Arte e immagineClassi terze
Anno scolastico 2014/2015 Prof.ssa Colonnello Tiziana
OLTRE IL LIMITE DEL MURO
Sulle pareti di una grotta l’uomo primitivo lascia le prime tracce di se
Impressioni di mani nella Cuevas de las Manos sul Río Pinturas - Argentina ( 9.300 - 13.000 anni fa)
La pratica di apporre segni sui muri ha radici antichissime, parte da quando, sulle pareti di una caverna nei pressi di Altamira, circa 20.000 anni fa, una mano primitiva disegnò con una fanghiglia color ocra rudimentali figure di bisonti, uomini e cervi, la più antica testimonianza pittografica che ci sia pervenuta.
L’ uomo ha sempre utilizzato il limite fisico del muro per raccontare storie o celebrare sovrani e dei
Le antiche civiltà, dagli egizi ai cretesi ci hanno lasciati numerosi affreschi nei templi, nelle piramidi o nei palazzi reali
Nelle ville pompeiane, il muro veniva dipinto con paesaggi o finte architetture che creavano spazi illusori
Le pitture parietali del “giardino” della Villa di Livia, oggi esposte al Museo Nazionale di Palazzo Massimo, a Roma
Ostia, Roma. Casa delle Ierodule. Sala di rappresentanza
Fin dai primi secoli del Cristianesimo il muro delle chiese venne usato a scopo didattico per
insegnare alle persone analfabete i contenuti religiosi
Dalle prime semplici immagini simboliche presenti nelle buie catacombe ai cicli di affreschi nelle chiese del medioevo
Affesco paleocristiano raffigurante il simbolo del “ Buon Pastore”
Alcuni episodi della vita di San Francesco dipinti da Giotto nella Basilica di Assisi
Nell’arte Barocca, i soffitti di palazzi e chiese , grazie ad effetti prospettici
eccezionali, divenne scenari
illusori popolati da figure di santi, angeli e finte architetture
Andrea Pozzo- Chiesa di Sant'Ignazio a Roma: Apoteosi di Ignazio 1600 ca
Nel XX secolo l’affresco lascia lo spazio ai murales: l’antichissima tecnica di dipingere il muro quando l’intonaco era ancora fresco,
viene sostituita da tecniche più moderne come l’uso di colori acrilici o le più recente
bombolette spray.
La parola murales indica quelle pitture eseguite sulle pareti di edifici pubblici o privati, alla cui composizione partecipano, nella maggior parte dei casi, più persone.
Tinte sui muri narrano le fatiche, le denunce, la vita quotidiana e le grandi conquiste di una piccola comunità. Spesso vi si leggono i malesseri, le sofferenze, le speranze, i disagi di una comunità
I primi esempi di muralismo apparvero in Messico durante la rivoluzione di Zapata nel 1910. Il più grande artista fu Siqueiros che diceva: “L’arte, con la potenza dell’immagine, deve parlare direttamente al popolo, non nei musei ma per la strada.” Un altro grande muralista messicano fu Diego Rivera
In Italia abbiamo un’importante testimonianza di murales ad Orgosolo in Sardegna.Nel 1975 il professor Francesco DelCasino, iniziò la sua opera diabbellimento di alcune pareti spoglie.Venne aiutato dagli alunni della scuola media, ed in seguito altri artisti si cimentarono nell’opera.Nei suoi murales denuncia le ingiuste reclusioni, le condizioni delle carceri, la sofferenza di detenuti e familiari, la vita dei latitanti ma anche scene di vita quotidiana: uomini a cavallo, donne con in grembo i propri figli, pastori che tagliano la lana alle pecore e contadini con in mano la falce.
Esempi di murales
In italia, precisamente a Bordano, in provincia di Udine , si possono trovare centinaia di murales sui muri delle case, dal 1996 viene indetto
un concorso per creare dipinti sui muri ispirati al tema delle farfalle. Non a caso Bordano è detto: “ Il paese delle farfalle”
Si comincia a parlare del graffitismo negli anni Settanta a New York, quando bande di giovanissimi, appartenenti alle comunità più povere ed emarginate della città, cominciano a tracciare sui vagoni della metropolitana o su anonimi fabbricati di periferia disegni e scritte dal significato cifrato.
Dai murales ai graffiti
Si parla dei "Graffiti-Writing" un fenomeno, inizialmente giovanile, caratterizzato da incessanti azioni di ragazzi e ragazze decisi a imporre i propri pseudonimi all'interno dei contesti urbani. Con il passare degli anni il fenomeno è diventato un vera e propria cultura: diversi sono gli artisti che si sono cimentati in quest’arte ognuno conun proprio stile.
Nel 1972-75 si cominciano a fare i primi pezzi che rappresentavano inizialmente l'evoluzione delle firme, che erano diventate più grandi, più spesse e con i primi esempi di riempimento e di contorno.
Iniziarono le prime repressioni e le campagne contro il Writing. Le carrozze della metro vengono pulite e lavate, si mettono taglie sui Writer, si recintano i depositi della metro e si piazzano pattuglie cinofile lungo le recinzioni. Nonostante ciò tra writers c'è una continua sfida e tutto porta a un'evoluzione e miglioramento del fenomeno writing, che non si arresta, anzi si amplia.
Alcuni writers inventano nuovi stili o perfezionano quelli già esistenti (loop, nuvole, …).
I pezzi migliorano, si ingrandiscono, diventano più elaborati e colorati, … L'evoluzione porta a Uno sviluppo dello stile: il Wild Style.
Si tratta dello stile più evoluto e complesso del writing. Ha come fondamento le lettere , però esse sono combinate, legate, sviluppate e attaccate tra loro in modo da sembrare delle "macchie" di colore dove (per i neofiti) è difficile ritrovare le lettere di partenza.
Jean Michel Basquiat, detto Samo, è stato uno dei dei più grandi - e controversi - artisti di quella "stagione di New York" degli anni Ottanta che ha avuto in Andy Warhol uno dei suoi maggiori e conosciuti esponenti. Artista "di colore" (le sue origini sono sono afroispaniche) ha vissuto una vita breve, intensa e rischiosa. E' morto di overdose nel 1988 a soli 28 anni.
Egli si definiva un "analphabet artist", forse per la somiglianza delle sue opere con i disegni dei bambini,
Jean Michel Basquiat
Keith Haring nasce in Pennsylvania, il 4 maggio 1958. Fin da bambino mostra un vivo interesse verso le arti figurative, incoraggiato anche dal padre, attivo disegnatore di fumetti e cartoni animati. Nel 1976 iniziò la sua carriera artistica ufficiale ma il grande passo avvenne quando l'artista si trasferì a New York. Qui attraverso piccole opere urbane, spontanee e "illegali" realizzate sui pannelli pubblicitari della metropolitana di New York, iniziò a farsi notare. La sua arte iniziò a divulgarsi. Questa sua "Popular art" doveva essere per tutti, per questo egli si ostinava a dipingere prevalentemente per strada. Furono Andy Warhol e Basquiat, artisti pop anch'essi, a farlo maturare maggiormente e ad incoraggiare la sua produzione artistica. Le sue esposizioni furono seguitissime, come del resto anche ognisua più piccola manifestazione figurativa. Haring dipinse non solo su muri o pannelli, ma su qualsiasi cosa gli capitasse sotto mano: automobili, scarpe, maglie e oggetti vari.E' il 1987 quando pronuncia queste parole: "Nella mia vita ho fatto un sacco di cose, ho guadagnato un sacco di soldi e mi sono divertito molto. Ma ho anche vissuto a New York negli anni del
culmine della promiscuità sessuale. Se non prenderò l'AIDS io, non la prenderà nessuno".
Parole profetiche: Keith Haring morirà, infatti, tre anni più tardi, nel 1990,a causa dell'AIDS
Keith Haring“Mi è sempre più chiaro che l'arte non è un'attività elitaria riservata
all'apprezzamento di pochi: l'arte è per tutti e questo è il fine a cui voglio lavorare"
Il mondo di Haring è popolato da omini giocosi e saltellanti che emanano gioia, amore , amicizia
La "Street-Art" è la definizione comunemente utilizzata per inquadrare tutte le manifestazioni artistiche compiute in spazi pubblici. A differenza del Graffiti-Writing l'artista non vuole imporre il suo nome, ma vuole creare una vera e propria opera d'arte, che crei un forte impatto visivo e interagisca con un pubblico.
Dai graffiti metropolitani alla STREET ART
Dagli anni ottanta ad oggi il fenomeno si è sviluppato grazie alla diffusione di riviste specializzate, video convention e ai frequenti viaggi di molti artisti per le città europee e americane.
Anche nella street art numerose sono le tendenze e gli stili che caratterizzano i vari artisti. Alcuni amano disegnare animali fantasiosi, altri figure più realistiche e scene di vita, altri ancora utilizzano, per i loro lavori, gli stencil.
La street art si va diffondendo anche in Italia e non solo nelle grandi città come Roma o
Milano. Numerosi sono gli interventi di artisti su caseggiati e muri di diverse cittadine di
provincia.
Esempio di street art a Milano
Da qualche anno , il festival di street art che coinvolge ben 9 città (Gaeta, Terracina, Fondi,
Arce, Latina, Priverno, Caserta e Valmontone) sparse in quattro Province Latina, Frosinone,
Caserta, Roma . , e intitolato Memorie Urbane è lo scenario di un imponente “laboratorio artistico
a cielo aperto” .Molti sono gli artisti italiani e stranieri che vi
partecipano. Vediamo alcune opere.
Lo spagnolo Pablo Herrero con i suoi lavori sugli alberi stilizzati
Intervento dell’artista P. Herrero ad Arnara in Provincia di Frosinone per un progetto collaterale del team di Memorie Urbane.
L’edizione 2015 di Memorie Urbane vede realizzati a Gaeta, da sempre epicentro del Festival, numerosi lavori , tra i quali quello dell’artista Fra Biancoshock, il grande interprete italiano propone una nuova installazione
Lo spagnolo PichiAvo da poco al lavoro su questa porzione di parete a Fondi.
Arce
Altamente suggestivo è il paesaggio di Arce e Gaeta dopo il passaggio di Alias in occasione della quarta edizione di Memorie Urbane, la serie di stencil comparsa sui muri delle due città, infatti, ha donato ai due centri urbani già di per sé affascinanti una nota surreale niente male.
Se ti piace la street art e vuoi sapere quali interventi sono stati realizzati o sono in corso d’opera, nella nostra regione, segui la seguente pagina di FBhttps://www.facebook.com/MemorieUrbane
Aprile 2015 - Shaka, artista Francese, ha da poco terminato di dipingere un nuovo lavoro a Gaeta.
Grazie per l’attenzione!
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