Transcript of 11.00 Capitolo 43 Il demonio è dalla mia giustizia fatto giustiziere, per tormentare le anime che...
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- 11.00
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- Capitolo 43
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- Il demonio dalla mia giustizia fatto giustiziere, per
tormentare le anime che miserabilmente mi hanno offeso.
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- Ho posto gli spiriti maligni in questa vita a tentare e
molestare le mie creature, non perch siano vinte, ma perch esse
vincano con la prova delle loro virt, e ricevano da me la gloria
della vittoria.
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- Nessuno deve temere per qualsivoglia battaglia o tentazione di
demonio che gli venga, perch io ho fatto forti i miei fedeli, e ho
dato loro la fortezza della volont, fortificandola nel Sangue del
mio Figlio.
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- Questa volont non ve la possono mutare n demonio n creatura
alcuna, perch ella vostra, e data da me col libero arbitrio.
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- Voi dunque col libero arbitrio potete tenerla o lasciarla, come
vi piace. Essa l'arma che ponete nelle mani del demonio; un
coltello col quale direttamente vi percuote e vi uccide.
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- Anzi lo fortificher nell'aprirgli l'occhio dell'intelletto a
vedere la mia carit, la quale permette che siate tentati, solo per
farvi venire a virt, e per prova di virt. Ma se l'uomo non d questo
coltello della sua volont nelle mani del demonio, cio se egli non
consente alle sue tentazioni e molestie, giammai sar ferito dalla
colpa del peccato per veruna tentazione che gli accada.
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- A virt non si viene se non per mezzo della conoscenza di se
stessi e di Me. Tale conoscenza si acquista pi perfettamente nel
tempo della tentazione,
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- perch allora l'uomo conosce l'inconsistenza del suo essere,
poich non pu levarsi le pene e le molestie che vorrebbe fuggire, e
conosce ancora me nella sua volont, che fortificata dalla mia bont
e non consente a quei brutti pensieri.
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- per quanto gli concede la mia carit, che il demonio debole e
per s non pu nulla, se non quanto io gli permetto;
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- ora io lo permetto per amore e non per odio, affinch vinciate e
non siate vinti, veniate alla conoscenza perfetta di me e di voi, e
la vostra virt sia provata, poich essa non si prova che col suo
contrario.
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- Vedi dunque come i demoni siano miei ministri nel tormentare i
dannati nell'inferno, e nel tentare in questa vita, per esercitare
e provare la virt dell'anima.
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- Non intenzione del demonio di farvi provare nella virt, perch
egli non ha la carit, ma per privarvi della virt; questo per non pu
farlo, se voi non volete.
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- Or vedi quanta sia la stoltezza dell'uomo, che si fa debole col
dove io l'ho fatto forte, e da se stesso si mette nelle mani dei
demoni.
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- Voglio perci che tu sappia, che in punto di morte, quanti
durante la vita entrati sono sotto la signoria del demonio (senza
esservi forzati per, che non lo possono, ma volontariamente si sono
messi nelle sue mani), appena giungono all'estremit della morte
sotto questa perversa signoria, non aspettano altro giudizio, ma da
se stessi sono giudici nella loro coscienza, e come disperati
giungono all'eterna dannazione.
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- Con l'odio stringono a s l'inferno sull'estremo della morte, e
prima ancora che l'abbiano, essi medesimi, coi loro demoni, si
prendono in premio l'inferno.
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- In modo simile i giusti, che vissero in carit e muoiono nella
dilezione, quando viene l'estremit della morte, se sono vissuti
perfettamente in virt, illuminati dal lume della fede, vedono, con
l'occhio della fede e con perfetta speranza nel Sangue
dell'Agnello, il bene che io ho loro apparecchiato,
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- e colle braccia dell'amore l'abbracciano, stringendo con
strette d'amore me, sommo ed eterno Bene.
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- E cos l'anima gusta vita eterna prima di aver lasciato il corpo
mortale, cio, prima di essere separata dal corpo.
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- Gli altri che avessero passata la vita in uno stato di carit
comune e non si trovassero in quella grande perfezione, quando
giungono all'estremo, abbracciano la mia misericordia con quel lume
medesimo della fede e della speranza che ebbero i perfetti.
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- Ma essi hanno una carit imperfetta; perci si stringono alla mia
misericordia, ritenendola maggiore delle loro colpe.
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- Gli iniqui peccatori invece fanno il contrario: vedono con
disperazione il loro luogo, e con l'odio lo abbracciano;
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- ma si partono da questa vita, e ciascuno riceve il suo posto.
sicch non aspettano di essere giudicati n gli uni n gli altri,
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- Lo gustano e lo posseggono prima di partirsi dal corpo,
nell'estremit della morte: i dannati con l'odio e con la
disperazione; i perfetti col lume della fede e con la speranza nel
Sangue divino.
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- Gli imperfetti invece, con la misericordia e con quella
medesima fede, giungono al luogo del Purgatorio.
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