PROFILASSI DELL'ENDOCARDITE INFETTIVA
Mariaida Busatto Infermiera Cardiologia Ambulatoriale AO “S.M.M.” Udine
Su gentile concessione della Dr.ssa Marika Werren
Riunione Regionale ANMCO Friuli Venezia Giulia
Udine, 28 maggio 2011
L’Endocardite Infettiva è una malattia causata dall’infezione
microbica del rivestimento endoteliale del cuore
(endocardio). La lesione caratteristica è la vegetazione, che
generalmente si sviluppa su una valvola cardiaca, ma può
anche comparire in altre parti dell’endocardio. Se non
riconosciuta, tale malattia presenta un’elevata morbilità e
mortalità.
1) l' E.I. è una malattia poco comune ma potenzialmente mortale ed è preferibile prevenirla che trattarla
2) certe condizioni e malformazioni cardiache predispongono all'E.I.
3) le batteriemie da microrganismi tipici dell' E.I. sono frequenti dopo procedure odontoiatriche, GI e GU
4) la profilassi antibiotica si è dimostrata efficace nel prevenire l'E.I. indotta sperimentalmente negli animali
5) si ritiene che la profilassi antibiotica sia efficace nell'uomo nel prevenire l'E.I. associata a procedure dentarie, GI e GU
Il razionale delle LG dal 1950 al 1997
La storia
.....dopo il 1997
1. l' E.I. è una malattia poco comune ma pericolosa per la vita ed è preferibile prevenirla che trattarla
2. alcune condizioni cardiache predispongono all'E.I.
3. le batteriemie con microrganismi noti nel causare E.I. sono comunemente associate a procedure dentarie invasive, GI e GU
4. la profilassi antibiotica si è dimostrata efficace nel prevenire l'E.I. nei modelli animali
5. non è più accettato che nell'uomo la profilassi antibiotica sia efficace nel prevenire l'E.I. in quanto in tutta la letteratura pubblicata non ne esiste prova
Il razionale delle nuove L-G
una batteriemia risultante dalle comuni attività giornaliere causa più facilmente endocardite infettiva rispetto alle procedure dentarie
lavarsi i denti o usare il filo interdentale 20-68% usare lo stuzzicadenti 20-40% masticare cibo 7-51%
estrazione dentaria 10-100% chirurgia periodontale 36- 88% pulizia dentaria fino a 40%
lavarsi i denti due volte al giorno per un anno
comporta un rischio 154.000 volte superiore
di contrarre un’ endocardite batterica rispetto ad una estrazione dentaria
Il razionale delle nuove L-G
solo un piccolo numero di casi di endocardite infettiva potrebbe essere prevenuto dalla profilassi, anche se la profilassi fosse efficace al 100%
Stima del rischio assoluto: ipotizzando che le procedure dentarie causino circa l'1% dei casi in un anno di EI da streptococco viridans negli USA si può stimare un rischio di:
- 1 caso di E.I su 14 milioni di procedure nella popolazione generale
- 1 caso di E.I su 1,1 milione di procedure nei pazienti con prolasso della v.mitrale
- 1 caso di E.I. su 114000 procedure nei pazienti con protesi valvolari
- 1 caso di E.I. su 95000 procedure nei pazienti con pregressa E.I.
Il razionale delle nuove L-G
la possibile associazione tra E.I e le procedure del tratto GI o GU non è stata studiata in modo estensivo come per quella tra E.I. e le procedure dentarie (casi aneddotici)
il rischio di eventi avversi correlati all'uso di antibiotici supera in molti casi il beneficio della profilassi antibiotica
sono aumentati in modo drammatico i ceppi di enterococchi resistenti alla penicillina, alla vancomicina e agli aminoglicosidi
Conclusioni delle nuove L.G. AHA 2007 / ESC 2009
Le evidenze non giustificano l'uso estensivo della profilassi raccomandata nelle precedenti LG
la profilassi deve essere limitata ai pazienti a maggior rischio pazienti a prognosi peggiore in caso di EI (AHA 2007) pazienti con più alto rischio di incidenza di IE (ESC 2009)
• la profilassi deve essere raccomandata per le procedure a maggior rischio:
tutte le procedure che prevedono una manipolazione del tessuto gengivale o della regione periapicale del dente o la perforazione della mucosa orale o respiratoria
Per le procedure sul tratto gastrointestinale e genitourinario NON è raccomandata la profilassi al solo scopo di prevenire l'E.I.
BROCHURE
Counselling a tutti i pazienti a rischio alto e moderatoPresa in carico del pazienteInstaurare con lui una comunicazione
efficaceInformarlo - sui cambiamenti che ci sono stati, negli
anni, in tema di profilassi - sulla modalità di assunzione degli
antibiotici - sul tipo di procedura cui verrà
sottoposto - sulla modalità di esecuzione
Istruire il paziente a riconoscere precocemente segni e sintomi sospetti di E.I. che devono indirizzarlo a consultare il medico specialista
Invitare lo stesso ad assumere uno stile di vita salutare dal punto di vista igienico-sanitario: igiene orale, controlli regolari dal dentista
Insistere sulla necessità di trattare precocemente l’insorgenza di infezioni con antibiotici efficaci contro i patogeni dell’E.I.
Invitarlo a seguire semplici regole di vita quotidiana dal punto di vista igienico-sanitario
Accertarsi che il paziente abbia recepito le informazioni che gli abbiamo impartito
Particolare attenzione all’igiene ambientale da parte di tutti gli operatori sanitari nelle pratiche di asepsi e disinfezione della cute e delle mucose nel corso di cure mediche e pratiche diagnostiche.
Grazie per l’attenzione
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