IL FARRO
IL FARRO DELLE VESTALI
Cereale più usato dai romani in epoca regia e durante il primo periodo della Repubblica, per essere poi sostituito dal frumento
La preparazione del farro era considerata un’attività sacra per i Romani arcaici, tanto che Numa Pompilio aveva istituito una festa a Febbraio: i FORNACALIA (da fornax, fornace, nome anche di una dea).
La festa della torrefazione del farro simboleggiava anche la riunione di tutti i membri di una medesima curia in un determinato punto del foro
Per lungo tempo, la polenta di farro guarnita di sottili fette di lardo venne considerata il piatto nazionale dei Romani.
Poi il farro venne soppiantato nell’alimentazione dal frumento e l’ordinamento in curie da quello con la riforma attribuita a ServioTullio.
Per la festa del 1° Giugno, in cui si celebravano i Carnalia, alla farina di farro si aggiungeva una purea di fave novelle, in onore della dea Carna, per favorire il rafforzamento e la crescita degli organi interni dei bambini.
Il 1° Gennaio la gente si scambiava una focaccia non lievitata, fatta col farro, per uno scopo propiziatorio.
Infine, il farro denominava uno dei tre tipi di unione matrimoniale romana, la CONFARREATIO tale vincolo costringeva a una parentela indissolubile; e non vi era niente che potesse annullare quel matrimonio”.
IL MAIS
IL DIO DAI MOLTI NOMI
ORIGINI
• Cristoforo Colombo Viaggio Indie Occidentali introduce in Spagna il mais (1493)
• Italia 1530 In Veneto il mais riscuote un successo straordinario, e si diffonde anche a Napoli, nel Lazio e nello Stato della Chiesa
• Granturco non lo si chiamava così perché proveniva dall’Impero Ottomano ma perché nel ‘500 si denominava ‘turco’ ciò che proveniva dai paesi non cristiani.
IL MAIS E GLI ARTISTI
Raffaello dipinse tre pannocchie nel fregio superiore dell’affresco raffigurante Amore e Psiche a Villa Farnese a Roma.Altre pannocchie decorano le colonne di Palazzo Ducale a Venezia.Il primo a scrivere del mais fu Pierandrea Mattioli spiegando che il cereale non era di origine asiatica.Diventò presto un cibo consumato dalla gente più povera (contadini,ecc..)
IL MAIS NELLA MOTOLOGIA DEI MAYA
Nella tradizione maya il terzo dio in ordine di importanza è il dio del mais. Veniva raffigurato come un adolescente con una capigliatura di foglie di mais e una pannocchia in mano. La sua consorte aveva seni abbondanti e molte foglie di granturco. Questa coppia continua ad essere venerata dai contadini. I Maya si rivolgono ancora al granturco chiamandolo “VOSTRA GRAZIA” Una leggenda Maya narra che il mais era nascosto sotto una montagna. L'avevano scoperto per prime le formiche che scavarono una galleria fino al nascondiglio, portando via i chicchi. La volpe curiosa rubò un chicco e lo assaggiò cosi gli altri animali lo scoprirono e finalmente anche gli uomini vennero a sapere del nuovo cibo, pregarono quindi il dio affinché li aiutasse ed egli scagliò un fulmine sulla roccia e questa si spaccò. Il calore del fulmine abbrustolì il mais. Da qui derivano le quattro varietà del granturco: rossa, gialla,nera e bianca.
L'UOMO DI MAIS
Nel massimo testo religioso dei Maya si racconta che gli dei progenitori chiesero alle bestie di rivolgere loro preghiere. Ma non riuscirono a ottenere un discorso articolato,allora i progenitori decisero di dar vita ad esseri obbedienti. Modellarono un uomo di fango, ma non andava bene perché si scioglieva. Allora decisero di creare uomini intagliati nel legno, su consiglio di indovini
che consultarono il mais. Questi uomini non avevano anima, e vennero distrutti da altri esseri viventi.
I progenitori si unirono nel cuore della notte per trovare la materia più adatta per formare la carne dell'uomo e optarono per il mais. Furono gli animali a portarlo, in tal modo entrò il mais nella creazione dell'uomo per opera dei progenitori.
IL DIO AZTECO DEL MAIS
Un mito azteco narra che il dio della terra e la dei dei fiori e degli artigiani, vide la luce, che appena nato fu seppellito nel terreno. Dalla sua capigliatura spuntò il cotone, da un orecchio un seme buono, e dall'altro un altro seme. Dalla narice ebbe origine origine una pianta eccellente per temperare gli ardori dell'estate. Dalle dita germinò una pianta che vive sottoterra ed è la patata. Dalle unghie derivò il mais lungo, base dell'alimentazione umana, e dal resto del suo corpo mille altri frutti.Al dio azteco del mais vennero poi dedicati molti canti.
FAVOLE E USANZE ITALIANE
Il mais arrivò tardi nel nostro paese per evocare miti, ma ispirò qualche fiaba, qualche usanza e qualche proverbio. Una favola calabrese, racconta che una mamma ebbe 7 figli, 6 dei quali tessevano, la settima guardava senza muovere un dito. Una domenica prima di andare a messa le affidarono del pane appetitoso, e lei se li mangiò. Le sorelle la rimproverarono, a gran voce, un mercante entrò in casa, e le sorelle cercarono di convincerlo a sposare la sorella, dipingendola come una persona laboriosa. Il mercante la chiese in sposa e le diede da filare della canapa ed egli partì per un lungo viaggio. Passarono i giorni e la ragazza non filò nulla, un giorno si mise a filare la polenta e delle fate che passarono di li le diedero il potere di filare la polenta facendola diventare d'oro, come i chicchi di mais.
In Piemonte i chicchi di mais venivano usati per una pratica divinatoria legata al nuovo anno, in Veneto molti detti o proverbi o usanze sono ispirati alla polenta, che dal seicento in poi divenne il cibo dei contadini.
L’ORZO
IL CEREALE DELLA BIRRA
L'orzo viene, sin dall'antichità, considerata una pianta sacra tanto da essere dedicata alla dea Demetra. Con esso si
produce da tempo immemorabile la birra
La birra ,chiamata Shekan, era la bevanda data simbolicamente ai morti in Egitto per affrontare il viaggio
nell'aldilà.
Nella tradizione danese la birra è simbolo di ricchezza e di abbondanza ed è infine un simbolo fallico.
La birra era utilizzata nelle cerimonie religiose celtiche come testimoniano canti rituali.
La birra si rinnova ed ha la virtù di una fonte di giovinezza.
I figli della dea Diana attingevano il liquore inebriante che li preservava dalla morte.
La goccia di sudore di Maometto caduta dal paradiso
IL RISO
Il riso è una pianticella di
origine indiana,
introdotta da Alessandro
Magno nel
mediterraneo,dopo una
spedizione in
Oriente. In Italia la
coltivazione del riso è
stata introdotta dagli arabi.
Il riso nel mondo
Gli arabi considerano
sacro il riso:
affermano,infatti,che
fosse germinato da una
goccia di sudore di
Maometto caduta dal
paradiso.
In India il riso è molto
importante ed è presente
in molti riti, primo su tutti
quello nuziale. Inoltre
è così sacro che non
è permesso mangiarlo
se non dopo essersi
purificati con abduzioni.
Il suono dell’antica Avena
Sottovaluta dagli antichi,
“biada vulgarissima”,
l’avena ha subito una
rivalutazione grazie alle
sue proprietà energetiche
e nutritive. Anche la paglia
prodotta dall’avena è
ottima per le sue proprietà
sedative
Gli steli dell’avena un
tempo erano utilizzati
dai pastori per creare
dei flauti che sono
ricordati da molti poeti
come Pascoli.
La segale o della Frugalità
La segale proviene
dall’Asia occidentale e si è
diffusa in Europa fin dall’età
del bronzo. Simbolo di
frugalità perché cresce su
terreni aridi e in climi rigidi
fino a 1500m. La segale è
stata il nutrimento per
lungo tempo dei montanari
nelle valli del Piemonte.
Se la pianticella viene
attaccata dal fungo
CLAVICEPS PURPUREA
e viene mangiata,
provoca nell’organismo
una gravissima
intossicazione: il fuoco di
Sant’ Antonio. Questa
malattia nel medioevo era
molto diffusa a causa
delle carestie.
La segale attaccata da
questo fungo prende il nome
di “Segale cornuta” e per le
sue caratteristiche era
associata al demonio.
Sicchè nel medioevo
l’avvelenamento di intere
famiglie era attribuito alle
streghe, sacerdotesse del
demonio.
Il principe Miglio e l’Ordine naturale
Il miglio originario
dell’Asia era coltivato
in Europa fin dalla
preistoria. È un erba
annua e fa parte della
famiglia delle
Graminaceae.
I semi si adoperano nelle
minestre oppure nei cotti
come il riso.
Il miglio nel mondo
In Cina è simbolo di
fecondità e dell’
Ordine naturale.
Aveva dato il nome
alla costellazione
TienTsi, letteralmente
“miglio del cielo”.
In occidente il miglio
ha evocato il
simbolo della
Miseria. Secondo le
credenze popolari
sognarlo è presagio
di povertà.
IL NOCE
O LA PIANTA DELLA DEA MADRE
Il mitoCome pianta dedicata allla Grande Madre, il Noce ha sempre avuto una duplice valenza, di vita
e di morte. I latini chiamavano questo albero “Jovis glans”, abbreviato in “Juglans”, a significare
“ghianda di Giove, re degli dèi”, perché i frutti erano buoni e nutrienti e quindi potevano essere
mangiati. I greci invece lo chiamavano “Karya basilica”, ossia “noci regali”, in quanto ritenevano
che esso fosse stato portato dai re persiani. Il nome greco delle noci ci rimanda ad un famoso
mito. Dioniso, ospite di Dione, re della Laconia, s’invaghì di Caria, figlia minore del sovrano. Le
sorelle maggiori Orfe e Lico, invidiose e gelose, avvertirono il padre. Dioniso, dopo averleammonite più volte s’infuriò, facendole impazzire e trasformandole in rocce.
Caria, per la gran tristezza, morì poco
dopo e il dio che l’aveva tanto desiderata
la trasformò
in un albero di noce dai frutti fecondi.
Artemide annunciò ai Laconi la morte
della Principessa Caria ed essi eressero
in onore della casta dea della Luna
(e della caccia) un
tempio, nel quale vennero scolpite nel
legno di noce delle colonne a sagoma
femminile: le cariatidi. Il legame del Noce
con divinità femminili si tramandò anche
in epoca medievale, come testimonia
la leggenda
del Noce di Benevento.
Noci e streghe a Benevento...l A partire dal 1273 cominciarono a circolare testimonianze di riunioni stregonesche a Benevento. Inbase alle dichiarazioni di tale Matteuccia da Todi, processata per stregoneria nel 1428, esse sisvolgevano sotto un albero di noce, e si credette che fosse l'albero che doveva essere statoabbattuto da san Barbato, forse risorto per opera del demonio. Più tardi, nel XVI secolo, sotto unalbero furono rinvenute ossa spolpate di fresco: andava creandosi un'aura di mistero attorno allafaccenda, che diveniva gradualmente più complessa. Secondo le testimonianze delle presuntestreghe, il noce doveva essere un albero alto, sempreverde e dalle qualità nocive. Sono svariate leipotesi sull'ubicazione della Ripa delle Janare, il luogo sulla riva del Sabato dove si sarebbe trovatoil noce.l La leggenda non esclude che potessero essere più di uno.lPietro Piperno, pur proponendosi di smentire la diceria,l inserì nel suo saggio una piantina che indicava unal possibile collocazione del rinato noce di san Barbato,lnonché della vipera d'oro longobarda, nelle terre del nobilel Francesco di Gennaro, dove era stata apposta un'iscrizionel per ricordare l'opera del santo. Altre versioni voglionol il noce posto in una gola detta Stretto di Barba, sulla stradalper Avellino, dove si trova un boschetto fiancheggiato daluna chiesa abbandonata, o in un'altra località di nomelPiano delle Cappelle. Ancora, si parla della scomparsalTorre Pagana, sulla quale fu costruita una cappellala San Nicola dove il santo avrebbe fatto numerosi miracoli
...e il loro SabbalLa leggenda vuole che le streghe, indistinguibili dalle altre donne di giorno, di notte si ungessero le ascelle (o il petto) con un unguento e spiccassero il volo pronunciando una frase magica, a cavallo di una scopa di saggina o, secondo altre versioni, in groppa ad un «castrato negro» voltandogli le spalle. Contemporaneamente le streghe diventavano incorporee, spiriti simili al vento: infatti le notti preferite per il volo erano quelle di tempesta. Si credeva inoltre che ci fosse un ponte in particolare dal quale le streghe beneventane erano solite lanciarsi in volo, il quale perciò prese il nome di ponte delle janare, distrutto durante la seconda guerra mondiale. Dopo le riunioni, le streghe seminavano l'orrore. Si credeva che fossero capaci di causare aborti, di generare deformità nei neonati facendo loro patire atroci sofferenze, che sfiorassero come una folata di vento i dormienti, e fossero la causa del senso di oppressione sul petto che a volte si avverte stando sdraiati. Si temevano anche alcuni dispetti più "innocenti", per esempio che facessero ritrovare di mattina i cavalli nelle stalle con la criniera intrecciata, o sudati per essere stati cavalcati tutta la notte. In alcuni piccoli paesini campani, tra gli anziani circolano ancora voci secondo cui le streghe di Benevento, di notte, rapiscano i neonati dalle culle per passarseli tra loro, gettandoli sul fuoco, e terminato il gioco li riportino lì dove li avevano presi.
Simbolo di abbondanza...
lCome pianta dedicata alla Grande Madre il noce
ha sempre avuto una duplice valenza, di vita e di
morte, luce e buio. Ma nonostante ciò questo
frutto rimane comunque simbolo della
rigenerazione come dimostrano le leggende slave o i miti greci
...e di protezione
Alla noce è anche associato il ruolo di portatrice o
custode di tesori, come raccontato ne "il forno"
dei fratelli Grimm. Oppure, come scriveva Plinio Il
Vecchio, le noci erano gettate sugli sposi come
simbolo di sacralità.Si pensa che questi attributi gli
siano stati conferiti a causa del doppiorivestimento della noce
Proverbi e curiosità
La particolare forma a barchetta delle due metà
del guscio ha ispirato il modo dire: "quella barca
(o casa) è un guscio di noce" per indicarne lagrazia. oppure il Nocino,
( come il liquore),
è anche il nome di un
gioco simile a bocce
RIPARTIRE DALLA TERRA
L’ORTO SINERGICO: LEZIONI DEL DOTT. GIORGIO STABILINI 21 NOV. 28NOV. 12 DIC - 2014
ORTICOLTURA GENERALESecondo il metodo biologico
L’ Orto: una scienza, un sogno un compagno
Le 3 necessità di base per un orto produttivo:
Terreno
Acqua
Sole
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PRIMA DI PARTIRE
Analisi del terreno
Capire dove siamo
Pianificare le colture ( disegno )
Tenere un diario
Tempo a disposizione
Vacanze
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IL TERRENO
Il terreno è vivo e fa vivere.
Origine e differenze del terreno
Come funziona:
Fornisce approvvigionamento idrico
Fornisce elementi nutritivi
Fornisce ossigeno e anidride carbonica
Fornisce ancoraggio alle piante
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IL TERRENO IDEALE
• Trattiene umidità
• Dotato di sostanze nutritive
• Permette la circolazione di aria
• Ogni terreno naturale è composto da particelle di roccia fine, da materia organica, e microrganismi.
• Un buon terreno è solido per il 50 per cento e il 50 per cento da spazio per acqua, aria, piante e radici.
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Tipi di Terreno
• Molti tipi a seconda dell’origine geologica del territorio
• I più comuni terreni coltivati nel nostro territorio:
1. Argilloso
2. Sabbioso
3. Torboso
4. Medio impasto
5. Pietroso
6. Limoso
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Le Consociazioni
Con il termine consociazione si intende la contemporanea coltivazione di diverse specie ortive nel medesimo terreno.
Questa metodica di coltivazione nasce dalla osservazione di ciò che naturalmente avviene in natura, in maniera apparentemente casuale.
50
Dalla osservazione è nato quindi lo studio delle ragioni che portano a queste
“vicinanze “positive o negative.
Le esperienze e le osservazioni degli agricoltori, di ciò che spontaneamente accadeva nei loro orti, hanno codificato
delle teorie che oggi riusciamo a spiegare scientificamente
51
Da queste esperienze ed osservazioni è nata una scienza che studia le misteriose
interazioni che esistono fra le piante come fra gli animali sino agli uomini.
Per quanto riguarda le piante è stato scoperto che una essenza gradisce la
vicinanza di un’altra a causa delle relazioni che esistono fra le parti aeree o radicali
delle piante stesse.
52
Alcune piante sono in grado di stimolare, o in qualche caso di reprimere,
lo sviluppo delle specie vegetali che crescono nelle loro immediate vicinanze,
come di allontanare insetti dannosi o attrarre quelli utili.
53
La consociazione delle piante ortive
In natura non esistono ambienti in cui sia presente una sola specie vegetale.
Da ciò si è dedottal’osservazione che molte specie di piante,
anche coltivate, traggono un vantaggio dal crescere in un agroecosistema più
complesso
54
Non tuttele colture ortive sono tra loro consociabili
Tra molte, infatti, si instaura una competizione negativa mentre
altre non traggono alcun vantaggio dall’essere consociate.
55
Si può parlare, pertanto, di veri e propri modelli di consociazione
frutto
di prove sperimentali e di esperienze che hanno portato con la pratica a
verificarne o meno
la validità.56
Effetti positivi della consociazione
La consociazione tra piante compatibili comporta una serie di vantaggi,
diretti e indiretti, che si
evidenziano soprattutto nei confronti dell’agroecosistema, e quindi sia nel
terreno che sulla coltura.57
Terreno
Il migliore sfruttamento degli strati del terreno
Si ottiene consociando piante con apparati radicali a diversa profondità.
carota + cipolla.
58
Ottimizzazione dello spazio
Consociando colture a ciclo breve con altre a ciclo lungo.
Il terreno utilizzato al meglio risulta, quindi,
• sfruttato in maniera più equilibrata• maggiormente coperto di vegetazione
e quindi meno soggetto ad una infestazione massiccia di infestanti
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Protezione del terreno da fenomeni erosivi
In molti casi la consociazione permette di lasciare coperto il terreno per un periodo
abbastanza lungo e pertanto
la massa verde
lo protegge da fenomeni erosivi ad opera soprattutto delle piogge invernali.
60
Colture
Interazione positiva tra apparati radicali
Molte piante hanno la capacità di secernere
essudati radicali
che possono interagire, direttamente oindirettamente, sulla crescita e lo sviluppo
delle altre colture.
.
61
Un esempio di questo fenomeno
è dato
dalla consociazione tra
sedano e pomodoro o
spinacio e altri ortaggi.
62
Quindi
Con il termine consociazione si intende
la coltivazionecontemporanea di diversi ortaggi sullo
stesso appezzamento.
Tale tecnica consente di valorizzare lecomplesse interazioni esistenti tra le
piante. 63
Gli essudati radicali, le resine e gli olii essenziali prodotti, da alcune piante
sono in grado di stimolare,o in qualche caso di reprimere,
lo sviluppo delle specie vegetali checrescono nelle loro immediate vicinanze,
e allontanare insetti dannosi o attrarre quelli utili.
64
65
AchilleaCome bordura, sui sentieri e vicino alle erbe aromatiche delle quali aumenta la
produzione di oli essenziali.
66
AnetoSi accompagna al cavolo, non ama le
carote.
67
Camomilla
Ottima la consociazione con cavoli e cipolle:
ne migliora il gusto e lo sviluppo.
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Erba cipollina
Consociabile alle carote: ne migliora il gusto e lo sviluppo.
69
Salvia Consociabile con rosmarino,
cavoli e carote
ma non con i cetrioli.
70
Timo
Il suo odore tiene lontanola cavolaia
71
IL RITORNO ALLA TERRA DEI CERVELLI ITALIANI
Uno sguardo agli scorsi mesi fa pensare a quello che si potrebbe chiamare "ritorno alla terra": assunzioni che crescono, aziende che nascono, interesse dei giovani che aumenta. E poi nuove professioni legate al settore e strategie imprenditoriali che vanno oltre la produzione di cibo. Nel 2013 l’agricoltura è tra i pochi comparti dell’economia italiana ad essere cresciuto. Per l’Istat, il valore aggiunto prodotto dai campi è aumentato del 4,7% rispetto all’anno precedente, un segno positivo costante.
«Per alcuni l'agricoltura è un rifugio –spiega Guidi. – Reduci da delusioni lavorative, scelgono di riprendere in mano l'azienda di un parente. Altri invece partono con un approccio diverso, consapevoli che oggi le piattaforme informatiche consentono di proiettarsi sul mercato internazionale». I giovani - dice Verrascina della Copagri - «si rendono conto che il business futuro per tutti i Paesi ruoterà attorno al cibo: per questo ci investono». E tornano al settore che impiegava molti dei loro nonni, per affrontarlo con le tecnologie di oggi e domani.
La crisi della finanza ha fatto capire a tutti quanto sia importante l’economia reale. E in questo contesto l’agricoltura si sta rivelando come uno dei possibili affari del futuro. Al pari dell’acqua o dell’energia non inquinante, in un mondo a risorse limitate la produzione di ortaggi, di frutta, di cereali, o l’allevamento di mucche e pecore, se condotti con inventiva e metodi moderni, si avviano a diventare un’attività strategica. Come dire, è questa la vera «green economy».
Maria Antonietta a 56 anni ha scelto di vivere in campagna lasciando il lavoro di sempre. "Avvicinarsi alla terra è un desiderio che covavo sin da piccola, ma che ha bussato prepotente alla mia porta dopo un primo tratto di vita. Il secondo è cominciato a 62 anni, con l’apertura di un agriturismo insieme ad una ex cliente con cui ho condiviso da subito il bisogno di natura".
Marina Ghisetti ha messo in soffitta i libri per dare spazio al suo amore per il bio e al suo bisogno di "comunicare e condividere con gli altri" persosi nei viali delle grandi città. Tornare alla terra, riprendendone i ritmi e rispettandone i tempi, non è un gioco da ragazzi, ma ha il pregio di dar forma ai sogni.
TESTIMONIANZE
Lucia Bozzano ha 26 anni, ama lavorare all’aria aperta e fare il vino. A Milano però i vigneti non si trovano sotto casa, ma le possibilità di studiare viticultura ed enologia non mancano. Se poi la passione inciampa nella fortuna (i genitori aprono un agriturismo nel senese), il cerchio ha la sua quadratura. "Abbandonare Milano da esigenza professionale si è trasformato in bisogno di vita" spiega Lucia.
"Recuperare spazi per sé evitando la compressione della città, ritrovare ritmi più cadenzati e scoprirsi a respirare a pieni polmoni sono sensazioni che non hanno prezzo, ma richiedono molta fatica anche fisica".
CRONACA DI UN’ESPERIENZA (4)
L’ALTERNANZA SCUOLA LAVORO FEBBRAIO – MARZO 2015CLASSI QUARTE
L’ASPETTO PRATICO- OPERATIVO
COLTIVARE LA TERRA
Classi quarte liceo delle scienze umane e liceo economico sociale
in collaborazione con :
IMPRESA SOCIALE «I MIRTILLI» BREGAZZANA (VARESE)
TUTOR AZIENDALE: Dott. Giorgio Stabilini
L’ASPETTO GESTIONALE
GLI ATTORI SOCIALI :GESTIONE DELL’ AMBIENTE RURALE e DISTRIBUZIONE DEL PRODOTTO
Classi quarte Liceo Economico Sociale
in collaborazione con:
CENTRALE DEL LATTE VARESE
E CONFAGRICOLTURA SEZ. VARESE
TUTOR AZIENDALE : dott. Giorgio Stabilini
L’ASPETTO PEDAGOGICO
I PERCORSI DIDATTICI
classi quarte LICEO DELLE SCIENZE UMANE
in collaborazione con
SCUOLA ELEMENTARE DI MOROSOLO (VARESE)
TUTOR AZIENDALE : dott.ssa Franca Macchi
NOI E IL NOSTRO TERRITORIO
UNA RICERCA SULL’APPLICAZIONE DELLA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE IN PROVINCIA DI VARESECLASSE 5DS LICEO ECONOMICO SOCIALE
Sia l’UE che gli USA si preoccupano di conservare l’impresa famigliare agricola che ha dimostrato in ogni differente condizione di fornire maggiori risposte sul piano dell’efficienza produttiva, della qualità dei prodotti e delle cure ambientali.
Si cerca di rafforzare la loro presenza mediante un ventaglio di norme, per dare il giusto rilievo alle attività manuali e al lavoro autonomo.
Quest’obbiettivo è stato perseguito in Italia, quando nel 1921, si è approvato dal governo un disegno di legge che prevedeva Camere regionali dell’agricoltura
Germania locomotiva dell’UE.Il governo federale fissa ogni anno la quantità di superficie agricola che si può consumare ogni giorno, quantità totale suddiviso per ogni Land e Comune.
USA Sfrutta il vasto spazio diventando il granaio del mondo
Francia Le due opposte identità del centro e della periferia convivono bene: sfrutta il territorio sia come attrazione turistica (centro Parigi), che viene affidato ai Paysan (=contadino). Ai quali non viene dato l’accezione negativa del termine. Mantenimento del territorio rurale.
Italia Territorio sfruttato parzialmente e spesso male, a causa della mancanza di un istituzione pubblica rivolta a tutelare la presenza contadina. = nei luoghi dove è venuta a mancare la presenza contadina c’è un decadimento della popolazione e dell’assetto territoriale.
I trattati di geografia dello sviluppo spiegano che le differenze non derivano da influenze ambientali, etniche, religiose, ma dipendono dal contesto storico.
Confronto tra i Paesi sull’utilizzo del territorio
Crisi del sistema agro-alimentare a livello globale
Ultima crisi 2007/2008 (crisi globale)
Cause
① Alto prezzo del petrolio
② Incremento della produzione di biocarburanti
③ Aumento del consumo di carni ottenute da allevamenti intensivi che usano cereali
④ Eventi climatici disastrosi
⑤ Speculazione finanziaria sui prodotti agricoli
Crisi che colpisce i più deboli del mondo rivolte popolari violente
A causa dell’ingiusta ripartizione delle risorse
La crisi alimentare globale viene spesso descritta come una
Per sistema agro-alimentare s’intende tutto l’insieme delle attività economiche che permettono il soddisfacimento (o meno) di un bisogno primario degli esseri viventi nella fattispecie della specie umana.
Sostenibilità!La crisi alimentare ha messo in evidenza la questione della sostenibilità volta alla creazione di una nuova economia che si basa sulla Sovranità Alimentare: divenuto obbiettivo per tutti quelli che vogliono cambiare l’attuale sistema agro-alimentare che genera fame e mal nutrizione a livello globale.
SOVRANITA’ ALIMENTARE significa: accesso e controllo delle risorse produttive da parte di chi produce e di chi consuma il cibo.
Importante:
- crescita di consapevolezza da parte degli attori a livello locale,
- necessità di una rivalutazione delle economia di sussistenza, del valore della conservazione, della fine della crescita intesa come consumo di materie prime, suolo,
- riserve energetiche come punto di partenza per il cambiamento dei territori.
Fondato e giocato sulla centralità del cibo, cibo come motore di cambiamento.
Piano agricolo comunitario, progetti per la sostenibilità a livello europeo
La POLITICA AGRICOLA COMUNE dell'UE vuole sostenere: - un'agricoltura che garantisca la sicurezza alimentare (nel contesto dei
cambiamenti climatici),- promuovere uno sviluppo sostenibile ed equilibrato nell'insieme delle zone
rurali europee, (comprese quelle in cui le condizioni di produzione sono difficili).
L'agricoltura è quindi chiamata a svolgere più funzioni: - venire incontro alle esigenze dei cittadini per quanto riguarda
l'alimentazione (disponibilità, prezzo, varietà, qualità e sicurezza); - salvaguardare l'ambiente e assicurare agli agricoltori un tenore di vita
dignitoso.
! Occorre preservare le comunità rurali e i paesaggi in quanto componente preziosa del patrimonio europeo !
Dal 2014, in seguito all'accordo politico di giugno 2013, la Politica agricola comune prenderà in maggiore considerazione la diversità dell'agricoltura europea.
La politica agricola comune permette agli agricoltori europei di soddisfare le esigenze di 500 milioni di persone. I suoi obiettivi fondamentali sono:- assicurare agli agricoltori un tenore di vita adeguato - garantire ai consumatori la costante disponibilità di prodotti
alimentari sicuri, a prezzi accessibili.
Dai suoi inizi, nel 1962, la PAC ha conosciuto molti cambiamenti e continua ad evolversi anche oggi. La riforma del giugno 2013 ha per oggetto tre priorità:
- una produzione alimentare efficiente- una gestione sostenibile delle risorse naturali- uno sviluppo equilibrato delle zone rurali nell'insieme dell'UE.
L'agricoltura è un settore sostenuto esclusivamente a livello europeo, contrariamente alla maggior parte degli altri settori oggetto di politiche nazionali. È importante avere una politica pubblica per un settore che assicura la nostra sicurezza alimentare, svolge un ruolo chiave nell'utilizzo di risorse naturali e nello sviluppo economico di zone rurali.
Tutti i paesi UE condividono questi obiettivi e nessuno di essi può essere conseguito senza un sostegno finanziario alle zone agricole e rurali.
Per assicurare condizioni eque attraverso un insieme comune di obiettivi, principi e regole, occorre una politica definita a livello europeo.Una politica collettiva consente di utilizzare i fondi disponibili in modo molto più efficiente rispetto a un insieme disparato di politiche nazionali.
Altre tematiche della PAC:- sfide globali (come i cambiamenti climatici),
- gestione delle risorse idriche, - biodiversità,- la salute e il benessere degli animali, - la salute pubblica e gli interessi dei consumatori.
Rispetta i cicli naturali delle piante e degli animali. E’ protetta mediante rigorose norme di produzione fissate dalla legislazione europea.
È oggetto di una normativa in tema di: - Etichettatura, tracciabilità (garanzia di qualità e autenticità dei prodotti).
- sostegni per chi intende passare dall'agricoltura convenzionale a quella biologica. - aiuti specifici, per convertire e mantenere le aziende all'agricoltura biologica.
Dal globale al locale: l’attenzione al territorio
Cos’è un area rurale?Definiamo area rurale le unità locali che registrano una densità di 150 abitanti per km^2
In Italia:
Perché una politica di sviluppo rurale?
L'Unione europea si propone di realizzare obiettivi importanti per le nostre campagne e per coloro che vi abitano e vi lavorano:
La politica di sviluppo rurale (2007/2013) si incentra sul miglioramento :
La tutela dell’agroalimentare passa da Expo 2015
Intervista all’ Assessore all’ Agricoltura: Giovanni Fava
Quale dovrà essere il messaggio di Expo?
Il tema del cibo in generale
Il mondo occidentale ha problemi di obesità, con oltre un miliardo di persone sovrappeso
Esistono problemi di malnutrizione e mancanza di sicurezza alimentare, (accesso al cibo e cibo sano).
Attenzione verso:
- qualità del nutrimento del pianeta,
- qualità del cibo,
- tutela dei prodotti,
- lotta contro la falsificazione dei prodotti alimentari,
- sicurezza alimentare
Sviluppare una maggiore correttezza nei confronti del consumatore anche in contrasto con il profitto
dell’industria
Attraverso:
- Giusta remunerazione
- Tracciabilità dei prodotti e degli ingredienti
La Lombardia e i progetti di difesa integrata
- capannine agro meteo
- modelli previsionali
- strumenti e servizi forniti dalla Regione per consentire alle aziende di realizzare gli obiettivi della sostenibilità
- buona politica territoriale
- organizzazione del territorio
- presenza di servizi e di reti di assistenza tecnica
- capacità di coordinare il tutto con adeguate linee operative
Realizzare gli obiettivi della sostenibilità
Il 2014 è l’anno di applicazione in Europa della normativa sull’uso sostenibile degli agrofarmaci.
Il Pan (Piano di Azione Nazionale) prevede che l’applicazione della difesa integrata divenga “obbligatoria” per tutte le
aziende agricole.
Due livelli di difesa integrata
1. facoltativo e sostenuto da un regime di premialità.
2. applicazione delle prescrizioni “base” in tutte le aziende agricole
La Regione Lombardia ha compiti di:
- formazione
- redazione di “linee guida” e “norme tecniche” di produzione integrata
- redazione di “bollettini fitosanitari”- attivazione di reti di assistenza
tecnica in grado di promuovere tecniche di difesa integrata e biologica.
Orticoltura Biologica a km 0
I giovani si reinventano…Agricoltori biologici
Dalla rivista
Lombardia Verde
Nell’Italia della crisi, o del dopo crisi, sono sempre
più numerosi gli under 30 che scommettono
sull’agricoltura. Crescono le iscrizioni agli istituti
agrari e alle facoltà di agraria, l’Istat registra
periodicamente un segno vigoroso più tra gli
occupati nel settore primario, come non succede
altrove.
La Green renaissance si verifica anche in
Lombardia: braccia che tornano all’agricoltura,
con una solida competenza teorica ma anche con
la disponibilità ad imparare da chi ha fatto pratica
prima di loro.
Realtà imprenditoriale realizzata da Michele Bertoldi, Tommaso Montorfano, Andrea Lucchi e Marco Esposito
conduzione in comodato
12 ettari di bosco e prato
0,2 ettari di prato,
3 ettari per ortaggi
serra riscaldata per il vivaio.
Cascina Fraschina di Abbiategrasso
Agricoltura biologica: unica forma di agricoltura controllata regolata da regolamenti europei e leggi nazionali, basata su un Sistema di Controllo uniforme in tutta Europa che si effettua su:
- intero ciclo della produzione, - preparazione del terreno per la semina,- vendita del prodotto finito, - prodotto finito sottoposto a verifiche di organismi indipendenti specializzati,
espressamente riconosciuti dallo Stato, che certificano e garantiscono al consumatore con il loro marchio il pieno rispetto della normativa europea e nazionale.
NOTA BENE: nelle coltivazioni biologiche- non si usano prodotti chimici,- si effettua la lotta biologica contro gli insetti, - si acquistano solo prodotti consentiti per le produzioni bio, come terriccio e semi
certificati.
Vendita diretta
Riduzione dei trasporti e meno emissioni
di CO2
risparmio sui prezzi (meno intermediari
e quindi meno rincari lungo la filiera)
Vantaggi del Km 0 :
Il punto vendita di AbbiategrassoOBBIETTIVO:
- coordinare l’offerta di altre imprese
agricole bio
- costituire una rete che raggiunga
anche le mense pubbliche.
PERCHE’ BIO?
Ragione Etica
Prezzi adeguati alle produzioni anche
dei piccoli coltivatori
Varese e il sistema agroalimentare
Il Sistema agro-alimentare della Lombardia
nel 2012
Il sistema agro-alimentare
Lombardo è il più importante
a livello Italiano.
Il numero di aziende agricole
in Lombardia sono 57.490,
queste aziende sono poche
ma molto grandi.
Imprese iscritte al registro della Camera di Commercio nel 2011 per province
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
6,02%
9,89%
4,83%
15,99%
4,71%
9,12%
1,51% 1,31%
22,11%
16,43%
18,90%
2,74%
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Monza B. Milano Mantova Pavia Sondrio Varese
Nella provincia di Varese l’attività agrituristica ha
subito un calo dal 2008 al 2011, si è passati da 84
agriturismi autorizzati a 72 a causa della crisi
finanziaria e della diminuzione della domanda dovuta
alla situazione critica del turismo italiano.
Agriturismo: attività gestita da un imprenditore agricolo
Offerta: servizio di vitto e alloggio presso la propria tenuta e utilizzo dei propri prodotti.
Aziende agricola o agrituristica in
cui si fanno attività educative
“attive”, in particolare per
bambini e ragazzi.
Obiettivi:
- creare contatti fra mondo
urbano e rurale,
- diffondere nelle nuove
generazione e nella società
tradizioni e usanze della
cultura contadina.
- diffondere la conoscenza sulle
attività svolte in fattoria,
- coinvolgere gli ospiti nella
realizzazione di un “prodotto”tipico,
- coinvolgere gli ospiti in attività
agricole, come la raccolta di
prodotti ortofrutticoli.
Nella provincia di Varese
nel 2011 le fattorie
didattiche sono 11.
LE FATTORIE DIDATTICHE
Imprese alimentari e manifatturiere
La crisi economica che ha
caratterizzato il 2011 è stata
superata in maniera positiva
dall’ industria alimentare.
Le imprese attive alimentari
a Varese sono 391 di cui
303 artigiane. Mentre le
imprese manifatturiere attive
sono 10.098.
Distributori di latte crudo a Varese
In provincia di Varese esistono 66 distributori di latte crudo.
4,00
35,00
14,00
7,80
Colture Orticole nella provincia di Varese in ettari (ha)
1
2
3
4
Frutta
Piante da tubero
Radici e bulbi
Verdure in serra
Occupati agricoli
Conduttori agricoli in provincia di
Varese: 1597
Famigliari dei conduttori: 3071
Conduttori agricoli in provincia di
Brescia: 16838
Famigliari dei conduttori: 30624
La forza lavoro nell’ambito agricolo
è stata dimezzata negli ultimi 10
anni (diminuita del 51%).
La maggior parte delle imprese
agricole sono a conduzione
familiare (quasi il 99%) e il 31% di
tale imprese risulta gestito da un
capo azienda donna.
via Duca degli Abruzzi, 68
Calcinate del Pesce
VARESE
Tel. 345 1369809
Fax 0332 312 671
e-mail: [email protected]
P.IVA 03377530120
Società agricola sempliceORTOBIOBROGGINIdi Camilla e Massimo Crugnola
Frutta e verdura fresca, prodotti secchi o
confezionati, scelti tra produttori biologici
certificati, con criteri:
- di qualità,
- sostenibilità,
- etica
Frutta secca, farina, riso, cereali, olio,
pasta, uova allevate naturalmente
I prodotti sono coltivati
esclusivamente secondo le
tecniche di agricoltura
biologica, usando quindi
metodologie e sostanze
naturali, senza l'uso di concimi
chimici, diserbanti, insetticidi.
> Obiettivo: produrre alimenti
più sani, con un contenuto
nutrizionale equilibrato e non
modificato da interventi con
sostanze non naturali.
CERTIFICAZIONI
-AIAB, con il certificato numero 3.
L'AIAB è un organismo federale che
raggruppa le precedenti associazioni
regionali.
- ICEA, con certificato IT ICA 003F00001.
ICEA, Istituto per la Certificazione Etica ed
Ambientale, è tra i più importanti organismi
di certificazione del settore in Italia e in
Europa.
Attività didattica rivolta a:
- scuole elementari,
- medie inferiori e
- biennio delle superiori.
1. filosofia biologica:
- fertilità del suolo e le rotazioni
agrarie (derivate dalla cultura
contadina),
- fertilizzanti naturali,
- lavorazioni del terreno, per
mantenere gli insetti utili,
- difesa delle colture tramite
sostanze naturali, minerali, altri
insetti.
presentazione dei cereali e della
loro
importanza nell'alimentazione
naturale
2. giochi di degustazione:
- riconoscimento,
- esercitazioni giocose adattabili a
tutte le classi della scuola
dell'obbligo e media superiore.
Loc. Gaggiolo, 21030
all’interno del Parco Regionale “Campo dei Fiori”, e parte
della Comunità Montana della Valcuvia.
Orino (VA)
Tel. 333 9441050
Fax 0331 631 355
e-mail: [email protected]
Azienda Agricola - Agriturismo“I Marroni”
Si coltivano:
mirtilli e lamponi (bianchi e rossi), raccolti
nei mesi estivi di luglio e agosto,
Si raccolgono e selezionano le castagne e
i marroni tra ottobre e novembre,
tutto secondo metodi biologici.
PRODOTTICERTIFICAZIONI:
-Q Certificazioni Srl.
Via Giordani, 43/b
21100 Varese (Italy)
Tel. +39 0332 22.38.94
Fax +39 0332 82.05.35
ROSA MOSQUETA
ITALCHILE s.r.l.
PRODOTTI:- Olio di Rosa Mosqueta (dai frutti della
rosa si estrae un olio naturalmente
caratterizzato da una incomparabile
ricchezza di acidi grassi essenziali, come
gli Omega 3 vegetali)
- Cosmetici a base di estratti di fiori di
ElicrisoCERTIFICAZIONI:
- titolo di cosmesi certificata biologica, rilasciato
dalla ECOCERT
- certificazione di “Cosmetique Biologique”
(cosmesi biologica) di Ecocert Francia (riservata a
cosmetici in cui almeno il 95% sul totale degli
ingredienti vegetali è di origine Bio)
Tutti i cosmetici ed integratori Italchile sono bio-
dinamizzati con un processo di dinamizzazione
innovativo che ripristina nel prodotto finale l’energia
presente nella pianta in natura.
PRODOTTI
Asparagi
Insalate
Verze
Patate
Cooperativa Agricola Biodinamica Sociale ONLUS – Associazione
per la Pedagogia Curativa e Socioterapia Antroposofica ONLUS
Via Giacomini, 26
21051 Arcisate (VA)
Tel e Fax 0332 470389
e-mail: [email protected] - www.lamonda.org
SCOPI:
• divulgazione del metodo biodinamico
• consulenza di agricoltura biodinamica
• organizzazione di conferenze e seminari
• laboratorio di lavoro della Comunità Alloggio
• punto vendita di prodotti biologici e biodinamici (rispetto dell’ecosistema)
PRODOTTI: ortaggi freschi, frutta, bacche, piantine da vivaio,
erbe aromatiche e fiori, prodotti biologici e biodinamici.
CERTIFICAZIONI
PRODOTTI:
Ortaggi
Frutta
Uova
Prealpi S.p.A. - Viale Borri 80, Varese
REA Varese 110310
Capitale Sociale: €5.100.000,00 i.v.
P.IVA IT00222060121
PRODOTTI:
Burri
Formaggi
Panna
CERTIFICAZIONI:
- certificazione del
Sistema Qualità
conforme alla
norma UNI EN ISO
9002
- alla norma UNI EN
ISO 9001:2008.
“Lavorare per la Qualità significa soprattutto impegnarsi
costantemente per soddisfare tutte le esigenze del Cliente, anche
inespresse, nel pieno rispetto di leggi, normative e regolamenti
vigenti: per raggiungere tale scopo devono essere coinvolte tutte
le Funzioni Aziendali nonché i Fornitori, affinché ognuno dia il
proprio contributo per il costante miglioramento della Qualità.”
L’obiettivo di Qualità va perseguito attraverso:
•pieno rispetto delle leggi e normative vigenti,
• igiene e salubrità del prodotto attraverso il controllo sul
processo;
•prevenzione dei rischi e dei problemi
•efficienza dei processi;
•mantenimento degli standard di qualità prefissati.
LA BIRRA
La provincia di Varese annovera una delle piu antiche birrerie italiane. Angelo Poretti fondo infatti nel 1877 la storica birreria che tutt'ora campeggia all'ingresso della Valganna con i suoi edifici Liberty. Oggi, oltre alla storica birreria Poretti si sono aggiunte altre realta che conservano la vocazione birraria di questo territorio, tra cui l'Universita della birra ad Azzate e
il microbirrificioL'Orso Verde a Busto Arsizio
DOLCI
Grazie alla presenza di valenti pasticceri, "ufele " nel dialetto varesino, il nostro territorio si caratterizza per la grande varieta di dolci che spaziano dalle praline di cioccolato, ai biscotti, alle torte.
- I Brutti e Buoni di Gavirate
- Gli Amaretti di Gallarate
- Il Dolce Varese
MIELE
La presenza di ampi territori boscati, ricchi di essenze pregiate, permettono al nostro territorio di produrre diverse ed ottime qualita di miele. A partire dal miele di acacia, al millefiori, a
quello piu rude di castagno, anche la bocca del piu goloso degli intenditori potra trovare soddisfazione nelle numerose possibilita di abbinamento con altri prodotti.
Questa tipologia di asparago nasce dalle favorevoli condizioni climatiche, in quanto essendo Cantello a ridosso delle Alpi i temporali sopperiscono naturalmente all’irrigamento, edalla dilezione per la coltura mediante la raccolta a mano e l’uso di concimi organici; facendone cosi un prodotto di tradizione.
E’ un asparago bianco, con punta rosata, che resta consistente e saporito anche dopo la cottura. Si narra che fu la famiglia Baj ad introdurre la coltivazione dell’asparago a Cantello, imponendola a mezzadri ed affittuari per sopperire alle scarse condizioni produttive e di mercato delle coltivazioni agricole tradizionali di quel tempo.
Da sempre il formaggio ha caratterizzato le aree montane alpine. In particolare i formaggi caprini, anche in versione mista, svolgono un ruolo importante nella produzione casearia artigianale del territorio varesino.• La Formaggella del Luinese• I Caprini freschi dellaValcuvia
• Il Gorgonzola di Varese
FORMAGGI
CASTAGNEUn tempo chiamate “pane d’albero”, grazie al lori contenuto in carboidrati complessi in quantità simili a quelle dei cereali, hanno rappresentato una risorsa insostituibile come fonte primaria di cibo per uomini e animali. Prodotte dal Castagno (Castanea sativa), botanicamente sono classificati come dei frutti secchi (“acheni”) racchiusi, all'interno di un involucro spinoso, comunemente chiamato riccio.Oltre all’elevato contenuto in amido, sono una buona fonte di fibre, di potassio e di vitamine del gruppo B. Oggigiorno gran parte della produzione è destinata al mercato del prodotto fresco ed essiccato; altri impieghi sono l’industria dolciaria e la produzione di farine.
L’uso di conservare le pesche di Monate ,in modo da avere disponibile anche nei mesi invernali un prodotto tipicamente estivo, risale agli anni ’20 del secolo scorso. Ancora oggi, il metodo di preparazione delle pesche di Monate , non è cambiato e avviene in modo totalmente manuale, senza aggiunta di nessun colorante o conservante. La raccolta avviene la mattina presto prima che il sole abbia il tempo di scaldarle, mani esperte scelgono solo i frutti giunti al giusto punto di maturazione. Vengono quindi accuratamente lavate, dopodiché si procede manualmente a tagliarle in due parti e denocciolarle . Dopo essere state pelate a mano una ad una, le mezze pesche vengono messe nei barattoli di latta, ricoperte con uno sciroppo a base si acqua e zucchero e sigillate ermeticamente. Avviene quindi la sterilizzazione dei barattoli in acqua bollente, per un tempo variabile dai 12 ai 15/18 minuti a seconda del grado di maturazione dei frutti. Tutta la lavorazione avviene in giornata, solo in questo modo le pesche conservano una consistenza soda e compatta, la loro tipica croccantezza e un gusto unico.
Eventi e sagre agroalimentari
Provincia di Varese
salumi artigianali, le composte dell’orto, le dolci golosità del pasticcere, la Focaccieria, le Birre artigianali, i Vini Doc, il miele biologico, il Pane delle vallate, i Sott’olio del contadino e tante altre invitanti ghiottonerie
Bancarelle del Gusto e la Cucina del Gorgonzola in piazza della Repubblica a Varese: specialità regionali, il Gorgonzola, i formaggi d’alpeggio, le tipicità del Varesotto
per due serate gli amici del Circolo festeggeranno il nettare d’uva.Si tratta di un evento assolutamente peculiare tra le numerose feste dell’autunno varesino Continua la tradizione della pigiatura
delle uve, purtroppo non raccolte sul territorio, ma fatte giungere dal Sud d’Italia
A Gavirate, sul lungolago, la “festa della zucca” con stand gastronomico a cura delle associazioni panificatrici e Brutti e Buoni. Inoltre non mancheranno la mostra delle zucche e i funghi.
A fare da contorno all’iniziativa uno spettacolo di danze popolari.
DIVENTARE CONSUMATORI-CITTADINI:
noi e il territorio
Paesi sviluppati:
- lenta crescita demografica,
- forte sviluppo tecnologico,
- notevole disponibilità di risorse
Paesi sottosviluppati:
- veloce crescita demografica
- limitato sviluppo delle tecnologie.
- sotto nutrizione e malnutrizione
Necessità di intervenire sul problema della fame
causata da un’ iniqua distribuzione di reddito e beni.
NOTA BENE: le eccedenze alimentari sono concentrate
in una piccola porzione di popolazione che viene
influenzata e indottrinata all'economia dello spreco.
LO SPRECO
Distinzione fondamentale:
Consumismo: politica di influenza
mediatica sul consumatore atta a
spingerlo verso l'acquisto di determinati
beni.
Consumo: fruizione di un determinato
bene o servizio.
IL CONSUMATORE-CITTADINO
- persona informata ed attenta a valori etico-
ambientali negli acquisti quotidiani,
- persona che non viene influenzata dalla
pressione operata da pubblicità e media,
- persona che contrasta la tendenza diffusa a
consumare e sprecare con leggerezza.
Settore agricolo produttivo:
determinato da fattori
indipendenti dalla volontà
umana oppure quando i
costi di raccolta superano i
profitti.
Trasformazione: determinate
soprattutto da cambiamenti
interni all'azienda.
la merce va
incontro a fenomeni di
danneggiamento o
deperimento e si stima
che il 90% di ciò che è
accantonato potrebbe
essere riutilizzato.
Spreco annuo di prodotti alimentari: 1.5 milioni di
tonnellate
Spreco annuo per nucleo familiare: 584 euro di spesa
annua su 450 euro di spesa mensile
Strategie possibili:
trasformare ciò che è considerato spreco in nuove
risorse allo scopo di ridurre il divario tra paesi ricchi e
paesi poveri.
America:
food-bank
Italia:
banco alimentare
ORGANIZZAZIONI PER LA RIDUZIONE DELLO SPRECO:
Obiettivo progetto:
- far incrociare a livello locale le due curve di coloro che sprecano e di
coloro che sono in deficit di risorse.
- promuovere azione di sviluppo sostenibile locale ricadute
positive a livello ambientale, economico, sociale, sanitario ed
educativo.
Obbiettivi raggiunti da L.M.M:
- contatto diretto tra i due soggetti,
- riduzione al minimo i costi di logistica e di stoccaggio.
Col tempo last minute market sposta la sua attenzione
anche su beni diversi dai prodotti alimentari.
Nel 2002 l’interesse si è spostato:
- sulle produzioni ortofrutticole,
- sulle sementi,
- sui farmaci,
- sui libri.
Il recupero di beni che verrebbero scartati o semplicemente
resterebbero invenduti (farmaci, frutta, verdura o sementi),
garantisce effetti positivi:
- sul territorio (minore inquinamento),
- sulle spese di smaltimento rifiuti delle imprese (con
possibilità di ottenere lo sconto TIA ),
- sulla sensibilizzazione dei cittadini sulla tematica dello
spreco.
Questo ridotto peso fiscale delle imprese ha due valenze
sulla società:
- i benefici aziendali sono superiori ai costi (win-win
strategy),
- le classi che necessitano assistenza hanno un accesso
più ampio a quei beni i quali prezzi sarebbero altrimenti
per loro impeditivi
Le aziende che aderiscono a L.M.M. hanno
diritto ad esenzioni fiscali.
Inoltre, L.M.M. si inserisce in un'ottica di tipo
welfare operando una sostanziale
ridistribuzione di ricchezza a fasce più povere
della popolazione, al contempo tale.
Le imprese hanno dovuto affrontare un processo di
sensibilizzazione su temi di tipo socio ambientale.
Sotto la spinta di questo nuovo consumatore-cittadino le
aziende hanno orientato la loro gestione verso forme più sostenibili
e responsabili.
Responsabilità sociale: azienda che valorizza non solo i propri profitti ma tutto il pubblico
interessato dall'agire di quell'impresa.
Le camere di commercio italiane hanno istituito il premio
“responsabilità sociale di impresa”, indirizzato a quelle aziende
che si sono distinte in questo campo.
Sul territorio sono nati diversi progetti come “Adotta un orto” nel milanese, con l’intento di recuperare all’agricoltura biologica un territorio agricolo utilizzato per troppo tempo per la monocultura e quasi desertificato, dal “furto” sistematico di sostanze organiche e dalla sostituzione degli uomini con le macchine.
Lo scopo di questo progetto è quindi quello di far riavvicinare gli individui alla terra, per riaffermare quei principi sani, su cui si basava l’agricoltura e l’economia del passato.
I sistemi di garanzia partecipata (SPG): il progetto Patata Etica nelle valli Varesine
PREMESSA:
Cosa sono i SPG? Nascono in America come metodi di certificazione che partono dal basso e agiscono a livello locale.Certificano un metodo di produzione ed educano i consumatori ad essere più consapevole del prodotto e delle problematiche dell’intero processo produttivo.
PROGETTO “PATATA ETICA” NELLE VALLI VARESINEL’idea è stata di prendere in considerazione la coltivazione della patata, che da sempre rappresenta un importante risorsa per le popolazioni locali;Si tratta di un progetto dettagliato, contenente indicazioni per la coltivazione, uso di fertilizzanti e difesa da parassiti.
RISULTATI: raccolto, nonostante l’andamento climatico non favorevole, buono sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, permettendo ai produttori di verificare varietà di patata diverse per caratteristiche culinarie e merceologiche.
SOLE E CARNE"Il Sole, focolare di tenerezza e di vita,versa l'amore ardente sulla terra rapita,e, quando si è distesi nella valle, si senteche la terra è vergine e trabocca di sangue;che il suo immenso seno, sollevato da un'anima,è amore come Dio, di carne come la Donna,e che racchiude, gonfio di linfa e di raggi,il grande brulichìo di tutti gli embrioni!E tutto cresce, e tutto sale!"
Rimbaud
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