Riforma Gelmini: la fattibilità del piano programmatico_Gennaio 2009
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PIANO PROGRAMMATICO
DI ATTUAZIONE
DELL’ART.64 DELLA LEGGE 133/2008
ANALISI DI FATTIBILITA’
di
PIETRO PERZIANI
(GENNAIO 2009)
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1-PREMESSA
Le fonti normative prese in esame sono:
-
la Legge 133/2008 (ex D.L. 112/2008)
-
la Legge 169/2008 (ex D.L. 137/2008)
-
il ”Piano programmatico di interventi volti alla razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse umanee strumentali del sistema scolastico” e l’allegata “Relazione tecnico-finanziaria” trasmessi allaCamera per il prescritto Parere il 23 settembre 2008
-
il “Parere di maggioranza” della VIII Commissione della Camera (Atto n.36) del 28 novembre2008
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L’art.64 della Legge 133/208 prevede:
-
comma 1 “…a decorrere dall'anno scolastico 2009/2010, sono adottati interventi e misure voltiad incrementare, gradualmente, di un punto il rapporto alunni/docente, da realizzare comunqueentro l'anno scolastico 2011/2012”
-
comma 2 “Si procede, altresì, alla revisione dei criteri e dei parametri previsti per la definizionedelle dotazioni organiche del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA), in modo daconseguire, nel triennio 2009-2011 una riduzione complessiva del 17 per cento dellaconsistenza numerica della dotazione organica determinata per l'anno scolastico 2007/2008.”
-
comma 3 “Per la realizzazione delle finalità previste dal presente articolo, il Ministrodell'istruzione, dell'università e della ricerca… predispone, entro quarantacinque giorni dalladata di entrata in vigore del presente decreto, un piano programmatico di interventi volti aduna maggiore razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse umane e strumentali disponibili…”
-
comma 6 “… dall'attuazione dei commi 1, 2, 3, e 4 del presente articolo, devono derivare per ilbilancio dello Stato economie lorde di spesa, non inferiori a 456 milioni di euro per l'anno 2009,a 1.650 milioni di euro per l'anno 2010, a 2.538 milioni di euro per l'anno 2011 e a 3.188milioni di euro a decorrere dall'anno 2012.
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L’obiettivo della legge sono quindi le “economie di spesa”, da realizzare tramite una riduzionedel personale, i famosi “tagli”.
Se l’obiettivo di una riduzione anche pesante, del 17 per cento, per quanto riguarda ilpersonale ATA è facilmente raggiungibile, nel senso che non pone problemi di fattibilità, ildiscorso per quanto riguarda i docenti è del tutto diverso, al punto che il comma 4 della citataLegge conferisce una specie di delega in bianco al Ministro della P.I., che è autorizzato adintervenire tramite Regolamento su tutti gli aspetti del sistema di istruzione, anche modificandole disposizioni legislative vigenti:
“ Per l'attuazione del piano di cui al comma 3, con uno o più regolamenti da adottare entrododici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto ed in modo da assicurarecomunque la puntuale attuazione del piano di cui al comma 3, in relazione agli interventi annualiivi previsti, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su propostadel Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca di concerto con il Ministro dell'economiae delle finanze, sentita la Conferenza unificata di cui al citato decreto legislativo 28 agosto1997, n. 281, anche modificando le disposizioni legislative vigenti, si provvede ad una revisione dell'attuale assetto ordinamentale, organizzativo e didatticodel sistema scolastico, attenendosi ai seguenti criteri:
a) razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso, per una maggiore flessibilitànell'impiego dei docenti;
b) ridefinizione dei curricoli vigenti nei diversi ordini di scuola anche attraverso larazionalizzazione dei piani di studio e dei relativi quadri orari, con particolare riferimento agliistituti tecnici e professionali;
c) revisione dei criteri vigenti in materia di formazione delle classi;
d) rimodulazione dell'attuale organizzazione didattica della scuola primaria ivi compresa laformazione professionale per il personale docente interessato ai processi di innovazioneordinamentale senza oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica;
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e) revisione dei criteri e dei parametri vigenti per la determinazione della consistenzacomplessiva degli organici del personale docente ed ATA, finalizzata ad una razionalizzazionedegli stessi;
f) ridefinizione dell'assetto organizzativo-didattico dei centri di istruzione per gli adulti, ivicompresi i corsi serali, previsto dalla vigente normativa;
f-bis) definizione di criteri, tempi e modalità per la determinazione e l'articolazione dell'azione diridimensionamento della rete scolastica prevedendo, nell'ambito delle risorse disponibili alegislazione vigente, l'attivazione di servizi qualificati per la migliore fruizione dell'offertaformativa;
f-ter) nel caso di chiusura o accorpamento degli istituti scolastici aventi sede nei piccoli comuni,lo Stato, le regioni e gli enti locali possono prevedere specifiche misure finalizzate alla riduzionedel disagio degli utenti.”
Da non sottovalutare il comma 5 del più volte citato art. 64: “ I dirigenti del Ministerodell'istruzione, dell'università e della ricerca, compresi i dirigenti scolastici, coinvolti nel processodi razionalizzazione di cui al presente articolo, ne assicurano la compiuta e puntualerealizzazione. Il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati, verificato e valutato sulla basedelle vigenti disposizioni anche contrattuali, comporta l'applicazione delle misure connesse allaresponsabilità dirigenziale previste dalla predetta normativa”;è come se i politici se ne lavassero le mani e la responsabilità (e i relativi oneri…) ricadesseroper intero sui Dirigenti del MPI, “compresi i Dirigenti scolastici”(sic!).
Se la legge definisce l’ammontare delle “economie lorde di spesa”, come più volte accennato le
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modalità concrete per conseguire l’obiettivo sono contenute nel Piano programmatico, che siconfigura di fatto come un “piano di fattibilità” che permette di raggiungere gli obiettivi dicontenimento della spesa nell’arco del triennio 2009-2012; se si vuol capire cosa succederànella scuola nei prossimi anni e le connesse responsabilità/competenze dei dirigenti, è quindiquesto il documento da prendere in esame. Scopo del presente lavoro è analizzarne la realepraticabilità, anche prendendo in esame interventi non esplicitamente previsti ma ipotizzati neldibattito di questi giorni.
E’ chiaro che l’attuazione del Piano avrà conseguenze pesanti di natura organizzativa edidattica nei diversi ordini di scuola, con connesse competenze/responsabilità per i dirigentidelle istituzioni scolastiche.
Il Piano è stato ufficialmente presentato in Parlamento lo scorso 26 settembre e si articola nelPiano vero e proprio e nella Relazione tecnica; prevede tre macro aree di intervento:
1. Revisione degli ordinamenti scolastici;
2. Riorganizzazione della rete scolastica, ivi compresi i centri territoriali per l’educazione
degli adulti e i corsi serali;
3. Razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane delle scuole.
Le tre macro aree sono state poi suddivise in interventi riguardanti il personale docente e in
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interventi riguardanti il personale ATA.
Dirigenti e personale ATA
Come già detto, la riduzione dei posti del personale ATA non pone problemi di fattibilità, anchese per quanto riguarda dirigenti e DSGA è in atto uno scontro tra Stato e Regioni suldimensionamento; sono previsti i seguenti tagli annuali per i tre prossimi anni scolastici, per untotale di 700 posti per i dirigenti e di 44.500 posti per il personale ATA :
TABELLA 1 – RIDUZIONE ANNUALE POSTI DIRIGENTI ED ATA
Dirigenti
233
D.S.G.A.
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233
Assistenti Amministrativi
3.484
Assistenti Tecnici
1.322
Collaboratori scolastici
9.692
Altri profili
102
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(Piano)
La Proposta di parere chiede di introdurre una piccola clausola di salvaguardia: eliminare leesternalizzazioni, al fine di ridurre i tagli in organico; proposta poco praticabile, almeno finchésono in vigore i contratti di appalto.
Docenti
Per il personale docente sono previsti cinque tipi di intervento, anche questi spalmati su tre anniscolastici, per un taglio in totale di 87.400 posti:
1.
Incremento dello 0,4 del rapporto alunni/classe (media alunni per classe)
2.
Interventi sulla scuola elementare: costituzione classi con il solo orario obbligatorio edeliminazione degli insegnanti specialisti di lingua inglese
3.
Interventi sulla scuola media: riduzione dell’orario delle lezioni a quello obbligatorio ex D.lgs59/2004 e revisione dell’organizzazione e dell’orario del tempo prolungato
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4.
Interventi sulla scuola superiore: revisione dei curricoli istitutivi e riconduzione di tutte lecattedre a 18 ore di insegnamento, con l’eliminazione della clausola di salvaguardia dellatitolarità
5.
Razionalizzazione dell’organico dei corsi serali e dei corsi per l’istruzione degli adulti
Appare evidente che gli interventi sui docenti non sono di facile attuabilità; esaminiamone lafattibilità, intervento per intervento, avendo come riferimento la Relazione allegata al Piano.
2-RAPPORTO ALUNNI/CLASSE
Nel piano programmatico è prevista una diminuzione di 12.800 posti a seguito dell’innalzamentodel rapporto alunni/classi (media alunni per classe) di uno 0,40 in tre anni:
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TABELLA 2-RAPPORTO ALUNNI/CLASSE (PIANO)
A.S. PROVVEDIMENTO TAGLI 2009/10 Innalzamento del rapporto alunni classe dello 0,20 6.000 2010/11 Innalzamento del rapporto alunni classe dello 0,10 3.400 2011/12 Innalzamento del rapporto alunni classe dello 0,10 3.400 TOTALE
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12.800
La Relazione suddivide il dato aggregato tra i diversi ordini di scuola, indicando però solo iltotale a regime, dopo tre anni; è chiaro comunque che la metà dei tagli (0,20 su 0,40)interesserà l’a.s. 2009/10 e un quarto (0,10 su 0,40) i due anni scolastici seguenti:
TABELLA 3-TAGLIO POSTI IN ORGANICO A.S.
SCUOLA ELEMENTARE
SCUOLA MEDIA
SCUOLA SUPERIORE
TOTALE
2009/10
2433
1.420
2547
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6.000
2010/11
1217
710
1273
3.400
2011/12
1217
710
1273
3.400
TOTALE
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4.867
2.840
5.093
12.800
(Elaborazione propria su dati Relazione)
La diminuzione dei posti è chiaramente una conseguenza della diminuzione del numero delleclassi; a tal proposito, va sottolineato che il Parere chiede che sia aumentato il numero minimodi alunni per classe, ma non il numero massimo, al fine di rispettare i parametri di agibilità(chiaro riferimento alla 626 e disposizioni connesse); a tal proposito, appare difficile capirecome, aumentando la media ed il numero minimo, sia possibile non aumentare il numeromassimo.
Prendiamo in esame cosa succede sul numero delle classi a seguito dell’innalzamento dellamedia di alunni per classe:
TABELLA 4-DIMINUZIONE CLASSI
ALUNNI 07/08
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2.579.938
1.625.651
2.570.010
TOTALE
CLASSI 07/08
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138.056
77.511
119.051
334.618
MEDIA 07/08
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18,69
20,97
21,59
NUOVA MEDIA
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19,09
21,37
21,99
DIMINUZIONE CLASSI
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2.902
1.404
2.401
6.707
DIMINUZIONE CLASSI IN %
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2,10
1,81
2,02
2,00
(Elaborazione propria su dati relazione)
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La Relazione considera la situazione a regime, dopo tre anni, e la diminuzione viene “spalmata”
su tutte le classi; appare evidente che la cosa “non regge”, perché la nuova media non può sic
et simpliciter
essere applicata a tutte le classi, anche a quelle in prosecuzione, ma solo a quelle iniziali di
ogni ciclo, dando per scontato che gli accorpamenti delle classi intermedie rimangano un fatto
residuale.
Se la diminuzione viene applicata solo sulle prime classi, si ha la seguente situazione, tenendo
conto che nel primo anno va operata la metà dei tagli e un quarto nei due anni seguenti:
TABELLA 5-DIMINUZIONE PRIME CLASSI IN TRE ANNI
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PRIMARIA
MEDIA
SUPERIORE
PRIME CLASSI 07/08
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27.611
25.837
23.810
DIMINUZIONE 09/10
1.451
24 / 120
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702
1.201
DIMINUZIONE 10/11
726
351
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601
DIMINUZIONE 11/12
725
351
600
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DIMINUZIONE IN % A REGIME
10,51
5,43
10,09
(Elaborazione propria su dati Relazione)
Come si vede, nella nostra ipotesi, l’incidenza in percentuale è molto più alta, soprattutto per le
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elementari e per il superiore. In più, va detto che il dato delle sole prime classi è poco
significativo, bisogna prendere in esame gli effetti di trascinamento, considerando così la
situazione a regime sul totale delle classi nei tre ordini di scuola:
TABELLA 6 – SITUAZIONE SCUOLA ELEMENTARE A REGIME
PRIMA
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SECONDA
TERZA
QUARTA
QUINTA
TOTALE
A.S. 07/08
29 / 120
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27.611
27.611
27.611
27.611
27.611
30 / 120
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138.055
A.S. 09/10
26.160
27.611
27.611
31 / 120
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27.611
27.611
136.604
A.S 10/11
25.435
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26.160
27.611
27.611
27.611
134.428
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A.S. 11/12
24.710
25435
26.160
27.611
27.611
34 / 120
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131.527
DIMINUZIONE
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6.529
(Elaborazione propria su dati Relazione)
Per la scuola elementare, a partire dall’a.s. 2011/12 avremmo quasi il 5% di classi in meno.
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Passiamo alla scuola media:
TABELLA 7-SITUAZIONE SCUOLA MEDIA A REGIME
PRIMA
SECONDA
TERZA
TOTALE
A.S. 07/08
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25.837
25.837
25.837
77.511
A.S. 09/10
25.135
25.837
25.837
76.809
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A.S 10/11
24.784
25.135
25.837
75.756
A.S. 11/12
24.433
24784
25.135
74.352
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DIMINUZIONE
3.159
(Elaborazione propria su dati Relazione)
Per la scuola media, la diminuzione delle classi supererebbe il 4%. Analizziamo infine la scuolasuperiore:
TABELLA 7-SITUAZIONE SUPERIORE A REGIME
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PRIMA
SECONDA
TERZA
QUARTA
QUINTA
TOTALE
A.S. 07/08
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23.810
23.810
23.810
23.810
23.810
119.050
A.S. 09/10
22.609
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23.810
23.810
23.810
23.810
117.849
A.S 10/11
22.008
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22.609
23.810
23.810
23.810
116.047
A.S. 11/12
21.408
22008
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22.609
23.810
23.810
113.645
DIMINUZIONE
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5.405
(Elaborazione propria su dati Relazione)
Per la scuola superiore, la simulazione è meno realistica, perché l’intervento potrebberiguardare le classi iniziali del primo e del secondo ciclo; il taglio sarebbe comunque intorno al4,5%.
In totale, si avrebbe una diminuzione sull’ordine delle 15.000 classi, a fronte delle circa 6.700ipotizzate dalla Relazione; di conseguenza, la riduzione dei posti arriverebbe a circa 28.000, afronte dei 12.800 previsti. Bisogna anche considerare che nel Piano la riduzione è scaglionatain tre anni, ma la scuola elementare ha un ciclo di cinque anni, per cui si dovrebbe considerareun ulteriore trascinamento di due anni e i numeri aumenterebbero di conseguenza.
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In conclusione, non è realistico ipotizzare una riduzione così drastica delle prime classi nelprossimo anno scolastico e nei due anni successivi, così come non è realistico ipotizzare uno“spalmamento” su tutte le classi; appare più realistica un’applicazione progressiva su tre anniper la scuola media e la scuola superiore, su cinque anni per la scuola elementare, ma in talcaso non si raggiungerebbero gli obiettivi di contenimento di spesa, nel triennio e soprattutto nelprimo anno.
3-SCUOLA ELEMENTARE
Come detto nella premessa, nella scuola elementare il Piano prevede due tipi di intervento:costituzione delle classi con il solo orario obbligatorio ed eliminazione degli insegnantispecialisti di lingua inglese:
TABELLA 8-INTERVENTI SULLA SCUOLA ELEMENTARE
ANNO SCOLASTICO
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TIPO DI INTERVENTO
RIDUZIONE POSTI
2009/10
Determinazione organico scuola primaria con il solo orario obbligatorio
10.000
Riduzione insegnanti specialisti lingua inglese scuola primaria
4.000
Innalzamento del rapporto alunni classe dello 0,20
2.433
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TOTALE A.S. 2009/10
16.433
2010/11
Determinazione organico scuola primaria con il solo orario obbligatorio- ulteriore riduzione-
4.000
Riduzione insegnanti specialisti lingua inglese scuola primaria- ulteriore riduzione -:
3.900
Innalzamento del rapporto alunni classe dello 0,10
1.217
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TOTALE A.S.2010/11
9.117
2011/12
Riduzione insegnanti specialisti lingua inglese scuola primaria- ulteriore riduzione -:
3.300
Innalzamento del rapporto alunni classe dello 0,10
1.217
TOTALE A.S. 2010/11
4.517
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TOTALE A REGIME
30.067
(Piano Programmatico+Relazione)
La riduzione dovuta all’innalzamento della media di alunni per classe è stata analizzata nelparagrafo precedente; vediamo ora gli altri due interventi, sulla base della Relazione.
2.1- Determinazione dell’organico della scuola primaria con il solo orario obbligatorio
La Relazione considera, per le sole classi a tempo normale, una riduzione dell’orario da 30 a27 ore settimanali, l’orario obbligatorio previsto dalla Moratti:
TABELLA 9-ORARIO A 27 ORE NEL TEMPO NORMALE
CLASSI A TEMPO NORMALE - O.D. 2008/09
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ORE IN MENO PER CLASSE
ORARIO DI SERVIZIO DOCENTI
RIDUZIONE POSTI
102.694
3
22
14.003
(Relazione)
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La riduzione a regime sarebbe di circa 14.000 posti, 10.000 nel primo anno e 4.000 nelsecondo.
Il calcolo effettuato nella relazione:
-
Al solito, fa riferimento al totale delle classi
-
non tiene conto delle attuali modalità di determinazione dell’organico nelle classi a modulo
-
non tiene conto dell’introduzione del “maestro unico” operato dalla legge 169/2008
Per quanto sopra, le previsioni della Relazione sono del tutto irrealistiche.
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Si può provare ad elaborare una simulazione tenendo conto della situazione attuale (1,5insegnanti per classe) e quella prevista dalla legge 169/2008 di un solo insegnante per classe:
TABELLA 10-MAESTRO UNICO SU TOTALE CLASSI A TEMPO NORMALE
CLASSI A TEMPO NORMALE - O.D. 2008/09
POSTI CON MODULO DI 1,5 INSEGNANTI PER CLASSE
POSTI CON MAESTRO UNICO
RIDUZIONE
102.694
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154.041
102.694
51.347
(Elaborazione propria su dati Relazione)
La riduzione a regime è pari a 51.347 insegnanti; seppure i dati siano sicuramente sovrastimati,poiché non sempre il modulo è di tre insegnanti su due classi esistendo anche moduli di quattroinsegnati su tre classi, sono comunque abbastanza vicini alla realtà.
A regime, avremmo un taglio ben maggiore di quello ipotizzato dal Piano; questa“sovrabbondanza” permette di ipotizzare soluzioni diverse rispetto al maestro unico, con unorario delle lezioni superiore alle 24 ore secche (27 o 30). Su questa linea, il Parere chiede chel’orario a 24 ore sia attivato solo a seguito di specifica richiesta delle famiglie e che siano in ognicaso assicurate anche i regimi orari a 27 e 30 ore.
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Rispetto alla tabella precedente, ipotizziamo che come prevede la legge il maestro unico siaintrodotto solo nelle prime classi, nel prossimo anno scolastico si avrà:
TABELLA 11-MAESTRO UNICO SU PRIME CLASSI
PRIME CLASSI A TEMPO NORMALE O.D. 2008/09
POSTI CON MODULO DI 1,5 MAESTRI PER CLASSE
POSTI CON MAESTRO UNICO
RIDUZIONE
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20.539
30.808
20.539
10.269
(Elaborazione propria su dati Relazione)
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Come si può notare, la riduzione è molto vicina a quella prevista dal Piano per l’a.s. 2009/2010;
a partire dall’anno scolastico seguente, si avrebbe un taglio sull’ordine dei 20.000 posti, ben
oltre la riduzione di 14.000 posti prevista dal Piano.
A partire dall’a.s. 2010/11, si può quindi ipotizzare un rapporto docente/classe intermedio tra
l’attuale 1,5 e l’uno secco del maestro unico; considerando le classi e i posti attuali, a regime
avremmo:
TABELLA 12-MAESTRO PREVALENTE
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POSTI A.S. 2008/09
TAGLI A REGIME
POSTI A REGIME
CLASSI A.S. 2008/09
RAPPORTO DOCENTE/CLASSE
154.041
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14.000
140.041
102.694
1,36
(Elaborazione propria su dati Relazione)
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Potremmo definire questa possibilità “ipotesi maestro prevalente” anziché “maestro unico”.
A questo proposito, va anche sottolineato che la figura del maestro unico pone non pochi
problemi a livello contrattuale, dato che l’orario di lavoro dei dicenti è pari a 22 ore settimanali di
lezione, a fronte delle 24 ore da coprire in ogni classe; al problema fa fronte quanto previsto
dalla Legge 169/2008 all’art. 4, che di seguito riportiamo per intero quale fulgido esempio di
“prosa legislativa”:
“2.Con apposita sequenza contrattuale è definito il trattamento economico dovuto all'insegnante
unico della scuola primaria, per le ore di insegnamento aggiuntive rispetto all'orario d'obbligo di
insegnamento stabilito dalle vigenti disposizioni contrattuali.
2-bis. Per la realizzazione delle finalità previste dal presente articolo, il ministro dell'economia e
delle finanze, di concerto con il ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, ferme
restando le attribuzioni del comitato di cui all'articolo 64, comma 7, del decreto-legge 25 giugno
2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, provvede alla
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verifica degli specifici effetti finanziari determinati dall'applicazione del comma 1 del presente
articolo, a decorrere dal 1 settembre 2009. A seguito della predetta verifica per le finalità di cui
alla sequenza contrattuale prevista dal comma 2 del presente articolo, si provvede, per l'anno
2009, ove occorra e in via transitoria, a valere sulle risorse del fondo d'istituto delle istituzioni
scolastiche da reintegrare con quota parte delle risorse rese disponibili ai sensi del comma 9
dell'articolo 64 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla
legge 6 agosto 2008, n.133, nei limiti dei risparmi di spesa conseguenti all'applicazione del
comma 1, resi disponibili per le finalità di cui al comma 2 del presente articolo e in ogni caso
senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.”
di fatto, si istituisce uno straordinario obbligatorio da pagare, per di più, con il Fondo
dell’Istituzione scolastica; facilmente intuibili le ricadute sul “clima” delle scuole.
2.2-Eliminazione degli insegnanti specialisti di lingua inglese
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Il Piano e la Relazione sono estremamente chiari: si va all’eliminazione progressiva degli
insegnanti di lingua inglese, con un taglio a regime di 11.200 posti, sostituiti dagli insegnanti
curricolari opportunamente formati; la Proposta di Parere chiede che vengano assicurati gli
“insegnamenti specialistici” di religione e di inglese, anche grazie ad un adeguato piano di
formazione.
Viene da chiedersi se non sia meglio eliminare dei posti di tipo comune (vedi punto precedente)
e lasciare gli specialisti, inserendoli in un unico organico funzionale insieme ai docenti di posto
comune, in rapporto alle esigenze delle singole scuole (un posto in più di specialista, un posto
in meno di tipo comune).
In ogni caso, appare difficilmente praticabile un taglio di 4.000 posti sin dal prossimo anno
scolastico: se si tiene conto che ogni specialista copre 8-10 classi, che sicurezza c’è che
saranno disponibili migliaia di maestri che avranno acquisito nel corso del corrente anno
scolastico una competenza adeguata?
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2.3-Il tempo pieno
Il tempo pieno (o per meglio dire, le 40 ore), in termini numerici non viene toccato dal Piano; il
Parere è molto esplicito: il tempo pieno va salvaguardato e vanno assicurati due insegnanti per
classe.
Bisogna però tener presente che, una volta che il modello didattico del “modulo” e del “tempo
pieno” non esistono più, l’unico punto fermo è il maestro unico (o prevalente) che fa 24 ore
nella classe; saranno possibili diversi tipi di espansione del tempo scuola, nei limiti dell’organico
assegnato, semplicemente “aggiungendo” insegnamenti ed attività al modello base di 24 ore
settimanali, nei limiti dell’organico disponibile.
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In questa ottica, anche l’attuale tempo pieno può dare un suo contributo, grazie all’eliminazione
delle copresenze:
TABELLA 13-ELIMINAZIONE COPRESENZE NEL TEMPO PIENO
CLASSI A T.P. (stima)
ORE DI COPRESENZA PER CLASSE
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TOTALE ORE COPRESENZA
ORE DOCENTE
POSTI DISPONIBILI
35.000
4
140.000
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22
6.364
(Elaborazione propria)
Questo monte-ore potrà essere utilizzato per espandere il modulo-base di 24 ore; oppure,
potrebbe far gola in termini di posti tagliabili da subito, nel caso gli altri tagli non fossero
sufficienti a raggiungere le economie di spesa previste.
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4-LA SCUOLA MEDIA
Per la scuola media,oltre all’innalzamento della media di alunni per classe, il Piano prevede due
ordini di interventi:
-
la riduzione dell’orario delle lezioni a quello obbligatorio ex D.lgs 59/2004
-
la revisione dell’organizzazione e dell’orario del tempo prolungato:
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TABELLA14-INTERVENTI SULLA SCUOLA MEDIA
ANNO SCOLASTICO
INTERVENTO
RIDUZIONE POSTI
2009/10
Determinazione organico scuola I grado con il solo orario obbligatorio e applicazione D.L.vo n. 59/04
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10.300
Innalzamento del rapporto alunni classe dello 0,20
1.420
Totale a.s. 2009/10
11.720
2010/11
Revisione dell’organizzazione e dell’orario del tempo prolungato nella scuola secondaria di I grado
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10.600
Innalzamento del rapporto alunni classe dello 0,10
710
Totale a.s. 2010/11
11.310
2011/12
Determinazione organico scuola I grado con il solo orario obbligatorio e applicazione D.L.vo n. 59/04 - ulteriore riduzione -
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3.000
Revisione dell’organizzazione e dell’orario del tempo prolungato nella scuola secondaria di I grado-Ulteriore riduzione
3.000
Innalzamento del rapporto alunni classe dello 0,10
710
Totale a.s. 2011/12
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6.710
TOTALE GENERALE
29.740
(Piano)
Per prima cosa, notiamo che in quanto sopra riportato va registrata una anomalia nellatemporizzazione degli interventi: la ridefinizione del tempo prolungato inizia dall’a.s. 2010/11,mentre la Relazione la fa partire dal prossimo anno scolastico e la cosa sembra senz’altro piùrealistica; il complesso degli interventi può quindi essere riformulato come di seguito:
TABELLA15-INTERVENTI SULLA SCUOLA MEDIA ex RELAZIONE
2009/10
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Determinazione organico scuola I grado con il solo orario obbligatorio e applicazione D.L.vo n. 59/04
10.300
Revisione dell’organizzazione e dell’orario del tempo prolungato nella scuola secondaria di I grado
10.600
Innalzamento del rapporto alunni classe dello 0,20
1.420
Totale a.s. 2009/10
22.320
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2010/11
Determinazione organico scuola I grado con il solo orario obbligatorio e applicazione D.L.vo n. 59/04 - ulteriore riduzione -
3.000
Revisione dell’organizzazione e dell’orario del tempo prolungato nella scuola secondaria di I grado-Ulteriore riduzione
3.000
Innalzamento del rapporto alunni classe dello 0,10
710
Totale a.s. 2010/11
6.710
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2011/12
Innalzamento del rapporto alunni classe dello 0,10
710
Totale a.s. 2011/12
710
TOTALE GENERALE
29.740
4.1- Determinazione organico scuola I grado secondo i parametri previsti dal D.Lgs n. 59/04tenendo conto del solo orario obbligatorio
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La Relazione considera una diminuzione di tre ore dell’orario delle lezioni rispetto all’attuale:
TABELLA 16-RIDUZIONE DI TRE ORE NELLE CLASSI A TEMPO NORMALE
(DA 32 A 29)
CLASSI/ O.D. 08-09
ORE IN MENO PER CLASSE
ORARIO DOCENTI
POSTI IN MENO
57.659
3
18
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9.600
(Relazione)
Un’altra riduzione è prevista per le classi di bilinguismo:
TABELLA 17-RIDUZIONE DI UN'ORA NELLE CLASSI DI BILINGUISMO
(DA 33 A 32)
CLASSI
ORE IN MENO PER CLASSE
ORARIO DOCENTI
POSTI IN MENO
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18.000
1
18
1.000
(Relazione)
Si deve notare che quanto appena esposto appare non fondato.
Attualmente, le classi a tempo normale hanno un orario di 30 ore settimanali, uguale a quelloeffettuato prima della Moratti; va considerato infatti che il D.Lgs 59/2004 prevede un orariominimo di 27 ore, a cui si sono aggiunte due ore di seconda lingua comunitaria e un’altra ora di“Laboratorio” arrivando così alle 30 ore di cui sopra.
In ogni caso, ciò che conta è che l’organico viene assegnato sulla base delle 30 ore; l‘unicaeccezione è costituita da Educazione Tecnica, per cui viene fatta salva la titolarità dei docenti inservizio nel caso siano in numero maggiore rispetto ai posti spettanti.
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Inoltre, come al solito, la riduzione viene applicata su tutte le classi, anziché solo sulle prime.
Se si volesse veramente effettuare una riduzione di tre ore nell’orario delle lezioni, sarebbenecessario passare da 30 a 27 ore settimanali, perché passando a 29 ore la riduzione sarebbedi un’ora e non di tre; nella tabella seguente vengono esaminate le diverse opzioni:
TABELLA 18-ORARI SCUOLA MEDIA
ORARIO PRE-MORATTI
ORARIO ATTUALE (27+3= 30 ORE)
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ORARIO 29 ORE
ORARIO 27 ORE
LETTERE 11 9 8 8 COSTITUZIONE 0 1 1 1 MATEMATICA 4 4 4
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4 SCIENZE 2 2 2 2 ED.TECNICA 3 2 2 1 INGLESE 3 3 3 2 LINGUA 2 0 2 2 2
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ED.ARTISTICA 2 2 2 2 ED.MUSICALE 2 2 2 2 ED.FISICA 2 2 2 2 RELIGIONE 1 1 1 1
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TOTALE 30 30 29 27 (Elaborazione propria) Si ipotizza che: - l’attuale “laboratorio” venga sostituito dallo studio di Cittadinanza e Costituzione - nell’orario a 29 ore ci sia una riduzione di un’ora di Lettere - nell’orario a 27 ore ci sia una riduzione di un’ora per Lettere, Inglese ed Ed.Tecnica Va considerato che il Parere chiede addirittura un orario flessibile di 29 o 30 ore, sulla base delPOF delle diverse scuole; in caso di accoglienza del parere, semplicemente non si avrebbealcuna riduzione di posti e conseguentemente alcuna economia. Naturalmente, il discorso cambia di molto se si prende in esame una riduzione del temponormale a 27 ore settimanali: in tal caso, a regime il taglio si posizionerebbe oltre la soglia dei20.000 posti; ipotesi poco realistica, ma è bene ricordare che D.Lgs 59/2004, a cui fariferimento il Piano, prevede un orario obbligatorio di 27 ore settimanali…
Oltre all’intervento sull’orario di lezione, ne viene previsto un altro sulla cattedra di lettere:
TABELLA 19- RIDUZIONE CATTEDRE DI LETTERE CATTEDRE
ORE IN MENO SU META' CATTEDRE
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ORARIO DOCENTI
POSTI IN MENO
32.400
3
18
2.700
(Relazione)
La Relazione considera che esistano 32.400 cattedre di lettere nei corsi completi e che metà diqueste cattedre (una per corso) abbia tre ore a disposizione.
Anche in questo caso, il tutto appare non fondato, in quando si rifà alla situazione pre-Moratti enon tiene conto delle modalità di costituzione delle cattedre; nella situazione attuale con unorario a 30 ore, ogni corso ha due cattedre di lettere con 6 ore a disposizione (non 3), ma non èpossibile riportare la cattedra a 18 ore.
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Va infine considerato che la Relazione fa molta confusione anche sul numero delle classi; infattivengono considerate:
-
57.659 classi a tempo normale
-
18.000 di bilinguismo
-
23.875 classi di tempo prolungato.
Il totale sarebbe di 99.534 classi in organico di diritto 2008/09, cosa del tutto irrealistica se sitiene conto che la stessa Relazione considera 77.511 classi in organico di fatto 2007/08;realisticamente, i numeri giusti dovrebbero essere 57.659 classi a tempo normale (ivi compresoil bilinguismo), più 19.600 classi di tempo prolungato, come vedremo in seguito, per un totale di77.259 classi.
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Nell’effettuare le simulazioni seguenti, si terrà conto di 57.659 classi a tempo normale, con unorario di 29 ore settimanali e la conseguente riduzione di lettere a 8 ore, più l’ora di Cittadinanzae Costituzione (totale 9 ore per classe); inoltre, non si fa riferimento alle ore a disposizione, masi tiene piuttosto conto delle modalità di costituzione delle cattedre:
TABELLA 20-SITUAZIONE ATTUALE
CLASSE
NUMERO CLASSI
RAPPORTO CLASSE/DOCENTE
POSTI
PRIMA
19.220
1,5
12.813
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SECONDA
19.220
1,5
12.813
TERZA
19.220
1,5
12.813
TOTALE
38.440
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(Elaborazione propria)
Nella situazione attuale, l’organico viene costituito (salvo piccole eccezioni) considerando duedocenti per tre classi; se l’insegnamento di lettere venisse portato a 9 ore per classe, l’organicopotrebbe essere costituito considerando un docente ogni due classi. Applicando la novità soloalle prime con una parziale eliminazione delle ore a disposizione, si avrebbe:
TABELLA 21-IPOTESI 29 ORE IN PRIMA
CLASSE
NUMERO CLASSI
RAPPORTO CLASSE/DOCENTE
POSTI
RIDUZIONE POSTI
PRIMA
19.220
2
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9.610
SECONDA
19.220
1,5
12.813
TERZA
19.220
1,5
12.813
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TOTALE
35.237
3.203
(Elaborazione propria)
Come si vede, la riduzione sarebbe comunque ben lontana dai 10.300 posti ipotizzati dal Piano.
Si può fare un’ulteriore ipotesi, che si basa sull’applicazione di quella precedente in tutte leclassi:
TABELLA 22-IPOTESI 29 ORE IN TUTTE LE CLASSI E CATTEDRE A 18 ORE
CLASSE
NUMERO CLASSI
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RAPPORTO CLASSE/DOCENTE
POSTI
RIDUZIONE POSTI
PRIMA
19.220
2
9.610
SECONDA
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19.220
2
9.610
TERZA
19.220
2
9.610
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TOTALE
28.830
9.610
(Elaborazione propria)
In questo caso si sarebbe molto vicini all’obiettivo di un taglio di 10.300 posti per il prossimoanno; si deve anche considerare che un certo numero di insegnanti di Ed.Tecnica sonoattualmente utilizzati in soprannumero nelle scuole di titolarità e che potrebbero essereriassorbiti, avvicinando così l’obiettivo dei 10.300 posti in meno.
4.2-Revisione dell’organizzazione e dell’orario del tempo prolungato
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Il secondo ordine di interventi riguarda il tempo prolungato, in tre direzioni:
-
fissazione dell’orario settimanale a 36 ore
-
eliminazione delle copresenze
-
riconduzione all’orario normale nelle situazioni dove non siano presenti strutture che rendanopossibili almeno tre pomeriggi a settimana o non sia prevista l’attivazione di un corso intero.
Per quanto attiene ai primi due criteri, si avrà:
TABELLA 23-RIDUZIONE DELL’ORARIO ED ELIMINAZIONE COPRESENZE
(DA 45 A 36 ORE SETTIMANALI)
CLASSI
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ORE IN MENO PER CLASSE
ORARIO DOCENTI
POSTI IN MENO
19.600
9
18
9.800
(Relazione)
Per quanto attiene al terzo criterio, si avrà:
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TABELLA 24-RICONDUZIONE ALL’ORARIO NORMALE
(DA 45 A 29 ORE SETTIMANALI)
CLASSI
ORE IN MENO PER CLASSE
ORARIO DOCENTI
POSTI IN MENO
4.275
16
18
3.800
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(Relazione)
Questo secondo intervento non pone problemi di fattibilità, a parte la solita questione che vieneprevisto per tutte le classi, non solo per le prime; l’eliminazione delle copresenze e lariconduzione dell’orario a 36 ore pone invece diversi problemi:
-
le classi sono di meno, come sopra già detto
-
non viene considerata la mensa, per almeno tre giorni a settimana, dato che il Piano ponecome condizione l’effettuazione di lezioni per almeno tre pomeriggi a settimana
-
la riduzione si applica a tutte le classi, non solo alle prime.
Tenendo presente che a Proposta di Parere chiede un orario di 40 ore, si può avanzare laseguente ipotesi, prevedendo 36 ore di lezione più tre di mensa, su un totale di 15.325 classi:
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TABELLA 25-RICONDUZIONE DELL’ORARIO ED ELIMINAZIONE COPRESENZE
(DA 45 A 39 ORE SETTIMANALI)
CLASSI
ORE IN MENO PER CLASSE
ORARIO DOCENTI
POSTI IN MENO
15.325
6
18
5.108
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(Elaborazione propria)
Naturalmente, applicata solo alla prima classe la riduzione sarebbe sull’ordine dei 1.700 postiall’anno.
Come si vede, siamo ben lontani dall’obiettivo di una riduzione di 13.600 posti.
In conclusione, gli obiettivi di economie di spesa appaiono difficilmente raggiungibili, salvoipotizzare più drastiche riduzioni di orario (27 o 28 ore a settimana).
5- LA SCUOLA SUPERIORE E L’ EDUCAZIONE DEGLI ADULTI
Per quanto attiene alla scuola superiore, il Piano prevede:
TABELLA 26-INTERVENTI SULLA SCUOLA SUPERIORE
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2009/10
Eliminazione clausola salvaguardia titolarità nella riconduzione delle cattedre a 18 ore di insegnamento
2.000
Riconduzione di tutte le cattedre a 18 ore di insegnamento
5.000
Revisione dei curricoli istitutivi II grado
3.300
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Innalzamento del rapporto alunni classe dello 0,20
2547
TOTALE A.S. 2009/10
12.847
2010/11
Revisione dei curricoli istitutivi II grado
3.700
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Innalzamento del rapporto alunni classe dello 0,10
1273
TOTALE A.S. 2010/11
4.973
2011/12
Revisione dei curricoli istitutivi II grado
7.000
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Innalzamento del rapporto alunni classe dello 0,10
1273
TOTALE A.S. 2011/12
8.273
TOTALE A REGIME
26.093
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(Piano)
Per quanto attiene all’eliminazione della clausola di salvaguardia, la Relazione si rifà allasituazione susseguente ai trasferimenti relativi al corrente anno scolastico: duemila docentirisultati soprannumerari non sono stati trasferiti d’ufficio, cosa che verrà fatta per il prossimoanno, con la conseguente riduzione di circa 2.000 posti; l’operazione non pone problemi difattibilità, salvo il fatto che è (oggi) difficilmente quantificabile.
Più impegnativo in termini di fattibilità il secondo provvedimento: 5.000 posti in meno…Riguarderà le discipline le cui cattedre non sono state ancora ricondotte a 18 ore effettive diinsegnamento; appare evidente che la questione è strettamente legata ai nuovi orari e ai nuoviordinamenti dei diversi settori della scuola superiore (Licei ed istruzione tecnico/professionale),per cui al momento non è possibile valutarne la fattibilità e l’ordine di grandezza.
Per quanto attiene ai nuovi orari e ai nuovi curricoli, la relazione considera che la riduzione diorario sarà in media di tre ore e riguarderà circa il 70% delle classi (83.600 su 118.000), con unconseguente taglio a regime di circa 14.000 posti:
TABELLA 27-RIDUZIONE ORARIO
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TOTALE CLASSI
CLASSI INTERESSATE
RIDUZIONE ORE
ORARIO DOCENTI
RIDUZIONE POSTI
118.000
83.600
3
18
14.000
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(Relazione)
La previsione appare in questo caso più realistica, perché è progressiva nei tre anni; non èpossibile comunque analizzarne la fattibilità sulla base di informazioni così generiche.
Come ultima annotazione, possiamo dire che il Piano prevede un taglio di 1.500 posti nell’EDA;la Relazione non fornisce ulteriori informazioni, per cui l’unica annotazione possibile è cheappare poco realistica una riduzione concentrata tutta nel prossimo anno scolastico.
6-LA DIMENSIONE DELLA MANOVRA
Da quanto finora detto emergono con chiarezza i grossi problemi di fattibilità nel raggiungimentodegli obiettivi di taglio della spesa previsti dall’art. 64 della Legge 133/2008; la cosa non devemeravigliare, se solo si prende in considerazione l’entità della manovra:
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TABELLA 28-INCIDENZA TAGLI
SCUOLA ELEMENTARE
ORGANICO A.S. 07/08
TAGLI
TAGLI IN %
A.S. 20 09/10
232.015
16.433
7,08
108 / 120
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A.S. 2010/11
232.015
9.117
3,93
A.S. 2011/12
232.015
4.517
1,95
TOTALE A REGIME
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232.015
30.067
12,96
SCUOLA MEDIA
ORGANICO A.S 07/08
TAGLI
TAGLI IN %
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A.S. 2009/10
155.411
11.720
7,54
A.S. 2010/11
155.411
11.310
7,28
111 / 120
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A.S. 2011/12
155.411
6.710
4,32
TOTALE A REGIME
155.411
29.740
19,14
SCUOLA SUPERIORE
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ORGANICO A.S. 07/08
TAGLI
TAGLI IN %
A.S. 2009/10
213.925
113 / 120
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12.847
6,01
A.S. 2010/11
213.925
4.973
114 / 120
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2,32
A.S. 2011/12
213.925
8.273
3,87
115 / 120
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TOTALE A REGIME
213.925
26.093
12,20
TOTALE SU TUTTI GLI ORDINI
116 / 120
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601.351
85.900
14,28
(Elaborazione propria; esclusi posti di sostegno ed EDA)
Come si vede, siamo in presenza di una manovra che investe un sesto della scuola italiana, un
servizio estremamente complesso dove è difficile…anche tagliare!
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Anche in termini economici, il discorso non è semplice, a partire dal fatto che bisogna passare
dall’anno scolastico all’anno solare:
TABELLA 29-EFFETTI ECONOMICI DEL PIANO
ANNO STIMA ART. 64 DIFFERENZA
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2009
411.920.000
456.000.000
-44.080.000
2010
1.521.000.000
1.650.000.000
-129.000.000
2011
2.330.000.000
2.538.000.000
-208.000.000
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2012 2.800.000.000 3.188.000.000 -388.000.000 (Elaborazione propria) Nell’effettuare la stima, sono stati considerati gli importi stipendiali iniziali delle diverse categoriedi personale, dato che il Piano comporterà la mancata assunzione di personale precario; comesi vede, anche realizzando tutti gli interventi previsti dal Piano, l’obiettivo di riduzione di spesanon viene raggiunto, manca circa un 12%; se si considerano invece gli importi stipendiali a finecarriera, succede che si andrebbe oltre gli obiettivi posti dalla legge, si arriverebbe adun’economia di spesa intorno ai tre miliardi e mezzo di euro. Probabilmente, il Piano haconsiderato un importo stipendiale medio; se però è corretta la nostra osservazione in meritoalla mancata assunzione di personale precario, vuol dire che gli interventi non produrranno inogni caso le riduzioni di spesa previste dalla legge.
A conclusione della nostra analisi, emerge con chiarezza che il Piano programmatico risulta deltutto irrealistico, si basa su ipotesi non praticabili e contiene anche diversi errori materiali. In effetti, il Parere dell’VIII ne chiede la non attuazione, se non in minima parte. Va però considerato che il vero dominus della questione è il MEF, non l’MPI: cosa diràTremonti?
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