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41° uscita, Gennaio 2014
Onlus Registrazione: Tribunale di Alessandria N. 648 del 20/07/2010
LA MIA VOCE LA NOSTRA VOCE !
Indice:
Pag. 1 Pranzo di Natale Pag. 7 Giuseppe Tortora Pag. 13 Casale (Nelson Mandela)
Pag. 2 Voltaggio Pag. 8 Pranzo di Natale “Andeira” Pag. 14 Gabriele
Pag. 3 Enrico Demaria Pag. 9 Francesco e Laura V. Pag. 15 Geo Andeira di Riccardo
Pag. 4 Mapi Pag. 10 Riccardo T. (Geo Andeira) Pag. 16 Presentazione Associazione
Pag. 5 Marcos….. Pag. 11 …...Riccardo T.
Pag. 6 …….Marcos Pag. 12 Riccardo T. (conclusioni)
Sabato 7 dicembre 2013 Pranzo con i soci di Andeira
Si sono riuniti in una ventina di persone per mangiare in armonìa. Inoltre, questo incontro, è stato un’occasione per discutere riguardo il lavoro svolto durante l’anno. Concluso il pranzo i ragazzi si sono augurati un sereno Natale e un arrivederci a gennaio 2014, mese in cui ripartiranno le attività dell’associazione.
www.andeira.it
……
~ 2 ~
La Doppia Ombra – Voltaggio
Cuscini, Tisane e Lavoro
Noi
Siamo qui,
noi,
coi no stri sogni,
quelli delle
grandi passioni,
delle idee
luminose;
siamo qui;
con le nostre
storie;
e vogliamo
volare,
e vogliamo
guarire;
e stare benone;
e abbiamo avuto
i nostri guai,
abbiamo sofferto;
siamo noi,
siamo noi;
quelli ,
che non è finita,
quelli che
ricominciano,
che sperano,
che amano
ancora,
nonostante tutto,
siamo noi.
Stefano Merialdi
Recentemente ho avuto una grande opportunità, ormai siamo in inverno e
il lavoro in campagna è stato temporaneamente sospeso, ringrazio il
signore per avermi fatto conoscere una persona di gran cuore che aiuta gli
altri senza interesse ed è proprio lui, Mario che mi ha trovato lavoro in
campagna e adesso dopo un po' di difficoltà mi ha dato un altro lavoro con
più profitto, in pratica si tratta di un tirocinio di 6 mesi da svolgere a
Voltaggio, il guadagno è il doppio tant'è che abbiamo dovuto aprire un
conto e in più
c'è la
possibilità che
mi assumano
definitivamen
te in azienda.
Il lavoro,
attraverso la
Cooperativa
Essedi, è
semplicissimo
, si tratta di
tagliare dei
pezzi di lana
che verranno
usati poi per
farne dei cuscini. In un secondo tempo si passerà alla confezione di
preparati per infusi.
All'inizio ero molto contento e sembrava che i miei sogni si stessero
realizzando ma io, per mia stessa ammissione, sono un tipo che se
potrebbe, vivrebbe di pensione, sono pigro e ho passato gran parte della
mia vita in casa, e alle prime difficoltà ho perso di mordente fino al punto
di arrendermi.
Purtroppo, per motivi personali, non posso prendermi il lusso di perdere
questo lavoro solo perché può sembrare noioso, il lavoro è troppo
importante, specie in tempi di crisi come questi e Mario e la mia referente
Simona, mi vengono sempre incontro, cercano di farmi ragionare e solo
ora ho capito che i sogni, i progetti hanno un prezzo e io non voglio fare
brutte figure con chi mi conosce.
Ora vorrei solo rimettermi in carreggiata e dimostrare a tutti che non sono
un lavativo, un parassita, perché, come ha detto Mario, io sono una
persona molto intelligente che se vuole può, e io voglio, per la mia
famiglia, per i miei progetti e per i miei sogni.
Le difficoltà non mancheranno e mi ci devo abituare e so che Mario e
Simona saranno sempre dalla mia, e poi, anche se c'è la fatica, c’è anche il
guadagno e ho capito che devo ringraziare il cielo di tutto questo.
Grazie Mario, grazie Simona, alla fine sarà una vittoria.
Christopher Inhaynes
~ 3 ~
L'INVERNO .............In un paese del Piemonte l'
inverno è molto freddo quando le giornate sono umide senza sole, come si può essere attratti dalle feste di Natale? Una risposta c'è . Chi ci sente è una persona buona verso chi soffre di solitudine perché è uno che ha bisogno di trovare aiuto anche per trascorrere il periodo natalizio e cerca ascolto. Secondo le antiche leggende, a Natale, veniva svelato il futuro e a mezzanotte tornava la calma e la tranquillità in tutto il mondo. Dal 17 al 24 dicembre i Romani festeggiavano i Saturnalia per salutare la fine dell'anno e assicurare la salute delle semine invernali. Nel IV secolo d. C., il 25 dicembre, fu scelto per celebrare il Natale cristiano. Le grandi feste invernali pagane furono sostituite da una celebrazione sicuramente più gioiosa e una magia buona, auspici di nuove fortune assieme al racconto della natività, cambiarono in tutti l' ATTESA DELLA LUCE e la RINASCITA dopo le lungh giornate buie dell'inverno.
Demaria Enrico
GIORNI DI FESTA..................................La fiera di S.Caterina. A Novi Ligure,il 24 Novembre 2013 tramite la festa di S.Caterina c' è stata una sfilata di calessi trainati da cavalli .Ci sono andato con mia madre perché c' erano le giostre,le bancarelle coi panini e i dolciumi. C' erano molte merci e oggetti natalizi .Come tutti gli anni , il 25 novembre si ricorda S.Caterina d' Alessandria,che è raffigurata con la ruota del martirio e rappresentata da una bella statua votiva nella chiesa S.Andrea in Collegiata .I Novesi pregano questa santa e rinnovano la tradizione della fiera e anche della buona cucina.In quei giorni fa freddo perché è inverno ed è una bella occasione di festeggiare durante la stagione invernale e fredda. Il giorno 25 ci sono tornato con mio papà.C' era il sole e abbiamo mangiato i panini con la porchetta e passeggiato.
...Enrico
Il 7 dicembre 2013, ho recitato questa poesia per gli amici di ANDEIRA . Il titolo è : LO
FESTEGGIAMO IL NATALE? Sono in attesa di un nuovo natale,di un nuovo anno da
festeggiare. Avvolto nel sonno aspetto la neve ,i regali,la festa , la bella speranza e vedo le
luci dalla mia stanza. Enrico
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LA FORZA DEL PERDONO Il 30 novembre è la giornata in cui 1700 città nel mondo dicono No alla pena di morte. Lo fanno illuminando un monumento significativo, organizzando conferenze e incontri. Anche Genova da anni aderisce al movimento Città per la Vita, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. Quest’anno è stato invitato Rais Bhujian a portare la sua testimonianza davanti a una Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale gremita. Rais è un giovane, emigrato dal Bangladesh negli Stati Uniti, precisamente a Dallas in Texas. Il 21 settembre 2001, dieci giorni dopo l’attentato alle Torri Gemelle, viene colpito al viso da una scarica di pallottole sparate dal fucile di Mark Stroman, un nazionalista xenofobo che aveva perso la sorella nell’attentato terroristico. Stroman aveva deciso di farsi
vendetta da solo, uccidendo tutti i musulmani che avrebbe incontrato sulla sua strada. Rais Bhujian riuscì a sopravvivere al tentato omicidio ma due persone persero la vita. Stroman venne catturato qualche giorno dopo e condannato a morte. Dopo l’incidente molte cose sono cambiate nella vita di Rais: ha perso il lavoro, la fidanzata e nonostante le cure non è riuscito a riacquistare la vista da un occhio. Era giusto che Stroman morisse? Rais ha percorso un lungo cammino interiore che lo ha condotto a La Mecca, dove ha compreso che l’unica strada per liberare se stesso dall’odio era il perdono. La logica dell’ “occhio per occhio”, come diceva Gandhi, rende ciechi. Non serve a trovare pace. In un’intervista Rais ha detto: “L'odio non porta a risolvere pacificamente alcuna situazione. L'ho capito dopo che io stesso sono diventato una vittima dei crimini dell'odio a causa della tragedia delle Torri gemelle dell'11 settembre. Quello che mi è¨ accaduto ha cambiato completamente la mia vita e mi ha aiutato a capire che l'odio reca solo paura, miseria, risentimento e disastri nelle vite umane. Crea ostacoli insormontabili a una crescita sana dell'umanità e sminuisce la società nel suo complesso.” Avvicinandosi a Dio Rais ha iniziato a vedere Mark Stroman non come un nemico da eliminare ma come un uomo suo simile, che aveva sbagliato ma che poteva essere perdonato. Per questo si è battuto fino all’ultimo per impedire la sua esecuzione e ha fondato l’Associazione World Without Hate. Nonostante il suo impegno, Stroman è stato giustiziato nel 2011 ma, dopo aver saputo che Rais si stava battendo per la sua salvezza, ha dichiarato: “Ero un uomo libero, ma in realtà dentro di me ero come rinchiuso in una prigione a causa dell’odio che portavo nel cuore. Adesso mi sento felice come non lo sono mai stato. Ti prego perdonami”. Mark è morto, ma le parole di perdono di Rais lo hanno reso libero. Libero dall’odio e dal razzismo che portava dentro di sé. Mi ha colpita molto la storia di Rais Bhujian: non è facile riuscire a perdonare chi ti ha fatto del male, non è facile vedere nel tuo potenziale assassino un uomo che può redimersi, che può cambiare. Come ha detto Luca Borzani -Presidente della Fondazione per la Cultura- “l’incontro di Palazzo Ducale è stato uno spazio di parola diversa offerto alla città, uno strumento contro la globalizzazione dell’indifferenza. Rais ha portato la sua testimonianza di uomo coraggioso e libero, capace di mettersi contro un senso comune, uscendo dalla logica esclusiva della vittima.” Mi chiedo: io avrei avuto il coraggio di fare lo stesso? Maria Pia Amico (Genova)
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Marcos (Ovada)
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Ciao a tutti, mi chiamo Giuseppe Tortora.
Ho 31 anni, vivo ad Ovada e sono un ragazzo solare e di compagnia; nel
tempo libero nel mi piace ascoltare la musica italiana, ogni tanto esco con i
miei amici vado nel ristoranti e pizzerie.
Amo tantissimo lo sport, in particolare il calcio: sono un gran tifoso del
Milan e qualche volta vado allo stadio a vedere la mia squadra del cuore.
Lavoro come segretario alle scuole medie da circa 15 anni ma il mio scopo
è quello di avere un lavoro stabile, perché nel lavoro che faccio ci metto
l’anima e vorrei che la gente mi venisse incontro.
Io nel lavoro sono molto corretto e preciso, perché sono abituato. L’anno
scorso ho fatto uno stage lavorativo con una radio locale per sei mesi, mi
era piaciuto molto come Stage.
Io penso che lavorare come giornalista sia una cosa bellissima. Non
nascondo che sarebbe un mio sogno, perché io vorrei provare a fare
qualcosa di importante per la mia vita.
Saluti da
Giuseppe Tortora
Un pranzo “speciale” nel quale hanno partecipato il Cda, soci ordinari,
i giornalisti protagonisti di Andeira e alcuni genitori.
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L’ultimo giorno di scuola prima
delle vacanze natalizie
Abbiamo fatto la festa, abbiamo fatto un gioco organizzato dalla professoressa Bocchio: “Indovina chi?” in cui tutti, uno alla volta,
dovevamo indovinare chi o che cosa veniva interpretato, tipo mimo. E’ stato bello, mi è piaciuto. Poi siamo andati ad allestire il cibo per fare la festa e abbiamo ballato. Non mi sono mai divertito così tanto! Ho ballato con Arianna era contenta e mi ha fatto piacere scatenarmi con lei. Mi dispiace non vedere i compagni per le vacanze, ma sono contento di riposarmi e iniziare poi il nuovo anno riposato.
Infine abbiamo ringraziato fatto la professoressa Squadrelli (mitica!) e le abbiamo chiesto scusa per le volte che l’abbiamo fatta arrabbiare. Lei si è commossa. Sono proprio contento della scuola di cui faccio parte! Al prossimo anno!!
Laura V. augura a tutti i lettori di Andeira un
Buon Natale e Felice Anno Nuovo.
Nella foto sulla destra L. (ragazza non vedente)
ha voluto ricordare, scrivendo nel suo piano di
gomma con fogli lucidi, che il 19 dicembre 2013
presso il Teatro Splendor di Ovada ha svolto
insieme ai suoi compagni del Centro Diurno per
disabili Lo Zainetto di Ovada uno spettacolo
teatrale: il giro del mondo in 80 giorni. Le scene
sono state svolte tramite le "ombre cinesi".
GEO ANDEIRA /3 CASALE MONFERRATO
(Casal in piemontese, Casà in dialetto monferrino)
Proseguendo con ciò che ho iniziato nei numeri scorsi, come prima uscita del 2014 e terza di Geo Andeira
intendo parlarvi della città di Casale Monferrato, Comune di 34.576 abitanti della provincia di Alessandria.
Sul territorio comunale si trovano otto frazioni: Casale Popolo; Cerreto; Rolasco; Roncaglia San Germano;
S.Maria del Tempio; Terranova e Vialarda. Il Santo Patrono è Sant’Evasio. Casale è sede di un’importante
Diocesi.
Casale è situata in un'area pianeggiante dove prevale coltivazione del riso, ma comprende anche una
splendida zona collinare limitrofa produttrice di pregiati vini (Barbera, Dolcetto, Grignolino,...) e sede di
grandi aziende vitivinicole. La città vantava una notevole presenza di piccole e medie imprese, ma anche di
grandi gruppi industriali come la Bistefani, una delle più importanti industrie dolciarie italiane,
la Cerutti, specializzata nelle macchine rotative, la Buzzi Unicem, multinazionale del cemento, e la dismessa
Eternit.
Durante il corso del Novecento fu uno dei maggiori centri specializzati nella produzione del cemento, mentre
negli ultimi venti anni si era consolidato il settore della refrigerazione, diventando (assieme a Ticineto e
Quattordio) uno dei vertici del distretto dei frigoriferi industriali. Ad oggi rimangono a Casale ancora oltre
10 aziende. Il progetto Casale Capitale del Freddo si prefigge di portare formazione, un laboratorio ed un
centro di ricerca nella città.
Sin da quando divenne municipium romano la città è stata il centro più importante del circondario; dopo un
periodo di decadenza causata dalla caduta dell'Impero romano e dalle invasioni dei popoli barbari, infatti,
divenne un libero Comune e dal XV al XVI secolo fu la capitale dei Paleologi. Successivamente divenne
dominio dei Gonzaga, che costruirono una delle più grandi e prestigiose cittadelle europee. Contesa nel corso
del XVII e XVIII secolo tra francesi e spagnoli, durante il Risorgimento fu uno dei baluardi difensivi contro
l'Impero austriaco. Oggi Casale, collocata all'interno del triangolo industriale Torino-Genova-Milano, è un
importante centro industriale noto soprattutto per la produzione di cemento e per la presenza dalla dismessa
fabbrica Eternit, che produceva l'omonimo materiale altamente dannoso per l'uomo a causa della presenza di
amianto.
Casale è anche conosciuta a livello internazionale come sede delle maggiori industrie italiane del comparto
del freddo, in particolare delle vetrine refrigerate e dei camion refrigerati; per questo motivo viene anche
definita Capitale del Freddo.
Il comune di Casale Monferrato è esteso 86,32 km2e si estende su un'area pianeggiante situata ai piedi delle
colline del Monferrato, celebre regione vitivinicola della quale è considerata la capitale storica. La città
inoltre sorge su una posizione favorevole poiché si trova a poca distanza dai capoluoghi di Vercelli,
Alessandria, Asti e Novara e all'interno del triangolo industriale.
Monumenti: Il Duomo è il più antico monumento della città di Casale Monferrato e una delle più importanti
cattedrali in stile romanico lombardo del Piemonte. Secondo la Passio, opera che descrive le vicende e il
martirio di Sant'Evasio, la fondazione della chiesa risale all'VIII secolo d.C. ad opera del re longobardo
Liutprando. Le prime notizie certe dell'esistenza della chiesa sono documentate in un atto di donazione del
974 e in atti successivi risalenti all'XI secolo. Fu consacrato nel 1108 da Papa Pasquale II. Nel 1215, a
seguito della guerra fra i Casalesi e gli Alessandrini, i Vercellesi, i Pavesi ed i Milanesi, fu gravemente
danneggiata e in più punti ricostruita. Sebbene sia stata oggetto di numerosi interventi e restauri durante il
XVIII e l'XIX secolo, mantiene ancora oggi gran parte delle caratteristiche acquisite in epoca medievale.
Oltre alla Cattedrale vi sono diverse chiese: la Chiesa di San Domenico che è la più importante chiesa
cittadina dopo il Duomo; fondata da Guglielmo VIII nel 1472, fu terminata nel 1506 da Bonifacio V ed
affidata alla cura dei Padri Domenicani. Negli stessi anni fu edificato anche il convento. Sia il convento che
la chiesa rimasero unite fino al 1822, quando, a seguito delle soppressioni napoleoniche, una parte del
convento fu divisa in tre lotti e concesso a privati. Vi sono numerose opere d'arte datate dal XV al XVIII
secolo, come un dipinto quattrocentesco raffigurante la Madonna con Bambino (di scuola fiamminga) Il
miracolo del libro di San Domenico, La resurrezione da parte di San Domenico del nipote del cardinale Colonna, La battaglia degli Albigesi di Pier Francesco Guala (fine XVII inizio XVIII secolo) e altri dipinti
attribuiti del XVI secolo attribuiti a Nicolò Musso, Giovan Battista Caire e Guglielmo Caccia. Degne di nota
la tomba cinquecentesca Benvenuto Sangiorgio, cavaliere gerosolimitano e membro del Senato casalese, e di
altri principi Paleologi e Gonzaga. All'interno del convento spiccano la Cappella del Rosario, ricca di stucchi
e decorazioni, il chiostro rinascimentale, la torre campanaria ed il salone quattrocentesco. La Chiesa di San
Paolo fu iniziata nel 1586 su disegno dell'architetto milanese Lorenzo Binago, padre barnabita, la chiesa a
croce greca, fu consacrata il 12 novembre 1595. La chiesa fu officiata con l'annesso collegio, ora scuola
elementare di Stato, fino al 1802, anno della soppressione napoleonica dai padri Barnabiti. Sulla facciata
statue della Madonna di Loreto, di San Pietro, San Paolo, San Carlo Borromeo e Sant'Alessandro Sauli. Sono
presenti numerose opere del Sei-Settecento, tra cui opere pittoriche di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo:
Decollazione di San Paolo, Assunta, San Matteo e l'Angelo e la Vocazione di Matteo. Sempre all'interno
della chiesa, sul lato destro, vi è la Casa di Loreto, aperta nel 1645. Infine la Chiesa di Santa Caterina
Costruita all'inizio del Settecento su progetto di Giovanni Battista Scapitta, assieme al convento, la chiesa fu
consacrata il 24 agosto 1720. La chiesa mantenne inalterata la sua struttura originaria, mentre il convento
subì numerose trasformazioni (divenendo anche scuola e ospedale). Considerata uno dei capolavori barocchi
della città, l'esterno è caratterizzato da una grande cupola e dalla facciata a due ordini. L'interno, a croce
greca è caratterizzato dal gruppo scultoreo in marmi policromi che raffigura la Vergine Assunta.
La sinagoga, edificata nel 1595 (come testimonia una lapide), fu assorbita durante il XVII e il XVIII secolo
dal ghetto ebraico. Anche in periodi di minor libertà per gli ebrei, come l'epoca napoleonica, la sinagoga fu
costantemente abbellita con nuove opere artistiche. Nel 1866 la nuova sinagoga, completamente trasformata,
fu consacrata. L'esterno è molto sobrio, mimetizzato con l'ambiente circostante, mentre l'interno è
caratterizzato dalla massiccia presenza di stucchi d'oro. Nel matroneo è stata allestita la mostra permanente
dei documenti e delle opere artistiche della comunità; la biblioteca e l'archivio storico sono collocate al
secondo piano. Attualmente la sinagoga non è utilizzata regolarmente perché il numero di ebrei è molto
ridotto. Oltre agli edifici di culto si trovano in città diversi palazzi di origine molta antica dimora di nobili
famiglie casalesi. Ricordiamo tra essi: Palazzo di Anna d'Alençon Risalente al tardo Quattrocento, è
un'antica costruzione caratterizzata da un tipico cortile rinascimentale, circondato da colonne circolari di
laterizio con capitelli cubiformi, un porticato con archi a sesto acuto e a tutto sesto, tipicamente
rinascimentali e decorazioni a stemmi e tavolette dipinte rappresentanti personaggi della famiglia paleologa e
della stessa Anna d'Alençon; al suo interno nelle ampie sale spiccano soffitti a cassettoni. Abitato in origine
dalla marchesa Anna d'Alençon, dal XVII secolo appartenne alla famiglia Fassi di Balzola. Palazzo Treville
è l’opera più nota di Giovanni Battista Scapitta, è uno dei palazzi più importanti della città. Costruito tra il
1710 ed il 1714 è in stile Barocco piemontese e si affaccia Via Mameli creando un notevole impatto visivo
con la sua imponente facciata curvilinea. Di particolare interesse sono l'atrio e il cortile, ricchi di luce e
colore. Inoltre palazzo Sannazaro di origine tardo-medievale, fu profondamente rimaneggiato durante il
Settecento, epoca in cui assunse l'attuale aspetto barocco. Palazzo San Giorgio (Municipio) sorto sui resti di
un palazzo precedente, fu costruito nel 1778; stilisticamente è un'opera di transizione tra il Rococò e il
Neoclassico. Ha una facciata ripartita in tre ordini con finestre contornate da stucchi. Il portale, formato da
colonne binate, è sormontato da un balcone con balaustra in pietra ornata da quattro putti in marmo,
rappresentanti le quattro stagioni. Di grande valore il Teatro municipale fu costruito tra il 1785 ed il 1786 fu
inaugurato nel 1791. Dai contemporanei fu considerato il miglior teatro del Regno di Sardegna dopo quello
di Torino. Tra i simboli di Casale la torre civica a pianta quadrata, in mattoni, domina con i suoi 60 metri di
altezza tutta la città ed è uno dei suoi simboli; venne elevata probabilmente nel XI secolo, assieme alla chiesa
di Santo Stefano e ad altre due torri a scopo difensivo. Nel XVI secolo fu ristrutturata e fu costruita la parte
al di sopra dell'orologio, in stile rinascimentale (tranne la cupola, aggiunta in epoca sabauda . Nel 1731 e nel
1780 furono condotti altri restauri; nel 1920, infine, un altro restauro eliminò l'intonaco e la portò all'attuale
aspetto. In cima vi è una banderuola raffigurante lo stemma della famiglia Gonzaga: croce attorniata da 4
aquile. Sulla torre due affreschi raffigurano lo stemma di Casale Monferrato. Il Castello dei Paleologi
Costruito nel 1352 da Giovanni II Paleologo, per rafforzare le fortificazioni già esistenti, nel Quattrocento fu
ampliato e trasformato da Guglielmo VIII Paleologo e Bonifacio V. Dopo la pace di Cateau-Cambrèsis del
1559, passata la città in mano ai Gonzaga di Mantova, l'edificio perse la sua funzione di dimora e fu
trasformato nuovamente in fortezza; vennero infatti potenziati i fianchi, le torri, furono aggiunti i rivellini
(negli stessi anni ebbe inizio anche la costruzione della Cittadella). Fino alla metà del XIX secolo il castello
mantenne inalterata la struttura impostata dai Gonzaga. Dal 1856, poi, a causa della necessità di nuovi spazi
urbani, iniziò la demolizione dei rivellini. Tuttora il castello è in parte visitabile ed è diventato un contenitore
culturale della città.
Piazza Mazzini è uno dei luoghi più antichi della città, forse addirittura risalente all'epoca romana, poiché è il
punto di incrocio di via Saffi, via Duomo, via Roma e via Lanza. Durante il Medioevo questa piazza,
chiamata all'epoca piazza del Comune, era il centro della vita politica e commerciale del borgo. Nel corso dei
secoli, oltre a cambiare diversi nomi (da piazza del Comune divenne, durante la dominazione napoleonica,
place de la Reunion, poi piazza Carlo Alberto, ed infine piazza Mazzini) ha subito numerose modifiche che
ne hanno alterato l'aspetto originale, specie dopo i lavori eseguiti nell'Ottocento. Oggi la piazza è
caratterizzata dalla presenza, al centro, della statua di Carlo Alberto a cavallo, dai portici che la circondano
quasi interamente, e dalla porta omonima rinascimentale.
Due sono i Musei di Casale :Il Museo Civico: situato all'interno del convento della chiesa di Santa Croce, è
composto da una gipsoteca Bistolfi e da una pinacoteca e contiene numerose opere di artisti monferrini
appartenenti a differenti epoche. Museo Ebraico: allestito all'interno del matroneo della Sinagoga, e in alcune
stanze adiacenti, contiene numerosi argenti, tessuti e oggetti appartenuti alla comunità ebraica casalese.
Casale fa parte inoltre dell'Ecomuseo delle terre d'acqua. La più importante biblioteca cittadina è la
Biblioteca Civica "Giovanni Canna, dal 1970 la biblioteca è ubicata all'interno di Palazzo Langosco, ed offre
numerosi servizi agli utenti.
Casale è stata la patria di numerosi artisti, atleti, scienziati, sovrani, politici, religiosi distintisi in molti
casi anche al di fuori dei limiti locali, come: Giovanna Vialardi di Villanova, poetessa, autrice, tra l'altro,
delle Rime (Lucca 1559);Bartolomeo Vialardi di Villanova, Governatore del castello di Casale, consigliere
di Stato e tesoriere generale del Monferrato;Luigi Canina, Architetto ed archeologo vissuto tra il 1700 ed il
1800; Giovanni Lanza (Casale Monferrato, 15 febbraio 1810 – Roma, 9 marzo 1882) è stato un politico
italiano. Tra gli altri incarichi ricoperti, è stato Presidente del Consiglio dei ministri dal 1869 al 1873.
Durante il suo governo vi fu la Presa di Roma, compiendo così, nove anni dopo l'Unità d'Italia, l'ultimo atto
del Risorgimento nazionale. Francesco Ottavio Magnocavalli, anche noto come Magnocavallo (Casale
Monferrato, 1707 – Moncalvo, 1789), è stato un architetto e scrittore italiano. Anna d'Alençon (30 ottobre
1492 – Casale Monferrato, 9 ottobre 1562) fu signora de La Guerche, marchesa consorte del Monferrato e
reggente. Fu l'ultima dei tre figli di Renato di Valois, duca d'Alençon, e della beata Margherita di Lorena-
Vaudemont. Bonifacio Cane, detto Facino (Casale Monferrato, 1360 – Pavia, 16 maggio 1412), è stato un
condottiero italiano, famoso per esser stato un crudele mercenario nell'Italia settentrionale tra il XIV-XV
secolo. Roberto Bolle, ballerino di fama mondiale. Riccardo Tornato (Cassine)
~ 13 ~
Nelson Mandela Il 5 dicembre si è spento a 95 anni Nelson
Mandela, la sua morte ha fatto piangere tutto il
mondo, è stato un simbolo per l'Africa per la
sua lotta conto l'uguaglianza, libertà e il
razzismo.Proviene da una tribù altolocata,
iniziò a battersi per il suo popolo quando era
ancora un studente di Giurisprudenza. Nel
1944, fa parte della fondazione della lega
giovanile dell'African National Congress.
Nel 1960 esce indenne dal massacro di
Shaperville e abbraccia la lotta armata.
Viene arrestato nel 1963 e condannato all'
ergastolo, nel carcere di Robben Island, a Città
del Capo, dove continuò la lotta per avere
l'uguaglianza e contro il razzismo.Il presidente
americano De Klert, nel 1991, gli concede la
libertà e, dopo tre anni, arriva il primo voto
libero nella storia africana, e diventa lui stesso
presidente che resta in carica fino al 1998, e nel
2004 si ritira. Dopo dieci giorni di lutto, verrà il
suo funerale per domenica 15 dicembre e ci
saranno i capi di Stato di tutto il mondo e circa
2 milioni di persone per dargli l'ultimo saluto.
Il 10 dicembre, nello stadio dei Mondiali di
calcio a Johannesburg, per ricordarlo.
Vari presidenti come Obama ha detto di lui che
era " un uomo generoso d'animo e coraggioso,
perchè è riuscito a sconfiggere la rabbia, l'odio
e la vendetta ".Mandela verrà sepolto il 15
dicembre a Qunu, il suo villaggio natale.
David Cavallo
Attività sportiva Judo intermedio
Quest’ anno faccio una nuova attività
sportiva, ho iniziato a ottobre 2013 alla
palestra comunale di casale arti marziali
alla scuola media dante. La lezione la
conduce l' istruttore Alessandro e la
maestra Rita. I miei compagni sono: Federico,
Alex, Edoardo, Christian Brescianini e gli altri
non li conosco, siamo in dieci, tutti maschi
e una femmina che sono io. Durante l '
attività sportiva prima facciamo il saluto
breake, poi facciamo la corsa, poi i
piegamenti con le gambe e le braccia, poi
coricati a pancia in giù sul tappeto blu e
giallo poi con le mani tocchiamo il muro ;
dopo il riscaldamento facciamo il
combattimento con una persona che sta vicino a
noi, combattiamo con le mani nude e
mettiamo al tappeto i nostri compagni.
L’istruttore ci spiega la lezione, ci fa vedere
cosa dobbiamo fare in coppia con i nostri
compagni, prima lo fa con Federico poi mi
ha fatto mettere schiena contro schiena con
Alex.Ho scelto questo sport perchè mi piace
tanto, l’ ho visto in un telefilm in tv,
ckikinit a colpi di karate, mi è piaciuto molto e
ho detto a mia mamma che volevo farlo, lei è
andata ad informarsi a Borgo san martino da
Anna Brescianini che abita vicino a noi.Sono
molto contenta di fare questo sport, mi hanno
dato la tessera di JUDO INTERMEDIO
Luana Rota
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LA MIA PRIMA LEZIONE DI FOTOGRAFIA Faccio il corso tecnico-grafico nella classe terza b dell’ISS “Leardi” di Casale
Monferrato: nelle ore dei Laboratori tecnici questa settimana ho avuto la mia
prima lezione di fotografia sul ritratto in studio. Ho imparato subito che la
prima cosa da fare è mettere la macchina fotografica al collo con una tracolla
per non farla cadere. Poi bisogna agganciare la macchina fotografica al
cavalletto ad incastro e metterla in verticale all’altezza del mio sguardo, mentre
sono seduto su una sedia. Davanti a me avevo un set fotografico: c’era un
fondale bianco, la mia compagna Giulia che ha fatto da modella e due grandi
luci flash che servivano a illuminare la scena. Prima di fare le foto bisogna
controllare il funzionamento dei flash, facendo una prova. Per un ritratto il flash
deve illuminare la scena almeno per un 250 esimo di secondo, altrimenti la
fotografia potrebbe prendere solo la mezza figura. E’arrivato finalmente il
momento di fare l’inquadratura a mezza figura, dal giro vita fino alla testa di
Giulia. L’immagine è da mettere a fuoco usando la ghiera che ruota sopra
all’obiettivo: poi spegnendo le luci nell’aula ho scattato la mia prima fotografia.
Ecco quindi il risultato: vi piace?
Gabriele
La nuova “Geo Andeira” di: Riccardo Tornato”
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Bozza del progetto Andeira: L’associazione di volontariato Andeira nasce per dar vita ad
un progetto assistenziale, culturale, sociale e ricreativo il cui scopo consiste nella creazione e coordinamento di un gruppo di persone diversamente abili appartenenti a differenti centri diurni,residenziali o coinvolti in singoli progetti educativi con lo scopo primario di collaborare,sotto la supervisione di educatori/operatori,volontari, referenti, alla stesura di un periodico (mensile) distribuito nei territori cui i ragazzi appartengono (basso Piemonte e Liguria) ed alla realizzazione del quale ciascuna persona darà il proprio contributo tramite un elaborato personale (uno o più articoli corredati da foto, disegni o elaborazioni grafiche di altro genere) partecipando, inoltre, attivamente e criticamente, alla realizzazione dell’elaborato degli altri membri dello staff del periodico stesso.
Consiglio direttivo:
Giuseppe Ravetti – Presidente
Michele Rolla – Vice Presidente
Elisa Regaglio - Segretario
Maddalena De Silvestro – Consigliere
Luisa Miselli – Consigliere
“Andeira”
Direttore Responsabile: Mimma Caligaris
Associazione di volontariato “Andeira” Vicolo noè n.30/C, c.a.p. 15073
Castellazzo Bormida (AL)
Per info e contatti: Giuseppe Ravetti: cell. 3285316610 - mail: [email protected]
Maddalena De Silvestro: cell. 3477753736 - mail: [email protected]
Sostenete il progetto “Andeira”: Banco posta – n. di C/C: 4892762 – Iban: IT21 Q076 0110 4000 0000 4892 762
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