Corso di storia dell’architettura e delle tecniche costruttive
Politecnico di Milano – Facoltà di Ingegneria Edile
Prof. Francesco Repishti
Storia dell’Architettura e delle Tecniche costruttive
3. Storia, Architettura Storia dell’Architettura
1. Storia
2. Architettura
3. Storia dell’Architettura
• La Storia è la “scienza” che ha per fine la
“conoscenza” del passato
• Essa appartiene alle scienze umane, quelle che si occupano dell’uomo e delle sue attività (distinguibile da quelle “esatte”)
• Tra le scienze umane è poi una scienza “indiziaria”
• E’ scritta da uno “storico” che vive il suo presente
• Si occupa di fatti avvenuti in un luogo in un tempo determinato.
• La Storia tende ad una ricostruzione scientifica del passato, cioè il più possibile oggettiva
1. Storia
Marco Vitruvio Pollione
Nella cultura enciclopedica raccomandata per la formazione dell’architectus, che è costituita dall’apporto di numerosi ambiti disciplinari, dall’istruzione letteraria al disegno, dalla geometria alla filosofia, dal diritto alla medicina e all’astronomia, rientra anche la conoscenza storica. Poco oltre, nell’esposizione analitica delle ragioni per cui si richiedono tali competenze, uno sviluppo particolarmente ampio, due paragrafi (I, 1, 5-6), viene assegnato ai motivi per cui bisogna conoscere le historiae «historias complures nouerit».
Storia/Periodizzazione
Da sempre siamo stati abituati ad ordinare cronologicamente la storia dell’attività umana suddividendola in periodi
Periodi lunghi
Periodi medi
Periodi brevi
Storia della periodizzazione
Antichi: avvicendarsi dei Regna antichi, dalla loro origine alla conclusione
Cristianesimo: storia come percorso di salvezza Cristo, vecchio e nuovo
Agostino (IV secolo) divide la storia in sei età: Infanzia (Adamo-Noè), Fanciullezza (Noè-Abramo), giovinezza (Abramo-David), maturità (David-cattività babilonese), età media (Battista), vecchiaia (Cristo). Ogni età aveva un mattino, un mezzogiorno, una sera e una notte, e poi un’alba
Umanisti: riconoscevano un’età antica, una media etas, e un’età moderna
Vasari è il primo grande storiografo (1550)
- antichi (da Cimabue ad Arnolfo di Cambio),
- Età di mezzo o vecchia (da Giotto a Brunelleschi),
- moderni (Leonardo, Raffaello, Michelangelo).
- Dopo c’è imitazione; non c’è idea di progresso indefinito
Illuminismo legge tutto il medioevo come momento di sottomissione alla chiesa, La cesura tra Medioevo ed età moderna è il protestantesimo 1517 o il 1527 quando il papato non è più un riferimento. Il luteranesimo ispira il libero esame e il libero pensiero
Winckelmann nel 1764 pubblica la prima storia dell’arte “Trattato di storia dell’arte dell’antichità” che si contrappone alle storie fatte per artisti una storia ciclica con crescita e declino:
- 4 periodi arcaico, sublime, bello, imitazione (prima di Fidia, Fidia, Prassitele e Lisippo, Roma) oppure (preraffaello, Raffaello e Michelangelo, Correggio, contemporanei)
Marxismo individua tre epoche: schiavismo, feudalesimo e industrializzazione.
Le Goff sostiene che non cambia nulla nel mondo economico sino alla rivoluzione industriale. La vera e propria rivoluzione
.
Lucien Febvre (1878-1956) scrive: “Ogni età si fabbrica mentalmente la sua
rappresentazioni del passato storico. - Non lo fabbrica soltanto con tutti i materiali di cui
dispone, tutti i fatti (veri o falsi) che ha ereditato e che ha appena acquisito.
- Lo fabbrica con le proprie doti, la sua ingegnosità specifica, le sue qualità, i suoi doni e le sue curiosità, tutto ciò che la distingue dalle età precedenti”.
(L. Febvre, Problemi sul metodo storico, Torino 1976)
Storia
Periodizzazione
Non tutte le attività dell’uomo hanno la stessa periodizzazione
Un periodo risponde alle vicende di un popolo e al luogo al quale si applica.
Ogni periodo ha una sua classificazione, periodizzazione e concettualizzazione.
La periodizzazione per funzionare deve tener conto di un ampio quadro di riferimento storico, politico sociale e economico.
Ogni classificazione, periodizzazione, concettualizzazione di periodi storici può essere utile, ma si tratta di astrazioni e convenzioni storiografiche
2. Architettura
Che cosa è l’architettura?
“L’architettura abbraccia l’intero ambiente della vita umana”.
“Rappresenta l’insieme delle modifiche e delle alterazioni operate sulla superficie terrestre per le necessità umane”
“Uno spazio attorno all’uomo”
Architettura
Tuttavia, per produzione architettonica non solo intendiamo: fatti fisici (oggetti), architetture prodotte, ma anche dobbiamo considerare le
intenzioni, i progetti, i disegni.
Architettura
L’architettura ha una caratteristica che la differenzia da
tutte le altri arti: lo spazio - lo possiamo studiare dall’interno: vuoto - lo possiamo studiare all’esterno (volume): pieno
Architettura
Secondo Vitruvio (I sec a.c. – I sec d.c.) l’architettura soddisfa tre categorie o condizioni - Utilitas - Firmitas - Venustas
Architettura
1. Utilitas
- Rispondenza dell’opera allo scopo per la quale è stata realizzata
- Da qui la nascita di tipologie (astratti schemi di riferimento funzionali, concettuali che riassumono alcune caratteristiche capaci di soddisfare le necessità in quel tempo)
- Essa coinvolge il committente e l’architetto
1521
1461-64
Arco di Settimio Severo, Roma
Abbazia di Fontenay (F), 1119
Venezia, Palazzo Corner
Villa Barbaro a Maser
Milano, Stazione Centrale
Architettura
2. Firmitas
- Stabilità, sicurezza, resistenza strutturale dell’opera all’azione delle forze naturali e umane
- Coinvolge l’aspetto costruttivo: i materiali naturali e artificiali, le tecniche costruttive.
- Legata alle leggi fisiche: statica e meccanica
- Coinvolge esecutori e progettisti
- Concetto di “sistemi strutturali”
Terme, Villa Adriana, Tivoli
Ponte di Coolbrookdale, Darby
Architettura
3. Venustas
- Quando si è risposto alla utilitas e alla firmitas nasce un’altra esigenza, quella di caratterizzare l’edificio come coerentemente originale
- Non solo bellezza, ma soprattutto armonia delle forme, corretta proporzione delle parti
- Concetto variabile nel tempo
- Coinvolge l’architetto progettista e risponde strettamente al contesto culturale in cui l’opera è prodotta
Cesare Cesariano, De Architectura, Milano 1521
Tempio, Segesta
Chiostro, Arcireale
Duomo, Milano
Duomo, Firenze
Licenza Tutti i diritti riservati a fiumeazzurro
Scarica Il proprietario ha disattivato l'opzione di download delle foto
Dimensioni disponibili
Quadrate (75 x 75)
Miniature (100 x 75)
Piccole (240 x 180)
Media 500 (500 x 375)
Media 640 (640 x 480)
Grande (1024 x 768)
•Places
•Creative Commons
Quito, Ecuador
Architettura come linguaggio
- L’architettura si manifesta attraverso un codice o un sistema che potremmo chiamare linguaggio costituito da elementi tra loro regolati con regole grammaticali, con una sintassi
- Se dunque l’architettura è un linguaggio essa si può studiare come sistema di segni
- Segno = Significato (contenuto) + significante (mezzo)
- Il Significato può essere ideologico:
- Politico (Potenza e forza, precarietà)
- Religioso (Sottomissione o Trionfo)
- Culturale
- Economico (ricchezza o povertà)
- Simbolico (rimandare ad un’altra realtà)
San Pietro, Roma
Tour Eiffel, Parigi
Dubai
L’opera non è quindi un sistema chiuso o
indipendente, ma il prodotto di un rapporto intrecciato con l’ordine politico, l’ambiente fisico, le esigenze pratiche e il gusto, lo sviluppo delle tecniche di una comunità locale
L’edificio sarà quindi il risultato delle mentalità
dell’epoca cui esso appartiene circa il suo significato economico, circa la sua funzione pubblica, i modi di produzione in esso incorporati, le strutture di rappresentazione (le ideologie che sottendono la produzione di forme)
Disciplina tutto sommato “giovane” se distinta dalla Storia dell’Arte
Ha per oggetto gli edifici del passato ma non è finalizzata alla progettazione; è quindi una disciplina autonoma dalla progettazione
Usa come strumenti di ricerca:
Le fonti di archivio
La documentazione grafica disponibile
L’osservazione attenta, ripetuta e sistematica delle architetture
Il rilievo come strumento di indagine
Lo studio del luogo
3. Storia dell’Architettura
• Fonti di prima mano:
Documenti – Corrispondenza tra committente, progettista, organi
preposti al controllo edilizio e urbano…
– Preventivi, capitolati, fatture, perizie, consuntivi…
– Progetti preliminari, esecutivi, di cantiere…
– Modelli lignei
– Schizzi e disegni
– Incisioni, quadri e in generale rappresentazioni visive
– Letteratura contemporanea (non oggettiva per definizione)
– Medaglistica
– L’edificio stesso con i materiali di cui è composto, le tecniche edilizie utilizzate, le scelte espressive e formali…. (monumento = documento)
Bramante, Progetto per San Pietro (Firenze, GDSU 1)
Fonti di seconda mano
• Elaborazioni successive che rappresentano una lettura selettiva e interpretativa, anche quando sono fondamentali per spiegare un evento.
Come le Fonti pubblicate – Monografie
– Catalogo di mostra
– Articolo in una rivista
– Bollettino parrocchiale
– Articolo in un quotidiano
– Guida turistica
– Atti di un convegno
– Storia di un Comune
– Manuali di Storia dell’Architettura
- La Storia dell’Architettura si propone di studiare l’intera produzione architettonica, quindi non solo gli oggetti architettonici, ma anche le intenzioni e le ragioni delle scelte, soprattutto nell’area di cultura italiana.
- di indagare la produzione architettonica che per definizione si contrappone ad una precedente produzione e che per tradizione storiografica identifichiamo con un periodo.
- di studiare i caratteri e a cogliere le discontinuità e le omogeneità a partire dal V secolo a.C. sino ad oggi.
3. Storia dell’Architettura
Perché “fare storia” Oggi certamente non serve - per delineare il futuro sul passato, - per utilizzare la storia come magazzino di forme e
linguaggi - sebbene la storia deformerà il vostro modo di pensare
l’architettura Ma: - La storia in generale forma quella “consapevolezza
dell’essere” e “coscienza critica” ed è l’unica tra le discipline del vostro corso di laurea
- Educa e allena agli strumenti della conoscenza (il perché di un edificio)
- Educa a capire l’architettura (metodi, tecniche, committenti, regole)
- Qualsiasi vostro futuro intervento determinerà un cambiamento dello stato di fatto ereditato (naturale o artificiale); comprendere i processi che lo hanno generato potrebbe aiutare a non distruggere qualcosa
- La conoscenza
Top Related