Download - USTO Il pianista Bahrami oggi a Villa Tosi ARSIZIO La ... · ti e video che testimoniano la storia di molti partigiani, documenti che si possono scaricare e copiare. Il presidente

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2727DOMENICA 29 GENNAIO 2017

IN UN NEGOZIO

(l.c.) - Non riusciva a rassegnarsi alla separazio-ne, già venti giorni fa gli agenti lo avevano arre-stato una volta perché aveva infastidito pesante-mente l’ex moglie. Venerdì pomeriggio un trenten-ne residente a Busto Arsizio ci è ricascato, e ubria-co fradicio si è presentato nel negozio dove ladonna lavora: che l’uomo non fosse lucidissimose n’erano accorti subito tutti: rivolgendosi allasua ex, l’uomo alternava minacce di morte a pro-messe di amore eterno. La situazione era decisa-mente imbarazzante: la ragazza non riusciva adallontanalo, i clienti spaventati non sapevano chepesci pigliare. Visto che lui le stava parecchio ad-dosso, lei non riusciva neppure a uscire in stradaper chiedere aiuto, né tantomeno ad avvicinarsi aun telefono.Alla fine ad accorgersi che c’era qualcosa che nonandava sono stati dei passanti, che attraverso lavetrina hanno visto la ragazza disperata alle presecon un uomo che diventava via via sempre più mi-naccioso. Quando si sono resi conto che quellanon era un semplice litigio tra innamorati, i pas-santi hanno telefonato al 113 chiedendo l’inter-vento della polizia.Una volante è arrivata subito: gli agenti avevanogià arrestato l’uomo in una circostanza simile lu-nedì 9, quando il trentenne si è trovato di nuovodavanti ai poliziotti non l’ha presa bene. Invece dicalmarsi ha cominciato a inveire anche contro gliagenti, minacciandoli di morte. Evidentementel’uomo era fuori di sé, la prima cosa da fare erainfilarlo in macchina e allontanarlo dalla ex moglie,prima che commettesse uno sproposito. Anchenegli uffici del commissariato di via Ugo Foscolo iltrentenne continuava però a essere parecchioagitato: quando i poliziotti hanno cercato di per-quisirlo per accertarsi che non avesse coltelli o al-tri oggetti pericolosi, quello ha cominciato a scal-ciare e a divincolarsi, scagliandosi contro le paretie le scrivanie. A quel punto gli agenti non hannopotuto fare altro che immobilizzarlo con le manet-te, e per lui per la seconda volta in tre settimane èscattato l’arresto. Questa volta l’accusa è di resi-stenza a pubblico ufficiale.

I n n a m o ra t oe aggressoreÈ stato arrestato per resistenza

La storia ha un futuroCASA DEL NOVECENTO Si parte con l’archivio digitale sui partigianiLa divisione degli spazi ancora nonè definita, anche se è certo che ilpiano terreno accoglierà bibliotecae sala riunioni: un Comitato di pro-grammazione, con un esponenteper ogni associazione coinvolta,segnalerà le istanze all’ammini -strazione riguardo le due depen-dance e i due piani di Villa Tova-glieri. Poi, la Casa del Novecentodiventerà effettivamente la casa diAnpi, Famiglia Bustocca, Archiviofotografico italiano, Amici di An-gioletto Castiglioni, Raggruppa-mento divisioni patrioti “Alfredodi Dio”. Proprio quest’ultimogruppo ha avviato ieri le attivitànella struttura Liberty, presentan-do il portale www.museopartigia -no.it che permette di consultare online materiale raccolto nella prece-dente sede di via Espinasse e al Mu-seo della Resistenza di Ornavasso.Si trovano indicazioni e sinossi di597 libri, le foto di 141 reperti, scat-ti e video che testimoniano la storiadi molti partigiani, documenti chesi possono scaricare e copiare.Il presidente Guido De Carli, atti-vissimo ma bloccato da qualche ac-ciacco dovuto all’età, ha ceduto iltestimone a Gianni Mainini, elettopoco prima della presentazione.Già sindaco di Inveruno, imprendi-tore e già presidente di Confindu-stria Alto Milanese, Mainini è statostretto collaboratore di GiovanniMarcora quando divenne ministro.Il partigiano conosciuto col nomedi Albertino accolse nella sua casadi Inveruno, nel 1944, i rappresen-tanti di diverse divisioni attive inVal Toce - Ossola e di quelle di Bu-sto, Valle Olona e Alto Milanese.Da allora il legame è stretto e nel1963 è nato il Raggruppamento chetuttora accoglie quanti condivido-no gli ideali della Resistenza. Suoobiettivo è coinvolgere le scuole,collaborare con istituzioni e altreassociazioni, Anpi in primis.«Bisogna farsi vedere oltre che es-serci - ha detto ieri Mainini, frescodi elezione - La storia ha un futurooltre che un passato. Bisogna farfunzionare questa Casa del 900,collaborando con Anpi e gli altrigruppi. Se siamo qui è perché qual-cuno si è battuto per arrivare fino aqui e ha scritto la storia di Resisten-za, Costituzione, Europa. L’archi -vio elettronico che viene reso pub-blico è solo un primo passo». PaoloRossetti, responsabile del progetto,

ha consegnato simbolicamente ilpercorso culturale all’assessorePaola Magugliani, ringraziandochi ha permesso di arrivare a questafase, ovvero l’ex sindaco Gigi Fa-rioli e il dirigente Gianni Restelli.«Abbiamo raccolto questa grandeeredità e ci impegniamo a portarlaavanti nel modo migliore - ha sot-tolineato il sindaco Emanuele An-tonelli - I giovani saranno felici dipoter consultare tutto questo mate-riale: abbiamo incontrato quelli delliceo scientifico che sono stati adAuschwitz e ne sono rimasti colpi-ti». «C’è continuità - ha rimarcatoMagugliani - A febbraio presenteròil logo della Casa e in marzo avre-mo la prima mostra. Cicerone dice-va che chi non conosce quanto è ac-caduto prima di lui rimane bambi-no: noi lavoriamo con i bambiniperché diventino gli uomini di do-

mani e non commettano gli erroridel passato». Gigi Farioli ha chia-mato accanto a sé il predecessoreGian Pietro Rossi, rievocando lebattaglie in consiglio comunale pervarare questo progetto: «Voi sietesempre combattenti ed è giustoperché la memoria non si declinacol passato remoto ma con l’indi -cativo presente. Non ho meriti senon quello di avere ascoltato alcu-ne istanze. La Casa nasce da lunghediscussioni, non sempre siamo statiuniti. Vuole caricare la memoria dicontenuti non solo di cronaca, per-ché non sia mai né abituale né abi-tudine. La crisi delle associazioni siè trasformata in opportunità. Rin-grazio De Carli ma anche Antonellie Magugliani perché dare continui-tà all’idea non era così scontato.Questa Villa Liberty, di un grandemecenate, che ha legami con la Ra-

dio libera, può essere teatro di unfilm su cui non scorrano i titoli dicoda. Bisogna avere l’innocenzadei bambini e la consapevolezzache la libertà non è mai conquistatauna volta per tutte. Qui c’è l’ispira -zione per combattere, non per esse-re reduci». Da Liberto Losa, presi-dente Anpi, l’esortazione a colla-borare con il Raggruppamento«con cui condividiamo una matricecomune formidabile»: «Lavoria-mo insieme per produrre effetti po-sitivi, perché purtroppo gli elemen-ti devianti non sono mai scomparsi.Mettiamo a disposizione il nostropatrimonio librario e avviamo unastrada utile alla città».A Stefano Sarazzi e Fabio Guida ilcompito di illustrare il portale chepermette di interagire per prenotaretesti o inserire nuovi materiali.

Angela Grassi

In senso orario: Magugliani eRossetti, il presidente GianniMainini, Losa dell’Anpi e gli exsindaci Farioli e Rossi (foto Blitz)

Può una bimba avere novant’an -ni? Certamente. A patto che siaun genio. Più che i film, i quadrio il libro cui è più legata la famadi Lorenza Mazzetti, a conqui-stare è il suo candore: quell’in -nocenza che è prerogativa deibambini e di pochi animi eletti.Non fortunati, sia chiaro, perchéil più delle volte la sorte riservaloro un calvario, che solo graziea una fantasia geniale può diven-tare una favola. E come in tutte lefavole, anche Lorenza ha cono-sciuto l’orco, al quale si è ribel-lata per tempo.Proprio non poteva credere che ilcielo le stesse davvero cadendoaddosso con la suprema indiffe-renza che solo il creato sa oppor-re agli animi sensibili, quandovengono colpiti a morte. Con la

stessa semplicità, i partecipantialla proiezione del documenta-rio a lei dedicato all’Istituto Mi-chelangelo Antonioni, venerdìsera, hanno conosciuto lo sguar-do incantato della regista, scrit-trice, pittrice e testimone direttadella strage che i nazisti fecero diuna parte della sua famiglia, col-pevole di portare il cognome diEinstein e di essere imparentataproprio con Albert, il celebrescienziato, ebreo e per giuntatraditore. “Sono un genio! Lo-renza Mazzetti” è il titolo che iregisti Francesco Frisari e SteveDella Casa hanno scelto per trat-teggiare un’esistenza straordi-naria come poche. Orfane di ma-dre, Lorenza e la gemella Paolafurono cresciute dagli zii finchéle SS non li trucidarono proprio

sotto i loro occhi adolescenti.All’orrore, la mente di Lorenzareagì dapprima con la rimozio-ne. Se ne andò in Inghilterra, do-ve dopo la guerra contribuì in

modo rocambolesco ad avviarele prime esperienze di valorenella cinematografia d’Oltrema -nica, con due pellicole trasogna-te, in cui il neorealismo magico

di scuola italiana si mischia conun surrealismo degno di Bu-ñuel.ConTogether, il secondo lavoro,partecipò al festival a Cannes.Quindi la crisi, la resa dei conticon il passato. Per elaborare iltrauma, fu lo psichiatra a sugge-rirle di scrivere il suo capolavo-ro: dopo tanti rifiuti, Il cielo cadeentrò nelle grazie di Cesare Za-vattini, che lo fece pubblicare daGarzanti per intercessione di At-tilio Bertolucci. Il documenta-rio, proiettato in Villa Calcaterraper la Giornata della Memoria,segue il filo della storia e dellamente per restituire al pubblicoun patrimonio di umanità che èforse il maggior capolavoro diLorenza Mazzetti: la sua vita.Accompagnata da Frisari, la

protagonista ha ricordato come aLondra nessuno la ritenesse ca-pace di qualcosa fuorché lavare ipiatti: «Allora andai all’accade -mia di belle arti senza moduli nésoldi per l’iscrizione. Convinsi ildirettore ad accettarmi gridandoche ero un genio». Il primo filmK., ispirato a Franz Kafka lo giròrubando il materiale da ripresa:«L’applaudirono ed evitai il car-cere». Più tardi, la bimba giàtrentenne finì per rovesciare unatazza di tè bollente sulla gambadi un mecenate inglese, che nonrimase scottato perché aveva lagamba di legno: «Quella veral’ho lasciata a Montecassino, perla libertà di voi italiani», le con-fidò, prima che Lorenza lo ab-bracciasse, commossa.

Carlo Colombo

Il candore della Mazzetti conquista l’Icma: 90 anni di genialità

Lorenza Mazzetti e Francesco Frisari l’altra sera all’Icma (foto Blitz)

BUSTOARSIZIO

Ramin Bahrami, pianista di fama in-ternazionale, sarà a Busto questo po-meriggio alle 17.30 alla Casa dellamusica di Villa Tosi. Presenta la suaultima fatica: il nuovo Cd Decca in-centrato su “Il clavicembalo ben tem-

perato-Libro II°” di Johann SebastianBach. Moderatore dell’incontro, nelcorso del quale il Maestro eseguiràalcuni brani dal vivo, sarà Mario Raf-faele Conti, caporedattore del setti-manale “Oggi”.

Il pianista Bahrami oggi a Villa Tosi