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Un popolo di costruttori

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1. Sabrina2. Sanduni3. Niccolò4. Silvia5. Irene6. Alice7. Dario8. Sara9. Natalia10. Alessio V.11. Giada12. Alessio Q13. Leonardo14. Nicole15. Mattia F16. Marco17. Mattia T18. Samuele19. Giancarlo20. Matteo21. Melissa

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Per ascoltare: occorre silenzio

Per ascoltare occorre fare silenzio e concentrarsi

bene.Siamo stati d’accordo e ci siamo preparati all’ascolto.

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Il mito di Osiride

Osiride viveva in Egitto ed era stato un

grande legislatore;aveva insegnato agli

Egiziani ad adorare gli dei.

Durante il suo viaggio, suo fratello lo

uccise e ne nascose il corpo.

Iside, sua moglie, lo cercò insieme alla

sorella, lo portò in Egitto e lo nascose.

Ma Seth, il fratello di Osiride, trovò il

cadavere e lo fece a pezzi, che sparse in

tutto l’Egitto.

Iside raccolse i pezzi, li mise insieme e

cercò di riportare in vita il marito, che

invece preferì morire.

Così il Nilo, quando esce dal suo letto,

ricorda le lacrime di Iside.

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Dopo la lettura, la maestra ci ha fatto riflettere sulla differenza tra storia, leggenda e mito e molti di noi ricordavano alcune leggende e miti letti l’anno scorso.

Quando abbiamo parlato della storia, ci siamo ricordati il lavoro dello storico e di tutti gli scienziati che lavorano con lui: l’antropologo …

Infine abbiamo concordato che tutti gli scienziati ci fanno conoscere le civiltà con le loro caratteristiche.

Sulle pagine del libro di storia abbiamo scoperto le parole chiave che riguardano la civiltà egiziana.

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Società piramidale Il faraone, nel suo governo, era aiutato da

dignitari: il Visir che era come un primo ministro e il tesoriere che amministrava le ricchezze del regno.

Sotto il faraone, per importanza, venivano i funzionari-nobili e i sacerdoti.

I funzionari controllavano le province in cui era diviso l’Egitto.

I sacerdoti ereditavano questo ruolo dal padre.

Funzionari e nobili erano ricchi e non pagavano le tasse.

Nella società piramidale seguivano gli scribi che misuravano i terreni, contavano i raccolti e scrivevano sui templi e nelle tombe.

Venivano poi i soldati, i mercanti, gli artigiani e i contadini.

Gli artigiani e i contadini avevano pochi diritti.

Gli schiavi non facevano parte della società; erano prigionieri di guerra ed erano costretti a lavorare nelle miniere e nelle cave di pietra.

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DEMOCRAZIA

La maestra:- Che vuol dire secondo voi questa parola?Tutti noi abbiamo dato una nostra definizione.Riportiamo quelle che ci sembrano le più significative .

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NOI PENSIAMO CHE : Samuele: - Quando votiamo il

presidente della cooperativa Sifequì si fa qui, noi eleggiamo il compagno che ha avuto la maggioranza dei voti.

Niccolò:- In democrazia si possono esprimere le proprie idee e le proprie opinioni.

Alice: - In democrazia ognuno è padrone di se stesso.

Alessio V : -Anche nella mia squadra di calcio c’è democrazia, perché se non sono convocato il mister mi spiega il motivo e mi dice che devo migliorare.

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SOCIETA’ PIRAMIDALE

Il faraone, nel suo governo era aiutato da dignitari:

1. il visir che era come un primo ministro e il tesoriere che amministrava le ricchezze del regno

2. i funzionari-nobili e i sacerdoti. [i funzionari controllavano le province in cui era diviso l’Egitto; i sacerdoti ereditavano questo ruolo dal padre; funzionari e nobili erano ricchi e non pagavano le tasse]

3. gli scribi che misuravano i terreni, contavano i raccolti e scrivevano sui templi e nelle tombe

4. i soldati, i mercanti, gli artigiani e i contadini [artigiani e contadini avevano pochi diritti]

5. gli schiavi non facevano parte della società [erano prigionieri di guerra ed erano costretti a lavorare nelle miniere e nelle cave di pietra]

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LA REGINA FARAONE Mentre Tutmosis III era

bambino, fu sua madre, la regina Hatshepsut, a governare l’ Egitto.

Questa regina fu la prima donna a governare saggiamente, per circa vent’ anni, l’ Egitto.

Quando il figlio Tutmosis prese nelle mani il potere, fece distruggere i ricordi di sua madre.

In questo modo egli voleva cancellare la sua memoria dalla storia dell’ Egitto, perché riteneva la madre colpevole di essersi sostituita a lui, il vero

faraone-dio.

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IL RUOLO PRIVILEGIATO DELLA DONNA Una volta sposata, la donna assumeva il

ruolo di padrona di casa. Le donne si occupavano dei figli e della casa e molte svolgevano un duro lavoro nei campi. Le donne nobili si limitavano a controllare il lavoro della servitù, potevano diventare sacerdotesse a condizione che sapessero scrivere e leggere. La prima educazione avveniva in famiglia. La madre si occupava delle femmine, mentre i figli maschi imparavano il mestiere del padre.

Le figlie del faraone venivano istruite da insegnanti privati. Le mogli del faraone, venerate come dee, condividevano le ricchezze del marito, ma non il potere. La regina poteva salire al trono, solo in caso di morte del faraone, suo marito.

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LA SCRITTURA Gli scribi scrivevano su fogli ricavati

dalla canna di papiro. I segni della scrittura egizia sono chiamati GEROGLIFICI, veri e propri disegni. Con il tempo i geroglifici si mutarono in IDEOGRAMMI: disegni che rappresentano non soltanto un oggetto, ma anche l’idea che l’oggetto suggeriva. Il disegno del sole poteva, per esempio, avere il significato di giorno o luce. La scrittura, dopo tanti anni, divenne qualcosa simile ai rebus. Questa scrittura, in cui ogni disegno indicava il suono di una sillaba, fu la prima scrittura FONETICA (dal greco fonè “suono”) e questa scrittura si avvicinava all’idea dell’alfabeto. Però per l’alfabeto vero e proprio sarebbero dovuti passare altri duemila anni.

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Il papiro di Hunefer

Il papiro di Hunefer ,che gli studiosi chiamano libro dei morti, è stato trovato nella tomba di Hunefer, un dignitario vissuto circa 3400 anni fa. Il libro dei morti è una raccolta di preghiere e formule magiche che il defunto deve recitare per superare il giudizio degli dei e ottenere la vita eterna.

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LA RELIGIONEGli Egiziani erano politeisti, cioè credevano in

tanti dei. Quelli più importanti erano Osiride e Iside che erano sposi. Iside è la dea della vita e dell’amore, protettrice delle donne e porta sul capo un oggetto a forma di trono, simbolo della sua regalità. Invece, Osiride, dio della morte e della resurrezione, impugna il pastorale e il flagello, simboli del potere.

Gli altri dei di una certa importanza erano:

THOT: dio della scrittura e della magia; ha la testa di Ibis, uccello delle paludi del Nilo.

RA: dio del sole, è la divinità suprema. Sul suo capo di falco porta il disco solare avvolto da un cobra.

HATHOR: è la dea dell’amore. A volte assume un aspetto terribile: corpo di donna e testa di leonessa

HANUBI: dio sciacallo che presiede al rito sacro dell’imbalsamazione.

HORUS: dio falco, che rappresenta l’immagine divina del faraone.

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MUMMIFICAZIONE E IMBALSAMAZIONE Gli antichi Egizi con la mummificazione e l’imbalsamazione conservavano i

corpi dei defunti, preservandoli dalla decomposizione; questi procedimenti erano importanti perché la conservazione del corpo, secondo le credenze religiose, avrebbe garantito al defunto una vita eterna nell’aldilà. L’uso di imbalsamare i corpi fu probabilmente suggerito agli Egizi dall’osservazione di un fenomeno naturale: i corpi, dapprima sepolti in fosse scavate nella sabbia del deserto, si conservavano bene grazie al clima arido.

In seguito, gli Egizi cominciarono a seppellire i morti in tombe e sarcofagi e dovettero progettare delle tecniche in grado di avere lo stesso risultato.

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L’imbalsamazione Il metodo di imbalsamazione più usato prevedeva le seguenti fasi:

1. Il corpo disteso su un tavolo veniva lavato e purificato.

2. Il cervello veniva estratto dal naso, utilizzando degli uncini.

3. Il ventre veniva inciso per estrarre gli organi interni: intestino, stomaco, fegato e polmoni, che venivano riposti in quattro vasi chiamati ”canopi” ( solo il cuore rimaneva all’interno del corpo)

4. Il corpo veniva nuovamente lavato e poi immerso in una vasca riempita di “natron”, una sale particolare, dove rimaneva circa per quaranta giorni.

5. Si riempivano le cavità con paglia, stoffa e tamponi per ricomporre il corpo.

6. Il naso veniva rimodellato e al posto degli occhi venivano poste delle pietre

7. Il corpo veniva cosparso di resine , oli e profumi e avvolto da bende di lino; i sacerdoti vi inserivano gioielli e amuleti, che avevano la funzione di proteggere la vita oltre la morte.

8. La testa della mummia era ricoperta da una maschera.

L’operazione di mummificazione durava settanta giorni, poi il defunto veniva sepolto.

La mummificazione era applicata anche agli animali, sia a quelli domestici, sia a quelli sacri alle divinità.

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LE PIRAMIDI

Sull’altopiano di Giza tre faraoni della IV dinastia si fecero costruire le piramidi, tombe gigantesche di pietra che ancora oggi si possono ammirare nel deserto. La piramide più alta è quella di Cheope, la seconda è quella di Chefren, figlio di Cheope e la terza, la meno alta, è quella di Micerino. Davanti alle piramidi ancora si può vedere la sfinge con il corpo di leone e il viso del faraone Chefren.

Oltre alle tre grandi piramidi, in Egitto ce ne sono ancora più di ottanta. Oggi sono dello stesso colore del deserto, mentre un tempo erano rivestite di calcare bianco con la punta d’oro.

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LA TECNICA DEL PAPIROPuoi provare a lavorare la pianta di papiro, anche se non ne

hai una a disposizione, per capire il procedimento della fabbricazione della carta di papiro.

MATERIALE OCCORRENTE: colla vinilica, bicchieri di carta, fogli di carta da riciclare, una ciotola, un tagliere da cucina (uno di quelli di cui la mamma può privarsi!), un matterello oppure una bottiglia vuota.

SEGUI IL PROCEDIMENTO:1. Sciogli una piccola quantità di colla in un bicchiere

d’acqua.2. Strappa i fogli di carta in striscioline larghe non più di 2 o

3 centimetri.3. Immergile nella soluzione, lasciandole impregnare per

qualche minuto.4. Falle sgocciolare una alla volta e disponile sul tagliere

parallelamente una all’altra.5. Ripeti l’operazione con un secondo strato perpendicolare

al primo.6. Pressa le strisce con il matterello.7. Lascia asciugare all’aria.Ora hai a disposizione dei fogli di carta di papiro realizzati

con il procedimento in uso nell’antico Egitto.

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ULTIMA PARTE: ED ORA TOCCA AL COOPERATIVE LEARNING

Dopo la nostra ricerca, pensate fosse finita lì?No!!La maestra ci ha divisi in gruppi di quattro bambini e ha

scelto un alunno responsabile per ogni gruppo .Ogni gruppo è un “gruppo casa”. Poi ha dato ad ogni alunno

dei vari gruppi una parte della ricerca da imparare.Per esempio ogni gruppo era formato da quattro bambini e

un bambino aveva la parte n°1, un altro la parte n°2, un altro ancora la parte n°3, l’ultimo la parte n°4.

Dopo qualche minuto i bambini di ogni gruppo che avevano la parte n°1 si sono messi insieme per formare il gruppo degli esperti e così per tutti gli altri numeri.

Nei gruppi degli esperti ogni bambino aveva un ruolo:1)TIMER: controlla il tono di voce dei compagni e il tempo.2)SUPPORTER: tiene alto il morale del gruppo.3)FACILITATORE: controlla che tutti abbiano capito il

contenuto della parte assegnata.4)ORGANIZZATORE: controlla che tutti svolgano la loro

parte e cerca di aiutare chi ha bisogno di aiuto.Alla fine ogni bambino farà al proprio “gruppo casa” la

relazione di quanto ha appreso.Tutti devono sapere tutto. E’stato bello lavorare così … Ma

che fatica!La maestra ha dato il voto al gruppo.Poi ad ognuno di noi ha dato una scheda con le domande

sulla civiltà Egizia e ognuno di noi ha avuto il suo voto.Ha funzionato!! Tutti noi, chi più, chi meno, conosciamo la

civiltà Egizia e tutti siamo pronti a conoscere la prossima: -Quale sarà?

La maestra ci ha dato un indizio:BAGHDAD: PASSATO CHIAMA PRESENTE…

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Questa presentazione, realizzata nel laboratorio di informatica, con l’utilizzo del programma PowerPoint, è la sintesi di un lavoro che ha coinvolto gli alunni nello studio della Civiltà Egizia, secondo le metodologie del cooperative learning e della ricerca – azione.

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FINE