A livello istituzionale due riferimenti fondamentali: dirigenza docenza

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CIDI Firenze Facciamo il punto sulla scuola italiana 28 marzo 2012 La scuola delle competenze Riflessioni di Michele Pellerey. - PowerPoint PPT Presentation

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CIDI FirenzeFacciamo il punto sulla scuola italiana

28 marzo 2012

La scuola delle competenze

Riflessioni di Michele Pellerey

Firenze CIDI 28 marzo 2012 1

Nelle raccomandazioni europee la competenza è descritta in termini di autonomia e responsabilità. E la competenza di un soggetto può essere letta secondo due prospettive:a) la responsabilità e autonomia che compete a un organismo o a una persona nello svolgimento di alcuni compiti nel contesto sociale e comunitario;b) quanto tale organismo o persona è in grado di assolvere (e di fatto si assolve) a tali compiti positivamente con autonomia e responsabilità.

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La scuola delle competenze può essere allora rivisitata secondo tre livelli interdipendenti:a) come istituzione educativa e formativa dotata di autonomia (Regolamento del 1999); B) come insieme di docenti, il cui profilo per competenze è definito per contratto (CCNL scuola); C) come profilo di conoscenze e competenze da promuovere e valutare nei confronti degli studenti (Leggi e Regolamenti attuali).

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Occorre ricordare i diversi compiti dello Stato e dell’istituzione scolastica e formativa

nell’impostare i percorsi e i processi educativi.

A) Stato: competenza nel definire le finalità del sistema educativo nazionale e i risultati di

apprendimento da conseguire al termine dei cicli scolastici e formativi fondamentali.

B) Scuola: competenza nell’elaborare il proprio POF e la propria progettazione e

programmazione curricolare.Firenze CIDI 28 marzo 2012 4

Più si è autonomi, più si è responsabili.

Ma l’autonomia delle singola istituzione scolastica ha ancora molti limiti, per cui anche la

sua responsabilità risulta limitata.

Di qui le difficoltà nel definire i processi di autovalutazione e quelli conseguenti di

valutazione esterna (certificazione di qualità).

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A livello istituzionale due riferimenti fondamentali:

dirigenza

docenza

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Non entro nel merito dei compiti e delle competenze del dirigente, anche perché in

corso il concorso nazionalema si parla di compiti e relative competenze

almeno a quattro livelli:- giuridico

- amministrativo- organizzativo

pedagogico

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Quanto alla docenza è utile rileggere dal CCNL scuola il terzo punto dell’art. 26 dedicato alla

descrizione del profilo del docente (e ai compiti che questi deve assolvere).

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3. In attuazione dell’autonomia scolastica i docenti, nelle attività collegiali, attraverso processi di confronto ritenuti più utili e idonei, elaborano, attuano e verificano, per gli aspettipedagogico – didattici, il piano dell’offerta formativa, adattandone l’articolazione alle differenziate esigenze degli alunni e tenendo conto del contesto socio - economico di riferimento, anche al fine del raggiungimento di condivisi obiettivi qualitativi di apprendimento in ciascuna classe e nelle diverse discipline. Dei relativi risultati saranno informate le famiglie con le modalità decise dal collegio dei docenti.

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Se il POF fa da riferimento a tutta l’istituzione per quanto riguarda la sua identità educativa e didattica, più immediata è la responsabilità collettiva nella programmazione educativa e didattìca.

Occorre dire che nel passato si è insistito su un modello di tipo tecnologico. Oggi, consapevoli dei vincoli e limiti che caratterizzano la singola istituzione scolastica, si è meno pretenziosi.

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Si parla allora di modelli meno ambiziosi e più vicino all’esperienza e alla pratica quotidiana,

come modelli di problem solving, di bricolage alla Levi-Strauss, di saggezza pratica, ecc.

Il problema connesso è però ben evocato dalle competenze che lo stesso CCNL scuola evoca per i

docenti.

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I compiti e le competenze dei docenti.

Sono definiti dal CCNL scuola attuale che riprende per questa componente quanto

descritto nei contratti precedenti.

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CCNL Scuola ART.26 - FUNZIONE DOCENTE

1. La funzione docente realizza il processo di insegnamento/apprendimento volto a promuovere lo sviluppo umano, culturale, civile e professionale degli alunni, sulla base delle finalità e degli obiettivi previsti dagli ordinamenti scolastici definiti per i vari ordini e gradi dell'istruzione. 2. La funzione docente si fonda sull’autonomia culturale e professionale dei docenti; essa si esplica nelle attività individuali e collegiali e nella partecipazione alle attività di aggiornamento e formazione in servizio. (del 3. si è già detto)

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CCNL Scuola Art. 27 Profilo professionale docente

Il profilo professionale dei docenti è costituito da competenze disciplinari, psicopedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativo-relazionali e di ricerca, documentazione e valutazione tra loro correlate ed interagenti, che si sviluppano col maturare dell'esperienza didattica, l'attività di studio e di sistematizzazione della pratica didattica.

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I contenuti della prestazione professionale del personale docente si definiscono nel quadro degli obiettivi generali perseguiti dal sistema nazionale di istruzione e nel rispetto degli indirizzi delineati nel piano dell’offerta formativa della scuola.

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Ricerca nel 2002-2003 dell’IRRE ER

Le competenze individuate erano distribuite secondo cinque aree:- area dei saperi disciplinari: l’insegnante colto;- area pedagogica: l’insegnante riflessivo;- area metodologico-didattica: l’insegnante pratico;- area organizzativa: l’insegnante collaborativo;- area della ricerca, della sperimentazione e dell’innovazione: l’insegnante ricercatore.

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A esempio: nell’area dei saperi disciplinari l’insegnante viene così descritto:

- padroneggia il sapere disciplinare, mantenendolo costantemente aggiornato in relazione alle nuove acquisizioni della ricerca;

- confronta/collega il proprio sapere disciplinare con altre discipline;- è consapevole del valore formativo della propria disciplina e sa trasmetterlo agli allievi;

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- è consapevole del valore formativo della propria disciplina e sa trasmetterlo agli allievi

- colloca finalità e obiettivi di apprendimento della proprie disciplina all’interno delle finalità generali della scuola e dello specifico contesto scolastico;

- utilizza i saperi disciplinari in relazione alla cultura contemporanea.

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Al livello dello studente il riferimento fondamentale prescrittivo è dato

per il primo ciclo dal suo Pecup (legge 53);

per il secondo ciclo dal Pecup contenuto nei Regolamenti per i Licei e per gli Istituti Tecnici e

Professionali.

A esempio per i Licei (dove le competenze sono state più discusse) di dice:

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I percorsi liceali forniscono agli studenti gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinché egli si ponga, con atteggiamento

razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, ed acquisisca conoscenze, abilità e competenze coerenti con le capacità e le scelte personali e

adeguate al proseguimento degli studi di ordine superiore, all’inserimento nella vita

sociale e nel mondo del lavoro” (art. 2, comma 3).

Cecina 20 febbraio 2012 20

In tale articolo correttamente si collegano tra di loro saperi e competenze.

Infatti

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Il primo ruolo dei saperi sta nella coltivazione della persona in aspetti meno

direttamente e immediatamente spendibili, ma certamente fondamentali

per arricchirla da molti punti di vista, come sensibilità verso valori e significati spesso

meno evidenti: una esperienza di beni dello spirito come il vero, il bene, il giusto, il

bello.

Reggio Emilia 6 ottobre 2011 22

A questo proposito si può citare il più recente volume di Howard Gardner.

H. Gardner, Verità, bellezza, bontà.Educare alle virtù nel ventunesimo secolo

(Milano, Feltrinelli , 2011).

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Il secondo ruolo dei saperi sta nel costituire la base fondamentale per una

interpretazione di sé, del mondo che ci circonda e delle diverse vicende umane e

per avere la possibilità di agire in tale contesto in maniera autonoma e

responsabile. Ciò può sollecitare una rivitalizzazione della

stessa centralità di un apprendimento significativo, stabile e fruibile dei saperi.

Reggio Emilia 6 ottobre 2011 24

Nell’allegato al Regolamento dei Licei si elencano le competenze previste per tutti i licei secondo cinque gradi aree

1. Area metodologica 2. Area logico-argomentativa3. Area linguistica e comunicativa4. Area storico umanistica5. Area scientifica, matematica e tecnologica

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• Aver acquisito un metodo di studio autonomo e flessibile, che consenta di condurre ricerche e

approfondimenti personali e di continuare in modo efficace i successivi studi superiori, naturale prosecuzione dei percorsi liceali, e di potersi

aggiornare lungo l’intero arco della propria vita.

• Essere consapevoli della diversità dei metodi utilizzati dai vari ambiti disciplinari ed essere

in grado valutare i criteri di affidabilità dei risultati in essi raggiunti.

• Saper compiere le necessarie interconnessioni tra i metodi e i contenuti delle singole discipline.

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• Saper sostenere una propria tesi e saper ascoltare e valutare criticamente le argomentazioni altrui.

• Acquisire l’abitudine a ragionare con rigore logico, ad identificare i problemi e a individuare possibili

soluzioni.

• Essere in grado di leggere e interpretare criticamente i contenuti delle diverse forme di

comunicazione.

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• padroneggiare pienamente la lingua italiana e in particolare:

- dominare la scrittura in tutti i suoi aspetti, da quelli elementari (ortografia e

morfologia) a quelli più avanzati (sintassi complessa, precisione e ricchezza del

lessico, anche letterario e specialistico), modulando tali competenze a seconda dei

diversi contesti e scopi comunicativi; .

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- leggere e comprendere testi complessi di diversa natura, cogliendo le

implicazioni e le sfumature di significato proprie di ciascuno di essi, in rapporto con

la tipologia e il relativo contesto storico e culturale;

- curare l’esposizione orale e saperla adeguare ai diversi contesti

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Non voglio insistere oltre.

Se a tutti i livelli si fosse consapevoli dei compiti assegnati o per legge, o per regolamento, o per contratto (di lavoro o formativo), di conseguenza

occorrerebbe con adeguato senso di responsabilità sviluppare in sé ( dirigenti, docenti, studenti) quelle competenze che

garantiscono la qualità delle scuola sia istituzionalmente, sia professionalmente, sia per i risultati di apprendimento che si conseguono.

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Devo dire che nella realtà della scuola italiana, quale ho potuto esplorare in questi ultimi tempi, non mancano esempi di buone, e

talvolta di ottime, pratiche, nonostante tutti i limiti e i condizionamenti di cui siamo, meglio

devo siete tutti purtroppo, consapevoli.

GRAZIE

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