A scuola di Dislessia
R. Penge
Oristano, 30 Maggio 2011
I Disturbi Specifici di Apprendimento:
inquadramento generale, indicatori di rischio,compiti della ASL, compiti della Scuola,
rapporti con la famiglia
Roberta PengeNeuropsichiatra Infantile
Past President AID
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Oristano, 30 Maggio 2011
I DSA
1. inquadramento generale 2. indicatori di rischio3. compiti della ASL4. compiti della Scuola 5. rapporti con la Famiglia (gli
adulti e il DSA)
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Oristano, 30 Maggio 2011
Di che colore è questa parola?
ROSSOROSSO
GIALLOGIALLO
VERDEVERDE
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Oristano, 30 Maggio 2011
tarcabarcabarcabarcaxwykjxwykj ξωψκϕξωψκϕ
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Oristano, 30 Maggio 2011
Per Natale ho comprato delle bellissime b
con il francobollo ed ho spedito i miei auguri per p
u
s t
e
o
s t
a
cornetto
fonterro
Contesto e frequenza d’uso
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/m/ /u/ /c/ /a/
m
uu c c
ccaa
muccmuccaa
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Calcolo e ragionamento logico-matematico
Rappresen-tazione interna: quantità,
numerosità, confronto,
contare
Sistema di processamento dei numeri: comprensione e produzione;
traduzione orale-scritto (semantica e sintassi)
Fatti aritmetici: segni, tabelline, calcoli “frequenti”
Procedure di calcolo:
incolonnamento, riporto, algoritmi
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Strutture cerebrali eStrutture cerebrali eprocessi di letturaprocessi di lettura
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sinistro destro
inglese
cinese
giapponese
Aree di attivazione cerbrale in relazione al tipo di codice scritto
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Basi genetiche della lettura• Cromosoma 6 (6p21.3-22)
– Abilità fonologiche e ortografiche e consapevolezza fonologica in rapporto al QI.
• Cromosoma 2 (2p12-16)– Locus di suscettibilità per la dislessia
• Cromosoma 18 (18p11.2 )– Zona di rischio generico? Lettura di parole
singole.
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Innato, appreso e sviluppostruttura neurobiologica
funzioni neuropsicologiche
acquisizione e controllo
del codice scritto
stabile
evolutivo
Ambiente,istruzione
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Una difficoltà Una difficoltà di lettura, scrittura e/o calcolodi lettura, scrittura e/o calcolo
Può essere la conseguenza di uno “svantaggio” Può far parte di un quadro clinico più ampio Può essere la conseguenza di un disturbo non
risolto Può costituire un disturbo settoriale
Disturbo Specifico di Lettura (dislessiadislessia) Disturbo Specifico di Scrittura (disortografia, disortografia,
disgrafiadisgrafia) Disturbo Specifico del Calcolo (discalculiadiscalculia)Disturbo Specifico di Apprendimento (mistomisto)
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I Disturbi Specifici di ApprendimentoI Disturbi Specifici di Apprendimento(ICD-10, DSM IV)(ICD-10, DSM IV)
Difficoltà significativa e persistente nell’acquisizione e nel controllo del codice scritto (lettura, scrittura, calcolo) che interferisce con il funzionamento adattivo
in presenza di
Normodotazione intellettiva Adeguate opportunità di apprendimento
in assenza di
disturbi neuromotori o sensoriali disturbi psicopatologici (pre-esistenti)
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Oristano, 30 Maggio 2011
Secondo l’International Dyslexia Association la Dislessia è
• Una disabilità specifica dell’apprendimento di origine neurobiologica,
• caratterizzata dalla difficoltà ad effettuare una lettura accurata e/o fluente e da scarse abilità nella scrittura e nella decodifica.
• Queste difficoltà derivano tipicamente da un deficit nella componente fonologica del linguaggio
• e sono inattese in rapporto alle altre abilità cognitive e alla garanzia di un’adeguata istruzione scolastica.
• Conseguenze secondarie possono includere problemi nella comprensione della lettura e una ridotta crescita del vocabolario e della conoscenza generale.
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In un DSA possono essere In un DSA possono essere compromessi:compromessi:
• La rapidità/fluidità della lettura/scrittura/calcolo:
– Lettura/scrittura sillabica, pause, riletture, autocorrezioni;
– Non automatizzazione fatti numerici e algoritmi
• La correttezza della lettura/scrittura/calcolo
– Sostituzioni, elisioni-inversioni-aggiunte, errori ortografici;
– Errori di scrittura, incolonnamento, calcolo
• L’uso cognitivo della lettura/scrittura/calcolo
– Comprensione, studio; progettazione testo scritto;
– Risoluzione di problemi aritmetici e geometrici
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La disgrafia• Non è un carattere distintivo di tutti i DSA• E’ generalmente legata ad un quadro di Disprassia
(Disturbo Specifico della Funzione Motoria)• Può essere secondaria ad una lateralizzazione
incompleta• Può incidere sul controllo fonologico ed ortografico
– soprattutto nella fase di acquisizione dello strumento
• Rende difficile la rilettura del testo– e quindi l’autocorrezione
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Queste descrizioni dei processi di lettura, scrittura e calcolo e delle
loro atipie
non esauriscono la descrizione dei DSA
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Abilità di lettura
Competenza di lettura
Strategia di lettura
Motivazione, interesse …
….
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Competenze metacognitive
Competenze cognitive
Competenze semantiche
Competenzelinguistiche
Competenze metalinguistiche
Processamento fonologico
CoordinamentoOcchio-mano
Processamento visivo
Memoria
Attenzione
Letturascrittura
Competenze coinvolte
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Meccanismi causali• Alcune di queste competenze sembrano
avere un ruolo causale per la comparsa di un DSA
• Altre assumono un ruolo prevalente nell’evoluzione del disturbo
• Questo ruolo varia a seconda del DSA considerato
• Tutte contribuiscono a costruire il profilo del funzionamento globale del bambino/ragazzo
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Le caratteristiche evolutive Le caratteristiche evolutive dei DSA 1.dei DSA 1.
• Inizialmente le difficoltà sono rappresentate soprattutto dagli errori e dalla lentezza nella lettura e nella scrittura;
• Più avanti gli errori tendono a diminuire, mentre rimane la lentezza esecutiva e possono comparire difficoltà di comprensione e di stesura di un testo;
• Le reazioni emotive al disturbo, se non riconosciuto, tendono a crescere nel tempo;
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(Succede) che si perde - un venditore dice “mettiti su questo tappeto” -e lo portò a casa - bussò ma non c’erano i genitori - aspettò - salutò il tappeto
Riccardo, aprile II elementareRiccardo, aprile II elementare
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• Il controllo della lettura e della scrittura diventa difficilmente automatico;
• Leggere e scrivere diventano raramente attività piacevoli;
• La curiosità e la voglia di imparare si riducono di fronte alla fatica necessaria per leggere;
• Il gap tra potenzialità e livello scolastico tende ad aumentare, a meno di non intervenire in modo adeguato
• Rischio di abbandono scolastico e di deriva sociale nei casi non riconosciuti
Le caratteristiche evolutive dei DSA 2.
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Luca, V elementareLuca, V elementare
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I DSA
1. inquadramento generale 2. indicatori di rischio3. compiti della ASL4. compiti della Scuola 5. rapporti con la famiglia
(gli adulti e il DSA)
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Oristano, 30 Maggio 2011
Consensus Conference per i DSA: La prevenzione
Gli screening degli indicatori di rischio andrebbero condotti dagli insegnanti con la consulenza di professionisti della salute. ……. richiedono dunque un’attività di formazione e di costruzione condivisa di strumenti con gli operatori sanitari al fine di mettere gli insegnanti in condizioni di riconoscere gli indicatori di rischio e di favorire in modo ottimale lo sviluppo delle competenze implicate nell’apprendimento della letto-scrittura e del calcolo. Gli screening andrebbero condotti all’inizio dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia con l’obiettivo di realizzare attività didattiche-pedagogiche mirate. Qualora, nonostante un’attività didattica mirata, alla fine dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia permangano significativi segnali di rischio è opportuna la segnalazione ai servizi sanitari per l’età evolutiva.
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I fattori di rischio per la comparsa un DSA
Ritardo nelle acquisizioni linguistiche (anche solo a livello fonologico)
Ritardo nelle acquisizioni prassiche più complesse
Ritardo o difficoltà nelle competenze grafico-rappresentative
Immaturità del processamento fonologico
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Consensus Conference per i DSA: La diagnosi precoce 1.
Riguardo all’età minima in cui è possibile effettuare la diagnosi, essa dovrebbe teoricamente coincidere con il completamento del 2° anno della scuola primaria, dal momento che questa età coincide con il completamento del ciclo dell’istruzione formale del codice scritto; inoltre entro questa età l’elevata variabilità inter-individuale nei tempi di acquisizione non consente una applicazione dei valori normativi di riferimento che abbia le stesse caratteristiche di attendibilità riscontrate ad età superiori.
Tuttavia, è importante sottolineare che già alla fine del 1° anno della scuola primaria può capitare di valutare bambini con profili funzionali così compromessi e in presenza di altri specifici indicatori diagnostici (pregresso disturbo del linguaggio, familiarità accertata per il disturbo di lettura), che appare possibile e anche utile anticipare i tempi della formulazione diagnostica, . . . . prevedendo necessari momenti di verifica successivi.
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Consensus Conference per i DSA: La diagnosi precoce 2.
All’inizio della scuola primaria,,,,, gli indicatori di rischio e gli screening assumono caratteristiche ed obiettivi sovrapponibili a quelli descritti per la scuola dell’infanzia.Nell’arco del primo anno della scuola primaria è opportuno che le insegnanti realizzino delle osservazioni sistematiche e periodiche delle competenze di lettura-scrittura con l’obiettivo di realizzare attività didattiche-pedagogiche mirate.Al termine del primo anno devono essere segnalati ai genitori i bambini che presentano una o più delle seguenti caratteristiche:a) difficoltà nell’associazione grafema-fonema e/o fonema-grafema;b) mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura e scrittura;c) eccessiva lentezza nella lettura e scrittura;d) incapacità a produrre le lettere in stampato maiuscolo in modo riconoscibile.
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Gli adulti di fronte al DSA
Ragnatela o Rete?
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Di fronte alla difficoltà di apprendimento si innesca un
cortocircuito tra aspetti cognitivi ed affettivi
che coinvolge sia il bambino sia gli adulti che lo circondano
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Gli adulti di fronte al DSA• E’ una difficoltà reale o
un problema di volontà?
• E’ una difficoltà didattica o un disturbo?
• E’ un problema psicologico o ha una base organica?
• Di chi è “la colpa”?
• E’ necessario aspettare che “si sblocchi”
• Bisogna ottenere che si impegni di più
• La famiglia/scuola deve seguirlo meglio
• Deve fare più esercizio
• Se è un disturbo organico non si può fare nulla
• E’ necessaria una didattica “speciale” -fuori dalla classe -
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Oristano, 30 Maggio 2011
I genitori di fronte al DSA• Non avrei mai immaginato …• Dove finisce l’impegno e inizia il disturbo?
• Protezione/alleanza• Richiesta/sanzione
• Vale più il rendimento o l’impegno?• I compiti a casa …..
• La Scuola alleato o nemico?• Delega alla Scuola o ai Sanitari • Sono io “l’esperto” di mio figlio
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Oristano, 30 Maggio 2011
Voglio essere come gli altriVoglio essere come gli altriDa solo non so fare Da solo non so fare
Quando leggo Quando leggo io capisco e gli altri noio capisco e gli altri no
Mi secca essere aiutataMi secca essere aiutata
Non so se sono io o è il mio problema..Non so se sono io o è il mio problema..
Fino a quando Fino a quando dovrò andare a Scuola?dovrò andare a Scuola? Da grande voglio fare Da grande voglio fare
il veterinarioil veterinario
Non mi piace leggereNon mi piace leggere
Non voglio fare i compitiNon voglio fare i compiti
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Oristano, 30 Maggio 2011
I DSA oscillano tra• Dipendenza
• Ho fatto bene? Mi dici come si fa?
• Evitamento/opposizione• Non so fare, non voglio fare, non mi interessa
• “Eccessivo impegno”• Voglio fare tutto, subito, come gli altri, senza
aiuto
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Oristano, 30 Maggio 2011
Comportamenti più frequenti nella relazione educativa
➼ voler far tutto come gli altri
➼ non saper chiedere aiuto
➼ chiedere sempre conferme esterne
➼ essere pigro, sfaticato
➼ opporsi a tutte le richieste
➼ non voler far da solo
➼ autovalutazione sempre estrema
➼ essere provocatorio, disinteressato
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Un disturbo condivisibile è meno pericoloso
di un disturbo innominabile
“So cosa pensi di me attraverso ciò che mi chiedi”
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Oristano, 30 Maggio 2011
La scommessa di fronte ai DSA
• Una convergenza di interventi rafforza l’efficacia di ciascuno di essi
• Una convergenza di interventi riduce il rischio di disturbi secondari
• E’ possibile insegnare ad usare il codice scritto anche a chi non riesce a farlo “da solo”
• E’ possibile imparare/conoscere anche se non si sa usare bene il codice scritto
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Oristano, 30 Maggio 2011
I DSA
1. inquadramento generale 2. indicatori di rischio3. compiti della ASL4. compiti della Scuola 5. rapporti con la famiglia
(gli adulti e il DSA)
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Linee di indirizzo nazionali per la Salute Mentale
(marzo 2008)
• Compito dei Servizi di NPIA è sviluppare attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione in ambito psichiatrico, neurologico e neuropsicologico nella fascia d’età da 0 a 18 anni.
• Condizione necessaria è …la presenza omogenea sul territorio nazionale di servizi in grado di assicurare la valutazione, la diagnosi, la presa in carico ….….. il lavoro in èquipes multidisciplinari (il processo diagnostico e l’impostazione del progetto terapeutico e/o riabilitativo sono necessariamente il frutto di una valutazione globale multiprofessionale specifica)
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Oristano, 30 Maggio 2011
I punti critici emersi dalla CC:• Segnalazione tardiva
• Disomogeneità dei percorsi diagnostici e riabilitativi
• Discrezionalità nelle decisioni cliniche
• Scarsa attenzione alla comorbidità e diagnosi differenziale
• Scarsa partecipazione dell’utenza
• Progetti di rete (Scuola e Pediatri di base)
• Protocolli diagnostici condivisi (almeno per ASL)
• Percorsi assistenziali definiti
• Verifica diagnostica
• Codifica e comunicazione dei percorsi e delle scelte
• Certificazione “fruibile”
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Protocollo diagnosticoCriteri diagnostici di inclusioneCriteri diagnostici di inclusione:• Discrepanza tra abilità specifiche e intelligenze generale;• Lettura, Scrittura, Sistema dei numeri e del Calcolo
Criteri diagnostici di esclusione:Criteri diagnostici di esclusione:• Disturbi Sensoriali o Neurologici• Disturbi Cognitivi• Disturbi Psicopatologici• Inadeguato ambiente di apprendimento
Profilo clinico-funzionale:Profilo clinico-funzionale:• Competenze neuropsicologiche correlate con le abilità specifiche• Caratteristiche emotive e relazionali personali• Fattori ambientali• Ripercussioni sull’apprendimento scolastico• Co-occorrenza di altri disturbi di sviluppo• Co-occorrenza di disturbi psicopatologici
Orientamentodiagnostico
Diagnosinosografica
Diagnosifunzionale
si
si
Altrodisturbo
no
DAsecondario
no
Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento - Consensus Conference
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La relazione clinica:
… comunica la “formulazione diagnostica”. Ha lo scopo di creare un ritratto completo dell’individuo composto sia dai dati che emergono da varie fonti (bambino, genitori, insegnanti, etc) che dal “profilo di abilità” dell’individuo al fine di costruire una “alleanza per lo sviluppo” tra bambino/famiglia, operatori scolastici, insegnanti.
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Le ricadute della Legge 170sui Servizi i NPI
• Aumento nuovi accessi– Solo 1 soggetto con DSA su 3 al momento accede ai Servizi di
NPIA– Accesso ai Servizi di soggetti finora seguiti da privati
• Aumento accessi impropri– Diagnosi di DSA come possibilità di ottenere aiuto per situazioni
di natura diversa• Obbligatorietà della “certificazione”
– Relazione “leggibile”– Contatti con le Scuole (segnalazioni, PDP/PEP)
• Aumento necessità di follow-up– Almeno fino al termine della frequenza scolastica
• Aumento necessità riabilitative– Necessità di pensare soluzioni adeguate
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I DSA
1. inquadramento generale 2. indicatori di rischio3. compiti della ASL4. compiti della Scuola 5. rapporti con la famiglia
(gli adulti e il DSA)
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I compiti della Scuola• Riconoscimento
– Conoscenza dei fattori di rischio
– Conoscenza dei segni precoci
Segnalazione– Intesa con i servizi– Rapporti con i
genitori
• Intervento pedagogico– Conoscenza dei
processi– Conoscenza dei
meccanismi alterati– Conoscenza degli
strumenti pedagogici
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In ogni fascia d’età è necessario intervenire a tre livelli
Abilità
Usocognitivo
Contenuticurricolari
L’equilibrio tra i tre interventi L’equilibrio tra i tre interventi varia con l’età e con la disciplinavaria con l’età e con la disciplina
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Oristano, 30 Maggio 2011
Insegnamento Apprendimento
Valutazione
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Oristano, 30 Maggio 2011
L’intervento pedagogico e didattico deve essere
• Progettato• Scritto
• Verificato• Condiviso
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Oristano, 30 Maggio 2011
Giorgia
A questo punto ho capito che la dislessia non finisce mai,
si può solo combattere
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