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  • MARTED 12 FEBBRAIO 2013 il manifesto pagina 11

    CULTURA

    SEMINARI Il collettivo Uninomade presenta il secondo ciclo del corso di auto-formazione

    Il sapere critico di Commonware

    Benedetto Vecchi

    Sono passati otto anni daquando Zygmunt Baumanmand alle stampe un lun-go saggio sullamore nelle societcontemporanee. Come era preve-dibile, lamore non poteva che es-sere liquido, proprio come la mo-dernit che lintellettuale di origi-ne polacca si proposto di vivise-zionare.Un testo, pubblicato allo-ra da Laterza, che suscit non po-che perplessit tra gli estimatoridi Bauman. Eppure era in perfettasintonia con la tradizione teoricaa cui lautore ha sempre afferma-to di attingere.Gi agli inizi del Novecento Ge-

    org Simmel aveva dedicato al-lamore uno dei suoi testi pi riu-sciti. Lo stesso aveva fatto, qual-che decennio prima, il franceseEmile Durkheim, mentre GeorgeBataille sullamore si dilung alungo in un clima dove il legametra amore e erotismo era forte-mente indebolito dalla crisi daquella istituzione sopravvissutaalla modernit che era la famiglia.Per Bauman, parlare di amore si-gnificava parlare di fine della fami-glia patriarcale e del proliferare direlazioni sentimentali a tempodeterminato che non contempla-vano pi ladesione alla formularecitata dai depositari del poterespirituale: finchmorte non vi se-pari.

    Amplessi prt--porterOraBauman - a Romaper parteci-pare a un incontro organizzatodalluniversit privata Lumsa incollaborazione con lassociazioneStampa romana - affronta un te-ma collegato allamore. Si trattade Gli usi postmoderni del sesso(Laterza, pp. 84, euro 10), libroche ha lo stile del pamphlet, mache di scandaloso ha ben poco. Ilsesso ha una funzione essenzialenella riproduzione delle specie e,permolti secoli, la sessualit sta-ta affrontata come lattivit prope-deutica alla riproduzione. Ma quiinterviene gi la prima incongrui-t. Il sesso atto teso alla riprodu-zione dellanimale umano, ma stato rivestito di ulteriori significa-ti che hanno scandito, e qualifica-to, le relazioni umane o i rapportiuomoedonna. Sonoquesti signifi-cati ad essere mutati nel corso deltempo, esemplificati dalla fine del-la famiglia patriarcale, eventoche ha determinato la legittimitdi comportamenti, preferenze,scelte sessuali che non coincido-no con un orientamento eteroses-suale o con la monogamia.Cos come lidentit un pa-

    tchwork che viene costruito attra-verso esperienze sempre legate auna contingenza e almutare dellostile di vita inseguito come ogget-to del desiderio, anche il sesso commisurato a unattitudineprt--porter che vede cambiarenel tempo partner. Ma ci che cambiata nel profondo la mani-festazione del desiderio, messosempre in ombra dallamore e dal-lerotismo. Il desiderio assumeuna radicale autonomia, che cor-re per il rischio della sua atrofianella ricerca spasmodica del suosoddisfacimento. Lamore e lero-tismo, da sempre al centro dellascena sentimentale, sono cos

    spinti sullo sfondo.Questa agognata autonomia

    del desiderio fa s che il sesso per-da laura di mistero, di intimitche ha avuto da sempre nelle rela-zioni amorose. Ogni volta che ilsingolo ritiene di aver soddisfattoun proprio desiderio, tende a rin-novarlo, in una dinamica che ri-corda il criceto che corre in unaruota ma non la manifestazionedi un sentimento. Il godimentonellatto sessuale, o la soddisfazio-ne del desiderio, sono cio mo-menti effimeri, che per Baumansono consumati al pari di ogni og-getto acquistato al mercato. perquesto motivo che la vendita dimateriale pornografico ha avutouna crescita cos evidente. altres evidente che il piacere

    di rendere pubblica la rappresen-tazione del desiderio e del godi-mento si manifesta nella porno-grafia attraverso la diffusione sen-za fini di lucro di video amatorialidove appunto centrale la messain scena del godimento odi un de-siderio finalmente appagato. Op-pure, come accaduto per il no-strano bunga-bunga dovelostentazione del desiderio ses-suale propedeutica a un ordinedel discorso reazionario.Ma anche in questo caso, non

    c vera discontinuit rispetto alrecente passato. La modernit li-quida assegna s autonomia e li-bert di espressione al desiderio,

    ma cos facendo lo ridimensiona,lo secolarizza, facendogli perde-re quellaura di sacralit che hasempre avuto.

    Misere esperienzeLesito non voluto dunque unimpoverimentodel desiderio.Me-glio una perdita del carattere sov-versivo che ha sempre avuto, secon sovversivo si intende la capa-cit di mettere a nudo le asimme-trie di potere esistenti nella sessua-lit. In altri termini, la modernitliquida mette sullaltare il deside-rio,ma cos facendo lo ridimensio-na. E non certo un mistero cheschiere di filosofi, psicoanalisti ecustodi del potere temporale del-

    la chiesa non fanno altro che ripe-tere, come un mantra, la necessi-t di ricostruire un ordine del di-scorso che riconduca allovile ildesiderio, ripristinando la triadeamore, erotismo, desiderio, dove iprimi due aspetti devono neutra-lizzare, nella riedizione di relazio-ni monogamiche, il convitato dipietra rappresentato dal sesso.Un ritorno allordine destinato pe-r allinsuccesso. lo stesso Bau-man a pronosticarlo, con parolenostalgiche rispetto lordine per-duto, quando elenca tutti i tentati-vi di definire giuridicamente i de-caloghi dei comportamenti politi-camente corretti nelle relazionisentimentali e sessuali.

    Claudio Cavallari

    difficile, in pieno periodo di campagnaelettorale, non sentirsi violentementeinvestiti dalla blaterante e paradossal-mente narcisistica enunciazione di un vuo-to. Le retoriche che vorticosamente si inse-guono, dalle vetrine dei talk-show agli stuc-chevoli battibecchi che gonfiano i socialnetwork, paiono incoronare lostinatamani-festazione di una morte gi da tempo avve-nuta. La vittima, il cui omicidio nellera dellacomunicazione e dei comunicatori di massanon cessa di avvenire, ormai senza volto,ma continua a chiamarsi discorso politico.Da pi parti se ne intona lo sconsolato re-quiem. Da altre, grotteschi tentativi di riani-mazione rasentano linutilit dellaccani-mento terapeutico.A chi non intenda rassegnarsi alla miseria

    di questa funebre alternativa simpone dun-que lo sforzo di una riscoperta. Come torna-re a produrre discorsivit politica?Quali stru-

    menti teorici e pratici e quali saperi possonomettere in funzione una nuova semanticache nasca dalla condivisione di esperienzeeterogenee di militanza e di movimento? Inche modo?Si tratta precisamente della sfida fatta pro-

    pria dal collettivo Uninomade che rispondeallinsieme di tali interrogativi presentandoil secondo ciclo del corso di auto-formazio-ne Commonware (Bologna, febbraio-giugno2013). Lobbiettivo nitido: riappropriarsi diuno spazio di produzione di saperi critici(non a caso il corso ha luogo allinterno econtro lUniversit) da mettere a disposi-zione di chiunque intenda orientarsi nellacontemporanea composizione delle realtdi movimento, mediante la costruzione co-mune di nuovi e pi adeguati strumenti dilettura del politico. Commonware (rovescia-mento in positivo del nomedei pacchetti for-mativi telematici predisposti da sempre pinumerose universit, i cosiddetti coursewa-re) si presenta innanzitutto come risposta adunesigenza che si fa impellente. Quella ciodi dar corpo ad un lessico teorico-politicoche intersechi la contemporaneit allaltez-za delle sfide e dei problemi che pone. Lessi-co da condividere, prodotto ed agito in co-mune. Linguaggio-esperienza, aperto ed at-traversabile, che funzioni da veicolo di ri-composizione di soggettivit politiche, trop-po spesso frammentate nel variegato spettrodei movimenti sociali.Il primo ciclo formativo, intitolato da

    Marx alloperaismo, ha inaugurato la stagio-ne diCommonwarenel gennaio 2012 (in pri-mavera uscir per la collana UniNomade diombre corte il volume che raccoglie le settelezioni). In risposta alla quasi totale rimozio-ne universitaria del pensiero diMarx, linsie-

    me di lezioni e di discussioni organizzate daUniNomade (video reperibili suwww.unino-made.org) ha riportato il fondamento teori-coprincipe dellamilitanza comunista al cen-tro di un dibattito sulle differenti declinazio-ni del pensiero critico nelle forme militantidella nostra storia recente.Un dato immediatamente produttivo si

    dunque esplicitato da subito nellarticola-zione tra categorie del pensiero, forme stori-che della sua ricezione e configurazione del-le pratiche materiali ad esse ispirate. Nonper rispolverare una gloriosa galleria icono-grafica del passato, ma per riattivare nelpresente un insieme di dispositivi teoriciche, facendo tesoro delle esperienze eredi-tate, possano rivitalizzare oggi la dimensio-ne costituente del conflitto sociale. Da quila proposta di dedicare il ciclo di auto-for-mazione di questanno a Gli stili della mili-tanza dal movimento operaio ad Occupy.La prospettiva storica in cui verranno pre-sentate le forme dellamilitanza toccher fi-gure significative dellorganizzazione politi-ca autonoma dellultimo secolo: gli Wob-bies, la militanza studentesca nel lungo 68,lesperienza dellautonomia operaia, mili-tanti anti-coloniali e Black Power, movi-menti femministi e centri sociali.Inutile sottolineare comenon si tratti affat-

    to di riproporre stili e modalit che hannogi fatto il loro tempo, quanto piuttosto dicoglierne lo spirito che li ha legati ad una sto-ria di cui figlio il nostro presente. Stili co-municativi ed aggregativi, capacit di rottu-ra e di autoaffermazione la cui ricchezza ri-chiede di essere assunta con riconoscenza, eatteggiamento critico, da parte di chi vogliachiedersi cosa significhi oggi tornare a pro-durre un discorso politico e militante.

    Sebastiano CanettaErnesto Milanesi

    Lacitt? Palcoscenicodella cri-si con gli abitanti diluiti nellarecessione. Fra propaganda,stereotipi, interessi e convenienzetroppo spesso linformazione pub-blica si eclissa. Ma tutti possiamoimparare tutto: lindagine dalbasso sempre in gradodi restitu-ire notizie, immagini, perfino veri-t nitide.Per il terzo anno consecutivo Pa-

    dova ospita uniniziativa di auto-formazione che produce materialioriginali quanto scomodi. Nonc rotta che non abbia una stella. la bussola del seminario che aprela nuova edizione di Lies, il labora-torio dinchiesta economico-socia-le sul Nordest che cambia. Nel2013 lago torna a puntare Padova,con un percorso di conoscenza ecambiamento che parte dallana-tomia dellormai ex capitale del Ve-neto. Si scandaglia laltra faccia delmiracolo fondato sul ciclo delmattone, sullurbanistica a sensounico, sullintreccio indissolubiledi affari e politica, sul dissennatoconsumo di territorio anche a sca-pito del patrimonio pubblico. Pa-dova, citt appaltata: lo scacchie-re delle torri (che minacciano an-che gli affreschi di Giotto) con ilgioco di professionisti e lobby del-limmobiliarismo impegnati in unbulimico cannibalismo, indottodalle banche e commerciato sullapelle di tutti.Si riparte, dunque, dallinchiesta

    militante. Lies torna in campo sa-bato, 2 marzo, alle ore 10, nellaulamagna di Sociologia al primo pia-nodi via Cesarotti 12. Ragionamen-ti a ingresso libero, ancorati a duequesiti: Quali sono le conoscenzeutili per trasformare la citt ridottaa quinta teatrale della crisi? e Co-me si fa a ridare voce alle soggettivi-t stritolate da mercato e consu-mo?. Al centro le esperienzebottom: dalle organizzazioni leg-gere alletnografia del cambia-mentonelluniverso latinosdiMila-no, passando per i confini dellospazio urbano formato migrante.Al convegno che apre il laboratoriodinchiesta partecipano Barbara diTommaso, formatrice dello studioApsMilano;MassimoConte, ricer-catore di Codici Agenzia di ricercasociale; Adriano Cancellieri del-lIuav di Venezia; Antonello Sotgia,architetto e redattore di Dinamo-press; Roberta Scalone, docente esociologa.Dal 5 aprile, invece, scatta Lies

    2013 con con la prima lezione diMassimoConte dedicata a margi-nalit e nuove cittadinanze. E finoal 2 maggio al centro universitarioin via Zabarella il corso di auto-formazione offre strumenti dana-lisi ad ampio spettro: citizen jour-nalism, visure dei poteri forti, agri-coltura urbana, narrazione dellecitt (compreso il caso Taranto), in-sieme alle tecniche dellinchiesta edel video partecipato.Poi ci si applica: Nei mesi se-

    guenti gli iscritti a Lies lavorerannoin gruppi su temi di inchiesta con-cordati, utilizzando i linguaggi del-la scrittura e del video. Al centrodellattenzione la citt di Padovaoggi. Le inchieste realizzate saran-nopoi restituite alla citt. Grazie al-la collaborazione con la rivista Lostraniero abbiamo gi pubblicato ildvd con i materiali prodotti nel2011. A Vicenza, il recente Labora-torio Ferrovieri si concluso conun incontropubblico di restituzio-ne dellinchiesta ai cittadini delquartiere.Le iscrizioni a Lies scadono il 17

    marzo. Tutte le informazioni nel si-to internet www.estnord.it/lies/oppure allindirizzomail: [email protected].

    AMACI DENUNCIA CDA DEL RIVOLIAlla luce della preoccupante e confusa situazione in cui versa il Castello di Rivoli - che almomento non ha pi direzione, essendo scaduto il mandato di Beatrice Merz - Amaci(Associazione musei arte contemporanea) denuncia lestrema gravit del comportamento delCda del museo, dimostratosi impreparato a garantire la continuit operativa e scientifica

    dell'Istituzione che governa. Il comportamento del Cda (presidente Giovanni Minoli) e degliorgani territoriali coinvolti rischia, secondo Amaci, di creare le premesse di una crisiirreversibile per unistituzione culturale che dal 1984 rappresenta uno dei poli d'eccellenza peril contemporaneo. Linefficienza potrebbe essere una strategia per creare una Superfondazioneper la governance dei musei Castello di Rivoli, Galleria d'arte moderna e la fiera Artissima.

    Il divorziotra amoree erotismotrasformail desiderionel protagonistadelle relazionisentimentali

    AMORE E PSICHE DI ANTONIO CANOVA (PARTICOLARE)

    oltretutto

    SAGGI Gli usi postmoderni del sesso di Bauman

    Unpoveroeautonomogodimento

    INCONTRI

    Padova, la citt un palcoscenicodellemutazioni

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