QUANDO UN COMPLIMENTO NON E’ UN COMPLIMENTOAtteggiamenti e Opinioni 2011/2012 Silvia MariLuca Andrighetto
Alessandra SuraceAndrea LanzaAngelo OldaniMarco DamianoValeria Di Rosa
Presentazione di:
When is a compliment not a compliment? Evaluating expressions of positive stereotypes
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Articolo
Alexander M. Czopp, Prof. di psicologia all’Università di Toledo
02
Obiettivo della ricerca
Capire in che modo gli individui valutano i “complimenti” a loro indirizzati
Stereotipi Positivi
Sessualità, Nazionalità, Etnia, Religione, Politica,..
Pregiudizi
02
Stereotipi esempio
03
Ipotesi
Verificare se gli stereotipi positivi, a differenza di quelli negativi siano di qualità ammirevoli o complimenti rivolti ai membri di un gruppo
es. I neri nello sport sono più forti rispetto ai bianchi
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Studio 1
I partecipanti neri valutano una studentessa bianca che loda le capacità atletiche di neri americani.
(come vengono valutate queste affermazioni?)
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Studio 2
Partecipanti bianchi e neri osservano un’interazione interraziale che coinvolge un attore bianco e uno nero.L’attore bianco esprime in un caso stereotipi positivi e nell’altro una situazione di controllo senza stereotipi.
(Gli stereotipi positivi vengono vengono valutati positivamente?)
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Studio 1 - Metodo
Valutazione di un’intervista di una ragazza bianca che loda le capacità atletiche dei neri.
Procedura: I partecipanti visionano degli “spezzoni” di video dell’intervista di una
studentessa bianca del college candidata al comitato di diversità. I
partecipanti hanno valutato la studentessa rispetto ad 8 caratteristiche
personali (es. amichevole, arrogante, caloroso etc).
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Studio 1 - Metodo
Video “stereotipo positivo”:
“i think it’s great that so many of the Blanck students are involved in sports. Black people are just so athletic and it’s a good example of trying to succeed by using their natural talents”
Video “di controllo”:
“it’s really important to emphasize the different positive contribution of minority groups that enrich campus life for everyone”
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Studio 1 - Partecipanti
Le domande dell’intervista erano incentrate sul tema della diversità all’interno del campus.
Partecipanti: 66 americani neri (28 f – 38 m)
Eta’ media: 25.2
Strumento di misura: Scala a 7 punti:
1 = strongly disagree; 7 =strongly agree.
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Studio 1 - Risultati
I partecipanti hanno valutato la candidata come significativamente meno simpatica nella condizione di stereotipo positivo rispetto alla situazione di controllo e meno qualificata a far parte del comitato di diversità.
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Studio 2 – Perchè?
Per replicare i risultati dello studio 1 ed esaminare questioni aggiuntive.
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Studio 2 – Metodo
Valutazione di un’interazione interraziale tra un attore bianco e nero.
Procedura:
I partecipanti visualizzano due video interpretati da attori che simulano due
situazioni diverse e rispondono ad una serie di domande per giudicare:
•Le caratteristiche personali degli attori
•L’indice di realismo
•L’interazione interraziale
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Studio 2 - Metodo
I video:Situazione di controllo
II video:Interazione con presenza di stereotipi positivi
Interazione fra un maschio e una donna bianca in assenza di stereotipi
Conversazione tra un maschio bianco e uno nero dove il primo fa un complimento riguardo il talento e il successo degli atleti neri nello sport. Un’istante dopo il video si interrompe per evitare eventuali influenze sulla risposta dell’osservatore
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Studio 2 - Partecipanti
Partecipanti: 90 bianchi (74 f – 16 m)
51 neri (35 f – 16 m)
Strumento di misura: Scala a 7 punti:
1 = Not very reall strongly disagree
7 = Very reall strongly agree.
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Studio 2 - Risultati
Tutti i partecipanti pensano che l’interazione con stereotipi positivi è poco utile per l’interazione interraziale.In particolare, i partecipanti neri percepiscono queste interazioni meno costruttive rispetto ai bianchi.
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Conclusioni
Attraverso i due esperimenti i partecipanti hanno valutato l’attore bianco che esprimeva stereotipi positivi meno simpatico e più prevenuto rispetto alla situazione di controllo.
Sia i neri che bianchi hanno percepito i due studi come due situazioni piuttosto realistiche
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Conclusioni
I partecipanti bianchi hanno valutato le espressioni contenenti stereotipi positivi in maniera più favorevole rispetto ai neri, ma comunque poco utili per instaurare relazioni interraziali.
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Conclusioni
I bianchi sono consapevoli della “negatività” degli stereotipi positivi ma, l’ansia e la preoccupazione che provano quando hanno delle interazioni interraziali li portano ad adoperare stereotipi positivi.
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Conclusioni
A loro volta, i neri credono che i bianchi siano prevenuti nei loro confronti, quindi percepiscono complimenti e stereotipi positivi non in modo positivo.
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