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La terrazza del colle sul quale sorge il santuario della Madonna degli Alpini permette una ampia visuale sulla pianura cuneese e sulla città di Cuneo, su Borgo San Dalmazzo e sull'imbocco della valle Stura a sud, mentre verso nord Cervasca fino a Caraglio la bassa valle Grana. La pianura fluviale della Stura, caratterizzata da vegetazione ripariale, costituisce un limite tra l'insediamento urbano e l'area agricola. L'ampio cono di visuale include una zona storicamente molto importante in quanto crocevia dei grandi assi di attraversamento alpino; la valle Stura con il colle della Maddalena, insieme al minore colle dell'Agnello, costituivano i due attraversamenti primari per le vie commerciali del basso Piemonte, che attraverso Mondovì e Cuneo univano i territori francesi con quelli liguri e padani. Il controllo degli assi viari e la riscossione dei relativi pedaggi, portò alla definizione di un sistema difensivo territoriale articolato, in un'area a confine tra i principati territoriali dei marchesati di Saluzzo e di Busca e i potenti comuni di Cuneo e Mondovì. Le posizioni di fondovalle svolgono un ruolo importante: predilette dalle signorie locali per l'insediamento e l'affermazione dell'autorità, consentono lo sbarramento dell'accesso alla valle e la difesa delle popolazioni rurali. Il territorio pianeggiante compreso tra le pendici collinari e l'alveo fluviale della Stura è oggetto di un intensivo sfruttamento da parte della piccola industria e da nuclei residenziali. Lo spostamento giornaliero tra la città di Cuneo e le sue periferie, è un fenomeno in netta crescita, ancora non particolarmente sentito dal versante verso Vignolo, ma decisamente più significativo in altre zone del circondario.

Tra le aree periferiche di Cuneo e la pianura circostante si trovano diversi insediamenti industriali, maggiormente concentrati verso sud-est, dove la pianura fluviale del Gesso risulta essere maggiormente ampia e la ripa fluviale meno scoscesa. Alcuni agglomerati industriali per le loro dimensioni e per le scelte costruttive particolarmente povere di contenuti e a basso costo, risultano fortemente caratterizzanti il paesaggio, soprattutto da una visione dall'alto.

Insediamento storicoe espansioni recenti e terziario

Cuneo si è formata sulla terrazza pianeggiante a forma di “cuneo” compresa tra il torrente Gesso e la Stura di Demonte. I due corsi d'acqua di uniscono in testa alla punta del cuneo, dando luogo ad un unico fiume, affluente del Tanaro. La vegetazione ripariale è conservata, anche se i numerosi attraversamenti costruiti, l'ultimo in occasione della circonvallazione della città che si unisce alla costruenda autostrada Asti-Cuneo, non ne favoriscono la conservazione.

Fasce fluviali e vegetazione ripariale Aree industriali

La parte più antica della città di Cuneo, fondata alla fine del XII secolo, è quella posta sulla punta del terrazzo sul quale si è ar ticolato l'insediamento. Lungo il principale asse viario, via Roma, si è sviluppato tutto l'edificato fino alla Piazza Galimber ti, mentre nella parte che prosegue lungo corso Nizza l'espansione è legata ai secoli XIX e XX. La città nuova e del terziario è quella verso il santuario della Madonna degli Angeli, intorno ai nuovi poli, la ferrovia, l'ospedale e l'asse viario verso la Francia.

La particolare posizione di Cuneo, isolata su di un terrazzo tra le rive di due corsi d'acqua (Gesso e Stura), ha portato alla costruzione di diversi ponti per poter raggiungere e attraversare la città. Il profilo a nord ovest della città è scandito da tre ponti: quello ferroviario, quello automobilistico che unisce le vie da Saluzzo e Savigliano, al quale si è aggiunto in questi ultimi anni il nuovo ponte della tangenziale-autostrada Asti-Cuneo. Dal lato opposto un unico attraversamento del Gesso unisce Cuneo con la strada per Mondovì.

La pianura compresa tra la fascia fluviale, a ridosso della quale si trovano i nuovi insediamenti delle frazioni della periferia di Cuneo, e la collina di Cervasca, Vignolo e Roccasparvera, è disegnata dal mosaico delle colture arative dei grandi appezzamenti. Alle colture di cereali si affiancano alcuni pioppeti.

Il mosaico agricolo della pianura Fasce infrastrutturaliMontagna

Collina

Pianura

Litorale

Natur

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Rural

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Urban

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PM-30

Il mosaico agricolo della pianura

Aree industriali

Fasce infrastrutturali

Fasce fluviali e vegetazione ripariale

Insediamento storico

Espansioni recenti e terziario

[PAYS.DOC] Osservatorio virtuale del paesaggio mediterraneoPianura cuneesePunto di ripresa: Santuario Madonna degli Alpini, Vignolo (Cuneo)

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Theatrum Statuum Regiae Celsitudinis Sabaudiae Ducis[...], Apud Haeredes Ioannis Blaeud, Amstelodami 1682, anastatica Roccia Rosanna (a cura di), Archivio Storico della Città di Torino, Torino 2000, vol. II, tav. 42-43, «Cuneum vulgo Coni».

Il nucleo storico originario della città di Cuneo si definì tra XIII e XIV secolo, occupando la parte più ristretta dell'altopiano compreso tra Gesso e Stura. L'impianto preordinato a scacchiera è ancora visibile nel tessuto intorno all'asse principale di via Roma, dove tracce significative delle architetture medievali si ritrovano nei palazzi e nelle case in affaccio sulle strette vie ortogonali all'asse principale, e in edifici religiosi, come il complesso di San Francesco. Le trasformazioni barocche sono leggibili soprattutto nei numerosi edifici religiosi che risalgono al XVII-XVIII secolo, S. Chiara, S. Ambrogio, S. Croce, S. Maria e il convento dei Gesuiti, opere dei maggiori architetti dell'epoca da Francesco Gallo, Antonio Bertola e da Giovenale Boetto. L'espansione del centro storico si è resa possibile solo a seguito dell'abbattimento della cinta muraria che difendeva la città, in quanto le caratteristiche orografiche del luogo e la chiusura delle mura ne impedivano qualsiasi ampliamento. La città moderna, quindi, si sviluppa lungo la direttrice sud-ovest e verso Borgo San Dalmazzo, con un disegno ordinato e regolare, convergente nella piazza Duccio Galimberti, unione tra la città antica e quella moderna.

Le due tavole del Theatrum Sabaudiae rappresentano Cuneo e il suo territorio, in una veduta prospettica e una planimetria. La veduta mostra in primo piano il pizzo di Cuneo con l'incontro tra i due fiumi. Sul fondo la catena delle Alpi, alla quale si fa riferimento nella descrizione “Posta all'entrata del Piemonte, quasi vedetta a difesa del suo corpo, con la pianura ampia senza asperità si presenta a chi arriva dal cammino tortuoso e scosceso dei monti come un sollievo alle fatiche e un ristoro alle membra stanche del viaggio […]. Due fiumi la lambiscono sui lati, a settentrione la Stura, a mezzodì il Gesso: là dove la Città si restringe a punta, essi scorrono con ampio corso su entrambi i suoi fianchi e poco dopo confluiscono l'uno nell'altro dando forma ad un cuneo da cui deriva il nome della città”.

[PAYS.DOC] Osservatorio virtuale del paesaggio mediterraneo PM-30Pianura cuneesePunto di ripresa: Santuario Madonna degli Alpini, Vignolo (Cuneo)

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Il santuario della Madonna degli Alpini dalla strada che sale dall'abitato di Vignolo

Insediamento industriale nella pianura tra Vignolo e Borgo San Dalmazzo

Chiesa romanica di Vignolo

La frazione San Maurizio e l'abitato di Cervasca in pianura

L'area ricorda con lapidi e monumenti commemorativi i diversi gruppi del corpo degli alpini cuneesi deceduti tra il primo e il secondo conflitto mondiale

Abitato di Vignolo dal Santuario degli Alpini

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