ALL’INTERNO Fuksas: niente «spillo» per il porto di Savona · SERVIZI ALLE PAGG. 4-5 ... Punta...

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49/5021 DIC.9 GEN.2010

Supplementoal n. 49/50Anno XIVPoste It. sped. in A.P.D.L. 353/2003Conv. L. 46/2004,art. 1, 1,DBC Roma

I l progetto di Renzo Piano del com-plesso residenziale che sostituirà leattuali ex torri delle Finanze potreb-

be ricevere il via libera definitivo daparte del Consiglio del Comune di Romaentro Natale oppure – se andrà a effettol’opposizione che sta armando la mino-ranza – al massimo nelle prime sedutedel 2010 dell’Aula. Nel momento in cuiquesto giornale va in stampa restano in-fatti aperte queste due possibilità.

Qualche giorno in più o in meno – equalche polemica dell’ultimora – non at-

tenuano l’importanza di questo progettofirmato dall’archistar italiana. Un proget-to partito da lontano e promosso da unacordata in cui è presente (al 50%) Fintec-na, cioè una società del Tesoro, che è poiil maggior azionista di Eur Spa, cioèl’immobiliare con in pancia aree e terrenidel moderno quartiere romano.

Per le torri di Piano sitratta in realtà di una se-conda approvazione, do-po quella, nell’aprile2008, del commissario

straordinario Mario Morcone, che è volu-to passare alla storia dando il suo mono-cratico ok al progetto, proprio nella fasedi interregno amministrativo. Come eraprevedibile, la politica ha fatto carta strac-cia della decisione. Il progetto è statorivisto per incontrare il gusto della giuntaAlemanno e l’ok finale non mancherà,

fra le polemiche che ac-compagnano i progettiimportanti su cui la poli-tica si accende. M.Fr.

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Dopo lo stop del-la Regione Li-guria, Massi-miliano Fuk-sas chiude le

porte a nuovi aggiusta-menti del progetto per ilporticciolo turistico dellaMargonara, tra Savona eAlbissola Marina. «Sonoanni che ci dibattiamo tra lecorrenti pro e contro – attac-ca l’architetto romano –. Isindaci dei due Comuni era-no favorevoli. Se ora la Re-gione dice di no vuol direche non si fa. Io mi sono unpo’ stufato: la mia non erauna guerra di religione a so-stegno delle torri ma unaforma di riflessione. Se nonè piaciuta, facciano altro».Una soluzione alternativa?«Non sono nemmeno inte-ressato. Quella era la miaidea, non ne avrei un’altra».

In Liguria, Fuksas era sta-to chiamato da GiovanniGambardella, rappresen-tante della Srl Porticciolo diSavona e Albissola Marina,per proporre un’idea alterna-tiva a quella di un tipicovillaggio ligure. La sua solu-zione, ambiziosa come ri-chiesto dal committente,puntava, spiega Fuksas «aricostruire l’andamento delpaesaggio, mettendo le autosotto la collina, concentran-do la cubatura in un’unicatorre, alta un centinaio dimetri. Una sorta di spillo,

un faro, al posto di una gran-de quantità di casette». Mala Giunta regionale, su pro-posta dell’assessore all’Am-biente Franco Zunino, hadeciso che «la soluzioneproposta dal progetto preli-minare è inammissibile».La Regione dice anche che«il progetto potrà essere ri-modulato secondo le condi-zioni di tutela ambientale,accompagnato da uno stu-dio scientifico che chiariscaquali siano i rischi di conser-vazione della specie tutela-ta». Se per il momento Gam-bardella non prende posizio-ne, l’assessore regionale al-la Pianificazione CarloRuggeri e il sindaco di Sa-vona Federico Berruti nondubitano che «i proponentipossano avanzare una solu-zione alternativa rispettosadelle prescrizioni», magaricon un altro progettista vi-

sto che Fuksas, dopo annidi tira e molla, sembra inten-zionato a gettare la spugna.Il futuro dell’operazione sa-rà comunque deciso da unaconferenza dei servizi giàconvocata.

Nel frattempo lo studioromano si concentra suiquattro grandi progetti del-la Nuvola di Roma, dell’ae-roporto di Shenzhen, degliArchivi di Parigi e della tor-re della Regione Piemontea Torino. I primi tre sonogià in cantiere con deadlinecomune al 2012. Tra i nuo-vi progetti italiani figuranodue masterplan per Cataniae Pavia, con la riconversio-ne di una zona industrialepromossa da una banca lo-cale.

Polemiche sul progettodi una grande firma dell’ar-chitettura montano anche al-l’Aquila. Dopo le iniziali

aperture torna in bilico lapartecipazione di ShigeruBan al progetto di ricostru-zione post-terremoto. Nono-stante gli annunci di un me-se fa (si veda «Progetti eConcorsi» n. 45/2009) nonè più certo che lo studiogiapponese – autore del cen-tro Pompidou di Metz inFrancia e noto in tutto ilmondo per l’uso innovativodi materiali naturali, tantoda averne fatto un marchiointernazionale – realizzidavvero un auditorium, insostituzione dell’inizialeprogetto del conservatorio,nel frattempo già realizzato.La stessa Protezione civile,impegnata nella ricostruzio-ne dell’area, sembra chiude-re le porte a ulteriori svilup-pi quando, in un comunica-to diffuso la settimana scor-sa, ricorda che «le modalitàcostruttive ipotizzate dall’ar-chitetto Ban prevedonol’uso di cartone pressato esabbia» e sono state usate«per dare ricovero alla popo-lazione sfollata in scenarid’emergenza in diversi Pae-si in via di sviluppo». «Aicittadini aquilani – conclu-de provocatoriamente il co-municato – la valutazionesulla opportunità che unadelle città d’arte più impor-tanti d’Italia, e quindi delmondo, sia trattata con talecriterio». P.P.-Mau.S.

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PROGETTI E CONCORSITORNA A GENNAIO

3ARCHISTARIN ITALIAParma, Bohigas«pigliatutto»:

allo spagnoloancheil piano perriqualificarela zona

di via Trento

2 CONCORSIPRIVATIPer lo sviluppodel suo primoprogrammaimmobiliarea Roma il gruppoGalotti selezionala propostadi Enzo Calabrese

7 SVILUPPOURBANOSalerno accelerala trasformazionedel waterfront

19DESIGNE MOBILITÀI milanesi Mic:piani del trafficoper l’architettura

Roma, rush finale per le case firmate Piano all’Eur

BUONE FESTE

C’ è una decli-nazione deltema hou-

sing sociale, ma an-che sedi aziendali, uf-fici, una mensa scola-stica, fino ad arrivarea un padiglione fieri-stico e a un quartiereche ricostruisce il tes-suto urbano distruttodal terremoto che hacolpito il Molise nel2002. Dal Piemonte al-la Sicilia, in questo ul-timo numero dell’an-no «Progetti e Concor-si» propone una sele-zione di nuove archi-tetture costruite in Ita-lia negli ultimi mesi epresentate nelle pagi-ne del giornale nel cor-so del 2009. Un atlan-te per raccontare co-me cambiano e comepossono cambiare legrandi città, ma anchei piccoli contesti diprovincia, attraversol’architettura.

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DI PAOLA PIEROTTI

E MAURO SALERNO

LaboratorioItalia, 20opere «doc»

MAXI-CANTIERISvelate le residenze Arduinodi Libeskind nell’area CityLifea Milano. Entrano nel vivoanche i lavori per il centrocongressi di Bellini al PortelloSERVIZI ALLE PAGG. 4-5

ALL’INTERNOL’architetto indisponibile a modificare il concept dopo il no della Regione alla torre-faro

Fuksas: niente «spillo»per il porto di Savona

In dirittura d’arrivo in Consiglio comunale il complesso che sostituirà gli ex edifici delle Finanze

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RENZO PIANO – ARCHIVIO VEDOVA A VENEZIA7

NEMOGRUPPO – SHOWROOM GAMBA A PESARO

14 MASSIMILIANO FUKSAS – SEDE FATER A PESCARA

ARCHITREND ARCHITECTURE – VILLA T A RAGUSA

■ Non passainosservata la villatrasparentedisegnata dallostudio Architrend.Aperta e trasparente,minimal e razionalistasi solleva dal terrenogiocando conl’effetto-sospensione

Operazioni che raggiungono ilsuccesso di rado – per questola selezione è stata stringente –e solo quando funziona al me-glio la sinergia tra committenti

progettisti e imprese di costruzioni. Certo,la condizione generale dell’architettura ita-liana resta problematica – in un contestoedilizio ora aggravato anche dalla crisi –,ma va anche riconosciuto che rispetto alpassato le occasioni per dare notizia di unbuon progetto sono cresciute. Non solo alNord, come dimostra la cartina pubblicataa fianco.

Ancora oggi, sono i progetti privati acostituire la punta più avanzata del settore.Tra le opere segnalate in queste pagine solotre sono frutto di un concorso pubblico. Sitratta dei 192 alloggi del quartiere Casano-va di Bolzano disegnati dall’altoatesinoMayr Fingerle e poi di due opere firmateda star straniere: il Maxxi di Zaha Hadidcompletato al termine di un iter lungo 10anni e il padiglione della Fiera di Genovaassegnato a Jean Nouvel nel 2005. Per ilresto, la maggior parte dei progetti è fruttodi incarichi diretti, anche nel campo delleopere pubbliche, ma con i privati a farla dapadrone nella veste di piccoli committentio di grandi aziende.

Non si tratta sempre di landmark. Cisono segni leggeri, come quello di RenzoPiano a Venezia che alcuni mesi fa hainaugurato l’Archivio Vedova vicino allaPunta della Dogana di Tadao Ando. Opererealizzate in tempi record (18 mesi) come ilprogetto dell’Arsenale della Maddalena fir-mato da Stefano Boeri. Architetture istitu-zionali come il nuovo Municipio di Bolo-gna progettato da Mario Cucinella. E mi-crointerventi, come le case private dellostudio Geza a Udine o di Alessandro Bul-letti a Deruta (Pg). Riconversioni e restauricome l’ex Casa del Fascio di Raffaele Cu-tillo a Caserta, ma anche opere capaci difondere design contemporaneo e soluzionihi-tech come il Ferrari Outlet di SerravalleScrivia progettato da Massimo Iosa Ghini.

A fare da collante è la sperimentazione.Aumentano i progettisti capaci di sfidare letecnologie costruttive tradizionali: in part-nership con le aziende sperimentano solu-zioni innovative come ha fatto Fuksas aPescara, lavorando con grandi aziende co-me Schüco e Stahlbau Pichler. E non sitratta solo dei grandi nomi dell’architettura,come dimostra la biblioteca civica di Lona-te Ceppino (Va) rivestito da Dap con unalamiera bianca, delicatamente forata e luci-da. Altro tema trasversale è quello dellasostenibilità. Il complesso Tortona di Mat-teo Thun a Milano, o il Municipio di Cuci-nella dimostrano che non c’è altra via rispet-to all’integrazione del design con gli aspettitecnici: architetture “sostenibili” fin da con-cept e non solo nel prodotto edilizio finale.

Poche, a dirla tutta, le soluzioni davveroinnovative sul fronte residenziale. A diffe-renza di quanto accade a livello internazio-nale, l’Italia va a rilento nella produzione dinuovi modelli dell’abitare. P.P.-Mau.S.

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■ Cutillo regala nuovavita e un assettomoderno al modestoedificio di inizio ’900

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Dai trentenni alle star,il 2009 in 20 progetti

■ È stato inaugurato a ottobre il padiglione B della Fiera di Genova.Jean Nouvel ha realizzato un edificio su due piani a uso espositivoe un piano intermedio per servizi e uffici. Una grande coperturaa sbalzo, luminosa e riflettente, copre la terrazza affacciata sul mare

OFCA – EX CASA DEL FASCIO, CASERTA

■ Nuovo quartiere a SanGiuliano di Puglia: mix di coloriper le facciate e nuove relazionitra spazi pubblici e privati

■ In una zona popolata da anonimicapannoni industriali è appena natolo showroom delle Manifatture Gamba:Architettura come strategia di comunicazione

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L’INCHIESTA

■ Nuovo spazioespositivo aVeneziadedicato aEmilio Vedova

JEAN NOUVEL – PADIGLIONE B PER LA FIERA DI GENOVA

IOSA GHINI – FERRARI OUTLET A SERRAVALLE SCRIVIA (AL)

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■ Un’edificiobasso con i«piani bucati» esopra un secondovolume anulare,sovrastante, perla nuova sedeFater di Pescarafirmata Fuksas

5+1AA – RICOSTRUZIONE S. GIULIANO DI PUGLIA (CB)

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■ Richiama l’immagine dei boxdi Formula 1 il nuovo negozio Ferrarirealizzato nell’outlet di Serravalle da IosaGhini. Una galleria vetrata di 370 mq

MAYR FINGERLE – QUARTIERE CASANOVA A BOLZANO4

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■ Edifici compatti, tettiinclinati, relazione traspazi pubblici e privatiper i 192 alloggidi edilizia sociale

Innovazione sostenuta dai privati – Pochi frutti dalla ricerca sull’abitare 1

segue dalla prima pagina

8 PROGETTI E CONCORSI 21 DIC. - 9 GEN. 2010

D_PROGETTI – PALAERCOLE A POLICORO (MT)ALVISI+KIRIMOTO – EDIFICIO PER UFFICI A BARLETTA (BA)

■ È una sorta di «civic hall» l’impiantorealizzato dallo studio Donati D’Elia Associati.Il Pala Ercole può ospitare eventi sportivie culturali al chiuso e all’aperto

■ Dimostrare che le zone produttive non sonoper forza aree di degrado architettonico: obiettivoraggiunto da questo intervento realizzatodallo studio romano con un budget contenuto

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D el 2009 che si è appena concluso possiamodare sia un giudizio negativo che positivo.Le ragioni per vedere la bottiglia vuota leconosciamo tutti e sin troppo bene, quindi

le tralascerò. Desidererei invece soffermarmi sui fattiche ci spingono verso un cauto ottimismo: non sonopochi e nemmeno trascurabili.

Il primo è che oggi non è difficile trovare studiprofessionali in grado di realizzare progetti degni diattenzione critica. Come mi sembra testimoni questainchiesta di «Progetti e Concorsi». Un settimanale che,oltretutto, riesce a selezionare ogni anno una cinquanti-na di opere per la rubrica «Il progetto della settimana»,e centinaia di altre per le restanti pagine.

Il secondo è che il livello di qualità è diffuso. Infattial Nord, al Centro e al Sud troviamo buone realizzazio-ni. Certo: più al Nord e meno al Centro e al Sud. Macon significative eccezioni nel senso che alcune realtàgeografiche, quali la Puglia, la Sicilia e la Sardegnaoffrono eccellenti opere, anche se spesso di piccoledimensioni e commissionate da privati culturalmenteilluminati.

Il terzo fatto è che tra i progettisti italiani numerosiquarantenni e cinquantenni stanno emergendo sullascena nazionale e su quella internazionale. Si tratta dienergie relativamente giovani soprattutto se consideria-mo che in Italia vige in tutti i settori una disperantegerontocrazia. Ciò vuol dire anche che, purtroppo, pergli under 35, rimane poco spazio tanto che sin troppospesso devono trasferirsi all’estero, dove lavorano conmaggiore soddisfazione e risultati. Ma anche questo èun segno, sia pur paradossale, di vitalità. E di attivapartecipazione alla creazione di un’architettura transna-zionale, europea o addirittura internazionale, caratteriz-zata da una koinè linguistica ed espressiva non priva dideclinazioni locali.

Il quarto fatto è che l’architettura italiana ha abban-donato gli stereotipi linguistici che la vedevano ancora-ta allo storicismo e al post-modernismo sia pure nellaversione colta di Aldo Rossi, e mostra di voler metterenel dimenticatoio la non meno pericolosa variante tradi-zionalista del Movimento Moderno ispirata da unacerta architettura spagnola e portoghese: per capirci,quell’atteggiamento neomediterraneo che ha in AlvaroSiza ed Eduardo Souto de Moura i suoi esponentimigliori.

Dimentichiamoci però di trovare in Italia posizioninette e radicali con la sperimentazione di nuove tipolo-gie o configurazioni spaziali, come è avvenuto peresempio in Olanda; con l’approntamento di sperimenta-li metodologie di progettazione come l’architettura pa-rametrica che sta avendo grande fortuna in area anglo-sassone; con l’utilizzo di avveniristiche tecnologie co-struttive come accade un po’ in tutti i Paesi sviluppati oin via di sviluppo; col concettualismo più esasperatocome avviene nel minimalismo giapponese o nellapoetica dei materiali alla Herzog & de Meuron. Misembra che, invece, l’architettura italiana, pur con tuttele sue infinite declinazioni e differenti appartenenze,stia oscillando tra due polarità ambedue contestuali,incarnate del resto dai suoi due più noti rappresentanti.

La prima è quella tracciata da Massimiliano Fuksasche propone una gestualità, più di matrice barocca cheinformale o espressionista, per rigenerare l’intorno at-traverso spazi vibranti e icone eleganti.

La seconda, che in questo momento, per tutte le sueimplicazioni ecologiche, appare come la più seguita, èquella tracciata da Renzo Piano e consiste nella volontàdi umanizzare la tecnologia, anche a costo di disinne-scarla ritrovandone le radici artigianali, e attraversoquesta qualificare il rapporto con l’ambiente naturale econ quello urbano.

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ALESSANDRO BULLETTI – CASA PRIVATA A DERUTA (PG)

■ Ideato per il G8, spostatopoi all’Aquila, il polocongressi alla Maddalena èstato realizzato in 18 mesi.Un volume iconico, rivestitodi vetro e basalto, a sbalzosull’acqua. Tra le altrefunzioni centro nautico,sala conferenze, spazicommerciali e un hotel

MARIO CUCINELLA – MUNICIPIO DI BOLOGNA MDU ARCHITETTI – LOFT A PRATO

■ A dieci anni dal concorso, conclusi a Roma ilavori del Maxxi, nel quartiere Flaminio. Il museodell’arte e dell’architettura contemporanea apriràla prossima primavera con le prime mostre

■ È stato premiato con la medaglia d’oroall’architettura italiana come miglior operaprima la villa realizzata dal quarantenneAlessandro Bulletti nella campagna umbra

ZAHA HADID – MUSEO MAXXI A ROMA

STEFANO BOERI – ARSENALE DELLA MADDALENA (OT)

MATTEO THUN – COMPLESSO TORTONA 37 A MILANO

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DAP STUDIO – BIBLIOTECA CIVICA A LONATE CEPPINO (VA)

■ Dietro lastazione Fs, treedifici per ufficie uno adibitoa parcheggiomultipiano

GRI E ZUCCHI ARCHITETTI ASSOCIATI – CASA DC A UDINE ABDA – MENSA SCOLASTICA A VILLAFRANCA (VR)

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■ Una villa che integra lusso e paesaggioa due passi dal centro storico di Udine. Lacasa si sviluppa in orizzontale alternando ampifronti vetrati a rivestimenti in granito nero

■ Per la mensascolastica unoscrigno di vetrosospeso sulgiardino: effettoleggerezzae alte prestazionitermiche

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OCCHIO CRITICO

■ Recuperanovecchi edificiindustriali i 5 loftdello studiotoscano con filialea Shanghai

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■ Inauguratiin primavera aMilano gli edificimixed-use conforte carattereiconico e soluzioniecosostenibili DI LUIGI PRESTINENZA PUGLISI

Qualità diffusa,le ragioni peressere ottimisti

■ Separazione eunitarietà: accantoal vecchio edificiorecuperato unmonolite rivestitoin lamiera biancaforata e lucida

21 DIC. - 9 GEN. 2010 PROGETTI E CONCORSI 9