PROGETTO FONDI CEI 8xmille RIFONDIAMOCI Laboratorio di
Formazione per Volontari Siracusa, 01/07/2014 Sede Caritas
Diocesana di Siracusa Via della Conciliazione n.6
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Analisi dei vostri spuntiPrima di iniziare, partiamo da ci che
per noi tutti veramente Importante, ovvero: Chiarificazione di
alcuni aspetti tecnici legati al Progetto Fondi CEI 8xmille
Rifondiamoci (perch questo Progetto, qual lobiettivo generale del
Progetto, quali sono gli obiettivi specifici del Progetto, quali
saranno i miglioramenti che deriveranno dalla messa in atto del
Progetto); Acquisizione di un metodo specifico ed adeguato, da
applicare univocamente durante il nostro servizio presso i Centri
dascolto Territoriali; Confronti costanti sulla base delle
esperienze vissute, da vivere come momenti di condivisione in grado
di fornirci informazioni e suggestioni su cui lavorare e
riflettere; Conoscenza ed appropriato utilizzo delle risorse a
disposizione dei Centri dascolto Territoriali, come sinonimo di
qualit del servizio e come viatico In grado di favorire la
costituzione di una rete solida ed efficiente Progetto
Rifondiamoci
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IL PROGETTO FONDI CEI 8xmille RIFONDIAMOCI" Alla luce
dellanalisi di cui sopra, Il Progetto si porr come punto di
partenza per dare il via ad una Rifondazione, strutturale ed
organizzativa, dei servizi Caritas (iniziando dai Centri dascolto
territoriali, per poi proseguire con la creazione dell Osservatorio
delle Povert e delle Risorse e lelaborazione di Progetti legati a
specifiche problematiche riscontrate nel territorio) presenti a
Siracusa, mediante: lutilizzo di un metodo e di strumenti
specifici, atti a migliorare la qualit dei servizi; l'avvio di una
serie di nuovi di servizi integrati pensati ad hoc, frutto di una
conoscenza capillare del territorio; la valorizzazione della rete
di interazione tra le realt Caritas presenti sul territorio
Progetto Rifondiamoci
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IL CENTRO D'ASCOLTO Dall'Ascolto e dallAccoglienza della
persona conseguono le altre funzioni specifiche: 1. Presa in carico
delle storie di sofferenza e definizione di un progetto di
liberazione" ; 2. Orientamento delle persone verso una rilettura
delle reali esigenze e una ricerca delle soluzioni pi indicate e
dei servizi pi adeguati presenti sul territorio; 3. Accompagnamento
di chi sperimenta la mancanza di punti di riferimento e di
interlocutori che restituiscano la speranza di un cambiamento,
mettendo in contatto la persona con i servizi presenti sul
territorio ed attivando tutte le risorse possibili; 4. Prima
risposta per i bisogni pi urgenti, sempre attraverso il
coinvolgimento delle comunit parrocchiali e del territorio Progetto
Rifondiamoci
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IL CENTRO D'ASCOLTO Il Centro di ascolto svolge, al fianco del
servizio ai poveri, un servizio di animazione della comunit
cristiana espressa soprattutto dalle funzioni di: sussidiariet,
poich rivolge il suo servizio a persone che vivono in condizione di
povert e che ancora non hanno trovato accoglienza e ascolto a
linterno della comunit parrocchiale; stimolo, poich svolge il suo
servizio di ascolto in continuo dialogo con gli altri Centri di
ascolto (parrocchiali, vicariali e territoriali/zonali). supporto,
poich non si sostituisce alle attivit svolte allinterno delle
comunit parrocchiali, bens si integra ad esse Progetto
Rifondiamoci
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ACQUISIRE UN METODO SPECIFICO ED ADEGUATO: ASCOLTO E
COMUNICAZIONE Progetto Rifondiamoci
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ACQUISIRE UN METODO SPECIFICO ED ADEGUATO: ASCOLTO E
COMUNICAZIONE Il processo dascolto , in considerazione
dellevoluzione della sfera relazionale umana e sociale, unattivit
comunicativa che richiede il pieno coinvolgimento cognitivo ed
empatico dellascoltatore. Sappiamo, infatti, che sentire (come
azione di recepimento dei suoni attraverso il canale uditivo) non
equivale ad ascoltare (come azione di predisposizione verso
unattivit di cui si ha consapevolezza); in realt, chi ascolta
"percepisce un input, ovvero discorso verbale in entrata
(solitamente coacervato ad altri segnali sonori, come i rumori di
fondo) e da questo input seleziona indizi per potersi costruire un
modello o rappresentazione mentale del messaggio che il soggetto
parlante sta cercando di trasmettere" (Anderson e Lynch 1988). In
questottica, quindi, lascolto assume la rilevanza di un processo
assolutamente attivo Progetto Rifondiamoci
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ACQUISIRE UN METODO SPECIFICO ED ADEGUATO: ASCOLTO E
COMUNICAZIONE L ascolto un processo costruttivo, che implica la
presenza di un ascoltatore attivo e consapevole, ovvero una persona
che sa perch ascolta (ha uno scopo), che cosa ascolta (seleziona le
informazioni rilevanti), come ascolta (sceglie le tecniche
appropriate) e che, considerando tutti gli elementi sopraccitati,
configurer chi ascolta (il nostro interlocutore); Un buon
ascoltatore non resta semplicemente in attesa di udire informazioni
(ascolto passivo): cerca, piuttosto, di facilitare allinterlocutore
lesposizione dei contenuti del messaggio, sintonizzandosi sulla sua
frequenza e compiendo piccole azioni di partecipazione che
sublimano la sua posizione di vivo interesse nei confronti
dellargomento (ascolto attivo); Progetto Rifondiamoci
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ACQUISIRE UN METODO SPECIFICO ED ADEGUATO: ASCOLTO E
COMUNICAZIONE E importante saper identificare la struttura delle
informazioni dei vari formati comunicativi e tipi di discorso (nel
nostro caso, momenti dascolto de visu, ove ci verranno descritte le
problematiche salienti vissute dal nostro interlocutore, il quale,
evidentemente, non in grado di affrontare e superare da solo) e
saper individuare le informazioni importanti sulla base degli scopi
dellascolto (es. creazione di un progetto di liberazione dalla
condizione di difficolt, partendo dalle risorse conosciute ed
accessibili, che sia specifico in considerazione di quanto espresso
e carpito dal confronto con il nostro interlocutore). I fattori di
natura socio-affettiva e motivazionali condizionano molto il modo
in cui vengono percepiti i compiti di ascolto, e, di conseguenza, i
modi in cui essi vengono eseguiti. E essenziale, pertanto,
abbassare i livelli di ansia (che agiscono come filtro negativo) e
promuovere un ambiente dascolto in cui traspaia cordialit,
tranquillit e sicurezza Progetto Rifondiamoci
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ASCOLTO E TIPI DI COMUNICAZIONE Comunicazione Verbale
Comunicazione Non Verbale Progetto Rifondiamoci
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ASCOLTO E COMUNICAZIONE VERBALE La comunicazione verbale quel
tipo di comunicazione che si attua mediante l utilizzo del
linguaggio (sia orale che scritto) e che dipende da precise regole
sintattiche (struttura del messaggio), semantiche (significato del
messaggio) e circostanziali (contesto di riferimento, rapporto con
linterlocutore). Progetto Rifondiamoci
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ASCOLTO E COMUNICAZIONE NON VERBALE La comunicazione non
verbale, invece, quel tipo di comunicazione che comprende tutti gli
elementi di uno scambio comunicativo che non riguardano il livello
puramente semantico, (il significato letterale delle parole), ma
che riguardano il linguaggio del corpo, come strumento di
comunicazione tra persone. Progetto Rifondiamoci
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ASCOLTO E COMUNICAZIONE NON VERBALE In senso lato, la
comunicazione non verbale comprende: postura gestualit mimica
facciale (espressioni del volto, sguardo) Prossemica, o
comportamento spaziale (orientamento nello spazio, distanza
interpersonale, contatto corporeo) paralinguistica aspetto
esteriore voce/fonetica (ritmo, velocit delleloquio, intonazione,
forza vocale, enfasi, durata) Progetto Rifondiamoci
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ASCOLTO E COMUNICAZIONE NON VERBALE La postura la posizione che
il corpo assume durante uno scambio comunicativo; essa agisce
rivelando lo stato emotivo con il quale linterlocutore partecipa
alla comunicazione (es. una postura rilassata ed eretta proietter
sicurezza ed interesse nei confronti dellargomento descritto
dallinterlocutore); La gestualit il comparto di piccole azioni che
si utilizzano durante uno scambio comunicativo; essa grado di
esprimere efficacemente e/o rafforzare i concetti comunicati
verbalmente, sia in entrata che in uscita (es. pollice in su ok per
indicare che va bene, si daccordo, ecc..) Progetto
Rifondiamoci
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ASCOLTO E COMUNICAZIONE NON VERBALE Lo sguardo concepito come
atto di guardare; in riferimento al suo utilizzo, possibile
riscontrare: - elementi di tipo fisiologico e involontario, come la
dilatazione delle pupille o il battito delle palpebre; - elementi
di tipo consapevole, come i movimenti e le espressioni degli occhi;
Lo sguardo agisce, per antonomasia, come un ottimo strumento di
comunicazione non verbale ; esso, infatti, pu trasmettere
innumerevoli messaggi di variegata natura, quali, ad esempio,
gioia, tristezza, sicurezza, disinteresse, critica, distacco,
ecc... Progetto Rifondiamoci
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ASCOLTO E COMUNICAZIONE NON VERBALE Altrettanto importanti sono
la prossemica, intesa come lo studio semiologico dei gesti/segni ed
il comportamento spaziale, ovvero lorientamento nello spazio e la
distanza interpersonale; I comportamenti spaziali tengono del tipo
di relazione che si ha con linterlocutore e della distanza che da
questo ci separa; pertanto, possiamo classificare delle distanze
(zone) cos suddivise: zona pubblica : ascolto effettuato ad oltre
3, 6 m di distanza dallinterlocutore; zona sociale : ascolto
effettuato a 3,6-1,2 m di distanza dallinterlocutore; zona
personale : ascolto effettuato a 1,2 m-45 cm di distanza
dallinterlocutore; zona intima : ascolto effettuato a 45-15 cm di
distanza dallinterlocutore; Nel nostro caso, la zona da adottare
senzaltro quella sociale Progetto Rifondiamoci
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ASCOLTO E COMUNICAZIONE NON VERBALE Il sistema paralinguistico
si riferisce ad altezza, ritmo, volume e tono del linguaggio, ma
anche allaccento ed alla qualit della voce e dei suoni, anche in
considerazione della presenza di momenti di forte emotivit e di
elementi fisiologici ad essa correlati (pianto, sbadiglio, risata,
ecc..) Progetto Rifondiamoci
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ASCOLTO E COMUNICAZIONE NON VERBALE Promemoria : spesso il non
verbale racconta molto di pi di ci che viene detto ! Ricordiamoci,
inoltre, che se il comportamento non verbale contraddice le parole,
il messaggio non passa, o passa solo parzialmente, mentre leffetto
massimo quando c perfetta aderenza tra ci che si trasmette con il
verbale e ci che si trasmette con il non verbale Progetto
Rifondiamoci
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I COMPORTAMENTI COMUNICATIVI NELLA RELAZIONE DI AIUTO Progetto
Rifondiamoci
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I COMPORTAMENTI COMUNICATIVI I Comportamenti comunicativi sono
i comportamenti adottati per condividere/mettere in comune qualcosa
con gli altri ; ne esistono diversi (passivo, aggressivo,
assertivo), ognuno dei quali contraddistinto da specifiche
peculiarit Progetto Rifondiamoci
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I COMPORTAMENTI COMUNICATIVI COMPORTAMENTO ASSERTIVO
Comportamento assertivo L assertivit la componente relazionale che
permette di riconoscere le proprie emozioni e i propri bisogni e di
comunicarli agli altri. Il soggetto assertivo colui che capace di
avere un atteggiamento positivo verso se stesso e verso gli altri
fino a raggiungere capacit relazionali spontanee, naturali e
soddisfacenti. Assume comportamenti verbali e non verbali che gli
permettono di conservare rispetto per se stessi, di conservare i
propri diritti, senza tentare di dominare, strumentalizzare o
controllare gli altri. Progetto Rifondiamoci
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I COMPORTAMENTI COMUNICATIVI COMPORTAMENTO ASSERTIVO Esempio di
comportamento assertivo : Eloquio fluente e privo di esitazioni ;
Postura eretta e rilassata ; Mimica facciale perfettamente
allineata agli eventi ascoltati (es. sorriso in caso di eventi
positivi, palpebra inferiore sollevata e bocca inespressiva in caso
di eventi negativi); Contatto visivo fermo, ma non dominante ;
Gestione del comportamento spaziale corretta (scelta di una zona
adeguata rispetto al tipo di relazione che sussiste con
linterlocutore) Progetto Rifondiamoci
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I COMPORTAMENTI COMUNICATIVI NELLA RELAZIONE DAIUTO Quesito:
come comunicare efficacemente nella relazione daiuto? Per
comunicare efficacemente fondamentale tener conto dei seguenti
fattori, ovvero pensare: a chi ci si rivolge ; in che contesto
siamo; lobiettivo che ci diamo ; il linguaggio che usiamo Progetto
Rifondiamoci
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I COMPORTAMENTI COMUNICATIVI NELLA RELAZIONE DAIUTO Come
sappiamo, la comunicazione avviene attraverso uno scambio tra due o
pi soggetti. Si ha uni nterazione quando vi unazione di reciproco
scambio comunicativo, ove sussiste condivisione di pensieri,
vissuti ed emozioni tra i comunicanti Progetto Rifondiamoci
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I COMPORTAMENTI COMUNICATIVI NELLA RELAZIONE DAIUTO I
componenti che influenzano profondamente la relazione e che
risultano essere strettamente legati al campo delle emozioni sono:
La capacit di ascolto Luso del feedback ( retroazione ) La
comunicazione assertiva Progetto Rifondiamoci
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I COMPORTAMENTI COMUNICATIVI NELLA RELAZIONE DAIUTO La capacit
dascolto (es. ascolto passivo, ascolto attivo), cambia seconda dei
casi e dellevolversi della relazione di comunicazione (es. si potr
inizialmente optare un ascolto passivo per immagazzinare le
informazioni di rilievo contenute nel messaggio dellinterlocutore,
per poi passare ad ascolto attivo mirato) Progetto
Rifondiamoci
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I COMPORTAMENTI COMUNICATIVI NELLA RELAZIONE DAIUTO Luso dei
feedback (retroazione, azione di ritorno), che distinguiamo in :
positivo (es. hai ragione!) per indicare approvazione e comunicare
allinterlocutore che esiste e si daccordo con lui; negativo (es.
stai sbagliando!) per indicare disaccordo e comunicare
allinterlocutore che esiste, ma non si daccordo con lui; In
quasiasi caso ed a prescindere dalle nostre opinioni, lasciare un
feedback sempre importante, poich indica la determinazione di una
nostra posizione rispetto a quanto detto dallinterlocutore che, in
tal modo, si render conto desser stato ascoltato Progetto
Rifondiamoci
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I COMPORTAMENTI COMUNICATIVI NELLA RELAZIONE DAIUTO La
comunicazione assertiva fondamentale per la gestione di unefficace
relazione di aiuto, in cui il riconoscimento delle emozioni
dellaltro passa attraverso il riconoscimento delle proprie e il
rispetto dei bisogni degli altri possibile solo se presente il
rispetto di s ; essa, inoltre: favorisce un buon livello di
autostima; funge da stimolo a reazioni significative; riduce la
paura e lansiet Progetto Rifondiamoci
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TECNICHE DASCOLTO NELLA RELAZIONE D'AIUTO TECNICHE DASCOLTO
NELLA RELAZIONE D'AIUTO Progetto Rifondiamoci
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ACQUISIRE UN METODO SPECIFICO ED ADEGUATO: TECNICHE DASCOLTO
NELLA RELAZIONE D'AIUTO ACQUISIRE UN METODO SPECIFICO ED ADEGUATO:
TECNICHE DASCOLTO NELLA RELAZIONE D'AIUTO Come gi sottolineato,
ascoltare non la stessa cosa che sentire, perch comporta la
creazione e lo sviluppo di un processo attivo e complesso.
Ascoltare, infatti, significa: raccogliere informazioni da chi
parla, astenendosi dal giudicare ed assumendo un atteggiamento
empatico; palesare attenzione nei confronti di chi parla, in modo
da incoraggiare la continuazione della comunicazione; intervenire
con osservazioni limitate, ma incoraggianti, in grado di favorire
il nostro interlocutore nella prosecuzione della comunicazione
Progetto Rifondiamoci
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ACQUISIRE UN METODO SPECIFICO ED ADEGUATO: TECNICHE DASCOLTO
NELLA RELAZIONE D'AIUTO ACQUISIRE UN METODO SPECIFICO ED ADEGUATO:
TECNICHE DASCOLTO NELLA RELAZIONE D'AIUTO Tecnica dascolto passivo
Tecnica dascolto attivo Tecnica dascolto mista Progetto
Rifondiamoci
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ACQUISIRE UN METODO SPECIFICO ED ADEGUATO: TECNICHE DASCOLTO
NELLA RELAZIONE D'AIUTO ACQUISIRE UN METODO SPECIFICO ED ADEGUATO:
TECNICHE DASCOLTO NELLA RELAZIONE D'AIUTO L ascolto passivo
permette di rapportarsi ad un interlocutore in presenza di
situazioni e sistemi relativamente semplici. E caratterizzato da:
un atteggiamento passivo, atto a neutralizzare le emozioni;
controllo della conversazione da una prospettiva statica; Un
approccio oggettivo, che presta attenzione ai contenuti Progetto
Rifondiamoci
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ACQUISIRE UN METODO SPECIFICO ED ADEGUATO: TECNICHE DASCOLTO
NELLA RELAZIONE D'AIUTO ACQUISIRE UN METODO SPECIFICO ED ADEGUATO:
TECNICHE DASCOLTO NELLA RELAZIONE D'AIUTO L ascolto attivo adatto,
invece, per la gestione di situazioni e sistemi complessi. E
caratterizzato da: un atteggiamento attivo, ove possibile
riscontrare la centralit delle emozioni; una particolare attenzione
alla forma ed allanalisi prospettica a pi soluzioni; un approccio
dinamico (n soggettivo, n oggettivo) Progetto Rifondiamoci
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PROPOSTA DI UNA TECNICA DI ASCOLTO MISTA Obiettivo : creare un
clima di fiducia per instaurare una relazione di aiuto efficace che
consenta di supportare la persona nel superamento delle proprie
difficolt. Progetto Rifondiamoci
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PROPOSTA DI UNA TECNICA DI ASCOLTO MISTA I passaggi (steps) da
seguire per raggiungere lobiettivo saranno: ascolto passivo :
ascoltare in silenzio laltro con attenzione; messaggi di
accoglimento : utilizzo di messaggi verbali/non verbali in grado di
sottolineare latteggiamento di ascolto (certamente, si sono
daccordoannuire, sorridere, ecc); messaggi di incoraggiamento :
utilizzo di messaggi verbali in grado di incoraggiare
linterlocutore nell'approfondimento di alcuni aspetti comunicati,
senza valutare o giudicare; ascolto attivo : riflessione sul
contenuto del messaggio dellaltro restituendolo con parole diverse.
Riflette i sentimenti espressi e percepiti durante lattivit
comunicativa Progetto Rifondiamoci
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PROPOSTA DI UNA TECNICA DI ASCOLTO MISTA Vantaggi di questa
tecnica dascolto: La persona che parla percepisce il nostro
interesse ; Offre a chi parla la possibilit di spiegarsi e mitigare
la propria emotivit ; Aiuta a descrivere e definire meglio il
proprio problema ; Promuove nuove analisi e prospettive relative al
problema ; Riduce la possibilit di fraintendimenti ; Migliora i
rapporti personali; Favorisce la relazione empatica Progetto
Rifondiamoci
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CONSIGLI PRATICI PER UNA BUONA ATTIVIT DASCOLTO Progetto
Rifondiamoci
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CONSIGLI PRATICI PER UNA BUONA ATTIVIT DASCOLTO I: Essere
consapevoli del linguaggio corporeo e prossemico (comunicazione non
verbale), attraverso cui vengono veicolati gli stati emotivi
connessi alla comunicazione verbale (sia in entrata, che in
uscita); Esercitare controllo su quanto sta avvenendo durante le
fasi di costruzione della relazione comunicativa (es. la persona pi
sciolta nellesposizione, la persona si irrigidita e fatica ad
esternare i suoi problemi); Mettere a fuoco laltro come persona :
questo implica un confronto con il nostro interlocutore, che tenga
in considerazione lesperienza di disagio, le percezioni e le
reazioni scaturenti da tale condizione; Formulare domande aperte,
che permettano allinterlocutore di approfondire quanto gi detto e/o
aggiungere nuovi elementi Progetto Rifondiamoci
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CONSIGLI PRATICI PER UNA BUONA ATTIVIT DASCOLTO I: Utilizzare
degli intercalari (Facilitatori): limpiego di formule verbali come
capisco certo s, lutilizzo di segni non verbali di assenso (es.
annuire), o stare in silenzio in modo empatico e attivo
incoraggiano la persona a continuare a parlare, a confidarsi e a
trovare le parole giuste, soprattutto in momenti in cui pi che
probabile il sopraggiungere di esternazioni inerenti alla sfera
emotiva (capita spesso, durante la nostra attivit dascolto);
Precisare ed ottenere chiarimenti dalla persona, durante levolversi
della fase dascolto, chiedendo di specificare alcuni dettagli (es.
quando accaduto?); questo la aiuter a ricordare gli eventi narrati
in modo pi dettagliato; Ripetere un concetto appena udito per
essere sicuri di aver compreso; conferisce alla persona la
sensazione dessere ascoltata e capita Progetto Rifondiamoci
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CONSIGLI PRATICI PER UNA BUONA ATTIVIT DASCOLTO II: Instaurare
con linterlocutore un rapporto di tipo ORIZZONTALE (facilita
lascolto, il dialogo ed il confronto); Porsi in modo OBIETTIVO nei
confronti della persona che ascoltiamo e dei problemi a questa
afferenti; EDUCARE, non GIUDICARE (funzione pedagogica prevalente
del mandato Caritas) Progetto Rifondiamoci
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CONSIGLI PRATICI PER UNA BUONA ATTIVIT DASCOLTO II: Creare un
clima ed un contesto in grado di FAVORIRE lascolto (es. predisporre
il luogo dascolto in modo accogliente, assumere un atteggiamento
cordiale ed assertivo, utilizzare una corretta tecnica dascolto,
ecc.); Non perdere MAI di vista l'azione che contraddistingue il
nostro servizio ( LASCOLTO ): tutti coloro che si rivolgeranno ai
Centri dAscolto sono, a prescindere da tutto, SORELLE e/o FRATELLI
bisognosi dessere guidati e, in quanto tali, devono SEMPRE essere
ascoltati! Progetto Rifondiamoci