Alter Ego del Web: Cyberstalking

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Lezioni del 13 e 14 giugno del Dott. Marco Valerio Cervellini sul Cyberstalking e cybercrime svoltasi a Lecce in collaborazione con l'A.p.s. Soccorso Legale e ARTI Puglia.

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Marco Valerio CervelliniMarco Valerio CervelliniResponsabile dei progetti Responsabile dei progetti

di educazione alla legalità e navigazione sicura dei minori di educazione alla legalità e navigazione sicura dei minori sulla rete internetsulla rete internet

Adolescenza e social network: rischi e pericoli della reteAdolescenza e social network: rischi e pericoli della rete

LA POLIZIA POSTALE E DELLE COMUNICAZIONI

Servizio Centrale

Compartimenti Polizia Postale

Sezioni della Polizia Postale

Sezioni provincialiSezioni provinciali80

Compartimenti regionaliCompartimenti regionali20

• CyberterrorismoCyberterrorismo

• Computer forensicsComputer forensics

• Controllo radio frequenzeControllo radio frequenze

• Computer crimesComputer crimes

• Computer related crimesComputer related crimes

• Diritto d’autoreDiritto d’autore

• Diffamazione in reteDiffamazione in rete

• Commercio elettronico Commercio elettronico

• Giochi e scommesse on line (legge 266/’05)Giochi e scommesse on line (legge 266/’05)

• Pedofilia on linePedofilia on line

• Protezione infrastrutture criticheProtezione infrastrutture critiche

• Pirateria satellitarePirateria satellitare

• Reati postali e falsi filateliciReati postali e falsi filatelici

• Sorveglianza del mercato (D.lgs 269/2001) Sorveglianza del mercato (D.lgs 269/2001)

• TelefoniaTelefonia

• Collaborazione operativa con Forze di Polizia straniere Collaborazione operativa con Forze di Polizia straniere (h 24 / 7)(h 24 / 7)

COMPETENZE DELLA POLIZIA POSTALE E DELLE COMUNICAZIONI

Progresso: Con un personal computer ed un modem si può comunicare senza alcun limite di spazio e tempo.

Cultura: E’un media di comunicazione in grado di influenzare stili di vita, abitudini e comportamenti;

Socialità: Mediante chat, social network, newsgroup, e mailing lists è in grado di generare scambi significativi tra le persone pari alla comunicazione face to face) …

CHE COSA RAPPRESENTA INTERNET PER LA SOCIETA’ MODERNA ?

I luoghi “rischiosi”

Non solo Social

Network…

…. ma quali rischi per i minori?

Le Chat

I luoghi “rischiosi”

Cellulari e Tablet

con browser

I luoghi “rischiosi”

File Sharing

Siti Internet

… siti con istigazione a…

… Anoressia

• Per questi pericoli in Italia non esistono strumenti legislativi di contrasto.• Interventi educativi in ambito scolastico e familiare

… Bulimia

… siti con istigazione a…

… Satanismo

… Autolesionismo

… Suicidio

… Droga On line

… Cyberbullismo

… siti con istigazione a…

Stalking……. Che Fare?

La legge 15 ottobre 2013, n. 119 (G.U. 15/10/2013 n.242) ha convertito con modifiche il d.l. n. 93/2013, introducendo diverse innovazioni al codice penale in materia di maltrattamenti in famiglia ed atti persecutori, oltre a diverse modifiche in materia di processo penale.

Al numero 11-quinquies) dell’art.61 c.p. è prevista un’aggravante del trattamento sanzionatorio in occasione dei delitti non colposi contro la vita e l'incolumità individuale (art. 575 ss.), contro la libertà personale (art. 605 ss.) nonchè per il delitto di maltrattamenti in famiglia (art. 572), in particolare quando il fatto è commesso “in presenza o in danno di un minore di anni diciotto ovvero in danno di persona in stato di gravidanza” e “nei confronti di persona della quale il colpevole sia il coniuge, anche separato o divorziato, ovvero colui che alla stessa persona è o è stato legato da relazione affettiva, anche senza convivenza”.

Di particolare rilevanza pratica le modifiche apportate all'articolo 612 bis c.p., che ne hanno parzialmente ridisegnato l’ambito applicativo, sia sotto il profilo sanzionatorio, sia sotto il profilo processuale, prevedendo un aggravamento di pena se il fatto è commesso “dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da relazione alla persona offesa ovvero se il fatto è commesso attraverso strumenti informatici o telematici”.

Stalking…aspetto normativo

Quando una molestia diventa “stalking”…

• Chi mette in atto la molestia ha un legame ideo-affettivo con la vittima designata: il legame è stato generato da una relazione reale o fantasticata;

• La molestia si concretizza in un’ampia gamma di comportamenti di contatto/comunicazione caratterizzati dalla ripetizione, insistenza e intrusività;

• La pressione psicologica ingenerata nella vittima attraverso la “coazione” comportamentale dello stalker, il terrorismo psicologico causato, pongono la vittima in uno stato di allerta, di emergenza e di stress psicologico. Questi vissuti psicologici possono essere legati sia alla percezione dei comportamenti persecutori come sgraditi, intrusivi e fastidiosi, che alla preoccupazione e all’angoscia per la propria incolumità.

• Anonimato dello “stalker”: lo stalker può credere di essere invisibile e irraggiungibile per le sue incomplete competenze informatiche, oppure può usare accorgimenti tecnici per anonimizzarsi. L’illusione di anonimato può “dare il coraggio” a persone che nella vita reale non sarebbero in grado di perseguitare qualcuno.

• Alterazione della percezione della gravità delle azioni: la semplicità delle azioni richieste per compiere soprusi informatici (il click di un mouse) e la comodità in cui ci si trova mentre si compiono tali azioni riducono la percezione individuale della gravità degli atti che si compiono e distorcono la rappresentazione delle eventuali conseguenze di tali azioni sugli altri. Per gli adolescenti, rende anche difficile immaginare che ci siano leggi specifiche che indicano come illegali tali azioni.

L’influenza della tecnologia e il cyber-stalking

• Assenza di limiti spazio-temporali: mentre lo stalking tradizionale avviene di solito in luoghi e momenti specifici , il cyber-stalking investe la vittima ogni volta che si collega al mezzo elettronico. Nel virtuale, data la semplicità con cui è possibile reiterare le molestie, c’è maggiore probabilità che la molestia diventi persecuzione.

• Affievolimento del sentimento di compassione della vittima: non si percepisce la vittima come una persona vera e propria, bensì come un'entità semi-anonima e non dotata di emozioni o sentimenti. Può mancare cioè, nel rapporto tra cyber-stalker e cyber-vittima, un feedback verbale e corporeo che orienti chi agisce nell’interpretazione degli effetti delle azioni sugli altri. Lo stalker non riesce a capire quanto dolore, frustrazione e umiliazione possono generarsi nella vittima quando la persecuzione ha come scenario quello del mondo virtuale.

L’influenza della tecnologia e il cyber-stalking

I luoghi virtuali del Cyber Stalking

• Social network;• Chat, forum e newsgroup;• Bacheche virtuali;• Smartphone;

Le persecuzioni vengono messe in atto sui servizi di internet sui quali si concentrano maggiormente gli

utenti italiani.

Le azioni tipiche del cyber-stalker...

• Diffusione di informazioni riservate (es.orientamenti, abitudini e gusti sessuali), video rubati o consenzienti di momenti intimi;

• Minacce e insulti diffusi su social-network, pubblicati su blog e siti web personali;

• Squilli ripetuti, chiamate mute in orario diurno e notturno e diffusione via sms-mms di informazioni personali, ingiurie nella cerchia delle amicizie o dei contatti lavorativi della vittima;

• Accessi abusivi su caselle di mail;• Distruzioni, danneggiamenti di spazi web personali e/o

lavorativi;

Cyber-stalking: i numeri che descrivono il fenomeno

• 959 persone denunciate per reati connessi con il cyber-stalking nel

2013 (diffamazione, ingiurie, minacce, molestie diffuse per email, su

social-network e con i telefonini);

• 6878 denunce fatte agli uffici della Polizia Postale e ad altri uffici per

reati connessi con il cyber-stalking (diffamazione, ingiurie, minacce,

molestie diffuse per email, su social-network e con i telefonini);

• 104 denunce per cyber-stalking;

• Telefoni e social-network le principali modalità per veicolare le

persecuzioni episodiche e reiterate;

Le regole d’oro anti cyber-stalking

• Quando apri un profilo sui social network limita al minimo le informazioni visibili a tutti che ti riguardano: non pubblicare il tuo indirizzo, il tuo luogo di lavoro, i luoghi di svago solitamente frequentati.

• Imposta le regole di tutela della tua privacy sui social network consentendo solo a persone da te autorizzate l’accesso ai contenuti della tua bacheca, alle immagini e ai video caricati sulla tua pagina.

• Se concedi la possibilità a sconosciuti di accedere alla tua casella di posta, al tuo blog, al tuo profilo di un social network segnala immediatamente agli amministratori dei vari servizi web eventuali comportamenti indesiderati;

• Dietro allo schermo di un computer si nascondono intenzioni anche molto diverse: le parole scritte, gli emoticons, le immagini che ricevi da uno sconosciuto possono far nascere in te sentimenti reali verso persone che non esistono.

• Se la tua relazione d’amore o amicizia virtuale ti fa sentire a disagio parlane con qualcuno di cui ti fidi: ricorda che un amore o un’amicizia autentica non generano, di solito, sensazioni così negative.

• Considera un gioco le relazioni sentimentali che nascono su internet: un incontro reale con qualcuno conosciuto nel mondo del virtuale ti espone sempre al rischio di trovare una persona molto diversa da quella che pensavi, magari anche pericolosa.

• Non rispondere mai a messaggi provocatori, offensivi e minacciosi pubblicati sugli spazi web personali: le tue risposte possono alimentare l’ossessione del potenziale stalker. Annota i tempi e i luoghi virtuali degli atti persecutori, i contenuti dei messaggi minatori e recati in un ufficio di Polizia Postale e delle Comunicazioni per effettuare una denuncia.

• Se le attenzioni virtuali di una persona conosciuta sul web si fanno ripetitive, minacciose, ingiuriose, o comportano la rivelazione pubblica di immagini e contenuti personali forse sei vittima di cyber-stalking: segnala i comportamenti, la tempistica dei contatti, i contenuti diffusi senza il tuo consenso al sito www.commissariatodips.it in modo che esperti della materia possano aiutarti a capire cosa fare.

• Se sei oggetto di minacce, ingiurie e molestie sui tuoi spazi web sei vittima di un reato denunciabile in qualsiasi ufficio della Polizia delle Comunicazioni. Vedi indirizzi e numeri di telefono su www.commissariatodips.it.

• Se hai deciso di incontrare una persona conosciuta su internet dagli un appuntamento in un luogo frequentato, in orario diurno e, se possibile, in compagnia di altre persone.

Le regole d’oro anti cyber-stalking

Tipologie di stalkers (Mullen et al. 1999)

“Il risentito”: Il suo comportamento è sospinto dal desiderio di vendicarsi di un danno o di un torto che ritiene di aver subito ed è quindi alimentato dalla ricerca di vendetta. Si tratta di una categoria piuttosto pericolosa che può ledere prima l’immagine della persona e poi la persona stessa. Il problema più grave è legato alla scarsa analisi della realtà: il risentimento fa considerare giustificati i propri comportamenti che, producendo sensazioni di controllo sulla realtà, vengono rinforzati.

“Il bisognoso d’affetto”: motivata dalla ricerca di una relazione e di attenzioni che possono riguardare l’amicizia o l’amore. La vittima in genere viene considerata, per via di una generalizzazione a partire da una o più caratteristiche osservate anche superficialmente, vicina al “partner o amico/a ideale”, una persona che si ritiene possa aiutare, attraverso la relazione desiderata, a risolvere la propria mancanza di amore o affetto. Spesso il rifiuto dell’altro viene negato e reinterpretato sviluppando la convinzione che egli abbia bisogno di sbloccarsi e superare qualche difficoltà psicologica o concreta. Questa categoria include anche la forma definita “delirio erotomane”, in cui il bisogno di affetto viene erotizzato e lo/la stalker tende a leggere nelle risposte della vittima un desiderio a cui lei/lui resiste. L’idea di un rifiuto, vissuto come un’intollerabile attacco all’Io, viene respinta con grande energia e strutturando un’alta difesa basata sull’allontanamento della percezione reale dell’altro, delle sue reazioni e della relazione reale che viene sostituita da quella immaginaria.

Tipologie di stalkers (Mullen et al. 1999)

“Il corteggiatore incompetente”: tiene un comportamento

alimentato dalla sua scarsa o inesistente competenza relazionale che si

traduce in comportamenti opprimenti, espliciti e, quando non riesce a

raggiungere i risultati sperati, anche aggressivi e villani.

Questo tipo di molestatore è generalmente meno resistente nel tempo nel

perseguire la persecuzione della stessa vittima, ma tende a riproporre i

propri schemi comportamentali cambiando persona da molestare.

Tipologie di stalkers (Mullen et al. 1999)

Tipologie di stalkers (Mullen et al. 1999)

“Il respinto”: un persecutore che diventa tale in reazione ad un rifiuto. È in genere un ex che mira a ristabilire la relazione oppure a vendicarsi per l’abbandono. Spesso oscilla tra i due desideri, manifestando comportamenti estremamente duraturi nel tempo che non si lasciano intimorire dalle reazioni negative manifestate dalla vittima: la persecuzione infatti rappresenta comunque una forma di relazione che rassicura rispetto alla perdita totale, percepita come intollerabile. Nella psicologia di questo tipo di “inseguitore assillante” gioca un ruolo cruciale il modello di attaccamento sviluppato che è una delle forme di tipo insicuro, in grado di scatenare angosce legate all’abbandono che creano una tendenza interiore, più o meno consapevole, a considerare l’assenza dell’altro come una minaccia di annientamento e di annullamento del Sé.

Tipologie di stalkers (Mullen et al. 1999)

“Il predatore”: costituita da un molestatore che ambisce

ad avere

rapporti sessuali con una vittima che può essere pedinata,

inseguita e

spaventata. La paura, infatti, eccita questo tipo di stalker che

prova un

senso di potere nell’organizzare l’assalto. Questo genere di

stalking

può colpire anche bambini e può essere agito anche da

persone con

disturbi nella sfera sessuale, quali pedofili o feticisti.

Le iniziative della Polizia Postale e delle Comunicazioni…

NON PERDERE LA BUSSOLA

Come contattare la Polizia Postale e delle Comunicazioni

Su internet nel sito

www.poliziadistato.it

Telefonando o recandosi presso il Compartimento o la Sezione della

Polizia Postale della tua città

www.commissariatodips.it

e-mail : progettoscuola.poliziapostale@interno.it