A CURA DEL LABORATORIO DELL’IMMAGINARIO …rosi di quelli usati in passato, tanto che l’OMS...

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S ulle lavagne degli scienzia-ti non si vedono solo nu-

meri e formule, ma anche dise-gni di frecce e altre figure, cheevidentemente li aiutano araccogliere le idee e affrontarei problemi in modo nuovo. Traqueste figure che gli scienziatiusano per pensare, un posto dirilievo occupano certamente igrafi.Per grafo in matematica si in-tende un insieme di nodi (dettianche “vertici”), collegati daun insieme di segmenti (detti“archi” o “lati”). La posizionereciproca degli elementi delgrafo, come d’altronde quelladei diversi simboli di una for-mula, esprime certe relazioni

che intercorrono tra gli oggettirappresentati. I grafi non hanno ovviamentenessuna pretesa di realismo.Come le variabili che si usanoin matematica, invece di cer-care di identificare gli elemen-ti a cui si riferiscono, questi se-gni si limitano a indicarli, la-sciando alla didascalia (o aconvenzioni altamente codifi-cate) il compito di esprimernealcune generiche proprietà. Nell’immagine che presentia-mo in questo numero, i cer-chietti rosa e celeste indicanorispettivamente elementi fem-minili e maschili. In questocaso, per costruire l’immagine,occorreva conoscere anche i

nomi e i cognomi delle perso-ne, perché i segmenti che colle-gano i cerchietti indicano chetra gli elementi sono intercorsirapporti intimi. Ma nell’im-magine i nomi propri sonoscomparsi, come è scomparsoil nome della scuola superiorefrequentata da tutti gli ele-menti. Risultano cancellateanche moltissime altre infor-mazioni rilevanti alla valuta-zione del rischio di infezionecorso da ogni elemento: peresempio, in che ordine tempo-rale si sono formate e si sonosciolte queste relazioni perico-lose.Lo scopo del grafo infatti è quel-lo di visualizzare le proprietà

della rete e non quelle dei sin-goli nodi.L’uso dei grafi risale a moltotempo fa. Le basi della teoriasono state poste dal matematicosvizzero Leonhard Euler nellaprima metà del XVIII secolo.Ma solo nella seconda metà delsecolo scorso la teoria dei grafiè entrata - come teoria delle re-ti sociali - nel bagaglio deglistrumenti concettuali dellescienze dell’uomo, promuoven-do l’idea che, all’interno di uncerto gruppo, la possibilità del-la circolazione dei beni o delleidee (ma anche delle malattie)venga determinata dalla strut-tura dei rapporti più che dallequalità dei singoli individui.

Medico e Bambino 5/2006 315

CARTOLINE DALLA SCIENZA OsserOsservatoriovatorio

A CURA DEL LABORATORIO DELL’IMMAGINARIO SCIENTIFICO DI TRIESTE

GRAFIDI RETI SOCIALIL’immagine rappresenta la re-te dei rapporti intimi intercorsitra gli studenti di una scuolasuperiore della provincia ame-ricana nell’arco di 18 mesi. Ilgrafo si basa sui dati contenu-ti nell’articolo “Chains of affec-tion: The structure of adole-scent romantic and sexualnetworks”, pubblicato nell’A-merican Journal of Sociology(2004;110:44-91) da Peter S.Bearman, James Moody eKatherine Stovel. L’indaginesvolta in questa scuola è unodei risultati del National Longi-tudinal Study of AdolescentHealth, un programma qua-driennale di ricerca sui com-portamenti sociali rilevanti perla salute negli adolescenti inetà scolare (dalle medie finoalle superiori). La scuola, l’uni-co istituto pubblico di istruzio-ne superiore in città, contavacirca 1000 studenti. Il grafomostra come circa la metà de-gli 832 studenti seguiti fosseroentrati in una rete che, se si tie-ne conto della natura dei rap-porti considerati, presenta ungrado di connessione decisa-mente alto.

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Le nuove curvedi crescita dell’OMS

Il 27 aprile 2006 l’OMS halanciato le sue nuove curve dicrescita, a conclusione di unpercorso iniziato nel 1994.Allora era stata riconosciutal’inadeguatezza delle curvedel National Centre forHealth Statistics (NCHS) del1977, basate su un campio-ne di bambini statunitensiprevalentemente alimentaticon formula, ed era stato av-viato uno studio condotto trail 1997 e il 2003 su un cam-pione di 8440 bambini in 6Paesi: Brasile, Ghana, India,Norvegia, Oman e USA.Questi bambini dovevano se-guire degli standard di ali-mentazione molto rigorosi:• allattamento al seno esclu-sivo o predominante per al-meno 4 mesi (compliance al75%);• allattamento al seno conti-nuato fino ad almeno 12 me-si (compliance al 68%);• introduzione di alimenticomplementari nutrizional-mente adeguati tra 4 e 6 mesi(compliance quasi al 100%).Inoltre, i bambini dovevanocrescere in un ambiente cheriducesse al minimo il rischiod’infezione, essere vaccinatisecondo gli schemi locali, a-vere un rapido accesso alle

cure in caso di malattia, e leloro madri non dovevano fu-mare né in gravidanza nédopo. Le misure antropome-triche sono state rilevate lon-gitudinalmente a 1, 2, 4 e 6settimane, poi ogni mese finoa 12 e ogni 2 mesi fino a 24.In ogni Paese, un campionedi bambini tra 18 e 71 mesidi età ha fornito dati antro-pometrici trasversali con in-tervalli di età di 3 mesi. Inquesto modo è stato possibi-le, usando sofisticati metodistatistici, costruire curve mol-to precise, per maschi e fem-mine, riguardanti peso e lun-ghezza/altezza per età, pe-so per lunghezza/altezza, eindice di massa corporea (B-MI) per età. La figura mostra,a mo’ di esempio, il graficoper percentili del BMI per etàdelle femmine tra 0 e 5 anni.Che cos’hanno di nuovo que-ste curve rispetto a quelle delNCHS finora raccomandatedall’OMS e a quelle racco-mandate in vari Paesi, Italiacompresa, e derivate da stu-di nazionali?• Innanzitutto sono basate suuno studio condotto con cri-teri e metodi molto più rigo-rosi di quelli usati in passato,tanto che l’OMS afferma chele curve usate finora eranosolo di riferimento (anche semolti pediatri le hanno erro-

neamente usate come stan-dard), mentre le nuove curvelegittimamente possono co-stituire lo standard di riferi-mento.• In secondo luogo, questibambini sono stati alimenta-ti “come dio comanda”. Aquesto proposito, la conclu-sione forse più importantedello studio è che tutti i bam-bini, se sono allattati secon-do i criteri descritti, se hannouna buona alimentazionecomplementare e se vivonoin un ambiente protetto, cre-scono bene e con lo stessopattern, indipendentementeda dove nascono, dal loropatrimonio genetico e dallaloro classe sociale. Non sonostate infatti riscontrate diffe-renze significative nei cam-pioni dei 6 Paesi; ciò vuol di-re che le attuali differenze neipattern di crescita tra Paesi enei Paesi sono dovute a fatto-ri ambientali e alle differenzedi opportunità conseguenti apolitiche sociali e sistemi sa-nitari iniqui.• Infine, le nuove curve mo-strano che la crescita “nor-male” dei bambini, e soprat-tutto la velocità di crescita, è,tranne nei primissimi mesiquando come tutti i pediatrisanno, i bambini alimentatial seno crescono molto rapi-damente, inferiore a quantosi pensava in precedenza.Per esempio, le curve del N-CHS per un maschio di 12mesi ponevano il 3°percenti-le a 8.4 e il 97° a 12.7 kg; lenuove curve dell’OMS fissa-no gli stessi valori a 7.8 e11.8 kg, una differenza del7%. L’OMS afferma che, se lenuove curve fossero state di-sponibili 20 anni fa, forse cisaremmo accorti allora chestava per iniziare un’epide-mia di obesità.• Dal punto di vista della salu-te pubblica, le nuove curveporteranno a una ridefinizio-ne della prevalenza dellamalnutrizione. In molti Paesi

poveri la prevalenza dei de-ficit staturali dovrà essere ri-vista verso l’alto; anche i de-ficit ponderali subiranno lostesso effetto nei primi 6 me-si, ma saranno invece leg-germente ridimensionali do-po quest’età. Nei Paesi ric-chi, ma anche in molti Paesiin transizione, dovrà essererivista verso l’alto la preva-lenza di sovrappeso e obe-sità, aggravando perciò ledimensioni dell’attuale epi-demia.• Quali le conseguenze dalpunto di vista della praticaclinica individuale, se le nuo-ve curve saranno adottate inItalia?1. Un sostegno ancora piùconvinto per l’allattamento alseno come norma di riferi-mento.2. Una modifica al ribassodelle attese di crescita e velo-cità di crescita dei bambinicon potenziale minor preoc-cupazione di mamme e pe-diatri e minori interventi,quali “aggiunte” di latte arti-ficiale o altri alimenti.3. Una modifica in senso più“conservativo” di prescrizio-ni e i consigli sull’alimenta-zione complementare: cibipiù sani e in minore quantità,lasciando che il bambino au-toregoli il proprio appetito.

Ricordiamo che l’Internatio-nal Paediatric Association (I-PA) ha già pubblicamentedato il suo assenso all’ado-zione delle nuove curve dicrescita e ha invitato i suoimembri, comprese le societàpediatriche nazionali, a farelo stesso.

Le nuove curve, compresemolte pubblicazioni attinential progetto e un software perl’analisidi dati individuali e dipopolazione, sono scarica-bili gratuitamente dal sito del-l’OMS all’indirizzo: www.who.int/childgrowth/en/in-dex.html.

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CARTOLINE DAL MONDOOsserOsservatoriovatorio

A CURA DI GIORGIO TAMBURLINI

Medico e Bambino 5/2006

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