RADIOTERAPIAG. Poles
Le radiazioni ionizzanti più usate sono :
RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHERaggi XRaggi GammaElettroni ad elevatissima frequenza (Acceleratori lineari)
RADIAZIONI CORPUSCOLATEParticelle alfa, beta e neutroni (particelle pesanti, agiscono di solito solo in superficie)
Radiazioni ELETTROMAGNETICHE
Raggi X : originano da un a piastra di Tungsteno sottoposta a corrente elettrica ad alto voltaggio.Raggi gamma : originano dalla disintegrazione di atomi radioattivi (es. CO 60).Elettroni ad alta frequenza (milioni di elettron-volt prodotti negli acceleratori lineari); modificano la struttura molecolare della cellula bersaglio.
MISURAZIONE delle RADIAZIONI
• La dose letale di radiazioni si indica in termini di rad (Dose di Radiazioni Assorbite) o gray.
• 1 rad = 100 erg per gr. di tessuto irradiato• 1 gray = 100 rad• La dose media letale (MLD) per la maggior parte
dei tumori è di 300 rad (del tutto indicativa).• Sul piano teorico, circa il 37% delle cellule
irradiate non subirà alcun danno letale.
DANNI da IRRADIAZIONE
• I danni che comunemente si rilevano sono dermatiti e mucositi, oltre che fibrosi dei vari connettivi. In caso di superfici irradiate molto estese vi è la possibilità di nausea e vomito (malattia da raggi).
• Se viene irradiato il midollo emopoietico, si riscontrerà leuco-piastrinopenia e in un tempo successivo, anemia.
DANNI da IRRADIAZIONE
• L'irradiazione delle gonadi comporta sterilità permanente.
• L'irradiazione di zone pilifere comporta alopecia permanente.
• Per la particolare gravità si segnala la possibilità di fibrosi polmonare e cardiaca con conseguente deficit d’organo.
DANNI da IRRADIAZIONE
• Campi radioterapici che interessano la pelvi possono avere quali conseguenze mucositi del retto e della vescica con tenesmo rettale e cistiti da raggi.
• Possibilità di fistole degli organi pelvici (es.: retto vescicali, rettovescico vaginali, ecc.) con notevole compromissione della qualità di vita.
MARCATORI TUMORALI
Per markers tumorali si intendono tutte quelle sostanze qualitativamente o
quantitativamente rilevabili nel sangue, per le quali è dimostrabile una correlazione con
le neoplasie maligne.
Marker ideale
• Un marker ideale dovrebbe presentare le seguenti caratteristiche:
• 1) essere presente in quantità adeguata nella fase preclinica della malattia.
• 2) essere presente in tutti i soggetti malati e assente in tutti i soggetti sani.
• 3) essere specifico per ogni tipo di neoplasia, quindi dalla sua presenza è possibile risalire all'organo interessato.
• 4) presentare correlazione tra stadio della malattia e quantità di markers rilevabile.
• Per il momento nessuno dei markers in uso soddisfa, in tutto o in parte, questi criteri per cui la loro valutazione può essere solo quantitativa e i valori ottenuti devono essere interpretati secondo le leggi statistiche e non matematiche.
SENSIBILITA’
Sensibilità: definisce la probabilità che un marker sia positivo in presenza di un determinato tumore. In pratica il marker ideale dovrebbe essere presente (positivo) in tutti i portatori di un tipo particolare di tumore. Non essendo questo possibile, la sensibilità è data dal rapporto:
numero dei risultati veri positivi
sensibilità = ---------------------------------------------- x 100 totale degli ammalati
SPECIFICITA’
Specificità: definisce la probabilità che un marker sia negativo in assenza di un determinato tumore. Il marker ideale dovrebbe essere sempre assente (negativo) in una persona sana o comunque non affetta da un dato tipo di tumore.
Si ottiene dal rapporto: numero dei risultati veri negativi
specificità = ---------------------------------------------- x 100
totale dei sani
La determinazione contemporanea di più markers
permette di migliorare le possibilità diagnostiche
CLASSIFICAZIONE DEI MARKERS TUMORALI
A) Antigeni tumori-associati:1) sostanze biochimiche note, identificate mediante antisieri anti-tumore:
CEA antigene carcino embrionaleAFP alfa feto proteinaTPA antigene polipeptidico tissutalePSA antigene prostatico specificoSCC antigene del carcinoma squamoso.
2) marcatori mucinici identificati da anticorpi monoclonali.
CLASSIFICAZIONE DEI MARKERS TUMORALI
B) Ormoni: a sede eutopica provenienti da una ghiandola ipersecernente per trasformazione neoplastica (es.insulina, glucagone, catecolamine, prolattina), oppure a sede ectopica quando un tumore in un organo specifico produce un ormone che normalmente non dovrebbe esserci, ad es. gonadotropina corionica, presente in gravidanza, prodotta da un tumore del testicolo o dell'ovaio.
CLASSIFICAZIONE DEI MARKERS TUMORALI
C) Enzimi prodotti in quantità non fisiologica, ad esempio elevatissimi valori di fosfatasi alcalina nelle metastasi ossee o epatiche.
D) Vari: prodotti aspecifici del normale metabolismo secreti in quantità abnorme, ad esempio elevati livelli idrossiprolina, rame, calcio, ecc. o anomalie dei normali parametri umorali ad esempio aumento considerevole della VES, PCR, ecc.
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