Post on 01-May-2015
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ASSOCIAZIONE NAZIONALE INVALIDI SUL LAVORO
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CHE COS’E’ L’ANMIL
L’ANMIL costituita nel 1943, tutela e rappresenta la categoria dei mutilati e invalidi del lavoro, con la Direzione Generale a Roma è diffusa in modo capillare sul territorio nazionale con:- 21 sedi regionali;- 103 sezioni provinciali;- 200 sezioni locali;- 500 tra delegazioni comunali e fiduciariati.In numeri, con più di 470.000 iscritti, l’ANMIL rappresenta la metà degli assistiti INAIL e 1/5 degli invalidi nel nostro paese.L'ANMIL si prefigge scopi di assistenza attraverso la promozione di iniziative tese a migliorare la legislazione in materia di infortuni sul lavoro e di reinserimento lavorativo (consulenza legale, numero verde, campagne di sensibilizzazione e informazione ecc…)
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PREMESSA
Sembra inarrestabile la strage degli infortuni sul lavoro. Una tragedia nazionale sulla quale i rappresentanti delle massime istituzioni, dalla Presidenza della Repubblica alla Santa Sede, ormai intervengono costantemente per denunciare le “condizioni di sicurezza inaccettabili”, sollecitando a vigilare “di più e con più costanza sul rispetto delle norme”.
Lo stato italiano stabilisce l’obbligo di assicurare i lavoratori e l’INAIL è l’ente che provvede ad assicurare i lavoratori subordinati e alcune categorie di lavoratori non dipendenti addetti ad attività pericolose. Con il D.Lgs.38 del 2000 sono state prese disposizioni speciali anche per collaboratori domestici, medici radiologi e casalinghe.
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Anche nell’ultimo anno si sono contati: quasi 1 milione di incidenti più di 1.300 morti ed oltre 100mila feriti (dati INAIL). Le cifre sono allarmanti. Il dato che maggiormente colpisce è che mediamente ogni giorno muoiono sul lavoro 4 persone. I COSTI ECONOMICIGiornate lavorative perse: da quasi 700.000 infortuni con inabilità temporanea al lavoro deriva la perdita di circa 16.000.000 di giornate lavorative. Costo per l’indennità per inabilità temporanea al lavoro: 980 miliardi per il solo INAIL (senza quindi considerare l’INPS e le spese sanitarie).Costo per i nuovi infortuni: quasi 30.000 invalidità permanenti rappresentano un costo per rendite vitalizie di oltre 200 miliardi.Costo per rendite già costituite: 9.100 miliardi.
LE CIFRE IN ITALIA
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ANCHE L’EUROPA CHIEDE PIÙ SICUREZZA
Con la “Dichiarazione di Roma” l’Europa chiede ai paesi membri e quindi all’Italia di:
• Preparare i bambini ed i giovani alla futura vita lavorativa garantendo loro salute e sicurezza sul lavoro;
• Offrire a tutti i cittadini, e ai lavoratori in particolare, una formazione durante tutto l’arco della vita;
• Migliorare il coinvolgimento del sistema educativo e formativo, sia nella fase iniziale che successivamente, per la promozione della salute e della sicurezza sul lavoro.
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L’Ufficio Internazionale del Lavoro (BIT) stima che ogni anno si verificano nel mondo:- 250 milioni di incidenti sul lavoro, che equivalgono a 685.000 al giorno, 475 al minuto e 8 al secondo;- 12 milioni di incidenti sul lavoro che colpiscono minoripiù di 1.100.000 decessi legati al lavoro che equivalgono a 3.000 morti al giorno;- 100.000 decessi provocati dalla sola lavorazione dell’amianto.Una ecatombe che supera, sempre secondo il BIT, il numero dei decessi per incidenti stradali (990.000) o per le guerre (502.000).
LE CIFRE NEL MONDO
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LA PREVENZIONE
ll datore di lavoro deve predisporre tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza dei lavoratori nelle situazioni di emergenza, in caso di incendio o di pericolo grave, dovuto sia a cattivo funzionamento degli impianti che a cause naturali, come terremoti, alluvioni ecc. Mentre ciascun lavoratore è tenuto a prendersi cura della propria sicurezza e salute nonché di quella delle altre persone presenti nel luogo di lavoro, conformemente alla sua formazione e alle istruzioni e mezzi forniti dal datore di lavoro.
“Prevenzione” è divenuta la parola d’ordine per le imprese e per i lavoratori. Infatti, non è solo lo strumento per combattere gli infortuni e gli incidenti, ma è anche un investimento economico per tutte quelle aziende che lavorano nella sicurezza e per la sicurezza.
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NUOVI FATTORI DI RISCHIO
L’innovazione tecnologica, l'utilizzo di nuove sostanze pericolose e l'introduzione di nuove forme di contratto nel mondo del lavoro rappresentano i fattori di rischio emergenti. Dall’uso del computer sempre più spinto possono derivare danni visivi e muscolo/scheletrici. Proprio dall'utilizzo di nuove sostanze “forse” cancerogene, può determinarsi l'insorgere di tumori professionali. Pertanto è fondamentale proteggersi sempre in modo adeguato in base al tipo di lavoro che si svolge. Inoltre, stanno emergendo patologie, finora scarsamente considerate, come le malattie psichiche e psicosomatiche da stress e disagio lavorativo, determinate dalle condizioni organizzativo/ambientali di lavoro.
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L’art. 35 della Costituzione Italiana recita: “La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni”. Inoltre, sempre nella Costituzione, l’art. 38 precisa che la Repubblica deve tutelare la salute come fondamentale diritto dell’individuo: “I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria”.
A parte la Costituzione, in materia di sicurezza sul lavoro non vi è tanto un problema di assenza di regole quanto di applicazione delle norme.
In effetti, a prescindere dalle sanzioni anche penali previste dalla legge, la prevenzione deve essere una condizione mentale e culturale sia per il datore di lavoro che per il lavoratore: quello che occorre è acquisire la consapevolezza che la prevenzione ha un costo altamente inferiore a quello derivante dalle conseguenze degli infortuni.
LE NORMATIVE