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Page 1: Pantheon 55 - Expo, opportunità 2015

il magazine di Verona

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Novembre 2014 Anno 7 numero 9

All’interno Feste e Sapori

Spec iale

OPPORTUNITÀ 2015

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ATTUALITÀ

Emergenza Ebola, il parere del Dott. Concia

CITTÀ

Dalla nuova sede degliIngegneri al Lazzaretto

VOLTI NOTI

L’arte fluorescentedi Andrea Fumagalli

FEMMINICIDIO

Incontro con Laura Roveri.Quale tutela per le donne?

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Tutti i dettagli a sei mesi dal grande evento

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EDITORIALEdi Matteo Scolari

“L’occasione arriva solo a colui che

è ben preparato.” Baruch Spinoza

“L’Expo?Un grande masso lanciato inuno specchio d’acqua, l’Italia,

fermo e stagnante”

Quando mi viene chie-sto cosa sia l’EXPO e quali effetti concre-ti, diretti o indiretti,

produrrà sul nostro territorio nazionale, io provo a rispon-dere con una similitudine. Ave-te presente quando lanciate un minuscolo sassolino in uno specchio d’acqua stagnante? Ebbene, cosa succede? Si for-mano dei piccoli cerchi con-centrici che si allargano via via verso l’esterno generando movimento, sincronia, ener-gia. L’EXPO me lo immagino esattamente così. Non certo come un piccolo sassolino, ma come un enorme masso che viene lanciato in via del tutto eccezionale in uno specchio d’acqua, l’Italia, che oggi più che mai ha bisogno di uscire dalla sua stagnazione croni-ca. È un paese paralizzato il nostro. Immaturo, purtroppo. Incapace in questo momento di trovare risposte sul suo fu-turo, di immaginare cosa farà

da grande, di guardare in fac-cia la sua gente, i suoi giovani. Preoccupato più nel trovare colpe e capri espiatori, piut-tosto che pianificare con lo-gica e buon senso strategie di crescita economiche, sociali e culturali, condivise e lungimi-ranti.L’EXPO, appunto, l’enorme masso, sta per essere gettato in questo stagno. Manca poco, non vediamo l’ora! È un’occa-sione unica e, aggiungo, irri-petibile. Per sei mesi scienzia-ti, imprese, governi e cittadini di tutto il mondo discuteranno tra loro, si confronteranno, si arricchiranno di conoscenza e condivideranno esperienze diffondendo saperi per mi-gliorare la condizione umana. Pensando, in primis, a un pia-neta dove natura e sviluppo possano tornare a convivere in un clima di perfetta armo-nia. E tutto questo, sottoli-neo, lo faranno qui, in Italia, a Milano, che sarà l’epicentro di questo grande moto ondo-so globale da cui partiranno i famosi cerchi concentrici in grado di generare sperimen-tazione, sogno, stupore e spe-ranza e di raggiungere, ne siamo certi, i confini nord/sud, est/ovest dell’intera penisola. “Tutto ciò che ha valore nel-

la società umana, dipende dalle opportunità di progre-dire che vengono accordate ad ogni individuo” affermava Albert Einstein. EXPO è an-che questo, una straordinaria opportunità di progresso. Dal 1 maggio al 31 ottobre 2015 i Paesi partecipanti all’Espo-sizione Universale 2015 met-teranno in mostra tecnologie, innovazione, cultura, tradi-zioni e tutti quanti potremmo beneficiarne. Oltre venti mi-lioni di persone sono previste nel capoluogo lombardo per il periodo della manifestazione, persone disposte a muoversi e a spostarsi su tutto il territo-rio nazionale per conoscerlo, apprezzarlo, valorizzarlo, rac-contarlo. L’opportunità si dimostra tale nella misura in cui ci si organiz-za e ci si prepara per coglierla e accoglierla. Anche a Verona ci stiamo organizzando, per-ché l’EXPO arriverà anche qui, con la sua onda di energia e fermento. Il 17 ottobre scorso è nata una nuova associazio-ne che prende il nome di Vero-naExpo: tra i promotori anche il Magazine Pantheon. Non abbiamo voglia di rimanere con le mani in mano. Questa è un’occasione troppo grande per essere sprecata.

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il magazine di VeronaantheonP

www.giornalepantheon.it

Registrazione Tribunale di Verona

n.1792 del 5/4/2008

Numero chiuso in redazione il 3/11/2014

Direttore responsabile: Matteo Scolari

Capo redattore: Matteo Bellamoli

Redazione: Matteo Scolari, Matteo Bellamoli, Moira Falzi, Fabio Dai Prè, Flavio Brutti.

Hanno collaborato al numero di novembre 2014:Adconsum Verona, Marta Bicego,Andrea Buscardo, Giorgia Castagna, Eleonora De Poli, Francesca Mauli, Giovanni Melotti, Arianna Mosele, Marco Nicolis, Emanuele Pezzo, Camilla Pisani, Erika Prandi, Miryam Scandola, Nicole Scevaroli, Alessandra Scolari,Giovanna Tondini, Francesco Turlon, Giulia Zampieri, Mattia Zuanni.

Copertina: Flavio Brutti

Progetto grafico: Flavio Brutti, Matteo Bellamoli

Società editrice: InfoVal S.r.l. Viale del Lavoro 2 37023, Grezzana, (Vr)P.Iva: 03755460239tel. 045.8650746 - fax. 045.8492248mail: [email protected]: www.giornalepantheon.itFacebook/PantheonTwitter: @pantheonvr

Sviluppo commerciale e pubblicità:Moira Falzi 340.8775197Fabio Dai Prè 340.0735137

Contributi per Pantheon Magazine: c/c postale 93072262 intestato a:Infoval srl – Viale del Lavoro 2, 37023 Grezzana (VR)

red

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SOMMARIOPRIMO PIANOVerona verso EXPO2015Tutti i dettagli dell’esposizione universale e il progetto che coinvolge la nostra città.

MONDO IN ROSA/1Laura oggi si racconta...Intervista con Laura Roveri, la giovane di Nogara vittima di femminicidio,

MONDO IN ROSA/2Quale tutela per le donne?L’avvocato Emilia Greco ci spiega le tute-le legali per le donne vittime di violenza.

ATTUALITÀEbola mette in ginocchio l’AfricaIl Dr. Concia ci parla dei rischi per l’Italia. In Africa, intanto, è SOS umanitario.

INTERVISTADalla musica all’arteIntervista con Andrea Fumagalli,in arte Andy, ex Bluvertigo, oggi artista.

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CITTÀ DEL FUTUROIdee innovative per VeronaAbbiamo incontrato il Dott. Scappini, pre-sidente dell’Ordine Ingegneri di Verona.

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PERSONAGGI VERONESIL’arte nel paesaggioLibero Cecchini, arteice del voltodella Verona d’oggi, si racconta.

GIOVANIEmmanuela CarbèNuovo romanzo della veronesevincitrice del Campiello Giovani 2002.

NOTIZIE DAL WEBSocial recruitingChi l’ha detto che i social network nonservono per trovare lavoro?

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curata da Nicole Scevaroli

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speciale “Feste e Sapori”

EventiNovembre

2014

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DECRESCITALa solidarietà passa dallo smartphoneIl progetto si chiama “Bring the food” e per-mette di non gettare cibi scaduti.

VERONALazzaretto verso una nuova vitaFinalmente al FAI il sito sulle rive dell’Adige:tutti i dettagli della riqualiicazione.

VITA DI MONTAGNAAlbino TodeschiniUscita dedicata alla scultura, dall’artista della Lessinia alla Madonna della Lobbia.

SPORTTorna il Revival ValpantenaLa Regolarità Sport numero uno in Italiaa Verona il 13, 14 e 15 novembre.

CONSUMATORI CONSAPEVOLIControversie telefonicheGuida alla sopravvivenza tra offerte, campagne pubblicitarie e concorrenza.

LIBRO + FILMLe recensioni del mese“Harry Potter Night” riporta il maghetto in auge. Nel frattempo esce “Lo Sciacallo”.

PANTHEON UNDERGROUND +Marangoni e BeaupainDue progetti, quello dell’emergente can-tautore e quello de “Less Nouveax Artistes”.

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Novembre 20146 antheonPPRIMO PIANO Expo2015. Da Milano a Verona

Sostenibilità e sviluppo Opportunità EXPODal 1 maggio al 31 ottobre 2015, in un'area di circa 1,1 milioni di metri quadrati, andrà in scena a Milano l'Esposizione Universale dedicata all'alimentazione e alla sostenibilità ambientale. In questo speciale vi spieghiamo come sarà organizzata, come e quando visitarla e tutti i dettagli di questo enorme happening. Senza dimenticare che il collegamento con la nostra città sarà molto importante.

Nutrire il Pianeta, energia per la vita”. Parte da que-sto tema l'Esposizione Universale che sarà pro-

tagonista a Milano da maggio ad ottobre 2015. Ma di cosa si trat-ta esattamente? Ebbene sì, non sarà una fiera, almeno non come siamo abituati a considerarla. EXPO 2015 sarà una rassegna espositiva globale ad elevato con-tenuto educativo, focalizzata, ap-punto, sul tema scelto per questa edizione.In questi mesi, non lo neghiamo, questo grande happening è fi-nito sui giornali per le classiche furbate all'italiana in merito agli appalti, alle varie parentopoli e a tutto quello che, ahinoi, spesso ci distingue. Ma l'opportunità che fornirà questo grandissimo even-to è davvero da non perdere, in barba alle speculazioni che in fase realizzativa ci sono state. Visitare EXPO2015 sarà un po' come visi-tare un parco divertimenti, un'e-norme cittadella in cui si uniranno insieme oltre 130 Paesi da tutto il

mondo con le loro aree dedicate, e dove troveranno posto eventi, momenti di svago, di conoscenza, di divertimento, uniti a convegni, manifestazioni ed incontri.Ma non immaginate EXPO Mila-no come un'enorme polo fieristico chiuso dentro enormi capannoni, perché nell'area da oltre 1milione di metri quadri ricavata a nord-ovest del capoluogo lombardo tra Pero e Rho, saranno presenti fiumi e laghi artificiali, natura ver-de e strutture architettoniche da lasciare senza fiato. Tutto questo per creare coesione tra i popo-li, dialogo, scoperta e perché no, anche stupore.

di Matteo Bellamoli

PERCHÉ VISITARE EXPO 2015

Diffondere conoscenza, miglio-rare la condizione umana e

consentire l'incontro tra i popo-li per la cooperazione degli Stati. Questo l'obiettivo di EXPO2015. Come in tutte le altre edizioni (EXPO viene organizzato ogni cin-que anni), ogni nazione realizzerà

In alto un rendering del Palazzo Italia, in basso di uno dei cluster.

foto EXPO Milano 2015

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Novembre 2014 7 antheonPExpo2015. Da Milano a Verona

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Oltre alle aree tematiche e ai cluster, che troverete descritti nelle prossime pagine, ecco tutta un'altra serie di spazi che saranno realizzati all'interno dell'area EXPO 2015

Ma non finisce qui...

Cascina Triulza – ospiterà servizi di ristorazione e accoglienza e spazi espositivi per le organizzazioniAree corporate – in cui le aziende potranno mettere in piedi spazi espositivi, per creare rapporti diretti con potenziali acquirenti ed investitoriExpoGreen – è l'area intorno ad EXPO, in cui saranno piantati 12000 alberi, oltre 85000 arbusti, 107600 piante acquatiche sui corsi e 151700 erbaceeCanale e Lake Arena – il canale renderà il sito EXPO una sorta di isola, correndovi tutto intorno. Il Lake Arena, lago artificiale di 90mt di diametro, sarà un open spa-ce dedicato ai visitatori, con una piazza alberata a fare da corniceAree eventi – saranno due: l'Open Air Theatre e l'Expo CentreArchitetture di servizio – dove saranno ospitati bar, ristoranti, servizi igienici, ne-gozi, spazi commerciali, servizi di sicurezza eccetera

un proprio spazio espositivo che riprenderà il tema legato a cibo e sostenibilità, valoriz-zando all'interno le proprie eccellenze culturali e, in que-sto caso specifico, alimentari.Il tema, “Nutrire il Piane-ta, energia per la vita” sarà un tema sviluppato su due fronti: da una parte creare le condizioni necessarie perché ogni uomo abbia accesso ad un'alimentazione corretta, e

dall'altra parte mantenere anche per il futuro il delicato equilibrio tra uomo, acqua, terra ed aria. Come avete potuto leggere sullo scorso numero di Pantheon a proposito dell'Earth Overshooting, si tratta di argomenti piuttosto attuali, con i quali dobbiamo confrontarci se vogliamo dare a noi e al Pianeta una possibilità di vita e di coesi-stenza anche nel lungo periodo.Video di presentazione EXPO al QR code della pagina a fianco.

UN’ESPERIENZA PER I VISITATORI

All’interno dell’area dell’esposi-zione, sarà possibile accedere

non solo a ciascuno dei padiglioni dei vari Stati, ma anche a tutte le altre zone che saranno allestite. Un viaggio nella storia e nel futuro raccontato da eventi scientifici e artistici, eventi tematici con con-vegni e dimostrazioni, giochi ed educazioni per ragazzi e bambini. Un’esperienza che potrà quindi coinvolgere sia i professionisti, gli imprenditori, ma anche le famiglie o i gruppi di amici. Davvero per tutti. Basti pensare che sono pre-visti oltre 20milioni di visitatori.I biglietti sono già in vendita sul sito ufficiale www.expo2015.org a 32€ ad ingresso, con la possibilità di prenotare per un giorno speci-fico o senza una data prestabilita. Sono presenti pacchetti dedicati alle famiglie, alle scolaresche, ol-tre alla possibilità di regalare il bi-glietto a qualcun altro.

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PRIMO PIANO Expo2015. Da Milano a Verona

❈OME SARÀ EXPO 2015?

Anzitutto va segnalato il sito internet www.expocantiere.

expo2015.org nel quale potrete seguire passo passo l’avanza-mento dei lavori di ciascuna delle zone strutturali che comporranno EXPO Milano 2015. Ma come sarà composta l’area dell’esposizione? La zona, come potete vedere nel masterplan in questa pagina, sarà disposta su un reticolo ortogonale attraversato dalle due direttrici principali, il Cardo e il Decuma-no, a replicare l’architettura delle vecchie città romane. Il Decuma-no (lungo 1,5km e largo 36 metri) si muoverà tra centro e periferia, mentre il Cardo (lungo 350 metri) collegherà invece alle zone verdi e ai parchi. Entrambi saranno co-perti da dei tendaggi alti 12 metri e sostenuti da un complessivo di

Cascina Triulza

Parco della biodiversitàPalazzo

Italia

Decumano

Cardo

420 pali. La circolazione su queste due grandi vie sarà esclusivamen-te pedonale.Proprio sul Cardo sarà costruito il Padiglione Italia ovvero il luogo di rappresentanza della nostra Na-zione, con 12.000mq di superficie in cui saranno ospitate le attività istituzionali e gli eventi ad esse connessi. Di fronte a questa strut-tura il Padiglione dell’Unione Eu-ropea. Tutte le strutture sul Cardo saranno temporanee, sostenibili dal punto di vista ambientale per-ché immaginate come flessibili e adattabili a una nuova vita, quan-do EXPO sarà terminato.

Qui sotto i lavori in corso del Decumano. A destra il masterplan dell’area di EXPO2015 (foto Expo2015)

Qui sotto il rendering di una parte delChildren Park, dedicata alla scoperta olfattiva

LE AREE TEMATICHE

Saranno le zone all’interno del-le quali saranno proposti gli

eventi collegati direttamente con il tema dell’EXPO. Saranno cinque spazi, quattro interni al sito e una

alla Triennale di Milano.La prima sarà il Padiglione Zero, una zona introduttiva ad EXPO in cui sarà raccontata la storia dell’uomo sulla Terra e il suo rap-porto con natura e cibo. Nel Future Food District saranno invece pre-

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Novembre 2014 9 antheonPExpo2015. Da Milano a Verona

Sarà affidato a Vinitaly, e quindi a Vero-nafiere, l'allestimento dello spazio dedi-cato al vino. “Vino – A taste of Italy” sarà il padiglione che in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole Alimen-tari e Forestali sarà realizzato all'interno del padiglione Italia, ma indipendente. Al suo interno, i visitatori potranno sco-prire il vino in tutta la sua tradizione. Al piano terra un corridoio arredato con affreschi ed elementi scultorei, al piano interrato un ambiente che assomiglierà alle cantine di un tempo. Al primo pia-no lo spazio riservato alla conoscenza e alla degustazione dei vini, che sarà coadiuvata sia da sommelier esperti che da una app dedicata. Per consen-tire inoltre una tecnologizzazione della degustazione, l'area sarà allestita con dei wine dispenser automatici ai quali si potrà accedere per la degustazione. Da non perdere anche la Biblioteca del Vino, dove saranno esposte bottiglie da tutta Italia in un ipotetico viaggio nell'ec-cellenza vitivinicola del nostro Paese.

Vino a taste of Italy

sentati gli scenari legati all’applica-zione estesa delle nuove tecnologie ad ogni passaggio della catena ali-mentare. Al piano terra il visitatore attraverserà un lungo corridoio in cui sistemi automatizzati prepare-ranno la merce che sarà in esposi-zione al supermercato del primo e secondo piano. La terza aerea sarà dedicata ai bambini, nel Children park dove potranno scoprire temi importanti legati alla sostenibilità ambientale. Per fare un esempio saranno installate delle campane aromatiche dove scoprire le essen-ze profumate delle varie piante (vedi foto), oppure un sistema in cui rac-cogliendo acqua, i bambini potranno dare vita a piante e fiori. Futuro e ar-chitettura unite in giochi di apprendi-mento dell’ecosostenibilità.Da segnalare poi la quarta area tematica, quella del Parco della biodiversità dove in collaborazione con la Facoltà di Scienze Agrarie e

Alimentari sarà allestito un gran-dissimo spazio di 8000 metri qua-drati contenente 8 grandi serre con oltre 200 specie e varietà coltivate. Il percorso di visita di questa area sarà come un viaggio nella ricchez-za naturale del nostro pianeta.L’ultima, Art&Foods, sarà invece ospitata alla Triennale di Milano, nel centro della città. Qui come sug-gerisce il nome, il legame tra arte e cibo sarà interpretato da alcu-ni importanti artisti sottoforma di scultura, pittura, utilizzo di materiali riciclati e molto altro, in un percorso che permetterà inoltre di creare un collegamento diretto tra EXPO e il centro della città che lo ospita.

Qui sopra ecco come dovrebbe apparire il supermer-cato dell’area tematica Future Food District. In alto a destra uno scorcio del Padiglione Zero e in basso panoramica dell’area allestita dagli Emirati Arabi. Nel box a destra due immagini di come sarà il padiglione Vino a taste of Italy, allestito da Vinitaly.

© foto EXPO Milano

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Novembre 201410 antheonP

Si tratta della novità di questo EXPO. Per la prima volta i Paesi

non saranno raggruppati in padi-glioni collettivi, ma secondo le loro idendità tematiche nei cluster, ap-punto. Questi cluster saranno caratteriz-zati da aree comuni in cui saranno allestite mostre, eventi, degusta-zioni e i mercati (con i prodotti tipici) collegate al tema del cluster stes-so. All'interno di ogni cluster i Paesi avranno a disposizione un proprio spazio espositivo individuale. Sa-ranno complessivamente nove. R✐☎✆ dove il visitatore sarà accolto da una risaia, dall'atmosfera della campagna con i colori e i profumi del mondo agreste; ✝❛✞ao in cui l'architettura richiamerà le pianta-gioni tropicali e subtropicali; Caffè dove saranno presenti le piante e anche dei punti vendita dei prodot-ti, senza dimenticare il profumo che si diffonderà per l'area. Si prose-guirà con il cluster Frutta e Legu-mi in cui le piante da frutto, grandi e piccole, saranno protagoniste; quindi il cluster dedicato al mon-do delle spezie che senza dubbio sarà il cluster più etnico e invitante; Cereali e tuberi dove dentro pan-neli di vetro saranno esposti grani, orzo, farro e quant'altro. Chiuderanno il gruppo il Bio-Me-diterraneo quello più legato alle nostre zone, con vite e ulivo, poi l'affascinante Isole, mare e cibo su cui saranno ricavate spiagge, piccoli specchi d'acqua e l'armonia che viene veicolata da un paesag-gio marino, ed infine le zone aride dove una moltitudine di cilindri se-mitrasparenti penderanno dal sof-fitto evocando e ricreando le linee dei deserti, le pietre e una metafo-rica tempesta di sabbia.Nel complesso, almeno da quanto si riesce a percepire dai rendering, l’area di EXPO assomiglierà molto agli scenari quasi surreali che ab-biamo potuto vedere nel blockbu-ster La fabbrica di cioccolato, an-che se in quell'occasione ci erano sembrati spazi irrealizzabili.

I CLUSTER

Alcuni rendering dei vari cluster:1. Riso / 2. Bio-Mediterraneo / 3. Cereali e tuberi / 4. Cacao / 5. Spezie / 6. Caffè

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Che la prossima Esposizio-ne Universale di Milano sia un’opportunità incre-dibile per l’Italia, e anche

per la nostra amata Verona, è un dato di fatto. Per 184 giorni filati, dal 1 maggio al 31 ottobre 2015, il Belpaese ospiterà questo even-to globale straordinario, capa-ce di accendere i riflettori di tutto il mondo e di puntarli proprio su di noi. Se pensiamo poi che per i prossimi anni, sul nostro territorio nazionale non avremo più eventi o manifestazioni internazionali di questa portata (non sono previsti infatti Mondiali di Calcio, Olimpia-di...) ecco come è facile rendersi conto dell’eccezionalità e del valo-re di EXPO 2015. Proprio per cogliere le opportunità offerte dall’Esposizione Universale, lo scorso 17 ottobre davanti al no-taio Emanuele De Micheli di Vero-na, nove rappresentanti di realtà private ed enti istituzionali hanno sottoscritto l’atto ufficiale che ha sancito la nascita dell’ATS Vero-

PRIMO PIANO Expo2015. Da Milano a Verona

I soci fondatori dell’ATS VeronaExpo

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Il 17 ottobre scorso è stata fondata l’associazione tem-poranea di scopo VeronaEx-po composta da nove realtà ed enti istituzionali cittadine. Tra gli obiettivi allargare il più possibile la base associativa, creare un soggetto unico rap-presentativo di Verona in vista di EXPO 2015 e cogliere ulte-riori opportunità per la città e la provincia scaligera.

naExpo. Un’associazione tempo-ranea di scopo, che ha sede ope-rativa in via Torricelli 37, in Zai, alla quale hanno aderito in prima bat-tuta Diocesi di Verona, Apindustria, Compagnia delle Opere del Vene-to, Rete di Imprese Veneto Turismo, Rete d’impresa Energy&Life, Finval (Finanziaria Valpantena Lessinia),

Infoval Srl, Associazione Innoval e Cooperativa Sociale Quid.ATS VeronaExpo, come riportato nello statuto, ha per scopo princi-pale quello di attuare il coordina-mento e la realizzazione congiunta delle iniziative di promozione e di valorizzazione del sistema econo-mico, sociale e culturale della pro-

I❞✟✠✡e, progettare e realizzare congiuntamente iniziative di pro-mozione e di valorizzazione del si-stema economico veronese;Censire le iniziative, attinenti alle finalità già avviate da tutti i sog-getti partecipanti;Sensibilizzare il sistema delle im-prese veronesi, di qualunque set-tore e comparto, in ordine alle opportunità collegate all’evento Expo 2015; Dare più ampia diffusione a tutte le iniziative degli aderenti ad ATS Ve-rona EXPO;Accompagnare le imprese nello sviluppo della propria operatività all’e-stero.La realizzazione di questo obiettivo permetterà agli imprenditori di rafforzare la loro presenza sui mercati nazionali ed internazionali, migliorare il reperimento di nuove possibilità di mercato, ma anche creare nuove sinergie, stimolando l’interes-se verso nuove opportunità di business.

Le attività di partenza di ATS VeronaExpo

di Camilla Pisani

Page 12: Pantheon 55 - Expo, opportunità 2015

Novembre 201412 antheonP

Uno dei momenti di presenta-zione di VeronaExpo (sx) e la firma sull’atto costitutivo (dx)

Tecniche ContabiliSrl

di Murino

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Via Tessare, 5 – 37023 Stallavena (Grezzana) – Tel. 045 908077 – 045 908119 – Fax. 045 907182Circonvallazione Raggio di Sole 9/a – Verona – Tel. 045 8004706 – 045 8012494 – Fax. 045 8012459

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dal 1963

vincia di Verona che sono o saran-no ideate e progettate dai singoli associati, e che siano finalizzate a determinare ogni e più ampia for-ma di partecipazione e di visibilità del Sistema VeronaExpo all'interno dell'Esposizione Universale EXPO 2015.Tra i promotori dell’iniziativa anche il magazine Pantheon, edito dal-la società editrice Infoval Srl, il cui direttore, Matteo Scolari, è stato incaricato dal Consiglio degli Asso-ciati di ATS VeronaExpo, del ruolo di Presidente. «La domanda che ci siamo posti qualche tempo fa era: di fronte a un evento simile stiamo con le mani in mano, convinti che l’EXPO non ci interessi o non pos-sa rappresentare un’opportunità anche per Verona, oppure ci orga-nizziamo, cerchiamo di struttura-re una rete di comunicazione e di scambio interna alla città per cre-are ulteriori sinergie e farci trova-re pronti e uniti il prossimo anno? Evidentemente abbiamo cercato di pensare a qualcosa che potes-se rispondere alla seconda ipotesi»

prosegue Scolari. «In questi mesi abbiamo girato molto, siamo stati a trovare e a conoscere vari mo-delli nella regione lombarda, evi-dentemente sensibile alla questio-ne, tra cui il “modello Brescia”, una città che già a metà del 2013 ave-va costituito un’ATI (Associazione Temporanea d’Impresa) che rag-gruppa quasi sessanta enti e real-tà istituzionali della città, in manie-ra molto trasversale, dalla Diocesi, all’Università, alle associazioni di categoria, gli ordini professionali… Questo è ciò che vorremmo re-plicare a Verona con la nascita dell’ATS, in modo tale da costituire un soggetto unico istituzionale che possa rappresentare la nostra cit-tà in vista di questo grande even-to globale e che possa dialogare in maniera proattiva direttamente con Milano».«Stiamo seguendo la strada della sensibilizzazione e dell’aggregazio-ne e già molte altre realtà veronesi hanno manifestato l’intenzione di entrare nella rete per apportare il proprio contributo in termini di

esperienza e di conoscenza. Pa-rallelamente all’allargamento della base associativa, seguiamo an-che la strada dell’accreditamento presso gli uffici di EXPO Milano, con i quali abbiamo già parlato e con i quali collaboreremo a stretto con-tatto nei prossimi mesi». «A Verona stanno nascendo tan-te iniziative “pro-Expo”, alcune di queste anche molto interessanti e strutturate, ma se pensiamo di avere visibilità all’interno del conte-sto EXPO presi singolarmente forse pecchiamo di presunzione. ATS Ve-ronaExpo nasce anche con l’obiet-tivo di coordinare e di amplificare la visibilità delle singole iniziative con un linguaggio nuovo, internaziona-le, su canali multimediali e tramite un concetto di brand-marketing territoriale che può giovare a tutto il sistema Verona. Abbiamo già in cantiere alcuni progetti di valoriz-zazione territoriale, uno proprio che riguarda la montagna veronese, la Lessinia, territorio al quale come Pantheon siamo molto legati» con-clude il Presidente. «Ogni lunedì pomeriggio in via Torricelli si riuni-sce il Tavolo Tecnico dell’ATS che cerca di mettere a fuoco strategie e proposte per far emergere il me-glio della nostra città. Siamo aperti a tutti quanti volessero partecipare con un proprio contributo in termini di idee e spirito di collaborazione. Tra qualche giorno sarà pronto an-che il sito www.veronaexpo.com e saranno attivate le prime comuni-cazioni interne ed esterne alla rete. L’Esposizione Universale è un’occa-sione che non possiamo perdere, pensando in particolare al futuro delle nuove generazioni».

Enti, istituzioni, associazioni di categoria e organizzazioni economiche ed im-prenditoriali del territorio, la cui attività istituzionale o professionale sia ritenuta utile al raggiungimento obiettivi.

In un momento successivo anche due tipologie di imprese:- imprese che hanno obiettivi di business to consumer (b2c);- imprese business to business (b2b);

Il turista, il cittadino italiano residente in Italia, e l’italiano residente all’estero.

I soggetti a cui si rivolge l’A TS

PRIMO PIANO Expo2015. Da Milano a Verona©

Info

val S

rl

Page 13: Pantheon 55 - Expo, opportunità 2015

Novembre 2014 13 antheonP

Le iscrizioni si ricevono presso i Comuni che aderiscono al Consorzio o in sede di Verona, via Macello, 23(zona quartiere Filippini) Per informazioni 045 593335 e il sito: www.consorziosoggiorniverona.it

Consorzio intercomunalesoggiorni climatici

capodanno a berlino

PARIGI e NORMANDIA- maggioTRENO del BERNINA-maggio

EGITTO Sharm el Sheik - FebbraioTunisia Djerba - Marzo

Ischia - Aprile

Pr ogrammaInverno-Primavera 2015

“I✢ questi anni gli utenti dei nostri soggiorni hanno apprezzato, in particolare in questo periodo di crisi, il contenimento dei prezzi che siamo riusciti ad ottenere per i viaggi, dal nostro Consorzio. Proseguiremo così anche la pros-sima stagione, garantendo comunque alta la qualità dei nostri soggiorni per quanto riguarda la scelta delle strutture nelle località più caratteristiche, l’assistenza di operatori qualificati ai vari gruppi ed a ogni singolo parte-cipante, e la presenza di una completa copertura assicurativa. In questo modo daremo proprio a tutti i nostri anziani la possibilità di passare qualche settimana all’insegna del relax e del divertimento”.Il vice presidente Moreno Dal Zovo

CARATTERISTICHE E SPECIFICITÀ DEL SERVIZIOIl consorzio è un Ente che si occupa di organizzare tours e soggiorni per ultrasessantenni autosufficenti e, in misura numericamente inferiore, per disabili accompagnati, per conto dei Comuni che aderiscono allo stesso. Tra gennaio e novembre di ogni anno vengono proposti una quarantina di turni in 30 località fra mare, montagna e terme, in Italia e all’Estero.Il pacchetto, tutto incluso, comprende il viaggio, le strutture, pensione com-pleta, accompagnatore e assicurazioni.

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONEPresidente – Marco VanoniVice Presidente – Moreno Dal ZovoConsiglieri: Andrea Brunelli, Francesco Bonfaini, PierLuigi Slaghenauffi

Soggiorni e tours per ultrasessantenni

TOUR

SOGGIORNI

© In

fova

l Srl

Expo2015. Da Milano a Verona

Lunione fa la forza” si dice spesso. Mai come in questo momento particolare sen-tiamo il bisogno di ribadrilo a

gran voce. Verona, purtroppo, sta pagando a caro prezzo lo scotto di una crisi economica e occupazio-nale che non conosce precedenti sul nostro territorio dal secondo dopoguerra. Ci troviamo di fronte a una situazione di instabilità che genera tanta preoccupazione nei confronti del futuro.È proprio per cercare nuove op-portunità che i soci hanno appro-vato l’ambizioso piano industriale 2015/2016 di Infoval Srl, la società editrice che dal 2008 edita Pan-theon, Magazine di Verona, Pan-

INFOVAL raddoppia eapre il capitale a nuovi sociLo scorso 17 ottobre è stato deliberato l'aumento di capitale della società che edita Pantheon. Tanti progetti e voglia di cre-scere nel futuro del gruppo, orientato soprattutto ai new media.

“ ‘theon Lifestyle e che cura la linea di corsi Pantheon School e l’area di servizi alle aziende Pantheon Me-dia. Con questa operazione, Infoval vuole aprire a cittadini, imprendi-tori, istituzioni ea tutti i lettori sim-patizzanti la possibilità di entra-re a far parte di questa squadra, formata da professionisti giovani e motivati a dare una scossa an-che alla nostra città. Per questo, lo scorso 17 ottobre è stato delibera-to l’aumento di capitale sociale per sostenere gli obiettivi del piano e le iniziative di grande rilevanza sul territorio, che si svilupperanno già dai prossimi mesi. Un primo passo importante è infatti la partecipa-zione di Infoval, in qualità di porta-

voce, al progetto Verona per Expo 2015, di cui avete letto in queste pagine. Questo per consentire alla città di competere e confrontarsi con le grandi imprese globali sui mercati italiani ed internazionali.

Vuoi diventare protagonista del territorio? Oggi puoi!

Per scoprire i vantaggi dell’operazione

chiama subito al

045.8650746

Page 14: Pantheon 55 - Expo, opportunità 2015

Novembre 201414 antheonP

La sottoscrizione delle nuove azioni è aperta alle istituzioni, agli operatori economici e a tutti i cittadini che vogliono essere protagonisti del territorio.I privati possono aderire sottoscrivendo quote da 1.000, 2.500 o 5.000 Euro. Le aziende invece possono inve-stire quote da 2.500, 5.000 o 10.000 Euro. Entrambi, con la sottoscrizione, potranno accedere ad un’impor-tante gamma di vantaggi unici ed esclusivi. È altresì possibile partecipare all’aumento di capitale sottoscriven-do quote di importo superiore.L’aumento di capitale sarà diviso in 2 step distinti: la prima fase prevede di raccogliere 50mila Euro e terminerà entro il 31/12/2014. Successivamente, per finanziare l’ambizioso piano di sviluppo legato ad Expo 2015, è pre-vista la raccolta di ulteriori 100mila Euro entro il 2015. Il nostro team è a completa disposizione al numero 045 8650746 per illustrare i vantaggi dell’operazione e per dare tutte le informazioni per diventare da subito protagonisti del territorio.

Come aderire?

PRIMO PIANO Expo2015. Da Milano a Verona

Infoval Srl. è nata nel 2008 per dare il via al progetto editoriale tar-gato Pantheon, il magazine mensi-le free press che in questi sei anni è arrivato a una tiratura di 150mila copie annue distribuite in oltre 900 punti di Verona e provincia. Grazie all’affetto e alla stima che il brand Pantheon ha guadagnato nel cor-so di questi anni, la redazione ha ampliato un’ulteriore serie di servizi e di realizzazioni editoriali. Il primo aggiunto alla famiglia è stato Pan-theon Lifestyle, una guida turistica patinata, tradotta in quattro lingue, distribuita in due edizioni l’anno in tutti gli hotel 4 e 5 stelle della cit-tà e nelle boutiques, shop e real-tà commerciali di Verona. Questa pubblicazione si è evoluta nel corso degli anni diventando la guida uffi-ciale dell’Associazione Veronesi nel Mondo.Parallelamente si sono svilup-pate le linee prodotto Pantheon

School, che cura e gestisce corsi di formazione specifici in collabora-zione con professionisti di svaria-ti settori, e Pantheon Media, che cura sia la realizzazione di pro-dotti multimediali (book fotografi-ci, video aziendali, brochures, im-magini coordinate, social e web communication&marketing) sia la veicolazione tramite il giornale di prodotti editoriali come CD, DVD e pubblicazioni culturali. In un secon-do momento la stessa società è diventata editrice di pubblicazioni inedite, tra cui spicca il libro “Profes-sione Detective”, vademecum sulla sicurezza domestica e aziendale del Dott. Marco Corvino. Grazie al re-parto grafico, inoltre, la redazione di Pantheon si è sempre contraddi-stinta per una consulenza completa ai clienti nella realizzazione del loro materiale grafico, sia esso destina-to ad uso cartaceo che digitale.In questi anni la società ha potu-

to partecipare in qualità di media partner anche ad eventi di grande rilievo nel panorama cittadino tra cui il Premio Salgari, Roboval e Pro-getto Rurbance Regione Veneto. Un’altra serie di serate sono state invece organizzate direttamente dalla redazione con il titolo di “Edu-cazione alla legalità” (alcune in col-laborazione con Rete Prospettiva Famiglia). Spiccano tra queste gli incontro con Nicola Gratteri, Maria Falcone, Giuseppe Ayala e l’allora dirigente della Divisione Polizia An-ticrimine di Verona Massimo Ca-stellani.

Chi siamo?

Infoval Srl.

Magazine di Verona15.000 copie al mese distri-buite in circa 1000 punti e re-dazione digitale a oltre 10mila contatti. Approfondimento della realtà locale e nazionale.Gestione quotidiana del sito www✳❣☛☞✌✍✎✏✑✒✎✍t✓✑☞✍✳☛t

La guida turistica5000 copie quadrimestrali distribuite in tutti gli hotel 4 e 5 stelle della città. Tradotta in quattro lingue (italiano, tedesco, inglese e russo) promuove il circuito turistico di Verona e provincia per tutti i visitatori.

Social, web e new mediaI servizi per privati ed aziende che comprendono il marke-ting web, i new media, servizi foto/video e grafica, la gestio-ne delle campagne e della comunicazione social e la consulenza multimediale per siti internet e non solo.

La scuola e i corsiUn calendario di corsi speci-fici realizzati all’interno delle strutture di Infoval in colla-borazione con professionisti di ogni settore di riferimento Lingue, arte, tecnologia, co-municazione, cucina e molto altro.

Page 15: Pantheon 55 - Expo, opportunità 2015

Novembre 2014 15 antheonP

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Novembre 201416 antheonP

EXPO 2015: Nutrire ilPianeta, Energia per la VitaEXPO sarà dedicato all’alimentazione, a partire dalla nostra tradizione mediterranea. Ma come sta cambiando il nostro sistema alimentare, e cosa possiamo fare per migliorarlo?

di Maria Cristina Ferri

Era il 2000, l’anno del giro di boa del Millennio che termi-nava con le sue conquiste e le sfide a un futuro che a

molti, non appariva ancora così in-certo come lo è oggi. Ma chi aveva seguito gli esiti di incontri internazio-nali come la Convenzione sulla Bio-diversità (Rio 1992) e il Protocollo sulla Biosicurezza (Cartagena-Nai-robi 2000), aveva già gli strumenti per capire cosa stava succeden-do e quali sarebbero state le sfide della convivenza fra i popoli. Come nutrire la Terra? Come si potrà nello stesso tempo salvaguardare l’am-biente e la sicurezza alimentare? A questa, che sembra una delle più difficili sfide che l’Umanità abbia mai affrontato, si è cercato di risponde-re con i “Millennium Development Goals”: iniziativa delle principali Isti-tuzioni Internazionali (Nazioni Unite, Banca Mondiale ecc…), per contra-stare nel periodo 2000-2015 situa-zioni come povertà, fame, malattie, degrado ambientale e discrimi-nazione verso le donne. Molti degli obiettivi sono legati all’agricoltura, all’alimentazione e alla sostenibili-tà e, nel novembre del 2009, ven-ne firmato un Memorandum EXPO 2015-FAO sulla sicurezza alimen-

PRIMO PIANO Expo2015. Da Milano a Verona

Chi è Maria Cristina Ferri?Si è laureata presso l’Università degli Studi di Bologna, nell’Istituto di Cancerologia Sperimentale con Lode, ha poi svolto un biennio come ricercatrice presso l’Istituto di Chimica Clinica del Policlinico di Verona (Prof. Zatti). È Biologa Nutrizionista in Piazzale Olimpia 24 a Verona. Iscritta all’Ordine Nazionale dei Biologi, ha seguito la Scuola di Perfezionamento in Nutrizione Umana dell’Ordine Professionale. È stata insignita del premio Federchimica per la divulgazione bio-medica (MI 27/04/98). Per l’intensa attività divulgativa scientifica, è stata iscritta all’Ordine Nazionale dei Giornalisti, sezione Veneto. Dal 1995 al 2000 è stata Academic Guest del politecnico di Zurigo (ETH). È esperta di Nutrizione Clinica con specializzazioni in diversi settori, compresi i Disturbi Alimentari (profilo professionale sotto su www.mariacristinaferri.it) e ha pubblicato cinque libri divulgativi, di

cui uno dedicato alle allergie e intolleranze alimentari. La dottoressa offre anche una rubrica informativa sui temi dell’alimentazione, nella sua pagina Facebook (potete tro-varla a FB/dottssamariacristinaferri) oppure via telefono al 340.2773046

tare, che sancì la base tematica di EXPO2015: “Nutrire il Pianeta Ener-gia per la Vita”. Una kermesse di do-manda e offerta, ma anche cultura-le e scientifica, che il prossimo anno vedrà confluire con manifestazioni e lavori anche fuori da Milano, decine di milioni di visitatori. “Nutrire il pianeta…” non è una sfida da poco. La disponibilità di terreno arabile sta decrescendo e per con-tro la sua richiesta aumenta con la stessa esponenzialità: le due curve secondo gli esperti si incontreranno nel 2050, se non si interviene prima. Non sono previsioni catastrofiche, ma dati alla portata di tutti. Questa realtà ha fatto inserire anche le bio-tecnologie in agricoltura, come una delle soluzioni per soddisfare la cre-scente richiesta di cibo, migliorando la produttività delle coltivazioni. Pro-duzioni che potrebbero affiancarne altre, ben più vicine a noi e concen-trate su tipicizzazione del territorio, qualità ed eccellenze dei suoi pro-dotti. Senza elencare le eccellenze agricole locali, sarebbe un peccato durante EXPO 2015 non valorizzare tanta qualità, anche certificata dal punto di vista nutrizionale e saluti-stico, per fare conoscere al mondo la differenza fra un prodotto auten-

tico e una blanda imitazione.Ma EXPO 2015 si occuperà di nu-trizione ed energia anche per altre ragioni: siamo già oltre 7 miliardi di abitanti e continueremo a cresce-re, di questi un miliardo è obeso, mentre altrettanti soffrono la fame. Il terreno arabile diminuisce, ma la domanda aumenta, paesi come Cina e India hanno incrementato il consumo di carne e richiesta di cibo. Il clima distrugge spesso i raccolti e soprattutto la disponibilità di ac-qua scarseggia: questa è una delle questioni più spinose che verranno affrontate nei dibattiti culturali e scientifici di EXPO 2015 e coinvol-geranno tutti, nessuno escluso. L’a-gricoltura infatti consuma almeno il 50% dell’acqua fresca e nel 2030 questo dato salirà al 60% (previsio-ni FAO/UN). Alimentare una perso-na richiede giornalmente circa mille litri d’acqua, per produrre un kg di carne 15mila litri, per un kg di mais o grano 2mila litri. Ecco perché molti statisti (oltre ai nutrizionisti) sosten-gono l’importanza di una riduzione delle proteine animali, che tra l’altro sono accompagnate da grassi sa-turi (i più dannosi), per un uso più regolare di cereali, ortaggi e legumi. Ma così impostata è la base della Dieta Mediterranea, la nostra. Forse non tutti sanno che quattro anni fa l’Unesco l’ha dichiarata “Patrimonio dell’Umanità” per gli effetti benefici sulla salute. In sintesi, come con-siderare l’EXPO 2015? Assomiglia ad un piatto d’argento che serve opportunità irripetibili a un territorio ricco di valori e persone di qualità.

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Novembre 2014 17 antheonP RUBRICANovembre 2014 17 antheonP

Sempre

Nuovi Arrivi

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abbigliamento

Laura oggi si racconta. Per 1 millimetro e 8...Ennesimo caso di femminicidio con epilogo tragicomico. Sì, perché dopo soli cinque mesi dalla feroce aggressione lui è agli arresti domiciliari e lei vive sotto scorta. «Non chiedo l’ergastolo, non una pena esemplare, voglio la normalità, giustizia! È forse chiedere tanto?» Abbiamo incontrato Laura Roveri. di Giorgia Castagna

Sedici sono le coltellate in-flitte, un millimetro e otto la distanza fra la punta del coltello e la morte e

venticinque gli anni di Laura. Due i mesi di carcere e tre di riabilitazio-ne psicologica per lui... tredici i soli chilometri che oggi li dividono. Si potrebbe raccontare tutta trami-te numeri la storia di Laura, ma gli ultimi non sarebbero bei numeri. Potremmo usare quindi semplici e scontati aggettivi come bella, so-lare e innamorata. Sì perché Lau-ra era anche questa, una ragazza come tante altre: bella, perché a ventiquattro anni tutte le donne sono belle, solare e sorridente, perché a quell’età è giusto cosi, e ancora, innamorata, perché una persona nella vita s’innamora mille volte, ma nessuno ha il diritto di to-glierle la possibilità di farlo. A rac-contarsi all’indomani della brutale aggressione subita è invece pro-prio lei che, con diverse lacrime in meno e molte cicatrici in più, prova a portare avanti la sua storia non per farne un caso mediatico, né tanto meno per una causa esem-plare al suo aguzzino, ma solo per-ché giustizia deve esserci per lei e

per chi verrà dopo di lei.«Non chiedo l’ergastolo, non voglio infliggergli una pena esemplare, voglio la normalità, giustizia! È for-se chiedere tanto?». Incontriamo Laura Roveri a Nogara, durante la serata “La violenza sulle donne non ha scuse - uscire dal buio: parlare, agire, raccontare” organizzata dal Circolo PD di Nogara e Gazzo Ve-ronese e fortemente appoggiata dall’associazione per la prevenzio-ne del femminicidio “Isolina e..”. Il grido di Laura è un grido dispe-rato, di terrore, mescolato a tan-ta rabbia. Una richiesta più che legittima causata da una paura che difficilmente scomparirà visto che lo scorso 12 aprile, alla disco-teca Victory di Vicenza dove stava trascorrendo la serata con alcuni amici, ha rischiato di morire, vitti-ma dell’aggressione del suo ex fi-danzato Enrico Sganzerla che non si era ancora rassegnato alla fine della loro storia. «Vivo nel terrore perché lui adesso abita a tredici chilometri da me, ma allo stesso tempo il comandante provincia-le dei Carabinieri, su sollecitazio-ne del prefetto di Verona, mi ha assegnato un servizio di vigilan-

za. Quella persona ha provato ad ammazzarmi con sedici coltellate. È accusato di tentato omicidio con l’aggravante della premeditazione perché per uccidermi, ha portato con sé un coltello fino a Vicenza. E dopo cinque mesi è a casa ai domiciliari in attesa del processo, comodo in pantofole davanti alla tivù».E lei come si sente?Non avrei mai pensato di dover essere qui a difendermi. Di ritro-varmi ancora in pericolo. Non sono nell’elenco delle donne morte ep-pure mi ritrovo a combattere an-cora. Sono sconvolta da come la burocrazia italiana tratti questo

Laura Roveri

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Novembre 201418 antheonPRUBRICA Novembre 201418 antheonP

problema, sono delusa da come la magistratura af-fronta questi casi e piena di

rabbia per tutto questo. Ci dicono di denunciare gli uomini violenti e fanno campagne contro il femmi-nicidio. A cosa servono prevenzio-ne e sensibilizzazione, se poi il trat-tamento giudiziario che spetta a un omicida mancato è nullo? Non ottiene giustizia chi ha rischiato di morire figuriamoci le altre…Con quale spirito partecipa a se-rate come questa e cosa spera emerga da questi incontri?Nonostante la grande delusione nei confronti della magistratura per la scelta presa guardo avanti cercando, nel mio piccolo, di man-tenere vivo il tema del femminici-dio, parlandone nelle scuole, scri-vendo un libro e partecipando a conferenze sull’argomento perché non si smetta di andare avanti in questa lotta così importante per tutte noi. Vorrei riuscire a sensi-bilizzare l’opinione pubblica, a far capire alle vere vittime che devono denunciare nonostante tutto, che

l’unione fa la forza e che dobbia-mo cambiare le cose perché se ieri è toccato a me, domani potrebbe succedere a voi.. o peggio ancora a vostra figlia.Con quali occhi riesce a guardare al domani?Un mattone alla volta… mi ripe-to spesso. Voglio guardare avanti con uno spirito costruttivo, pen-sare che tutto andrà per il meglio. Mi ripeto che nonostante questo sono qui ancora viva e non sono Lucia, né Elena, né Roberta ma è anche, e soprattutto per loro, che voglio portare avanti questa bat-taglia per dire basta alla violenza sulle donne.

Quando si è vittime di vio-lenza, maltrattamenti, lesioni, ma anche dei co-siddetti “atti persecutori”

(telefonate e attenzioni insistenti, pedinamenti… atti molto gravi che possono sfociare in pericolose vio-lenze) come previsto dal 612 bis, il primo passo da compiere è il de-posito dell’atto di denuncia, rivol-gendosi a un avvocato o recandosi dalle Forze dell’Ordine». A parlare è l'avvocato Emilia Greco, che ha fat-

to della tutela delle donne vittime di violenza prima una missione, e poi una professione.«Qualche volta si sente dire che la tal donna, vittima di violenze dome-stiche, si è presentata per sporgere denuncia, ma non è stata ascolta-ta. Attenzione, perché la denuncia ha bisogno di essere dettagliata per poter essere prodotta. Per la legge non è sufficiente riferirsi ai fatti accaduti in generale: per pro-cedere, il magistrato ha bisogno

di fatti dettagliati, altrimenti si tro-va nella difficoltà di comprendere la loro reale portata. Il processo è tecnico, altrimenti non garantireb-be imparzialità, e il nostro sistema è garantista: servono prove per po-ter denunciare qualcuno. Non ba-sta dichiarare “mi ha minacciata” o “mi segue sempre”; occorre riferire con quali parole mi ha minacciata, quando e dove mi ha seguita, for-nendo una cronologia dei fatti, indi-cando eventuali testimoni, allegan-do referti medici, se ci sono».Davanti a una denuncia completa, il magistrato agisce subito, con prov-vedimenti inibitori di quelle violen-ze, come l’allontanamento dell’ag-gressore dalla vittima e, nei casi più gravi, con la detenzione carceraria. «Il Pubblico Ministero valuta imme-diatamente se vi sia un'esigenza cautelare da tutelare. La misura cautelare (allontanamento o de-tenzione in carcere o domiciliare) è applicata nel caso di flagranza del reato; in assenza di questa condi-zione, in caso di gravi indizi di col-pevolezza, l’art. 274 del Codice di Procedura Penale la prevede se vi è la possibilità che l’aggressore in-quini la scena del crimine, che pos-sa fuggire o reiterare il reato».

La percezione diffusa nell’opinione pubblica è che le istituzioni italiane non facciano abbastanza per proteggere le donne che subiscono minacce e violenze da parte degli uomini. Ma è davvero così? Ne abbiamo parlato con l’avvocato Emilia Greco, da oltre vent’anni collaboratrice di Telefono Rosa, in prima linea nella tutela delle vittime di femminicidio.

«

Quale tutela per le donne?

di FrancescaMauli

Le scarpe rosse: un simbolo della strage che ogni anno ghermisce la vita di tante donne

Con il termine “femminicidio” si intende ogni forma di discrimina-zione o violenza nei confronti della donna in quanto tale e che, nei casi più estremi, può concludersi con il “femmicidio”, ossia con la morte della donna. Sui media nazionali si intende con “femminicidio” ogni episodio di violenza verso le donne.

❙✔OP ALLA VIOLENZAFACCIAMO CHIAREZZA

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RUBRICANovembre 2014 19 antheonP

di “accordo” tra le parti, e ricono-sce delle aggravanti: se la violenza avviene nei confronti di una donna in stato di gravidanza o davanti a un minore, la pena sarà più gra-ve» prosegue l’avvocato. «Quello che la donna deve assolutamente sapere è che c'è un'ampia tutela. Gli strumenti ci sono, occorre però attuarli bene. Sta a noi donne, per prime, essere parte diligente in questo percorso. Dobbiamo es-sere pronte a riconoscere i com-portamenti violenti, magari te-nendone una traccia cronologica. Una volta iniziata la strada pro-cessuale, dobbiamo avere la forza di portarla avanti: non possiamo pensare che le “piccole” violenze non possano tramutarsi in qual-cosa di più pericoloso. Non è così. Lo dimostrano i fatti di cronaca. E quando un uomo mette le mani addosso a una donna, non sarà mai per una volta sola; lo vediamo lavorando in questo settore».Resta però un “ma”, in questo pro-cesso di tutela delle vittime di fem-

minicidio, ed è relativo al dopo-pena. «Una volta scon-tata la pena, che cosa suc-cede? In questo aspetto si inserisce un vuoto normativo. Se, una volta uscito dal carcere, l'uomo ripren-de a compiere fatti violenti, occor-re ricominciare con l'intera trafila di denuncia dettagliata-processo. La nostra pena dovrebbe avere una funzione rieducativa, ma non sempre è così. Quando una per-sona è in carcere, qualsiasi sia il reato commesso, entra in contatto con degli educatori che la tengono in osservazione; questo però non impedisce ad alcuni aggressori, in uscita grazie a un permesso o conclusa la carcerazione, di torna-re alla carica, con tragici epiloghi. Credo quindi che la pena dovreb-be essere affiancata a un percorso terapeutico specifico, che possa fa-vorire l’uscita da questi meccanismi violenti. Altrimenti si corre il rischio che la rabbia, covata nel periodo di carcerazione, trovi sfogo in episodi ancora più brutali».

Negli ultimi 15 anni, a partire dalla legge 154 del 2001 sulla violenza domestica, sono state introdotte numerose leggi specifiche per i re-ati contro le donne. «Il decreto anti-femminicidio, per esempio, ricono-sce una tutela più piena alla vittima del reato, facendola ammettere al gratuito patrocinio, dandole cioè diritto a un avvocato a spese dello Stato anche se ha un reddito su-periore a quello previsto per legge. Rende inoltre irrevocabili le que-rele per atti persecutori, che una volta depositate non possono più essere ritirate, nemmeno in caso

L’Avv. Emilia Greco

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Dai valore e protezioneai tuoi risparmi: Sceglil’indipendenza di Azimute dei suoi professionisti

Soltanto pochi giorni fa, il 31 di ottobre, si è cele-brata in diversi Paesi, anche in Italia, la 90esima

Giornata Mondiale del Risparmio. Un appunta-mento annuale che, almeno nel suo intento,

dovrebbe sensibilizzare la popolazione nei confronti dei temi finanziari e della gestione del propri investi-menti.La realtà è che negli ultimi anni, complice la congiun-tura economica che ha colpito i mercati europei e quindi anche quello nazionale, l’elevato fabbisogno dello Stato, unitamente ad alcune manovre fiscali varate proprio dai governi italiani, il risparmio, quello con la “R” maiuscola, per i risparmiatori del Belpaese sembra essere sempre più preso di mira, assottigliato anno dopo anno anche da una tassazione sempre più elevata in punti percentuali.

I CAMBIAMENTI DELL’ULTIMO QUINQUENNIORiportando le lancette indietro di cinque anni, ad esempio, si può vedere come nel biennio 2009-2011 si sia intervenuti a svantaggio del risparmiatore intro-ducendo l’abolizione della compensazione fiscale sui Fondi e sulle Sicav, che di fatto ha annullato la possibilità di bilanciare plusvalenze e minusvalenze in un portafoglio d’investimento; oppure l’introduzione del “bollo Monti 0,20%”, che ha previsto all’interno del Decreto Salva Italia una nuova tassazione sugli strumenti finanziari, sui conti correnti bancari e sui conti di deposito titoli;Come se non bastasse, dal gennaio del 2012 c’è stato un incremento della tassazione sul capital gain che è passata dal 12,5% al 20%, percentuale salita

addirittura al 26% dal luglio del 2014 per allineare l’imposta sui redditi da investimenti al trend degli altri Paesi europei. Questo incremento non ha riguardato i titoli emessi dallo Stato che continuano a mante-nere una aliquota ridotta al 12,50%. Allineamento o no, fatto sta che in due anni il peso fiscale sul reddito derivante dalla gestione titoli degli italiani è più che raddoppiato.Dal 2015 inoltre in un’ottica di allineamento alla tas-sazione europea lo scenario potrebbe cambiare an-che su fronte delle successioni in relazione al possibi-le aumento delle aliquote dal 4% al 5% per gli eredi in linea retta, dal 6% all’8% per gli altri parenti e dall’8% al 10% per gli estranei. I cambiamenti potrebbero ri-guardare anche le franchigie: le attuali scendereb-bero da 1 milione a 200/300mila Euro per i parenti in linea retta e da 100mila a 50mila Euro per fratelli e sorelle.Con queste premesse, come si può pensare di par-lare ancora di risparmio in futuro e soprattutto come possiamo trovare delle soluzioni che ci permettono di tutelare e proteggere il nostro patrimonio?

PIANIFICARE PER TUTELARSIUna delle ricette che il risparmiatore, o l’investito-re, italiano può mettere in campo per non subire le conseguenze di una pressione fiscale sempre più elevata, è senz’altro quella composta da un mix di pianificazione e lungimiranza. Per quanto riguarda la successione di beni o di patrimoni, ad esempio, bi-sogna entrare in una logica nuova che pone la suc-cessione stessa non come un passaggio obbligato e

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subito passivamente, ma come un momento sereno che vada a vantaggio delle nuove generazioni. Esi-stono degli strumenti per farlo, ad esempio il cosid-detto patto di famiglia, con il quale si trasferisce la maggioranza delle azioni o quote di un’azienda (se parliamo di impresa) a uno o più eredi designati. Con il trust invece ci si spossessa delle quote affidandole a un terzo che successivamente, e a condizioni sta-bilite, le cederà agli eredi. Esistono poi le holding e il mandato fiduciario, le polizze.

I SERVIZI DI AZIMUTIl Gruppo Azimut mette a disposizione dei propri clien-ti il SAG: il Servizio di Analisi Generazionale che per-mette di fare un check-up approfondito del cliente per pianificare il passaggio generazionale. Questo servizio si aggiunge al servizio SAI (Servizio di Analisi di Impresa) che abbiamo riservato ai clienti impren-ditori per avere un check-up completo della propria realtà aziendale. Anche per quanto riguarda la tra-smissione del capitale occorre una strategia di pia-nificazione, meglio se focalizzata sulla protezione. Il Gruppo Azimut mette a disposizione dei propri clienti degli strumenti di tutela e segregazione patrimoniale molto efficaci e personalizzabili sotto forma di poliz-ze assicurative. Attraverso la sottoscrizione di polizze, infatti, si hanno numerosi vantaggi quali la flessibilità nella scelta dei beneficiari e delle modalità di riscat-to, l’ottimizzazione nel trasferimento generazionale e nella pianificazione successoria. Inoltre dal punto di vista fiscale l'attuale regolamentazione prevede l’e-sclusione delle somme dall’imposta di successione e all'interno del prodotto assicurativo i fondi o i titoli che lo compongono sono acquistati e venduti al lordo dell'imposizione fiscale consentendo un differimento d’imposta, e la compensazione fiscale tra minusva-lenze e plusvalenze.

LE TRE PRINCIPALI SOLUZIONI AZIMUTTra le polizze di Private Insurance che Azimut mette a disposizione segnaliamo• AZ Style, un prodotto che affida la massima delega al gestore, con una gestione attiva con un approccio diversificato e flessibile e un processo d’investimento diversificato sui fondi gestiti dal Gruppo Azimut. • AZ Star, molto simile al precedente, prevede la ge-stione multimanager con la selezione dei fondi d’inve-stimento dei principali gestori internazionali dei fondi.• AZ Infinity Line, una polizza volta alla massima per-

sonalizzazione che riunisce in un’unica piattaforma tutti gli investimenti del cliente (liquidità, fondi e titoli).Per tutte queste soluzioni non vi sono vincoli per l’età dell’assicurato in caso di sottoscrizione, la polizza può essere messa a garanzia di un affidamento banca-rio e vi è pure una totale libertà di designare, come dicevamo, beneficiari (senza ledere la quota di le-gittima).

FONDO PENSIONEAltro tema d’attualità è quello delle pensioni. Tema sul quale vogliamo fare una campagna di sensibiliz-zazione. Ci avviciniamo alla fine dell’anno e ci ren-diamo conto che gli impegni fiscali per tantissime famiglie sono gravosi in questo periodo di crisi e di incertezza economica, ma riteniamo che sia neces-sario pianificare la propria previdenza integrativa per mantenere in un futuro un decoroso tenore di vita e pertanto pensiamo che non vi è un miglior momento per pensare e pianificare il futuro con un importante vantaggio fiscale già dal prossimo anno.Azimut gestisce il Fondo Pensione Aperto Azimut Pre-videnza uno strumento che consente di investire nel-la previdenza integrativa e di risparmiare fiscalmente da un minimo del 23% a un massimo del 43% di im-poste annuali sul reddito Irpef. Lo Stato infatti consen-te a chi investe in un fondo pensione di dedurre dal proprio reddito imponibile Irpef un importo annuale massimo di 5.164 Euro, il che, tradotto in cifre, signi-fica, investire nella propria previdenza con un rispar-mio fiscale in relazione alla propria aliquota margina-le. Per gli scaglioni più elevati di reddito nell’ipotesi di versamento massimo di 5.164, significa risparmiare da un minimo di 1.388 Euro fino a un massimo di 2.221 Euro all’anno. Tutte le categorie di lavoratori possono dedurre il fondo pensione dall’Irpef e, quest’ultimo, può essere sottoscritto anche a nome di un minore o di un familiare a carico e godere dei benefici fiscali finché esso rimane a carico Da non dimenticare che il fondo pensione non è soggetto al bollo Monti.Sappiamo che gli italiani non sono molto abituati a pianificare... ma crediamo fermamente che una cor-retta pianificazione generazionale, finanziaria e an-che previdenziale sia il modo corretto per vivere più sereni, gestire il futuro e non subire gli eventi!

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Novembre 201422 antheonPATTUALITÀ L’epidemia africana

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EBOLA mette inginocchio l’AfricaMentre l’Occidente si interroga sul rischio di un contagio di massa, l’Africa affronta una vera crisi umanitaria. Ne abbiamo parlato con Ercole Concia, della Sezione Malattie Infettive dell’Università, e con Roberto Scaini, di Medici Senza Frontiere. L’Italia è sicura, ma occorre conoscere il virus.

di Miryam Scandola

È cambiato il modo di salu-tarsi in Africa occidentale. Lo sa bene la Liberia, che abituata da sempre ad

ascoltare il crepitio incessante dei saluti, oggi è immersa nel silenzio. È sparito il suono quotidiano che celebra l’incontro, quella stret-ta di mano particolare che ha le fattezze di un cinque basso fin-ché scivola sulla mano dell’altro per trasformarsi in uno schiocco rumoroso. Il motivo della rinuncia al saluto ha il nome pericoloso e terribile di Ebola. Le cassiere dei pochi supermercati locali hanno i guanti alle mani, i bambini scap-pano quando arrivano gli uomini dalle tute bianche che raccolgo-no i malati, i morti e i morenti. La Liberia di oggi si mostra così, ma non meno drammatica e surreale è la vita in Sierra Leone e in Gui-nea. Sono questi i tre stati africani colpiti ferocemente dal virus, che deve il suo nome al fiume Ebola, vicino al quale si registrò il primo caso nel 1976 . Oltre 10mila vittime, con 9936 casi accertati e 4877 morti. Questi gli agghiaccianti numeri resi noti

dal bollettino Oms il 23 ottobre scorso. Attraverso complessi mo-delli matematici si stima che per il gennaio 2015 i numeri dei casi si aggirerà attorno alle 100mila uni-tà. Di fronte a un’emergenza che sta impaurendo tutti, è necessario fare ordine anche solo per capire i lineamenti di quella che è stata definita dalla comunità interna-zionale “la peggior epidemia di Ebola della storia”. Nel tentativo di fare chiarezza in merito a questo pericoloso virus, abbiamo chiesto al professore Ercole Concia, Di-rettore della Sezione Malattie In-fettive e Presidente del Consiglio della Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive dell’Università di Verona, di aiutarci a delinear-ne i tratti. L’Ebola, comparsa per la prima volta nel 1976, è un’infe-zione virale estremamente letale e altamente contagiosa, con una percentuale di mortalità del 90%. Si sviluppa in animali che abitano le foreste, come pipistrelli e scim-mie, che poi infettano gli esseri umani. I sintomi di questa malattia sono aspecifici e quindi molto diffi-cili da individuare. La febbre, il do-

lore muscolare, la cefalea e il mal di gola, ma anche il vomito emati-co e il sangue nelle feci sono infat-ti sintomi associabili a molte altre malattie. «Questa è la ragione per cui spesso vi sono dei sospetti casi di Ebola, che poi si rivelano essere falsi» riferisce il Prof. Concia.La trasmissione di Ebola avviene unicamente per contatto. Si con-trae il virus se si entra in contatto con i fluidi della persona malata come il sangue, le urine, la saliva, il muco. Ci si contagia baciando un soggetto affetto, o se si tocca una superficie infettata e poi si por-tano le mani agli occhi o in boc-ca. Come ha precisato il ministero della Salute, Ebola si trasmette anche attraverso un rapporto sessuale con una persona ma-lata o guarita dalla malattia, dal momento che nel liquido seminale il virus rimane attivo anche dopo 7 settimane dalla guarigione. In merito all’ipotesi che il virus pos-sa mutare e divenire trasmissibile per via aerea, il professor Concia si mostra scettico, «[…] Ebola è un virus stabile. Non condivido le voci allarmiste che prospettano una

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sua mutazione e una sua trasmis-sione per via aerea. Non capisco perché, in un momento di paura, bisogna aggiungere altra pau-ra, dal momento che mutazioni in quel senso sono estremamente improbabili».È proprio la natura stabile del vi-rus che ha permesso in tempi ve-loci di studiare un vaccino che è ora al vaglio della sperimentazio-ne. Mancando una vera e propria cura, l’unico trattamento utilizzato è quello di supporto per tenere il più a lungo possibile il paziente in vita nella speranza che il sistema umanitario trovi il modo di scon-figgere il virus. Ma come riferisco-no i comunicati stampa di Medici Senza Frontiere (Ong che sta la-

vorando negli stati africani colpi-ti dall’epidemia, ndr) confermati dalle affermazioni del medico Ro-berto Scaini tornato dall’inferno di Monrovia da qualche settimana, a mancare sono oggi «le risorse, i presidi sanitari, i letti nei centri di isolamento».Il disastro umanitario che si sta verificando oggi in Africa occiden-tale e che rende impossibile ar-ginare l’epidemia, secondo il pro-fessor Concia è ascrivibile al fatto che in quei contesti «non hanno guanti, non hanno letti o, se li han-no, li dispongono tutti nella stessa stanza», incrementando in questo modo il numero dei contagi.«Non escludo che possa arriva-re qualche caso in Italia. Ma, se

dovesse arrivare un malato, noi abbiamo la fortuna di disporre di reparti di malattie infettive super attrezzati per isolarlo», riferisce il professor Concia concludendo. «Se è possibile che qualche caso arrivi, il rischio che si creino dei casi secondari, se il malato viene gestito bene come accadrebbe a Verona, è zero». Sostanzialmente «da noi non si creerà un’epide-mia», perché «noi abbiamo tutto quello occorre».Un ulteriore segnale positivo an-che per il nostro Paese, secondo il Direttore della Sezione Malattie Infettive, è rintracciabile nel caso della Nigeria che «attuando le mi-sure necessarie ha bloccato l’epi-demia».

Rob erto Scaini (a sx) e Giovanni Di Cera,referente MSF Verona

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INTERVSITA Andrea Fumagalli, in arte Andy

Dalla musica all’arteIncontrarlo fa un certo effetto, soprattutto per quelli della generazione Anni Novanta, che hanno attraversato l’adolescenza con i dischi dei Bluvertigo. Andrea Fumagalli, in arte Andy, ha iniziato come tastierista e vocalist nella band milanese, per poi dedicarsi ad un interessante progetto artistico che lo vede coinvolto in primissima persona. Lo abbiamo incontrato a Verona, alle Tenute Ugolini, alla presentazione di “Sunday B. Morning”.

di Francesco

In arte Andy: pittore, tastierista e voce del gruppo FluOn, forse conosciuto ai più per la colla-borazione e cofondazione della

storica band Bluvertigo.Lo abbiamo incontrato in occasio-ne della mostra d’arte Sunday B. Morning (19 ottobre - 11 gennaio), inaugurata presso le tenute Ugo-lini, curata da Roberta Tosi (critica d’arte) e ospitata nella splendida galleria d’arte VinArt di Giambat-tista Ugolini.And rea, ci parla un po’ del suo stile?Nasco dall’illustrazione. Ho avu-to modo di nascere a cavallo tra quella che è la Computer Graphic e la grafica fatta a mano, per cui il mio codice si sviluppa da questo filone. Da vent’anni lavoro con i co-lori fluorescenti, a prescindere dal mercato. La fluorescenza attiva l’occhio per eccitazione. Non sono uno da mezzi termini: più il colore è saturo e maggiormente prende vita sulla tela.I soggetti?Sono alla ricerca della bellezza e non faccio altro che partire da una fotografia e farne una sintesi dei piani fondamentali, attraver-

so una tecnica che viene chiama-ta “mezza macchia”, derivante dal fumetto. Ingrandendo le fotografie si scorgono dettagli di cui difficil-mente ci si accorge. Tra i miei lavo-ri ci sono diversi dipinti, la maggior parte ritratti, spesso un omaggio al Liberty. Nel caso del quadro di Asia Argento, Liberty Pop, sto fa-cendo un lavoro molto interessan-te di analisi e commistione di stili: dall’iconografia liberty alle porte dei templi induisti visti in India e Cambogia.Abbiamo visto che è legato alla realizzazione di diverse campa-gne pubblicitarie, di nomi tra l’al-tro estremamente noti. Com’è lavorare per questi marchi? Si sente libero di esprimersi o veico-lato da esigenze di marketing se-guite dall’azienda?Parliamo di Arte applicata. Ad esempio per Uki International ho realizzato il design di una pia-stra per capelli dalle grafiche di miei dipinti disposti a patchwork. Nel caso di Fiat, Carlsberg, Cove-ri sono sempre stato molto libero. Il cliente si affeziona a un tratto e poi, a seconda di ciò che bisogna

andare a pubblicizzare, lascia che la visione del prodotto sia filtrata dalla mia ottica.Nasce prima la passione per la musica o quella per l’arte?Direi che nascono in contempo-ranea. A livello accademico sono molto più certificato per ciò che riguarda grafica e illustrazione ma i due binari si sono sempre mossi insieme.La musica le ha permesso di con-tinuare la carriera artistica o vi-ceversa?Non lo so. Ci sono state mostre in cui, se non fossi stato “quello” dei Bluvertigo, ci sarebbe stata molta meno attenzione. A Londra, non sanno nemmeno chi siano i Blu-vertigo, quindi ho modo di vedere obiettivamente il rispetto per il mio lavoro. Non riesco a trovare una logica di conseguenza.Quali sono i suoi punti di riferi-mento nell’arte e nella musica?Sono molto ispirato da uno dei grandi maestri: Bruno Munari. In particolare dopo aver letto il li-bro “Arte come mestiere”. In mu-sica prendo ispirazione dallo stu-dio della vita e dell’opera di David

Andrea Fumagalli, in arte Andy, e alcune delle sue opere esposte alle Tenute Ugolini

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Bowie, anche se inizialmente era-no i Depeche Mode.Cos’è FluOn?Un laboratorio creativo. Uno stu-dio che abbiamo in gestione, dove opero, e un progetto musicale che ha all’attivo un album, Futu-

r✕ ✖esistenza, uscito quest’anno. Progetto musicale di electro pop italiano molto anomalo: abbiamo fatto un’operazione di fundraising, una raccolta fondi digitale.Ha collaborato anche alla realiz-zazione di colonne sonore?Progetti di musica elettronica per la danza contemporanea, dal bal-letto di Torino a quello di Parma. Cosa c’è nel suo futuro?Concerti, dj set, mostre, soprat-tutto all’estero. Ho una discreta

esportazione: in Brasile, Londra e Messico sono già presenti le mie opere. Poi c’è tutto ciò che concer-ne la tournée dei FluOn e le varie attività. Il tour è già partito: suone-remo a Lucca Comics il 1°Novem-bre.Quand’è stato il momento di mas-sima realizzazione per la sua car-riera artistica?Penso che la realizzazione non esista, non mi interessa. Sono fedele al Taoismo e alla medici-na cinese per cui non c’è mai un obiettivo o una vera realizzazione. Non c’è mai un punto di arrivo. Posso dirvi una cosa? Ciò che mi ha colpito maggiormente dell’ap-puntamento alle tenute Ugolini è stata la gentilezza della curatrice,

Roberta, e, soprattutto, l’umiltà e piacevolezza del padrone di casa, Gianbattista Ugolini. Molto spes-so gli imprenditori si rivolgono alle persone con un altro tipo di at-teggiamento. Qui c’è una persona profondamente appassionata a quello che fa e che mi ha trattato con totale rispetto. Gianbattista sta realizzando un progetto enor-me, legato alle tenute Ugolini, di sanificazione e certificazione di italianità nel mondo. Molte volte gli imprenditori per creare dena-ro distruggono la natura, mentre Giambattista la ama e le dà lu-stro. La visione cambia il risulta-to. Non mi stupisco se da tutto il mondo accorrano per assaggiare il suo vino.

LA MOSTRA ALLE TENUTE UGOLINIL'esposizione “Sunday B. Morning”, alle Tenute Ugolini di San Pietro in Caria-no, durerà sino al prossimo 11 gennaio. Oltre alle opere di Andy, sono esposti anche lavori di Marco Lodola, Mimmo Rotella, Jose Molina, Giavanni Puntrello e alcune serigrafie di opere di Andy Warhol. La mostra sarà aperta dal lunedì al sabato, dalle 11:00 alle 20:00 ad ingresso libero, e i festivi su prenotazione.Per info www.tenuteugolini.it – 045.7703830

VinArt: quando l’Arte trova casa nel luogo del Vino

Quando diciamo che “fare vino è un’arte” non ripetiamo solo un modo comune e forse un po’

abusato. Diciamo la verità, o per lo meno qualcosa in cui io credo davvero, da sempre.

L’arte è bellezza. Anche il vino è bellezza. E quando si è circondati dalla bellezza semplice e

rasserenante della Natura, capisci quanto siano simili questi due mondi. Per questo ho voluto

creare VinArt, una galleria d’arte permanente all’interno del casale che periodicamente presen-

terà le opere di artisti italiani e stranieri: perché ho sempre pensato che nella casa del Vino può

trovare posto anche l’Arte, sono due cose che si completano a vicenda.

VinArt sarà sempre aperta e a disposizione degli appassionati dell’arte, così come la nostra

cantina è sempre pronta ad accogliere gli amanti del vino; perché si sta bene quando si possono

ammirare delle opere d’arte, e si sta bene quando si beve un vino buono.

Giambattista Ugolini

Sunday B. MorningE’ una pagina di storia che celebra l’arte del consumo o, meglio ancora il consumo dell’arte,

che non si accontenta delle immagini che passano ma le vuole preservare in una cella dell’a-

nima, catturandole nel loro valore espositivo, cultuale e, paradossalmente, pragmatico. Icone

del tempo, in un tempo dalle mille icone, che s’addensano, si sovrappongono, si moltiplicano

per sidare, senza esitazione, ciò che dell’arte ne è l’oggetto e tradurlo in una pittura irriverente,

paradossale ma, a suo modo, emozionante e indubitabilmente “Pop”.

Nasce da qui la mostra “Sunday B. Morning”: da una passerella che, senza esclusione di colpi,

afonda i propri cromatismi vibranti nei volti, nella memoria di oggi e di domani, negli oggetti,

nelle luci sfolgoranti di un palcoscenico dalle imprevedibili angolature e da un sipario in eterno

movimento, in un racconto ancora tutto da narrare. Sunday B. Morning è una mostra che non

si ferma però al puro apparire, neppure nel divertissement di un soggetto ripetuto e mentre

rivela così il suo personalissimo “the world outside”, ofre lo sguardo attento e profondo di un

“the world inside”, nell’eterna ed insaziabile ricerca dei perduti conini dell’essere e della sua

esistenza.

Roberta Tosi

critico d’arte

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Novembre 201426 antheonPPROSPETTIVE Gli ingegneri di Verona provano a rilanciare la città

Idee vincenti e talento antidoto alla crisi

A sfidare la difficile congiun-tura economica, del set-tore e dell’intero Paese, ci stanno provando anche i

giovani ingegneri di tutta Italia. Riu-niti in città per un’intensa due giorni di lavori, dal 24 al 25 ottobre, il Net-work Giovani Ingegneri Nazionale ha poi aperto le porte al pubbli-co, nella mattinata del sabato, per ❚✗✘✙✚✘✙✛✜✣ ✘✥✦✦ vincenti e talento per battere la crisi, (vedi box) incon-tro promosso dalla Commissione Giovani dell’Ordine degli Ingegneri di Verona, nella sede di categoria recentemente inaugurata, agli ex Magazzini Generali.Un evento che riporta anche gli in-gegneri a far parlare di sé in città, in un periodo in cui l’inventiva e la tecnica ingegneristica potrebbe-ro essere la chiave per uscire dalla crisi. Ne abbiamo parlato con Luca Scappini, dallo scorso marzo nuovo presidente dell’Ordine degli Inge-gneri di Verona. Insieme ai 2.800 iscritti, ha appena traslocato, dopo diversi anni di ‘lavori in corso’, negli ex Magazzini Generali di via Santa

di Camilla Pisani

Teresa, in Borgo Roma, in un polo che vedrà inglobare anche gli Ordini di Architetti, Commercialisti e Con-sulenti del Lavoro. La nuova sede è uno spazio polifunzionale che pre-vede, oltre ad uffici e sale congressi, un’area espositiva e un dipartimen-to di coworking. Un progetto pensa-to per rispondere alle sfide del nuo-vo Ordine: dare il proprio contributo allo sviluppo della città e dare voce e spazio ai giovani della categoria. Presidente, come è cambiato il nuovo Ordine nell’ultimo anno?Uno dei passi più importanti è sta-to appena portato a compimento: il trasferimento nella nuova sede era un tema su cui si era comincia-to a discutere dieci anni fa, e oggi è una sfida vinta. Cercavamo un luogo che potesse accompagnar-si all’evoluzione del ruolo dell’Ordi-ne: con l’obbligo di formazione per gli iscritti, in vigore da quest’anno, servivano spazi più ampi, funzio-nali e multimediali. E una sede che fosse facilmente raggiungibile dagli iscritti della città e della provincia, ma anche da ospiti provenienti da fuori Verona. Nel 2014 l’Ordine di Verona ha ulteriormente abbassa-to la quota di iscrizione annuale e confermato le misure a favore dei giovani che intraprendono la pro-fessione, come l’esenzione dalla quota annuale per i neo iscritti per i primi tre anni di attività. È stato poi creato un fondo di solidarietà per gli iscritti con un reddito basso e sono stati stanziati contributi di sostegno alla maternità.“Open” è il titolo della rassegna culturale che l’Ordine, ogni anno,

organizza per coinvolgere la cit-tà nell’operato della categoria. Da cosa nasce questa esigenza?Oggi il mondo sta cambiando: dopo la rivoluzione industriale e quella in-formatica, tutto è pronto per quella energetica. In questo passaggio, il ruolo dell’ingegnere è centrale per-ché lo vede coinvolto in ogni aspet-to della vita quotidiana delle per-sone. Dagli strumenti del dentista allo smartphone che stringiamo tra le mani, tutti gli oggetti di cui ci serviamo sono frutto di lavoro in-gegneristico. Da parte dei cittadini manca la consapevolezza di quan-to l’ingegneria sia preziosa per loro anche su temi fondamentali come protezione civile, ambiente, rischio sismico, sicurezza. Aprirsi alla città significa far conoscere il nostro me-stiere, anche attraverso la consu-lenza e l’informazione.In veste di “tecnico”, come conside-ra il piano urbanistico della città?C’è un assoluto bisogno di recupe-rare territorio abusato, ripensando piani d’urbanizzazione e volumetrie. Non ha più senso costruire sottra-endo altro spazio alla città. Sareb-be meglio, piuttosto, concentrare i volumi lasciando libere le aree cir-costanti. Ci deve essere la consa-pevolezza che è finito il tempo del-lo spreco del territorio per lasciare posto al recupero, tema che ha un doppio valore: culturale ma anche storico, perché si può ridare una seconda vita a luoghi abbandonati,

Come battere la crisi? A chiederselo, questa volta, sono anche gli Ingegneri di Verona, che nella nuova sede dell’Ordine, han-no presentato la propria ricetta per la ripresa: idee vincenti, talento e innovazione. Ne abbiamo parlato anche con il presi-dente dell’Ordine, Luca Scappini.

Il gruppo dei giovani ingegneri di Verona

Luca Scappini

Page 27: Pantheon 55 - Expo, opportunità 2015

Novembre 2014 27 antheonP

come è accaduto per la nuova sede dell’Ordine, negli Ex Magazzini Ge-nerali.Cosa manca a Verona perché pos-sa competere con le capitali euro-pee? Un concreto piano di sviluppo per le infrastrutture. Si sta vendendo la città ai veronesi, quando si dovreb-be venderla al mondo e il mondo arriva in treno o in aereo. Arriva-

re in stazione e dover prendere un autobus per raggiungere il centro è qualcosa che, nelle città europee più importanti, non succede. Tra le porte della città ed i punti nevralgi-ci non esistono collegamenti all’a-vanguardia: nel ripensare la città e i suoi punti strategici, sarebbe più logico ricollocare la stazione, ma-gari in prossimità del casello au-tostradale di Verona Sud e creare

un collegamento di linea metropo-litana sull’asse Piazza Bra - Fiera - Stazione ferroviaria - Aeroporto. Un’impresa certamente enorme, a cui si potrà pensare solo nell’ottica di voler veramente rendere Vero-na un centro europeo. Il problema, maggiore sarebbero, ovviamente, i costi, anche se i fondi europei ser-vono proprio per realizzare opere come queste.

Gli ingegneri di Verona provano a rilanciare la città

THINKING+ - L’INCONTRONella prima parte dell'incontro, ■dee e start up: le istituzioni ci sono!, si è parlato delle iniziative oggi in campo soprattutto tra i giovani. «Dobbiamo as-sumerci il rischio d'impresa» ha detto Michele Fer-rari, vicepresidente di Verona World Made, mentre Mario Pezzotti, delegato alla Ricerca Scientifica dell'Università di Verona ha evidenziato le possibi-lità messe in campo dall'ateneo scaligero, a partire dai Joint Projects, progetti di ricerca congiunti tra Dipartimenti e imprese (fino ad oggi ne sono stati realizzati 158, finanziati per circa 18 milioni di Euro). La seconda parte del convegno, Dall’idea alla realizzazione, ha visto la presentazione di tre case histories di successo, Plumake, P2M e DRZ Sistemi, con l’intervento di Paolo Fiorini, ceo di M&A Partners, talent scout e business angel; Alberto Valente, portavoce del progetto Verona FabLab e Giulio Lavagnoli, membro della Commissione Giovani e delegato dell’Ordine di Verona al Network Giovani Ingegneri Nazionale.

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RICETTE ANTICRISI Opportunità messe in campo dalla finanziaria regionale

Veneto Sviluppo,dal sostegno alle PMI agliinvestimenti nelle StartUpSempre più ampia la gamma di strumenti di agevolazione messi a disposizione delle piccole medie imprese venete. In ascesa anche il valore delle partecipazioni societarie. Nel futuro? Occhio di riguardo nei confronti delle start up.

di Matteo Scolari

Si appresta a compiere 40 anni la finanziaria regio-nale Veneto Sviluppo. La società, partecipata al 51%

dalla Regione stessa e al 49% da undici società tra cui ben otto grup-pi bancari nazionali, è stata istitui-ta proprio nel 1975 dalla Giunta di Palazzo Balbi in attuazione della Legge Regionale n.47/1975. Dieci anni dopo, siamo nel 1985, il pri-mo fondo di rotazione, e dai primi anni Duemila, grazie a una cresci-ta sensibile dei fondi amministra-ti per conto della Regione, il ruolo sempre più consolidato di agente promotore dello sviluppo, dell’eco-nomia e del territorio regionale.«L’attività di Veneto Sviluppo si può riassumere sostanzialmente in tre punti» spiega il consigliere, già presidente (primo di Verona) nel 2012, Marco Vanoni. «Innanzitutto assicurare alle PMI l’accessibilità agli strumenti finanziari messi loro a diposizione; in secondo luogo

rafforzare l’operatività degli inter-mediari che in Veneto operano a favore della crescita del sistema produttivo; infine realizzare pro-getti di supporto allo sviluppo re-gionale in settori strategici e/o nel-le cosiddette start up».Per dare qualche numero, e ren-derci conto della portata della fi-nanziaria regionale, basti pensare che la società gestisce ad oggi, per conto della Regione Veneto, oltre 550 milioni di finanziamenti age-volati.«Grazie agli otto istituti di credito nazionali, soci di Veneto Svilup-po, riusciamo a garantire una so-stanziale riduzione degli interessi sul capitale e formuliamo interessi convenzionati alle migliori condizio-ni mettendo in campo strumenti, in particolare nella forma tecnica del Fondo di rotazione, che vengono affidati alle piccole e medie impre-se appartenenti a pressoché tutti i settori di attività, dall’agricoltu-ra all’artigianato, dall’industria al commercio, dal turismo alla coo-perazione» prosegue Vanoni. «Un secondo fronte di attività prevede che la Società realizzi interventi sul capitale di rischio delle imprese, agendo con il duplice ruolo di hol-ding di partecipazioni e di finanzia-ria di investimento con operazioni condotte sia con risorse proprie (Venture Capital) sia attraverso lo strumento del Patrimonio Destina-to. Solitamente la nostra presenza nel capitale di rischio non va oltre i 5 anni, tuttavia, di recente, grazie a una partnership con Friulia SGR, la finanziaria regionale del Friuli Ve-nezia Giulia, abbiamo attivato una

formula che va oltre il quinquennio per permettere un maggiore con-solidamento e che si rivolge anche alle aziende più grandi e struttura-te. Ad oggi le partecipazioni gesti-te da Veneto Sviluppo sono com-plessivamente 26, per un valore complessivo di quasi 55 milioni di euro».Per quanto riguarda le start up (modello al quale la società ha de-ciso di avviare una nuova politica di sostegno), significativa è stata l’acquisizione a marzo del 2014 di una quota di circa quattro punti percentuali direttamente nel capi-tale del famoso venture incubator H-FARM. Operazione avvenuta dopo aver investito con successo nel capitale di tre imprese innova-tive, in settori che spaziano dall’e-lettronica, all’ottica adattiva fino all’internet of things.«Gli investimenti sulle start up, che al momento ammontano a 3,6 milioni di Euro, sono in costan-te crescita e proprio qui a Verona abbiamo avviato di recente un grosso progetto in ambito medi-cale» conclude Marco Vanoni. «Un segnale, quello di vicinanza al tes-suto economico regionale, che in un momento di congiuntura come quello che stiamo affrontando as-sume un valore concreto. Veneto sviluppo rappresenta ad oggi una risorsa importantissima sia per le PMI che per le giovani realtà im-prenditoriali e invito gli imprendito-ri che volessero conoscere più da vicino le opportunità offerte della finanziaria regionale, di mettersi in contatto con noi. Abbiamo tante risposte per loro».

Marco Vanoni

Novembre 201428 antheonP

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Novembre 2014 29 antheonP

Speciale invernoF e s t e e s a p o r i

Idee PranziNATALIZI

EmozioniIN CUCINA

EVENTI eSERATE

2014/15

antheonwww.giornalepantheon.it

Pil magazine di Verona

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Speciale Fes te e sapor i 2 - ✧peciale Festività Invernali Pantheon 55

Cuochi Scaligeria caccia del piatto MondialeTre anni fa l’associazione, già presente dagli anni Settanta, è rinata grazie all’amicizia tra alcuni professionisti della categoria. Apriamo questo Speciale dedicato alle festività invernali e alla cucina con un’intervista a Michele Bellamoli, presidente dell’associazione che ci ha svelato i retroscena dei prossimi campionati in Lussemburgo. di Emanuele Pezzo

Per gli "addetti ai lavori" la no-stra provincia è veramente completa dal punto di vista gastronomico. L'Associazio-

ne Cuochi Scaligeri, partendo dal fare rete e veicolando informazioni, vuole sfruttare la passione di pro-fessionisti, imprenditori ed appas-sionati per consolidare e migliorare l'immagine della cucina veronese, recuperando anche piatti del pas-sato che rischiano di andare persi.

te, vicepresidente e segretario, ci sono delegati per ogni angolo della provincia: due per la città, uno per la Lessinia, uno per l'Est Veronese, uno per la Bassa. Attualmente cer-chiamo un referente per la zona del lago. Inoltre collaborano imprendi-tori e altre persone: non per lavoro, sia inteso, ma per passione.Come vi proponete all'esterno?Soprattutto con corsi di aggiorna-mento per i soci, tenuti da profes-sionisti di livello nazionale, e visite in azienda allo scopo di rinfresca-re la consapevolezza della tipici-tà dei nostri prodotti. Chi di noi ha disponibilità, poi, può tenere corsi autonomi: simili iniziative, se fatte in modo serio, possono solo dare lustro all'associazione. Inoltre col-laboriamo con fiere, manifestazioni e altri eventi a nome dell'associa-zione.Progetti per il futuro?A breve una nostra squadra par-teciperà ai mondiali (vedi box), in Lussemburgo, e porteremo anche alcuni giovani a fare esperienza. In futuro ci piacerebbe organiz-zare una gara di cucina a Verona: un evento del genere attirerebbe i media e darebbe visibilità a tutto il movimento.Dal punto di vista gastronomico, cos'ha il territorio veronese che al-tri non hanno?Abbiamo un po' di tutto, ma ci sono tanti piatti che ancora non sono conosciuti. Sono noti il lesso con la pearà, la pasta e fasói, il pandoro, il nadalìn... ma ci sono tante vec-chie ricette che non conosciamo neanche. Se parliamo coi nostri nonni scopriamo tanti piatti che si cucinavano una volta e che adesso rischiano di andare persi.

Uomo e cibo sono compagni da sempre, ma il momento in cui di-mostrano di essere veri amici è nella cucina. Da alcuni anni pro-grammi tv, blog e siti internet spie-gano come preparare piatti delizio-si senza essere necessariamente uno chef. A Verona l'Associazione Cuochi Scaligeri vuole prendere il meglio da ogni esperienza in cuci-na: di chi prepara il cibo per lavoro, di quelli che lo fanno per passione e anche di coloro che semplicemente ne gustano il risultato. Michele Bellamoli è l'attuale presi-dente dell'associazione. Ha parte-cipato per due volte (1994 e 2006) alla Culinary World Cup, evento mondiale cui prenderà parte il 23 novembre prossimo anche una squadra dell'associazione nella ca-tegoria Regional, e ci accoglie nella sua «Osteria al 2» di Poiano, sede amministrativa e legale dell'asso-ciazione. Michele, che cos'è l'Associazione Cuochi Scaligeri Verona?Si tratta di un'associazione di ca-tegoria formata da professionisti, allievi, sostenitori e simpatizzanti. Stiamo attualmente cercando di allargare il giro tra i professionisti: più siamo e meglio è. Da qualche anno è stata ricostruita per ritro-varsi in amicizia a parlare di cucina.Quali sono i suoi scopi?Vogliamo aiutare la cucina vero-nese con la nostra professionalità e attraverso i prodotti del territorio. Un obiettivo è di farci conoscere nelle scuole alberghiere, per spie-gare ai giovani il nostro percorso e i sacrifici fatti, in modo che maturino anche nelle difficoltà.Com'è strutturata l'associazione?Oltre ad un consiglio, con presiden-

Andrea Mantovanelli e Michele Bellamoli

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Pantheon 54 ★peciale Festività Invernali - 31SpecialeFes t i v i tà inve rna l i

SpecialeFes te e sapor i 3 - Speciale Festività Invernali Pantheon 55

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Andrea Mantovanelli, chef di Hellas Kitchen, farà parte della squadra dei Cuochi Scaligeri che parteciperà il prossimo 23 novembre alla Culinary World Cup, in programma all'Expogast di Kirchberg (Lussemburgo). Alla competizione, quadriennale, si confronteranno team nazionali, regionali e juniores. «Lavoreremo tutta la notte. Poi avremo tempo dalle 5 alle 8 di mattina per allestire un buffet su un tavolo di 3 metri per 3» spiega Andrea. «Il buffet deve colpire tutti i sei membri della giuria e piacere subito. Pensato caldo, ma presentato freddo, sarà composto da tantissime portate: dovrà comprendere, tra l'altro, un menu delle feste da 5 portate, 3 tipi di antipasti caldi, 4 tipi di finger food, 4 tipi di dessert al piatto, 4 tipi di petit four, cioccolatini o pasticcini...». Il tema portante della proposta veronese sarà l'offerta gastronomica del bacino dell'Adige: un percorso naturale che, da Resia a Chioggia, fa parte della storia dei veronesi e dei veneti. Da lì i Cuochi Scaligeri sono andati a pren-dere ingredienti e usi per costruire il proprio programma. La squadra sarà composta da Davide Fiorio (team manager), Nicola Andreetto, Luca Dall'Omo, Andrea Mantovanelli, e Luca Piselli. Faranno parte della spedizio-ne anche Ivan Castiglioni, Paolo Forgia, Alex Pasotto e Andrea Saccardo. (nella foto la medaglia 2006)

Ovviamente le rispettive ricette non possono ancora venire svelate, ma Andrea Mantovanelli ci anticipa i nomi dei piatti che la squadra dei Cuochi Scaligeri presenterà agli attesissimi mondiali lussemburghesi. Dettaglio sufficiente per rendere l'idea sulle ambizioni degli chef veronesi, che vogliono avanzare il più possibile nella gara adoperando e onorando prodotti che ar-rivano dal bacino dell'Adige e dalla nostra provincia. Ingredienti, preparazione e risultato finale saranno gustati per la prima volta dai sei giurati della Culinary World Cup 2014, che il prossimo 23 novembre decideranno sulla bontà del programma dei Cuochi Scaligeri nella categoria "regional". Ecco allora quattro fra i piatti che verranno presentati:- Filetto di trota marmorata marinato ai mirtilli e genziana del Monte Baldo;- Crocchette di patata rossa del Guà al papavero e sesamo;- Zabaione al Gewürtztraminer e finocchietto selvatico;- Hamburger di agnello di razza Brogna della Lessinia, con cappuccio rosso marinato croccante allo speck di Soave, lampo-ni confit e fonduta di formaggio Monte Mezzano.Soltanto il nome di questi piatti mette in moto l'immaginazione ed il gusto di ogni appassionato di grande cucina. Ci si augura che possano avere buona fortuna a tal punto da essere riproposti, in futuro, in un'occasione che sia alla portata anche di tutte le buone forchette veronesi.

LA GARA: LA CULINARY WORLD CUP DI EXPOGAST, A KIRCHBERG (LUSSEMBURGO)

ALCUNE ANTICIPAZIONI DEL PROGRAMMA DEI CUOCHI SCALIGERI ALLA CULINARY WORLD CUP

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Speciale Fes te e sapor i 4 - ✩peciale Festività Invernali Pantheon 55

Natale 2014 è Taste of Christmas VeronaDal 28 al 30 novembre, sarà possibile vivere la vera magia del Natale nel primo food festival natalizio all’interno di un museo, quello di AMO, a Palazzo Forti.

Avete mai immaginato di assaporare piatti di alta cucina tra gli originali abiti di scena indossati

nelle rappresentazioni delle più importanti opere liriche? Oppure, di degustare delizie natalizie ispi-rate alla Traviata o al Nabucco?Questo connubio magico tra mu-sica lirica, cibo e Natale è possi-bile e lo si potrà vivere a Taste of Christmas in un prestigioso pal-coscenico: AMO, il museo della Fondazione Arena di Verona nel centro storico della città, a Pa-lazzo Forti. Per la prima volta, un evento volto a celebrare l’ec-cellenza enogastronomica vivrà all’interno di un museo.Dal 28 al 30 novembre, gli aman-ti di musica lirica, gli appassio-nati del buon cibo di qualità, di vini pregiati e semplicemente chi è a caccia di ispirazioni e sugge-rimenti per la tavola di Natale, potranno incontrarsi in un unico appuntamento e vivere un’espe-rienza fuori dal comune. Gli chef stellati Elia e Matteo Riz-zo (Ristorante “Il Desco” di Vero-na); Nicola Portinari (Ristorante “La Peca” a Lonigo Vicenza); Le-andro Luppi (Ristorante “Vecchia

Malcesine”) e Giuseppe D’Aquino (Ristorante “Oseleta” a Cavaion Veronese) realizzeranno menu di tre piatti ciascuno con cui dare “un assaggio” della filosofia e cre-atività che li contraddistinguono in cucina. In più, in vista dell’a-pertura della stagione operistica al Teatro Filarmonico di Verona e del Festival Areniano 2015, alle tre portate se ne aggiungerà una quarta molto particolare: un piat-to tutto dedicato ad AMO e ispi-rato ad una delle opere in calen-dario.A Taste of Christmas sarà anche possibile partecipare ad esclusivi corsi di cucina per scoprire i se-greti dei grandi chef con gli inno-vativi elettrodomestici Electrolux, presso l‘Electrolux Chefs’ Secrets, la scuola di cucina di Taste of Christmas.Lurpak (marchio internazionale di burro, ndr) presenterà il The Lab, un vero e proprio laboratorio di pasticceria dove potrete impara-re a creare le migliori delizie dolci e salate. Infine potrete gustare i nuovissimi formati di pasta Voiel-lo e abbinare le migliori etichette di vino sotto la guida dei fratelli dell’Enoteca Trimani.

Sotto, al centro, Palazzo Forti dove, all’inter-no di AMO, sarà ospitato l’evento. Nelle altre

foto alcuni dei piatti che gli chef prepareranno durante Taste of Christmas.

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keep green, move forward

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34 - ✪peciale Festività Invernali Pantheon 54Speciale Fes te e sapor i

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Potevano mancare le ricette della nostra Nicole in questo speciale de-dicato soprattutto alla cucina? No, non potevano. E allora lasciatevi in-curiosire da questo menu preparato apposta per i vostri cenoni di Ca-podanno o per un pranzo di Natale alternativo. Tutti ai fornelli (chi ha la verve dello chef), gli altri a tavola per assaggiare queste prelibatezze.

Il risotto al radicchio è un classico diVerona!Procedimen-to: Soffriggete la cipolla e l’a-glio, aggiun-gete il radic-chio tagliato a tocchetti, salate e pe-pate. Quando è appassito versate il riso, tostatelo e aggiungete il vino. Fatelo asciugare completamente poi aggiungete il brodo di verdu-re poco per volta fino a che il chicco risulta cotto. Spegnete il fuoco, mettete il coperchio e lasciate riposare per 5 minuti. Servite il risotto e guarnite con qualche gheriglio di noce o parmigiano.

Un aperitivo veloce da preparare!Procedimento:Mescolate le farine, il sale, il bicarbona-to. Aggiungete due cucchiai di olio, mez-zo cucchiaino di aceto di mele e acqua calda fino a che il composto diventa ma-neggevole. Disponete con le mani unte la focaccia in una teglia. Cuocetela per 10 minuti a 200 gradi. Frullate la zucca con sale, pepe e olio, poi disponetene qualche cucchiaio sulla focaccia e infor-nate ancora per 5-10 minuti. Quando è croccante levate dal forno e farcite con delle fette di speck. Servite il prosecco con melograno e tocchetti di mela.

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Ingredienti

150gr di farina manitoba

50gr di farina 00

Mezzo cucchiaino

di bicarbonato

Aceto di mele, Sale

Zucca al vapore

Speck

Vino Prosecco

Melograno

Mela

SANGRIA AL

MELOGRANO E

FOCACCIA ALLA

ZUCCA E SPECK

Ingredienti

per 4 persone

300gr di riso carnaroli

Mezza cipolla bianca

2 agli

180gr di vino valpolicella

Brodo di verdure

2 radicchi rotondi

RISOTTO AL RADICCHIO

E VALPOLICELLA

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6 - Speciale Festività Invernali Pantheon 55

quiche di zucchine servita su crema di inocchi alla curcuma; lasagne di mais con zucca, funghi e speak;

tagliata di pollo marinata al limone con contorno di patate dolci; tiramisù al caffè

a € 20,00 (escluso acqua, vino e caffè): telefono o Massimo

propone il suo primo appuntamento con menù

alle ore presso il di San Martino Buon Albergo

Via XX Settembre, 48/50

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Pantheon 54 ✫peciale Festività Invernali - 35 Fes t i v i tà inve rna l iSpecialeFes te e sapor i 7 - Speciale Festività Invernali Pantheon 55

senzalattesenzauova.blogspot.it

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Ne avete mai sentito parlare?Cercatelo al supermercato!Procedimento:Ammollate i funghi secchi in acqua per 1 ora. Saltateli in padella con aglio, olio, alloro, timo e rosmarino. Aggiungete il seitan, sfumate con il vino e cuocete per qualche minuto. Tagliate la zucca a spic-chi, disponeteli sulla banda del forno e conditela con rosmarino, sale, pepe, olio. Infornate per 20 minuti a 200 gradi, poi componete il piatto con brasato e zucca.

Ingredienti

per 4 persone

125gr di fette di

seitan alla griglia

30gr di funghi secchi

Mezzo bicchiere

di vino, Alloro,

Rosmarino, Timo

BRASATO DI

SEITAN AI

FUNGHI E

ZUCCA AL

FORNO

Ingredienti 140gr di farina 0060gr di farina di riso60gr di zucchero60gr di olio evo1 cucchiaino diLievito vanigliato Succo e bucciadi mezza arancia400gr di uva fragola 110gr di zuccheroCannella, Sale

CROSTATA

ALL’UVA

FRAGOLA

senza latte

senza uova 11

MENU

antipasto: quiche di zucchine servita su crema di inocchi alla curcuma;primo: lasagne di mais con zucca, funghi e speak;secondo: tagliata di pollo marinata al limone con contorno di patate dolci;dolce: tiramisù al caffè a € 20,00 (escluso acqua, vino e caffè)È gradita la prenotazione: telefono 045 8781806 o Massimo 347 1536598

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In America si chiama Concord Grapes PieProcedimento: Togliete i semini all’uva, mescolatela con lo zucchero e la cannella poi cuocetela in un pentolino per 15 minuti. Fatela raffreddare completamen-te. Unite farine, zucchero, lievito, un pizzico di sale, buccia di arancia, succo e olio. Impa-state con le mani, stendete 2/3 dell’impasto sul fondo di una tor-tiera da 22cm di diametro. Versate l’uva e sbriciolate-ci sopra l’impasto rimasto. Forno a 180 gradi per 35 minuti poi fate raffreddare completamente.

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36 - ✬peciale Festività Invernali Pantheon 54Speciale Fes t i v i tà inve rna l iSpeciale Fes te e sapor i 8 - Speciale Festività Invernali Pantheon 55

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Cenone di Capodanno

L'aria del Natale è già a Verona

26 dicembre e 4 gennaioPresepe viventeC❖✭✮❖ ✯✰ ✱UGO – Vie del PaeseDa circa tre anni a Natale il Comitato Corso fa rivivere la tradizione del Presepe vivente nell'antica contrada di Cor-so. Quest'anno, per dare un'impronta un po' diversa, gli organizzatori sono alla ricerca di volontari che vogliano insegnare antichi lavori o possano mettere a disposizio-ne attrezzi antichi per l'allestimento del presepe. Per gli interessati contattare Giovanna dal Corso 347.9651533.

dal 20 novembre al 20 dicembreChristkindlmarkt di NorimbergaVERONA - Piazza dei Signoridalle 10:00 alle 21:30; venerdì e sabato dalle 10:00 alle 23:00Lo scenografico mercatino natalizio tedesco è diventato oramai un must del Natale vero-nese, occasione da non perdere per immergersi nell'atmosfera e nella cultura bavarese. Oggetti artigianali che richiameranno la tradizione nordica faranno bella mostra insieme alle bancarelle gastronomiche dove sarà possibile gustare il "Gluhwein" (vin brulè) ac-compagnandolo con Lebkuchen e Stollen, i tipici dolcetti speziati o, per gli amanti dei gusti più decisi, con i saporiti Bratwurst.

dal 22 novembre al 28 dicembreIl Mercatino di Natale di VeronaVERONA - Cortile Mercato Vecchio e Cortile Ex TribunaleAnche se i mercatini di Norimberga hanno il loro fascino, il veronese tiene alle sue tradizioni e ai suoi sapori. Ecco perché i produttori locali saranno protagonisti in Cortile Mercato Vecchio ed Ex Tribunale. Le bancarelle saranno piene di leccornie dolci e salate, di squisitezze genuine e artigianali, dall’irrinunciabile sapore antico.

dal 28 novembre al 6 gennaioNatale tra gli OliviGARDA – Centro StoricoIl Lungolago Regina Adelaide e la piazza del Municipio torneranno protagonisti del Natale gardesano, con i mercatini, casette e chioschi che si coloreranno di addobbi e luci natalizie. Presso il consueto salone tenda allestito in Piazza Municipio sarà inol-tre possibile degustare i prodotti tipici delle località che verranno di volta in volta “ospitate” dalla manifestazione. Non perdete il magnifico Presepe del Borgo, allestito con grande maestria da un gruppo di volontari e il falò dell’Epifania.

dal 29 novembre al 25 gennaioPresepi dal Mondo in VeronaVERONA – Arcovoli dell’Arenadalle 9:00 alle 20:00La Rassegna Internazionale del Presepio nell’Arte e nella Tra-dizione torna nella città scaligera. La magica stella, arco di luce e acciaio che si staglia nel cielo della città, invita i passanti a fermarsi e annuncia l'arrivo di uno degli eventi maggiormente rappresentativi del Natale veronese. Biglietti €7 intero, €6 ridot-to (gruppo almeno 20, bambini 6-12 anni, over 60), €4 scuole.

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Speciale Fes te e sapor i 10 - ✲peciale Festività Invernali Pantheon 55

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Via Archimede, 10 int.6 – San Martino Buon Albergo (VR)Tel. 045.527333 – Fb: Associazione Estetical - www.estetical.it – [email protected]

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Pantheon non si assume la responsabilità per cambi

imprevisti di date o oraridei singoli eventi.

RASSEGNA CINEMATOGRAFICA “MONDOVISIONI”Teatro Nuovo - San Michele ExtraTorna “Mondovisioni”, la selezione di documentari ad ope-ra del noto settimanale Internazionale, al Cinema Teatro Nuovo di San Michele. Per il terzo anno Verona ospiterà la rassegna con 6 nuovi documentari, ogni venerdì dal 7 no-vembre al 14 dicembre 2014, i film sono proposti in lingua originale con sottotitoli in italiano. Ingresso €6,00 – ridotto €4,50 – abbonamento rassegna €24. Tutte le proiezioni alle ore 21:00.www.cinemasanmichele.com/documentari.php14 novembre THE STORY OF AARON SWARTZ Il genio che ha creato il protocollo RSS e la piattaforma Reddit

21 novembre DAYS OF HOPE Tre storie di africani che cercano di raggiungere l'Europa

28 novembre MARMATO Gli abitanti di un villaggio sudamericano resistono alle prepo-tenze degli interessi sull'estrazione dell'oro

5 dicembreDOCUMENTED La storia incredibile del premio Pulitzer Jose Antonio Vargas, immigrato clandestino negli States

12 dicembre CONCERNING VIOLENCE Il film ripercorre le rivolte che hanno portato alla decolonizza-zione d'Africa

DA 13 A 30 NOVEMBRE – ISOLA DELLA SCALAFIERA DEL BOLLITO CON LA PEARÀPalariso “Giorgio Zanotto”Appuntamento annuale che sta acquistando sempre più seguito. Menu di pura tradizione veronese: tortellini in brodo, taglietelle in brodo con fegatini, risotto all’isolana, dolci e castagne con frutta di stagione. Apertura da lunedì a sabato 12:00/14:00 – 18:30/23:00; domenica 11:30/23:00Info: 045.7300089 – www.isolafiere.it

DAL 14 AL 16 NOVEMBRE – ILLASIFESTA DELL’OLIOPiazza PoloniaTradizionale appuntamento per la valorizzazione dei prodotti tipici del territorio in modo particolare l’olio extravergine di produzione “nostrana”, anche se la stagione non è stata particolarmente po-sitiva per la raccolta.Info: 349.7435687 – www.comune.illasi.vr.it

DAL 21 AL 23 e DAL 28 AL 30 NOVEMBRE – MEZZANE DI SOTTOFESTA DELL’OLIO EXTRAVERGINETensostruttura Villa MaffeiTorna per due weekend la sagra più antica della provincia, dedica-ta all’olio più prelibato, quello della Valle di Mezzane. Info: 392.7778134 – www.festadellolio.com

DAL 28 AL 30 NOVEMBRE – VERONELLAFESTA DELLA VERZATensostruttura accanto alla chiesaIn collaborazione con Coldiretti uno degli eventi gastronomici tipici della “bassa” veronese.Info: 0442.4550601 – www.comune.veronell a.vr.it

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SpecialeFes te e sapor i 11 - Speciale Festività Invernali Pantheon 55

RASSEGNA TEATRALE A SAN GIOVANNI LUPATOTOSpettacoli al Teatro Astra con inizio alle ore 21:00. Abbona-mento rassegna 120€, 8 spettacoli 90€. Acquisti online su www.pointticket.it Infoline 045 9250825 - www.cinemateatroastra.it

7 novembre CARLO L'OMBRA E IL SOGNO Compagnia Aissa Maissa “Le Falìe”

14 novembre PERSONAGGI con Antonio Albanese

21 novembre MOLTO PIACERE Teatro Impiria

28 novembre COUS COUS CLAN Estravagarioteatro

5 dicembre CYRANO DE BERGERAC Compagnia Ciak

13 dicembre VENETO IN GOSPEL Damavoci Gospel Singers

16 gennaio VELODIMAYA con Natalino Balasso

23 gennaio ANTIGNONE 1939 Ippogrifo Produzioni

30 gennaio AMADEUS con Tullio Solenghi e Aldo Ottobrino

6 febbraio TRASH Jashgawronsky Brothers

13 febbraio VISTI DA VICINO con Carlo&Giorgio

20 febbraio L'AMLETO CON LA PEARÀ Compagnia La Barcaccia

27 febbraio NATI IN CASA con Giuliana Musso

6 marzo IL CLOWN DEI CLOWN con David Larible

13 marzo MARIA CALLAS con Patricia Zanco

20 marzo IL MALATO IMMAGINARIO con Gioele Dix

15 novembre IL MERCANTE DI VENEZIA con Giorgio Albertazzi

24 novembre TUTTA COLPA DI EVA Ippogrifo Produzioni

29 novembre VECCHIA SARAI TU con Antonella Questa e Francesco Brandi

13 dicembre MARATONA DI NEW YORK con Cristian Giammarini e Giorgio Lupano

17 gennaio VANDALI! L’ASSALTO ALLE BELLEZZE D’ITALIA con Gian Antonio Stella e Gualtieri Bertelli

31 gennaio È BELLO VIVERE LIBERI con Marta Cucscunà

14 febbraio LE HO MAI RACCONTATO DEL VENTO DEL NORD con Paolo Valerio e Chiara Caselli

28 febbraio ARLECCHINO, ARIANNA E IL MINOTAUROPantakin da Venezia

14 marzo LE FUGGITIVE con Valeria Valeri e Milena Vukotic

Mostra del LibroScuole dell’Istituto Comprensivo G. Pascoli di GrezzanaTorna nelle scuole di Grez-zana, Alcenago, Azzago, Stallavena, Lugo ed Erbez-zo la Mostra del Libro or-ganizzata in collaborazione con la Libreria Minerva di Verona. Date ed orari sono disponibili nella locandina qui a fianco per un’iniziativa molto interessante rivolta ovviamente ai bambini e ai ragazzi.

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PERSONAGGI VERONESI ▲�✁✂✄♦ ☎ecchini

L’artenel paesaggioIl celebre architetto scaligero, famoso per il restauro di alcuni dei monumenti chiave della città dopo la Seconda Guerra Mondiale, ci apre le porte di casa per raccontare la straordinaria esperienza umana e professionale della sua vita.

di Giovanna Tondini

esolazione. Distruzione. Ciò che era stato, non era più. Secoli di storia bruciati. Vo-latilizzati. Sotto le bombe.

L’estrema sintesi di cinque anni di calvario, accettati dalla gente per forza di accettazione. Verona do-veva presentarsi come un cimitero a cielo aperto. Una città fantasma. Eppure, dopo pochi giorni, la spe-ranza avrebbe fatto la sua com-parsa dopo anni di silenzio. Libero Cecchini visse quel momento. Da poco si era laureato al Politecnico di Milano in architetuttura, «portando la tesi di laurea in un camioncino del pesce da Garda a Milano!». Doveva frequentare l’università in manie-ra clandestina. «Non andar a Milan che i te copa», gli dicevano i compa-esani, cercando di persuaderlo. «Poi loro sono morti sotto i bombarda-menti», e ammette: «ci vuole proprio fortuna nella vita!». A guerra con-clusa «mi sono fatto su le maniche con il Comitato di Liberazione». Con un gruppo di geometri e ingegneri ha creato un piano di ricostruzione di Volargne, uno dei primi dell’epo-ca. «Abbiamo costruito case popo-lari, che ancora oggi la gente an-ziana ricorda con gratitudine», la chiesa nuova di Ceraino e Gaium, a cui è seguito il restauro di case ca-ratteristiche e la sistemazione del centro paesano. Poi fu la volta di

Verona. Il prof. Gazzola, assisten-te di storia dell’arte al Politecnico e sovrintendente a Verona, andò dal padre di Cecchini: «voi che co-noscete le pietre, bisogna che mi diate una mano». Così scelse Libe-ro per gli interventi architettonici, nominandolo direttore dei lavori artistici. «Ricostruimmo Castelvec-chio, com’era e dov’era». Una de-cisione che destò molte polemiche da parte di chi avrebbe preferito il nuovo al vecchio. «Gazzola ha agi-to da uomo», lo difende convinto Cecchini, «ha seguito l’emozione, il sentimento di chi ha perso qualco-sa di caro e desidera riportarlo alla luce». E così fu anche per il ponte Pietra, che oggi tutti noi possiamo ancora ammirare. Rimasto per di-versi anni nella Sovrintendenza, Cecchini fu nominato presidente dell’AGEC, negli anni Sessanta e Settanta, per poi continuare la sua carriera da libero professionista. «Sono passato dai monumenti alle case popolari». È stato il senso di umanità a spingerlo in questa di-rezione. Non solo a Verona, ma in tutta Italia e nel mondo. Molto della sua architettura è in debi-to con la sua esperienza infantile, quando contemplava il paesaggio, andando a vedere i treni che pas-savano sul Brennero. Da bambini l’ambiente rimane impresso». Ciò

che oggi manca è proprio questo: toccare con mano la terra, le cose, la realtà. «I giovani conoscono tutto, ma vivono nell’astratto». L’esperien-za di Libero, invece, è stata diver-sa. Il padre, allevato dallo scultore Cristani, era emigrato da Sant’Am-brogio in America in cerca di lavoro. Rientrato in patria nel 1913, dopo la guerra fu eletto sindaco. Da allora fondò una serie di cooperative del marmo. Fu un primo risveglio eco-nomico, nonostante i tempi duri del fascismo, che gli costarono l’in-cendio della casa per le sue posi-zioni socialiste. Fu in quel periodo che nacque Libero. Era il 1919. Al paese natale il giovane Cecchi-ni deve molto. Finite le elementari, frequentò come tutti i ragazzi della sua età la scuola d’arte istituita dal conte Paolo Brenzoni. «Eravamo tutti orgogliosi di girare con squa-dre e righello!». Nel frattempo seguì le scuole commerciali a Verona, e poi il liceo artistico. Conseguita la maturità a Venezia, Libero avreb-be desiderato fare lo scultore, ma l’architetto Ettore Fagiuoli insistette perché seguisse la strada dell’ar-chitettura, intuendo il talento del giovane artista. Iniziò così il Poli-tecnico a Milano. «Quando scesi in stazione con mio padre, ammiran-do l’imponenza architettonica, gli chiesi “ma gli architetti fanno que-

In queste tre foto Libero Cecchini (foto di Alex Poffe), il restauro di Ponte Pietra e del Ponte Scaligero dopo la guerra

Novembre 201442 antheonP

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ste cose?” Beh, allora meglio se torniamo a casa!». Così non è sta-to. Quell’esperienza maturata da giovane, quel suo contatto con la natura si ritrova nelle sue opere ar-chitettoniche. A partire dalla “casa a ombrello”, dove il paesaggio ti av-volge. «Esiste un legame tra casa e paesaggio» spiega, «così come tra edificio e spazio urbano». Tutti i ra-gionamenti sono presi dall’ambien-te e riportati in chiave moderna. Da qui una delle massime di Cecchini: «lo spazio architettonico esiste in natura. L’importante è scoprirne il senso». Con la stessa filosofia ha eseguito i restauri degli Scavi Sca-ligeri: «la continuità con l’ambiente li lascia respirare». A questo si ag-giunge un altro concetto: l’integra-zione del vecchio con il nuovo. «Il vecchio deve essere valorizzato con il nuovo», come è stato con il recu-pero delle chiese di S. Zeno, S. Pro-colo, di Palazzo Forti, per esempio. «Cercare di trasmettere la conti-nuità della storia è come prendere il filo di una ragnatela e muoverlo

senza spezzarlo. Se si spezza il filo si è rotto l’equilibrio ambientale». Come è successo alla Verona del Novecento. Quando, dopo la rot-ta dell’Adige, si aprirono le brecce nelle mura e la città si sviluppò ol-tre, ma senza una logica urbani-stica. «Oggi come allora c’è solo la logica dei soldi», sottolinea stizzito. Il tono sconsolato di Libero si ani-ma quando cominciamo a parlare della sua arte. Ancora oggi fa lo scultore, come ha fatto per tut-ta la sua vita. «Nell’arte ricerco la sensazione. L’arte è come lo spa-zio dell’abitare: deve soddisfare tutti i sensi dell’uomo. L’arte deve essere viva, espressiva». Una del-le ultime sue opere, la “Via Crucis dei lapicidi”, nella quale ha curato disegno e modello, è un libro della memoria, dedicato ai marmisti. Un riconoscimento a coloro che ren-dono visibile e concreta l’idea del progettista. A coloro che, dopotut-to, hanno fatto parte della sua in-fanzia, del suo essere bambino, e artista, per tutta la vita.

Fotografail QR e visitail sito con idettaglidei restauridi Cecchinial PontePietra e Castelvecchio

Novembre 2014 43 antheonP

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GIOVANI Intervista con Emmanuela Carbè

Dal Campiello Giovanial salmone domesticoAbbiamo incontrato la giovane scrittrice veronese vincitrice nel 2002 del Campiello Giovani, dopo l’uscita del suo vero esordio letterario con “Mio salmone domestico”. La scrittura, la vita, la narrativa e tante domande in un’intervista tutta da leggere.

di Miryam Scandola

Immaginate un tavolo che ha vi-sto mattine di scrittura piene di sigarette e di indecisioni, un pia-no straripante di cose «perché io

mi innamoro degli oggetti». Sì, lei, Emmanuela Carbè, trentun anni, veronese per nascita e per affetto, lombarda per lavoro, se li prende a cuore gli oggetti. Così tanto da farli diventare personaggi. Un ta-volo dove ci si esercita a scrivere e a vivere, come fanno la ragazza e il fido salmone, protagonisti del suo libro, Mio salmone domestico (Laterza, 2013). E noi, persi nello spazio di questa narrazione dove si mischiano cartoni e dolori, abbia-mo incontrato l’autrice che, forbici in mano, ha creato questo pianeta di sagome struggenti e intense. Perché un salmone come animale domestico? E soprattutto perché un salmone come protagonista di un libro?All’inizio, se non ricordo male, era una carpa domestica, ma è diven-tata subito un salmone. Un ani-

male dal destino terribile, che per dare la vita a qualcuno, deve mo-rire. Ho scelto lui perché alle volte capita che ci si senta un po’ così anche noi. Nel 2002 avevo vinto il Campiello Giovani poi, per varie cose, avevo bloccato un po’ con la scrittura. Nel 2004 ero sotto tesi e incagliata con l’ultimo esame, ho aperto un blog anonimo dove scrivevo un po’ quello che volevo. Ho iniziato con un post serissimo su Conrad, che ho fatto leggere ad un amico. Risultato? Ho cancella-to tutto e ho iniziato a raccontare storie di un salmone. Il tuo salmone ha un nome, Crodo. In alcune pagine cammina, piange, ritaglia con le forbici, in altre sem-bra astrarsi e diventare un atteg-giamento mentale...Crodo è un dispositivo, un atto lin-guistico, un meccanismo per far funzionare un dialogo che altri-menti sarebbe stato un monologo. Avevo bisogno di un personaggio cinico, sostanzialmente “stronzo”, e il salmone è quello che dice “guarda che il mondo è più cattivo”. È un libro che parla della difficoltà di entrare in relazione con gli altri. L’inizio è molto duro, anche linguisticamente. La protagonista ha difficoltà a co-municare con gli altri, ma alla fine ci riesce e allora Crodo, il salmone, sparisce perché non serve più a niente. Cambia anche il linguaggio finale, che pian piano si scioglie e si apre nel lessico della fiaba.

Nelle righe della tua storia affiora spesso una certa nostalgia, quan-do parli della tua città natale. Ti manca Verona?Molto. Mi sono resa conto che, in ogni posto in cui mi installo, cerco sempre qualcosa che me la ricordi. Tutti noi cresciamo in un luogo che poi ci modella, che ci portiamo ad-dosso per sempre. Così è per me, che ho fatto della Biblioteca Civica uno spazio del mio libro.Nel tuo libro ci sono pagine delica-te e violente che raccontano dell’a-more, della difficoltà di lasciarsi andare, “della fissità immobile del sentimento”, dell’abbandono. Sono la meno adatta a parla-re dell’amore. L’ho osservato e guardato da fuori per molto tem-po, sbirciando nell’acquario degli amori degli altri. Poi ho imparato il giusto atteggiamento che è, alla fine, abbandonarsi all’altro. Il libro all’inizio parla del contrario, del fare un passo indietro, in eterna difesa. Il sottotitolo del romanzo “Manuale per la costruzione del mondo”, al-lude ad un metodo per imparare a stare con gli altri. Il tratto più duro del libro, più corposamente auto-biografico, è quello che racconta del distacco. Per fortuna io avevo un salmone che mi maltrattava e mi costringeva sempre a ridimen-sionare. In sostanza, nell’alluvione fangosa e distruttiva che è la per-dita, il mio salmone è stato un di-spositivo per non morire d’amore.

Novembre 201444 antheonP

Potete leggere la versione integrale di questa intervista sul sito internet www.giorna-lepantheon.itA sinistra la copertina de “Mio salmone domestico”, mentre a destra un intenso primo piano di Emmanuela.

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e qualcuno chiedesse: “Perché iscrivere mio iglio alla Perucci?”, la risposta più immediata sarebbe: chiedetelo a loro! Ai ragazzi che hanno già fre-quentato la scuola e che ora tornano a trovarci come ex-alunni ricordando e rimpiangendo l’am-biente familiare che hanno trovato qui; ai genitori

che hanno già scelto di fare questo investimento, hanno già dato iducia alla scuola, hanno collaborato con essa; agli insegnanti che negli anni sono passati di qui e hanno prestato il loro servizio con passione.Perché la scuola Perucci basa su questo il suo lavoro. Le famiglie che scelgono il nostro istituto chiedono e ottengo-no innanzitutto un’istruzione solida che cerca di rispondere alle side nuove e a quelle di sempre. La società cerca oggi dei ragazzi che conoscano bene le lingue e per questo la scuola offre loro ben cinque ore di inglese, avendo attiva-to l’opzione “inglese potenziato”, oltre a corsi pomeridiani per la certiicazione linguistica europea e corsi di spagno-lo. La realtà odierna richiede inoltre una certa dimestichez-za nell’uso del computer e delle nuove tecnologie che a scuola si imparano con le ore di informatica e la presenza di lavagne multimediali nelle aule. Non si possono trascurare, tuttavia, le side di sempre che riguardano gli studenti delle medie: la socializzazione e la maturazione di ragazzi che arrivano bambini ed escono già giovani che devono saper essere responsabili, con soli-de basi e valori autentici. Per questo motivo alle attività di-dattiche curricolari si aggiungono esperienze di formazione umana, quali uscite didattico-sportive, viaggi d’istruzione,

laboratori tecnico-scientiici oltre a tempi dedicati alla for-mazione cristiana, con la preghiera mattutina, la parteci-pazione dell’intera scuola alla Messa ogni due settimane, i ritiri spirituali per ciascuna classe.Per accompagnarli nel cammino di crescita a noi insegnan-ti è richiesto di afiancare le famiglie nel delicato compito educativo con professionalità e competenza, assicurata dalla scelta accurata ed oculata del corpo docente, ma anche con la coscienza che il lavoro dell’educatore è una missione, forse la più ambiziosa. Agli studenti viene chiesto di impegnarsi nel loro lavoro e di prendere alcune semplici responsabilità, coscienti che la scuola è anche loro e che crescere signiica anche questo.Tale compito è reso più semplice dal suggestivo contesto in cui si trova la scuola, ospitata dalle Sorelle della Sacra Famiglia che tengono il luogo, all’interno e all’esterno, or-dinato, curato e accogliente. La presenza, poi, di un’unica sezione rende l’ambiente fa-miliare, aspetto non comune nelle scuole, in cui gli studenti delle tre classi hanno modo di conoscersi tutti per nome e di conoscere tutti gli insegnanti. È sicuramente anche que-sto uno dei motivi per cui tanti genitori non temono e non si pentono di afidare alla nostra scuola i loro igli.La scuola Perucci si rende disponibile alle famiglie del ter-ritorio, nella convinzione di offrire un servizio qualiicato e pienamente rispondente alle loro aspettative.

Gli insegnanti della scuola

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una vera esperienza di crescita.

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Alcune delle offerte caratteristiche della scuola Perucci:• Inglese potenziato (5 ore settimanali)• Corsi di preparazione alla certiicazione linguistica europea • Possibilità di partecipare ad una settimana di stage in Inghilterra• Corso di informatica di base in classe con pc portatili per ogni alunno• Trasporto• Studio assistito con insegnanti della scuola

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S

Page 46: Pantheon 55 - Expo, opportunità 2015

RUBRIC

Come cambia il lavoro con il social recruiting

C’era una volta il vecchio ufficio di collocamento. Oggi non c’è più, o meglio, oggi sono pochi i giova-

ni in cerca di lavoro che affidano le proprie speranze allo sportello di un centro per l’impiego. E non perché non ce ne sia bisogno. Al contrario. In sei anni l’Italia ha per-so, per gli under 35, due milioni di posti: un’esclusione di massa a cui difficilmente si porrà rimedio solo grazie alle agenzie dedicate, che pur negli ultimi tempi stanno proliferando. Non basta. “Trova-re lavoro è diventato un lavoro” è un’espressione entrata nell’uso comune ed, effettivamente, sono molti gli inoccupati che spendo-no intere giornate a contattare aziende, inviare curriculum e so-stenere colloqui. Si è alla ricerca di un impiego in modi nuovi e con nuovi mezzi, a cominciare dal digi-tale, perché lo sviluppo delle nuo-ve tecnologie sta rivoluzionando alla radice il mondo del lavoro. Il cambiamento più evidente è rap-

presentato dalla nascita di pro-fessioni di cui fino a pochi anni fa non avevamo mai sentito parlare, basti pensare a posizioni come social media manager, commu-nity manager, sviluppatore web e mobile: ruoli affiorati sul mercato solo dopo la nascita dei social me-dia e la diffusione di smartphone e tablet. Ma la dimestichezza con il mezzo online, almeno a livello base, deve essere una compe-tenza trasversale, necessaria, e dunque richiesta, anche nel più tradizionale dei settori. E non è ancora finita. I social media stan-no diventando uno strumento sempre più orientato alla ricerca, ma anche all’offerta, di lavoro. Al-cuni di essi, LinkedIn su tutti, sono finalizzati proprio a questo scopo: chi è in cerca di un posto può pro-porsi a potenziali datori di lavoro iscritti, contattando direttamente i loro profili, mentre le aziende lo utilizzano per pubblicare inserzio-ni e ricercare professionisti idonei. Nasce il “social recruiting”: l’insie-me delle attività svolte dal classico centro per l’impiego si trasferisce sul web e sui social. Il sistema è pratico, veloce ed efficace anche per valutare la veridicità delle in-formazioni dichiarate in un curri-culum o le attitudini personali di un candidato. Il cambiamento in atto è suppor-tato da dati ben precisi: Adecco, multinazionale del settore risorse umane, lo scorso ottobre ha reso nota, attraverso il sito web, l’edi-zione 2014 del rapporto Il lavoro ai tempi del Social Recruiting in Ita-

lia. Condotto in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano, lo studio traccia un’analisi documen-tata sull’uso dei social media per fini professionali, ponendo l’atten-zione sul concetto di reputazione online. Sono stati interpellati oltre 7.500 candidati e 269 seleziona-tori: il 67% dei primi ha confermato come sia ormai prassi consolidata servirsi dei social per scovare le in-serzioni, segnando un +14% rispet-to all’anno scorso. Il 56% di questi ha diffuso il proprio curriculum at-traverso queste piattaforme, uti-lizzando LinkedIn nel 41% dei casi e Facebook nel 23%. Il settore che ricerca maggiormente persona-le via web è quello delle vendite (54,2%), seguito da amministra-zione e finanza (45,8%), marketing (40,8%) e informatica (37,3%). Il 22% dei candidati intervistati ha dichiarato di essere stato contat-tato da un recruiter almeno una volta. Ma quanti di questi contatti si sono poi trasformati in un effet-tivo posto di lavoro? Pochi. Solo il 7% è infatti riuscito a firmare un contratto, lasciando aperta una questione cruciale: le aziende an-cora non si fidano del nuovo me-todo o, a non convincere, è ciò che si trova sui profili social? Perché, sempre secondo Adecco, i cac-ciatori di teste sembrano fidarsi, eccome: il 25,5% ammette infatti di aver scartato candidati dopo aver visionato loro foto, commen-ti e conversazioni postati sul web. La reputazione online, insomma, pare conti davvero. Soprattutto quando è cattiva.

La percentuale di chi trova lavoro utilizzando i social media è ancora molto bassa: nel 2013, il 7%. Ma il dato è in crescita e oggi il web si presenta come un valido canale alter-nativo per la selezione del personale. Dove cambiano le regole, e dove, accanto a nuove opportunità, si fanno strada anche nuove insidie. di Camilla Pisani

Novembre 201446 antheonP

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LAVORO E SOCIAL MEDIA: TRE DOMANDE ALL’ESPERTOSonia Milan è una social media manager, le sue competenze spaziano dalla reputazio-ne online al social media marketing, dal posizionamento alla gestione dei contenuti. Nel 2012 ha insegnato Tecniche SEO legate agli eventi all’Università di Verona, nel 2011 ha vinto il premio Web Italia e, nel 2010, l’e-Content Award Italy. Oggi cura l’immagine sul web dell’attore Pierfrancesco Favino e lavora per l’agenzia Pensiero visibile di Verona.Sonia, che cosa si intende per “reputazione online” e come si lega al tema del lavoro?La reputazione online è ciò che gli altri pensano di noi e che risulta da una consultazione del proprio nome su internet. Molti utenti del web utilizzano la rete come fonte princi-pale per cercare informazioni su prodotti e servizi, ma molte aziende consultano la rete per cercare informazioni su possibili candidati ad un posto di lavoro, soprattutto quelle caratteristiche che non emergono dal curriculum. Tutto ciò che scriviamo sui blog e sui social network contribuisce a formare la nostra reputazione, nel bene e nel male. Pos-sono perciò emergere sia le nostre competenze, sia alcune nostre debolezze, come ad esempio, una certa attitudine al litigio e alla polemica.Prima di inviare la candidatura ad un’azienda, quindi, meglio controllare ciò che il web dice noi, ma qual è il social network più “monitorato” dalle aziende?LinkedIn, perché è il social media di riferimento per chi cerca e chi offre lavoro online. Funziona in modo molto semplice: quando un’azienda pubblica un’inserzione di lavo-ro fornisce una precisa descrizione del profilo ricercato, inserendo nel testo alcune key words, cioè parole chiave riferite alle competenze che deve possedere il candidato idea-le. LinkedIn opera in automatico uno screening tra gli iscritti: analizza, seleziona e, infine, segnala una serie di nominativi che, sulla base delle parole chiave inserite nei profili degli iscritti, possono rispondere alle esigenze espresse dall’azienda. Tre consigli utili per migliorare il proprio profilo LinkedIn... Per prima cosa, inserire una foto profilo professionale: è sufficiente scegliere un’imma-gine del nostro viso in primo piano, niente tramonti e niente gatti! Un altro consiglio è sfruttare al meglio la sezione “riepilogo” situata sotto la foto: il 90% dei selezionatori legge solamente questa parte e prosegue solo se realmente interessato. È qui che vanno inse-rite la parole chiave di cui abbiamo accennato. Infine, cercate di essere molto precisi nel definire il vostro ruolo professionale: “impiegato” e basta non va bene, esplicitate in quale ufficio e in quale settore, per esempio “impiegato ufficio marketing settore logistica”.

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Page 48: Pantheon 55 - Expo, opportunità 2015

Novembre 201448 antheonPDECRESCITA Un’applicazione per ridurre lo spreco alimentare

La solidarietà passa attraverso lo smartphoneEsiste un modo per evitare l’enorme spreco di cibo che ogni anno viene registrato nel mondo: è l’app Bring the Food. L’idea è partita da Trento, ed è molto semplice: se avete cibo in scadenza non buttatelo, ma regalatelo all’enorme popolo del web. La Terra ringrazia.

di Francesca Mauli

1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecati ogni anno nel mondo: 1/3 della pro-duzione totale destinata al

consumo umano viene buttata al macero. Sono numeri da capo-giro, che riportano l’accento sugli squilibri di consumo nel mondo e sull’enorme disparità che vi è tra chi spreca il cibo e chi, invece, non ha da mangiare.Perché viene sprecato tutto que-sto cibo? In parte è colpa di errori e imprevisti a livello di produzione e di raccolto (intemperie, infesta-zioni, problemi di coltivazione e trasporto), ma anche di esigenze di raffinazione e trasformazione dei prodotti primari che produco-no inevitabilmente scarti. Gli spre-chi non si limitano a questo: frutta e verdura che non corrispondono ai canoni estetici degli acquiren-ti restano invendute, le porzioni troppo abbondanti del ristoran-te non consumate finiscono nella pattumiera e le nostre dispense di casa sono così piene da non per-metterci di finire tutto il cibo pri-ma della data di scadenza. Così, in Italia, ogni anno, se ne vanno ben 149 chili di alimenti a persona. Ali-menti che non nutrono nessuno, ma hanno richiesto tempo e risor-

se per essere prodotti e che po-trebbero sfamare altre persone. Su questo problema si sono con-frontati i ricercatori del team ICT 4 Good (Center of Communica-tion and Information Technology, un team di ricercatori che studia strumenti informatici che pos-sano contribuire allo sviluppo socio-economico della società) della Fondazione Bruno Kessler di Trento. Da questo confronto è nata Bring The Food (letteralmen-te “porta il cibo”), un’applicazione per computer e smartphone che punta a ridurre lo spreco alimen-tare. Come, lo abbiamo chiesto ad Aaron Ciaghi, project manager di Bring The Food. «In occasione della prima Hacka-thon (Hacker Marathon, un even-to al quale partecipano esperti di diversi settori dell’informatica con la finalità di realizzare software e nuove applicazioni, ndr) organiz-zata da FBK nel 2011, affrontando il tema alimentare, è nata l’idea di creare una App che aiutasse a ri-durne lo spreco, mettendo in con-tatto realtà commerciali che han-no eccedenze (per esempio una panetteria che, a fine giornata, avanza qualche chilo di pane) con gli enti caritativi che distribuisco-

no cibo ai propri assistiti. L’anno successivo abbiamo presentato il progetto a una conferenza scien-tifica negli Stati Uniti; l’attenzione riscossa a livello mediatico è stata tale da indurci a proseguire con la sua realizzazione. Nel 2012, grazie a una partnership con la Fonda-zione Banco Alimentare ONLUS, abbiamo sperimentato l’applica-zione a Trento».L’applicazione si è evoluta nel tempo e adesso supporta diversi scenari: da quello dei privati, cioè singoli cittadini che si scambia-no cibo, a realtà più grandi, come quelle commerciali, che rendono disponibili le proprie eccedenze agli enti caritativi. «Nel concreto» spiega Ciaghi, «la persona o l’ente che si iscrive al servizio trova indi-cate su una mappa le eccedenze a disposizione nella sua zona. A quel punto può verificarne i detta-gli e decidere di prenotarle. A quel punto, al donatore e ai richiedente vengono forniti i dati di contatto l’uno dell’altra, per potersi accor-dare sulle modalità di ritiro». Bring The Food è utilizzabile ovun-que nel mondo ed è disponibile in italiano e in inglese: «stiamo pun-tando maggiormente sull’Italia» specifica il project manager, «ma

ILTEAM

Evitare l’enor-me spreco di cibo che ogni anno il Pianeta produce. Educare le generazioni ad un consumo ragionato e alla condivisione. Questo è “Bring the Food”

Page 49: Pantheon 55 - Expo, opportunità 2015

Novembre 2014 49 antheonP

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Un’applicazione per ridurre lo spreco alimentare

siamo stati contattati da diversi altri Paesi, anche extra-europei. Stiamo sperimentando anche al-cune funzionalità più evolute, pen-sate per la gestione di donazioni di grandi volumi da suddividere tra più enti caritativi. Inoltre, stiamo lavorando per rendere disponibile in maniera immediata agli utenti tutta la documentazione ineren-te il trasporto delle donazioni e la detrazione fiscale delle stesse (necessaria per donazioni agli enti, non tra privati, ndr)». Tutto è pen-sato per rendere più accattivante l’applicazione e per favorirne una maggiore diffusione. «Al momen-to non abbiamo moltissimi utenti. Ci scontriamo, all’interno degli enti caritativi, con un problema gene-razionale (i volontari sono spesso persone anziane, non avvezze a questi strumenti) e con la man-canza di dotazioni informatiche. Attualmente le donazioni di que-sto tipo si basano sul passaparola e sulle conoscenze dirette; questo però porta alla perdita di molte opportunità, comprese quelle le-

gate a donazioni eccezionali che avvengono in maniera sporadica». Manca una logistica ben orga-nizzata, quindi, e Bring The Food vorrebbe contribuire a realizzarla. «Noi proponiamo un nuovo modo di gestire la distribuzione e cam-biare questi meccanismi non è semplice né immediato. Diverso è il discorso tra privati, tra i qua-li l’utilizzo è in crescita; anche in questo settore occorre comunque fare una grande promozione, tan-to più che in Italia non esiste una vera cultura dello scambio del cibo: c’è ancora molta diffidenza, ed è un peccato, vista la portata di questo continuo spreco».

Recuperare gli alimenti avanzati nel-le mense delle scuole lupatotine e donarli alle famiglie in difficoltà: con il nuovo anno scolastico è ripreso anche il progetto “Qui non si butta via niente”, voluto dall’assessorato all’istruzione del Comune di San Gio-vanni Lupatoto per ridurre gli sprechi alimentari nelle scuole. Il cibo integro e pulito viene raccolto da Betania on-lus, che lo distribuisce alle persone in difficoltà che ogni giorno bussano alle porte dell’associazione alla ricer-ca di un pasto. Questo accade sia nella sede principale di Bosco di Ze-vio, sia in quella lupatotina, situata in zona industriale, per un totale di cir-ca 300 famiglie servite. Il tutto viene realizzato senza alcuna spesa per il Comune, grazie all’accordo tra l’asso-ciazione e Euroristorazione, società a cui il Comune ha affidato il servizio di refezione scolastica. Il cibo avanzato e raccolto dai piatti dei bimbi, invece, è destinato al consumo animale. Grazie al progetto in questi mesi l’associazio-ne Betania ha potuto distribuire alle famiglie indigenti 2.532 contenitori da 3 porzioni, per un totale di 7.596 piatti.

PROGETTO“QUI NON SI BUTTA VIA NIENTE”

Page 50: Pantheon 55 - Expo, opportunità 2015

Novembre 201450 antheonPVERONA Passaggio storico verso il Parco dell’Adige Sud

Lazzaretto. Via liberaal progetto di valorizzazione

Finalmente in mano al FAI (Fondo Ambiente Italiano) il sito del Lazzaretto. A breve i lavori per il recupero dell’area. Oltre al restauro del tempio anche la creazione di orti collettivi, percorsi turistici e un ponte sull’Adige di collegamento con il parco di Villa Buri.

di Erika Prandi

Il complesso monumentale del Lazzaretto è stato consegnato finalmente al Fai. Il Comune di Verona, dopo un impegno as-

sunto tre anni fa con la delega-zione veronese, ha concesso la gestione, la riqualificazione e la valorizzazione dell’edificio sanmi-cheliano al Fondo Ambiente Ita-liano, già proprietario dei tre ettari di terreno circostanti.«È un traguardo importante per la città» ammette la presidente del Fai Verona Annamaria Conforti, «perché si tratta di dare avvio al grande progetto del parco dell’A-dige Sud. Si tratta da un lato di salvare una memoria storica e dall’altro la naturalità di questo luogo che è veramente incante-vole». A supportare l’impegno del Fai nei primi due anni ci penserà la Fondazione Cariverona con un

finanziamento di 250mila Euro finalizzato al recupero e alla va-lorizzazione del monumento e dell’area. E poi? «Spero anche in un finanziamento del Banco Po-polare» ha precisato Anna Maria Conforti, «che ci aveva promes-so 40mila Euro per la bonifica di eventuali residui bellici situati nelle mura perimetrali».I primi interventi, che secondo la presidente «partiranno in tempi abbastanza brevi», mirano proprio alla bonifica, a cui seguirà la puli-tura dell’area, e alla campagna di rilievi e di indagini che porteranno poi alla realizzazione di un proget-to per il restauro conservativo del tempietto e delle mura.Il progetto di recupero del Lazza-retto si inserisce all’interno di un lavoro di più ampio respiro che coinvolge anche l’area attigua.

Parte di questa sarà destinata alla realizzazione di orti collettivi, per i quali sarà necessario provvedere alla costruzione di un pozzo, di una recinzione perimetrale di piante autoctone con delimitazione di percorsi e creazione di serre e ri-covero attrezzi. La restante area sarà destinata ad attività ludiche e sportive con itinerari, percorsi turistici e attività libere. La chia-ve di volta, però, è costituita dalla passerella ciclo-pedonale sull’Adi-ge che collega il Lazzaretto a Villa Bernini Buri e al suo parco. Questa è un’opera che prevede il finanzia-mento del Comune di Verona con il quale si permetterebbe di valo-rizzare «una zona veramente stra-ordinaria perché si renderebbero percorribili entrambe le sue spon-de. In questo modo, Verona potrà offrire un bene non solo ai suoi

❘❡�✁✂✄☎o del Lazzaretto epulizia dell’area circostante

Realizzazione degli orti per i cittadini

Realizzazione spazi per attività di tempo libero all’aperto

Realizzazione della passerella sull’Adige

F o t o g r a f a t e questo codice QR per vedere il video che la re-dazione di Pan-theon ha realiz-zato proprio sul sito del Lazza-retto e dell’area circostante lo scorso anno.

Page 51: Pantheon 55 - Expo, opportunità 2015

Novembre 2014 51 antheonP Un’applicazione per ridurre lo spreco alimentare

abitanti ma anche ai turisti che amano la natura». Il collegamen-to permetterebbe una valorizza-zione importante dell’intera area che diverrebbe la più importante del Parco dell’Adige sud. La pista ciclo-pedonale, poi, colleghereb-be la zona con il centro abitato creando un’interazione tra le due realtà. L’affidamento del com-plesso del Lazzaretto al Fai è un importante passo in avanti per la città che ha l’occasione di riqualifi-care e rendere fruibile a chiunque un’importante parco naturalistico. Villa Bernini Buri, poi, è un’anti-

Il complesso, di cui Pantheon si era occupato anche nel settembre 2012 su Pantheon 33 (fu girato anche un video) è stato costruito tra il 1549 e il 1628 nella zona di San Pancrazio per accogliere persone affette da malattie conta-giose. L’area era perfetta perché consentiva l’accesso dei malati sia dalla terraferma che dal fiume il quale fungeva da “pulitore” senza recare alcun danno agli abitanti del luogo. La paternità è attribuita a Michele Sanmicheli, uno dei più importanti architetti veronesi dell’epoca. La pianta è a forma rettangolare con tempietto al centro che fungeva da cappella. L’ultima grande epidemia risale al 1630, due giorni dopo la conclusione dei lavori, e coinvolse 5mila persone che furono accolte nel Lazzaretto. In seguito, fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale, la struttura fu utilizzata come deposito di polveri, munizioni ed esplosivo rimanendo intatta (ad eccezione della cupola del tempietto). Sfor-tunatamente dopo un mese dalla fine del conflitto bellico, una violenta deflagrazione distrusse l’imponente edificio di cui oggi rimangono solo resti di mura e il tempietto centrale parzialmente ricostruito nel 1960.

IL LAZZARETTO: LA STORIA

ca villa veneta che ospitò in pas-sato anche il duca di Lorena e la consorte Maria Teresa d’Austria. Notevole è anche il parco, costru-ito all’inglese. Nonostante siano poche le notizie storiche sulla vil-la, rimane un edificio di notevole pregio che ha subito vari cambia-menti: da salotto dell’aristocrazia nel Settecento e centro culturale nell’Ottocento è diventata poi fio-rente azienda agricola nel secolo successivo. Purtroppo, con la fine della seconda guerra mondiale, fu saccheggiata perdendo tutto il suo patrimonio culturale.

Page 52: Pantheon 55 - Expo, opportunità 2015

RUBRICAmountain

Albino Todeschini non si può definire uno sculto-re “convenzionale”. Non tanto per i soggetti che

predilige rappresentare i quali, anzi, sono per la maggior parte fi-gure umane studiate nei dettagli dell’anatomia. Ma per il percorso di studio e ricerca, soprattutto in-teriore, che l’ha portato ad avvici-narsi all’arte.Nativo di Romagnano, in Valpan-tena, vive dal 2010 a Firenze: cit-tà scelta perché culla del Rina-scimento nella quale artisti come Michelangelo e Donatello, per ci-tarne alcuni, hanno lasciato trac-cia del loro ingegno. A febbraio, il quarantaseienne scultore si è lau-reato all’Accademia di Belle Arti con una tesi sul Crocifisso ligneo di Michelangelo conservato a Santo Spirito, chiesa fiorentina in cui ha lavorato come custode nel perio-do della formazione accademica. Tesi che, con il titolo Sant’Agostino incontra il Crocifisso di Santo Spi-

rito, verrà stampata in novembre dalla Tipografia Vaticana. Una soddisfazione per chi ha la-sciato il lavoro in segheria per dedicarsi alla scultura. Scelta coraggiosa non guidata dall’im-provvisazione, ma da sacrificio e dedizione. «L’arte mi ha sempre affascinato. L’unico voto buono che avevo a scuola? In disegno» esordisce. Ma la passione non è sufficiente: a 35 anni ha seguito un corso di iconografia a Trento, si è diplomato come privatista al liceo artistico Boccioni, ha fatto la valigia per trasferirsi in riva all’Ar-no da dove, una volta a settima-na, parte alla volta di Roma per frequentare un master all’Institu-tum Patristicum Augustinianum. «Con la scultura non si deve men-tire. Me l’ha insegnato uno dei miei maestri, Renzo Garibaldi» confessa. E fare arte non signifi-ca conquistare il nome d’artista: da coltivare ci sono tecnica, stu-dio, desiderio di riconoscere o far

Nativo di Romagnano, in Valpantena, Albino Todeschini oggi vive a Firenze dove si è di-plomato all’Accademia di Belle Arti. La sua è una storia di impegno e determinazione, per amore della scultura.

di Marta Bicego

Lo scultore che ha incontrato Michelangelo

Torso di Firenze - MarMo di Carrara, 73 CM x 44 CM x 28 CM.

esperienza dell’indicibile che un’o-pera racchiude. Un cammino lun-go e insieme sfida personale che ora, per Todeschini, ha una tappa importante nella pubblicazione della tesi. «Devo ringraziare le persone che hanno avuto fiducia in me, mi hanno sostenuto e incoraggiato» conclude. Ricorda mons. Ottavio Birtele e la realizzazione delle sta-tue in gesso dei Santi Barnaba e Daniele Comboni per la parroc-chia di Rosaro. Mons. Antonio Fi-nardi e la commissione, nel Natale 2012, di una Natività per il protiro del Duomo. Il direttore degli Uffizi Antonio Natale, che ha firmato la presentazione del volume. Il pa-dre agostiniano Giuseppe Paga-no grazie al quale ha incontrato il pensiero di Sant’Agostino e l’im-magine del Crocifisso di Michelan-gelo che come un «lume» ha fatto capire a Todeschini di aver intra-preso la giusta strada nel cammi-no dell’arte.

Novembre 201452 antheonP

Page 53: Pantheon 55 - Expo, opportunità 2015

Occasione per Verona?mountain

Un atto d’amore. E di ostinazione. Quella che spinge a rimboccarsi le ma-niche, e a darsi da fare, per la Lessinia. È una storia a lieto fine quella del-la Madonna della Lobbia: opera simbolo della montagna veronese che, a causa di tempo e incuria, rischiava di scomparire. Ed è merito di un gruppo di privati se la scultura raffigurante la Pietà, capolavoro di autore sconosciuto, può affrontare il gelo dell’inverno e risplendere nella ritrova-ta bellezza sui pascoli di Malga Lobbia a Campofontana, nel Comune di Selva di Progno. C’è voluto l’accordo dei Consorti della Lobbia, proprie-tari del terreno, che hanno dato il permesso di metter mano all’opera, ormai soffocata dai licheni, affinché fosse pulita e consolidata. C’è voluta la mano della restauratrice Caterina Caporal che per una decina di giorni ha raggiunto le terre alte per prendersi cura della scultura. Forse era de-stino perché figlia dello storico dell’arte Carlo Caporal che a quell’opera aveva dedicato una poesia, messa in musica dal maestro Rodolfo Squa-ranti e cantata dal coro La Frizzolana di Bosco Chiesanuova. La storia del restauro della scultura ha conquistato oltre 1.100 “Mi piace” nella pagina Facebook Salviamo la Lessinia, nata per raccontare l’evoluzione dei lavo-ri, che si sono conclusi a metà ottobre con una festa.

È Maria Savoldi la vincitrice della quinta edizione del concorso “Antonio Canova”. Premio di scultura voluto dalla cantina Guerrieri Rizzardi, col pa-trocinio del Consiglio Regionale del Veneto, per i giovani studenti e i neo-diplomati segnalati dalle Accademie di Belle Arti italiane. La venticinquen-ne bresciana, che vive e lavora a Bologna, avrà la possibilità di tenere una mostra personale alla Gipsoteca di Possagno: museo che custodisce la più grande collezione al mondo di gessi dello scultore trevigiano. Con l’opera 50 minuti la Savoldi si è distinta “per l’originalità della sua ricer-ca che esplora la dimensione concettuale con estrema sensibilità e, attra-verso una tridimensionalità immateriale, riesce a conciliare le diversità con leggerezza, conscia del suo sapere”. Eseguita in ferro, è stata selezionata tra le creazioni giunte da tutta Italia. Solo le dieci scelte dalla giuria del concor-so, presieduta dalla direttrice dei Musei civici di Venezia Gabriella Belli, sono state esposte negli spazi di Villa Rizzardi a Negrar.

Novembre 2014 53 antheonP RUBRICA

La Madonna della Lobbia salvata dall’amore per la Lessinia

Maria Savoldi conquista il Concorso Canova

www.latedelparco.it

lo

al cucchiaio

yogurt

Avrete notato che in questo numero non è presente la Rubrica Pollice Verde. Non preoccupatevi, si tratta solo di una momentanea “sospensione”. Dal 2015 la rubrica tornerà su Pantheon più carica che mai di contenuti interessanti per tutti gli amanti di orto, giardino e cantina. Se siete interessati a veicolare la vostra attività commerciale in questo spa-zio, contattate l’ufficio commerciale allo 045.8650746

Pollice Verde

La Madonna della Lobbia dopo il restaruo (sopra) e come si presentava prima

Page 54: Pantheon 55 - Expo, opportunità 2015

Novembre 201454 antheonP

Torna lo spettacolo delRevival RallyClub Valpantena

La Regolarità Sport numero uno in Italia pronta alla 12^ edizione con oltre 200 iscritti. Dal 13 al 15 novembre porterà a Verona e provincia le più belle auto dei rally anni Settanta e Ottanta. Uno show per il pubblico che incanta appassionati da tutta Europa.

di Matteo Bellamoli

Dodicesima edizione. Oltre 200 iscritti. Tutte le princi-pali vetture che hanno se-gnato la storia dei rally: Lan-

cia Stratos, Lancia Delta S4, Lancia Rally 037, Fiat 131 e 124 Abarth, A112 Abarth, Audi Quattro, BMW M3, Fiat Ritmo, Opel Kadett e Ascona e tante altre. Tutto questo condensato nella tre giorni che dal 13 al 15 novembre accenderà i cuori degli appassiona-ti di Verona e provincia. È il Revival Rally Club Valpantena, la manife-stazione di regolarità sport ideata dall’omonimo club di appassionati che quest’anno cambia volto dopo le due edizioni che ne hanno celebrato il decennale. Invariato il format: non si tratta di una gara di velocità, ma di una Regolarità Sport, in cui i concor-renti per conquistare l’ambito trofeo devono rispettare dei tempi al cen-

tesimo di secondo, concentrando-si sulla precisione e potendo quindi regalare spettacolo per il pubblico. È qui che sta il successo di questa ma-nifestazione, che ogni anno ospita il meglio delle vetture che hanno scrit-to la storia della specialità, portate in gara da appassionati e collezionisti, in grado di attirare sul Revival l’at-tenzione di media da tutta Europa. Oltre al premio per il primo equipag-gio straniero, quest’anno anche uno speciale trofeo Audi (Audi Interna-tional Rally Meeting) che premierà il primo classificato con la vettura dei quattro anelli. Per l’equipaggio un tour alla scoperta della città e del-la provincia di Verona. Ad arricchi-re il piatto anche il ritorno di Walter Rohrl, due volte campione del mon-do rally (1980 e 1982) che sarà al via con una Porsche 911. «Quest’anno

abbiamo cambiato il volto alla gara» ha sottolineato Roberto “Bob” Bru-nelli, presidente del Comitato Orga-nizzatore. «Dando spazio a 11 pro-ve competitive suddivise nelle due tappe di venerdì 14 e sabato 15, con partenza e arrivo a Grezzana. Siamo estremamente soddisfatti e orgo-gliosi di poter avere al via un parco macchine così vario e numeroso, perché come ho sottolineato più vol-te, a costruire il fascino del Revival sono anzitutto le splendide auto che vi prendono parte. Grazie quindi a tutti i concorrenti e al pubblico che come ogni anno seguirà la manife-stazione sulle prove. Raccomando come al solito un comportamento corretto e rispettoso verso l’ambien-te che ci ospita. Lasciamo che il Re-vival scriva un’altra bella pagina di sport e passione».

SPORT Le auto da rally degli anni Settanta e Ottanta protagoniste a Verona

IL PERCORSO E GLI ORARI PER IL PUBBLICOGIOVEDÌ 13 NOVEMBRE dalle 15:00 alle 22:00, tutte le vetture dovranno passare le verifiche tecniche e sportive e potranno essere ammirate dagli appassionati presso la ditta Alberti Lamiere (Lugo di Grezzana), in Via Domenico da Lugo 27.

PCT1 “ROSARO” 11:00 7.22km Partenza da Rosaro, passaggio da Praole e termine a Cerro Veronese

PCT2 “BETTOLA” 12:15 3.73km Partenza da Badia Calavena con arrivo in Loc. Bettola

PCT6 “ALCENAGO” 8:54 4.82km Prova in linea intorno ad Alcenago. Bus navetta da Stallavena

PCT7 “ERBEZZO” 9:36 5.59km Partenza da Corso di Lugo e arrivo a Cappella Fasani

PCT8 “SAN FRANCESCO” 10:37 7.07km Partenza da San Francesco arrivo a Roverè Veronese

VENERDÌ 14 NOVEMBRE

SABATO 15 NOVEMBRE

Tutte le info su orari, gara live, iscritti e chiusura delle strade su www.rallyclubvalpantena.it o sulla pagina Facebook/RallyClubValpantena

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Page 55: Pantheon 55 - Expo, opportunità 2015

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Novembre 201456 antheonP

ADICONSUMVERONA

##idirittiinvaligia

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v

ottobre 201456 antheonPRUBRICA

Controversie telefonicheindennizzi a favore degli utenti

Gli operatori telefonici si dan-no battaglia nelle pubblicità a suon di offerte e promo-zioni imperdibili e gli utenti,

gaudenti per il costante abbassa-mento delle tariffe navigano da un lido all’altro, con la certezza che tutto andrà per il meglio. Effettivamente molto spesso è così ed è possibile ristorarsi nella consapevolezza che perlomeno la bolletta del telefono non procurerà grattacapi. Ma altret-tanto di frequente, purtroppo, aderi-re ad una nuova proposta contrat-tuale o cambiare gestore è fonte di tribolazioni di vario genere, la cui so-luzione, nel peggiore dei casi, si tra-

Adiconsum è un’associazione indipendente e senza scopo di lucro presente su tutto il territorio nazionale, con sedi locali, provinciali e regionali. Gli operatori, i volontari e i dirigenti forniscono assistenza e tutela individuale e collettiva ai consumatori e alle famiglie. Adiconsum Verona ha appositamente creato sui social network l’hashtag #idirittiinvaligia. Inoltre è possibile collegarsi al sito internet dell’Associazionewww.adiconsumverona.it o utilizzare il numero telefonico 045/8096934.

Chi è Adiconsum?

sforma in un sogno irrealizzabile. Le situazioni di disagio che si concretiz-zano sono molteplici e risultano fami-liari per molti utenti. Può succedere che l’operatore di provenienza seguiti nell’inviare le sue fatture oppure gli importi addebitati non coincidano con quelli della proposta precontrat-tuale. In certi casi, invece, è la funzio-nalità della linea ad essere scadente. In altri si subisce un ritardo nell’atti-vazione e, tra un problema tecnico ed uno amministrativo, l’utenza vie-ne scollegata e la numerazione ce-duta. Cosicché ci si vede costretti a cambiare il numero di telefono che si aveva da una vita. Evidentemente

questi spiacevoli eventi sono all’origi-ne di veri e propri danni che, seppure più o meno gravi a seconda del caso concreto, meritano di essere ristorati. Proprio per evitare che le utenze, sia-no esse familiari o professionali, subi-scano un trattamento non adeguato alla gravità del disservizio patito op-pure diversificato in base all’opera-tore coinvolto, l’Autorità garante nelle comunicazioni (Agcom) ha adotta-to un regolamento che disciplina e determina gli indennizzi applicabili nella definizione delle controversie tra utenti e operatori (Del. n. 73/11/CONS – Allegato A, reperibile sul sito internet dell’autorità www.agcom.it). Questo regolamento prevede indennizzi giornalieri per l’omessa o ritardata attivazione del servizio (vedi tabella), il malfunzionamento, la sospensione o l’interruzione del-lo stesso. Ma anche per la mancata risposta ai reclami e la perdita della numerazione o l’errata indicazione sugli elenchi. Nella tabella è riportato un quadro di sintesi delle fattispecie contemplate e degli importi relativi, considerando che nel caso in cui l’u-tenza coinvolta sia di tipo business gli indennizzi sono raddoppiati o qua-druplicati a seconda del problema riscontrato (art. 12 allegato A). Cosa fare dunque in caso di inadempien-za del gestore telefonico per tutelarsi autonomamente prima di ricorrere all’aiuto di un’associazione consuma-tori? Chiamare il servizio clienti per lamentare il disservizio rappresen-ta senz’altro un’alternativa che po-trebbe garantire una certa rapidità di intervento ma, se il problema non viene immediatamente risolto dall’o-peratore del call center, è bene ricor-darsi che per sporgere un reclamo e formalizzare una contestazione è ne-cessario inviare una comunicazione scritta al gestore di competenza tra-mite raccomandata a.r. o posta elet-tronica certificata (PEC), curandosi di descrivere il problema chiedendone la tempestiva risoluzione e, qualora ne ricorrano i presupposti, ricordare al gestore che se ne sia sbadata-mente dimenticato di applicare gli indennizzi stabiliti dall’Agcom.

a cura diAdiconsum Verona

Quando l’operatore è inadempienteo ignora i reclami deve pagare al clien-te le somme stabilite dall’Autoritàper le garanzie nelle comunicazioni.

3 Omessa o ritardata attivazione del servizio

euro 7,5 per ogni giorno di ritardo; euro 2 per cambio operatore senza interruzione; per servizi accessori 1/2 del canone speciico o 1 euro, massimo euro 300

4 Sospensione o cessazione del servizio euro 7,5 per ogni giorno di sospensione; per i servizi accessori 1/2 del canone speciico o 1 euro

5 Malfunzionamento del servizio euro 5 per ogni giorno di interruzione

6 Omessa o ritardata portabilità del numero euro 5 per ogni giorno di ritardo; euro 2,5 per le utenze mobili

7 Attivazione o disattivazione non richiesta della pre-stazione di carrier selection o carrier pre-selection

euro 2,5 per ogni giorno di attivazione o disattivazione

8 Attivazione di servizi o proili tariffari non richiesti euro 5 per ogni giorno di attivazione; euro 1 per i servizi accessori o proili tariffari

9 Perdita della numerazione per causa imputabi-le all’operatore

euro 100 per ogni anno di precedente utilizzo del numero, massimo 1.000 euro

10 Omessa o errata indicazione negli elenchi telefonici pubblici

euro 200 per ogni anno di disservizio

11 Mancata o ritardata risposta ai reclami euro 1 per ogni giorno di ritardo, massimo 300 euro

ARTICOLO FATTISPECIE INDENNIZZO

Page 57: Pantheon 55 - Expo, opportunità 2015

Il Libro: Si rivolge ai ragazzi, tuttavia garantisco che può essere letto con entusiasmo anche dagli adulti che apprezzano il filone fantasy. Il fulcro di questa storia è l’amicizia: lo stretto legame tra Harry, Ron e Hermione, il buon Hagrid, il formidabile prof. Silente, l’inflessibile prof.ssa Mc Granitt, i gemelli Weasley. Con Draco Malfoy, invece, data la sua arroganza, Harry manterrà la dovuta distanza. Ma è solo fantasia avere bisogno di amici e non dover guardarsi dagli antipatici? Un tema che credo non ha tempo e spazio. Il racconto è poi ben distribuito e offre un’immagine affascinante anche della vita scolastica. Credo che molti lettori, pur sapendo che l’autrice rappresenta la scuola come un mondo magico, vorrebbero tramutarlo, in un battibaleno, in realtà. Già per-ché studiare a mezzanotte «il cielo stellato con i telescopi e imparare il nome delle stelle e i movimenti dei pianeti» è facile, così come coltivare le piante o preparare pozioni. E Hogwarts? «Un posto tanto splendente e sorprendente». E i prof? Ad esempio la pro-fessoressa McGranitt, con le sue «trasfigurazioni», definita da Harry «severa e intelligen-te» e con il «dono di riuscire a mantenere senza sforzo il silenzio in classe»? È sempre stata apprezzata anche se assegnava «una montagna di compiti…», perché riusciva a trasmettere i concetti.

L’autrice: Mette i brividi solo pensare che la scrittrice inglese Joanne Kathleen Rowling (classe 1965) è famosa in tutto il mondo per i sette volumi (scritti nell’arco di dieci anni) della serie di Harry Potter ed è ricchissima: tutto ciò contribuisce a farne un mito stra-ordinario. J.K. Rowling è nata a Yate (Gran Bretagna), è cresciuta a Chepstow, che ha lasciato, dopo il liceo, per frequentare l’Università di Exeter, dove conseguì una laurea in francese e studi classici. Dopo la laurea, si trasferì a Londra e lavorò come ricercatrice ad Amnesty International. Iniziò a creare e scrivere la serie di racconti di Harry Potter, attendendo il treno da Manchester a London King’s Cross. Questo la dice lunga sulle abitudini degli inglesi: non sprecare i tempi di attesa, meglio fare o pensare a qualcosa. Si trasferì poi in Portogallo per insegnare la lingua inglese, si sposò (1992) ed ebbe la figlia Jessica (1993). Il suo matrimonio non durò a lungo, quindi fece ritorno nel Regno Unito, andò a vivere a Edimburgo (Scozia), dove Harry Potter e la Pietra Filosofale fu ultimato e pubblicato nel 1997, dalla casa editrice Bloomsbury. Tutti i suoi libri, oltre ad aver vinto moltissimi premi, sono stati tradotti in film di grande successo.

Curiosità: Pubblicato nel 1997 (siamo alla 21esima edizione) ne sono state vendute 120milioni di copie. Quindi è ben avviato a non essere usurato dal tempo. Prevalgono magia, fantasia, mistero e creatività, raccontati peraltro con un linguaggio semplice, mol-to calzante e ricercato, come lo sono tutti gli altri sei volumi. Non a caso tra le iniziative, per avvicinare i bambini e ragazzi alla narrativa, apprendiamo da internet che il 5 febbraio 2015, in migliaia di librerie, biblioteche e scuole della Gran Bretagna si terrà la «Harry Pot-ter Book Night». Una notte dedicata a Harry Potter, con giochi, letture, spettacoli e dolci. La casa editrice Bloomsbury invita insegnanti, presidi, bibliotecari e librai a prenotarsi en-tro il 28 novembre. Verrà offerto un kit “magico” con inviti prestampati, manifesti, giochi, quiz e idee per decorazioni di interni ispirate alle avventure di Harry Potter. Una buona idea che molto probabilmente le librerie per ragazzi italiane faranno loro.

RUBRICA

recensionea cura di Alessandra Scolari

Autore: J.K. ROWLINGIllustrazioni: Serena RigliettiTitolo: HARRY POTTERE LA PIETRA FILOSOFALEEdizioni: SALANI Prezzo: 16,80(sono previsti sconti) Pagine: 302

Il film: “Se vuoi vincere alla lotteria devi comprare i soldi per fare il biglietto”. Lou non riesce a trovare lavoro. Un giorno assiste per caso a un incidente stradale e ha un’illu-minazione: si procura una videocamera e da quel momento passa le notti correndo sui luoghi delle emergenze, per riprendere le scene più cruente e vendere il materiale ai network televisivi. La sua scalata al successo lo rende sempre più spietato finché, pur di mettere a segno uno scoop sensazionale, arriva a interferire pericolosamente con l’arresto di due assassini.

Curiosità: Per interpretare il ruolo del protagonista, l’attore Jake Gyllenhaal ha dovuto perdere circa 10 kg, mentre in una scena in cui parla a sé stesso allo specchio per poi sferrare un pugno, si è tagliato rompendo veramente lo specchio ed ha avuto bisogno di punti di sutura alla mano. Il film è stato presentato in anteprima al Festival Interna-zionale del Film di Roma nella sezione “Mondo genere”.

TitoloHesher è stato quiGenereDrammaticoDurata109 minutiRegiaSpencer SusserAttoriJoseph Gordon-Levitt, Rainn Wilson, Natalie Portman

T.J. ha 13 anni. Con il padre Paul si è trasferito a vivere dalla nonna, nel tentativo di riprendersi dalla morte della madre, av-venuta due mesi prima in un incidente. La possibilità di ripren-dersi, per T.J. arriva nella forma più inaspettata e imprevedi-bile. Quella del giovane Hesher, un solitario metallaro sporco e malnutrito con l’hobby di dare fuoco alle cose e dalla sigaretta sempre accesa. T.J. rimane affascinato dal carisma e dall’an-ticonvenzionalità di Hesher, e sarà solo grazie alla sua carica anarchica ed eversiva che lui e suo padre riusciranno a impa-dronirsi nuovamente delle loro vite.

BOX

OFFICE

a cura di Mattia Zuanni

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Classici da non perdere

Per ragazzi dai 9 anni

Titolo: Lo sciacalloGenere: Noir, Thriller

Durata: 117 minutiRegia: Dan Gilroy

Attori:Jake Gyllenhaal, Bill Paxton,

Rene Russo, Riz AhmedUscita (Italia): 13 novembre

Novembre 2014 57 antheonP

Page 58: Pantheon 55 - Expo, opportunità 2015

Novembre 201458 antheonPTerritorio a Spicchia cura della Redazione

giugno 201458 antheonP

VERONA

LA MADONNA DELL’UMILTÀ DI VENEZIANO TORNA A S. ANASTASIADopo dieci anni è stata ricollocata nella sua cappella la pala della Madonna dell’Umiltà di Lorenzo Veneziano. L’inaugurazione è avvenuta il 22 ottobre nella chiesa di Santa Anastasia in presenza del vescovo monsignor Giuseppe Zenti che ha deinito l’opera «la mano dell’uomo che si fa genialità della mente di Dio» poiché «l’uomo è fatto della bellezza». Grazie al inanziamento della Banca Popolare di Verona, la pala trecentesca è stata inalmente restaurata e riposizionata nella cappella della Madonna del Rosario realizzata tra il 1585 e il 1596 da Domenico Curtoni. La cappella celebra la vittoria della Lega Santa sulla lotta turco-ottomana avvenuta a Lepanto nel 1571. Originariamente dedicata alla Madonna della Vittoria, fu poi rinominata da papa Gregorio XIII Madonna del Rosario. La pala, realizzata a tempera e olio di lino crudo su tela, rappresenta la Madonna con Bambino tra San Domenico, San Pietro Martire e i donatori Cangrande II della Scala ed Elisabetta di Baviera. Viene chiamata “dell’umiltà” per la mancanza del tradizionale trono che sorregge il corpo della Vergine. Sopra e sotto sono collocate due opere di Alessandro Turchi realizzate appositamente nel 1607. Dopo i primi restauri avvenuti a partire dal 2001 per opera della Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, la pala del Veneziano fu collocata temporaneamente sull’altare della cappella Pellegrini in attesa di stabilire come renderla completamente visibile. La soluzione adottata, essendo l’apertura più stretta, è stata quella di farla retrocedere di circa trenta centimetri in modo da rendere visibili i due santi laterali. In più, sono state tolte la copertura a vetro, che ne impediva una normale visione, e le cornici postume che coprivano parte delle pitture del Turchi.

LA SCUOLA DELL’INFANZIA DI RINNOVANuovi giochi in giardino e mobilio rinnovato nelle aule e negli spazi interni. Tutto questo grazie ad un ban-do messo sul piatto dalla Fondazione Cariverona che ha premiato la Scuola dell’Infanzia SS. Redentore di Lugo di Grezzana. Grazie al bando, l’investimento complessivo è stato suddiviso tra la scuola e la Fon-dazione, con quest’ultima che ha contribuito alla spesa per il 58% dell’ammontare complessivo. L’istituto aveva partecipato già nel marzo 2013, ma solo lo scorso lunedì 20 ottobre una speciale “Festa dei giochi” ha inaugurato le novità, arrivate a Lugo venerdì 17 (in barba alla scaramanzia). Alla presenza del presi-dente Alberto Zanini e del parroco Don Michele Tressino i bambini hanno potuto giocare con le nuove attrezzature: sabbiera, castello con parete da arrampicata, cavallini mobili a molle, un bruco a tunnel e degli innovativi giochi ad incastro studiati per stimolare la creatività.

LUGO

AL VIA IL PROGETTO TEEN CARE PER L’AFFIDAMENTO DI ADOLESCENTIIl Comune di San Martino Buon Albergo è alla ricerca di famiglie disponibili ad aderire al progetto “Teen Care” per l’afido di adolescenti dai 10 ai 17 anni che vivono in condizioni familiari dificili. L’amministrazione comunale, attraverso l’ISAC (Istituzione Servizi al Cittadino) e in collaborazione con la Cooperativa Energia Sociali e il Comune di Verona ha attivato questa importante iniziati-va sociale e solidale. Le famiglie che fossero interessate all’afidamento, devono presentare una richiesta di adesione utilizzando l’apposito modello presente sul sito internet del Comune di San Martino B.A. Per accedere ad un contributo regionale. «Cerchiamo famiglie con una capacità

educativa sperimentata per motivi personali, professionali o per la propria esperienza genitoriale» ha sottolineato il sindaco Valerio Avesani, «che possano dedicarsi a tempo pieno ad un minore con tutti i suoi bisogni educativi, affettivi ma anche nei rapporti con la famiglia di origine. Vogliamo che questo sia un progetto “ponte” per consentire una soluzione a lungo termine, come il rientro nella famiglia di origine, l’adozione e l’accompagnamento all’autonomia».

SAN MARTINO BUON ALBERGO

I primi 50 anni sono un traguardo piuttosto importante, soprattutto se riguardano un gruppo come il Coro Polifonico Lorenzo Perosi, che unisce passione e amore per la musica corale dal 1964. Per festeg-giare questo compleanno, l’ensemble di Poiano ha preparato una pubblicazione speciale che è in distribuzione dallo scorso 26 ottobre, quando il gruppo ha festeggiato la ricorrenza. Contemporanea-mente a questo evento, si sono festeggiati anche i primi 35 anni delle “Abendmusiken” (letteralmente “musiche della sera”) concerti di arie sacre ispirati alle serate musicali organizzate a Lubecca, e che lo stesso coro propone con convinzione di anno in anno.All’interno della pubblicazione, titolata “1964-2014. 50 anni di armonie” raccoglie «senza velleità lette-raria» come indicano gli stessi autori, aneddoti, ricordi, testimonianze, fotograie della vita del coro, il tutto tratto da momenti più o meno recenti in cui trovano spazio anche lettere, interviste ai sostenitori e ai maestri che si sono succeduti in questa prima parte di storia. Per avere una copia della pubblica-zione o semplicemente per info sul coro potrete contattare il gruppo all’indirizzo mail [email protected] oppure visitare il sito www.coroperosi.wordpress.com

POIANO

50 ANNI DI ARMONIE PER IL CORO PEROSI

CORO POLIFONICO “LORENZO PEROSI”

di Verona

1964 - 2014

50 ANNI DI ARMONIE

Brevi da Verona e Provincia

di Erika Prandi

Page 59: Pantheon 55 - Expo, opportunità 2015

Novembre 2014 59 antheonP

LAKE GARDA GOLF: SPORT ED ECCELLENZE DEL GARDA

MEZZANE DI SOTTO

BIMBINVILLA 2014. 10° ANNIVERSARIO DEL NIDO “IL GIARDINO”Domenica 16 Novembre 2014, dalle ore 14:30, andrà in scena la prima edizione di “Bimbinvilla”. Grazie all’aiuto dell’Amministrazione Comunale e al desiderio del comitato di gestione della Scuola dell’Infanzia Suor Elisea Santilli e Nido Integrato “Il Giardino”, questo evento eccezionale sarà ospitato presso la tensostruttura installata nel parco di Villa Maffei, sede del Comune di Mezzane di Sotto. Per ricordare il 10° anniversario del nido integrato, la festa sarà “a misura di bambino” e all’insegna del divertimento anche per i più grandi. Nel corso dell’evento, l’associazione culturale e gruppo teatrale “Gli Anta Nati” porterà in scena lo spettacolo teatrale amatoriale “Mary Poppins”, interpretazione dell’omonimo ilm della Disney.

A seguire l’associazione culturale “Music Art” di San Martino Buon Albergo presenterà laboratori per la costruzione di strumenti musicali per bambini con un breve intrattenimento di baby dance. Elisa e Nathalie, le due truccabimbi, daranno sfogo alla loro fantasia sul viso dei bambini e una lotteria con premi, tra cui buoni sconto e prodotti offerti dalle aziende locali, sarà un divertente momento che permetterà di portarsi a casa qualche bel regalo. Durante la manifestazione, sarà allestita una piccola “zona bar” dove saranno serviti, caffè, bibite e una merenda bio confezionata offerta ai bambini e la degustazione di bruschette, frutta e formaggi da aziende biologiche. Ingresso libero e aperto a tutti.

GARDA

È un’iniziativa tutta veronese che ha messo in piedi Lake Garda Golf un portale dedicato al golf sul Lago di Garda che riunisce però anche contenuti di promo-zione per le strutture ricettive e ristorative del Benaco. Rigorosamente in lingua inglese, per rivolgersi al target di persone che praticano lo sport di buche e ban-dierine, questo sito vuole promuovere la realtà veronese all’estero, come punto di incontro di eccellenza tra sport, cultura, sapori e benessere. Messo online circa 4

mesi fa, il progetto ha registrato numeri molto positivi tant’è che hanno deciso di aderire anche Chervò Golf Club San Vigilio, Golf Club Folgaria e il Club Colli Berici. Grazie alla diffusione dei messaggi veicolati tramite Lake Garda Golf la promozione del territorio si spinge anche in USA, Germania, Olanda, Svizzera e Nord Europa, con offerte ed eventi dedicati che hanno come comune denominatore il lago. Per scoprirne di più www.lakegardagolf.com

Il Sindaco Paolo Garra, l’assessore Sergio Brunelli assieme a Rino Boschi e Fabio Orlandi hanno consegnato lo scorso 18 ottobre alle Scuole Primarie e Medie di Cerro Veronese due deibrillatori. Gli apparecchi sono stati acquistati grazie all’aiuto di sponsor privati, sensibilizzati da attività avviate nel corso degli ultimi anni con la partecipazione del Comune di Cerro Veronese. A ritirarli la dirigente dell’Istituto Comprensivo Stefania Be. Anche il Governatore Luca Zaia ha voluto ringraziare «questi quattro amici che sono riusciti a raccogliere i fondi necessari. Hanno dimostrato la capacità di fare squadra e una profonda generosità».Nella foto (da sinistra): Fabio Orlandi, Rino Boschi, Stefania Be,Sergio Brunelli, Paolo Garra e tre insegnanti delle scuole di Cerro.

DEFIBRILLATORI A SCUOLACERRO VERONESE

Page 60: Pantheon 55 - Expo, opportunità 2015

Novembre 201460 antheonPPANTHEON UNDERGROUND Gruppi del mese

Parole, grunge e ilsuono di una chitarra

La vita, l’amore, il modo di vi-vere il mondo che ci circon-da, tutto questo universo verrà raccontato tra le note

e le strofe di “Perdonami Futuro”, il primo lavoro di Marco Marangoni, giovane cantautore veronese. Il fu-turo di Marco inizia proprio da qui, da una passione nata quasi per caso. Un amore sbocciato tra rock cantautoriale italiano, toni grunge e il suono di una semplice chitarra, la voglia di emergere e di sogna-re qualcosa che è così distante ma che ad ogni passo, ad ogni nota, sembra sempre più vicina. L’album “Perdonami Futuro” si può riassumere in pezzi originali come “Malinconica”, “La migliore storia”, “È cosi che va la vita”. Brani dove Marco, insieme ai compagni di av-ventura Matteo, Fabio e Alessio, hanno lasciato una parte del pro-prio “vivere la musica”, una parte della propria voglia di futuro, una parte della propria personale vi-sione del mondo.Ma si sa, oltre al buio di una sala prove, la vita di chi ama e propone musica parte principalmente dai momenti “live”, dal calore che solo il palcoscenico sa dare. Ed è da qui, dal palco del Pala Geox di Padova che tutto è cominciato, camminan-do e suonando su uno di quei luo-ghi in cui un’artista inizia a sentirsi davvero a contatto con chi della musica ci vive.Ora la strada da fare è ancora lun-

di Marco Nicolis

Ritorna, al termine della prima felice esperienza tenutasi nel maggio scorso, la rassegna

artistico-culturale organizzata dal Maestro Martino Beaupain. Con-clusa con successo la rassegna musicale “Les Noveaux Chanso-nier”, organizzata in maggio presso il bar Ota di Borgo Venezia, Beau-pain, sempre alla continua ricerca di spazi e iniziative da dedicare all’arte e alla musica, è pronto a promuovere un altro interessan-te progetto: Les Noveaux Artistes. Realizzato in collaborazione con la Cooperativa Sociale il Ponte, atti-va sul territorio veronese dal 1988, la rassegna, che andrà in scena all’interno della Bottega del Caffè di Borgo Venezia, proporrà quattro interessanti serate che spazieran-no attraverso il teatro e l’arte, la musica e la letteratura. La nuova avventura, partita nel-la giornata di sabato 8 novembre con un primo incontro musicale cu-rato dallo stesso Beaupain, prose-guirà sabato 15 novembre alle ore 17:00 con “L’ècriture”, una serata dedicata alla lettura di alcuni passi del libro “Sfruz-Coredo pensieri e riflessioni di un’esperienza di vita” scritto da Michele Rossi.

Sabato 22 novembre alle ore 17:00, andrà in scena “La lec-ture”, momento curato da Paolo Ganz, scrittore e poeta venezia-no, il quale introdurrà un momen-to di lettura attorno al suo nuovo libro “Piccolo taccuino adriatico”. A conclusione della rassegna, ve-nerdì 28 novembre, sempre alle ore 17:00, ci sarà un momento dedicato alla pittura, dal titolo “La peinture”. Questo ultimo appun-tamento sarà curato da Vittorio Giardini, pittore, il quale introdurrà ai presenti le tecniche e i modi di lavorare di un’artista professioni-sta. Questo il programma dell’interes-sante iniziativa. Una serie di even-ti che, finalmente, cercheranno di smuovere l’animo e la passione dei veronesi riavvicinandoli all’arte e alla cultura, valorizzando il lavoro di diversi artisti che, nonostante le difficoltà, hanno ancora voglia di stupire, esportando tutta la forza che risiede dentro l’arte.

Dal Pala Geox di Padova l'avventura musicale di Marco Marangoni. Il cantautore veronese e il suo album “Perdonami Futuro”.

ga. Ci saranno nuove date, nuo-vi palcoscenici da attraversare e nuove note da suonare. Il futuro è tutto da scrivere e comunque an-drà, l’importante è andare incontro al proprio destino secondo le pro-prie regole, seguendo il fascino che solo il proprio sogno può regalare.

LesNoveaux Artistes

Dopo il progetto cantautorale dello scorso maggio torna la cultura in Borgo Venezia con una rassegna dedicata a musica, arte e letteratura, sempre a firma del Maestro Beaupain.

In questa foto ilMaestro Beaupaine nell’altra Marco Marangoni.

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Umidità di risalita capillare nelle murature di qualsiasi tipo, materiale, spessore. Anche affrescate - Umidità

nei muri controterra - Umidità relativa e fenomeni condensativi; muffe, funghi, licheni - Umidità di costruzione

- Umidità dalle terrazze - Umidità meteorica nelle murature per l’azione combinata dell’acqua e del vento

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