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Sovrappeso, sporttroppo intensi etraumi possonomettere ko le tueanche. Ecco comeevitare che accada

DIROBERTAMARESCIcon la consulenza di Carmine Cucciniello,direttore ortopedia correttiva all'Istitutoortopedico Gaetano Pini di Milano

Che cos'è l'anca e come

L'anca è un'articolazione che con-sente al femore (il più grande ossodella gamba, situato all'interno dellacoscia) di muoversi rispetto al baci-no. Tecnicamente viene definita enar-trosi, cioè un'articolazione mobile lecui superfici hanno forma sferica.Permette di effettuare molti movi-menti (rotazione, flessione, estensio-ne ecc.) dando al tempo stesso unagrande stabilità all'arto: merito delsolido incastro della testa del femorenella cosiddetta cavità acetabolare,cioè l'insieme delle tre ossa pelviche(ileo, ischio e pube) del bacino.

Le malattie viù frementi

Sono soprattutto due le patologieche colpiscono l'anca: l'artrosi e leforme reumatoidi. La prima, dettaanche coxartrosi, è una malattia dellecartilagini, cioè quei tessuti solidi, maflessibili, che circondano tutte le arti-colazioni.Può essere primaria (se è causata, cioè,da fattori genetici, oppure non sem-bra avere cause esterne evidenti) osecondaria (se è causata da fattori sca-

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tenanti come traumi, fratture, interven-ti chirurgici, terapie a base di cortisone,disturbi vascolari da alcolismo, malfor-mazioni).Anche lo stress articolare, maggiorenelle persone sovrappeso e in chi sisottopone a intensi sforzi fisici, puòfavorire lo sviluppo dell'artrosi.L'artrite reumatoide, invece, è unamalattia infiammatoria cronica.Colpisce la membrana sinoviale (il sotti-le strato di tessuto che riveste la parteinterna dell'articolazione), che reagisceaumentando di volume e "consuman-do" progressivamente l'articolazione el'osso. Queste patologie sono più fre-quenti dopo una certa età, ma anche igiovani possono essere a rischio sesovraccaricano l'articolazione con attivi-tà sportive pesanti (football, corsa ecc).Francesco Franchin, direttore c l in ica ortopedicaUniversità di Genova

Svort o movimenti dannosi

Pensa al tuo corpo come fosse un'au-tomobile. Se hai fatto il tagliandoannuale e hai controllato convergenza,campanatura (assetto) ed equilibratura(angolo) delle ruote, ti sarai garantitouna migliore guida del veicolo, unminor consumo di carburante egomme e un'ottima tenuta dellastrada. Allo stesso modo, se la tuapostura è corretta, le articolazionisaranno sane e funzionali. Se,invece, è scorretta e asimmetrica,queste vengono sovraccaricate: ilconsumo progressivo della cartila-gine che ne consegue tenderà abloccarle, aprendo la stradaall'artrosi. Capita soprattuttoa chi è soprappeso, fuma oha subito traumi (peresempio solle-

vando pesi, oppure usando la forzasenza contrarre i muscoli).Come evitarlo? Bevendo 2-3 litri d'ac-qua al giorno, per lubrificare le artico-lazioni. E muovendoti molto. Durantel'attività fisica si produce liquidosinoviale, che riempie la cavitàdell'articolazione, e dal quale deriva-no le cellule che formano le cartilagi-ni e riparano quelle usurate.Camminando tonifichi i muscoli, chehanno il compito di sostenere il pesodel corpo senza delegare le ossa, piùvulnerabili. Attenzione, però, ai cam-biamenti bruschi di direzione e aimovimenti fatti a freddo, in ambienteumido, sia caldo, sia freddo: sonogesti dannosi per le anche.Ivo Pulcini, specialista in Medicina dello sport

Sei il classico sportivo della domeni-ca, che corre senza riscaldare imuscoli o seguire un programma diallenamento graduale? Allora sappiche il carico supplementare di chili ditroppo che gravano sui legamentidelle gambe può causare microtraumialle articolazioni. Non solo; nelle per-sone che hanno una predisposizioneall'artrosi dell'anca, il danno potrebbeessere più serio.Al primo segnale di dolore persi-stente dopo uno sforzo, bisognasospendere lo sport praticato e dedi-carsi a un'attività che solleciti menole anche, come il nuoto (che avvienein assenza di peso), evitando lo stilerana, faticoso per le giunture.Può capitare anche a chi ha sofferto diqualche patologia durante o al termi-ne della crescita e che, spesso senzasaperlo, hanno un conflitto femoro-acetabolare (in cui le due ossa, cioè, siurtano).Angelo Impagliazzo, direttore rep. ortopediaOsp. San Giovanni Addolorata di Roma

I sintomi che non devi mai sottovalutare

Hai difficoltà a infilarti i calzini? A tagliarti leunghie dei piedi o ad allacciarti le scarpe? Seallarghi le gambe, avverti un dolore (coxalgia)che parte dall'inguine e si irradia lungo lacoscia fin sopra il ginocchio? Attenzione!Dolore, rigidità e zoppia sono tutti indiziiniziali di un'anca malata. Sembrano sinto-mi in apparenza banali e poco considerati, madevono mettere in guardia.È questa, infatti, la fase ideale per fareprevenzione. Facendo una diagnosi pre-coce del tipo di artrosi (primaria o secon-

daria), si possono riscontrare difetti chesi risolvono in artroscopia (eventualmentecombinata con una piccola incisione chirurgi-ca). Per esempio, le piccole sporgenze di ossoche modificano la sfericità della testa femora-le, causando conflitto tra femore e acetabolo.In tal modo si può bloccare l'evoluzionedell'artrosi e risolvere il problema, evi-tando di arrivare, a distanza di tempo,all'inserimento della protesi.

Domenico Marinò, direttore dipartimento ortopedia echirurgia dell'Università Federico II di Napoli

Quando l'anca è lesionata, si eseguo-no oggi due tipi di interventi: l'im-pianto di protesi, cioè un'articolazioneartificiale che sostituisce quella mala-ta, e 1''artroscopia, un'operazione ese-guita senza "aprire" l'anca.La prima procedura, indicata soprat-tutto in caso di artrosi, è affidabile emolto diffusa, soprattutto in etàavanzata.La seconda permette di trattare,attraverso due o tre incisioni punti-formi, patologie che colpisconosoprattutto i più giovani. Per esem-pio il conflitto femoro-acetabolare,piccola ma non rara malformazionedell'anca che causa un contatto ano-malo tra femore e acetabolo a ognimovimento. Dato che questa èun'importante causa di artrosi, il suotrattamento in artroscopia permettedi ridurre il numero di interventi diinserimento di protesi dell'anca.Luca Massimo Pierannunzii, ortopedico, diri-gente medico dell'Istituto G. Pini di Milano

Cos'è e auando serve la vrotesiSono oltre un milione gli italiani conun'articolazione sostituita: anca nel60 per cento dei casi, ginocchio nel35, spalla, caviglia e gomito nelrestante 5. Necessaria quando c'èun'usura dell'articolazione, la prote-si dell'anca è formata da una coppa(da inserire nell'acetabolo), uno stelo(gambo, da inserire nel femore) e unatesta in metallo o ceramica che siarticola con la superficie interna dellacavità del bacino.«Può essere totale (artroprotesi) oparziale (endoprotesi), se vienesostituita la sola componente femo-rale. Un tempo questi elementi veni-vano incollati con il cemento, mentreoggi si fa penetrare l'osso nella lorosuperfìcie porosa. E l'articolazioneartificiale sembra in tutto e per tuttonaturale» dice CannineCucciniello, direttore diortopedia correttiva al Pinidi Milano. Il recupero èimmediato: si inizia a cam-minare due giorni dopol'intervento. Il ricovero è dicinque o sei giorni. Pertré-quattro settimane fsi usano le stampelle,e la ripresa dell'attivi-tà sociale o lavorativaarriva dopo un mese. Per lo sport,invece, bisogna aspettare quattro-sei mesi.