ATTPT - Agostino Pepoli, uomo e collezionista

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Agostino Sieri Pepoli (Trapani 5 agosto 1848 – 23 marzo 1910)

Agostino Maria Alberto Sieri Pepoli,

barone di Culcasi, Casale, Mangiadaini,Xaurini, Castellazzo,

Ardigna, Ardignotta, Bovara, Marzucchi,

di San Teodoro.

Figlio secondogenito di Riccardo dei baroni di S. Teodoro e di Elisabetta Alagna

intellettuale, studioso,

collezionista, mecenate,

scultore, architetto, restauratore , compositore

Blasio Sieri Pepoli

“ mi sono ripigliato dachè sono uscito dal convitto, ove si sta veramente male….; dal giorno che uscì da Convitto sono un altro”

Leonardo Ximenes Biblioteca Fardelliana

Luciano Spada, Biblioteca Comunale Vito Carvini - Erice

Autoritratto

Bevaio dell’Annunziata

“Sottostante il muro di cinta del mio castello che già da più anni ho pasientemente intrapreso a restaurare…, a sinistra della piccola porta che dà adito al nuovo parco dei rovi (runzi) …esisteva per molti e molti metri un ammasso di terra che… altro non era che un vasto deposito di avanzi di cucina, ricchissimo di frantumi di anfore e di patere…, composto di ceneri di carboni, ossa di animali, frammenti di vasi diversi”.

Collezione archeologica

•3.810 anse anepigrafe ricurve;

•620 rettangolari;

•1954 coni d’anfore;

•800 iscrizioni anforiche.

Ceramica preistorica e protostorica

Placchetta ellenistica a testa umana

Skyphos piccolo decorato esternamente con fasce orizzontali scure, presso l'orlo a

bastoncini sottiliII metà VI sec. a.C.

Piccolissimo frammento di coppa a vernice nera con iscrizione grecameta II sec. a.C.

Mano: Amuleto in ossoV-III sec. a.C.

Pendente a testa femminilein vetro sec. III-I a.C.

Scarabeo VII-VI sec. a.C.

Statuetta mummiformeVI-V sec. a.C.

Orli di bracieri II metà II sec. a.C

Anfore greco-italiche

13 agosto 1893

15 agosto 1883 Giuseppe Pagoto e Bruno Flury

28 agosto 1894 Samuel Batler e Giuseppe Pagoto

25 agosto 1894

“ per una quasi scommessa… volendo provare che è più facile

ad un macellaio, dotato delle qualità musicali,

trovare un bello spunto di melodia, che a un dotto e

sperimentato contrappuntista, cui natura non diede

il lobo dell’invenzione”.

Da Erice a Trapani

“Il mecenate tornava a Trapani, ed Erice perdeva un amico di cui

tanto l’antica città avrebbe avuto forse

bisogno e che tanto avrebbe voluto e

potuto fare”.

(V. Adragna A. Pepoli, mecenate ed amico di Erice )

Giovanni Duprè

Bologna - Palazzo Pepoli

Gioacchino Napoleone Pepolifiglio del marchese Guido Taddeo e di

Letizia Murat

Agostino Pepolicollezionista

Antonio Sieri Pepoli? -1831

Fabrizio (1785-1866)

Michele (1786-1858)

Riccardo (1794- 1859)

secolo XVI Messina : Giovanni Pietro Villadicane

Antonio Ruffosecolo XVII

Catania : i Benedettini fondano il primo museo,

Palermo i Gesuiti istituiscono il “Museo Salnitriano” secolo XVIII

Palermo: Gabriele Lancillotto Castelli, Catania: Ignazio Paternò di Biscari

secolo XIX Messina: Giuseppe Cacopardo

Palermo: Corrado Ventimiglia e Agostino Gallo Agrigento: Raffaello Politi

Trapani: i Pepoli

Antonio Sieri Pepoli? -1831

RICCARDO, padre di Agostino, intenditore d’arte e appassionato di archeologia, in particolare di numismatica, possedeva un medagliere greco e romano, era amico di Giovan Battista Fardella, che gli inviava da Napoli quadri per la pubblica pinacoteca da lui fondata.

MICHELE (1786-1858) dipinti, sculture,

oggetti di ogni genere bornie romane, palle veneziane, vasi abruzzesi e di Faenza, terraglie di Napoli, vasi e pentole arabi, porcellane di Sassonia, porcellane cinesi e giapponesi.

bozzetto bronzeo di Giacomo Serpotta

Aniello Ascione (documentato dal 1680 al 1708)

Aniello Ascione (documentato dal 1680 al 1708)

Francesco De Mura.

Francesco De Mura.

Deposizione nel sepolcro, scuola emiliana del secolo XVI

Palazzo reale di Palermosec. XVIII

Castello a mare sec. XVIII

Madonna con il Bambino ed Angeli reggicortina (1435-1450)

Michele nel 1858

lascia l’intero patrimonio e la collezione

ai nipoti Antonio, Agostino e

Fabrizio

"wundkammer” : stanza delle meraviglie anticaglie, naturalia, mirabilia

"naturalia"

“un uovo di struzzo con suo piedistallo d’ argento, ... due zuccareri di cocco ingastati

d’argento… un uccello imbalsamato”

arboscelli di corallo,gusci di conchiglie,

"mirabilia”

oggetti rari e curiosi,indigeni e stranieri

alcuni manoscritti, che sorprendevano l'osservatore “per la lindura della

membrana, e per quelle capilettera di brillante eleganza, dorate di oro e

fregiate di miniature” (Di Ferro)

Cose rare

RICCARDO

nel 1859 lascia la collezione e i libri

al fratello

Fabrizio

Fabrizio, nel 1866 lascia la collezione di

Riccardo e i suoi oggetti ad

Antonio, fratello maggiore di Agostino

Agostino, nel 1868 dona al

Gabinetto di Storia Naturale di Trapani

una collezione di 14 cassette d’insetti,

classificati per famiglie

1875,Esposizione storica artistica della Pinacoteca Fardelliana

Agostino partecipacon 44 opere

tra porcellane, vetri, medaglie, una portantina del ‘600,

quattro dipinti

Santa Caterina d’Alessandria (prima metà sec. XVII). Giacomo Lo Verde,

Angeli reggicortina sec. XVI

Il Consiglio Comunale di Trapani, nella seduta del 23 novembre 1906 delibera di concedere i locali dell’ex convento dell’Annunziata, un edificio trecentesco, più volte rimaneggiato nei secoli, che era stato confiscato dallo Stato nel 1866 per effetto della legge Siccardi, già utilizzato come caserma dei Carabinieri e in parte ancora destinato a scuola.

Nel 1906 Agostino inoltra al Sindaco di Trapani una formale richiesta di concessione dei locali dell’ex Convento dell’Annunziata “allo scopo d’iniziare un Museo di antichità ed arte… che raccogliesse gli oggetti di proprietà comunale sparsi per la Città, affinché potessero essere meglio custoditi ed ammirati dai cittadini e dagli stranieri”

A sue spese il conte Pepoli inizia subito a far eseguire dei lavori di ristrutturazione sia negli ambienti interni che nel chiostro. A lavori ultimati, personalmente colloca nelle sale restaurate le sue collezioni e gli oggetti di proprietà comunale, in prevalenza dipinti, provenienti dalle soppresse corporazioni religiose .

Per suo volere viene a far parte del nucleo originario del museo anche la Pinacoteca Fardelliana (richiesta al Comune del10 dicembre 1907), ossia la raccolta di quadri donata dal generale Giovan Battista Fardella alla sua città natale nel 1830; era questa costituita da dipinti acquistati dal Generale nei mercati antiquari di Napoli e Roma, tra il 1825 e il 1830, anni in cui era stato, prima, ministro di Guerra, con Ferdinando I di Borbone e successivamente ministro e segretario di Stato per la Guerra e la Marina con Francesco I.

Nel 1908 riesce ad ottenere dal vescovo di Trapani Francesco Maria Raiti, presidente dell’Ospizio Marino, il deposito, presso il Museo, di alcune delle opere d’arte , in gran parte ceramiche che il fratello maggiore Antonio aveva lasciato con tutti i suoi beni all’istituendo ospizio da dedicare al padre Riccardo Sieri Pepoli.

Grazie conte Pepoli!

I Trapanesi e gli studiosi La ringraziano per il dono di un museo