2 I network dell’innovazione

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2 I network dell’innovazione. Serafino Negrelli. A) Gruppi manageriali “interpretativi”. Lester e Piore : Innovation Casi: Cellulari Jeans Dispositivi medici. cellulari. - PowerPoint PPT Presentation

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2 I network dell’innovazione

Serafino Negrelli

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A) Gruppi manageriali “interpretativi”

• Lester e Piore: Innovation

• Casi:– Cellulari– Jeans– Dispositivi medici

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cellulari• Le imprese leader produttrici di cellulari provengono generalmente o

dalla produzione radio o dalla produzione di telefoni;

• Solo Ericsson e Nokia erano in entrambe le attività di produzione, a differenza di AT&T (telefoni), Motorola e Matsushita (radio);

• Difficoltà quindi nel trovare l’altro partner tecnologico in grado di apprendere insieme per creare il nuovo prodotto;

• Differenze culturali radicate, la stessa Ericsson pur avendo entrambe le tecnologie ha manifestato le maggiori difficoltà di integrare le due culture industriali.

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jeans• Blue jeans di moda: focus sempre più sul processo di “finitura”

(80% della attività di produzione) e quindi sulla capacità di creare un nuovo look secondo la nuova domanda di mercato;

• Tecnologia di base: implica il lavaggio del tessuto per renderlo morbido, restringerlo, alterarne la forma e cambiarne il colore in un modo non facile da produrre con prodotti chimici e tintura;

• Lavaggi con pietre o pomice, sperimentando nuove tecniche per creare nuovi effetti;

• Caso Levi Strauss: da impresa manifatturiera a casa di moda…

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Dispositivi medici• Dispositivi per estrarre informazioni da impulsi elettrici emessi dagli

organi del corpo umano;

• Settore biotecnologie: tecnologie diagnostiche basate sul DNA per quantificare il carico virale;

• Fondate da accademici, sono aziende che considerano quale punto di forza l’essere radicate nella comunità accademica;

• In quanto originate in tale ambito, sono aziende meno orientate alla commercializzazione e più dipendenti dalla pratica clinica della medicina.

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InnovazioneINNOVAZIONE ANALITICA INNOVAZIONE INTERPRETATIVA

Focus: un progetto con inizio e fine ben definiti

Focus: un processo ongoing e open-ended

Scopo: risolvere problemi Scopo: scoprire nuovi significati

Management definisce obiettivi Management definisce indirizzi

Managers convocano riunioni e negoziano per comporre differenti punti di vista ed eliminare ambiguità

Managers promuovono i dialoghi che traducono per incoraggiare i diversi punti di vista ed esplorare le ambiguità

La comunicazione consiste in definiti scambi di pezzi di informazione (bit e bytes)

La comunicazione fluida, dipendente dal contesto e indeterminata

I designers ascoltano la voce dei clienti I designers sviluppano istinto per ciò che vogliono i clienti

Mezzi e fini sono distinti chiaramente e legati da modello causale

Mezzi e fini non possono essere chiaramente distinti

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Innovazione e qualità per competere nella società dell’informazione

La tecnologia di generazione del sapere, elaborazione delle informazioni e comunicazione simbolica è la nuova fonte di produttività.

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L’innovazione, di prodotto e di processo, genera il valore aggiunto;

Condizioni per l’innovazione: attività di ricerca (scoperta di nuove conoscenze) e capacità di applicazione specifica;

Giusta combinazione di lavoro e tecnologia: automazione procedure ordinarie, potenziale umano riservato ad effetti di adattamento e feedback.

Innovazione e lavoro

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LA SOCIETA’ INFORMAZIONALE

specifica forma di organizzazione sociale in cui lo sviluppo, l’elaborazione e la trasmissione delle informazioni diventano fonti basilari di produttività e potere grazie a nuove condizioni tecnologiche emerse in questo periodo storico

(M. Castells, “La nascita della società in rete”, Università Bocconi Editore, 2002)

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conoscenza

un insieme di esposizioni di fatti o idee, presentando un giudizio ragionato o un risultato sperimentale, trasmesso agli altri attraverso un determinato mezzo di comunicazione in una certa forma sistematica

(Daniel Bell, 1976)(diversa dalle notizie e dal divertimento)

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informazione

“dati che sono stati organizzati e comunicati” (Porat, 1977)

ma anche:

“comunicazione della conoscenza” (Machlup,

1962)

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IL CONTESTO DEL CAMBIAMENTO

• La rivoluzione della tecnologia dell’informazione

• La nuova economia globale

• La nuova organizzazione “a rete” dell’impresa

• Il lavoro ad elevato contenuto di conoscenza

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La rivoluzione della tecnologia dell’informazione

• L’innovazione microelettronica (sviluppo capacità di integrazione, di memoria e velocità di calcolo);

• I computer (dall’hardware al software, alla connessione in rete)

• Lo sviluppo delle telecomunicazioni (fibre ottiche, telefonia cellulare)

• Internet

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Il nuovo paradigma della tecnologia dell’informazione

• Informazione come materia prima

• diffusione pervasiva degli effetti dell’IT

• Logica a rete

• flessibilità

• Convergenza di tecnologie specifiche in un sistema fortemente integrato

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LA NUOVA ECONOMIA

• GLOBALE: attività di produzione, consumo, distribuzione e loro fattori (capitale, lavoro, materie prime, mercati, tecnologie, informazioni, management) organizzati a livello globale;

• INFORMAZIONALE: produttività e competitività degli agenti (imprese e territori) dipendono dalla capacità di generare, elaborare e applicare informazione e conoscenza in modo efficiente;

• IN RETE: competizione e produttività nell’ambito della “ragnatela globale” (Reich) di produzione transnazionale di Mnc, pmi, reti di cooperazione e subappaltatori reciproci.

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ORGANIZZAZIONE A RETE DELL’IMPRESA

• SISTEMI DI PRODUZIONE FLESSIBILE (“specializzazione flessibile”: distretti e pmi; grande impresa “flessibile”);

• DECENTRAMENTO PRODUTTIVO E PMI SEDI DI INNOVAZIONE E DI SVILUPPO OCCUPAZIONALE;

• NUOVI METODI MANAGERIALI (partecipazione; gestione strategica delle RU, toyotismo, ecc.);

• SVILUPPO CATENE DI FORNITURA (imprese networked);• MODELLO BENETTON (produzione su licenza o concessione in

franchise);• ALLEANZE STRATEGICHE

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IL NUOVO MODO “ORIZZONTALE” DI FARE IMPRESA

• Organizzazione secondo processo anziché compito;• gerarchia piatta;• management di squadra;• misurazione performance su soddisfazione cliente;• premi su prestazioni di squadra;• massimizzazione contatti con fornitori e clienti;• formazione, addestramento e riqualificazione del lavoro a tutti i

livelli.

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B) Processi di co-progettazione nella catena della fornitura

• Imprese senza confini:

• Collaborazioni pragmatiche

• Soluzioni istituzionali

• Strategie multiple

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Disintegrazione verticale della produzione

Crescenti richieste di miglioramento: qualità, flessibilità, costi, progettazione

Nuove opportunità per l’emergere di relazioni cooperative, reciprocamentevantaggiose, tra grandi Oem e piccoli

fornitori di componenti potenzialmente in grado di sostenere lo sviluppo industrialenelle regioni ad elevato costo del lavoro

DINAMICHE DELLE CATENE DI FORNITURA

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POSSIBILITA’ DI VANTAGGI RECIPROCI NEI CASI SPECIFICI

Evoluzione rapporti di transazione tra grandi e piccole imprese sul mercato

Meccanismi di governance disponibili per risolvere i problemi comuni tra imprese

Produzione di beni collettivi necessari per sostenereun sistema produttivo decentrato, inclusi lo sviluppo

e la formazione dei fornitori (ma non solo)

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AUTORITA’ LOCALI, OEM, PRODUTTORI DI COMPONENTI E ALTRI STAKEHOLDERS

(ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI, SINDACATI)

NUOVI MECCANISMI ISTITUZIONALI PER LAGOVERNANCE DELLA CATENA DI FORNITURA:

PUBBLICI, PRIVATI, MISTI

Nel mondo industriale, nei paesi sviluppati, in quelli in via di sviluppo

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C) Contratti di rete per l’innovazione

• Che cosa sono?– Capitale sociale pregresso (imprese che già cooperano e

che si conoscono)– Capitale sociale innovativo dei distretti? (rinvio)– Modelli regionali? (rinvio)

• Un manager per la rete– Nuovi prodotti– Marketing– Consulente del lavoro– Altro

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D) Ecosistemi innovativi

• Perché?– offrire e ricevere stimoli per l’innovazione e la creatività;– identità socio-economica che li rende “unici”;

• Es.: Silicon Valley, Londra, Berlino, Amsterdam, Tel Aviv;

• Parchi tecnologici, ecc.

• Italia?