1 Duke Ellington il genio

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Duke Ellington (Washington 1899-New York 1974)

D. Ellington è stato un protagonista degli anni trenta ma ha suonato e inciso per mezzo secolo (1924-1974), è stato il più prolifico compositore della st. del jazz. Ha composto ogni giorno della sua vita ed ha un catalogo di 1300 composizioni (titoli), addirittura sul punto di morte pensava solo a scrivere. La sua autobiografia non a caso si intitola “Music is My Mistress”(dominatrice).Limitare Ellington a songwriter è sbagliato: ha scritto canzoni standard ma c’è molto altro:ha scritto cinema, teatro, musica sacra, musica sinfonica, e ha scritto per piano solo. Bisogna conoscerlo sotto ogni punto di vista.

Si dice di Ellington che non scriveva per strumento ma per delle persone: per Duke si trattava di conoscere in profondità l’ artista, pensava all’ uomo, non allo strumentista. Per esempio in “The green apple” (1965) c’è un tema di 16 misure in blues per il cornista Moris Perez e quando Ellington incomincia a dirigere parte da batt. 17 saltando il solo di corno per vedere se lui era sicuro di sé e gli dicesse qualcosa. Perez chiese spiegazioni a Duke.

Per conoscere bene Duke Ellington bisogna entrare nel particolare. Ci sono quattro misure che mettono in luce il genio: Mood Indigo (l’ elemento del colore torna spesso in Ellington: “Blue Light”, “On a Turquoise Cloud”, “Magente Haze”, “Sepia Panorama”).Mood Indigo nasce così: nel 1930 Barney Bigard (grande clarinettista) và da Ellington e gli dice che ha una bella melodia per lui, contrattano un po’ e decidono di dividersi il copryrights di questa melodia di 16 battute. Queste 16 battute hanno cambiato la st. del jazz perché fino agli anni venti non c’era il jazzista appoggiato al muro con melodie crepuscolari (ballad) ma c’era la sincope e il ritmo veloce, mentre questa melodia era a note lunghe, lenta, dolce e malinconica..Il genio di Ellington armonizza questa melodia in sib maggire in maniera straordinaria: | | | #5 | | | b | 9 | 7 | b | | B | C | F F | B | I II V I (indaco)

Ellington arrangia la melodia per questi 3 strumenti: tromba (Arthur Whetsol), clarinetto (Barney Bigard), trombone(Joe Nanton) (questa sezione mista il jazz la conosceva bene: New Orleans, Front line), accompagnati da pianoforte e violoncello, ma la particolarità è la disposizione delle voci, fatta in maniera insolita:Disposizione canonica: Ellington:I_ Tromba I_ Tromba sordinataII_ Clarinetto II_ Trombone sordinatoIII_Trombone III_ ClarinettoPerché? Così esaltava tutti i timbri e in particolare il clarinetto che acquista sonorità pungente e lirica ma non stucchevole. Questo registro è detto Chalumeau.Il sib da prendere con il trombone è molto difficile ma Duke sa che il suo trombonista suona molto bene e ha la tecnica giusta per suonarlo bene.Andrea Preven: “sento l’orchestra di Canton e rimango esterefatto ma quando sento i 3 fiati di Ellington che partono a suonare mi sembra di sentire una intera orchestra, questa è magia”. L’orchestra per tutta la vita continuerà a sperimentare e a rielaborare mood indigo e fin da subito diventa uno standard del jazz.

Un’ altra strada di ricerca timbrica è quella di Blue Light dove mood indigo entra nel blues. Blue Light inizia con un asolo di clarinetto, poi ad un certo punto abbiamo mood indigo con le melodie tutte uguali in battere in maniera quasi ipnotica, infine c’è un solo di trombone (Lawrence Brown) ma più che un solo è una melodia perche lawrence ne ha i copryright.

| 7 | 7 7| | || G E | A D | G | G | CLARINETTO

| | | | || C | C | G | G | MOOD INDIGO

| 7 | 7 | | || D | D | G | G | TROMBONE

Duke Ellington partendo da Blue light e introducendo una voce classica di soprano crea un capolavoro:Transblucency:scrive un contrappunto a due voci, pensato attorno alla melodia del trombone.Il brano è cosi composto :1_un blues in 12 battuete però asimmetriche: l’armonia è quella blues (4+4+4 misure armonicamente) ma dal punto di vista delle frasi le battute sono 4+3+5. 2_ C’è il tema di Lawrence Brown3_ contrappunto a due voci: clarinetto e sopranoQuesta è una concezione del blues diversa rispetto a quella di Mingus.

In On a Turquoise Cloud 1947 Duke Ellington pensa di liberare tutte e tre le voci in un contrappunto (prima solo soprano e clarinetto, poi anche il trombone). Ellington utilizza qui una forma che era abituale usare: bitematica (due diverse progressioni armoniche) tripartita(A-B-A) a specchio (per quanto riguarda le misure).

I | A | B | B | A | coda 4 | 8 | 20 | 20 | 8 | 4 pianoforte mood melodia contrapp. Mood indigo di indigo voice trombone voice

Finito il tema A il trombone già suona il lab che introduce la sua melodia asolo. Tutto scritto, calibrato nel minimo dettaglio. Non c’è l’idea del jazz improvvisato buttato lì come non c’è in blue light e nemmeno in Transbluency, men che meno in mood indigo.