20131126 NUOVAFERRARA #FE 23 - dimms.eu · Viviamo nell’era dell’Homo connectus. Il flusso...

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di ANDREA VISCONTI

L’America e il viziodi voler essere avanti■■ a pagina 6

di MANUELA PIVATO

Vintage o futiribilesempre moda sarà■■ a pagina 7

il racconto

La nostra storia tutta da rivivere

■■ 150 avvenimenti, uno per ogni anno dal1864 a oggi. I primi 75 li avete trovatinell’inserto della scorsa settimana, gli altri sonoin questo inserto. Storie emblematiche perrivivere insieme quel che ci ha accompagnati finqui: rivivere il passato per capire il futuro. a cura di LUDOVICO FRAIA

SEGUE DALLA PRIMA

di GIAN PIETRO ZERBINI

Sono così scaturiti dei pro-dotti definiti in primaistanza come drenanti e

semi-drenanti, in quanto capa-ci di smaltire rapidamente l’ac-qua piovana in eccesso, con-sentendo una circolazione si-cura.

Niente più nuvoloni d’ac-qua che riducono la visibilitàin fase di sorpasso, niente piùspiacevoli effetti acquapla-ning dovuti ad accumuli d’ac-qua sulla sede stradale.

«Il nuovo asfalto che mag-giormente ha preso piedenell’ultimo decennio in Italia –spiega Mauro Albini, tecnicodella Elletipi di Ferrara – sichiama asfalto drenante. Conuna progettazione oculata delprodotto, si è riusciti a ottene-re un asfalto resistente, perfor-mante anche ad alte velocità,che nello stesso tempo riesce afar defluire dalla sede stradalegrosse quantità d’acqua moltovelocemente».

«La scelta delle materie pri-me – aggiunge Albini – ha ov-viamente il suo peso, in quan-to per risultare così resistente,il collante utilizzato non è piùun bitume stradale tradiziona-le, ma un bitume “modificato”chimicamente con l’aggiuntadi polimeri, già sul mercato daoltre un decennio».

E che dire delle rocce utiliz-zate? «Quanti di voi – prosegue

Albini – hanno visto i ciottolatilisci e levigati presenti in tutti icentri storici d’Italia e quantivorrebbero avventurarsi a gui-dare sopra di essi? Questi nuo-vi asfalti sono composti da roc-ce selezionate di provenienzamagmatica: porfidi e basaltiche rimangono sempre rugosie scabrosi in superficie, confe-rendo maggiore aderenza allopneumatico, anche dopo anni

di utilizzo».Un altro prodotto che potre-

mo definire grossolanamenteun semi-drenante è lo Sma(splittmastixasphalt). È un pro-dotto di derivazione nordeuro-pea, permetteva la circolazio-ne su strade anche in presenzadi neve e con gomme chioda-te.

Il concetto dell’eliminazio-ne dell’acqua è sempre presen-

te, ma l’acqua viene smaltitaimmediatamente sotto il pia-no di traffico, diciamo nel pri-mo centimetro di asfalto, nonpassando attraverso tutto lostrato, come avveniva conl’asfalto drenante.

Particolarmente tenace e re-sistente, viene utilizzato piùfrequentemente su strade ur-bane cittadine ed extraurba-ne, anche in condizioni criti-

con l’attacco a danzica

1939 Via alla seconda guerra mondiale

■■ 1º settembre: la corazzatatedesca Schleswig-Holstein,ancorata a Danzica, apre il fuocosulla stazione navale polacca diWesterplatte: è l’inizio dellaseconda guerra mondiale. Letruppe tedesche varcano il confine.

un classico che resterà nella storia

1940 “Fantasia”, la magia di Disney

■■ La fervida immaginazione delcartone animato unita alla grandemusica di tutti i tempi. Un progettoche Walt Disney concretizzò con illungometraggio “Fantasia”. È ilterzo classico di Disney cheresterà nella storia del cinema.

di PAOLO CAGNAN

Banconota? Hai chiusoPagare sarà più facile■■ a pagina 11

di MARIANNA BRUSCHI

Quando tecnologiae medicina s’ incontrano■■ a pagina 15

di MARIANNA BRUSCHI

La lotta alle malattieParla l’esperto■■ a pagina 16

di PIETRO OLEOTTO

Lo sport e la sfidacon il nuovo che avanza■■ a pagina 19

di PIETRO OLEOTTO

Velasco: «La tecnologianon ci deve far paura»■■ a pagina 20

di ANNALISA D’APRILE

La tv degli ologrammie un futuro da favola■■ a pagina 27

di ANNALISA D’APRILE

Freccero: «Lo schermoci darà altre sorprese»■■ a pagina 28

di LUDOVICO FRAIA

Viaggiare più velocima senza affanni■■ a pagina 30

PIÙSICUREZZACONL’ASFALTODRENANTELa ditta Ellepi è all’avanguardia nel settore«Fondamentale la scelta delle materie prime»

LA FERRARA

CHE GUARDA

AVANTI

Con la pioggia l’asfalto drenante riduce drasticamente gli incidenti

INNOVAZIONE

Ideazione e coordinamento editoriale

STEFANO TAMBURINI

Copertina e progetto grafico

Federico Deidda

Con il contributo di:

Valerio Berruti, Marianna Bruschi,Pier Vittorio Buffa, Paolo Cagnan,Giorgio Carlini, Eleonora Cozzella,Annalisa D’Aprile, Ludovico Fraia,Claudio Giua, Andrea Iannuzzi,Pietro Oleotto, Manuela Pivato,Marco Scafati, Mario TedeschiniLalli, Andrea Visconti, MauroZucchelli

Realizzazione tecnica

Sabrina Dei Nobili

FINEGIL EDITORIALEDirettore editoriale

LUIGI VICINANZA

LA NUOVA FERRARASupplemento al numero odierno

Direttore responsabileStefano Scansani

IN QUESTONUMERO

150STORIE

PER150ANNI

2 Innovazione * 150 passi nel futuro LA NUOVA MARTEDÌ 26 NOVEMBRE 2013

che di traffico quali zone dimontagna e rotatorie.

La cura della progettazionee delle materie prime è simila-re al drenante autostradale,ma la percentuale dei compo-nenti all’interno è calibrata di-versamente, per ottenere i ri-sultati voluti.

Ultima caratteristica da nontrascurare è l’innovazione e in-tensificazione dei controlli,

che permettono di misurareesattamente questo grip chetanto si nomina, come tante al-tre caratteristiche importantiper la sicurezza stradale.

«Tutti gli aspetti che concor-rono alla sicurezza stradale –dice ancora Albini – vengonoormai analizzati e controllaticon tecnologie sempre più in-novative, mirate ad avere mol-ti più dati e molto più precisi,

sempre più vicini a quello cheè il bisogno reale dell’utilizza-tore quotidiano».

«Il mondo dell’asfalto – con-clude Albini – è ormai cambia-to da “quella cosa nera” a unprodotto strutturale da costru-zione, controllato e certificatocon strumentazione all'avan-guardia. Il mio pensiero perso-nale va a tutti quelli che comenoi, lavorano sulle strade ogni

giorno e sempre più spessoogni notte, per non creare disa-gio; che macinano chilometrie che qualche volta rischianoanche qualcosa in più di unasfuriata di un automobilistaimpaziente. Penso a loro spes-so, ma spero che la loro profes-sionalità non cali di un milli-metro, quando devo pigiare afondo sul pedale del freno».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

i giapponesi entrano in guerra

1941 L’attacco a Peal Harbor

■■ Il Giappone attacca la base diPearl Harbor: la tranquillità nellabase aeronavale americana alleHawaii viene interrotta dal rombodi uno stormo di oltre 300 cacciagiapponesi. È l’attacco a sorpresatra i più drammatici della storia.

Le modalità cartacee o digi-tali si mescolano di conti-nuo con una frequenza

inimmaginabile ancora un paiod’anni fa.

Il mondo dell’informazione ècambiato e sta cambiando incontinuazione. La mia genera-zione – quella i cui ricordi d’in-fanzia rimandano al televisorein compagnia con i vicini di ca-sa in occasione di programmi disuccesso come “Campanile se-ra” – sa che fino a poco più ditrent’anni fa gli appuntamenticon le notizie “fresche” eranosolo due nel corso dell’interagiornata: la mattina in edicolacon il giornale appena stampa-to e la sera a casa con il telegior-nale della Rai-Tv (ovviamentein bianco e nero). A raccontarloai nostri figli, può apparire robadi un’era preistorica. Qualcheanno fa mostrai orgoglioso amio figlio una macchina perscrivere, una splendida Olivettilettera 22 (ancora quasi funzio-nante); mi domandò a che cosaservisse. Quando gli spiegai lafunzione di quell’oggetto per luimisterioso, mi chiese sorpresocome avessi potuto svolgere lamia professione di giornalistasenza aver avuto un computer adisposizione. Gli raccontai cheavevo in tasca sempre una man-ciata di gettoni telefonici per po-ter comunicare in ogni momen-to con la redazione. Neanchedei gettoni aveva idea. Perchéanche le cabine telefoniche or-mai sono una rarità.

Viviamo nell’era dell’Homoconnectus. Il flusso dell’informa-zione scorre continuo rimbal-zando dai giornali ai siti, dalletelevisioni ai tablet o agli smar-tphone. Nonostante un terzodel territorio italiano sia mal ser-vito o per nulla coperto dall’Ad-sl. Questo stesso articolo, verosi-milmente, lo state leggendo gra-zie al vecchio amato giornale dicarta. Ma tra qualche ora comin-cerà a girare anche in rete, even-tualmente per essere condiviso,commentato, criticato. O igno-rato del tutto.

Il nostro/vostro giornale èdentro questa corrente conti-nua dell’informazione. Puntua-le la mattina in edicola (o su pc eIpad tra le 6 e le 7, salvo compli-cazione tecniche sempre in ag-guato), attraverso il proprio sitotiene aggiornato i lettori su quelche accade intorno a noi, anchecon fotogallerie e video. Ci stia-mo impegnando a raccontareeventi in diretta: le troppe lut-tuose sciagure che unificano ilBelpaese dal Nord al Sud, eventispettacolari o sportivi, gli ap-puntamenti di una politica chenonostante tutto speriamo an-cora possa imboccare la stradadell'interesse collettivo e del be-ne comune.

Innanzitutto stiamo imparan-do a dialogare con voi lettori ol-tre il consolidato e apprezzatoschema delle lettere al giornale.Nuove community si riconosco-no nel quotidiano attraverso isocial network: gli amici di Face-book, di Twitter (e con le loro fo-to anche quelli di Instagram) in-gaggiano discussioni, segnala-no problemi, criticano quandolo ritengono giusto certe voltecon comprensibile veemenza. Iloro stimoli sono un patrimonioprezioso non solo per la redazio-ne, ma per tutti quelli che han-no a cuore la partecipazione auna discussione civile e demo-cratica.

Identità, appartenenza, utili-tà sono le parole-chiave cui ispi-rarsi per un giornalismo parteci-pato. Se le notizie ci accompa-gnano sempre e dovunque,scandendo la nostra giornata,l’appuntamento quotidiano inedicola è il momento della rifles-sione. Ci aiuta a riordinare leidee; se possibile, a intuire qua-le piega – in politica, in econo-mia, nella vita sociale o sportiva– può prendere la giornata.

C’è un sillogismo coniato daWarren Buffet, il magnate ame-ricano che l’anno scorso ha ag-giunto al suo portafoglio ben 63giornali negli Stati Uniti. Eccolo:«La gente è attaccata alla pro-pria comunità; la gente è dispo-sta a pagare per ciò a cui è attac-cata. Dunque la gente continue-rà a comprare giornali che nonsolo raccontano ma incarnanolo spirito di una comunità». Co-me dargli torto?

l.vicinanza@finegil.it@VicinanzaL

©RIPRODUZIONE RISERVATA

segue dalla prima

ILGIORNALEGIÀPRONTOPERILDOMANI

il 25 luglio

1943 Cade il fascismo

■■ Il malcontento per le sortibelliche sfavorevoli all’Italia,serpeggia nell’esercito e tra glistessi gerarchi fascisti, cui siunisce quello del re.In questo clima matura unpiano per far cadere Mussolini.

una testimonianza entrata nella storia

1942 Anna Frank comincia il suo diario

■■ Anna Frank inizia il suo diario.Tedesca di nascita ma olandesed’adozione dà il via a un raccontodi due anni di segregazione frapaure e speranze. Un librotestimonianza che entrerà nellastoria.

Quello di oggi è il secondo inserto dedicato all’innovazione e ainostri 150 passi nel futuro. Il primo lo avete trovato sempre suquesto giornale la scorsa settimana. Un doppio inserto, in tutto 64pagine per completare il racconto degli ultimi 150 anni della nostrastoria attraverso gli avvenimenti che li hanno caratterizzati. Quitrovate la seconda tranche, quella dal 1939 al 2013. La scorsasettimana quella con i 75 anni precedenti.Nel primo numero avevamo esaminato altri aspetti importanti dellavita quotidiana: presente, passato e futuro di agricoltura (e cibo),auto, casa, energia, fotografia, libri (e scuola) e meteorologia.Certo, non è il panorama completo ma è comunque un’operacomplessa: due inserti da conservare e leggere con calma. Conl’aiuto degli esperti e con un’attenta analisi della situazione attualedegli sviluppi proviamo a guidarvi con mano in questi 150 passi nelfuturo che in realtà sono molti di più. Piccoli passi che regalanoprogresso e, speriamo, pace, benessere e prosperità.

La scorsa settimana il primo inserto

MARTEDÌ 26 NOVEMBRE 2013 LA NUOVA Innovazione * 150 passi nel futuro 3