SCUOLA SICURA(Min. Int. – Min. P.I., D.P.C.)
Avviato sperimentalmente nell’a.s.92/93 nelle prov. di Venezia e Catanzaro si è
poi diffuso in tutta Italia
ANNO 1992Periodo storico per la presa di coscienza legislativa della
Protezione Civile
(L. 225/92) La nascita (contiene il germe del principio di sussidiarietà)
D.M. 26/8/92 la Prevenzione nelle scuole in materia di incendi
ANNO 1994
L. 626 sicurezza luoghi di lavoro
ANNO 1998-2001
Leggi Bassanini (affineranno le competenze)
ANNO 2004
Modifica al tit. IV della Cost.
LA PROTEZIONE CIVILEsempre più vicina al cittadino
• RUOLO DELLA COMUNITA’ CIVILE
• RUOLO DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
LA COMUNITA’ CIVILE
• Avvicinare la cultura di p.c. al cittadino significa spostare la responsabilità su colui che è il più vicino all’evento.
• Prima autorità di proitezione civile è colui che rappresenta i cittadini: IL SINDACO
RUOLO DELLA SCUOLA
• Investire sui cittadini di domani
• Informare non basta, bisogna formare
• Sicurezza significa non solo saper fare ma anche saper essere: appropriarsi della cultura di P.C.
NUOVI PRINCIPI FONDAMENTALI DI
PROTEZIONE CIVILE
PREVISIONE E PREVENZIONE
RUOLO DELL’EDUCATORE
• Non deve avere limitarsi ad insegnare una “materia scolastica”
• Fondamentale l’esempio costante con condotte SICURE anche di routine;
L’EDUCATORE DEVE:
• SAPER ASCOLTARE
• SAPER CONSIGLIARE
• ESSERE D’ESEMPIO
ASCOLTARE
• Attraverso l’ascolto diamo ai bimbi sicurezza e fiducia; essi si sentiranno spinti a parlarci, a chiedere consigli, si accorgeranno che ciò ci interessa, che essi ci interessano!
PARLARE
• Attraverso la parola l’educatore passa esperienze e valori, orienta condotte, dà voce a pensieri e affetti.
• Utile il coinvolgimento di una persona che ha vissuto sulla propria pelle una esperienza tragica. Con la testimonianza diretta si passa da “virtuale” al “reale”.
ESSERE D’ESEMPIO
• Un adulto credibile è colui che assume un comportamento coerente con quello che dice.
• Grande aumento di stima • Cogliere ogni occasione quotidiana di
esposizione al pericolo per giustificare, approfondire, confrontare l’atteggiamento da tenere.
• Scendere e scale, organizzare gli spazi in aula…
I VALORI DA RINFORZARE
• LA COERENZA
• LA SOLIDARIETA’
• IL RISPETTO PER L’AMBIENTE
• SENSO DI RESPONSABILITA’
NON E’ MATERIA RIGIDA MA TRASVERSALE
• STORIA
• GEOGRAFIA
• DISEGNO• CULTURA CIVICA
• ATTIVITA’ LUDICA
• La storia delle catastrofi, la sequenza degli eventi nel ns territorio
• Conosci il mondo che ti circonda. Il suolo, l’acqua, le montagne, le città
• Conosci i segni, disegna una mappa
• Il Sindaco, il Vigile del Fuoco, le barriere architettoniche…
• Giochiamo al terremoto
SFIDARE I NOSTRI TEMPIeducare alla sicurezza significa anche sfidare i comportamenti spesso devianti dei nostri giovani tipici di questa epoca come: il disprezzo del pericolola trasgressione delle regoleincapacità di immaginare le conseguenze di una determinata azione la visione della morte come qualcosa di virtuale.
APPROCCIO ALLA CULTURA DELLA CATASTROFE
• Diffondere la conoscenza dei rischi che ti circondano aiuta:
• A creare la consapevolezza, che rende il soggetto capace di rispondere positivamente di fronte ad un evento che rompe uno stato di quiete e equilibrio;
• A Gestire le proprie pulsioni, evitare stati di PANICO aiuta il singolo e la collettività.
OBIETTIVI FORMATIVI PRINCIPALI
• Conoscere l’ambiente
• Saper valutare i rischi
• Saper individuare soluzioni e strategie
• Saper intervenire in emergenza
STRATEGIA ORGANIZZATIVA
• Ambiente (dove siamo)Fai la mappa del circondario, della scuola, del tuo piano, della tua classe
• Rischi (cosa accade)Che si fa se al scuola brucia? Che si fa se la scuola trema?
• Risorse (cosa abbiamo)Conosciamo le persone, i mezzi e le tecnologie che ci circondano
• Procedure (chi fa che cosa)Assegniamo le responsabilità
EMERGENZA
• Improvviso insorgere di condizioni che generano insicurezza
• Saper gestire il PANICO significa avere un comportamento razionale, che permette di agire mediante le procedure previste nel PIANO DI SICUREZZA
GIOCA CON
• IL METODO AUGUSTUS (norma applicativa alla L. 22592)
CHI FA IL SINDACO?
CHI FA IL VV.F.
VOLONTARIATO CHE SIGNIFICA
APRIAMO UN CENTRO OPERATIVO MISTO
GIOCA CON PILLO
Proietta le slides e prendi spunto
PARLA DEL PIANO DI EVACUAZIONE
• Che significa evacuare
• Cos’è una via di fuga
• Cos’è un’area di attesa
• Cos’è un’area di ammassamento
• Il significato dei simboli
• Fai delle prove
E SE C’E’ UN DIVERSAMENTE ABILE?
• IL BIMBO D.A. SI POSIZIONERA’ IN CODA ALLA COLONNA DI BIMBI TENEDOSI PER MANO COME TUTTI, PRECEDENDO IL “CHUIDI PISTA”.
• IL BIMBO D.A. SARA’ SEMPRE VICINO AL SUO INSEGNANTE DI SOSTEGNO CHE, IN CASO DI USCITA DALLA CLASSE, ATTUA LA STRATEGIA CHE TENGA CONTO DELLE EVENTUALE B.A.
• LA CLASSE CON D.A. DEVONO STARE AI PIANI TERRA.
INCENDIO
• Mantenere la calma (non gridare)• Chiudere la porta• Cercare di sigillare le porte• Aprire la finestra e chiedere soccorso• Sdraiarsi sul pavimento e tamponarsi le vie
respiratorie con un panno possibilmente umido
• Attendere i soccorsi
AZIONE CRIMINOSAin caso di telefonata minacciosa o contenitori
sospetti
• Avvertire immediatamente il personale docente o non docente
• Preparasi adeguatamente all’evacuazione
• Non effettuare ricerche per individuare l’eventuale ordigno
TERREMOTO
• Mantenere la calma• Evitare di precipitarsi disordinatamente all’esterno• Restare in classe • Proteggersi sotto il banco o vicino ai muri portanti
lontano da finestre e armadi• Se si è nei corridoi evitare le scale e entrare nella
classe piu’ vicina• Dopo la scossa, iniziare le procedure di
evacuazione secondo il piano
NUBE TOSSICA
• Rimanere in classe• Chiudere le finestre e sigillarle con nastro• Stendersi sul pavimento• Respirare attraverso un panno sulle vie respiratorie
poss. Umido• Rimanere in attesa di istruzioni.
Viareggio 02 febbraio 2005GIULIANO PARDINI
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