/Cre 02/02/2010 14:54:00 (AGI1) AGI0344 3 ECO 0 R01 /

LAVORO: FORMIGONI, CONTRO CRISI REGIONE HA SVOLTO SUO RUOLO = (AGI) - Milano, 2 feb. - "E' necessario continuare a fronteggiare l'emergenza occupazionale che sta coinvolgendo migl iaia di lavoratori". Cosi' i l presidente della Regione Lombardia, Roberto Formi goni, ha reagito ai dati congiunturali del IV trimestre 2009 presentati da Unioncamere, che parlano di una riduzione dell'occu pazione in Lombardia dell'1,5% negli ultimi tre mesi del 2009. "Regione Lombardia - ha dichiarato Formigoni nel suo intervento alla presen tazione del rapporto - ha svolto fino in fondo il suo ruolo di governo, c oinvolgendo tutti i diversi attori istituzionali e sociali, di cui e'im portante rimarcare la disponibilita' al dialogo". Il presidente ha anche ricordato "il grande accordo con il governo sugli ammortizzatori sociali , grazie al quale si stimano interventi diretti al territorio lombardo p er circa 1,5 miliardi di euro, a cui la Regione partecipa impegnando 262 milioni. Ad oggi so no quasi 100mila i lavoratori di circa 14mila imprese per i quali la Regione ha autorizzato l'accesso alle misure di sostegno al reddito (CIG). Questi in terventi si sommano a quelli rivolti ai disoccupati e agli altri lavorato ri colpiti dalla crisi: 'dote lavoro' e 'dote formazione'". Per quanto riguarda l a prima "sono stati impegnati 112 milioni di euro ed ha già assicurato a circa 20mila lavoratori la fruizione di una dote composta di 3mila euro di servizi di formazione ed inserimento lavorativo". P er la seconda, invece, "sono stati investiti 25 milioni di euro, c he hanno consentito a circa 4.200 persone di accedere a percorsi di forma zione altamente qualificanti". Formigoni ha ricordato, infine, la ' dote ricercatori e ricerca applicata', si tratta di 58,4 milioni di euro "per sostenere l'attività di ricercatori e assegnisti di ricerca i mpegnati in settori strategici". (AGI) Cli/Cre

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Lombardia

TESTATA APCOM DATA 2 febbraio 2010

Lombardia/ In IV trim. produzione torna positiva,male

occupazione

Formigoni "Dati confermano tendenza di uscita dalla crisi"

Milano, 2 feb. (Apcom) - Dopo 18 mesi negativi, nell'ultimo trimestre del 2009 torna a crescere la produzione industriale in Lombardia, ma proseguono le difficoltà a livello occupazionale. Dai dati elaborati da Unioncamere, Confindustria Lombardia e Regione, emerge che a livello congiunturale, trimestre su trimestre, la produzione industriale è aumentata dello 0,4%, mentre a livello tendenziale la discesa si è limitata a -5,7% dopo tre trimetri consecutivi con valori superiori a -10%. Sul fronte occupazionale, invece, si è registrata una flessione per l'industria dell'1,5% accompagnata però da una leggera diminuzione della quota di aziende che fanno ricorso alla Cig (34,5%).

"I dati confermano la tendenza positiva di uscita dalla crisi. L'attenzione adesso è rivolta all'occupazione e come Regione siamo molto vicini ai piccoli e medi imprenditori nella gestione delle crisi industriali", ha affermato il presidente della Regione Roberto Formigoni. Quanto agli ammortizzatori sociali, Formigoni ha confermato che "non ci sono preoccupazioni, abbiamo speso meno della metà del miliardo di euro ricevuto dal governo, e chi utilizza gli ammortizzatori deve passare una parte del tempo a riqualificarsi per trovare più facilmente lavoro". Positivo anche il bilancio del sistema "doti", mentre non è mancato un appunto alle banche con le quali "ci sono le criticità di sempre, i banchieri dovrebbero garantire un affiancamento superiore" alle imprese. "La vera sfida ora è l'occupazione", ha osservato il segretario generale della Cisl Lombardia, Gigi Petteni. Secondo il sindacalista "bisogna andare oltre gli ammortizzatori sociali, servono politiche più mirate come i contratti di solidarietà e nuovi investimenti. Non bisogna dimenticarsi che in Lombardia abbiamo perso 100mila posti di lavoro e altri 70-80mila sono a rischio".

Lombardia/ In IV trim produzione torna positiva, male

ocupazione -2-

In miglioramento anche ordini sia dall'estero sia dall'interno

Milano, 2 feb. (Apcom) - Dai dati Unioncamere, Confindustia Lombardia e Regione relative all'ultimo trimestre 2009 risultano in miglioramento anche le prospettive degli imprenditori e gli ordini sia dall'estero (+2,2%), sia dall'interno (+3,3%). Ancora in difficoltà, invece, in base ai dati delle Associazioni Regionali, le aziende artigiane con la riduzione tendenziale della produzione che si è attestata a -10%, quella congiunturale al -2,8% con l'occupazione in calo, sempre nel trimestre, dell'1,6%. In aumento l'indice della produzione industriale che recupera lo 0,4% rispetto al trimestre precedente salendo a quota 94,1, mentre per le aziende artigiane non si registra ancora una inversione di tendenza ma solo un assestamento della velocità di caduta, con l'indice della produzione che scende a quota 76. A livello di settori, si registra un recupero generalizzato con un ritorno in positivo dell'alimentare (+1%) e della chimica (+0,5%). Ancora pesante invece l'andamento dei minerali non metalliferi (-8,6%) e le manifatturiere varie (-8,1%). In ripresa anche il tasso di utilizzo degli impianti salito per l'industria al 65,3% e per l'artigianato a quota 59,6%. Sul fronte degli investimenti, il 51% delle imprese industriali ne ha realizzati nel 2009 e il 42% prevede di realizzarne nel 2010. Il valore degli investimenti del 2009 ha registrato una contrazione del 2,8% rispetto al 2008, mentre per il 2010 le imprese prevedono invece un incremento del 9,2% rispetto al 2009.

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TESTATA ASCA DATA 2 febbraio 2009

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Lombardia

TESTATA Radiocor DATA 2 febbraio 2009

(ECO) Industria: Lombardia, +0,4% produzione nel quarto trimestre 2009 (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 02 feb - Il qua rto trimestre 2009 registra in Lombardia un incremento del dato congiunturale (+0,4% dato destagionalizzato) e un arretramento del calo tendenziale dei livelli produttivi dell'industria ( - 5,7% dopo tre trimestri consecutivi con valori oltre il - 10%). E' quanto emerge dall'analisi congiunturale del quarto tr imestre 2009 su industria e artigianato manifatturiero di Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia, Confindustria Lombardia e con la collabo razione delle Associazioni regionali dell'Artigianato. Secondo l'indagine, le aziende artigiane manifatturiere registrano maggiori difficolta' rispetto all'industria, ma si stabilizzano sia la riduzione tendenziale della produzione(-10,0% su base a nnua) che il calo congiunturale(-2,8% rispett o al trimestre precedente, dato destagionalizzato). Com-red (RADIOCOR) 02-02-10 17:30:50 (0253) 5 NNNN

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TESTATA MF Dow Jones DATA 2 febbraio 2009

MF Dow Jones - Economic Indicator

Produzione Industriale: +0,4% indice 4* trim in Lombardia

MILANO (MF-DJ)--L'indice della produzione industriale in Lombardia ha segnato nel 4* trimestre un incremento destagionalizzato dello 0,4% a 95,1 punti.

E' quanto emerge dall'analisi congiunturale su industria e artigianato manifatturiero di Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia, Confindustria Lombardia e con la collaborazione delle Associazioni regionali dell'Artigianato, secondo cui si e' registrato anche un arretramento del calo tendenziale dei livelli produttivi dell'industria (-5,7% dopo tre trimestri consecutivi con valori oltre il -10%).

Le aziende artigiane manifatturiere registrano maggiori difficolta' rispetto all'industria, ma si stabilizzano sia la riduzione tendenziale della produzione (-10,0% su base annua) che il calo congiunturale (-2,8% rispetto al trimestre precedente, dato destagionalizzato). Quindi per le aziende artigiane non si registra ancora un'inversione di tendenza ma solo un assestamento della velocita' di caduta, con l'indice della produzione che scende a quota 76.

Il fatturato a prezzi correnti registra un segno negativo sia su base annua (-9,4%) che rispetto al trimestre precedente (-1,4%), con l'indice che scende a quota 92,8 (dato destagionalizzato). Per le aziende artigiane il fatturato continua a ridursi perdendo il 15,8% rispetto allo stesso trimestre del 2008, con l'indice che scende a quota 67,3. Il tasso d'utilizzo degli impianti conferma il recupero della produzione: per l'industria sale al 65,3% e per l'artigianato a quota 59,6%. Gli ordinativi acquisiti dalle imprese industriali recuperano su base annua nella componente estera (+2,6%) mentre tendono ad azzerare la caduta nella componente interna (-0,6%). Rispetto al trimestre precedente entrambe le componenti registrano un incremento: +3,3% gli ordini dall'interno e +2,0% gli ordini dall'estero. La quota del fatturato estero sul totale si attesta al 35,5%. Il periodo di produzione assicurata dal portafoglio ordini si assesta a 45 giornate. Le imprese artigiane registrano ancora una flessione degli ordinativi per l'interno (-3,5% destagionalizzato) e una variazione praticamente nulla per l'estero (-0,1%).

L'occupazione all'interno del trimestre e' ancora in flessione per l'industria con un saldo del -1,5%. Anche per fattori stagionali S in accelerazione il tasso di uscita che passa dall'1,5% al 2,4%, mentre il tasso d'ingresso rimane stabile allo 0,9%. In leggera diminuzione la quota di aziende che fanno ricorso alla Cig (34,5%) mentre si stabilizza la quota sul monte ore trimestrale (4,9%). Andamento simile per l'artigianato che registra un tasso d'uscita del 2,9% in accelerazione e un tasso d'ingresso stabile all'1,2% (-1,6% il saldo del trimestre)

Il 51% delle imprese industriali ha realizzato investimenti nel 2009 e il 42% prevede di realizzare investimenti nel corso del 2010. Il valore degli investimenti del 2009 ha registrato una contrazione del 2,8% rispetto al 2008 (determinato essenzialmente dai minori investimenti delle aziende maggiori). Per il 2010 le imprese prevedono invece un incremento del 9,2% rispetto al 2009. Le imprese artigiane hanno realizzato investimenti nel 2009 nel 35% dei casi e il 22% prevede di investire nel 2010. Gli investimenti del 2009 hanno registrato un incremento del 4,6% rispetto all'anno precedente. Per il 2010 le imprese artigiane prevedono un incremento molto simile (+4,5%).

Le aspettative sulla produzione degli imprenditori industriali per il primo trimestre 2010 vedono appaiarsi ottimisti e pessimisti, con un piccolissimo vantaggio per i secondi (-0,1% il saldo). Le aspettative sulla domanda estera confermano il saldo positivo gia' registrato nello scorso trimestre (+8,3%), mentre la domanda interna si avvicina sempre piu' all'ingresso nell'area positiva (-3,5% il saldo). Anche nel caso dell'artigianato questa inversione di tendenza si consolida ma senza raggiungere ancora saldi positivi: -1,8% il saldo delle aspettative sulla produzione; -1,4% per la domanda interna; -2,3% per la domanda estera. Com/mur

(END) Dow Jones Newswires

February 02, 2010 07:36 ET (12:36 GMT)

Copyright (c) 2010 MF-Dow Jones News Srl.

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TESTATA Borsa Italiana.it DATA 2 febbraio 2009

Produzione Industriale: +0,4% indice 4* trim in Lombardia

MILANO--L'indice della produzione industriale in Lombardia ha segnato nel 4* trimestre un incremento destagionalizzato dello 0,4% a 95,1 punti.

E' quanto emerge dall'analisi congiunturale su industria e artigianato manifatturiero di Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia, Confindustria Lombardia e con la collaborazione delle Associazioni regionali dell'Artigianato, secondo cui si e' registrato anche un arretramento del calo tendenziale dei livelli produttivi dell'industria (-5,7% dopo tre trimestri consecutivi con valori oltre il -10%).

Le aziende artigiane manifatturiere registrano maggiori difficolta' rispetto all'industria, ma si stabilizzano sia la riduzione tendenziale della produzione (-10,0% su base annua) che il calo congiunturale (-2,8% rispetto al trimestre precedente, dato destagionalizzato). Quindi per le aziende artigiane non si registra ancora un'inversione di tendenza ma solo un assestamento della velocita' di caduta, con l'indice della produzione che scende a quota 76.

Il fatturato a prezzi correnti registra un segno negativo sia su base annua (-9,4%) che rispetto al trimestre precedente (-1,4%), con l'indice che scende a quota 92,8 (dato destagionalizzato). Per le aziende artigiane il fatturato continua a ridursi perdendo il 15,8% rispetto allo stesso trimestre del 2008, con l'indice che scende a quota 67,3. Il tasso d'utilizzo degli impianti conferma il recupero della produzione: per l'industria sale al 65,3% e per l'artigianato a quota 59,6%. Gli ordinativi acquisiti dalle imprese industriali recuperano su base annua nella componente estera (+2,6%) mentre tendono ad azzerare la caduta nella componente interna (-0,6%). Rispetto al trimestre precedente entrambe le componenti registrano un incremento: +3,3% gli ordini dall'interno e +2,0% gli ordini dall'estero. La quota del fatturato estero sul totale si attesta al 35,5%. Il periodo di produzione assicurata dal portafoglio ordini si assesta a 45 giornate. Le imprese artigiane registrano ancora una flessione degli ordinativi per l'interno (-3,5% destagionalizzato) e una variazione praticamente nulla per l'estero (-0,1%).

L'occupazione all'interno del trimestre e' ancora in flessione per l'industria con un saldo del -1,5%. Anche per fattori stagionali S in accelerazione il tasso di uscita che passa dall'1,5% al 2,4%, mentre il tasso d'ingresso rimane stabile allo 0,9%. In leggera diminuzione la quota di aziende che fanno ricorso alla Cig (34,5%) mentre si stabilizza la quota sul monte ore trimestrale (4,9%). Andamento simile per l'artigianato che registra un tasso d'uscita del 2,9% in accelerazione e un tasso d'ingresso stabile all'1,2% (-1,6% il saldo del trimestre)

Il 51% delle imprese industriali ha realizzato investimenti nel 2009 e il 42% prevede di realizzare investimenti nel corso del 2010. Il valore degli investimenti del 2009 ha registrato una contrazione del 2,8% rispetto al 2008 (determinato essenzialmente dai minori investimenti delle aziende maggiori). Per il 2010 le imprese prevedono invece un incremento del 9,2% rispetto al 2009. Le imprese artigiane hanno realizzato investimenti nel 2009 nel 35% dei casi e il 22% prevede di investire nel 2010. Gli investimenti del 2009 hanno registrato un incremento del 4,6% rispetto all'anno precedente. Per il 2010 le imprese artigiane prevedono un incremento molto simile (+4,5%).

Le aspettative sulla produzione degli imprenditori industriali per il primo trimestre 2010 vedono appaiarsi ottimisti e pessimisti, con un piccolissimo vantaggio per i secondi (-0,1% il saldo). Le aspettative sulla domanda estera confermano il saldo positivo gia' registrato nello scorso trimestre (+8,3%), mentre la domanda interna si avvicina sempre piu' all'ingresso nell'area positiva (-3,5% il saldo). Anche nel caso dell'artigianato questa inversione di tendenza si consolida ma senza raggiungere ancora saldi positivi: -1,8% il saldo delle aspettative sulla produzione; -1,4% per la domanda interna; -2,3% per la domanda estera. Com/mur February 02, 2010

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Lombardia

TESTATA Affaritaliani.it DATA 2 febbraio 2009

Lombardia/ Ripresa timida, sale la produzione industriale

Martedí 02.02.2010 15:19

Dopo sei trimestri negativi torna il segno positivo per la produzione industriale lombarda, che sale dello 0,4% ma l'occupazione è ancora in calo (-1,5%). A dirlo sono i dati dell'analisi congiunturale del IV trimestre 2009 su industria e artigianato manifatturiero di Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Confindustria Lombardia (con la collaborazione delle Associazioni regionali dell'Artigianato), effettuata attraverso 1.602 interviste ad aziende industriali e 1.202 ad aziende dell'artigianato manifatturiero. Al convegno 'I risultati dell'analisi congiunturale dell'industria e dell'artigianato manifatturieri in Lombardia IV trimestre 2009', svoltosi questa mattina al palazzo della Regione a Milano, hanno partecipato fra gli altri: Francesco Bettoni (presidente Unioncamere Lombardia); Mario Bettini (presidente Casartigiani); Gian Francesco Imperiali (vice presidente Confindustria Lombardia); Gigi Petteni (segretario generale Cisl Lombardia) e Roberto Formigoni (presidente Regione Lombardia). L'ultimo trimestre 2009 ha registrato, dunque, un incremento del dato congiunturale della produzione industriale (+0,4%) e un arretramento del calo tendenziale (-5,7% dopo tre trimestri consecutivi con valori oltre il -10%). Rimanendo sulle variazioni tendenziali, sono state positive quelle registrate dall'alimentare (+1%) e dalla chimica (+0,5%). Ma anche i settori che permangono negativi, registrano valori meno critici rispetto agli scorsi trimestri: i minerali non metalliferi (-8,6%, rispetto al -10,7% dello scorso trimestre) e la meccanica (-7,5% rispetto a -12,4%). I settori dell'artigianato, invece, presentano variazioni della produzione su base annua comprese tra il -11,8% della meccanica e il -4% dell'alimentare. Anche qui si segnala un rallentamento della caduta per alcuni settori come la siderurgia (da -14,8% a -9,6%); la gomma-plastica (da -11,5% a -7,5%); le pelli-calzature (da -13,5% a -10,7%); l'abbigliamento (da -12,8% a -10,7%); la carta-editoria (da -9,2% a -7,5%).

L'indice della produzione industriale recupera lo 0,4% rispetto al trimestre precedente e sale a quota 94,1 (base anno 2000=100). Svolta positiva, poi, per i beni di consumo finale con +0,4% di variazione congiunturale. Ancora negativi, invece, i beni di consumo intermedi e i beni d'investimento. Mentre nell'artigianato tutti i comparti risultano ancora sofferenti. Anche per le aziende artigiane il fatturato continua a ridursi perdendo il 15,8% rispetto allo stesso trimestre del 2008, con l'indice che scende a quota 67,3. Le

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imprese artigiane registrano una flessione degli ordinativi per l'interno (-3,5% rispetto al III trimestre 2009) e -0,1% per l'estero. Ancora in flessione l'occupazione, che nell'industria perde l'1,5% rispetto al trimestre precedente. In leggera diminuzione la quota di aziende che fanno ricorso alla CIG (34,5%) mentre si stabilizza la quota sul monte ore trimestrale (4,9%). "Il 2009 - ha spiegato Bettoni - si e' chiuso con il ritorno del segno + per la produzione industriale lombarda. Anche la variazione su base annua registra una dinamica confortante, dimezzando la variazione negativa. E' davvero iniziata la pur lenta risalita dei livelli produttivi che lascia intravvedere un inizio 2010 caratterizzato anche'esso dal segno positivo ma su ritmi di crescita decisamente contenuti".

Preoccupato dalla situazione dell'occupazione e' invece parso Petteni: "La sfida ora e' l'occupazione. Abbiamo finito di scendere, ora la priorita' e' intervenire sull'occupazione andando oltre gli ammortizzatori sociali. Occorre fare politiche piu' mirate attraverso il rafforzamento dei contratti di solidarieta' e investimenti mirati per creare occupazione". Tante luci e qualche preoccupazione per Formigoni: "Sono dati positivi, crescono sia produzione industriale che ordinativi. E' confermata la tendenza all'uscita dalla crisi. Il sistema produttivo lombardo sta reggendo bene, stiamo uscendo dalla crisi meglio di altre regioni sia in Italia che in Europa". Ora "il problema e' l'occupazione. Regione Lombardia e' impegnatissima sulle crisi industriali. Per gli ammortizzatori sociali abbiamo speso meno della meta' del miliardo e mezzo di euro a disposizione ed e' andato bene anche il sistema della dote".

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Lombardia

TESTATA Milano Finanza.it DATA 2 febbraio 2009

Produzione Industriale: +0,4% indice 4* trim in

Lombardia 02/02/2010 13.35

MILANO--L'indice della produzione industriale in Lombardia ha segnato nel 4* trimestre un incremento destagionalizzato dello 0,4% a 95,1 punti. E' quanto emerge dall'analisi congiunturale su industria e artigianato manifatturiero di Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia, Confindustria Lombardia e con la collaborazione delle Associazioni regionali dell'Artigianato, secondo cui si e' registrato anche un arretramento del calo tendenziale dei livelli produttivi dell'industria (-5,7% dopo tre trimestri consecutivi con valori oltre il -10%). Le aziende artigiane manifatturiere registrano maggiori difficolta' rispetto all'industria, ma si stabilizzano sia la riduzione tendenziale della produzione (-10,0% su base annua) che il calo congiunturale (-2,8% rispetto al trimestre precedente, dato destagionalizzato). Quindi per le aziende artigiane non si registra ancora un'inversione di tendenza ma solo un assestamento della velocita' di caduta, con l'indice della produzione che scende a quota 76. Il fatturato a prezzi correnti registra un segno negativo sia su base annua (-9,4%) che rispetto al trimestre precedente (-1,4%), con l'indice che scende a quota 92,8 (dato destagionalizzato). Per le aziende artigiane il fatturato continua a ridursi perdendo il 15,8% rispetto allo stesso trimestre del 2008, con l'indice che scende a quota 67,3. Il tasso d'utilizzo degli impianti conferma il recupero della produzione: per l'industria sale al 65,3% e per l'artigianato a quota 59,6%. Gli ordinativi acquisiti dalle imprese industriali recuperano su base annua nella componente estera (+2,6%) mentre tendono ad azzerare la caduta nella componente interna (-0,6%). Rispetto al trimestre precedente entrambe le componenti registrano un incremento: +3,3% gli ordini dall'interno e +2,0% gli ordini dall'estero. La quota del fatturato estero sul totale si attesta al 35,5%. Il periodo di produzione assicurata dal portafoglio ordini si assesta a 45 giornate. Le imprese artigiane registrano ancora una flessione degli ordinativi per l'interno (-3,5% destagionalizzato) e una variazione praticamente nulla per l'estero (-0,1%).

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L'occupazione all'interno del trimestre e' ancora in flessione per l'industria con un saldo del -1,5%. Anche per fattori stagionali Š in accelerazione il tasso di uscita che passa dall'1,5% al 2,4%, mentre il tasso d'ingresso rimane stabile allo 0,9%. In leggera diminuzione la quota di aziende che fanno ricorso alla Cig (34,5%) mentre si stabilizza la quota sul monte ore trimestrale (4,9%). Andamento simile per l'artigianato che registra un tasso d'uscita del 2,9% in accelerazione e un tasso d'ingresso stabile all'1,2% (-1,6% il saldo del trimestre) Il 51% delle imprese industriali ha realizzato investimenti nel 2009 e il 42% prevede di realizzare investimenti nel corso del 2010. Il valore degli investimenti del 2009 ha registrato una contrazione del 2,8% rispetto al 2008 (determinato essenzialmente dai minori investimenti delle aziende maggiori). Per il 2010 le imprese prevedono invece un incremento del 9,2% rispetto al 2009. Le imprese artigiane hanno realizzato investimenti nel 2009 nel 35% dei casi e il 22% prevede di investire nel 2010. Gli investimenti del 2009 hanno registrato un incremento del 4,6% rispetto all'anno precedente. Per il 2010 le imprese artigiane prevedono un incremento molto simile (+4,5%). Le aspettative sulla produzione degli imprenditori industriali per il primo trimestre 2010 vedono appaiarsi ottimisti e pessimisti, con un piccolissimo vantaggio per i secondi (-0,1% il saldo). Le aspettative sulla domanda estera confermano il saldo positivo gia' registrato nello scorso trimestre (+8,3%), mentre la domanda interna si avvicina sempre piu' all'ingresso nell'area positiva (-3,5% il saldo). Anche nel caso dell'artigianato questa inversione di tendenza si consolida ma senza raggiungere ancora saldi positivi: -1,8% il saldo delle aspettative sulla produzione; -1,4% per la domanda interna; -2,3% per la domanda estera. Com/mur (fine)

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Lombardia

TESTATA Omnimilano.it DATA 2 febbraio 2010

Economia - 02 febbraio 2010 14:34

Omnimilano-PRODUZIONE,INDAGINE UNIONCAMERE QUARTO TRIMESTRE:

TORNA SEGNO POSITIVO

(OMNIMILANO) Milano, 02 feb - Com'era nelle previsioni dello scorso trimestre, la variazione congiunturale della produzione è stata positiva, e anche la variazione annua conferma l'inversione di tendenza e l'avvio di una lenta risalita dal punto di minima toccato a metà 2009. Si consolidano alcuni segnali positivi: le aspettative degli imprenditori proseguono la risalita, con quelle sulla domanda estera stabilizzate in zona positiva e quelle sulla produzione ormai prossime al prevalere degli ottimisti sui pessimisti. L'insieme dei vari indicatori coincidenti punta verso un valore positivo, ma contenuto, per la produzione industriale nel primo trimestre del 2010. L'analisi congiunturale del quarto trimestre 2009 su industria e artigianato manifatturiero di Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia, Confindustria Lombardia e con la collaborazione delle Associazioni regionali dell'Artigianato (Confartigianato Lombardia, CNA Lombardia, Casartigiani Lombardia, CLAAI Lombardia) è stata effettuata attraverso 1.602 interviste ad aziende industriali e 1.202 ad aziende dell'artigianato manifatturiero.

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Lombardia

TESTATA Il Giornale.it DATA 2 febbraio 2009

martedì 02 febbraio 2010

PRODUZIONE,INDAGINE UNIONCAMERE QUARTO TRIMESTRE: TORNA SEGNO POSITIVO

Com'era nelle previsioni dello scorso trimestre, la variazione congiunturale della produzione è stata positiva, e anche la variazione annua conferma l'inversione di tendenza e l'avvio di una lenta risalita dal punto di minima toccato a metà 2009. Si consolidano alcuni segnali positivi: le aspettative degli imprenditori proseguono la risalita, con quelle sulla domanda estera stabilizzate in zona positiva e quelle sulla produzione ormai prossime al prevalere degli ottimisti sui pessimisti. L'insieme dei vari indicatori coincidenti punta verso un valore positivo, ma contenuto, per la produzione industriale nel primo trimestre del 2010. L'analisi congiunturale del quarto trimestre 2009 su industria e artigianato manifatturiero di Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia, Confindustria Lombardia e con la collaborazione delle Associazioni regionali dell'Artigianato (Confartigianato Lombardia, CNA Lombardia, Casartigiani Lombardia, CLAAI Lombardia) è stata effettuata attraverso 1.602 interviste ad aziende industriali e 1.202 ad aziende dell'artigianato manifatturiero.

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Lombardia

TESTATA Libero-news.it DATA 2 febbraio 2009

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Lombardia

TESTATA Yahoo Italia.it DATA 2 febbraio 2009

Produzione industriale Lombardia: torna il segno positivo dopo sei trimestri negativi

Com'era nelle previsioni dello scorso trimestre, la variazione congiunturale della produzione è stata positiva, e anche la variazione annua conferma l'inversione di tendenza e l'avvio di una lenta risalita dal punto di minima toccato a metà 2009.

Si consolidano alcuni segnali positivi: le aspettative degli imprenditori proseguono la risalita, con quelle sulla domanda estera stabilizzate in zona positiva e quelle sulla produzione ormai prossime al prevalere degli ottimisti sui pessimisti.

L'insieme dei vari indicatori coincidenti punta verso un valore positivo, ma contenuto, per la produzione industriale nel primo trimestre del 2010.

L'analisi congiunturale del quarto trimestre 2009 su industria e artigianato manifatturiero di Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia, Confindustria Lombardia e con la collaborazione delle Associazioni regionali dell'Artigianato (Confartigianato Lombardia, CNA Lombardia, Casartigiani Lombardia, CLAAI Lombardia) è stata effettuata attraverso 1.602 interviste ad aziende industriali e 1.202 ad aziende dell'artigianato manifatturiero.

Il quarto trimestre 2009 registra un incremento del dato congiunturale (+0,4% dato destagionalizzato ) e un arretramento del calo tendenziale dei livelli produttivi dell'industria (-5,7% dopo tre trimestri consecutivi con valori oltre il -10%).

Le aziende artigiane manifatturiere registrano maggiori difficoltà rispetto all'industria, ma si stabilizzano sia la riduzione tendenziale della produzione (-10,0% su base annua) che il calo congiunturale (-2,8% rispetto al trimestre precedente, dato destagionalizzato). L'indice della produzione industriale recupera lo 0,4% rispetto al trimestre precedente salendo a quota 94,1 (dato destagionalizzato, base anno 2000=100).

Per le aziende artigiane non si registra ancora un'inversione di tendenza ma solo un assestamento della velocità di caduta, con l'indice della produzione che scende a quota 76. Si sfalda la concentrazione in campo negativo dei settori industriali grazie alle variazioni tendenziali positive registrate dall'alimentare (+1,0%) e dalla chimica (+0,5%); i settori che permangono sul versante negativo registrano valori meno critici rispetto agli scorsi trimestri. I più sofferenti in quest'ultima parte dell'anno risultano i minerali non metalliferi (-8,6%, contro il -10,7% dello scorso trimestre) e le manifatturiere varie (-8,1%). Il settore della meccanica riduce la contrazione tendenziale dal -12,4% dello scorso trimestre al -7,5%.

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I settori dell'artigianato presentano variazioni della produzione su base annua comprese tra il -11,8% della meccanica e il -4,0% dell'alimentare. Anche in questo caso si segnala un rallentamento della caduta per alcuni settori come la siderurgia (dal -14,8% al -9,6%), la gomma-plastica (dal -11,5% al -7,5%), pelli-calzature (da -13,5% a -10,7%), abbigliamento (da -12,8% a -10,7%), carta-editoria (da -9,2% a -7,5%) e meccanica (dal -12,8% al -11,8%).

Svolta positiva per i beni di consumo finale (+0,4% la variazione congiunturale destagionalizzata). Ancora negativi i beni di consumo intermedi e i beni d'investimento. Nell'artigianato tutti i comparti risultano ancora sofferenti con un rallentamento della caduta tendenziale per i beni di consumo finale (da -9,1% a -8,3%).

I dati sulla produzione per classe dimensionale evidenziano un miglioramento per tutte le classi, più marcato per la grande e media dimensione che registrano variazioni congiunturali positive (+1,7% le imprese da 50 a 199 addetti e +1,4% le imprese con più di 200 addetti). Le variazioni tendenziali sono ancora negative ma rallentano sensibilmente, da variazioni dell'ordine del -10% a variazioni intorno al -4%.

Anche nell'artigianato i migliori risultati sono appannaggio delle imprese maggiori, ma si tratta solo di un rallentamento della caduta (-9,4% la variazione tendenziale per le imprese con più di 10 addetti contro il -11,3% dello scorso trimestre).

Rimane forte, ma in attenuazione, la concentrazione delle imprese nell'area delle variazioni negative della produzione: nell'industria, a fronte del 10% di imprese con variazione nulla, il 57% ha variazioni tendenziali molto negative (oltre il -5%) contro il 22% che ha variazioni molto positive (superiori al +5%).

Anche nell'artigianato si riducono leggermente le posizioni in forte calo. A fronte del 17% di aziende stazionarie, sale al 13% la quota che registra in questo trimestre variazioni tendenziali molto positive, mentre scende al 63% la quota delle imprese con variazioni molto negative.

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TESTATA L’Eco di Bergamo.it

DATA 2 febbraio 2009

Produzione industriale lombarda dopo 6 semestri torna il segno + 2 febbraio 2010 - Economia

Com'era nelle previsioni dello scorso trimestre, la variazione congiunturale della produzione è stata positiva, e anche la variazione annua conferma l'inversione di tendenza e l'avvio di una lenta risalita dal punto di minima toccato a metà 2009. Si consolidano alcuni segnali positivi: le aspettative degli imprenditori proseguono la risalita, con quelle sulla domanda estera stabilizzate in zona positiva e quelle sulla produzione ormai prossime al prevalere degli ottimisti sui pessimisti. L'insieme dei vari indicatori coincidenti punta verso un

valore positivo, ma contenuto, per la produzione industriale nel primo trimestre del 2010.

L'analisi congiunturale del quarto trimestre 2009 su industria e artigianato manifatturiero di Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia, Confindustria Lombardia e con la collaborazione delle Associazioni regionali dell'Artigianato (Confartigianato Lombardia, CNA Lombardia, Casartigiani Lombardia, CLAAI Lombardia) è stata effettuata attraverso 1.602 interviste ad aziende industriali e 1.202 ad aziende dell'artigianato manifatturiero. Il quarto trimestre 2009 registra un incremento del dato congiunturale (+0,4% dato destagionalizzato ) e un arretramento del calo tendenziale dei livelli produttivi dell'industria (-5,7% dopo tre trimestri consecutivi con valori oltre il -10%). Le aziende artigiane manifatturiere registrano maggiori difficoltà rispetto all'industria, ma si stabilizzano sia la riduzione tendenziale della produzione (-10,0% su base annua) che il calo congiunturale (-2,8% rispetto al trimestre precedente, dato destagionalizzato).

L'indice della produzione industriale recupera lo 0,4% rispetto al trimestre precedente salendo a quota 94,1 (dato destagionalizzato, base anno 2000=100). Per le aziende artigiane non si registra ancora un'inversione di tendenza ma solo un assestamento della velocità di caduta, con l'indice della produzione che scende a quota 76. Si sfalda la

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concentrazione in campo negativo dei settori industriali grazie alle variazioni tendenziali positive registrate dall'alimentare (+1,0%) e dalla chimica (+0,5%); i settori che permangono sul versante negativo registrano valori meno critici rispetto agli scorsi trimestri. I più sofferenti in quest'ultima parte dell'anno risultano i minerali non metalliferi (-8,6%, contro il -10,7% dello scorso trimestre) e le manifatturiere varie (-8,1%). Il settore della meccanica riduce la contrazione tendenziale dal -12,4% dello scorso trimestre al -7,5%. I settori dell'artigianato presentano variazioni della produzione su base annua comprese tra il -11,8% della meccanica e il -4,0% dell'alimentare. Anche in questo caso si segnala un rallentamento della caduta per alcuni settori come la siderurgia (dal -14,8% al -9,6%), la gomma-plastica (dal -11,5% al -7,5%), pelli-calzature (da -13,5% a -10,7%), abbigliamento (da -12,8% a -10,7%), carta-editoria (da -9,2% a -7,5%) e meccanica (dal -12,8% al -11,8%).

Svolta positiva per i beni di consumo finale (+0,4% la variazione congiunturale destagionalizzata). Ancora negativi i beni di consumo intermedi e i beni d'investimento. Nell'artigianato tutti i comparti risultano ancora sofferenti con un rallentamento della caduta tendenziale per i beni di consumo finale (da -9,1% a -8,3%). I dati sulla produzione per classe dimensionale evidenziano un miglioramento per tutte le classi, più marcato per la grande e media dimensione che registrano variazioni congiunturali positive (+1,7% le imprese da 50 a 199 addetti e +1,4% le imprese con più di 200 addetti). Le variazioni tendenziali sono ancora negative ma rallentano sensibilmente, da variazioni dell'ordine del -10% a variazioni intorno al -4%. Anche nell'artigianato i migliori risultati sono appannaggio delle imprese maggiori, ma si tratta solo di un rallentamento della caduta (-9,4% la variazione tendenziale per le imprese con più di 10 addetti contro il -11,3% dello scorso trimestre). Rimane forte, ma in attenuazione, la concentrazione delle imprese nell'area delle variazioni negative della produzione: nell'industria, a fronte del 10% di imprese con variazione nulla, il 57% ha variazioni tendenziali molto negative (oltre il -5%) contro il 22% che ha variazioni molto positive (superiori al +5%). Anche nell'artigianato si riducono leggermente le posizioni in forte calo. A fronte del 17% di aziende stazionarie, sale al 13% la quota che registra in questo trimestre variazioni tendenziali molto positive, mentre scende al 63% la quota delle imprese con variazioni molto negative. Scarica l'allegato per saperne di più

Indagine congiunturale sul settore manifatturiero lombardo/4° trimestre 2009 disp onibile sul sito www.unioncamerelombardia.it dalle 15 del 2 febbraio 2010

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CLIENTE Unioncamere Lombardia

TESTATA Bergamonews.it DATA 2 febbraio 2009

Economia Congiuntura Lombardia - Nel quarto trimestre 2009 la variazione congiunturale della produzione

è stata positiva, e anche la variazione annua conferma l’inversione di tendenza e l’avvio di una

lenta risalita.

L'industria vede il segno più, le imprese artigiane no

Com’era nelle previsioni dello scorso trimestre, la variazione congiunturale della produzione è la variazione congiunturale della produzione è la variazione congiunturale della produzione è la variazione congiunturale della produzione è

ststststata positiva, e anche la variazione annua conferma l’inversione di tendenza e l’avvio di una lenta ata positiva, e anche la variazione annua conferma l’inversione di tendenza e l’avvio di una lenta ata positiva, e anche la variazione annua conferma l’inversione di tendenza e l’avvio di una lenta ata positiva, e anche la variazione annua conferma l’inversione di tendenza e l’avvio di una lenta

risalita dal risalita dal risalita dal risalita dal punto di minima toccato a metà 2009.punto di minima toccato a metà 2009.punto di minima toccato a metà 2009.punto di minima toccato a metà 2009.

Si consolidano alcuni segnali positivi: le aspettative le aspettative le aspettative le aspettative

degli imprenditori proseguono la risalitadegli imprenditori proseguono la risalitadegli imprenditori proseguono la risalitadegli imprenditori proseguono la risalita, con quelle

sulla domanda estera stabilizzate in zona positiva e

quelle sulla produzione ormai prossime al prevalere

degli ottimisti sui pessimisti.

L’insieme dei vari indicatori coincidenti punta verso un un un un

valore positivo, ma contenuto, per la produzione valore positivo, ma contenuto, per la produzione valore positivo, ma contenuto, per la produzione valore positivo, ma contenuto, per la produzione

industriaindustriaindustriaindustriale nel primo trimestre del 2010.le nel primo trimestre del 2010.le nel primo trimestre del 2010.le nel primo trimestre del 2010.

L’analisi congiunturale del quarto trimestre 2009 su quarto trimestre 2009 su quarto trimestre 2009 su quarto trimestre 2009 su

industria e artigianato manifatturiero di Regione industria e artigianato manifatturiero di Regione industria e artigianato manifatturiero di Regione industria e artigianato manifatturiero di Regione

Lombardia, Unioncamere Lombardia, Confindustria Lombardia Lombardia, Unioncamere Lombardia, Confindustria Lombardia Lombardia, Unioncamere Lombardia, Confindustria Lombardia Lombardia, Unioncamere Lombardia, Confindustria Lombardia e con la collaborazione delle

Associazioni regionali dell’Artigianato (Confartigianato Lombardia, CNA Lombardia, Casartigiani

Lombardia, CLAAI Lombardia) è stata effettuata attraverso 1.602 interviste ad aziende industriali e è stata effettuata attraverso 1.602 interviste ad aziende industriali e è stata effettuata attraverso 1.602 interviste ad aziende industriali e è stata effettuata attraverso 1.602 interviste ad aziende industriali e

1.202 ad aziende dell’artigianato manifatturiero1.202 ad aziende dell’artigianato manifatturiero1.202 ad aziende dell’artigianato manifatturiero1.202 ad aziende dell’artigianato manifatturiero.

Il quarto trimestre 2009 registra un increun increun increun incremento del dato congiunturale (+0,4% dato mento del dato congiunturale (+0,4% dato mento del dato congiunturale (+0,4% dato mento del dato congiunturale (+0,4% dato

destagionalizzato)destagionalizzato)destagionalizzato)destagionalizzato) e un arretramento del calo tendenziale dei livelli produttivi dell’industria (arretramento del calo tendenziale dei livelli produttivi dell’industria (arretramento del calo tendenziale dei livelli produttivi dell’industria (arretramento del calo tendenziale dei livelli produttivi dell’industria (----

5,7% dopo tre trimestri consecutivi con valori oltre il 5,7% dopo tre trimestri consecutivi con valori oltre il 5,7% dopo tre trimestri consecutivi con valori oltre il 5,7% dopo tre trimestri consecutivi con valori oltre il ----10%)10%)10%)10%).

Le aziende artigiane manifatturiere registrano maggioraziende artigiane manifatturiere registrano maggioraziende artigiane manifatturiere registrano maggioraziende artigiane manifatturiere registrano maggiori difficoltà rispetto all’industria,i difficoltà rispetto all’industria,i difficoltà rispetto all’industria,i difficoltà rispetto all’industria, ma si

stabilizzano sia la riduzione tendenziale della produzione (-10,0% su base annua) che il calo

congiunturale (-2,8% rispetto al trimestre precedente, dato destagionalizzato).

L’indice della produzione industriale rL’indice della produzione industriale rL’indice della produzione industriale rL’indice della produzione industriale recupera lo 0,4% rispetto al trimestre precedente ecupera lo 0,4% rispetto al trimestre precedente ecupera lo 0,4% rispetto al trimestre precedente ecupera lo 0,4% rispetto al trimestre precedente salendo a

quota 94,1 (dato destagionalizzato, base anno 2000=100).

Per le aziende artigiane aziende artigiane aziende artigiane aziende artigiane non si registra ancora un’inversione di tendenza ma solo un assestamento un assestamento un assestamento un assestamento

della velocità di caduta, con l’indice deldella velocità di caduta, con l’indice deldella velocità di caduta, con l’indice deldella velocità di caduta, con l’indice della produzione che scende a quota 76.la produzione che scende a quota 76.la produzione che scende a quota 76.la produzione che scende a quota 76.

Si sfalda la concentrazione in campo negativo dei settori industriali grazie alle variazioni variazioni variazioni variazioni

tendenziali positive registrate dall’alimentare (+1,0%) e dalla chimica (+0,5%)tendenziali positive registrate dall’alimentare (+1,0%) e dalla chimica (+0,5%)tendenziali positive registrate dall’alimentare (+1,0%) e dalla chimica (+0,5%)tendenziali positive registrate dall’alimentare (+1,0%) e dalla chimica (+0,5%); i settori che

permangono sul versante negativo registrano valori meno critici rispetto agli scorsi trimestri. I più

sofferenti in quest’ultima parte dell’anno risultano i minerali non metalliferi (-8,6%, contro il -

10,7% dello scorso trimestre) e le manifatturiere varie (-8,1%). Il settore della meccanica riduce la

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contrazione tendenziale dal -12,4% dello scorso trimestre al -7,5%.

I settori dell’artigianato presentano variazioni della produzione su base annua comprese tra il I settori dell’artigianato presentano variazioni della produzione su base annua comprese tra il I settori dell’artigianato presentano variazioni della produzione su base annua comprese tra il I settori dell’artigianato presentano variazioni della produzione su base annua comprese tra il ----

11,8% della meccanica e il 11,8% della meccanica e il 11,8% della meccanica e il 11,8% della meccanica e il ----4,0% dell’alimentare.4,0% dell’alimentare.4,0% dell’alimentare.4,0% dell’alimentare. Anche in questo caso si segnala un

rallentamento della caduta per alcuni settori come la siderurgia (dal -14,8% al -9,6%), la gomma-

plastica (dal -11,5% al -7,5%), pelli-calzature (da -13,5% a -10,7%), abbigliamento (da -12,8% a -

10,7%), carta-editoria (da -9,2% a -7,5%) e meccanica (dal -12,8% al -11,8%).

Svolta positiva per i beni di consumo finale (+0,4% la variazione congiunturale destagionalizzata).

Ancora negativi i beni di consumo intermedi e i beni d’investimento.

Nell’artigianato tutti i comparti risultano ancora sofferenti con un rallentamento della caduta

tendenziale per i beni di consumo finale (da -9,1% a -8,3%).

I dati sulla produzione per classe dimensionale evidenziano un miglioramento per tutte le classi,

più marcato per la grande e media dimensione che registrano variazioni congiunturali positive

(+1,7% le imprese da 50 a 199 addetti e +1,4% le imprese con più di 200 addetti). Le variazioni

tendenziali sono ancora negative ma rallentano sensibilmente, da variazioni dell’ordine del -10%

a variazioni intorno al -4%.

Anche nell’artigianato i migliori risultati sono appannaggio delle imprese maggiori, ma si tratta

solo di un rallentamento della caduta (-9,4% la variazione tendenziale per le imprese con più di

10 addetti contro il -11,3% dello scorso trimestre).

Rimane forte, ma in attenuazione, la concentrazione delle imprese nell’area delle variazioni

negative della produzione: nell’industria, a fronte del 10% di imprese con variazione nulla, il 57%

ha variazioni tendenziali molto negative (oltre il -5%) contro il 22% che ha variazioni molto

positive (superiori al +5%).

Anche nell’artigianato si riducono leggermente le posizioni in forte calo. A fronte del 17% di

aziende stazionarie, sale al 13% la quota che registra in questo trimestre variazioni tendenziali

molto positive, mentre scende al 63% la quota delle imprese con variazioni molto negative.

Altre variabili dell’andamento congiunturale:

• Il fatturato a prezzi correnti registra un segno negativo sia su base annua (-9,4%) che rispetto al

trimestre precedente (-1,4%), con l’indice che scende a quota 92,8 (dato destagionalizzato).

Per le aziende artigiane il fatturato continua a ridursi perdendo il 15,8% rispetto allo stesso

trimestre del 2008, con l’indice che scende a quota 67,3.

• Il tasso d’utilizzo degli impianti conferma il recupero della produzione: per l’industria sale al

65,3% e per l’artigianato a quota 59,6%. Fra i settori dell’industria superano il 70% gli alimentari

(77,0%), le industrie varie (72,5%), la chimica (72,4%) e la carta-editoria (70,4%); mentre i minerali

non metalliferi rimangono al 58,9%. Fra i settori dell’artigianato si registrano i tassi di utilizzo

superiori al 60% per gli alimentari (67,5%), carta-editoria (65,4%), gomma-plastica e

abbigliamento (61,2%), tessile e legno-mobilio (60,4%).

• Gli ordinativi acquisiti nel trimestre dalle imprese industriali recuperano su base annua nella

componente estera (+2,6%) mentre tendono ad azzerare la caduta nella componente interna (-

0,6%). Rispetto al trimestre precedente entrambe le componenti registrano un incremento: +3,3%

gli ordini dall’interno e +2,0% gli ordini dall’estero. La quota del fatturato estero sul totale si

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attesta al 35,5%. Il periodo di produzione assicurata dal portafoglio ordini si assesta a 45

giornate. Le imprese artigiane registrano ancora una flessione degli ordinativi per l’interno (-3,5%

il dato congiunturale destagionalizzato) e una variazione praticamente nulla per l’estero

(-0,1%). Occorre però ricordare l’importanza relativa del mercato estero per le imprese artigiane,

anche se la quota del fatturato estero sul totale è cresciuta al 6,8% nell’ultimo trimestre. Il periodo

di produzione assicurata rimane a livelli contenuti ma cresce fino a 35 giornate.

• L’occupazione all’interno del trimestre è ancora in flessione per l’indu• L’occupazione all’interno del trimestre è ancora in flessione per l’indu• L’occupazione all’interno del trimestre è ancora in flessione per l’indu• L’occupazione all’interno del trimestre è ancora in flessione per l’industria con un saldo del stria con un saldo del stria con un saldo del stria con un saldo del ----

1,5%. 1,5%. 1,5%. 1,5%. Anche per fattori stagionali è in accelerazione il tasso di uscita che passa dall’1,5% al 2,4%,

mentre il tasso d’ingresso rimane stabile allo 0,9%. In leggera diminuzione la quota di aziende che

fanno ricorso alla CIG (34,5%) mentre si stabilizza la quota sul monte ore trimestrale (4,9%).

Andamento simile per l’artigianato che registra un tasso d’uscita del 2,9% in accelerazione e un

tasso d’ingresso stabile all’1,2% (-1,6% il saldo del trimestre)

• Il livello delle scorte dei prodotti finiti è ritenuto adeguato dal 76% delle imprese industriali; fra

le restanti le valutazioni di scarsità e di esuberanza quasi si equivalgono, con una piccola

prevalenza delle prime (-0,6% il saldo). Sale al 40% la quota di aziende che non tiene scorte tra le

piccole imprese, contro il 12% delle grandi imprese e il 22% delle medie. Le aziende artigiane

manifestano invece segnali di scarsità più marcati (-16,7% il saldo), con il 59,8% che giudica le

scorte adeguate. La quota di aziende artigiane che dichiara di non tenere scorte è molto più

elevata rispetto all’industria (61,2%).

• Le scorte di materie prime sono adeguate per il 72% delle imprese industriali, con un saldo

negativo tra i giudizi di scarsità ed esuberanza (-4,0%). Gli artigiani segnalano scorte adeguate nel

50% dei casi, con una maggior prevalenza, fra le restanti, dei giudizi di scarsità (-10,8% il saldo).

• Crescono i prezzi medi delle materie prime, correlati alla ripresa della domanda mondiale: le

aziende industriali registrano un incremento congiunturale dello 0,4%, mentre per le aziende

artigiane l’incremento congiunturale è del’1,0%.

• I prodotti finiti registrano ancora una riduzione dei prezzi: -0,5% per l’industria e -1,2% per

l’artigianato.

• Il 51% delle imprese industriali ha realizzato investimenti nel 2009 e il 42% prevede di realizzare

investimenti nel corso del 2010. Il valore degli investimenti del 2009 ha registrato una

contrazione del 2,8% rispetto al 2008 (determinato essenzialmente dai minori investimenti delle

aziende maggiori). Per il 2010 le imprese prevedono invece un incremento del 9,2% rispetto al

2009.

Le imprese artigiane hanno realizzato investimenti nel 2009 nel 35% dei casi e il 22% prevede di

investire nel 2010. Gli investimenti del 2009 hanno registrato un incremento del 4,6% rispetto

all’anno precedente. Per il 2010 le imprese artigiane prevedono un incremento molto simile

(+4,5%).

Le aspettative sulla produzione degli imprenditori industriali per il primo trimestre 2010 vedono Le aspettative sulla produzione degli imprenditori industriali per il primo trimestre 2010 vedono Le aspettative sulla produzione degli imprenditori industriali per il primo trimestre 2010 vedono Le aspettative sulla produzione degli imprenditori industriali per il primo trimestre 2010 vedono

appaiarsi ottimisti e pessappaiarsi ottimisti e pessappaiarsi ottimisti e pessappaiarsi ottimisti e pessimisti, con un piccolissimo vantaggio per i secondi imisti, con un piccolissimo vantaggio per i secondi imisti, con un piccolissimo vantaggio per i secondi imisti, con un piccolissimo vantaggio per i secondi

(-0,1% il saldo). Si è completamente riassorbito il divario negativo degli ultimi trimestri. Le

aspettative sulla domanda estera confermano il saldo positivo già registrato nello scorso trimestre

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(+8,3%), mentre la domanda interna si avvicina sempre più all’ingresso nell’area positiva (-3,5% il

saldo). Anche nel caso dell’artigianato questa inversione di tendenza si consolida ma senza

raggiungere ancora saldi positivi: -1,8% il saldo delle aspettative sulla produzione; -1,4% per la

domanda interna; -2,3% per la domanda estera. Sia per l’industria che per l’artigianato le

aspettative sull’occupazione sono ancora pesantemente negative, ma occorre osservare che il 75%

delle imprese industriali prevede di non variare i livelli occupazionali come anche l’84% delle

imprese artigiane.

Martedi 2 Febbraio 2010

Lombardia

Milano - Svolta della produzione industriale: +0,4%. Lo rivela l’analisi congiunturale di

Unioncamere Lombardia. Bene gli ordini sia dall’estero (+2,2%) che dall’interno (+3,3%)

Produzione industriale: torna il segno più dopo sei trimestri negativi

L’ultima frazione del 2009 registra un incremento dello 0,4%L’ultima frazione del 2009 registra un incremento dello 0,4%L’ultima frazione del 2009 registra un incremento dello 0,4%L’ultima frazione del 2009 registra un incremento dello 0,4% per l’economia lombarda. Lo dice

l’analisi congiunturale del quarto trimestre 2009 su industria e artigianato manifatturiero - di

Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia, Confindustria Lombardia Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia, Confindustria Lombardia Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia, Confindustria Lombardia Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia, Confindustria Lombardia e con la collaborazione

delle Associazioni regionali dell’Artigianato Associazioni regionali dell’Artigianato Associazioni regionali dell’Artigianato Associazioni regionali dell’Artigianato (Confartigianato Lombardia, CNA Lombardia,

Casartigiani Lombardia, CLAAI Lombardia) - effettuata attraverso 1.602 interviste ad aziende

industriali e 1.202 ad aziende dell’artigianato manifatturiero.

L’indice della produzione industriale recupera lo 0,4% rispetto al trimestre precedente L’indice della produzione industriale recupera lo 0,4% rispetto al trimestre precedente L’indice della produzione industriale recupera lo 0,4% rispetto al trimestre precedente L’indice della produzione industriale recupera lo 0,4% rispetto al trimestre precedente salendo a

quota 94,1 (dato destagionalizzato, base anno 2000=100).

Per le aziende artigiane Per le aziende artigiane Per le aziende artigiane Per le aziende artigiane non si registra ancora un’inversione di tendenza ma solo un assestamento

della velocità di caduta, con l’indice della produzione che scende a quota 76.

Segno positivo nel comparto dall’alimentare Segno positivo nel comparto dall’alimentare Segno positivo nel comparto dall’alimentare Segno positivo nel comparto dall’alimentare (+1,0%) e dalla chimica e dalla chimica e dalla chimica e dalla chimica (+0,5%); i settori che

permangono sul versante negativo registrano valori meno critici rispetto agli scorsi trimestri. I più I più I più I più

sofferenti in quest’ultima parte dell’anno risultano i minerali non metalliferisofferenti in quest’ultima parte dell’anno risultano i minerali non metalliferisofferenti in quest’ultima parte dell’anno risultano i minerali non metalliferisofferenti in quest’ultima parte dell’anno risultano i minerali non metalliferi (-8,6%, contro il -

10,7% dello scorso trimestre) e le manifatturiere varie le manifatturiere varie le manifatturiere varie le manifatturiere varie (-8,1%). Il settore della meccanica riduce la

contrazione tendenziale dal -12,4% dello scorso trimestre al -7,5%.

I settori dell’artigianato presentano variazioni della produzione su base annua comprese tra il I settori dell’artigianato presentano variazioni della produzione su base annua comprese tra il I settori dell’artigianato presentano variazioni della produzione su base annua comprese tra il I settori dell’artigianato presentano variazioni della produzione su base annua comprese tra il ----

11,8% della meccanica e il 11,8% della meccanica e il 11,8% della meccanica e il 11,8% della meccanica e il ----4,0% dell’alimentare4,0% dell’alimentare4,0% dell’alimentare4,0% dell’alimentare. Anche in questo caso si segnala un

rallentamento della caduta per alcuni settori come la siderurgia (dal -14,8% al -9,6%), la gomma-

plastica (dal -11,5% al -7,5%), pelli-calzature (da -13,5% a -10,7%), abbigliamento (da -12,8% a -

10,7%), carta-editoria (da -9,2% a -7,5%) e meccanica (dal -12,8% al -11,8%).

Svolta positiva per i beni di consumo finale (+0,4% la variazione congiunturale destagionalizzata).

Ancora negativi i beni di consumo intermedi e i beni d’investimento.

Nell’artigianato tutti i comparti risultano ancora sofferenti con un rallentamento della caduta

tendenziale per i beni di consumo finale (da -9,1% a -8,3%).

I dati sulla produzione per classe dimensionale evidenziano un miglioramento per tutte le classi, I dati sulla produzione per classe dimensionale evidenziano un miglioramento per tutte le classi, I dati sulla produzione per classe dimensionale evidenziano un miglioramento per tutte le classi, I dati sulla produzione per classe dimensionale evidenziano un miglioramento per tutte le classi,

più marcato per la grande e media dimensione più marcato per la grande e media dimensione più marcato per la grande e media dimensione più marcato per la grande e media dimensione che registrano variazioni congiunturali positive

(+1,7% le imprese(+1,7% le imprese(+1,7% le imprese(+1,7% le imprese da 50 a 199 da 50 a 199 da 50 a 199 da 50 a 199 addetti e +1,4% le imprese con più di 200 addetti). Le variazioni

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tendenziali sono ancora negative ma rallentano sensibilmente, da variazioni dell’ordine del -10%

a variazioni intorno al -4%.

Anche nell’artigianato i migliori risultati sono apAnche nell’artigianato i migliori risultati sono apAnche nell’artigianato i migliori risultati sono apAnche nell’artigianato i migliori risultati sono appannaggio delle imprese maggioripannaggio delle imprese maggioripannaggio delle imprese maggioripannaggio delle imprese maggiori, ma si tratta

solo di un rallentamento della caduta (-9,4% la variazione tendenziale per le imprese con più di

10 addetti contro il -11,3% dello scorso trimestre).

Rimane forte, ma in attenuazione, la concentrazione delle imprese nell’area delle variazioni

negative della produzione: nell’industria, a fronte del 10% di imprese con variazione nulla, il 57%

ha variazioni tendenziali molto negative (oltre il -5%) contro il 22% che ha variazioni molto

positive (superiori al +5%).

Sempre nell’artigianato si riducono leggermente le posizioni in forte calo. A fronte del 17% di

aziende stazionarie, sale al 13% la quota che registra in questo trimestre variazioni tendenziali

molto positive, mentre scende al 63% la quota delle imprese con variazioni molto negative.

“Le aspettativeLe aspettativeLe aspettativeLe aspettative sulla produzione degli imprenditori industriali per il primo trimestre 2010 vedono

appaiarsi ottimisti e pessimisti – si legge nello studio - , con un piccolissimo vantaggio per i

secondi (-0,1% il saldo). Si èSi èSi èSi è completamente riassorbito il divario negativo degli ultimi trimestri" completamente riassorbito il divario negativo degli ultimi trimestri" completamente riassorbito il divario negativo degli ultimi trimestri" completamente riassorbito il divario negativo degli ultimi trimestri".

“Le aspettative sulla domanda estera Le aspettative sulla domanda estera Le aspettative sulla domanda estera Le aspettative sulla domanda estera – continua la ricerca - confermano il saldo positivo già

registrato nello scorso trimestre (+8,3%), mentre la domanda interna si avvicina sempre più

all’ingresso nell’area positiva (-3,5% il saldo). Anche nel caso dell’artigianato questa inversione di

tendenza si consolida ma senza raggiungere ancora saldi positivi: -1,8% il saldo delle aspettative

sulla produzione; -1,4% per la domanda interna; -2,3% per la domanda estera. Sia per l’industria

che per l’artigianato le aspettative sull’occupazione sono ancora pesantemente negative, ma

occorre osservare che il 75% delle imprese industriali prevede di non variare i livelli occupazionali

come anche l’84% delle imprese artigiane”.

Martedi 2 Febbraio 2010

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CLIENTE Unioncamere

Lombardia

TESTATA E-CremonaWeb.it DATA 2 febbraio 2009

Come è andata l'economia cremonese nel 2009? L’andamento del settore manifatturiero cremonese nel quarto trimestre 2009 presenta l’indice congiunturale destagionalizzato della produzione industriale finalmente positivo, dopo quattro trimestri consecutivi di segni negativi : +0,5% rispetto al trimestre precedente. Il dato, di per sé non particolarmente significativo, essendo ancora molto prossimo allo zero, è però irrobustito dalla contemporanea conferma della evidente crescita degli ordini (+4,4% gli interni e +2,5% gli esteri sul trimestre precedente ), che getta le basi per buone prospettive future, e dall’interruzione della discesa del fatturato (+ 0,1% sul trimestre precedente). Anche le aspettative degli imprenditori cremonesi s ono più favorevoli rispetto ai periodi precedenti per quanto riguarda produzione, domanda interna e do-manda esterna. Rimangono però aspettative negative in merito alla situazione occupazionale.

Nessun segnale positivo proviene invece dal compart o artigiano dove per-mangono serie difficoltà sia a livello produttivo che di fatturato e anche gli ordini stentano a decollare. Questi, in estrema sintesi sono i risultati della c onsueta indagine congiunturale trimestrale condotta da Unioncamere Lombardia. La rilevazione, per quanto ri-guarda il settore industria, si svolge in collaborazione con l’Associazione Industriali e, per quanto riguarda il settore dell’artigianato, con Confartigianato e CNA, e coinvolge ogni trimestre due campioni distinti di aziende manifatturiere, per un totale di circa 140 imprese cremonesi e tutte le principali attività del comparto presenti in provincia.

Le variazioni congiunturali dei vari aggregati sono tutte positive anche se alcuni indicatori sono prossimi allo zero. Rispetto ad un anno fa, invece , permango-no molti segni ancora negativi che attestano un livello del sistema produttivo provinciale che rimane adagiato sugli standard del quarto trimestre 2008.

E’ però interessante segnalare l’attuale variazione tendenziale della produzione: -0,4%, rispetto al -5% di solo tre mesi fa ed al -6,3% e -7% dei trimestri ancora precedenti. In Lombardia l’andamento congiunturale è sostanzial mente simile a quello cremonese , con un +0,4% della produzione destagionalizzata, con gli ordini in buona crescita (+3,3% e +2% rispettivamente gli interni e gli esteri) e con fatturato e occu-pazione stabili. Le variazioni annue sono invece sensibilmente peggiori dei dati cre-monesi. La produzione, pur rallentando grandemente la caduta, presenta ancora un segno negativo vicino al - 6%, e il fatturato a prezzi correnti diminuisce del -9,7%; anche gli ordini a livello regionale non presentano ancora l’evidente risalita del dato cremonese e sono in leggero calo (-0,6% rispetto al trimestre precedente), pur se

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in evidente recupero rispetto al -8,5% di tre mesi prima.

La produzione industriale cremonese presenta quindi nel trimestre variazioni vicine allo zero che sono leggermente positive per il dato congiunturale destagio-nalizzato (+0,5%) e leggermente negative (-0,4%) per il dato tendenziale corretto per il numero di giorni lavorativi. Si conferma il momento migliore per le grandi imprese (+2% annuo) rispetto a quelle più piccole che invece soffrono ancora un calo produttivo che supera il 3% per quelle fino a 50 addetti. Nell’ambito regionale la produzione di Cremona su b ase annua mostra la performance migliore tra le province lombarde. Anche le aspettative degli imprenditori vanno nella direzione positiva e, dopo diversi trimestri, tornano a prevalere coloro che prevedono un ulteriore incremento produttivo nei prossimi tre mesi. La domanda, espressa dall’andamento degli ordini, è la variabile maggiormente positiva e quella che, dato il suo carattere tipicamente anticipatore, consente di prevedere una ripresa più robusta della produzione a breve termine. Il dato congiunturale a prezzi costanti, +4,4% e + 2,5% rispettivamente della domanda interna e di quella estera rispetto ai +3,3% e +2% in Lombardia, è addirittura superato dalle variazioni su base annua (6,9% per gli ordinativi interni e 5,5% per quelli esteri rispetto al -0,6% e +2,6% lombardi). Anche le aspettative sul livello della domanda sono, in provincia, per la prima volta positive per entrambe le componenti dopo sei trimestri di prevalente pessimismo.

Il fatturato a prezzi correnti indica invece una pe rdurante difficoltà per le imprese a tradurre in redditività il recente miglioramento del livello produttivo. Rispetto al trimestre precedente, il dato destagionalizzato è praticamente invariato sia sul fronte interno che estero e su base annua, pur in netto miglioramento rispetto al -10,5 registrato nel trimestre precedente, resta negativo con un valore medio del -4%. Questo trend è confermato dal dato regionale che rimane negativo (-9,7%). Un’altra variabile che resta in sofferenza è l’occu pazione che , seppure praticamente stabile rispetto al trimestre precedente, è in sensibile diminuzione su base annua (-4,7%). I ricorsi effettivi alla Cassa Integrazione Guadagni vengono dichiarati dagli imprenditori cremonesi su livelli attorno al 2% (contro il 5% medio lombardo) in rapporto al monte ore trimestrale, mentre il numero delle imprese che hanno utilizzato la Cig risulta nel trimestre in diminuzione dal 27% al 24%. Per entrambi gli aggregati è chiaramente ravvisabil e come la CIG abbia interessato in massima parte le imprese di più piccole dimensioni. Sempre consistentemente negativo e in controtendenza rispetto al leggero miglioramento del trimestre precedente, i valori presentati dal comparto artigiano: sia congiunturalmente che tendenzialmente i numeri sono infatti in peggioramento. La produzione congiunturale è in calo del 2,8% rispetto al dato destagiona-lizzato precedente e, su base annua, la diminuzione supera il 9%. Il fatturato è rispettivamente al -4% e al -12% e neanche gli ordinativi lasciano ben sperare in quanto, a fronte di una variazione leggermente positiva nel dato congiunturale +0,4%, il dato tendenziale si attesta ancora al -2,6%. Anche il numero degli addetti continua a scendere, dell’1% rispetto al trimestre estivo e del 5,9 rispetto all’anno prima.

“Per sintetizzare i risultati dell’indagine – sosti ene il Presidente della Camera Gian Domenico Auricchio - si può affermare che i dati del IV trimestre 2009 consolidano i dati precedenti e sembrano preannunciare, almeno per quanto riguarda l’industria, una ripresa dell’attività produttiva. Certo è che per affiancare al dato “tecnico” dell’aumento delle principali variabili, un significato economico inequivocabile, bisognerà attendere i prossimi mesi per verificare se l’aumento produttivo appena iniziato non si esaurirà solo in un incremento delle giacenze, ma sarà davvero indice di una rinnovata vitalità del settore manifatturiero e andrà ad incidere più profondamente nei bilanci delle imprese e sul livello occupazionale provinciale. Per questo è vitale dare attuazione alle priorità per l’attività 2010 indicate unanimemente dal Con-siglio camerale, vale a dire continuare a sostenere le nostre imprese nell’accesso al credito con interventi volti a favorire l’operatività degli Organismi di garanzia fidi e sostenere l’occupazione con interventi mirati, come il bando a sostegno dell’occupazione attualmente attivo presso la Camera di Commercio”.

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TESTATA Quotidiano del Nord.it

DATA 2 febbraio 2010

CdC Bergamo, rapporto su: artigianato di produzione nel IV

trimestre 2009 (2/2/2010 16:41)

(Sesto Potere) - Bergamo - 2 febbraio 2010 - Nell’artigianato di produzione, l’indagine realizzata nel mese di gennaio 2010 da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia con la collaborazione delle Associazioni dell’Artigianato ha raccolto le risposte di 1.202 aziende (con almeno 3 addetti) in Lombardia, di cui 145 in provincia di Bergamo (con una copertura campionaria del 78%). Nel quarto trimestre dell’anno la produzione dell’artigianato manifatturiero bergamasco, corretta per i giorni lavorativi, diminuisce del -12,2% su base annua, solo in marginale miglioramento rispetto ai risultati precedenti che avevano fatto registrare cali costantemente superiori al 13%. Il risultato di Bergamo è, insieme a quello di Monza Brianza, il più negativo in Lombardia. L’indice destagionalizzato della produzione artigiana scende a quota 77 (con base 100 nel 2002) con una variazione nel trimestre negativa pari al -3,5% (era stata del -3,2% nel precedente trimestre. Il 69,6% delle aziende (erano il 72% nella scorsa rilevazione) registra cali produttivi oltre il -5%, mentre l’8% (rispetto al 2,1% nel I trimestre 2009) dichiara incrementi superiori al +5%. Il saldo complessivo tra segnalazioni di aumento e diminuzione migliora portandosi al -60,9%, contro il -72% della precedente rilevazione. Tutti i settori riportano variazioni grezze della produzione negative su base annua. La meccanica è in calo del -15%, il tessile del -9%. Le variazioni su base trimestrale sono invece prevalentemente positive. Nel tessile la crescita nel trimestre è al di sotto del punto percentuale, ancora negativa (-1,8%) la meccanica. Il fatturato complessivo grezzo cala su base annua del -16,9% (dopo il -19,4% della scorsa rilevazione). Gli ordinativi trimestrali sono in diminuzione (-4,3%) dal mercato interno e in lieve progresso (+0,2%) sull’ estero. Risultano in aumento i prezzi medi delle materie prime (+1,3%) ma pressoché invariati quelli dei prodotti finiti (-0,1%). Gli addetti delle aziende artigiane manifatturiere (con almeno 3 addetti) diminuiscono, per il decimo trimestre consecutivo, del -1,10% come risultato di un tasso d’ingresso di 1,85% e un tasso di uscita al 2,96%. La variazione destagionalizzata (-0,94) indica un ulteriore peggioramento rispetto al trimestre precedente. Le aspettative sono in miglioramento per l’andamento atteso della produzione (parità del saldo tra ottimisti e pessimisti rispetto al -2,1% nella scorsa rilevazione) e della domanda interna (-3% rispetto al -7,6% precedente). Tornano negative per la domanda estera (-2,1% rispetto al precedente +6%). Per quanto riguarda l’occupazione il quadro resta improntato al pessimismo ma con una relativa diminuzione del saldo negativo (-7,1% contro il -10,9% precedente).

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TESTATA VareseNews.it DATA 2 febbraio 2010

Lombardia |

Milano

Svolta della produzione industriale: +0,4%. Lo rivela l’analisi congiunturale di Unioncamere Lombardia. Bene gli ordini sia dall’estero (+2,2%) che dall’interno (+3,3%)

Produzione industriale: torna il segno più dopo sei trimestri negativi

L’ultima frazione del 2009 registra un incremento d ello 0,4% per l’economia lombarda. Lo dice

l’analisi congiunturale del quarto trimestre 2009 su industria e artigianato manifatturiero - di

Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia, Confindus tria Lombardia e con la

collaborazione delle Associazioni regionali dell’Artigianato (Confartigianato Lombardia, CNA

Lombardia, Casartigiani Lombardia, CLAAI Lombardia) - effettuata attraverso 1.602 interviste ad

aziende industriali e 1.202 ad aziende dell’artigianato manifatturiero.

L’indice della produzione industriale recupera lo 0 ,4% rispetto al trimestre precedente

salendo a quota 94,1 (dato destagionalizzato, base anno 2000=100)

Per le aziende artigiane non si registra ancora un’inversione di tendenza ma solo un

assestamento della velocità di caduta, con l’indice della produzione che scende a quota 76.

Segno positivo nel comparto dall’alimentare (+1,0%) e dalla chimica (+0,5%); i settori che

permangono sul versante negativo registrano valori meno critici rispetto agli scorsi trimestri. I più

sofferenti in quest’ultima parte dell’anno risultan o i minerali non metalliferi (-8,6%, contro il -

10,7% dello scorso trimestre) e le manifatturiere varie (-8,1%). Il settore della meccanica riduce

la contrazione tendenziale dal -12,4% dello scorso trimestre al -7,5%.

I settori dell’artigianato presentano variazioni de lla produzione su base annua comprese

tra il -11,8% della meccanica e il -4,0% dell’alime ntare . Anche in questo caso si segnala un

rallentamento della caduta per alcuni settori come la siderurgia (dal -14,8% al -9,6%), la gomma-

plastica (dal -11,5% al -7,5%), pelli-calzature (da -13,5% a -10,7%), abbigliamento (da -12,8% a -

10,7%), carta-editoria (da -9,2% a -7,5%) e meccanica (dal -12,8% al -11,8%).

Svolta positiva per i beni di consumo finale (+0,4% la variazione congiunturale destagionalizzata).

Ancora negativi i beni di consumo intermedi e i beni d’investimento.

Nell’artigianato tutti i comparti risultano ancora sofferenti con un rallentamento della caduta

tendenziale per i beni di consumo finale (da -9,1% a -8,3%).

I dati sulla produzione per classe dimensionale evi denziano un miglioramento per tutte le

classi, più marcato per la grande e media dimension e che registrano variazioni congiunturali

positive (+1,7% le imprese da 50 a 199 addetti e +1,4% le imprese con più di 200 addetti). Le

variazioni tendenziali sono ancora negative ma rallentano sensibilmente, da variazioni dell’ordine

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del -10% a variazioni intorno al -4%.

Anche nell’artigianato i migliori risultati sono ap pannaggio delle imprese maggiori , ma si

tratta solo di un rallentamento della caduta (-9,4% la variazione tendenziale per le imprese con più

di 10 addetti contro il -11,3% dello scorso trimestre).

Rimane forte, ma in attenuazione, la concentrazione delle imprese nell’area delle variazioni

negative della produzione: nell’industria, a fronte del 10% di imprese con variazione nulla, il 57%

ha variazioni tendenziali molto negative (oltre il -5%) contro il 22% che ha variazioni molto positive

(superiori al +5%).

Sempre nell’artigianato si riducono leggermente le posizioni in forte calo. A fronte del 17% di

aziende stazionarie, sale al 13% la quota che registra in questo trimestre variazioni tendenziali

molto positive, mentre scende al 63% la quota delle imprese con variazioni molto negative.

“Le aspettative sulla produzione degli imprenditori industriali per il primo trimestre 2010 vedono

appaiarsi ottimisti e pessimisti – si legge nello studio - , con un piccolissimo vantaggio per i

secondi

(-0,1% il saldo). Si è completamente riassorbito il divario negativo degli ultimi trimestri" .

“Le aspettative sulla domanda estera – continua la ricerca - confermano il saldo positivo già

registrato nello scorso trimestre (+8,3%), mentre la domanda interna si avvicina sempre più

all’ingresso nell’area positiva (-3,5% il saldo). Anche nel caso dell’artigianato questa inversione di

tendenza si consolida ma senza raggiungere ancora saldi positivi: -1,8% il saldo delle aspettative

sulla produzione; -1,4% per la domanda interna; -2,3% per la domanda estera. Sia per l’industria

che per l’artigianato le aspettative sull’occupazione sono ancora pesantemente negative, ma

occorre osservare che il 75% delle imprese industriali prevede di non variare i livelli occupazionali

come anche l’84% delle imprese artigiane”.

Milano

Formigoni: “Stiamo reagendo alla Crisi” Così il governatore dopo gli ultimi dati sull’econo mia regionale. “Puntiamo su capitale umano e innovazione”

La Lombardia sta reagendo alla crisi , registra finalmente dei dati positivi e punta a consolidare

la ripresa. Un lavoro che avverrà con il coinvolgimento di tutto il sistema lombardo.

Lo ha ribadito il presidente Roberto Formigoni in occasione della presentazione dell'indagine

trimestrale sull'economia lombarda messa a punto da Unioncamere, Confindustria e Regione

Lombardia.

L'indagine ha permesso di registrare una svolta significativa. Dopo sei trimestri negativi, infatti,

torna il segno positivo per la produzione industriale. Si tratta di un +0,4% (dato destagionalizzato)

rispetto al trimestre precedente.

La caduta tendenziale rallenta fortemente e migliorano le aspettative degli imprenditori. Positivi

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gli ordini sia dall'estero (+2,2%) sia dall'interno (+3,3%).

Si registra un arretramento del calo tendenziale dei livelli produttivi dell'industria (-5,7% dopo tre

trimestri consecutivi con valori oltre il -10%).

Le aziende artigiane manifatturiere registrano maggiori difficoltà rispetto all'industria, ma si

stabilizzano sia la riduzione tendenziale della produzione (-10,0% su base annua) che il calo

congiunturale (-2,8% rispetto al trimestre precedente, dato destagionalizzato).

"Si tratta di dati - ha detto il presidente Formigon i – che mostrano l'inizio di una reale

inversione di tendenza , che confermano la nostra capacità di saper reagire alla crisi, ma che

certamente non faranno venire meno l'attenzione di Regione Lombardia al mondo del lavoro, in

particolare l'occupazione, per il quale servono ulteriori azioni".

"In quest'ottica - ha aggiunto Formigoni - va letta la decisione di Regione Lombardia e Sistema

Camerale di rinnovare l'Accordo di Programma fino al 2015. Con questo strumento abbiamo

investito, dal 2006 a oggi, 289 milioni di euro con effetti positivi sul territorio. Il nuovo Accordo

migliora la sua efficacia sul fronte della competitività delle imprese, l'attrattività e la competitività

dei territori e la microimpresa e l'artigianato con un rifinanziamento, per il 2010, di 66 milioni di

euro".

CAPITALE UMANO E INNOVAZIONE - Le leve del rilancio dell'economia lombarda, i fattori su

cui investire, sono il capitale umano, l'innovazione e la coesione. "Puntando su queste leve - ha

ricordato il presidente - Regione Lombardia fa registrare oggi dati economici migliori di quelli non

solo di regioni italiane ma anche europee".

"Per quanto riguarda il capitale umano, grazie al sistema della Dote - ha spiegato Formigoni -

Regione Lombardia ha sostenuto il mondo del lavoro (112 milioni di euro), della formazione (25

milioni), il talento e il merito (58,4 milioni), non rinunciando ad affrontare alcuna delle crisi

aziendali che si sono presentate sul territorio. L'accordo con il Governo sugli ammortizzatori

sociali - che sono uno strumento, non certo il futuro, ha sottolineato Formigoni - ci ha visto

spendere finora il 45% degli 1,5 miliardi di euro stanziati dall'accordo dello scorso anno con il

Governo: è un tesoretto che consente di fare affidamento su risorse certe per i lavoratori in

mobilità".

IN ARRIVO NUOVO PACCHETTO PER LE IMPRESE - Formigoni ha ricordato anche la

decisione della Regione di anticipare, per 38.000 imprese agricole, i fondi della Politica agraria

comune (Pac) per un totale di 300 milioni di euro e di dare sostegno ai

piccoli Comuni per realizzare opere pubbliche (fino a 400.000 euro). Non si deve poi dimenticare il

ruolo di Regione Lombardia nell'attivazione di Confiducia, che ha garantito, alla data del 29

gennaio, l'accesso agevolato al credito per 1307 aziende con un movimento di 165 milioni di euro.

"Segnali, questi - ha detto Formigoni - della vicinanza concreta di Regione Lombardia al mondo

delle imprese e ai cittadini.

Capitoli importanti per i quali, già settimana prossima, dopo il confronto con il mondo sindacale e

imprenditoriale potremo, come Regione, annunciare altre innovative forme di sostegno alla

ripresa".

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11 MILIARDI DI GRANDI OPERE - "Occorre ora sostenere lo sviluppo e la ripresa - ha concluso

Formigoni -. E lo si deve fare garantendo una continuità con le misure poste in essere anche in

questa fase. Accanto a questo occorre portare a termine, in un'ottica di sviluppo sostenibile e di

rispetto dell'ambiente, il grande progetto di infrastrutturazione di cui la Lombardia ha bisogno. In

questi mesi Regione Lombardia ha confermato tutti gli investimenti previsti (11 miliardi) per

realizzare le opere viarie e ferroviarie ed altre grandi opere pubbliche, tra cui voglio citare

l'apertura dei cantieri della BreBeMi e l'imminente apertura di quelli della Pedemontana. Opere

che migliorano la Lombardia e offrono lavoro, un segnale concreto che Regione Lombardia vuole

continuare a essere al fianco del mondo imprenditoriale e dei cittadini sulla strada della crescita e

del rinnovamento"

2/02/2010

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TESTATA Virgilio notizie.it DATA 2 febbraio 2010

SOLDI

Lombardia/ In IV trim. produzione torna positiva,male occupazione Formigoni "Dati confermano tendenza di uscita dalla crisi"

Milano, 2 feb.- Dopo 18 mesi negativi, nell'ultimo trimestre del 2009 torna a crescere la produzione industriale in Lombardia, ma proseguono le difficoltà a livello occupazionale. Dai dati elaborati da Unioncamere, Confindustria Lombardia e Regione, emerge che a livello congiunturale, trimestre su trimestre, la produzione industriale è aumentata dello 0,4%, mentre a livello tendenziale la discesa si è limitata a -5,7% dopo tre trimetri consecutivi con valori superiori a -10%. Sul fronte occupazionale, invece, si è registrata una flessione per l'industria dell'1,5% accompagnata però da una leggera diminuzione della quota di aziende che fanno ricorso alla Cig (34,5%).

"I dati confermano la tendenza positiva di uscita dalla crisi. L'attenzione adesso è rivolta all'occupazione e come Regione siamo molto vicini ai piccoli e medi imprenditori nella gestione delle crisi industriali", ha affermato il presidente della Regione Roberto Formigoni. Quanto agli ammortizzatori sociali, Formigoni ha confermato che "non ci sono preoccupazioni, abbiamo speso meno della metà del miliardo di euro ricevuto dal governo, e chi utilizza gli ammortizzatori deve passare una parte del tempo a riqualificarsi per trovare più facilmente lavoro". Positivo anche il bilancio del sistema "doti", mentre non è mancato un appunto alle banche con le quali "ci sono le criticità di sempre, i banchieri dovrebbero garantire un affiancamento superiore" alle imprese. "La vera sfida ora è l'occupazione", ha osservato il segretario generale della Cisl Lombardia, Gigi Petteni. Secondo il sindacalista "bisogna andare oltre gli ammortizzatori sociali, servono politiche più mirate come i contratti di solidarietà e nuovi investimenti. Non bisogna dimenticarsi che in Lombardia abbiamo perso 100mila posti di lavoro e altri 70-80mila sono a rischio".

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Lombardia

TESTATA LombardiaNotizie.it DATA 2 febbraio 2010

Economia, Roberto Formigoni: "Così stiamo reagendo alla crisi"

2 febbraio 2010

Ln - Milano) La Lombardia sta reagendo alla crisi, registra finalmente dei dati positivi e punta a consolidare la ripresa. Un lavoro che avverrà con il coinvolgimento di tutto il sistema lombardo.

Lo ha ribadito il presidente Roberto Formigoni in occasione della presentazione dell'indagine trimestrale sull'economia lombarda messa a punto da Unioncamere, Confindustria e Regione Lombardia.

L'indagine ha permesso di registrare una svolta significativa. Dopo sei trimestri negativi, infatti, torna il segno positivo per la produzione industriale. Si tratta di un +0,4% (dato destagionalizzato) rispetto al trimestre precedente. La caduta tendenziale rallenta fortemente e migliorano le aspettative degli imprenditori. Positivi gli ordini sia dall'estero (+2,2%) sia dall'interno (+3,3%). Si registra un arretramento del calo tendenziale dei livelli produttivi dell'industria (-5,7% dopo tre trimestri consecutivi con valori oltre il -10%). Le aziende artigiane manifatturiere registrano maggiori difficoltà rispetto all'industria, ma si stabilizzano sia la riduzione tendenziale della produzione (-10,0% su base annua) che il calo congiunturale (-2,8% rispetto al trimestre precedente, dato destagionalizzato).

"Si tratta di dati - ha detto il presidente Formigoni - che mostrano l'inizio di una reale inversione di tendenza, che confermano la nostra capacità di saper reagire alla crisi, ma che certamente non faranno venire meno l'attenzione di Regione Lombardia al mondo del lavoro, in particolare l'occupazione, per il quale servono ulteriori azioni".

"In quest'ottica - ha aggiunto Formigoni - va letta la decisione di Regione Lombardia e Sistema Camerale di rinnovare l'Accordo di Programma fino al 2015. Con questo strumento abbiamo investito, dal 2006 a oggi, 289 milioni di euro con effetti positivi sul territorio. Il nuovo Accordo migliora la sua efficacia sul fronte della competitività delle imprese, l'attrattività e la competitività dei territori e la microimpresa e l'artigianato con un rifinanziamento, per il 2010, di 66 milioni di euro".

CAPITALE UMANO E INNOVAZIONE - Le leve del rilancio dell'economia lombarda, i fattori su cui investire, sono il capitale umano, l'innovazione e la coesione. "Puntando su queste leve - ha ricordato il presidente - Regione Lombardia fa registrare oggi dati economici migliori di quelli non solo di regioni italiane ma anche europee". "Per quanto riguarda il capitale umano, grazie al sistema della Dote - ha spiegato Formigoni - Regione Lombardia ha sostenuto il mondo del lavoro (112 milioni di euro), della formazione (25 milioni), il talento e il merito (58,4 milioni), non rinunciando ad affrontare alcuna delle crisi aziendali che si sono presentate sul territorio.

L'accordo con il Governo sugli ammortizzatori sociali - che sono uno strumento, non certo il futuro, ha sottolineato Formigoni - ci ha visto spendere finora il 45% degli 1,5 miliardi di euro stanziati dall'accordo dello scorso anno con il Governo: è un tesoretto che consente di fare affidamento su risorse certe per i lavoratori in mobilità".

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IN ARRIVO NUOVO PACCHETTO PER LE IMPRESE - Formigoni ha ricordato anche la decisione della Regione di anticipare, per 38.000 imprese agricole, i fondi della Politica agraria comune (Pac) per un totale di 300 milioni di euro e di dare sostegno ai piccoli Comuni per realizzare opere pubbliche (fino a 400.000 euro). Non si deve poi dimenticare il ruolo di Regione Lombardia nell'attivazione di Confiducia, che ha garantito, alla data del 29 gennaio, l'accesso agevolato al credito per 1307 aziende con un movimento di 165 milioni di euro.

"Segnali, questi - ha detto Formigoni - della vicinanza concreta di Regione Lombardia al mondo delle imprese e ai cittadini. Capitoli importanti per i quali, già settimana prossima, dopo il confronto con il mondo sindacale e imprenditoriale potremo, come Regione, annunciare altre innovative forme di sostegno alla ripresa".

11 MILIARDI DI GRANDI OPERE - "Occorre ora sostenere lo sviluppo e la ripresa - ha concluso Formigoni -. E lo si deve fare garantendo una continuità con le misure poste in essere anche in questa fase. Accanto a questo occorre portare a termine, in un'ottica di sviluppo sostenibile e di rispetto dell'ambiente, il grande progetto di infrastrutturazione di cui la Lombardia ha bisogno. In questi mesi Regione Lombardia ha confermato tutti gli investimenti previsti (11 miliardi) per realizzare le opere viarie e ferroviarie ed altre grandi opere pubbliche, tra cui voglio citare l'apertura dei cantieri della BreBeMi e l'imminente apertura di quelli della Pedemontana.

Opere che migliorano la Lombardia e offrono lavoro, un segnale concreto che Regione Lombardia vuole continuare a essere al fianco del mondo imprenditoriale e dei cittadini sulla strada della crescita e del rinnovamento".

L'analisi congiunturale del quarto trimestre 2009 su industria e artigianato manifatturiero di Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia, Confindustria Lombardia è frutto di 1.602 interviste a industrie e 1.202 a realtà artigiane.

Mostra un'inversione di tendenza e conferma le previsioni fatte dopo i dati del terzo trimestre 2009. Sono l'alimentare (+1,0%) e la chimica (+0,5%) i due settori che tornano in terreno positivo e mentre gli altri settori, pur negativi, mostrano valori decisamente meno critici rispetto agli scorsi trimestri. I più sofferenti in quest'ultima parte dell'anno risultano i minerali non metalliferi (-8,6%, contro il -10,7% dello scorso trimestre) e le manifatturiere varie (-8,1%). Anche l'importante, per l'economia lombarda, settore della meccanica riduce la contrazione tendenziale dal -12,4% dello scorso trimestre al -7,5%. Nell'artigianato, dati tutti in campo negativo compresi tra il -11,8% della meccanica e il -4,0% dell'alimentare, ma la caduta rallenta.

Nell'industria, i dati sulla produzione per classe dimensionale evidenziano un miglioramento per tutte le classi, più marcato per la grande e media dimensione che registrano variazioni congiunturali positive (+1,7% le imprese da 50 a 199 addetti e +1,4% le imprese con più di 200 addetti). Anche nell'artigianato i migliori risultati sono appannaggio delle imprese maggiori, ma si tratta solo di un rallentamento della caduta (-9,4% la variazione tendenziale per le imprese con più di 10 addetti contro il -11,3% dello scorso trimestre). Si attenua la crisi nell'industria anche se, a fronte del 10% di imprese con variazione della produzione nulla, il 57% ha variazioni tendenziali molto negative (oltre il -5%) e il 22% ha variazioni molto positive (superiori al +5%). Anche nell'artigianato si riducono leggermente le posizioni in forte calo. Il 17% di aziende registra dati stazionari, il 13% quelle che registrano variazioni tendenziali molto positive, mentre scende al 63% la quota di quelle con trend molto negativi.

L'occupazione all'interno del trimestre è ancora in flessione per l'industria con un saldo del -1,5%. Andamento simile per l'artigianato che registra un saldo del -1,6%. Le aspettative sulla produzione degli imprenditori industriali per il primo trimestre 2010 vedono appaiarsi ottimisti e pessimisti, con un piccolissimo vantaggio per i secondi (-0,1% il saldo).

Ulteriori informazioni sul sito www.unioncamerelombardia.it.(Lombardia Notizie)

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Lombardia

TESTATA Il Giornale.it DATA 3 febbraio 2009

martedì 03 febbraio 2010

La Lombardia dà il via alla ripresa, la produzione torna a salire

di Redazione

Dopo un anno e mezzo i dati crescono, ma restano segnali negativi sul fronte

del lavoro. La Regione anticipa i fondi agli agricoltori

Torna il segno positivo nella produzione industriale lombarda. Il terzo trimestre del 2009 ha registrato una risalita dello 0,4%. E l’indice della produzione industriale è tornato a quota 94,1 rispetto al 100 del 2000. L’artigianato invece continua a soffrire, e resta in campo negativo (-2,8 nel terzo trimestre del 2009). I dati sono quelli certificati dal rapporto sull’analisi congiunturale del quarto trimestre 2009 su industria e artigianato manifatturiero di Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Confindustria Lombardia (con la collaborazione delle Associazioni regionali dell’Artigianato). Per sostenere le politiche agricole, la Regione anticiperà con fondi suoi la Pac (politica agricola comunitaria) agli agricoltori lombardi. I contributi interessano 38mila imprese agricole. L’intervento della Regione consentirà di incassare 300 milioni di euro con quasi 5 mesi di anticipo rispetto ai normali tempi di pagamento. In questo modo gli agricoltori potranno sostenere impegni produttivi e finanziari. Per un assaggio di ripresa.

Industria, la produzione torna a crescere dopo 18 mesi di caduta

Spiragli di ripresa nell’ultimo trimestre del 2009 Restano i segnali negativi sul fronte occupazione

Il segnale c’è. Non è esaltante ma c’è. Per la prima volta non è una semplice previsione, ma un dato reale: dopo sei trimestri negativi, dopo un anno e mezzo di passione, torna il segno positivo nella produzione industriale lombarda. Il terzo trimestre del 2009, infatti, ha fatto registrare una risalita dello 0,4%. La «ripresina» di fine 2009 ha portato a un arretramento del calo tendenziale (-5,7% dopo tre trimestri consecutivi con valori oltre il -10%). E l’indice della produzione industriale è tornato a quota 94,1 rispetto al 100 del 2000. L’artigianato invece continua a soffrire, e resta in campo negativo (-2,8 nel terzo trimestre del 2009). I dati sono quelli certificati dal rapporto sull’analisi congiunturale del quarto trimestre 2009 su industria e artigianato manifatturiero di Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Confindustria Lombardia (con la collaborazione delle Associazioni regionali dell’Artigianato). Dalla loro elaborazione comincia a intravedersi dunque, qualche spiraglio di uscita dalla crisi. Le preoccupazioni tuttavia restano, e per vari motivi. E non solo per l’affanno dell’artigianato. L’occupazione, intanto, che nell’industria è ancora in calo, dell’1,5%. In leggera diminuzione la quota di aziende che fanno ricorso alla Cassa integrazione (34,5%), mentre si stabilizza la quota sul monte ore trimestrale. Andamento simile per l’artigianato, che registra un tasso di uscita del 2,9% e un tasso d’ingresso stabile del 1,2%, con un saldo trimestrale a -1,6%. Altra nota negativa è

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l’andamento del fatturato, che resta negativo sia per l’industria (-1,4%), e ancor più per l’artigianato (-4,7%). D’altra parte raddoppiano le imprese che dichiarano di andare «molto bene». Erano l’11% e oggi si attestano sul 22. Ma il dato deve essere depurato da tutte quelle ditte che hanno chiuso, e che sono molte. La crisi in Lombardia è stata forse meno devastante che altrove, ma comunque si è trattato di un arretramento drammatico dei livelli di produzione. «Gli indici - ha spiegato l’economista Pietro Ferri - sono stati i peggiori dal Dopoguerra». Un calo particolarmente vistoso a Como e Brescia, più contenuto a Sondrio e Cremona. La variazione media annua della produzione industriale in Lombardia è finita a -9,5%, con Milano a -8,8%. Quanto all’andamento per settore industriale delle variazioni tendenziali, sono positive quelle registrate dall’alimentare (+1%) e dalla chimica (+0,5%). Ma anche i settori che permangono negativi registrano valori meno critici rispetto agli scorsi trimestri, come la meccanica (-7,5% rispetto a -12,4%). I settori dell’artigianato, invece, presentano variazioni della produzione su base annua comprese tra il -11,8% della meccanica e il -4% dell’alimentare. Ancora in flessione l’occupazione, che nell’industria perde l’1,5% rispetto al trimestre precedente. Risulta in leggera diminuzione come detto la quota di aziende che fanno ricorso alla Cassa integrazione mentre si stabilizza il monte ore trimestrale. Per quanto riguarda la produzione, le previsioni parlano di un Pil che dal -4,7% del 2009 potrebbe passare al +1,1%, per arrivare al 2% nel 2013. «È davvero iniziata - secondo il presidente di Unioncamere Francesco Bettoni - la pur lenta risalita dei livelli produttivi che lascia intravvedere un inizio 2010 caratterizzato anch’esso dal segno positivo ma su ritmi di crescita decisamente contenuti». Confindustria Lombardia, con il vicepresidente Gian Francesco Imperiali, ha rilevato la mancanza di politiche industriali e di scelte strutturali. Preoccupato dalla situazione dell’occupazione il sindacato. «Abbiamo finito di scendere - ha detto il segretario regionale della Cisl Gigi Petteni - ora la priorità è intervenire sull’occupazione andando oltre gli ammortizzatori sociali. Occorre fare politiche più mirate attraverso il rafforzamento dei contratti di solidarietà e investimenti mirati per creare occupazione».

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CLIENTE Unioncamere Lombardia

TESTATA Marketpress.info DATA 3 febbraio 2010

FORMIGONI: COSI´ STIAMO REAGENDO ALLA CRISI DOPO SEI TRIMESTRI NEGATIVI, LA PRODUZIONE SEGNA UN +0,4% MASSIMA ATTENZIONE ALL´OCCUPAZIONE, ANTICIPO FONDI AGRICOLI

Milano, 3 febbraio 2010 - La Lombardia sta reagendo alla crisi, registra finalmente dei dati positivi e punta a consolidare la ripresa. Un lavoro che avverrà con il coinvolgimento di tutto il sistema lombardo. Lo ha ribadito il presidente Roberto Formigoni in occasione della presentazione dell´indagine trimestrale sull´economia lombarda messa a punto da Unioncamere, Confindustria e Regione Lombardia. L´indagine ha permesso di registrare una svolta significativa. Dopo sei trimestri negativi, infatti, torna il segno positivo per la produzione industriale. Si tratta di un +0,4% (dato destagionalizzato) rispetto al trimestre precedente. La caduta tendenziale rallenta fortemente e migliorano le aspettative degli imprenditori. Positivi gli ordini sia dall´estero (+2,2%) sia dall´interno (+3,3%). Si registra un arretramento del calo tendenziale dei livelli produttivi dell´industria (-5,7% dopo tre trimestri consecutivi con valori oltre il -10%). Le aziende artigiane manifatturiere registrano maggiori difficoltà rispetto all´industria, ma si stabilizzano sia la riduzione tendenziale della produzione (-10,0% su base annua) che il calo congiunturale (-2,8% rispetto al trimestre precedente, dato destagionalizzato). "Si tratta di dati - ha detto il presidente Formigoni - che mostrano l´inizio di una reale inversione di tendenza, che confermano la nostra capacità di saper reagire alla crisi, ma che certamente non faranno venire meno l´attenzione di Regione Lombardia al mondo del lavoro, in particolare l´occupazione, per il quale servono ulteriori azioni". "In quest´ottica - ha aggiunto Formigoni - va letta la decisione di Regione Lombardia e Sistema Camerale di rinnovare l´Accordo di Programma fino al 2015. Con questo strumento abbiamo investito, dal 2006 a oggi, 289 milioni di euro con effetti positivi sul territorio. Il nuovo Accordo migliora la sua efficacia sul fronte della competitività delle imprese, l´attrattività e la competitività dei territori e la microimpresa e l´artigianato con un rifinanziamento, per il 2010, di 66 milioni di euro". Capitale Umano E Innovazione - Le leve del rilancio dell´economia lombarda, i fattori su cui investire, sono il capitale umano, l´innovazione e la coesione. "Puntando su queste leve - ha ricordato il presidente - Regione Lombardia fa registrare oggi dati economici migliori di quelli non solo di regioni italiane ma anche europee". "Per quanto riguarda il capitale umano, grazie al sistema della Dote - ha spiegato Formigoni - Regione Lombardia ha sostenuto il mondo del lavoro (112 milioni di euro), della formazione (25 milioni), il talento e il merito (58,4 milioni), non rinunciando ad affrontare alcuna delle crisi aziendali che si sono presentate sul territorio. L´accordo con il Governo sugli ammortizzatori sociali - che sono uno strumento, non certo il futuro, ha sottolineato Formigoni - ci ha visto spendere finora il 45% degli 1,5 miliardi di euro stanziati dall´accordo dello scorso anno con il Governo: è un tesoretto che consente di fare affidamento su risorse certe per i lavoratori in mobilità". In Arrivo Nuovo Pacchetto Per Le Imprese - Formigoni ha ricordato anche la decisione della Regione di anticipare, per 38. 000 imprese agricole, i fondi della Politica agraria comune (Pac) per un totale di 300 milioni di euro e di dare sostegno ai piccoli Comuni per realizzare opere pubbliche (fino a 400. 000 euro). Non si deve poi dimenticare il ruolo di Regione Lombardia nell´attivazione di Confiducia, che ha garantito, alla data del 29 gennaio, l´accesso agevolato al credito per 1307 aziende con un movimento di 165 milioni di euro. "Segnali, questi - ha detto Formigoni - della vicinanza concreta di Regione Lombardia al mondo delle imprese e ai cittadini. Capitoli importanti per i quali, già settimana prossima, dopo il confronto con il mondo sindacale e imprenditoriale potremo, come Regione, annunciare altre innovative forme di sostegno alla ripresa". 11 Miliardi Di Grandi Opere -

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"Occorre ora sostenere lo sviluppo e la ripresa - ha concluso Formigoni -. E lo si deve fare garantendo una continuità con le misure poste in essere anche in questa fase. Accanto a questo occorre portare a termine, in un´ottica di sviluppo sostenibile e di rispetto dell´ambiente, il grande progetto di infrastrutturazione di cui la Lombardia ha bisogno. In questi mesi Regione Lombardia ha confermato tutti gli investimenti previsti (11 miliardi) per realizzare le opere viarie e ferroviarie ed altre grandi opere pubbliche, tra cui voglio citare l´apertura dei cantieri della Brebemi e l´imminente apertura di quelli della Pedemontana. Opere che migliorano la Lombardia e offrono lavoro, un segnale concreto che Regione Lombardia vuole continuare a essere al fianco del mondo imprenditoriale e dei cittadini sulla strada della crescita e del rinnovamento". L´analisi congiunturale del quarto trimestre 2009 su industria e artigianato manifatturiero di Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia, Confindustria Lombardia è frutto di 1. 602 interviste a industrie e 1. 202 a realtà artigiane. Mostra un´inversione di tendenza e conferma le previsioni fatte dopo i dati del terzo trimestre 2009. Sono l´alimentare (+1,0%) e la chimica (+0,5%) i due settori che tornano in terreno positivo e mentre gli altri settori, pur negativi, mostrano valori decisamente meno critici rispetto agli scorsi trimestri. I più sofferenti in quest´ultima parte dell´anno risultano i minerali non metalliferi (-8,6%, contro il -10,7% dello scorso trimestre) e le manifatturiere varie (-8,1%). Anche l´importante, per l´economia lombarda, settore della meccanica riduce la contrazione tendenziale dal -12,4% dello scorso trimestre al -7,5%. Nell´artigianato, dati tutti in campo negativo compresi tra il -11,8% della meccanica e il -4,0% dell´alimentare, ma la caduta rallenta. Nell´industria, i dati sulla produzione per classe dimensionale evidenziano un miglioramento per tutte le classi, più marcato per la grande e media dimensione che registrano variazioni congiunturali positive (+1,7% le imprese da 50 a 199 addetti e +1,4% le imprese con più di 200 addetti). Anche nell´artigianato i migliori risultati sono appannaggio delle imprese maggiori, ma si tratta solo di un rallentamento della caduta (-9,4% la variazione tendenziale per le imprese con più di 10 addetti contro il -11,3% dello scorso trimestre). Si attenua la crisi nell´industria anche se, a fronte del 10% di imprese con variazione della produzione nulla, il 57% ha variazioni tendenziali molto negative (oltre il -5%) e il 22% ha variazioni molto positive (superiori al +5%). Anche nell´artigianato si riducono leggermente le posizioni in forte calo. Il 17% di aziende registra dati stazionari, il 13% quelle che registrano variazioni tendenziali molto positive, mentre scende al 63% la quota di quelle con trend molto negativi. L´occupazione all´interno del trimestre è ancora in flessione per l´industria con un saldo del -1,5%. Andamento simile per l´artigianato che registra un saldo del -1,6%. Le aspettative sulla produzione degli imprenditori industriali per il primo trimestre 2010 vedono appaiarsi ottimisti e pessimisti, con un piccolissimo vantaggio per i secondi (-0,1% il saldo). Ulteriori informazioni sul sito www. Unioncamerelombardia. It.

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CLIENTE Unioncamere

Lombardia

TESTATA IlSole24Ore.com-

B2B24.it

DATA 3 febbraio 2010

CONGIUNTURA

Crisi alle spalle per l'industria lombarda, ma la ripresa sarà lenta

Nel quarto trimestre 2009 la produzione del settore secondario ha messo a segno un +0,4%

Gianluigi Torchiani - B2B24.IT

Nella regione simbolo del tessuto industriale italiano, ovvero la Lombardia, la fase più acuta della crisi economica sembra essere finalmente alle spalle ma la ripresa si annuncia debole e incerta, con conseguenze negative sul fronte dell'occupazione che perdureranno almeno per un biennio. Sono queste le conclusioni principali dell'analisi congiunturale relativa al IV trimestre 2009, rilasciata da Unioncamere Lombardia.

Segnali positivi dagli ordini

La notizia positiva è che tra i dati si inizia a intravedere qualche segno positivo: dopo 6 trimestri consecutivi negativi la produzione industriale registra infatti un + 0,4% rispetto al trimestre precedente (dato destagionalizzato) ma, soprattutto, anche la dinamica degli ordini interni e esteri mostra numeri col segno più (rispettivamente +3,3% e +2%), a conferma che nei prossimi mesi la ripresa dovrebbe prendere ulteriormente corpo. Il fatturato industriale resta invece negativo (-1,4%) anche nell'ultimo trimestre 2009, probabilmente perché in questa fase le imprese lombarde stanno sostenendo dei costi importanti per ricostituire le scorte di magazzino.

Un 2009 da Grande depressione

Il quadro diventa decisamente più fosco se si va ad osservare l'andamento dell'intero 2009: in Lombardia la produzione industriale ha osservato una discesa del 9,5% rispetto al 2008 (“Una delle più gravi cadute dal dopoguerra a oggi”, ha ricordato il presidente regionale di Unioncamere Francesco Bottoni), mentre il fatturato del settore secondario ha subito un calo del 15,3%. Le province più colpite sono state quelle di Como, Brescia e Bergamo, mentre le industrie di Mantova Cremona e Sondrio hanno limitato i danni. La crisi ha interessato in maniera differenziata i singoli comparti: l'alimentare ha confermato la sua capacità anticiclica (appena -0,8%), la chimica ha perso terreno meno della media (-6%), mentre l'industria “pesante” (meccanica, siderurgia) ha registrato una diminuzione della produzione superiore all'11%.

Le ricadute sull'occupazione

Secondo un'analisi condotta da Prometeia per conto di Unioncamere la recessione si è fatta sentire sull'intero Pil lombardo, che nel 2009 ha accusato una diminuzione del 4,7%, un dato sostanzialmente in linea con la media nazionale (-4,8%). La contrazione dell'economia lombarda, si legge nella ricerca, è stata provocata da una contemporanea caduta degli investimenti (-12,8%), dell'import (-14,6%) e dell'export (-19,2%), nonché della spesa per consumi delle famiglie (-1,2%).

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Le piccole imprese hanno vissuto peggio il 2009 rispetto alle grandi industria, tanto che molte piccole attività hanno chiuso i battenti. Inevitabile è stato l'impatto sull'occupazione (con il tasso di disoccupazione lombardo salito al 4,2%), a cui si devono aggiungere circa 115.000 lavoratori in cassa integrazione. «In realtà la gran parte di questi cassintegrati - ha rivelato Gigi Petteni, segretario regionale della Cisl - appartengono ad aziende che non hanno più prospettive di sopravvivenza sul mercato. Anche questi lavoratori andranno quindi in futuro ricollocati sul mercato del lavoro».

Una ripresa lenta

Le previsioni per i prossimi anni raccontano di una ripresa che anche in Lombardia sarà lenta e fragile, ben diversa dalla corsa dei paesi emergenti e, in parte, anche degli Usa, ma comunque un po' più sostenuta della media nazionale. Nel 2010, infatti, la stima Unioncamere ipotizza una crescita del Pil del +1,1% (+0,8 la previsione per l'Italia); la ripresa lombarda dovrebbe consolidarsi nel 2011 (+1,4%) e nel 2012 (+1,9%), senza però immediate conseguenze sulla disoccupazione, che al contrario raggiungerà il picco negativo nel 2011 (5,5%). «Per sostenere in maniera adeguata questa debole ripresa - ha sottolineato il vicepresidente di Confindustria Lombardia, Gian Francesco Imperiali - servirebbe una vera politica industriale. Così come ha fatto in Francia Sarkozy, occorrerebbe innanzitutto individuare e promuovere una serie di settori strategici, in cui il nostro paese può avere un vantaggio competitivo sul mercato globale»