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laRepubblica LUNEDÌ 7SETTEMBRE2015

39

©RIPRODUZIONERISERVATA

L’anno cruciale per la storiografia su Gesù fu il1906,quandoilsognodiscrivernelabiografiaper-fetta cadde in frantumi a seguito dell’opera di Al-bertSchweitzer intitolata “Storiadella ricercasul-lavita”diGesù.Schweitzervimostravacomelari-

cerca storica su Gesù, iniziata con gli scritti di Reimarus pubblicatidaLessingnel1778, sidovesseritenereconclusaconunsostanzialefallimentoinquantoisingoliautoriavevanointerpretatoGesùognu-no secondo i propri ideali giungendo a un inaccettabile soggettivi-

smo. Conclusione inevitabile acausadellanaturadellefontineo-testamentarie, orientate a pre-sentare il messaggio salvifico diGesùebenpoco la sua storia rea-le.Daalloragli studisulGesùsto-rico non si sono certo interrotti,anzi fioriscono con un ritmo taleche rende quasi impossibile se-guirli. La sostanza però non mu-ta:Meier,Sanders,Vermes,Neu-sner, Fabris, Barbaglio, Pesce,Ratzinger e moltissimi altri pre-sentano ognuno un Gesù diver-so, sicché leggendo le loro operesi incontra Gesù filtrato dalla lo-ro teologia. La situazione non èquindi molto diversa da come ladescriveva Rudolf Bultmann nel1926: «Ciò che è stato scritto dacirca un secolo emezzo sulla vitadi Gesù, sulla sua personalità esulla sua evoluzione interioreecc., è frutto di fantasia e mate-rialedaromanzo».

Consapevole di questo statusquaestionis, CorradoAugiaspro-ponenelsuonuovolibrosulleulti-meorediGesùinuscitadaEinau-di un lavoro che per buona parteèesattamente “fruttodi fantasiae materiale da romanzo”. La dif-ferenzaèche loè inmodoesplici-to e tecnicamente avvertito per-chédichiara che «qualunque sto-ria èalmeno inparteunabugia–ounsogno».Taledosaggiodisag-gistica e di narrativa consenteall’autore di presentare i perso-naggi storici arricchiti di perso-nalità e al contempo di crearepersonaggi da romanzomolti vi-cini alla realtà. Sfilano così My-

riam la madre e Joseph il padredi Gesù, anzi una delle trovatepiù interessanti riguarda pro-prio quest’ultimo, riscattato dal-la figura piuttosto grigia di “sanGiuseppe” e presentato come unsingle che ha lasciato lamoglie ei figli, sempre inquieto per le ori-gini non chiare di quel suo primofiglio da lui tanto amato, e cheora vive solo sulle alture di Geru-salemme: anche lui entrerà inscena nelle ultime ore del figlio.Miryamdalcantosuoconfessadinonriuscireapensareasuomari-to “senza rimorso”: «se solo aves-simo trovato ilmodo, il coraggio,diparlarcidavvero».Riguardoin-vece alle voci sulla risurrezionedel figlio: «Nonso sedevo creder-lo vivo, io non l’ho visto, se fosseveroenonèvenutoavedermi,sa-pendo quanto dolore ho ingoia-to, vuol dire che ha cose più im-portanti da fare»; tuttavia non

perde che la fiducia che “un gior-noverrà”.Ma chi sono per Augias i re-

sponsabili della morte di Gesùgiocatasi in quel pugno di ore?Non il potere romano in quantotale, perché Ponzio Pilato non fuall’originedella suacatturaetut-to sommato avrebbe voluto sal-varlo.Neppureloèilpopoloebrai-co in quanto tale, perché la frasedel Vangelo di Matteo che parladi“tutto ilpopolo”(echeèall’ori-gine dello stereotipo del popolodeicida) è giustamente mostra-tadaAugiasnellasuafalsità. I re-sponsabili per Augias sono piut-tosto i capi religiosi ebrei, Caifa e

Anna, esponenti dell’aristocra-zia religiosa ed economica, pro-fondamente seccati dalla predi-cazione rivoluzionaria di Gesù:«unmestatore uscito dalla fecciadel popolo che sobilla schiavi eprostitute». Augias inventa an-che un intrigo di corte dovuto aun consigliere di Pilato legato daun rapporto masochista con unaprostituta,Fillide.NellastoriografiasuGesù,nel-

lebugieeneisognicheogni inter-prete vi proietta, appare l’animaoccidentaleallepreseconglieter-niproblemidell’origineedelsen-so, del dolore e del morire, dellavita presente e della vita futura.Chi è dunque Gesù per Augias?

Non è certo il Figlio di Dio reden-tore dell’uomo, piuttosto «un uo-mo pio, di forte fede, tendenzial-mente mite anche se, in alcuneoccasioni,hacedutoascattid’iraogridato frasiminacciose»,quin-di anche “aspro, difficile”, e taleda essere classificato come “unagitatore”.NelcolloquioconLuci-lio, lo scrittore alter ego di Au-gias,Gesùspiega la suamissioneinterminidi “alternativapossibi-le”, di «vita libera dagli istinti,dal desiderio di possesso», e dicedi rifiutare «una fede chiusanell’ambito di una famiglia»,«che si limiti ai riti della sinago-ga, alla ripetizione meccanicadei versetti, all’obbedienza for-maledellaLeggeconilcuorevuo-to». Insomma un Gesù in lineacon laprofezia biblicae lamiglio-refilosofiamorale, capacediana-lizzare con lucidità le contraddi-zioni della religione: «Le struttu-

re religiose diventano spessouguali alle istituzioni politiche,creanogerarchie,poteri, interes-si, circola denaro, si mercanteg-giano favori, si parla e si scrivetroppo».UnGesùche,control’ob-bedienza all’istituzione, assegnail primato alla spiritualità. «Dicedi aver voluto renderegli uominiliberi, dai riti dalle forme, dai sa-cerdoti; libero ognuno con la suacoscienzadavantiaDio».Pococoerenteperòconquesta

intenzionedifondoèl’interpreta-zione di Giuda Iscariota fornitadaAugiasche, ispirandosialVan-gelo di Giuda, testo gnostico re-centemente scoperto, lo presen-

ta come il discepolo predilettoche consegna Gesù perché è ilmaestro stesso a chiederlo: macosì si pone la coscienza diGiudaliberadavanti aDio?Gesùal con-trario la inchioderebbe alla piùterribile tragedia.Altriparticola-ridel lavorodiAugiasnonconvin-cono, come la presentazione del-la spiritualità essena come mitee pacifica mentre gli esseni ave-vano una regola della guerra emostravano aspra intolleranzaverso leposizionialtrui.Ma, come ho detto, racconta-

re Gesù significa esporre la pro-priavisionedelmondo:quindiat-traverso il suo nuovo libro si in-contra la grande simpatia di Au-gias per il mondo classico; la suasimpatia per la figura storicadell’ebreoGesù; lasuatendenzia-le distanza dall’ebraismo istitu-zionale, e soprattutto la sua ine-quivocabile antipatia per il cri-

stianesimonatodallapredicazio-nedi sanPaolo.Nonpenso sia uncaso cheAugias lasci l’ultimapa-rola alle sprezzanti osservazionidi Tacito sui cristiani. Quanto al-la figuradiGesù,rimangonovali-de le parole di Schweitzer a con-clusione del suo capolavoro:«Egli vieneversodinoi comeunosconosciutosenzanome…Sirive-leràa coloro chegli obbediscono,sirivelerànellapace,nell’azione,nelle lotte e nelle sofferenze checostoro vivranno in comunionecon lui. Ed essi sperimenterannochi egli è, come si conosce un se-greto ineffabile».

UltimainchiestasuGesù

Sisusseguonopersonaggistoriciedaromanzomoltoviciniallarealtà

Èunuomocontroleistituzionireligiosecheassegnailprimatoallaspiritualità

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ILLIBROEIFESTIVAL

Leultimediciotto orediGesù

(Einaudi, pagg. 252, euro20)CorradoAugias lopresenteràvenerdì11alle 21.15alFestival diMantova; il 12aCamogli (ore18.30)e il 16aPordenonelegge(ore21)

VITOMANCUSO

Tra fiction e saggio, Augiasracconta la fine di Cristo

CARAVAGGIO:FLAGELLAZIONE