1] GIORN/INTERNI/PAG-PRIMA …...ENRICO LAGATTOLLAAPAGINA 14 Pirata tel. 02/89058432 GLI ATTENTATI...

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ERICA ORSINI A PAGINA11

Rifondazione non replica direttamente a quella che definiscel’offensiva riformista, e guarda al premier e alla «mediazio-ne» che ha promesso, attendendo però con timore il redderationem: Prodi «cercherà di convincerci dicendo: se non ci

state salta tutto». Un dilemma lacerante, per il Prc. E sullariforma previdenziale, il leader Cisl Bonanni attacca: «Inde-cente che la maggioranza non trovi una soluzione».

P iove, concerto ladro.Ma li avete visti i

grandi cantanti ecologi-camente compatibili?Non hanno fatto in tem-po a salire sul palcosceni-co planetario per salvarea colpi d'ugola la natura,ilmondo, l'universoema-gari, già che ci (...)

La missione di WalterStefano Zecchi

SEGUE IN PENULTIMA PAGINA

G.M. CHIOCCI, D. PETRAROLI, G. RONDINELLI

E L. TELESE ALLE PAGINE 4-5

Londra ricorda la strage: «Noi andiamo avanti»Fiori ma niente lacrime per commemorare le 52 vittime di due anni fa

G.B. BOZZO, L. CESARETTI, G.M. DE FRANCESCO E G. SALVAGGIULO ALLE PAGINE2-3

SEGUEA PAGINA13

«La messa in latino unisce i fedeli»Andrea Tornielli

Documenti boomerangLino Jannuzzi

SEGUEA PAGINA7

I l figlio ventiquattren-ne è stato arrestato

ubriaco per l’ennesimavolta. Però stavolta è suc-cesso alla vigilia di unevento fondamentaleper papà, che aspira alNobel dopo l’Oscar, ma-gari per lanciare unanuova candidatura allaCasa Bianca, e il (...)

DOPPIO INCARICO Anche se diventerà leader del Pd, Veltroni vuole continuare a fare il sindaco di Roma ma part-time [FOTO: CONTRASTO]

L’uomo che vive ad andamento lento

SEGUEA PAGINA 16

F. DE FEO E A. SIGNORE ALLE PAGINE6-7

In fiammeun albergo

in Trentino:due bambini

intossicatiMARICA VIGANÒ A PAGINA 14

ENRICO LAGATTOLLA A PAGINA14

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Pirata

GLI ATTENTATI NON FERMANO LA CAPITALE

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Anche Fassino e D’Alema si schierano contro l’abolizione dello scalone. E Bonanni (Cisl): «Quelle del Prc sono posizioni da anni ’50»

Ora ci tocca sperare in BertinottiIsolata sulle pensioni, Rifondazione comunista è tentata di far saltare il governo

Che catastrofeil concerto

anti-catastrofeMario Giordano

INCHIESTA SUL TERRORISMO

LIVE EARTH

Sequestrativentimiladentifrici«taroccati»forse pericolosiSERVIZIOA PAGINA 14

IN ITALIA DALLA CINA

Èuna verità am-piamente condi-visa che l'Italianon possa piùpermettersi un

sistema pensionistico comequello patrocinato dalla si-nistramassimalista che vuo-le mantenere il limite a 58anni: un sistema bocciatodall'Unione Europea e dalFondo Monetario interna-zionale che non ha eguali inalcuna altra nazione svilup-pata, anche molto più riccae solidaristica dell'Italiad'oggi.

Lo riconoscono tutti i lea-der di buon senso, di sini-stra, di centro e di destra.D'Alema ammonisce che«la sinistra che non pensaal domani non è sinistra». Anoi pare piuttosto che la si-nistra che non sa guardareal futuro si assuma una re-sponsabilità ben più gravedella sua identità: agiscecon spirito anti-italiano tra-scinando l'intero Paese nelbaratro.

Il lento e inesorabile scivo-lamento dell'Italia verso ilbasso subisce ora un'accele-razione con la vicenda dellepensioni su cui il governonon riesce a decidere in sen-so europeo. È sempre piùuno spettacolo penoso chesuscita l'ironia, il dileggio ela riprovazione dei più qua-lificati ambienti internazio-nali.

Ancora una volta Prodi èparalizzato dai conflitti en-demici del suo governo pro-vocati dall'ala massimalista-conservatrice della maggio-ranza. Ora promette cheavanzerà una proposta sen-za rendersi conto che la ra-pida ed efficace soluzionedell'assetto pensionistico èvitale non solo per le risorse

pubbliche e l'economia maanche per il benessere so-ciale e il futuro dei lavorato-ri. Se il governo non sa, nonpuò o non vuole decidere suun tema così centrale, signi-fica semplicemente che nonsa governare.

L'immobilismodi un presi-dente del Consiglio senza vi-sione e senza coraggio nonè tanto il segno della man-canza di un compromessopositivo tra le diverse ani-me massimalista e riformi-stadel governo, quantopiut-tosto l'effetto nefasto delpredominio della sua alaiper-conservatrice che siispira a ideologie fuori dallastoria.

Sì, i rifondatori comunistie i loro colleghi no-global so-no le vere forze conservatri-ci d'oggi, intendendo conquesto termine non già lanobile tradizione del conser-vatorismo liberale ma l'opa-co arroccamento su quantoc'è di più corporativo, anti-quato e socialmente sotto-sviluppato in un Paese chepure ha conosciuto unagrande modernizzazionecontrastante con gli inami-dati equilibri politici e istitu-zionali.

Da Marini a D'Alema, daDini a Fassino, da Rutelli adAmato, gran parte dei piùresponsabili leader del cen-trosinistra sono consapevo-li che il governo resiste inuno stato preagonico soloper evitare nuove soluzionio il ricorso alle urne. Mante-nerlo così in vita, nel ricattopermanentedei conservato-ri-massimalisti, non è peròun'opera cristiana di caritàpolitica: è un perverso acca-nimento sado-masochisticocontro i poveri italiani.

m.teodori@mclink.it

ESECUTIVO IN AGONIA,STACCHIAMO LA SPINAMassimo Teodori

BASTA CON IL RICATTO DELL’ESTREMA SINISTRA

C’è stato chi, dalle colon-ne di un quotidiano, si

diceva certo, anzi certissi-mo, che il Papa non l’avreb-be mai firmato. Chi, seguen-do la dottrina Bush, ha com-battuto la sua «guerra pre-ventiva» contro un docu-mento di cui non conoscevail contenuto. Chi ha addirit-tura detto che Papa Ratzin-ger liberalizzando (...)

SEGUE INPENULTIMA PAGINA

SERVIZIA PAGINA15

PUBBLICATO IL MOTU PROPRIO DEL PAPA

Quando esplose lo scandalo del Si-far, il servizio segreto della prima

Repubblica - una cosa seria, sia la pri-ma Repubblica sia il suo servizio segre-to sia lo scandalo, niente a che vederecon la pochade messa in scena in que-sti giorni dal Csm - si scoprì che i160mila fascicoli raccolti dal generaleDe Lorenzo e dal suo successore colon-nello Allavena e intestati a tutti quelliche contavano, dal Presidente (...)

L’ANALISI

C’è una sinistra di lotta, unadi governo, una che si sen-

te depositaria della virtù pub-blica, una che si erge a difesadella tolleranza. La sintesi (...)

Al Goreambientalista

da circoMaria Giovanna Maglie

SEGUEA PAGINA13

I l profeta della lentezza,l’uomo che per strada dà

la multa ai passanti dal pas-so troppo svelto, non puntala sveglia da dieci anni. Al ri-sveglio ha bisogno di almenoun’ora e mezzo per carbura-re. Un quarto d’ora se ne vaper il lavaggio dei denti, il ri-sciacquo del cavo orale conl’olio di riso e la pulizia colnettalingua, attrezzo arcua-to che sembra (...)

Stefano Lorenzetto

TIPI ITALIANI

La maggioranza accusaBerlusconi sul caso Sismi.E stavolta lo fa per boccadel segretario ds Piero Fas-sino.«C'è un principio di re-sponsabilità di un capo delgoverno anche di tipo og-gettivo, non solo soggetti-vo». Immediata la replicadel centrodestra: «Fa di-scorsi da stalinista. È un at-tacco per coprire il falli-menti del governo». Il sena-tore di Fi Schifani è convin-to che sia una prova che leelezioni sono vicine: «La si-nistra cerca di delegittima-re la Cdl».

AnchesulSismiFassinoaccusaBerlusconiLa Cdl: «Discorsi da stalinista, caso montato per coprire i flop del governo»

DIECI IN OSPEDALE

Quel filo rosso che legaBr e mafia del Brenta

La trovata di Veltroniper restare sindaco:«Farò un part-time»

A N N O X X X I V / N U M E R O 1 6 1 / 1 E U R O * A C O P I A / D O M E N I C A 8 L U G L I O 2 0 0 7 w w w . i l g i o r n a l e . i t

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Stefano
Rettangolo

(...) uno strumento di tortura maha il pregio di rimuovere la patinadalle papille senza provocare co-nati di vomito; un altro quartod’ora per la doccia; mezz’ora perla prima colazione, «apparecchiocon la tovaglia anche se sono dasolo». E così via, senza degnare diuno sguardo l’orologio, fino aquando s’infila le scarpe ed esce.Più spesso alla fine di questi ritimattutini continua a ciabattareper casa, per lui anche bottega.

Bruno Contigiani, fondatore del-l’associazione Vivere con lentez-za, tiene la bicicletta accanto allascrivania, appoggiata ai libri, altredicesimopiano diunquasi grat-tacielo in piazzale Biancamano.Mentre parla pacatamente, dallefinestre spalancate sulle Alpi sentibene che Milano sta andando intutt’altra direzione. Sferragliaredi tram. Polifonia di clacson. Freseche sibilano in un cantiere. Ululatidi sirene a scandire i minuti chefanno la differenza. Consideratoche Contigiani trascorre una deci-na d’ore a letto («in parte dormen-do, in parte lavorando»), mezzagiornata, cioè metà della sua vita,è sideralmente lontana dal restodel mondo.

Il centinaio d’iscritti all’associa-zionecon sedea Pavianon sonodameno. In occasione della primaGiornata della lentezza, lo scorso19 febbraio, hanno dato del filo datorcere ai bradipi. A Trento si so-nocimentati inuna gara a chi arri-vava ultimo a piedi. A Ferraraidem, però più complicata: in bici.ACasciana Terme hanno raggiun-to l’antico borgo di Lari in groppaagli asinelli. A Napoli si sono ribel-lati all’espresso del bar e hanno ri-messo sul fuoco la napoletana colbecco che Pasquale Lojacono usa-va per preparare il caffè al suo di-rimpettaio professorSantanna in Questifantasmi di EduardoDe Filippo. A Firenzehanno preso il tè of-ferto da Andrea, fra-tellodel cantantePie-ro Pelù. A Follonicasono scesi in piazza aleggere le fiabe ai ni-poti.ARomai«cerca-tori di nuvole» radu-nati al Pincio hannoconfrontato quelloche vedevano in cielocon cirri e nembi im-prigionati dentro ilcomputer portatile diPaolo Sottocorona,meteorologo di La7.

A Milano intantoContigiani impazza-va col suo autoveloxumano incorso Vitto-rio Emanuele. Colpodi fischietto, conse-gna della foto pola-roidal pedone troppoveloce, contestazionedell’infrazione,possi-bilità di oblareosservando almenodue dei 14 comanda-lenti («sve-gliarsi5minuti primadel solito», ilprimo; «smettiamo di continuarearipetere: “Non ho tempo”», l’ulti-mo). Come incentivo, mezzo chilodi spaghetti – a «lenta lavorazio-ne», ovvio – regalati dal pastificioRummo di Benevento, che ha insi-stito per offrirsi come sponsor del-l’iniziativa.

Un’agenzia pubblicitaria ha fat-to un calcolo della copertura me-diatica riservata alla Giornata del-la lentezza.Hamisurato i centime-tri quadrati sui giornali e i minutidedicati dai tiggì. «Per avere glistessi spazi, un’azienda avrebbedovuto spenderedue milioni di eu-ro», calcola soddisfatto Contigia-ni. «S’è scomodato persino il Tg5,che non si muoveva manco perTronchetti Provera». È del ramo:

hadiretto l’ufficiostampacorpora-te internazionale di Telecom ed èstato responsabile dei rapporticon i media di Progetto Italia. Inprecedenza aveva svolto lo stessoincarico in Ibm. Ora è consulentediPirelli Cultura edi Intesa Sanpa-olo, il primo gruppo bancario ita-liano.

Battendo la sua fiacca apparen-te, Contigiani ha fatto di tutto e dipiù. Nasce il 2 luglio 1946 a Mila-no, dopo un travaglio durato dallunedì al martedì. Si laurea in eco-nomia e commercio. Vive un po’ di’68,masenza tiraremolotov:«Sta-vo nel Movimento studentesco, noidella Bocconi eravamo considera-ti i buoni, nei cortei ci mettevanosempre in coda, eppure ci parevad’essere bravi maoisti come gli al-tri». Essendo «piccolino e un po’storto», comincia a nuotare. Ciprende gusto: diventa allenatore

professionista di serie A del Nuotoclub Milano. Insegna matematicafinanziaria per 16 anni nelle supe-riori. Lo nominano direttore diCompuscuola, rivista trilingue discuola e informatica dell’editoria-le Jackson. S’improvvisa espertoitaliano d’una materia che primanon c’era: educazione alle nuovetecnologie. Collabora con CorrieredellaSera,Sole24Ore,Tuttoscien-zedellaStampa. Inventacon laCu-ria di Milano il primo salone dellibro religioso. Contro i pericoli diInternet, compila con Fulvio Sca-parro e Gigi Tagliapietra la Cartadei diritti dei bambini nelle reti te-lematiche. Si sposa. Fa due figli.Divorzia. Si risposa con Ella Ceppi,life coach («allenatricedivita, inse-gna come raggiungere gli obiettivipersonali»), che gli porta in doteun’altra figlia.

M’accorgo d’essere andato trop-po di fretta.Chi sono gli iscritti?«Anchegiornalisti.Epoiprofessio-nisti, insegnanti, studenti, operai.C’è un fresatore di Pavia, DavideZanellato, che con noi ha scopertodi voler diventare guida turisticadi trekking».E che cosa fate?«Abbiamo scortato sulla Via Fran-cigenaper 120chilometri Eric Syl-vers,corrispondentedall’Italiadel-l’Herald Tribune. In 32 giorni s’èfatto a piedi tutti i 900 chilometrida Canterbury a Roma, come unpellegrino medievale. Col barcè,una barca da fiume a fondo piatto,gli abbiamofattoattraversare ilTi-cino a Pavia. Vogliamo rendere laFrancigena più sicura. Per alcunitratti coincide con le statali e lascorsa settimana un vecchietto èstato investito e ucciso mentre la

percorreva. Sylverss’è visto venire in-contro i Tir, nei din-torni di Roma. Pun-tiamo a riaprire laVia Francigena delSud, quella che an-dava fino a Gerusa-lemme. Non la cono-sce nessuno».E poi?«Celebriamo gliequinozi e i solstizi».Siete pagani?«No. È che c’è untempo per la seminae uno per il raccolto.All’equinozio di pri-mavera ci si dà unimpegno: sposarsi,fare un figlio, cam-biare lavoro. Al sol-stiziod’estate si tira-no le somme. Al-l’equinozio d’autun-no si progetta perl’anno venturo. C’èuna parte animalein noi. L’uomo fun-zionameglioseasse-

conda i ritmi della natura».Che altro combinate?«Il 19 settembre, col benestare diGinoPaoli, lanciounanuova inizia-tiva invariecittà:Leggevamoquat-tro libri al bar. Nei locali pubblicici sarà una lavagna su cui ognunopotrà prenotarsi. Esempio: Luigi ilgiorno20 leggerà alcune pagine diPerchi suona lacampana, il 21sa-rà la volta di Gianni con Linead’ombra. Se lo vogliono, distribui-ranno fotocopie per far leggerequalchebranoanche agli avvento-ri. Seguirà cocktail. Voglio far in-tervenire gli scrittori a parlare deilibri che hanno segnato la loro for-mazione».Congratulazioni.«AMilanomiaiuta OmbrettaColli.Stiamo cercando al Giambellino ilbar del Cerutti Gino cantato dalmarito Giorgio Gaber. Ad agosto

faremo anche un sopralluogo aNewYorkperesportarci laGiorna-ta della lentezza. Multeremo i pe-doni frettolosi sulla Quinta Stra-da».Qualcuno si starà chiedendo checi guadagna a fare tutto questo.«Non ci guadagno nulla. Ognunodeve avere uno scopo nella vita. Iomi sono dato quello di aiutare lagente a sentirsi meglio. Non è solofolklore.Voglioandarenelleazien-de a spiegare che in un ambientemeno ostile i dipendenti lavoranomeglio e rendono di più. All’Enihannogiàconcessod’andare in uf-ficiosenzacravatta.Segli impiega-ti non sono costretti a vestirsi co-mepinguini, sipuòalzared’ungra-do l’aria condizionata, con notevo-li risparmi d’energia. Punto a farintrodurreunamezzagiornataset-timanaledi telelavoro.Chipuòusa-re il computer, lo faccia da casa.Sa di quanto dimi-nuirebbe l’inquina-mento nelle città?Nonacaso55Comu-ni d’Italia che fannoparte dello Slow citymovement, Orvietoe Positano in testa,hanno subito aderi-toconentusiasmoal-laGiornatadella len-tezza».Ma lei non lavoramai?«Certo che lavoro.Ho strutturato lamia agenzia comeuna bottega artigia-nale. I giovani chevogliono imparare ilmestiere vengonoqui. Gli passo tuttoquello che so. Speroanched’esserecapa-ced’insegnargli a la-vorare in modo puli-to».In Africa sono piùtranquilli di noi ep-pure un proverbiodi laggiù recita: «Ogni giorno unleonesi svegliaesachedovràcor-rere più di una gazzella. Ognigiorno una gazzella si sveglia esachedovràcorrerepiùdiun leo-ne. Non importa che tu sia leoneo gazzella: comincia a correre».«La battaglia è quasi persa. Qui cistanno dicendo di correre perchéla Cina e l’India corrono più di noi.Ma quelle civiltà hanno secoli dilentezza alle spalle. Confucio dice-va che il vero signore è lento nelparlare e rapido nell’agire».Gianni Mura, che si vanta d’esse-re lento per natura, su Repubbli-ca vi ha criticati, affermando chenessuno oggi può permettersi untempo liberato dai cellulari, dal-la fretta, dalla competitività. Aparte i ricchissimi o i poverissi-mi.«Non è così. Anche se devi passare

dieci ore al tornio, il prima e il do-po lo decidi tu. È inutile che be-stemmi ogni volta che abbassi laleva. Pensa piuttosto a come orga-nizzarti una piacevole serata».Unastatisticaelaborata dall’Uni-versità di Hertfordshire, nel Re-gno Unito, dà ragione a Mura: lecittà del mondo dove la gentecammina più lentamente sono lariccaBerna, inSvizzera,17,37se-condiper fare18 metri, e lapove-raBlantyre,nelMalawi, 31,60se-condi per coprire lo stesso tragit-to.«Ok.Possoancheaccettare lacriti-ca di Mura. Quello che non mi vagiù è l’approccio tardo-operaista:gli operai sono infelici e hannosempre ragione, i ricchi sono felicisolo perché hanno i soldi. Anni fagli avrei dato ragione, oggi no. Pa-ris Hilton le sembra felice? Sonoandatoalla libreriaUtopiapercer-

care L’economia della felicità diDaniel Kahneman, premio Nobel.La proprietaria mi fa: “Se primanon cambiano i modelli di svilup-po,cosavuole essere felice...”. Be’,ioho smessodi aspettare checam-bino i modelli. Intanto cambio io.Poi, per contagio, spero che il vi-rus si propaghi in chi mi sta vici-no».Se al ristorante ritardano a ser-virla, o danno la precedenza aclienti che sono arrivati dopo dilei, o lasciano passare un’ora frauna portata e l’altra, lei...(Non mi lascia il tempo di finire ladomanda). «M’arrabbio. Sapessequanti mi dicono: “Scusa, sono inritardo, ma tanto tu sei lento...”.Eh no! Che c’entra? Il tuo ritardoruba il mio tempo. Bisogna impa-rare a difendersi dai ladri di tem-po che continuano a chiamarti per

unconsiglio,un favore,unpettego-lezzo, un aperitivo. Ti divorano».Qualisono leattivitàsvolte infret-ta che più la indispettiscono?«Midannofastidioquelli cheparla-no velocemente. La fretta è nemi-ca della rapidità. Chi va di frettaprocede a zig zag, scompostamen-te. Quindi arriva in ritardo».È contrario all’Alta velocità?«Favorevole. Per me va bene an-che il teletrasporto, semi assicura-no, una volta smaterializzato, chenon diventerò una mosca quandomi ricomporranno dall’altra partedel pianeta. La regola è: mai sem-preveloci,maisempre lenti.Quan-do c’è da correre, si corre».Peròsulle strade vorrebbe il limi-tedi velocitàa110chilometriora-ri, come l’ex ministro Enrico Fer-ri, confessi.«Lavelocitàconsentita devedipen-dere solo dalla cilindrata dell’au-to. Quindi nessun limite, come inGermania, purché chi guida nonsia pericoloso per gli altri e per sé.Mapoichi li farebbe, in Italia, i con-trolli?».Lei ha lavorato per Ibm e Tele-com, dunque ha qualche respon-sabilità nei progressi telematicichecihannoresoschiavidellave-locità.«Sì, è vero. Di per sé l’informaticaè neutra, consente di lavorare inun modo migliore. Ma se con lenuove tecnologie te la cavi in seiore e poi però ti obbligano a starein ufficio, finisce che passi le dueore rimanenti a fare strategie sulmodo per fottere i colleghi, comesostiene il sociologo Domenico DeMasi».Nel suo lavoro come reagiscequando le mettono fretta?«Sonoun soldatino:obbedisco. Stoimparandoa non darerisposte im-mediate.Masenza imitarequei po-sapianochepotrebberorisponder-ti subito e invece lo fanno soltantol’indomani per dimostrarti che cihanno pensato sopra».Non oso chiederle se ha mai cro-nometrato i suoi momenti intimi.«Non sono né Sting, che dice di fa-resesso tantricoperseiore,néChi-rac, che, a dar retta al suo chauf-feur, con le amanti se la sbrigavain dieci minuti, doccia compresa».Vede in Italia campioni di lentez-za?«Brunello Cucinelli, imprenditoreconvinto che per fare prodotti bellibisogna stare nel bello, e perciò haposto la sua azienda in un borgo

medievale. Il pastaioMario Rummo, cheaccompagna in ban-ca i propri dipenden-ti per fargli avere ilmutuo e gli presta lasua auto di lusso perla cerimonia di noz-ze. Sergio Marchion-ne, che non urla mai.Fedele Confalonieri,disposto al dialogo emolto pragmatico».Quando, come e per-ché sarà cominciataquesta accelerazio-ne parossistica ditutte le attività uma-ne?«Credo che la rotturarisalga alla fine degliAnni 70, con l’impor-tazione di modellicomportamentali sta-tunitensi. Anzinewyorkesi, visto chein realtà nell’Ameri-ca profonda i ritmi divita sono molto rilas-sati. A Milano la gen-

te corre, ma nel 90% dei casi nonsa nemmeno perché lo fa».Perprogresso s’intendepiù la ve-locità che la direzione, pensavaThornton Wilder, l’autore delPonte di San Luis Rey.«È così. Chissà, forse corrono sen-za meta solo per guadagnare dipiù».Il tempo è denaro.«Chi lo disse? Benjamin Franklin,quello del parafulmine, mi pare.Mase lei inverte i termini, si accor-ge che non è un’equazione. Col de-naropuoimagari comprarti il tem-po di un altro, chessò, un autista,una colf, ma quello tuo che haisprecato in mille affanni è perdutoper sempre. Il denaro non ti resti-tuisce il tempo».

Stefano Lorenzetto(383. Continua)

stefano.lorenzetto@ilgiornale.it

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TIPI ITALIANI

‘ ‘Il tempo è denaro, equazione errataPunto a far riaprire la Via Francigenadel Sud, da Roma a Gerusalemme.A settembre, col permesso di GinoPaoli, parte «Leggevamo quattrolibri al bar». Che cosa ci guadagno?Nulla. Voglio far star bene la gente

Basta impiegati-pinguini negli ufficiMi batto per introdurre la mezzagiornata di telelavoro. Ho fatto il ’68ma mi sono stufato di aspettare checambino i modelli di sviluppo: cambioio. Guai se il cameriere serve chi ègiunto dopo di me. Sì all’Alta velocità

BRUNO CONTIGIANI

Un ex manager di Ibm e Telecom fonda Viverecon lentezza, sodalizio che organizza garea chi arriva ultimo e preferisce la napoletanaalla macchina espresso. E su giornali e Tvoccupa (gratis) spazi per ben 2 milioni di euro

� DALLA PRIMA

Dà la multa a chi cammina in fretta«Ma in auto no ai limiti di velocità»

CORRERE VERSO IL NULLABruno Contigiani, 61 anni,

consulente di PirelliCultura e Intesa Sanpaolo,

in bici nella casa-ufficiodi piazzale Biancamano,

a Milano. «In questa cittàla gente corre, ma nel 90%

dei casi non sa nemmenoperché lo fa». Il presidente

dell’associazione Viverecon lentezza ha bisogno alrisveglio di almeno un’ora

e mezzo per carburare

BrunoContigianipassa dieci orea letto,«in partedormendo,in partelavorando». Hascritto unaCarta dei dirittidei bambini cheusano Internet

Contigianie un gruppettodi soci di Viverecon lentezzaa Pavia. Hannofatto varcareil Ticino a ungiornalista cheha percorsoi 900 chilometridella ViaFrancigena

16 Cronache il Giornale � Domenica8 luglio2007