PELLET DAYI mercati del pellet, gli aspetti tecnici e filiere
alternative, gli incentivi
INCONTRO ORGANIZZATO DA:
Comitato Termotecnico Italiano – www.cti2000.it
Laboratorio Biomasse – Università Politecnica Marche www.laboratoriobiomasse.it
PELLET DAY
Moderatore: Antonio Panvini – Comitato Termotecnico Italiano
I mercati del pellet10,30 – 10,50 Il mercato del pellet di legno e degli apparecchi termici in Italia - Annalisa Paniz – AIEL
10,50 – 11,10 Il mercato internazionale del pellet e relativi riflessi sul mercato domestico - Fabrizio Gugliermetto
4 Energy
Aspetti tecnici e filiere alternative11,10 – 11,20 La nuova normativa tecnica del pellet: UNI EN ISO 17225-2 – Giuseppe Toscano – Laboratorio
Biomasse Università Politecnica Marche
11,20 – 11,40 Riflessi dei sistemi di produzione sulla qualità del pellet - Enrico Carlesso
11,40 – 12,00 Produzione sostenibile del pellet di legno – Alessandro Guercio
12,00 – 12,20 Agripellet e pellet alternativi al legno – Giuseppe Toscano – Laboratorio Biomasse Università
Politecnica Marche
Gli incentivi12,20 – 12,40 Strumenti per lo sviluppo della filiera bosco energia in Piemonte – Marco Corgnati – Regione
Piemonte
12,40 – 13,00 Il nuovo Conto Termico – Antonio Panvini – Comitato Termotecnico Italiano
13,15 Discussione e chiusura convegno
© Copyright 2015 AIEL
Annalisa Paniz
Il mercato del pellet e degli apparecchi termici in Italia
Torino, 25 settembre 2015
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
PELLET DAY I mercati del pellet, gli aspetti tecnici e
filiere alternative, gli incentivi
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• AIEL
• Il mercato del pellet italiano da
una prospettiva internazionale
• I principali numeri del mercato
italiano
Di casa parleremo?
© Copyright 2015 AIEL
A PROPOSITO DI AIEL La principale associazine della filiera Legno-Energia in Italia
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Progettisti
AIEL: Struttura e organizzazione
Associazione della filiera Foresta – Legno – Energia (oltre 300 aziende assocaite)
Rappresentiamo gli interessi del settore dal “bosco al camino”
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Sviluppo del mercato pellet certificato
40 imprese attive in Italia (2015)
ENplus sviluppo del marchio in IT
Attività di promozione, corretta informazione e controllo (uso marchio)
Attività di monitoraggio del mercato e dei prezzi
Il Gruppo Pellet ENplus
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MERCATO ITALIANO VISTO DA UNA PROSPETTIVA INTERNAZIONALE
Il principale mercato europeo per consumo residenziale
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European Pellet Heating Outlook
Continued strong, but decelerating growth
6 paesi con oltre il 90% del mercato
Da dove provine il pellet?
Co
nsu
mo
(M
t)
Fonte, EPC 2014
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Il consumo finale lordo di energia
Fonte: GSE –2014
Mto
e
Il consumo di energia per il riscaldamento del settore residenziale e commerciale rappresenta la quota principale del
consumo finale lordo di energia
Consumo lordo per riscaldamento59 Mtep
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Il mercato italiano
Consumo di pellet: • Larga scala (imp. elettrici) • Media scala (teleriscaldamenti) • Piccola scala: Dei singoli locali Riscaldamento centralizzato
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Final Consumption of Pellet in Italy in 2014
96% Consumato nel
settore residenziale
~2,9 Mln tonnellate
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Previsioni di conusumo al 2017
Contrazione delle domanda nel 2013. Il consumo è stato comparabile al 2012
Cause principali: inverno mite (-30% della domanda energetica) e prezzo competitivo dei fossili
Previsione: reggiungere 3 Milioni di t nel 2015 poco realistica
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Picco di vendita nel 2006 e 2013, ~275.000 nuove installazioni
Oltre 2,2 Milioni di stufe installate
Elevata competizione sul mercato con margini risicati per I produttori di apparecchi
Stufe a pellet. Il principale segmento di mercato
2013
Source: REF-e 2014
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Segmento delle caldaie a pellet
Picco di vendite nel 2013, ~13,000 nuove installazioni
Il pellet è il combustibile leader per le caldaie fino a 100 kW
In 2014 more wood log boilers installed than pellets
2013
Source: REF-e 2014
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Confronto fra offerta e consumo
L’Italia è fortemente dipendente dall’import
La dipendenza è destinata a crescere
I paesi da cui importiamo cambianio
Fonte: Eurostat, AIEL,2014
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I fornitori di pellet del mercato italiano
Europa centrale: primo fornitore ~680 kt nel 2014
Nord America in crescita
Altri paesi si stannoi affacciando come il Sud America
In generale la torta aumenta di anno in anno
Fonte: Eurostat | AIEL 2015
2014
2.2 Mln
tonnellate
2013 2012
1.2 Mln tonnellate
11%
1,7 Mln
tonnellate
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Il costo dell’energia con il pellet vs altri combustibii
Il pellet è competitivo rispetto ad altri combustibili
Aumento dell’IVA maarginalmente percepito
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Costo dell’energia primaria
Primo motivo di crescita del mercato. Il costo rispetto altre forme di riscaldamento
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Principali preoccupazioni degli operatori
Inverno mite e aumento dell’IVA sono #1 e 2# preoccupazione
Ancora non è facile dare una previsione del reale impatto dell’aumento dell’IVA
Elevati quantitativi di pellet nei magazzini
Scala 0-5
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Inverni miti: prima proccupazione
Media delle temperature minime medie giornaliere nel periodo invernale
L’invero 2013-14 è stato il più caldo degli ultimi anni
© Copyright 2015 AIEL
• In questo contesto (senza considerare la variabile climatica) il mercato continuerà a crescere (lentamente)
• Essendo un mercato che ruota attorno al cliente finale, è sempre un mercato dinamico e in evoluzione
• C’è un enorme potenziale per la sostituzione di sistemi di riscaldamento datati (Conto Termico)
• Gli apparecchi a pellet devono essere considerati per la loro potenzialità anche nell’ambito dell’efficienza e del risparmio energetico
• È necessario tuttavia aumentare la professionalità di molti operatori del mercato e la consapevolezza del cliente finale
Conclusioni
PELLET DAYI mercati del pellet, gli aspetti tecnici e
filiere alternative, gli incentivi
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
I MERCATI INTERNAZIONALI DEL PELLET
E
RELATIVE INFLUENZE SUL MERCATO DOMESTICO
Fabrizio Gugliermetto
importatore
PRODUZIONE MONDIALE
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
PRINCIPALI PAESI CONSUMATORI
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
MAGGIORI ESPORTATORI E IMPORTATORI
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
IMPATTO CAMBIO EURO/DOLLARO
SUI PREZZI CIF
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
RIFLESSI
SUL
MERCATO NAZIONALE
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
● DIMINUZIONI DELLE IMPORTAZIONI DAI PAESI CHE
QUOTANO IL PELLET IN $
● MAGGIORI VENDITE DI PELLET EUROPEO AD USO
INDUSTRIALE
● MAGGIOR SPAZIO A PRODUZIONI, SPESSO DI SECONDO
ORDINE, CHE TROVANO TERRENO FERTILE CAUSA LE
INCERTEZZE DEL MERCATO DOMESTICO (L’ITALIA
PRATICAMENTE DIPENDE PER IL SUO FABBISOGNO
DALLE PRODUZIONI ESTERE)
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ULTERIORI CONDIZIONAMENTI SUL NOSTRO MERCATO
● GRANDE FRAMMENTAZIONE DEL MERCATO SENZA IDENTITA’ DI POLITICHE COMMERCIALI
● MERCATO PENALIZZATO E NON REATTIVO ALL’AUMENTO DELL’IVA
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PERCHE’
CONTINUARE AD INVESTIRE NEL PELLET
E
QUALI POLITICHE SOSTENERE
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
● PER LA SOSTENIBILITA’ DEL MERCATO DELLE BIOMASSE RISPETTO AI COMBUSTIBILI FOSSILI
● PERCHE’ QUESTO MERCATO E’ COMUNQUE DESTINATO A CRESCERE ALMENO FINO AL 2020/2025
● E’ FONDAMENTALE LA COMMERCIALIZZAZIONE DI PRODOTTI DI QUALITA’ E DI PROVENIENZA CERTIFICATA, NONCHE’ LA CERTIFICAZIONE DI TUTTA LA FILIERA PRODUTTIVA
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
GRAZIE PER L’ ATTENZIONE
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PELLET DAYI mercati del pellet, gli aspetti tecnici e
filiere alternative, gli incentivi
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
La nuova normativa tecnica del pellet
UNI EN ISO 17225-2
Giuseppe Toscano
Laboratorio Biomasse – Università Politecnica delle Marche
www.laboratoriobiomasse.it
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
Documento con contenuti tecnici che definiscono le caratteristiche di un
prodotto
Applicazione volontaria: non è un obbligo conformarsi
Sviluppata da esperti del settore e basata sullo stato dell’arte
Riconosciuta da organismi internazionali
LA NORMATIVA TECNICA DEI BIOCOMBUSTIBILI
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
Norma UNI EN ISO Titolo genericoVecchia norma
UNI EN sostituita
UNI EN ISO 17225-1:2014Fuel specifications and classes:
General requirementsUNI EN 14961-1:2010
UNI EN ISO 17225-2:2014Fuel specifications and classes:
Graded wood pelletsUNI EN 14961-2:2011
UNI EN ISO 17225-3:2014Fuel specifications and classes:
Graded wood briquettesUNI EN 14961-3:2011
UNI EN ISO 17225-4:2014Fuel specifications and classes:
Graded wood chipsUNI EN 14961-4:2011
UNI EN ISO 17225-5:2014Fuel specifications and classes:
Graded firewoodUNI EN 14961-5:2011
UNI EN ISO 17225-6:2014Fuel specifications and classes:
Graded non-woody pelletsUNI EN 14961-6:2012
UNI EN ISO 17225-7:2014Fuel specifications and classes:
Graded non-woody briquettesNessuna norma
LA NORMATIVA TECNICA DEI BIOCOMBUSTIBILI
PELLET DI LEGNO
PELLET NON LEGNOSO
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
LA NORMATIVA TECNICA PER IL PELLET DI LEGNO
UNI EN 14961-2:2011 UNI EN ISO 17225-2:2014
Cambiamenti
- Tipologie di prodotto e nuove classi di qualità
- Variazioni di limiti di alcune classi
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Stabilisce le specifiche o classi di qualità del pellet di legno
Pellet ad uso commerciale e residenziale
Classe A1 – A2 - B
Pellet ad uso industriale
Classi I1 - I2 – I3
LA NORMATIVA TECNICA UNI EN ISO 17225-2Biocombustibili solidi - Specifiche e classificazione del combustibile -
Parte 2: Definizione delle classi di pellet di legno
No biomassa residuale da
trattamenti chimiciSottoprodotti
dell’industria del legno
anche con trattamenti
chimici
CLASSI DI QUALITA'
PARAMETRO A1 A2 B
Origine
Diametro e lunghezza
Umidità
Ceneri
Durabilità Meccanica
Polveri
Additivi
Potere calorifico netto
Massa volumica
Azoto
Zolfo
Cloro
Arsenico
Cadmio
Cromo
Rame
Piombo
Mercurio
Nickel
Zinco
Fusibilità ceneri
UNI EN ISO 17225-2
Graded wood pellets
Usi commerciali e
residenziali
Parametro
informativo
Limiti più restrittivi
dalla classe B alla A1
Sono definite:
- Le unità di misura
- I metodi di analisi
CLASSI DI QUALITA'
PARAMETRO A1 A2 B
Origine
Diametro e lunghezza
Umidità
Ceneri
Durabilità Meccanica
Polveri
Additivi
Potere calorifico netto
Massa volumica
Azoto
Zolfo
Cloro
Arsenico
Cadmio
Cromo
Rame
Piombo
Mercurio
Nickel
Zinco
Fusibilità ceneri
UNI EN ISO 17225-2
Graded wood pellets
Usi commerciali e
residenziali
ORIGINE
- Materiale vergine
per le classi A1 e A2
- Possibilità dell’uso
di legno trattato
chimicamente
1.2 By-products and residues from wood processing
industry
1.2 Sottoprodotti e residui della lavorazione
del legno
1.2.2 Chemically treated wood
by-products, residues, fibres and
wood constituents
In Italia questo
prodotto è un rifiuto
(vedi 152/06 s.m.i.)
CLASSI DI QUALITA'
PARAMETRO A1 A2 B
Origine
Diametro e lunghezza
Umidità
Ceneri
Durabilità Meccanica
Polveri
Additivi
Potere calorifico netto
Massa volumica
Azoto
Zolfo
Cloro
Arsenico
Cadmio
Cromo
Rame
Piombo
Mercurio
Nickel
Zinco
Fusibilità ceneri
UNI EN ISO 17225-2
Graded wood pellets
Usi commerciali e
residenziali
Le novità
rispetto alla
UNI EN 14961-2
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
UNI EN ISO 17225-2 : le novità rispetto alla
precedente UNI EN 14961-2
CLASSI DI QUALITA’
NORMA Unità A1 A2 B
UNI EN
14961-2
% peso su s.s.< = 0,7 < = 1,5 < = 3,0
UNI EN ISO
17225-2% peso su s.s. < = 0,7 < = 1,2 < = 2,0
Contenuto in ceneri
- Parametro chiave nella determinazione della qualità della biomassa
- Dipende dalla materia prima e da come si gestisce nella filiera
- La determinazione per via termo-gravimetrica con muffola a 550°C è molto
delicata e richiede molta precisione (http://www.laboratoriobiomasse.it/media/docs/downloads/149-1.pdf)
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
UNI EN ISO 17225-2 : le novità rispetto alla
precedente UNI EN 14961-2
CLASSI DI QUALITA’
NORMA Unità A1 A2 B
UNI EN
14961-2MJ/kg o kWh/kg
su t.q.
16,5 – 19
4,6 – 5,3
16,3 – 19
4,5 – 5,3
16 – 19
4,4 – 5,3
UNI EN ISO
17225-2MJ/kg o kWh/kg
su t.q.
>= 16,5
>= 4,6
>= 16,5
>= 4,6
>= 16,5
>= 4,6
Potere calorifico netto
- Esprime l’energia prodotta dall’unità di massa del biocombustibile
- Determinazione con calorimetro e correzione del dato con il contenuto di
umidità ed il contenuto di idrogeno http://www.laboratoriobiomasse.it/media/docs/downloads/149-9.pdf
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
UNI EN ISO 17225-2 : le novità rispetto alla
precedente UNI EN 14961-2
CLASSI DI QUALITA’
NORMA Unità A1 A2 B
UNI EN
14961-2
% peso su s.s.<= 0,03 <= 0,03 <=0,04
UNI EN ISO
17225-2% peso su s.s. <= 0,04 <= 0,05 <= 0,05
Contenuto di zolfo
- Può indicare la presenza di contaminanti ed impurità o trattamenti
- Normalmente presente a basse concentrazioni nel legno
- Un metodo per determinarlo è in cromatografia ionica http://www.laboratoriobiomasse.it/media/docs/downloads/149-3.pdf
Prelievo di campioni casuali di pellet: circa 130 campioni
Periodo 2010-2013
Provenienza: 16 regioni d’Italia
Distribuzione
- 67% campioni nord Italia
- 25% campioni centro Italia
- 8% campioni sud Italia
INDAGINE QUALITA’ PELLET DI LEGNO
www.laboratoriobiomasse.it
http://www.biomasslab.it/ita/papers.html
PAPERS – Pubblicazioni sito Laboratorio Biomasse
Confronto distribuzione campioni applicando la vecchia e
nuova normativa
CONTENUTO IN CENERI
UNI EN 14961-2 UNI EN ISO 17225-2
A1 A2 B Extra A1 A2 B Extra
52%
52%
13%
35%
5%
27%
16%
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
Giuseppe Toscano
Laboratorio Biomasse
Dipartimento D3A
Università Politecnica delle Marche
www.laboratoriobiomasse.it –
PELLET DAYI mercati del pellet, gli aspetti tecnici e
filiere alternative, gli incentivi
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
RIFLESSI DEI SISTEMI DI PRODUZIONE SULLA QUALITA’ DEL PELLETS
Carlesso Enrico
COSTRUZIONI NAZZARENO S.R.L.
PELLETS DI LEGNO VERGINE
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
La normativa non classifica il pellets in base a colore o essenza di legno, ma rispetto a specifiche contenute nella
norma UNI EN ISO 17225-2
L’impianto di produzione pellets
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
MACINAZIONE
L’impianto di produzione pellets
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
MACINAZIONE
ALIMENTAZIONE
L’impianto di produzione pellets
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
MACINAZIONE
ALIMENTAZIONE
1a RAFFINAZIONE
L’impianto di produzione pellets
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
MACINAZIONE
ALIMENTAZIONE
1a RAFFINAZIONE
ESSICCAZIONE
L’impianto di produzione pellets
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
MACINAZIONE
ALIMENTAZIONE
1a RAFFINAZIONE
ESSICCAZIONE STOCCAGGIOSEGATURA
L’impianto di produzione pellets
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
MACINAZIONE
ALIMENTAZIONE
1a RAFFINAZIONE
ESSICCAZIONE STOCCAGGIOSEGATURA
2a RAFFINAZIONE
L’impianto di produzione pellets
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
MACINAZIONE
ALIMENTAZIONE
1a RAFFINAZIONE
ESSICCAZIONE STOCCAGGIOSEGATURA
2a RAFFINAZIONE
PELLETTATURA
L’impianto di produzione pellets
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
MACINAZIONE
ALIMENTAZIONE
1a RAFFINAZIONE
ESSICCAZIONE STOCCAGGIOSEGATURA
2a RAFFINAZIONE
PELLETTATURA
RAFFREDDAMENTOPULITURA PELLETS
L’impianto di produzione pellets
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
MACINAZIONE
ALIMENTAZIONE
1a RAFFINAZIONE
ESSICCAZIONE STOCCAGGIOSEGATURA
2a RAFFINAZIONE
PELLETTATURA
RAFFREDDAMENTOPULITURA PELLETS
STOCCAGGIO PELLETS
L’impianto di produzione pellets
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
MACINAZIONE
ALIMENTAZIONE
1a RAFFINAZIONE
ESSICCAZIONE STOCCAGGIOSEGATURA
2a RAFFINAZIONE
PELLETTATURA
RAFFREDDAMENTOPULITURA PELLETS
STOCCAGGIO PELLETS
CONFEZIONAMENTOPELLETS
L’impianto di produzione pellets
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
MACINAZIONE
ALIMENTAZIONE
1a RAFFINAZIONE
ESSICCAZIONE STOCCAGGIOSEGATURA
2a RAFFINAZIONE
PELLETTATURA
RAFFREDDAMENTOPULITURA PELLETS
STOCCAGGIO PELLETS
CONFEZIONAMENTOPELLETS
ASPIRAZIONEFILTRAZIONE
Possibili aree di intervento per migliorare la qualità del pellets
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
1 -SCORTECCIATURA TRONCHI
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
1 -SCORTECCIATURA TRONCHI
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
Vantaggi
Diminuzione contenuto ceneri
Eliminazione di impuritàdovute al trasporto tronchi
2 –ALIMENTAZIONE CHIPS
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
2 –ALIMENTAZIONE CHIPS
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
Vantaggi
Eliminazione di impurità dovute allamovimentazione sul terreno del chips
Con presenza di mix tra latifoglie e conifere, è possibile installare due tramogge per mantenere costante il rapporto tra le essenze
3 –1a RAFFINAZIONE CHIPS UMIDO
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
3 –1a RAFFINAZIONE CHIPS UMIDO
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
Vantaggi
Riduce dimensioni materialeper l’essiccazione
Uniforma il prodotto per l’essiccazione
4 –CONTROLLI DI UMIDITA’ IN CONTINUO
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
4 –CONTROLLI DI UMIDITA’ IN CONTINUO
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
Vantaggi
Prima dell’essiccazioneControllo costante della materiaprima umida per massimizzare il rendimento dell’essiccazione
Dopo l’essiccazioneControllare e mantenere stabile l’umidità del prodotto da inviare alla pellettatura
5 –VAGLIO SETACCIATORE
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
5 –VAGLIO SETACCIATORE
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
Vantaggi
Rimozione componenti fini dal prodotto secco, che sono normalmente costituite da inerti e impurità che contribuiscono ad aumentare ceneri e altri paramenti
Diminuire quantità di prodotto che passa nel mulino a martelli per secco
5 –PELLETTATURA
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
5 –PELLETTATURA
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
Vantaggi
Il miscelatore rende continuamente omogeneo il prodotto per la pressa
Con compressione della trafila adeguata al mix di legno, viene prodotto pellets con peso specifico adeguato, compattezza adeguata e con pochissimo «sfarinamento»
Dosaggio finale di acqua per ottimizzazione della pellettatura
6 –RAFFREDDAMENTO PELLETS
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
6 –RAFFREDDAMENTO PELLETS
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
Vantaggi
Rapido raffreddamento in controcorrente mantiene alta la durabilità del pellets
Il raffreddamento elimina possibilità condensa nel sacchetto di pellets
7 –VAGLIATURA PELLETS
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
7 –VAGLIATURA PELLETS
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
Vantaggi
Eliminazione delle componenti fini residuali che comporterebbero aumento del contenuto in polveri nei sacchi o altri scarichi
Grazie per l’attenzione e sono a disposizione per eventuali domande.
COSTRUZIONI NAZZARENO S.R.L.
Via delle Industrie, 17 (zona industriale Vacil)31030 Breda di Piave (TV) ItaliaTelefono: + 39 / 0422 / 60 05 92
Fax: + 39 / 0422 / 60 71 19E-mail: [email protected]
Web: www.nazzareno.it
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
Alessandro GuercioITI Engineering – Direzione Commerciale
La sostenibilità energetica nel processo di produzione del Pellet
PELLET DAYI mercati del pellet, gli aspetti tecnici
e filiere alternative, gli incentivi
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
ITI Engineering: chi siamo, la nostra storia
PELLET DAYI mercati del pellet, gli aspetti tecnici
e filiere alternative, gli incentivi
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
ITI Engineering: la valorizzazione della biomassa
PELLET DAYI mercati del pellet, gli aspetti tecnici
e filiere alternative, gli incentivi
PELLET DAY - Forlener 2015 - Lingotto Fiere, Torino - Sala Verde - Sabato 26 settembre 2015
ITI Engineering: prodotti e servizi
PELLET DAYI mercati del pellet, gli aspetti tecnici
e filiere alternative, gli incentivi
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ITI Engineering: la produzione termica al servizio dei processi di essiccazione
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e filiere alternative, gli incentivi
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La produzione del pellet
- ricevimento materia prima- scortecciatura e cippatura- macinatura del verde- essiccazione- macinatura del secco- pellettizzazione- raffreddamento- insacchettamento
Fonte dell'illustrazione:BIOS BIOENERGIESYSTEME GmbH
www.bios-bioenergy.at/uploads/pics/Schema_Pelletsproduktionsanlage_en_big.jpg
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e filiere alternative, gli incentivi
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Il fabbisogno termico ed elettrico nella produzione del pellet
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Fase del processo Consumo elettrico in kWh per tonnellata di prodotto finito
Scortecciatura e Cippatura 11
Macinatura del verde 30-40
Essiccazione 25-45
Macinatura del secco 30-40
Pellettizzazione 60-90
Raffreddamento pellet 8-15
Stoccaggio e movimentazione 10-20
Totale 174-261
Il fabbisogno termico può essere stimato nel valore medio di 1MWh termico per tonnellata di prodotto finito.
Il rapporto tra fabbisogno elettrico e termico sta nell'intorno di 1 / 5.
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Tecnologie per l'essiccazione nella produzione del pellet
Essiccatoi a tamburo a fumi diretti Essiccatoi a nastro indiretti
Fonte delle illustrazioni:Swiss Combi
http://www.swisscombi.ch/en/dryers
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La cogenerazione a biomassa per la produzione del pellet
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La cogenerazione consiste nella produzione e nella effettiva valorizzazione, dell'energia termica ed elettrica generate da un ciclo termodinamico, con l'obiettivo di ridurre il fabbisogno di energia primario rispetto all'equivalente produzione separata.
Nel confronto tra le tecnologie per la cogenerazione due importanti parametri sono:- il rendimento complessivo;- il fattore di cogenerazione (il rapporto tra potenza elettrica e potenza termica erogate) in funzione del livello di temperatura del calore cogenerato.
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Le tecnologie disponibili per la cogenerazione a biomassa (1/2)
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Le tecnologie disponibili per la cogenerazione a biomassa (2/2)
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ITI Engineering e la cogenerazione a biomassa
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ITI engineering conta varie esperienze nella cogenerazione a biomassa sia con turbine a vapore che con moduli ORC.
A settembre 2015 è attesa la messa in marcia dell'impianto di cogenerazione Renovo di Iglesias con caldaia ad olio diatermico e modulo ORC da 1MW elettrico e 4MW termici.A seguire sarà avviato il secondo progetto Renovo di uguale capacità e tecnologia presso Caltagirone.
Entro la fine del 2015 sono inoltre previsti gli avviamenti di ulteriori due impianti di cogenerazione a biomassa da 200kW elettrici con turbina a vapore (Cremona) e modulo ORC (Bari).
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Pellet e Teleriscaldamento
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Il teleriscaldamento è un sistema di distribuzione del calore producibile centralmente in maniera efficiente e usando combustibili rinnovabili.
Un TLR con una richiesta di picco di 1MW genera un fabbisogno termico annuo di c.a 2.000MWh, a fronte di oltre 8.000MWh producibili.
Il calore producibile ma non richiesto dal TLR può essere usato per produrre pellet o altri bio-combustibili densificati (es. cialde o bricchette) con le quali è possibile allargare il raggio di azione del TLR operando il servizio calore, attraverso caldaie dedicate, ad utenze non fisicamente connesse al TLR.
La centrale termica potrà operare per tutto l'anno a pieno carico massimizzando le potenzialità e implementando la cogenerazione.
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Pellet e Teleriscaldamento
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Considerazioni finali:
L'Italia è il primo consumatore al mondo di pellet per riscaldamento con oltre 3Mt/a
L'Italia è anche il primo importatore al mondo di pellet con oltre 2,5Mt/a di import
La produzione locale di pellet o altri biocombustibili densificati è però possibile
Per essere economicamente e ambientalmente sostenibile la produzione locale deve puntare su risorse locali sia per le materie prime che per l'energia necessaria
La cogenerazione a biomassa a partire dai residui è una ottima pratica per una produzione sostenibile con decine di casi rappresentativi in Europa e Italia
Sono disponibili varie tecnologie per la cogenerazione, altre sono in fase di sviluppo
Una politica che incentivi la cogenerazione a biomassa dedicata al soddisfacimento dei processi produttivi locali, quali la produzione del pellet, sarebbe auspicabile.
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Per approfondimenti
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Grazie per la gentile attenzione
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Agripellet e pellet alternativi al legno
Giuseppe Toscano
Laboratorio Biomasse – Università Politecnica delle Marche
www.laboratoriobiomasse.it
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Prodotto macinato e densificato a pellet costituito da biomassa agricola o agroindustriale, normalmente di tipo residuale
AGRIPELLET
Potature di vite
Potature di olivo
Potature di piante da frutto
……………
Paglie
Stocchi
Prodotti erbacei in generale
…………….
Vinaccia
Sansa
………….
Legnose
Erbacee
Da frutti e semi
Biomassa
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Norma UNI EN ISO Titolo genericoVecchia norma
UNI EN sostituita
UNI EN ISO 17225-1:2014Fuel specifications and classes:
General requirementsUNI EN 14961-1:2010
UNI EN ISO 17225-2:2014Fuel specifications and classes:
Graded wood pelletsUNI EN 14961-2:2011
UNI EN ISO 17225-3:2014Fuel specifications and classes:
Graded wood briquettesUNI EN 14961-3:2011
UNI EN ISO 17225-4:2014Fuel specifications and classes:
Graded wood chipsUNI EN 14961-4:2011
UNI EN ISO 17225-5:2014Fuel specifications and classes:
Graded firewoodUNI EN 14961-5:2011
UNI EN ISO 17225-6:2014Fuel specifications and classes:
Graded non-woody pelletsUNI EN 14961-6:2012
UNI EN ISO 17225-7:2014Fuel specifications and classes:
Graded non-woody briquettesNessuna norma
LA NORMATIVA TECNICA DEI BIOCOMBUSTIBILI
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Agro-residuo
UNI EN ISO 17255-2
UNI EN ISO 17255-2
UNI EN ISO 17255-6
Le potature non
rientrano nei limiti
delle ceneri….
UNI EN ISO 17255-6
AGRIPELLET E NORMATIVA TECNICA
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10 litri > 200 litri
260 MJ
VOLUME
LOGISTICA UTILIZZO MERCATO
Standard
LE RAGIONI DELLA PELLETTIZZAZIONE DEGLI AGRORESIDUI
La densità energetica e lo standard
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Cattive condizioni di combustione
incontrollate – NON recupero risorsa
Condizioni di combustione controllate –
USO della risorsa
LE RAGIONI DELLA PELLETTIZZAZIONE DEGLI AGRORESIDUI
Elementi energetico-ambientali
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AGRIPELLETColtello
Trafila
Rulli interni
Additivi inorganici
migliorativi della
temperatura di fusione
delle ceneri
AGRI-RESIDUO
Permesso dalla
normativa tecnica
LE RAGIONI DELLA PELLETTIZZAZIONE DEGLI AGRORESIDUI
Ingegnerizzazione del pellet
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GESTIONE DELLE QUALITA’ DELL’AGRIPELLET
Alcune biomasse erbacee generano problematiche
di incrostazione negli impianti termici
La causa è la bassa temperatura di fusione delle
ceneri che liquefano e tendono a produrre aggregati
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RICERCA LABORATORIO BIOMASSE - AIFE
Ingegnerizzazione del biocombustibile
BIOMASSE AGRICOLE
ERBACEE RESIDUALIADDITIVI INORGANICI e
BIOMASSA LEGNOSA
PROGETTO DI RICERCA PER LA GESTIONE DELLA QUALITA’ DEI BIOCOMBUSTIBILI
- Combinazione di biomasse erbacee e legnose
- Integrazione ottimizzata di additivi inorganici
BIOCOMBUSTIBILE
OTTIMIZZATO
CONFORME ALLA
NORMATIVA
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USO AGRIPELLET
CALDAIE
GASSIFICATORI
Agripellet
STUFE
Contenuto in ceneri critico
per questi apparecchi
Buone caratteristiche
soprattutto per impianti
predisposti per più tipologie
di biomasse
Non sono note esperienze
Agripellet competitivo con il cippato di legno
1 m3 di agripellet = 4 m3 di cippato di legno
X
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PELLET DI LEGNO vs CIPPATO vs AGRIPELLET
PROPRIETA’ Pellet di legno Cippato di legno Agripellet
Umidità (% tq) < 10 30 - 50 < 10
Ceneri (% ss) 0,7 – 3 1 - 5 2,5 – 10
PCI (MJ/kg tq) 16,5 - 18 7 – 10 15 – 18
Azoto (% ss) 0,03 – 1 0,03 – 1 0,05 – 2
Cloro (% ss) 0,02 – 0,1 0,03 – 0,1 0,05 – 0,3
Massa volumica
(kg/m3 tq)
600 – 670 150 – 250 600 – 670
Densità energetica
(GJ/m3 tq)
10 - 12 1,5 – 2,5 9 – 11
Range orientativi delle proprietà di alcuni biocombustibili (considerando legnosi ed erbacei)
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https://www.dbfz.de/index.php?id=872&L=0
APPLICAZIONI
- Casi applicativi in Italia
- Uso prevalente di pellet di paglia o erbaceo
- Sviluppo cantieri per le potature di arboree e vite
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- Circa 5-6 m3/giorno acqua a 85°C
- PELLET DI PAGLIA
- Circa 30-33 t/anno di pellet/anno
UTILIZZO DI AGRIPELLET DI PAGLIA
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PRODUZIONE DI AGRIPELLET DI VITE
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IMPIANTO MOBILE
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PRODUZIONE DI AGRIPELLET DI VITE
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UTILIZZO DI AGRIPELLET DI VITE
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La normativa tecnica può essere rivisitata su alcuni aspetti
Performance energetiche elevate e proprietà gestibili nel processo
Competitività con il cippato
- prezzo equivalente meno favorevole
- minori costi di trasporto
- logistica più semplificata
- stabilità del prodotto
CONSIDERAZIONI
Combustibile ordinario
Combustibile di riserva
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Giuseppe Toscano
Laboratorio Biomasse - Dipartimento D3A
Università Politecnica delle Marche
www.laboratoriobiomasse.it – [email protected]
Approfondimenti su Agripellet, Qualità ed Analisi delle biomasse, ….
IL PELLET – GUERCIO, TOSCANO
DARIO FLACCOVIO EDITORE
Biomasse legnose: petrolio verde per
il teleriscaldamento italiano - FIPER
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Strumenti per lo sviluppo della filiera bosco
energia in Piemonte
Marco Corgnati
Regione Piemonte - Settore Foreste
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Premessa
L’utilizzo del pellet per la produzione di energia non è oggetto di specifiche
previsioni nell’ambito delle politiche regionali per una serie di ragioni:
- è un settore in forte espansione, che non necessita di incentivi
- è visto positivamente nell’ambito delle politiche ambientali relative alla
tutela della qualità dell’aria,
- è visto positivamente nell’ambito delle politiche energetiche, in quanto
FER e per l’elevato utilizzo dell’energia primaria
- è visto positivamente nell’ambito delle politiche forestali quando prodotto a
partire da risorse forestali locali
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Lo sviluppo della filiera bosco - energia
a) gli strumenti di strategia
b) gli strumenti di comunicazione
c) gli strumenti di supporto economico
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Quale filiera bosco – energia e quali obiettivi
a) Legna da ardere: selvicoltura / legalità
/innovazione
b) termico piccola scala: filiera corta e vendita
diretta di energia
c) cogenerazione e teleriscaldamento:
gestione forestale associata / logistica /
cooperazione
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Le STRATEGIE
1) In materia di ENERGIA- Relazione programmatica sull’energia
- Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR)
Nell’ambito degli obiettivi specifici FER, le biomasse
sono individuate come la fonte con le maggiori
potenzialità di sviluppo
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Le STRATEGIE
2) In materia di FORESTE- Piano Forestale Regionale
La produzione di energia da biomasse è individuata
come opportunità di reddito e strumento di
valorizzazione degli assortimenti di qualità inferiore
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Le STRATEGIE
2) In materia di FORESTE
Nell’ambito del progetto RENERFOR:
- si sono costruiti gli scenari di sviluppo delle
biomasse al 2020 su base territoriale
- si sono messi a punto strumenti di valutazione delle
potenzialità delle produzioni legnose (e biomasse in
particolare) sul territorio regionale (CDLP – BRUSA)
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La COMUNICAZIONE
1) il SITO regionale – forestehttp://www.regione.piemonte.it/foreste/it/filiere/legnoenergia.html
Sezione dedicata alle filiere bosco-energia
2) Le PUBBLICAZIONI
- Censimento degli impianti a biomassa
- L’energia del legno (AIEL)
- …..
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Il SUPPORTO ECONOMICO
1) PAR FSC 2007-2013 – Linea d’azione 2 –
Filiera Bosco – Energia
1,65 M€ contributi pubblici
10 iniziative
8,8 M€ investimento
- Aspetti organizzativi / «vestiti su misura»
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Il SUPPORTO ECONOMICO
2) PSR 2014-2020
- Aspettative frustrate
- Mis. 16.6 Approvvigionamento da biomasse
3 M€ risorse pubbliche
- Ma anche: 16.1 – 16.2 – 16.3 – 16.8
- E soprattutto: LEADER
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CONCLUSIONI
Grandi potenzialità e grandi opportunità
Ruolo strategico della tecnologia e
dell’innovazione
Terreno su cui giocare le capacità
imprenditoriali
FORLENER 2015 PELLET DAYI mercati del pellet – Aspetti tecnici e filiere alternative – Gli incentivi
Il nuovo Conto TermicoGli incentivi
Antonio PanviniLINGOTTO FIERE – TORINO
Sala Verde – Sabato 26 settembre 2015
31. QUALI INCENTIVI PER LA BIOMASSA
- DETRAZIONE DEL 65 % - EFFICIENZA ENERGETICA
- DETRAZIONE DEL 50 % - RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE
- CONTO TERMICO
IL NUOVO CONTO TERMICO: GLI INCENTIVI – 26 Settembre 2015
L’agevolazione fiscale consiste in detrazioni dall’Irpef o dall’Ires ed è concessaquando si eseguono interventi che aumentano il livello di EFFICIENZAENERGETICA degli edifici esistenti.
Le detrazioni sono riconosciute se le spese sono state sostenute per:
•la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento dell’intero edificio(100.000 €)
•il miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni - pavimenti - finestre,comprensive di infissi) (60.000€)
•l’installazione di pannelli solari e schermature (60.000€)
•la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale. (30.000€)
http://finanziaria2015.enea.it
2. DETRAZIONE DEL 65 %4
IL NUOVO CONTO TERMICO: GLI INCENTIVI – 26 Settembre 2015
La legge di stabilità 2015 ha esteso l’agevolazione alle spese sostenute dal 1°gennaio 2015 fino al 31 dicembre 2015 per l’acquisto e la posa in opera:
…
• di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentatida biomasse combustibili, fino a un valore massimo della detrazione di 30.000euro.
!!! In precedenza le caldaie a legna o a pellet erano incentivate con l’ecobonussolo in caso di sostituzione di un impianto preesistente.
Possono usufruire della detrazione:
•le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni
•i contribuenti che conseguono reddito d’impresa
•le associazioni tra professionisti
•gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale.
2. DETRAZIONE DEL 65 %5
IL NUOVO CONTO TERMICO: GLI INCENTIVI – 26 Settembre 2015
2. DETRAZIONE DEL 50 %6
IL NUOVO CONTO TERMICO: GLI INCENTIVI – 26 Settembre 2015
Per le spese effettuate dal 26 giugno 2012 al 30 giugno 2013 (la legge di stabilità2015 ha prorogato la scadenza al 31 dicembre 2015 ) la detrazione è pari al 50 %delle spese sostenute, fino a un ammontare complessivo delle stesse nonsuperiore a 96.000 euro per unità immobiliare. La detrazione è concessa perinterventi di RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA.
Accedono alla detrazione impianti a legna o a pellet, stufe e anche impianti ex-novo
!!! Dal 1° gennaio 2016 la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36% econ il limite di 48.000 euro per unità immobiliare.
Possono usufruire della detrazione tutti i contribuenti assoggettati all’impostasul reddito delle persone fisiche (Irpef).
La detrazione per gli interventi di recupero edilizio non è cumulabile con ladetrazione del 65%.
2. CONTO TERMICO7
IL NUOVO CONTO TERMICO: GLI INCENTIVI – 26 Settembre 2015
Decreto 28 Dicembre 2012
Incentivo in denaro per l'acquisto di stufe, termocamini e caldaie a biomassache rispondono a particolari requisiti e che sono installate in sostituzione diimpianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti edei fabbricati rurali esistenti con impianti dotati di generatore di calorealimentato a biomassa.
L’incentivo viene erogato per 2 anni per generatori con potenza termicanominale al focolare inferiore o uguale a 35 kW. Sopra i 35 kW la duratadell’incentivo arriva a 5 anni.
Possono usufruire della detrazione le amministrazioni pubbliche e i soggettiprivati (imprese, persone fisiche, condomini).
2. CONTO TERMICO8
IL NUOVO CONTO TERMICO: GLI INCENTIVI – 26 Settembre 2015
TIPOLOGIE DI GENERATORI AMMESSI
a) caldaie a biomassa di potenza termica nominale inferiore o uguale a500 kW;b) caldaie a biomassa di potenza termica nominale superiore a 500 kW einferiore o uguale a 1.000 kW;c) stufe e termocamini a pellet;d) stufe e termocamini a legna.
L’incentivo varia in funzione:• della potenza nominale del generatore• delle emissioni di polveri in atmosfera distinto per tipologia installata• delle ore di funzionamento stimate in relazione alla zona climatica di
appartenenza• del coefficiente di valorizzazione dell’energia termica prodotta distinto per
tipologia installata
2. CONTO TERMICO9
IL NUOVO CONTO TERMICO: GLI INCENTIVI – 26 Settembre 2015
REQUISITI TECNICO AMBIENTALI DEGLI APPARECCHI DOMESTICI A BIOMASSA
Per le caldaie a biomassa di potenza termica nominale inferiore o uguale a 500kWt
•certificazione di un organismo accreditato che attesti la conformità alla normaUNI EN 303-5 classe 5;•rendimento termico utile non inferiore a 87%+log(Pn) dove Pn è la potenzanominale dell’apparecchio;•emissioni in atmosfera non superiori a quanto riportato nella Tabella 11, comecertificate da un organismo accreditato;•obbligo di installazione di un sistema di accumulo termico dimensionatosecondo quanto segue:-per le caldaie con alimentazione manuale del combustibile, secondo quantoprevisto dalla norma EN 303-5;-per le caldaie con alimentazione automatica del combustibile, prevedendo unvolume di accumulo non inferiore a 20 dm3/kWt;
2. CONTO TERMICO10
IL NUOVO CONTO TERMICO: GLI INCENTIVI – 26 Settembre 2015
• il pellet utilizzato deve essere certificato da un organismo di certificazioneaccreditato che ne certifichi la conformità alla norma UNI EN ISO 17225-2classe A1 oppure A2;
• possono altresì essere utilizzate altre biomasse combustibili purché previstetra quelle indicate dal D.Lgs. 152/2006 e succ. mod. Parte quinta, Allegato Xparte II, Sezione 4, solo nel caso in cui la condizione di cui al punto iii(emissioni) risulta certificata anche per tali combustibili.
2. BOZZA ALLEGATI DEL DM CONTO TERMICO DEL 04/05/201511
IL NUOVO CONTO TERMICO: GLI INCENTIVI – 26 Settembre 2015
NOVITÀ RISPETTO AI MECCANISMI ANCORA IN VIGORE
• Per le caldaie automatiche a pellet si è rilevata la necessità di mantenerel’obbligo di installazione dell’accumulo, poiché determinante per ilcontenimento delle emissioni, senza però dare indicazione di un volumeminimo e pertanto lasciando al progettista il compito del dimensionamento.
• Aggiornamento normativo in conseguenza del fatto che le UNI EN ISO17225:2014 hanno sostituito le UNI EN 14961:2012.
• E’ stato maggiormente specificato che cosa si intende per pellet certificato(evidenza della classe di qualità e codice di identificazione).
2. CONTO TERMICO12
IL NUOVO CONTO TERMICO: GLI INCENTIVI – 26 Settembre 2015
REQUISITI TECNICO AMBIENTALI DEGLI APPARECCHI DOMESTICI A BIOMASSA
Per le caldaie a biomassa di potenza termica nominale superiore a 500 kWt einferiore o uguale a 1000 kWt:• rendimento termico utile non inferiore all'89% attestato da una
dichiarazione del produttore del generatore nella quale deve essere indicatoil tipo di combustibile utilizzato;
• emissioni in atmosfera non superiori a quanto riportato nella tabella 11,come certificate da un laboratorio accreditato secondo la norma UNI ENISO/IEC 17025 misurate in sede di impianto;
• il pellet utilizzato deve essere certificato da un organismo di certificazioneche ne certifichi la conformità alla norma UNI EN ISO 17225-2 classe A1oppure A2.
• possono altresì essere utilizzate altre biomasse combustibili purché previstetra quelle indicate dal D.Lgs. 152/2006 e succ. mod. Parte quinta, Allegato Xparte II, Sezione 4, solo nel caso in cui la condizione di cui al punto i e iirisulta certificata anche per tali combustibili.
2. BOZZA ALLEGATI DEL DM CONTO TERMICO DEL 04/05/201513
IL NUOVO CONTO TERMICO: GLI INCENTIVI – 26 Settembre 2015
NOVITÀ RISPETTO AI MECCANISMI ANCORA IN VIGORE
Oltre alle integrazioni già descritte per le caldaie a biomassa di potenzainferiore o uguale a 500 kWt (dimensionamento accumulo, aggiornamentonormativo e pellet certificato) è stata innalzato il limite massimo di potenzatermica nominale da 1000 kWt a 2000 kWt.
2. CONTO TERMICO14
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REQUISITI TECNICO AMBIENTALI DEGLI APPARECCHI DOMESTICI A BIOMASSA
Per le stufe ed i termocamini a pellet:• certificazione di un organismo accreditato che attesti la conformità alla UNI
EN 14785;• rendimento termico utile maggiore dell’85%;• emissioni in atmosfera non superiori a quanto riportato nella Tabella 11,
come certificate da un organismo accreditato;• il pellet utilizzato deve essere certificato da un organismo di certificazione
che ne certifichi la conformità alla norma UNI EN 14961-2 classi A1 oppureA2.
2. BOZZA ALLEGATI DEL DM CONTO TERMICO DEL 04/05/201515
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NOVITÀ RISPETTO AI MECCANISMI ANCORA IN VIGORE
E’ stato maggiormente specificato che cosa si intende per pellet certificato(evidenza della classe di qualità e codice di identificazione).
2. CONTO TERMICO16
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REQUISITI TECNICO AMBIENTALI DEGLI APPARECCHI DOMESTICI A BIOMASSA
Per i termocamini a legna:• siano installati esclusivamente in sostituzione di camini aperti;• certificazione di un organismo accreditato che attesti la conformità alla
norma UNI EN 13229;• rendimento termico utile maggiore dell’85%;• emissioni in atmosfera non superiori a quanto riportato nella Tabella 11,
come certificate da un organismo accreditato;• possono altresì essere utilizzate altre biomasse combustibili purché previste
tra quelle indicate dal D.Lgs. 152/2006 e succ. mod. Parte quinta, Allegato Xparte II, Sezione 4, solo nel caso in cui la condizione di cui al punto iii risultacertificata anche per tali combustibili.
2. CONTO TERMICO17
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REQUISITI TECNICO AMBIENTALI DEGLI APPARECCHI DOMESTICI A BIOMASSA
Per le stufe a legna:• certificazione di un organismo accreditato che attesti la conformità alla alle
norma norme UNI EN 13240;• rendimento termico utile maggiore dell’85%;• emissioni in atmosfera non superiori a quanto riportato nella Tabella 11,
come certificate da un organismo accreditato;• possono altresì essere utilizzate altre biomasse combustibili purché previste
tra quelle indicate dal D.Lgs. 152/2006 e succ. mod. Parte quinta, Allegato Xparte II, Sezione 4, solo nel caso in cui la condizione di cui al punto iii risultacertificata anche per tali combustibili.
2. BOZZA ALLEGATI DEL DM CONTO TERMICO DEL 04/05/201518
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ULTERIORI INTEGRAZIONI e AGGIORNAMENTI
• Aggiornamento normativo della tabella 11 con rispettivi metodi di misuradelle emissioni
• Riformulazione dei requisiti di termoregolazione
Particolato
primario
(PP/PPBT)
OGC CO
Stufa e termocamino UNI CEN/TS
15883
UNI CEN/TS
15883
UNI EN 13229
UNI EN 13240
Stufa e termo camino (a pellet) UNI CEN/TS
15883
UNI CEN/TS
15883UNI EN 14785
Caldaia a biomassa Pn ≤ 500 kW UNI EN 303-5 UNI EN 303-5 UNI EN 303-5
Caldaia a biomassa Pn ≥ 500 kW UNI EN 13284-1 UNI EN 12619 UNI EN 15058
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!
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