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ASPETTI NUTRIZIONALI NEI DCA RUOLO DEL DIETISTA NEL TEAM
E NELLA DIETOTERAPIA
Città Sant’Angelo – 29/09/2018
DOTT. MARCO GIULI DIETISTA
U.O.S.D. CENTRO DCA – AREA VASTA 4 FERMO
DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI RIABILITAZIONE NUTRIZIONALE PER I DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE ?
LINEE DI INDIRIZZO NAZIONALI PER LA RIABILITAZIONE NUTRIZIONALE NEI DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE
“La RN affronta l’insieme di comportamenti, azioni e condotte che esprimono e
mantengono il disturbo alimentare, e dei pensieri disfunzionali su cibo-peso-corpo che
sono alla base dei comportamenti stessi.“
D. Ballardini, R. Schumann 2011 La riabilitazione psiconutrizionale nei disturbi dell’alimentazione. Carocci Ed
Le diverse Linee Guida per il trattamento ambulatoriale dell’anoressia nervosa, indicano
come target della RN un recupero ponderale pari a 0.5 Kg/sett.
Un target di incremento ponderale di 0.5 Kg/sett. richiede in genere un apporto
giornaliero di 30-50 kcal/kg/die, in molti casi almeno il doppio dell’intake abituale delle
pazienti, e comunque, mediamente, un surplus energetico di almeno 500 kcal/die
rispetto all’intake abituale.
Gli interventi nutrizionali nel trattamento dei disturbi alimentari (DA) possono essere
attuati mediante diverse procedure, impiegate singolarmente o variamente combinate tra
loro, sulla base della valutazione multispecialistica integrata (diagnosi, stato nutrizionale,
motivazione, comportamento alimentare e condotte disfunzionali quali schemi rigidi,
discontrollo, digiuno, vomito, ecc.).
Gli interventi si differenziano per:
• Obiettivi:
• Metodi;
• Strumenti;
nei diversi setting terapeutici (protocolli ambulatoriali, programmi ospedalieri, residenze
riabilitative) e in base allo stato nutrizionale del paziente; si effettuano, in fasi differenti del
decorso clinico, con alimentazione naturale, possibile utilizzo di integratori, fino alla
Nutrizione Artificiale, enterale e/o parenterale in regime di ricovero, nei casi di grave
malnutrizione e di rischio quoad vitam.
RIABILITAZIONE NUTRIZIONALE
RIABILITAZIONE NUTRIZIONALE
• recupero/calo ponderale
• miglioramento dell’intake energetico
• Riduzione delle condotte inappropriate di
compenso
un miglioramento dell’IMC non sempre corrisponde ad un buono stato di nutrizione e ad
un’adeguata composizione corporea.
OBIETTIVI
METODI
Nella Riabilitazione Nutrizionale (RN) la scelta dell’intervento nutrizionale, nell’ottica
dell’alleanza terapeutica, può tener conto di un approccio più propriamente rieducativo,
e non forzato, per favorire la compliance del paziente.
"Un approccio indulgente è probabile che sia più accettabile per i pazienti rispetto a uno punitivo con meno probabilità di compromettere
l'autostima".
MINISTERO DELLA SALUTE
“A LENIENT APPROACH IS LIKELY TO BE MORE ACCETTABLE TO PATIENTS THAN A
PUNITIVE ONE AND LESS LIKELY TO IMPAIR SELF-ESTEEM“.
PERCHÉ AFFRONTARE IL “SINTOMO” ALIMENTARE?
• La maggior parte delle complicanze dei DA è reversibile con il miglioramento dello
stato nutrizionale e/o la remissione dei comportamenti purging;
• Alcune complicanze possono essere a rischio per la vita (es. alterazioni
idroelettrolitiche e aritmie cardiache, ipofosfatemia nel refeeding);
• Rischi maggiori per bambini ed adolescenti (per minori riserve nutrizionali rispetto
all’adulto);
• Alcune complicanze hanno ripercussioni tardive sulla salute (osteoporosi, alterazioni
della fertilità, alterazioni neuro encefaliche) più gravi in funzione della durata della
malattia.
Il ruolo dei medici specialisti con competenze nutrizionali e dei dietisti può essere suddiviso in 4 aree principali:
Valutazione
Psico-Educazione alimentare Raccomandazioni nutrizionali
Supporto alla motivazione al trattamento
INTERVENTO NUTRIZIONALE: STRUMENTI
PRIME VISITE
CONTROLLI
GRUPPO PSICONUTRIZIONALE DAI
GRUPPO PSICOEDUCATIVO
PASTO ASSISTITO PROGETTO ALI(PER LE)MENTI
ESPERIENZE SENSORIALI
PASTO ASSISTITO
Prevede che il paziente sia assistito durante i pasti da un
operatore (dietista e/o educatore, infermiere formati) per
superare gli ostacoli che gli impediscono un’assunzione
adeguata di nutrienti per quantità e qualità.
I pasti vengono strutturati con schemi dietetici adeguati per
il recupero ponderale e, con le pazienti, vengono
progressivamente affrontate, discusse e gestite, la resistenza
al cambiamento e le reazioni collegate alle possibili difficoltà
digestive, rassicurandole riguardo alla paura di perdere il
controllo sull’alimentazione e sul peso corporeo.
RIABILITAZIONE NUTRIZIONALE
PASTO ASSISTITO
Psico-Educazione Alimentare
Fornire ai pazienti con disturbo dell’alimentazione informazioni esatte sul bilancio energetico, sulla composizione
calorica dei cibi, sul metabolismo basale e sulle corrette abitudini alimentari.
Pazienti che sembrano avere conoscenze estese e approfondite in materia.
Spesso hanno conoscenze ampiamente distorte dalla presenza di elevati livelli di restrizione dietetica cognitiva e da
una psicopatologia specifica focalizzata sul controllo rigido ed estremo dell’alimentazione e sul conteggio
compulsivo delle calorie.
Aiutare il paziente a rivedere le abitudini alimentari fornendo le informazioni adeguate per mettere in discussione
e modificare le rigide "regole" alimentari disfunzionali.
Cosa fare?
Supporto alla motivazione al trattamento
Adottare, in collaborazione con gli altri terapeuti, tutte le strategie per stimolare e
sostenere la motivazione al trattamento!
DIFFICOLTÀ AMBIVALENZA
GRUPPO PSICONUTRIZIONALE DAI
Guardare un piatto colorato, respirare il profumo che emana, sentire il rumore di un cibo
croccante, toccare dei legumi, e gustare un sapore speziato, sono azioni che stimolano le
nostre emozioni.
GRUPPO SENSORIALE
DEFINIAMOLO…
“L'uomo non ha un corpo separato dall'anima. Quello che chiamiamo corpo è la
parte dell'anima che si distingue per i suoi cinque sensi.”
William Blake