Piano di miglioramentoIntegrazione/Aggiornamento
2017/2018
PRIMA SEZIONE ANAGRAFICA Istituzione Scolastica Nome:IC Sarnelli De Donato Rodari Codice meccanografico BAIC87200N
Responsabile del Piano (DS) Cognome e Nome prof. Nicola Pasquale De DonatoTelefono Email [email protected]
Referente del Piano Cognome e Nome :prof. Maddalena NotarachilleTelefono …Email: [email protected] Ruolo nella scuola : DOCENTE e FUNZIONE STRUMENTALE Area PTOF
Comitato di miglioramento (Nome e Cognome di tutti coloro che collaborano alla predisposizione e al presidio del piano) Dirigente scolastico prof. Nicola Pasquale De DonatoCarone AnnastasiaCentrone Caterina Formica Franca Galluzzi Giacoma Mancini Filomena ( pensione)Masi IsabellaNotarachille Maddalena Rotolo Marcella Pascali Angela ( sostituita da Ruzza)Scagliusi FilomenaNuovo ingresso 2017/18Ruzza AntonellaTeofilo AngelaGallone FrancaRettura Caterina
Durata dell’intervento in mesi: triennioPeriodo di realizzazione: dal 2016 al 2019Risorse destinate al piano: vedi budget 1
2
SECONDA SEZIONE
1. Scenario di riferimento
Località turistico - balneare, Polignano a mare ha una popolazione stabile, nonostantel’inserimento di non pochi extracomunitari, con relativi nuclei familiari. L’integrazione diquesti ultimi nel tessuto sociale e lavorativo si è rivelata abbastanza agevole; infatti, non sisono evidenziati sinora segnali di intolleranza e/o rifiuto. Vi è, anzi, un’apertura reciprocaalle differenze culturali e religiose.Nel territorio, sono presenti due istituti comprensivi e un istituto superiore, I.P.S.S.E.O A.
Il nostro IC comprende 4 plessi: 2 di scuola dell'infanzia, 1 di scuola primaria , 1 di scuolasecondaria di 1° grado.
L’Istituto è inserito in un tessuto sociale in continuo movimento, con tanta ricchezzaculturale, attento all’accoglienza, non solo in termini di ingresso e accettazione masoprattutto come luogo di aggregazione e arricchimento.
Si rileva inoltre la seguente percentuale di alunni BES pari al 20 %
Caratteristiche del contesto interno ed esterno
I punti di forza interni all’Istituzione:
Un corpo docente nel complesso stabile;
La scuola realizza percorsi e attività di orientamento;
Il PTOF è organizzato secondo le Indicazioni Nazionali per il curricolo;
Coerenza del percorso curricolare rispetto all'età degli alunni;
E' stato redatto il curricolo verticale;
L'istituto è dotato di laboratori, sala docenti attrezzata, palestra , auditorium;
E' ente certificatore per gli Esami Trinity.
I punti di debolezza interna all’Istituto:
Risultati prove Invalsi non sempre in linea con i dati/riferimento regionali e nazionali
Differenza di uniformità degli esiti tra le classi e nelle classi
Le medie dei vari livelli si abbassano lievemente nel passaggio dalla scuola Primaria allascuola Secondaria di 1°
La dotazione tecnologica per uso didattico risulta distribuita sia nella scuola secondaria di1°sia nella scuola primaria, la scuola dell’Infanzia non ha ancora adeguati strumentiinformatici.
Vincoli
Risorse finanziarie di provenienza statale sempre più limitate (FIS, FondiMinisteriali ed europei).
3
Opportunità
La verticalizzazione del curricolo e quindi la continuità tra i 3 ordini di scuola.
Fruizione di importanti progetti come acquisizione di competenze più ampie especifiche.
I punti di forza esterni all’Istituzione scolastica:
Rapporti interdipendenti e condivisi con gli stakeholders e con la partnership( Amministrazione Comunale, Associazioni sportive , etc..)
Protocolli di rete
Disponibilità di privati in supporto di progetti formativi
I punti di debolezza esterni all’Istituzione scolastica:
Non sempre risulta costruttiva e adeguata la collaborazione scuola - famiglia
Idea guida del piano di miglioramento
Dal rapporto di Autovalutazione che l’istituto Comprensivo Sarnelli De Donato Rodari haprodotto, sono emerse alcune criticità specialmente legate agli esiti delle prove nazionali erisultati scolastici insieme ad una disomogenea verifica e valutazione delle competenzetrasversali all’interno delle classi della scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado. E’emersa, e ,quindi, è diventata l’idea guida, la necessità
a) di migliorare gli assi portanti dell’area linguistica e matematica, come evidenziano i datiInvalsi
b) di innalzare i risultati scolastici in tutte le discipline
c) di migliorare il processo di acquisizione delle competenze chiave e impiantare unaprocedura per la raccolta dei dati relativi alla valutazione dei livelli delle suddettecompetenze
Obiettivi e azioni:
Utilizzare criteri di valutazione, omogenei e condivisi, nella scuola primaria
Migliorare i risultati delle prove Invalsi rispetto agli anni precedenti, ridurre ancor dipiù la variabilità tra le classi e all'interno di ognuna
Ridurre del 10% la percentuale di alunni che non raggiungono la piena sufficienzaagli scrutini finali
Migliorare il processo di acquisizione delle competenze trasversali anche attraverso icompiti in situazione
Predisporre prove strutturate intermedie per classi parallele sia nella primaria sianella secondaria 1° grado
Progettare moduli di recupero e potenziamento per livelli , a partire dall'analisi degliesiti delle prove intermedie
4
Promuovere figure di docenti per supportare gli studenti in difficoltà nell'arealinguistica e matematico-scientifica sia nella scuola primaria sia nella scuolasecondaria, in orario curricolare
Promuovere incontri di raccordo e di settore tra docenti di vari ordini di scuola
Promuovere la formazione del corpo docente sulla didattica per competenze
Riesaminare le progettazioni disciplinari per valutarne la coerenza con il curricolod'istituto e, quest'ultimo, con le Indicazioni nazionali e i quadri di riferimentoInvalsi.
Impiantare una procedura per la raccolta dei dati relativi alla valutazione dei livellidelle competenze chiave e di cittadinanza.
Le proposte relative alla scuola dell'infanzia sono le seguenti: - adozione di una scheda di ingresso per i bambini di 3 anni (già distribuito alle fa-
miglie) - adozione del portfolio delle competenze per tutte le fasce d'età a partire dall'anno
scolastico in corso -elaborazione di un questionario di autovalutazione specifico per la scuola
dell'infanzia, finalizzato ad evidenziare i punti di debolezza e in seguito for-mulare proposte di miglioramento.
TERZA SEZIONE
2. Elenco dei progetti di miglioramento secondo l'ordine di priorità
Titolo del progetto Livello di priorità
Camminiamo insieme verso il successo in Italiano eMatematica
1
Condividere per migliorare 2
Io, alunno competente 3
5
Titolo del progetto: CAMMINIAMO INSIEME VERSO IL SUCCESSO IN ITALIANO E MATEMATICA
Responsabile del progetto: Filomena Mancini, Franca Formica
Data prevista di attuazione definitiva: 30 Giugno 2019
Livello di priorità: 1
I componenti del Gruppo di progetto: Docenti di Matematica Scuola Primaria e Scuola Secondaria di I Grado, capi di dipartimento di italiano e matematica e le insegnanti Mancini F., Scagliusi F., Rotolo, Formica, Antonella Aprile (referente Invalsi primaria)
Fase di PLAN - DESCRIZIONE DEL PROGETTO E PIANIFICAZIONE
Il RAV, redatto dal Gruppo di Autovalutazione di Istituto, ha evidenziato punti di debolezzae criticità relativi ai risultati conseguiti dall’Istituzione Scolastica nell’ultimo triennio2012/2015 rispetto alla media nazionale, sia nella valutazione interna quadrimestrale, sianell’indagine condotta dall’INVALSI sui livelli di apprendimento in Italiano e Matematica.Si evidenzia, pertanto, la necessità che l’Istituto operi un riesame sui processi diinsegnamento-apprendimento rilevati come critici dalle prove INVALSI, al fine di farmaturare nei docenti la consapevolezza dei due processi e di condividere un percorso diricerca da realizzarsi mediante azioni formative e auto-formative per i docenti di entrambi isegmenti scolastici. Ci si pone i seguenti obiettivi: superare la frammentazione nelle competenze didattiche emetodologiche dei docenti favorendo la didattica centrata sulla promozione di competenze,l’elaborazione e la condivisione di pratiche didattiche, modalità di progettazione,formulazione di prove comuni, costruzione di strumenti di valutazione e soprattutto“costruire” un curricolo in verticale “agito”.
Altresì, si ritiene che il problema possa essere affrontato sia attraverso un’azione rivolta aidocenti che attraverso un’azione formativa rivolta agli studenti. Pertanto partendo daun’analisi puntuale ed attenta dei dati trasmessi dall’INVALSI discussi nei vari OrganiCollegiali e nei Dipartimenti si ritiene prioritario e strategico per tutto l’Istitutoprogrammare dei Percorsi formativi di Recupero , Consolidamento e Potenziamento inorario curricolare ed extracurricolare, prestare attenzione alle strategie condivise, allaorganizzazione delle compresenze, ai progetti, alle uscite didattiche, alle attivitàinterdisciplinari, agli ambienti di apprendimento, all’utilizzo di nuove tecnologie per ladidattica.
Destinatari diretti del progetto
a. Gli alunni delle classi 2^, 3^, 4^e 5^della Scuola Primaria;
b. Gli alunni della Scuola Secondaria di I Grado;
c. I Docenti dell’Istituto Comprensivo, coinvolti, sia nel ruolo di Tutor interni per i Percorsi
formativi attivati, sia nel dibattito nei diversi Organi Collegiali; 6
d. Le famiglie degli alunni delle classi coinvolte.
2.
Attività Obiettivi (risultati attesi) Indicatori Target atteso
Attività AProgettazione di azioni formative per potenziare le competenze di carattere metodologico edidattico dei Docenti di Italiano e Matematica
Output
Migliorare le competenze nell’uso di metodologie didattiche innovative e nella progettazione, sperimentazione e documentazione didattica.
n di docenti dei dipartimenti chemanifesta un sufficiente gradimento dei percorsi formativi riguardo alla ricaduta concreta sulle proprie pratiche di insegnamento
Docenti di Matematica e di Italiano della Scuola Primaria e Secondaria 70%
Outcome
Creazione di un clima di innovazione didattica
Percentuale del gradimento espresso dai docenti in ordine alle azioni formative
Docenti di Matematica e di Italiano della Scuola Primaria e Secondaria 70%
Attività BAnalisi degli esiti SNV; Analisi dei Quadri di riferimento INVALSI, Riesame del curricolo disciplinare e delle indicazioni Nazionali
Output
Analizzare i risultatiINVALSI, alla luce dei Quadri di riferimento della disciplina, per rilevare criticità e punti di forza in rapporto ad ambiti eprocessi. Elaborare/rielaborare curricoli disciplinari per competenze e un Quadro di Riferimento interno.
N partecipanti agli incontri di lavoro e di ricerca/azione
Docenti di Matematica e di Italiano della Scuola Primaria e Secondaria 70%
Outcome
Creazione di un clima di proficua collaborazione tra i Docenti dei diversi segmenti formativi dell’Istituto Comprensivo
Coinvolgimentoin attività di auto -formazione
Docenti di Matematica e di Italiano della Scuola Primaria e Secondaria 70%
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Attività CApprofondimento dell’analisi degli esiti e Individuazione e selezione delle criticità utili al confronto con le prove interne
Output
Riflessione sui tre livelli indagabili, classificazione degliitems risultati carenti, produzione di un archivio digitale e introduzione degli stessi nelle prove interne comuni di competenza
N dei docenti che realizza documentazioni di ricerca-azione
Docenti di Matematica e di Italiano della Scuola Primaria e Secondaria 100%
Outcome
Clima di intesa nel lavoro di ricerca al fine di e condividere praticheattuate e documentate.
Grado di soddisfazione relativo agli incontri di lavoro ricerca/azione
Docenti di Matematica e di Italiano della Scuola Primaria e Secondaria 100%
Attività D
Progettazione di percorsi formativi
Individuazione di una procedura di raccolta dati
Output
Realizzare percorsi di sperimentazione .Realizzazione e somministrazione prove interne comuni di competenza Documentazione e riflessione sull’azione.
N realizzazione di esperienze e % delle valutazioni riportate dagli alunni
Alunni 100%
Docenti di Matematica e di Italiano della Scuola Primaria e Secondaria 100%
Outcome
Registrazione di un clima positivo a scuola
Innalzamento dei livelli valutativi
Alunni 100%Docenti di Matematica e di Italiano della Scuola Primaria e Secondaria 100%
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3 Attività Responsabil
eData prevista di conclusione
Tempificazione attività
2015 2016O N D G F M A M G L A S
Attività A . Dicembre 2015
Attività B Gennaio 2016
Attività C
Attività D
Legenda: rosso procedura non ancora avviata; giallo procedura avviata; verde proceduraconclusa 4. il budget del progetto
Costo unitario Quantità (giornate, pezzi, ecc.)
Totale
Personale: 1. Docenti dei
Dipartimenti di Italiano e Matematica scuola sec. e primaria, impegnati nelle Attività 1, 2, 3 e 4
2. Docente Responsabile del Progetto
Ora funzionale 4 ore per Attività 24 ore per Attività 34 ore per Attività 4
12 ore X N° Docenti X ora funzionale
Servizi di consulenza per la formazione: Aggiornamento sulla “Didattica per competenze”
_________________
12 ore per Attività 1 (aggiornamento)
___________________
Acquisto di beni:Testi di simulazione prove INVALSI di varie case editrici (Fabbri, Mondadori, Zanichelli)
euro 9.00 10 euro 90.00
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Spese dirette:risme per fotocopie
Euro 7.00 10 euro 70.00
TOTALE
Fase di DO - REALIZZAZIONE
5. Descrivere le modalità con cui il progetto viene attuato, evidenziando anche l’eventuale apporto delle parti interessate esterne e, più in dettaglio descrivere il contenuto delle diverse azioni/attività in cui la pianificazione è suddivisa (vedi “fase diPlan”)
Fasi di realizzazione del Progetto: Azioni formative per potenziare le competenze di carattere metodologico e didattico
dei docenti;
Identificazione dei docenti e costituzione dei gruppi di lavoro
Esame dei documenti messi a disposizione dall’Istituto (testo delle Indicazioni,
Quadri di Riferimento Invalsi, dati e esiti SNV, programmazioni disciplinari
precedenti)e scelta dei documenti da utilizzare, in ciascun gruppo di
lavoro;individuazione dei percorsi da attuare nel lavoro del gruppo;
Indagine esplorativa condotta a cura dei Docenti nelle sedute di ricerca e studio per
individuare gli ambiti e i processi e gli items critici;
Stesura delle “bozze” e poi definitiva dei curricoli e delle prove comuni;
Somministrazione prove di valutazione iniziale per rilevare le competenze in
ingresso; somministrazione prove interne comuni di competenza;
Analisi dei risultati attraverso l’individuazione degli errori commessi e/o sulle
difficoltà incontrate;
Comparazione fra i risultati raggiunti e le valutazioni quadrimestrali/finali con
realizzazione di Grafici da presentare ai portatori di interesse;
Strutturazione di una cartella condivisa nel drive di google / archivio digitale per
l’inserimento delle schede di progettazione, dei curricoli verticali/ micro curricoli in
verticale con compiti di realtà e rubriche valutative realizzate, delle prove comuni.
Monitoraggio finale del piano di lavoro.
Azioni di sensibilizzazione e coinvolgimento delle famiglie per la condivisione delle
azioni formative;
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Disseminazione/ condivisione dei contenuti e la validazione dei risultati attraverso
incontri negli OOCC: Collegio dei Docenti, Consiglio di Istituto, Consigli di classe e
interclasse.
PROCEDURA PER L’UTILIZZO ATTIVO DEI REPORT INVALSI Scopo
Scopo di questa procedura è quello di formalizzare le metodologie di analisi dei ReportInvalsi con l’obiettivo di fare un utilizzo attivo dei dati utili al processo di autovalutazione diIstituto in un’ottica di miglioramento continuo.
Fasi di lavoro
Le fasi di lavoro sono riassunte nel flussogramma seguente.
Analisi e confronto dei Report Invalsi degli 3
Prima fase: analisi e confronto dei Report Invalsi degli ultimi 3 anni
- Presa in esame dei risultati ottenuti dagli studenti delle classi di scuola primaria e
secondaria negli ultimi tre anni (2013-2014-2015), suddividendo in prima battuta i risultati inambiti.
- Confronto con la media nazionale ottenuta in quel medesimo ambito e nel medesimoanno.
- Individuazione delle differenze maggiori.
Scopo di questa distinzione è quello di ricercare per ogni singola classe o plesso di scuola
primaria e secondaria eventuali eccellenze o criticità ricorrenti.
A titolo esemplificativo si riporta la tabella relativa all’ambito Relazioni e Funzioni delleclassi quinte della scuola primaria
Relazioni e Funzioni 2013 Itali
a2014 Itali
a2015 Italia
5 A 63,9 51,7 62,5 65,4 40,8 41,25 B 48,1 51,7 70,0 65,4 28,9 41,25 C 56,9 51,7 53,5 65,45 D 58,2 51,7 70,4 65,45 E 57,0 51,7
Seconda fase: analisi dettagliata dei Report al fine di individuare criticità sia da un
punto di vista dei contenuti che da quello dei processi/macroprocessi coinvolti.
Questa seconda analisi ha per oggetto di indagine i quesiti (items) proposti dal SNV e i
risultati ottenuti dalle singole classi del IC, soffermando l’attenzione sulle aree disciplinaricoinvolte e sui macroprocessi chiamati in causa da ogni singolo quesito. Si possonomettere a confronto quattro livelli di informazione:
1. I risultati ottenuti dalla classe in quel particolare quesito, in termini di % di rispostecorrette;
2. Il confronto dei risultati ottenuti nel singolo quesito con la media nazionale.
3. L’ambito disciplinare relativo ai quesiti ritenuti critici e il macroprocesso coinvolto.
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4. Le aree con criticità ricorrenti, ricavate dall’incrocio degli ambiti disciplinari risultati criticie dei processi ad essi relativi.
La riflessione successiva può concentrarsi sulla ricerca delle possibili cause per i quesiti
che hanno ottenuto le performance peggiori. Si può valutare se l’argomento indagatodall’INVALSI non è stato affrontato dai vari docenti delle classi, se la classe ha sbagliato acausa di eventuali misconoscenze presenti o se semplicemente il quesito è stato sbagliatoperché difficile (valutazione possibile confrontando i risultati della classe con il dato dellamedia nazionale).
Terza fase: Realizzazione di un QdR interno.
L’individuazione delle aree maggiormente critiche, sia della scuola secondaria di primo
grado che della scuola primaria, conduce alle realizzazione di un QdR interno per l’IC.Questo ha come base di partenza il QdR dell’INVALSI relativo al primo ciclo di istruzione ele Indicazioni Nazionali. Esso dovrà mettere in evidenza le aree critiche non solo in terminidi ambiti disciplinari e macroprocessi, ma anche e soprattutto in termini di aree dicontenuto e di processi coinvolti.
Si riporta, per esempio, la tabella dell’ambito Relazioni e Funzioni, creata sulla base delQdR INVALSI con evidenziate le criticità emerse da un possibile studio.
Quarta fase: analisi dei documenti di lavoro relativamente alle aree risultate più
critiche.
Una volta individuate le criticità, ogni singolo docente e il team di lavoro hanno modo di
analizzare il curricolo della disciplina, le programmazioni curricolari e le proprie prove diverifica e di operare confronti con i quesiti proposti dall’INVALSI relativamente alle areerisultate maggiormente critiche. Questo permette una riflessione riguardanteprevalentemente:
1. Eventuali differenze formali di presentazione dei quesiti;
2. Eventuali differenze tra i contenuti proposti dai docenti e quelli indagati dalle prove del SNV;
3. Eventuali differenze nei processi coinvolti dalle prove.
Quinta Fase: Attività didattica mirata e progettazione di prove interne di verifica
strutturate
relative a quei contenuti e coinvolgenti quei processi risultati maggiormente critici.
Dalla riflessione sui documenti di lavoro e sulle prove di verifica, i docenti, suddivisi per
plesso e per ordine di scuola, rivedono gli stessi documenti e progettano una attivitàdidattica specifica sulle aree di contenuto risultate critiche, con il tentativo di rafforzare lebasi disciplinari e i processi correlati. A conclusione dell’azione didattica mirata siprogettano prove strutturate di verifica contenenti quesiti a difficoltà graduale checonducono a un quesito analogo a quello della prova del SNV che ha fatto registraredifficoltà maggiori. Si propongono quesiti simili nelle prove interne comuni di competenza alfine di procedere ad un’analisi statistica dei risultati a livello di istituto ed operare unacomparazione fra i risultati raggiunti e le valutazioni quadrimestrali/finali.
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Sesta Fase: Attività di raccolta dei quesiti e documenti di lavoro e produzione archivio.
Strutturazione di una cartella condivisa nel drive di google / archivio digitale perl’inserimento delle schede di progettazione, dei curricoli verticali e/o micro curricoli inverticale, con compiti di realtà e rubriche valutative realizzate, delle prove comuni e deisingoli quesiti.
Attività Responsabile
Data previstadi conclusione
Tempificazione attività
2016 2017O N D G F M A M G L A S
Attività A . Dicembre 2016
Attività B Gennaio 2017
Attività C Giugno 2017
Attività D Novembre 2017
2017 2018 Attività S O N D G F M A M G L A
A
B
C
D
2. Definire per ciascuna attività gli eventuali responsabili e le modalità di attuazione
Attività Eventuale responsabile
Modalità di attuazione
Attività N. 1 Progettazione di azioni formative per potenziare le competenze di carattere metodologico e didattico dei docenti di italiano e
Docenti: Formica - Mancini Incontri di formazione docenti
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matematica;Definizione del percorso diricerca e dei prodotti finali
Attività N. 2 Analisi degli esiti SNV; Analisi dei Quadri di riferimento INVALSI; Riesame del curricolo disciplinare e delle indicazioni Nazionali
idemAnalisi degli Ambiti-Processidelle Prove INVALSI 2012-15, per individuare gli item incui le classi hanno manifestato criticità e punti diforza Analisi delle priorità didattico-formative attraversola formulazione di un documento di autodiagnosi diIstituto
Attività N. 3 Approfondimento dell’analisi degli esiti e individuazione e selezione delle criticità utili al confronto con le prove interne.
idemAnalisi delle criticità
Attività N. 4 Progettazione di percorsi formativi; Individuazione di una procedura di raccolta dati.
idemSomministrazione prove di valutazione iniziale, “in itinere”e finale
Descrivere il sistema e le modalità con cui si intende monitorare l’andamento del progetto,in modo da far sì che proceda secondo quanto stabilito, individuando gli eventuali problemio potenzialità di ulteriori miglioramenti relativi a singole azioni/attività o al progetto nel suo complesso. Definire in particolare: • Le modalità (incontri periodici, schede di rilevazione, ecc…) • La frequenza del monitoraggio • I dati che dovrà produrre in funzione dei risultati e dei target da raggiungere • Eventuali dati di feedback (anche informali) provenienti dall’esterno del progetto)
Il monitoraggio delle attività messe in atto sarà effettuato in tre momenti ( iniziale, intermedio e finale). I risultati ottenuti saranno utili per una eventuale azione di
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Fase di CHECK –MONITORAGGIO
miglioramento del progetto.Quanto emerso sarà diffuso , in riunioni dedicate, con i portatori di interesse.I dati raccolti dovranno dimostrare che il progetto avrà dato in termini di risultati attesi, mediamente un miglioramento del 40%.La soddisfazione degli alunni e delle famiglie sarà indice dell'efficacia delle attività poste inessere nel corso del progetto.
Fase di ACT – RIESAME E MIGLIORAMENTO Descrivere le modalità con ci si intende intervenire con iniziative correttive e/o di miglioramento, nel caso in cui la fase di check abbia evidenziato problemi o la necessità di miglioramenti.
In questa fase, con cadenza trimestrale, il gruppo di progetto analizzerà e verbalizzerà i dati emersi dalle rilevazioni effettuate e li trasmetterà al nucleo di valutazione. In caso di criticitàil gruppo di lavoro pianificherà interventi di miglioramento miranti a correggere gli scostamenti dal target atteso.
DIFFUSIONE DEI RISULTATI
I risultati verranno diffusi internamente, tra tutto il personale docente, con le le seguentimodalità :
1) In sede di Collegio docenti2) In sede di Consiglio di Istituto, anche attraverso la partecipazione diretta del
Responsabile del Progetto ad una riunione dello stesso Organo dedicata al temaspecifico;
3) In sede di Assemblea dei genitori degli alunni, ad ottobre prossimo, a cura deidocenti di ciascuna classe;
4) Sul sito web dell’Istituto
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Titolo del progetto: CONDIVIDERE PER MIGLIORARE
Responsabile del progetto: prof. Maddalena Notarachille, Carone Annastasia
Data prevista di attuazione : fine triennio
Livello di priorità : 2
I componenti del Gruppo di progetto: Carone Annastasia , Galluzzi Giacoma, Notarachille Maddalena, Centrone Caterina ,Formica Franca ,Mancini Filomena ,Masi Isabella, Rotolo Marcella , Pascali Angela , Scagliusi Filomena.
3. Fase di PLAN -DESCRIZIONE DEL PROGETTO E PIANIFICAZIONE
Dai risultati emersi dal RAV nella sezione esiti, si evince che le maggiori criticità sono state rilevate nei risultati degli alunni; pertanto obiettivo è migliorare i risultati in tutte le discipline, riducendo del 10% il numero degli alunni che non raggiungono la piena sufficienza agli scrutini finali, attraverso interventi finalizzati a promuovere una didattica per competenze in tutte le discipline e in tutte le classi al fine di far raggiungere il successo formativo a tutti gli alunni.
E',quindi, necessario avviare un cambiamento radicale nelle modalità di progettazione e di attuazione dell’intervento didattico da parte dei docenti , i quali dovranno spostare l’attenzione dagli obiettivi disciplinari allo sviluppo delle competenze . Le discipline, quindi, vanno viste non più come separazione di conoscenze e abilità ma piuttosto devono essere la base per fornire agli alunni le interconnessioni dei saperi ,migliorando i risultati degli apprendimenti , con un passaggio dalle conoscenze alle competenze.
Destinatari diretti del progetto: docenti, alunni
Fasi del piano
Attività Obiettivi Indicatori Target atteso
A. Revisione delle progettazioni disciplinari
Output
Outcome
Condivisione dei saperi essenziali delle discipline
Criteri di valutazione omogenei e condivisi
Coerenza con il curricolo
Aumento del 30% delle riunioni di dipartimento sia in orizzontale sia in verticale
B. Somministrazione di prove comuni
Output Prove comuni scuolaprimaria, scuola secondaria in 3 momenti ( iniziale,
Rapporto tra voto 6/ totale alunni,confronto con dati precedenti
40% alunni convoto 6
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Outcome
intermedio, finale)
confronto tra classi parallele
standard da raggiungere
C. Progettazionedi percorsi strutturati comuni secondo criteri innovativi
Output
Outcome
Formazione di gruppi per recupero/potenziamento e percorsi individualizzati
miglioramento dei risultati
Esiti dei tests Riduzione del n°di alunni in situazione di recupero
D. progettare nuovi ambienti di apprendimento
Output
Outcome
Creare situazioni di apprendimento contestualizzato
Gruppi di lavoro cooperativo per svolgere compiti di realtà
Coinvolgimento degli alunni nel processo di apprendimento
griglie di osservazione
Miglioramento delle prestazionidegli alunni in situazione di recupero 40%, valorizzazione delle eccellenze60%
Azioni/attività in cui è articolato il progetto
Attività Responsabile Data prevista di conclusione
A Dipartimenti- interclasse -intersezione
Novembre
B Dipartimenti - interclasse Settembre- Gennaio- Maggio
C Dipartimenti - interclasse Fine anno scolastico
D Coordinatore dei C.d.c. - presidenti di interclasse e intersezione
Anno scolastico
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Tempificazione attività
2015 2016Attività S O N D G F M A M G L A
A
B
C
D
2016 2017Attività S O N D G F M A M G L A
A
B
C
D
2017 2018Attività S O N D G F M A M G L A
A
B
C
D
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Indicare il budget del progetto
Costo unitario Quantità (giornate, pezzi, ecc.)
Totale
Personale Coordinatori / Presid.di dipartimento, di interclasse,di intersezione
Ore funzionali 8 ore per ogni attività 32 ore x n° doc.
Spese
Servizi di consulenza
Acquisto di beni
Spese dirette risme per fotocopie Euro 7.00 15 E uro105.00
TOTALE
Fase di DO – Diffusione e REALIZZAZIONE6. Descrivere le modalità con cui il progetto viene attuato, evidenziando anche
l’eventuale apporto delle parti interessate esterne e, più in dettaglio descrivere il contenuto delle diverse azioni/attività in cui la pianificazione è suddivisa (vedi “fase diPlan”)
Responsabile del progetto la FS Area 1 ( POF) , prof. M. Notarachille per la scuola secondaria , l'ins. A. Carone per la scuola primaria.
Il progetto è diretto a tutti i docenti dell' IC, e a tutti gli alunni di scuola primaria e secondaria.
A settembre riunioni di dipartimento per la revisione delle progettazioni disciplinari alla luce del curricolo d'istituto e delle Indicazioni Nazionali, per definire i nuclei essenziali delle discipline e condividere i criteri comuni di valutazione .
In una seconda fase , si riuniscono i dipartimenti per definire le prove comuni per classi parallele per ottobre, gennaio e maggio, sia nella scuola primaria sia secondaria. Sarebbe utile un incontro tra dipartimenti in verticale.
Dopo la somministrazione delle prove comuni, ci si incontra per valutare i risultati, metterli a confronto, sempre per classi parallele,e si progettano dei percorsi di recupero o potenziamento o individualizzati per gruppi omogenei di livello, per i mesi di novembre, febbraio, aprile.
Il focus si sposta , ora dal fare al saper fare al saper essere. Affinché l'apprendimento non sia mero esercizio applicativo ma sia costruito in maniera consapevole, è importante fornire
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dei nuovi ambienti di apprendimento, non solo mentali ma anche fisici. Quindi , progettiamo un modo nuovo di fare scuola : classi aperte in parallelo e in verticale, classi laboratorio, …..
La diffusione del piano sarà articolata a seconda delle parti coinvolte:
per i genitori nell'ambito degli incontri istituzionali dove prevista la loro presenza
per i docenti attraverso circolari e incontri istituzionali appositamente programmati
incontri di formazione sulla didattica per competenze , rivolti a tutti i docenti a livello collegiale (intervento del prof. Montefusco)
- per gli alunni attraverso comunicazioni scritte
3. Definire per ciascuna attività gli eventuali responsabili e le modalità di attuazione
Fase di CHECK – MONITORAGGIO
Descrivere il sistema e le modalità con cui si intende monitorare l’andamento del progetto, in modo da far sì che proceda secondo quanto stabilito, individuando gli eventuali problemio potenzialità di ulteriori miglioramenti relativi a singole azioni/attività o al progetto nel suo complesso. Definire in particolare:
• Le modalità (incontri periodici, schede di rilevazione, ecc…) • La frequenza del monitoraggio • I dati che dovrà produrre in funzione dei risultati e dei target da raggiungere • Eventuali dati di feedback (anche informali) provenienti dall’esterno del progetto)
Il monitoraggio delle attività messe in atto sarà effettuato in tre momenti ( iniziale, intermedio e finale). I risultati ottenuti saranno utili per una eventuale azione di miglioramento del progetto.Quanto emerso sarà diffuso , in riunioni dedicate, con i portatori di interesse.I dati raccolti dovranno dimostrare che il progetto avrà dato in termini di risultati attesi, mediamente un miglioramento del 40%.La soddisfazione degli alunni e delle famiglie sarà indice dell'efficacia delle attività poste inessere nel corso del progetto.
Fase di ACT – RIESAME E MIGLIORAMENTO Descrivere le modalità con cui si intende intervenire con iniziative correttive e/o di miglioramento, nel caso in cui la fase di check abbia evidenziato problemi o la necessità di miglioramenti. In questa fase, con cadenza trimestrale, il gruppo di progetto analizzerà e verbalizzerà i dati emersi dalle rilevazioni effettuate e li trasmetterà al nucleo di valutazione. In caso di criticitàil gruppo di lavoro pianificherà interventi di miglioramento miranti a correggere gli scostamenti dal target atteso.
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Titolo del progetto: IO ALUNNO COMPETENTE
Responsabile del progetto: prof. Masi Isabella, Centrone Caterina
Data prevista di attuazione definitiva: fine triennio
Livello di priorità : 3
I componenti del Gruppo di progetto: Carone Annastasia , Galluzzi Giacoma, Notarachille Maddalena, Centrone Caterina ,Formica Franca ,Mancini Filomena ,Masi Isabella, Rotolo Marcella , Pascali Angela , Scagliusi Filomena
FASE DI PLAN
I vari linguaggi rappresentano diversi strumenti di comunicazione col mondo, ciascun linguaggio ha un proprio codice che integrandosi con gli altri, crea relazioni. Il sapere, è anch’esso rappresentato da linguaggi diversi e di conseguenza da codici diversificati che bisogna conoscere, comprendere per interfacciarsi con essi.I linguaggi integrati diventano trasversali quando l’obiettivo è quello di far acquisire all’individuo la conoscenza delle diverse discipline e la padronanza nelle abilità, essenziali, per applicare procedure fondamentali in ambiti adeguati.La competenza, centrata su un percorso formativo e aperta a sviluppi successivi, diventa qualcosa da capitalizzare, da utilizzare in situazioni che si presentano in ambiti non strutturati.Nelle competenze trasversali come per esempio “imparare ad imparare” è necessario che siano presenti alcune caratteristiche peculiari: sistematicità e componibilità, la prima consente di condividere un modello di progetto da adottare di volta involta, la seconda la seconda consente di creare collegamenti logici, operativi, contenutistici, utili a procedere per gradi a seconda dello stile cognitivo di ciascuno. La progressione delle competenze avviene attraverso compiti in situazione, in grado di verificare se, e fino a che punto l’alunno riesce a mobilitare le proprie conoscenze e abilità per la risoluzione di un problemache gli si presenta all’improvviso. Alla luce di quanto innanzi esposto si intuisce che si debbano prevedere interventi formativi differenziati, rivolti a singoli alunni, piccoli gruppi o intero gruppo classe.Per rendere efficace l’apprendimento, bisogna procedere per progetti , ciò consente di mettere in atto strategie e pratiche didattiche centrate sulla persona che apprende e ne ha consapevolezza.
Pertanto, si è deciso di intervenire sulla progettazione educativo-didattica dell'istituto attuando un progetto che miri a realizzare una didattica per competenze così da favorire negli studenti la consapevolezza dei propri talenti, l'acquisizione di autonomia, lo sviluppo di capacità di orientamento e di responsabilità.
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Destinatari diretti del progetto : docenti , alunniFasi del piano
Attività Obiettivi Indicatori Target atteso
A - Corso di formazione
Output
Outcome
Miglioramento delle competenze dei docenti
Miglioramento dei risultati degli alunni
Aderenza delle progettazioni ai quadri di riferimento
Esiti più soddisfacenti
70% dei docenti
40% degli alunni
B- progettazioneper competenze
Output
outcome
Didattica efficace
miglioramento della performance
Strutturazione compiti in situazione
Ottimizzazione dei tempi
motivazione all'apprendimento
60% dei docenti
40% degli alunni
C- didattica per gruppi / laboratoriale
Output
Outcome
Coinvolgimento del personale docente e miglioramento delle relazioni interpersonali
condivisione delle scelte operative
somministrazione di compiti in situazione
-n° realizzazione dicompiti in situazione di vita reale degli alunni
Miglioramento delle prestazionidegli alunni (40%)
Potenziamento delle capacità collaborative deidocenti ( 80%)
D.Valutazione Output
Outcome
Criteri di valutazione condivisi
Uniformità sugli strumenti di valutazione ( griglia di osservazione)
Analisi dei risultati
autovalutazione
100% dei docenti
100 % degli alunni
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Azioni/attività in cui è articolato il progetto
Attività Responsabile Data prevista di conclusione
A Dirigente Fine triennio
B C.d.c. , interclasse , intersezione
Fine triennio
C Docenti interni/esterni Fine triennio
D C.d.c. , interclasse , intersezione
Fine triennio
Tempificazione attività
2015 2016Attività S O N D G F M A M G L A
A
B
C
D 2016 2017
Attività S O N D G F M A M G
A
B
C
D
2017 2018Attività S O N D G F M A M G L A
A
B
C
D
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Fase di DO – Diffusione e REALIZZAZIONE
Nella prima fase del progetto è prevista la frequenza di un corso con esperto esterno che darà le linee guida per la progettazione per competenze, guiderà i docenti nella realizzazionedelle progettazioni che saranno perfezionate nel corso dell'anno.
In un secondo momento, i docenti provvederanno a realizzare i compiti in situazione che saranno somministrati nel 2° quadrimestre sia nella scuola primaria che secondaria.
A conclusione dell'anno scolastico in corso saranno redatti e somministrati questionari di customer satisfaction a docenti, alunni, famiglie per individuare punti di forza e di debolezza del progetto. Nel Collegio di giugno saranno condivisi i risultati emersi dai compiti in situazione e dai questionari.
Fase di CHECK
Descrivere il sistema e le modalità con cui si intende monitorare l’andamento del progetto, in modo da far sì che proceda secondo quanto stabilito, individuando gli eventuali problemio potenzialità di ulteriori miglioramenti relativi a singole azioni/attività o al progetto nel suo complesso. Definire in particolare:
• Le modalità (incontri periodici, schede di rilevazione, ecc…) • La frequenza del monitoraggio • I dati che dovrà produrre in funzione dei risultati e dei target da raggiungere • Eventuali dati di feedback (anche informali) provenienti dall’esterno del progetto)
Il monitoraggio delle attività messe in atto sarà effettuato in tre momenti ( iniziale, intermedio e finale). I risultati ottenuti saranno utili per una eventuale azione di miglioramento del progetto.Quanto emerso sarà diffuso , in riunioni dedicate, con i portatori di interesse.I dati raccolti dovranno dimostrare che il progetto avrà dato in termini di risultati attesi, mediamente un miglioramento del 40%.La soddisfazione degli alunni e delle famiglie sarà indice dell'efficacia delle attività poste inessere nel corso del progetto.
Fase di ACT
In questa fase, con cadenza trimestrale, il gruppo di progetto analizzerà e verbalizzerà i dati emersi dalle rilevazioni effettuate e li trasmetterà al nucleo di valutazione. In caso di criticitàil gruppo di lavoro pianificherà interventi di miglioramento miranti a correggere gli scostamenti dal target atteso.
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Budget del progetto
Costo unitario Quantità (giornate, pezzi, ecc.)
Totale
Personale coordinatori Cd.c./ Presidenti di interclasse,di intersezione
Ore funzionali
ore di didattica
8 ore per ogni attività 32 ore x n° doc.
Spese
Servizi di consulenza
Acquisto di beni
Spese dirette risme per fotocopie Euro 7.00 15 E uro105.00
TOTALE Descrizione del progetto
Attività Responsabile Data prevista di avvioe conclusione
Tempificazione
Progetto Risultati attesi Indicatori-descrittori Risultati ottenuti
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SEZIONE 4
COMUNICARE ILPIANO DI MIGLIORAMENTO
Il piano di miglioramento e le relative modalità d attuazione saranno comunicate secondo le seguenti modalità ai portatori di interesse:
docenti , durante gli incontri collegiali
personale ATA con incontri programmati
alunni : circolari e comunicazioni ai rappresentanti di classe
famiglie : attraverso la pubblicazione sul sito web e i contatti con i rappresentanti dei genitori
portatori di interesse esterni : sito web
Schema di sintesi delle attività da realizzare nell'ambito del Piano di comunicazione definito
QUANDO COSA A CHI COME
al termine della stesura del piano
Contenuto del piano, modalità di attuazione, motivazioni delle scelte, integrazione del piano con il POF
Docenti
Utenti
Riunioni collegiali
circolari, sito web
Monitoraggio Avanzamento del PDM
Gruppo di autovalutazione
Docenti
Riunioni plenarie
sito web
A conclusione di progetti del Piano
Risultati finalieventuali cambiamenti e ricadute sui portatori di interesse
Docenti
stakeholder
Riunioni plenarie
sito web
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