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n.19 - 2011 IL PRIMO MENSILE DI CALCIO E ... ALTRI SPORT [email protected]

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“Per la Sambenedettese non

Il suo scudetto l’ha vinto, si chiama sal-vezza. E se l’è conquistato in una do-menica di metà maggio contro un cor-

regionale, l’ascolano Beppe Iachini, già in B col Brescia da qualche week-end. Il Cesena che resta in serie A porta la firma di Massimo Ficcadenti, nato a Fermo il 6 novembre 1967, originario di Mon-tottone (centro collinare della provincia fermana), dal 1990 residente a Verona. Ficcadenti, mettendo il timbro sulla per-manenza in serie A, in terra di Romagna ha scritto una pagina di storia, serie A che qui (ricordiamolo) mancava da vent’an-

ni. E poco importa se le strade si sono poi ufficialmente separate, “nessun problema, dopo di me verrà un altro allenatore come io succederò a qualcuno in un’altra squa-dra, nel calcio tutto scorre” sottolinea, met-tendo in risalto quella che è un po’ la sua filosofia. Nel calcio moderno dove ci sei se appari Massimo Ficcadenti, sposato, due figli, è l’antidivo per antonomasia. “Il la-voro deve rimanere separato dalla famiglia - riflette - è una questione di privacy, tutti cercano di sapere e poi pubblicano quello che vogliono, io faccio tutto questo per pro-tezione”. Giovane, schivo, di poche paro-le, da sempre preferisce far parlare i fatti. L’abbiamo incontrato a Pievesestina di Cesena (Hotel Unaway) nella settimana successiva la conquista matematica della salvezza. Flashback. A casa Ficcadenti la passione per il calcio è pulsante. “Mio fra-tello Tiziano, più grande di me, ha giocato nei dilettanti, mio padre è stato dirigente della squadra del paese”. Massimo fin da piccolino respira aria e pallone. Primi cal-ci a Grottazzolina, a due passi da casa. “Il mio primo allenatore alla Grottese è stato Paolo Bottoni - ricorda - giocava con la pri-ma squadra e allenava i Giovanissimi. Poi sono andato alla Sangiorgese, sono rimasto 3 anni, 2 di Allievi nazionali e un anno di Interregionale, c’erano ragazzi di quali-tà come Carassai, Zega…io giocavo con Massimo Cardelli (nella stagione appena archiviata allenatore della Folgore Falero-ne in Promozione, ndr), poi nel 1985 sono

passato alla Sambenedettese, Massimo ar-rivò l’anno dopo”. Quattro anni di Samb (serie B) e un aneddoto datato 21 giugno 1987: “Ero studente all’Itis di Fermo, ho fatto fino al 5° anno, qui c’è un episodio da raccontare che ancora mi porto dentro: il sabato e il lunedì avevo gli esami per il di-ploma, la domenica giocavamo a Bari una partita decisiva per la salvezza. Come andò la storia? Vincemmo 4-3 e ci salvammo ma l’esame saltò e pure quel diploma, che non ho preso mai. Ecco quello che il calcio mi ha tolto…”. Ma il calcio (poi) gli ha dato le esperienze da professionista di Messi-

na, Verona, Torino, Ravenna. A Torino e Verona ha vinto due campionati (dalla B alla A). “La gente, il tifo, queste sono piazze che ti rimangono dentro”, per questo lassù è un mito vivente. A 33 anni dice stop al calcio giocato, corso a Coverciano, arriva la prima esperienza in panchina (“Al Fio-renzuola tramite Gianni Rosati, anche se era più che altro una collaborazione”), il master con Di Carlo, Allegri, Colantuono, Maran e Somma. “La stagione vera da al-lenatore l’ho cominciata nel 2003 a Pistoia in C1”, poi tre anni a Verona, ed ecco la Reggina (2007), dove conosce un epilogo amaro: l’esonero. “Non la considero co-munque un’esperienza negativa – precisa subito – anche nelle situazioni peggiori c’è sempre qualcosa di positivo. E poi si ragio-na sugli errori commessi”. L’11 novembre 2009 diventa l’allenatore del Piacenza (serie B) sostituendo l’esonerato Fabri-zio Castori, marchigiano di San Severino Marche, oggi all’Ascoli. Con lui il Piacenza ritrova gioco e risultati, conquistando la salvezza alla penultima giornata. “Squa-dra giovane, eravamo penultimi, facemmo un’impresa”. E siamo alla storia recente, al Cesena, “il risultato più importante della mia carriera”. Non ha un allenatore di riferimento Ficcadenti (“Ogni allenato-re ti dà comunque qualcosa…”) come non ha - anzi sì, ma non rientra nella classica triade MilanJuveInter - una squadra del cuore: “E’ un nome impensabile, diciamo che è anche scomparsa…”, sorride. A Mon-tottone torna ogni 3-4 mesi. “Il legame con la mia terra è forte – sottolinea – ma sono ormai vent’anni che sono andato via dal paese, dopo San Benedetto del Tronto ho cominciato a girare l’Italia e si è chiusa la mia parentesi con le Marche. Tra Montot-

Massimo Ficcadenti, originario di Montottone (piccolo centro in Provincia di Fermo), è l’artefice della salvezza

Massimo Ficcadenti mentre sfoglia l’ultimo numero di Marche in Gol

Ficcadenti con la maglia del Torino stagione ‘97/’98

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tone e Fermo, dove ho studiato, ho ancora qualche amico di vecchia data, poi succede che si fanno lavori diversi e si finisce per sentirsi sempre di meno. Se seguo qualche squadra marchigiana? La Samb, ci sono legato perchè ci ho giocato, sì la seguo, ho qualche amico, conosco mister Palladini…L’Ascoli? Con le mie squadre ci ho giocato contro diverse volte ma se mi chiede se sono stato mai vicino alla panchina bianconera beh, rispondo di no, anche per il mio tra-scorso alla Samb”. Cosa cambierebbe nel calcio di oggi? L’analisi di Ficcadenti non fa una grinza: “Noi siamo italiani, con i no-stri pregi e con i nostri difetti, per cambiare qualcosa bisogna cambiare le teste degli ita-liani. Spesso si dice gli inglesi, i tedeschi…noi facciamo le cose all’italiana. Prendete le trasmissioni sportive: da noi cominciano alla mattina e durano fino a mezzanot-te, in Inghilterra durano invece lo spazio dell’evento e poi tutto finisce. In Inghilterra le televisioni vendono le partite, da noi ven-dono lo spettacolo che per carità, fa anche piacere, ma poi succede che lo sportivo che va allo stadio quando torna a casa e ascolta i vari commenti in tv si lascia influenzare il suo giudizio. Allo stadio uno si fa un’idea, quando va casa cambia opinione. E questo non è il massimo dell’obiettività”. E’ tosto Ficcadenti, chissà cosa avrebbe fatto se la sua vita non si fosse coniugata col calcio? “E’ difficile dirlo - sottolinea - forse avrei studiato come mio fratello, trovato un po-sto di lavoro…ma io come mestiere volevo fare l’allenatore e ci sono riuscito, forse avrò anche delle qualità…”. Altrochè! La sal-vezza del Cesena è una qualità certificata. (g.g.)

dai nostri inviati a CesenaGianluca Giandomenicoe Roberto Cruciani

Una piccola realtà ancora tra le big del calcio italiano. Si riassu-me in una frase la stagione del

ritorno, a 19 anni di distanza, in serie A del Cesena. Obiettivo massimo, nean-che a dirlo, la salvezza. Mission impos-sibile stando ai bookmaker che, nei pro-nostici di inizio stagione, davano quasi per spacciata la squadra di Massimo Ficcadenti, giunto in Romagna durante l’estate per prende il posto di Pierpaolo Bisoli, un mito in bianconero dopo la

doppia promozione in 2 anni dalla Pri-ma Divisione alla A. Nessun proclama ma grande concretezza e tanto lavoro la ricetta per un Cesena che stupisce fin dall’esordio con il punto conquistato all’Olimpico contro la Roma. Per Ficca-denti non mancano momenti difficili come la sconfitta casalinga nel derby con il Bologna e la contestazione della tifoseria. Il presidente Campedelli lo conferma e il finale di stagione è tutto bianconero con il successo casalingo sul Brescia che regala la salvezza con 90 minuti d’anticipo. Un capolavoro. “A Cesena - esordisce Ficcadenti - ho conse-guito il risultato sportivo più importante della mia carriera. Nessuno ci sperava ma ci siamo salvati con 43 punti: book-maker contrari, con la tifoseria c’è stato qualcosa legato anche al vecchio allena-tore (Bisoli, ndr), qualche incompren-sione che non ha influito negativamente sull’esito finale, tutto bene invece con il presidente”. In suo favore numeri da far “gonfiare” il petto: “Abbiamo fatto il numero maggiore di vittorie in serie A nella storia del Cesena, siamo stati l’unica squadra a vincere con due gol di scarto sul Milan senza dimenticare Nagatomo: un successo tecnico per me ed economico per la società. Credo che siamo stati bravi tut-ti quanti, i meriti vanno condivisi con tut-ti coloro che hanno contribuito a questo traguardo”. Non una parola fuori posto

né la voglia di accentrare tutti i meriti su se stesso: non è nello stile di Ficca-denti che guarda al futuro con serenità dopo aver rescisso proprio col Cesena: “Il futuro? Non è un problema per me non accasarmi subito, posso anche stare un po’ in vacanza. Occorre scegliere la situa-zione tecnica, ambientale e dirigenziale giusta dove poter lavorare bene, l’allena-tore è l’anello debole, se sbaglia a pagare è solo lui. Nel calcio tutto va avanti, dopo di me verrà un altro, uno deve fare il proprio lavoro e non speculare sul lavoro altrui. Bisogna fare il proprio lavoro”. Scorren-do le gare della stagione in corso sono ben chiari i momenti della svolta: “For-se Bologna, il 2-0 di Bologna è stata la svolta del campionato e la rivincita dopo la sconfitta dell’andata. Sono molto im-portanti anche le vittorie con il Chievo e quella di Marassi con la Sampdoria”. Negli ultimi anni molti tecnici hanno provato l’esperienza all’estero ma per il momento questo pensiero non stimola particolarmente Ficcadenti: “Bisogna vivere le cose passo dopo passo. Un obiet-tivo è stato raggiunto, ora avanti con il prossimo. L’esperienza all’estero piace a tutti ma bisogna vedere dove, come, con quale squadra. Tutto diventa positivo se la scelta si rivela giusta: l’importante per me, adesso, è confermarmi qui in Italia”. La politica dei piccoli passi ma sempre a testa alta. Un vero marchigiano. (r.c.)

ho mai preso il diploma”con il piccolo Cesena nella serie A dei big: “Era il 1987, giocavamo a Bari per rimanere in B, saltai l’esame...”

L’arrivo in punta di piedi, qualche tensione con la tifoseria, il sostegno di Campedelli, la scoperta di Nagatomo, la salvezza

L’ESPERIENZA DI CESENA

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PENNA SAN GIOVANNI. Scende la luce della sera in un venerdì di fine maggio, condizione ideale per una chiacchierata autorevole ma informale. Ecco la defini-zione esatta per l’incontro con Riccardo Cucchi, romano, classe 1952, che da 30 anni racconta il calcio alla radio con la sua inconfondibile voce. Arriva nelle nostre parti in occasione di “Un libro al mese”, festival organizzato dal comune di Penna San Giovanni dove presenterà il suo libro “Clamoroso al Cibali” dedi-cato a “Tutto il calcio minuto per minuto”, trasmissione storica che ha compiuto 50 anni lo scorso 10 gennaio. L’incontro per questa intervista arriva qualche ora prima della presentazione al pubblico del libro, presso il teatro Flora: “Non conoscevo queste zone delle Marche: posti incantevoli, piacevoli da visionare”. Il discorso si spo-sta subito sul calcio, sui suoi maestri e sul modo di intendere la professione oggi e in passato. “Molto è cambiato rispetto agli anni ’60 quando i campi collegati erano solo tre e venivano trasmessi solo i secondi tempi per fare in modo che non si svuotassero gli stadi. Si parlava di calcio solo lì, durante la settimana nulla o quasi a differenza di quanto accade oggi dove una partita viene analizzata in mille modi differenti. Era un calcio più semplice e facile da raccontare: fuga dell’ala, cross al centro per l’attaccan-te…Più spazio alla fantasia con Rivera che poteva giostrare con maggiore tranquillità. Oggi cambia il calcio e il racconto dello stes-so: il Barcellona va in porta dopo oltre 70 passaggi e quindi bisogna adeguarsi mante-

nendo altissimi i ritmi. Gli errori? Ci sono e si saranno sempre. Siamo uomini e sbaglia-mo: abbiamo solo i nostri occhi e, a volte, il supporto di un monitor: spesso in certi stadi è difficile identificare chi ha segnato, ad esempio Udine, l’Olimpico e il vecchio Delle Alpi. Quello nuovo no, è uno spettacolo”. In certi stadi invece raccontare la gara è un piacere: “Il mio preferito è l’Artemio Franchi dove puoi sentire anche l’odore dell’erba”. Ricordi marchigiani“Tante volte sono stato al Del Duca – rac-conta, aprendo il libro dei ricordi – fan-tastico il ricordo di un appassionato Rozzi, in campo con i suoi calzini rossi portafor-tuna. Ricordo Juary, un funambolo che faceva impazzire i tifosi ascolani ma anche un Ascoli-Juventus con gol degli ospiti alla fine e gli ascolani arrabbiatissimi. La no-stra cabina confinava con un settore della tribuna. Ricordo un signore che ascoltava la radiolina, ‘controllando’ ciò che stavo dicendo e riprendendomi se non era d’ac-cordo, al massimo però con un buffetto e un gesto simpatico verso la nostra postazione. Bellissimo”. Non solo Ascoli tra i ricordi di Cucchi: “Poche volte ad Ancona, invece tan-te volte sono stato a San Benedetto in B. An-dare al Ballarin era motivo di orgoglio per noi che eravamo agli inizi. Il Ballarin era uno spettacolo di pubblico: ricordo Saba-tino D’Angelo, carissimo collega che mi ha insegnato molto come del resto anche i tec-nici che erano veramente dei maestri: uno di questi era Monarca, personaggio mera-viglioso della sede di Ancona. Utilissime le

sue indicazioni”. Parlando di calcio e delle Marche impossibile non citare Tonino Carino e quel Novantesimo minuto: “La forza di Paolo Valenti fu quella di cam-biare le carte in tavola con professionisti che non dovevano più nascondere il loro tifo per la squadra del cuore. Parliamo di Luigi Nec-co a Napoli, Beppe Viola a Milano, Giannini a Firenze e un mito come Tonino ad Ascoli. La telecronaca tifosa di oggi? Non mi pia-ce, prima c’era stile. Non viene stimolata la capacità critica e non solo con gli occhi dei tifosi. Il mio sogno è un atteggiamento stile inglese dove si applaude al bel gesto di un attaccante avversario”.

Emozioni dagli stadi“Tante le gare difficili da dimenticare. Sen-za dubbio la prima radiocronaca: un Cam-

pobasso-Fiorentina di Coppa Italia, nel 1980 lavoravo nel capoluogo molisano. Era designato Ezio Luzzi, esperto di B, ma era malato. Mario Giobbe, capo dello sport al giornale radio chiamò il caporedattore chie-dendo se poteva mandare me che lavoravo in redazione: il giorno dopo fui convocato a Roma e iniziò tutto”. Non solo l’esordio ma una alcune finali da brividi: “Di certo Italia-Francia nel 2006: i giorni preceden-ti ero tesissimo e mi interrogavo, insieme a mia moglie, su cosa avrei dovuto dire in caso di successo. Alla fine decisi di non de-cidere e mi ispirai a Martellini nel 1982. In radio solo Carosio e Ameri hanno vissuto la stessa situazione. Poi la finale dell’Old Traf-ford Milan-Juventus in Coppa Campioni: straordinaria e irripetibile serata, un tifo vero, per lo sport”. Prima di arrivare alle radiocronaca però tanta gavetta da gior-nalista di cronaca e non solo: “Prima di essere radiocronista devi essere giornalista, raccontare le partite alla radio arriva dopo. Al concorso del 1979 in Rai Sergio Zavoli mi chiese di improvvisare una radiocronaca di una gara: non poteva sapere che quello fosse un mio passatempo da ragazzo e per me fu facile. Di certo fece un bell’effetto sulla com-missione. Il telecronista perfetto? La compe-tenza tecnica e la cultura di Sandro Ciotti unite alla straordinaria capacità descritti-va dell’eventi di Enrico Ameri”. Il tempo è volato. Arriva il momento di raggiungere il teatro: il racconto di una vita dietro ai microfoni merita di essere ascoltato se presentato con gli occhi luccicanti di pas-sione come quelli di Riccardo Cucchi.

IL PERSONAGGIORICCARDO CUCCHI

Trent’anni di vita sul campoMarche in Gol incontra Riccardo Cucchi, voce storica di “Tutto il calcio minuto per minuto”. Intenso il suo rapporto con la nostra regione: “Quanta passione al Ballarin di San Benedetto. Fantastico Juary e quel tifoso che mi ‘controllava’ al Del Duca…”

di Roberto Cruciani

Un momento della presentazione del libro: da sinistra Nicoletta Grifoni,Riccardo Cucchi, Massimo Carboni e Ubaldo Righetti

PROSSIMO APPUNTAMENTO “UN lIBRO Al MESE”

17 GIuGNO ALLE ORE 21,15PRESSO Il TEATRO FlORA DI PENNA SAN GIOvANNI.

PRESENTAzIONE DEl lIBRO DI CARLO MAZZONE

“uNA vItA IN CAMPO” SCRITTO IN COllABORAzIONE CON

MARCO FRANZELLI E DONAtELLA SCARNAtI.MODERATORE DEll’APPUNTAMENTO Il REDATTORE

DEllA SEDE RAISPORT DI MIlANO PIERGIORGIO SEvERINI, OSPITE DEllA SERATA Il

CAPOSERvIzIO DE Il MESSAGGERO BRUNO FERRETTI.

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SPECIALE MOtO

125 Gp. Ha preso il via a Misano la sta-gione 2011 del Campionato Italiano Ve-locità. Il pilota Paolo Giacomini del Motoclub Morrovalle che corre con il Team Italia Gabrielli ha chiuso la gara in 4^ posizione. Niente male per un pilota che mette il “naso” per la prima volta in un campionato dove si ritrova a combat-tere con piloti navigati e di ben altra espe-rienza. Tutto è filato liscio fin dalle libere di venerdì, dove, visti i tempi sul giro, si poteva già immaginare un buon piazza-mento in griglia di partenza. La giornata di Sabato come da pronostico ha confer-mato le buone prestazioni del mezzo e del pilota che sono valse la seconda fila. Gara un po’ più opaca invece, quando si è corso

nel paese Iberico. Sul nuovo (non per tutti purtroppo) circuito di Argon in Spagna appunto, Paolo Giacomini parte con il 15° tempo in prova e chiude la gara in 13° posizione. Non è mai riuscito a trovare il giusto feeling con la pista, non riuscendo ad esprimersi al cento per cento.La terza gara disputata sul veloce circuito di Monza ha visto la sfortuna come fe-dele alleata di Giacomini per l’intero we-ekend. Problemi di messa a punto hanno impedito al pilota di poter esprimersi al meglio, fin dal venerdì sono stati accusati problemi di carburazione che impedivano alla moto di essere pulita nell’erogazione e di poter sfruttare tutto il potenziale. Su questi piccoli bolidi infatti anche un’inezia

può far perdere decimi preziosi ad ogni curva che si trasformano inesorabilmente in uno o più secondi di ritardo sul giro, ri-spetto ai migliori. Come se ciò non bastas-se, in gara la partenza è stata disastrosa, la moto si è “seduta” ed è rimasta al palo per il tempo che è bastato a far sfilare tut-ti gli altri piloti. In sostanza al primo giro Paolo sfilava ultimo e con un bel distacco dal gruppo! La caratteristica di questo pi-lota è quella di non tirarsi mai indietro ne-anche davanti a situazioni difficili che demolirebbe-ro chiunque. Dopo aver iniziato una rimonta stre-pitosa termina la gara al 13° posto e, la cosa più incorag-giante a dimo-strazione della stoffa del pi-lota, è che per tutta la durata della gara Gia-comini ha tenuto un passo sul giro uguale a quelli che occupavano la quinta e sesta posizione dimostrando che, di fatto, era possibile giocarsela con tutti. Le gare sono queste e non si possono cambiare. La stoffa del pilota c’è, quindi ci saranno sicuramente altre occasioni per rifarsi. Minimoto. Anche il campionato Ita-liano Minimoto, ha abbassato la prima bandiera a scacchi della stagione 2011, in quel di Caserta su un tracciato tecnico ed impegnativo. Il pilota di Morrovalle Ro-berto Cecchi licenziato con il Motoclub Orioli Racing che è legato da un rappor-to di profonda amicizia con il Motoclub Morrovalle, inizia la stagione in “salita” . Caduto all’ultimo giro quando viaggiava in 5° posizione chiude al traguardo al 13° posto.La seconda, organizzata nel bellissimo motodromo di Castellana Grotte (pro-vincia di Bari), non va meglio in quanto si ripete il copione della prima. Per mante-nere la sesta posizione conquistata dopo una partenza sullo schieramento in posi-zione assolutamente sfavorevole, questo piccolo e caparbio pilota, cade a metà

gara e anche se prontamente ripartito, perde il contatto con il gruppetto dei pri-mi , e quindi termina la gara difendendo una undicesima posizione che non rende merito alle capacità del pilota. Per essere un pilota completo non basta essere velo-ce in qualche gara o per qualche giro ma bisogna altresì mantenere la concentra-zione e lucidità.

La terza gara si è svolta sul b e l l i s s i m o quanto sugge-stivo Kartodro-mo chiamato “Il Mugelli-no”. Sfidiamo chiunque a non indovina-re il perché gli sia stato dato questo nome infatti questa pista nasce su una porzione del parcheg-gio interno al

Paddock dell’autodromo del Mugello, vicino al rettilineo d’arrivo in prossimità della spettacolare staccata della curva S. Donato. Creato con lo stesso asfalto della pista dove corrono le Moto Gp, il tracciato è molto tecnico e difficile da decifrare, ca-pace di mettere in crisi frizioni e motori in quanto è alternata da curve “secche” con partenze quasi da fermo e un lunghissi-mo rettilineo preceduto da un curvone da fare con il gas spalancato. Alla partenza il Morovallese scattava dalla 7° casella e dopo un paio di bei sorpassi e complice una scivolata dei piloti che lo precede-vano sfilava al terzo giro in 4° posizio-ne. Verso metà gara la sua Minimoto ha avuto un cedimento della frizione che ha avuto quale conseguenza un vistoso calo di potenza, con posizioni perse ad ogni tornata. Termina la gara all’ottavo posto con grande rammarico in quanto il podio era alla sua portata. Ma come dicevamo prima le gare sono queste e l’inconvenien-te tecnico purtroppo,ci sta! Comunque il trend di questo ragazzo di appena 11 anni è in crescita e speriamo di vederlo presto sul podio.

Bandiera verde per il CIV

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SERIE D

Forse nemmeno nelle previsioni più rosee del tifoso più ottimista si poteva pensare alla vigilia ad

un campionato così. Alla sua prima sta-gione dal ritorno in Serie D, a 17 anni dall’ultima promozione in un torneo nazionale firmata a S.Angelo in Vado dall’allora tecnico Marco Venturini con l’attuale mister Gianluca Fenuc-ci in porta, la Jesina centra un quinto posto che è vale l’accesso ai playoff. E sostanzialmente non ci sono nemmeno grandi rimpianti per com’è andata la partita di Teramo dove i leoncelli, come solito, se la sono giocata alla grande. E, reduci dalla sfortunata trasferta abruz-zese Gianluca Fenucci ed il difensore Alex Marco Marini sono intervenuti, ospiti di Andrea Verdolini, negli studi di TVRS per raccontare un’annata comun-que strepitosa durante la diretta de “Le Marche nel pallone”. “Alcune vittorie che abbiamo ottenuto ad inizio anno - ha det-to Fenucci - ci hanno fatto subito capire che la strada che stavamo intraprendendo era quella giusta. Mi riferisco al successo ad Agnone o la vittoria in casa con il Rimi-ni. Ci stavamo accorgendo insomma che c’erano tutte le componenti necessarie per proseguire nel modo con il quale avevamo chiuso la splendida stagione passata”.

Già ma quali di queste compo-nenti a cui tu fai riferimento si è poi rivelata quella decisiva?“La mia esperienza ormai pluridecenna-

le sui campi di calcio mi portano a dire che alla base deve in ogni caso esserci la società. Per il resto infatti tutti siamo intercambiabili. Invece a Jesi tutta la di-rigenza ci è stata vicino sia nei momenti belli che in quelli, fortunatamente po-chi, meno belli e mi ha colpito molto vedere il presidente Polita commosso a S.Egidio quando abbiamo avuto la cer-tezza di raggiungere i playoff. Poi è chia-ro che in campo vanno i giocatori ma la base societaria è davvero solida”.

Ed anche per questo hai deciso in-sieme al ds Augusto Bonacci con 2 mesi di anticipo di proseguire il tuo rapporto con la Jesina.“Certo, non è che non ci ho pensato an-che perché ripetersi in un campionato che si prospetta ancora più impegnativo non sarà semplice, tutt’altro. E’ un modo però di intendere il calcio che condivido appieno e quindi abbiamo trovato un accordo”.

E qualche piccolo screzio con una parte minoritaria del pub-blico della tribuna… “Sono cose che ci possono stare. L’unica cosa che non mi piace è quando ci sono pregiudizi o preconcetti soprattutto ver-so alcuni giocatori che comunque stan-no dando il massimo. Il pubblico di Jesi comunque è a dir poco eccezionale”. L’ultima testimonianza in tal senso l’ha si è avuta proprio a Teramo dove erano

in 400 a tifare per i leoncelli che sembra-vano veramente giocare in casa. Quan-to a Marini chiare le sue intenzioni in merito al futuro: “Se mi piacerebbe rima-nere? Assolutamente sì. Mi sono trovato benissimo in questo gruppo e dipendesse da me…firmerei anche subito”. Come si vede insomma il futuro è già iniziato.

“Jesina10 e lode”Da matricola fino ai playoff. Fenucci:“le prime vittorie ci hanno dato convinzione”.Il difensore Marini: “Rimanere? Firmerei subito”

Spina:addio Samb

La notizia arriva all’indomani del 4-1 rimediato a Rimini, attra-verso una nota ufficiale: Ser-gio Spina la-scia la presiden-za della Sam-benedettese, le sue quote

societarie passeranno, a titolo gratuito, al vicepresidente Claudio Bartolomei e al dirigente-tesoriere Roberto Pignotti. Rin-graziamenti di rito da parte del presidente che fa il quadro dopo due annate alla pre-sidenza rossoblu, ringraziando tutti coloro che sono stati a lui vicino in questo periodo. Non si tratta comunque dell’unica novità in casa Sambenedettese: tre giorni dopo le dimissioni del presidente è arrivata la con-ferma per la prossima stagione di Ottavio Palladini alla guida tecnica. Definito an-che il nuovo responsabile dell’area tecnica: Catello Cimmino, nativo di Castellam-mare di Stabia ma che vive sulla Riviera del-le Palme da 17 anni, nell’ultima stagione ha ricoperto il ruolo di responsabile del settore giovanile.

le sue quote passano Bartolomei e Pignotti. Cimmino nuovo responsabile dell’area tecnica, Palladini confermato in panchina

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SPECIALE SOFt AIR

- Club del mese: Barracuda - MondoSoftair: le offerte del mese!

L'Associazione Sportiva Dilet-tantistica BARRACUDA 7.62 nasce nell'aprile 2004 a San Be-nedetto del Tronto (AP) per ini-ziativa di alcuni amici che gio-cavano insieme già dal 2001 e che decidono di spendere il loro tempo libero nella realizzazione di un gruppo unito non solo nel-lo sport ma soprattutto nell'ami-

cizia. In breve tempo al gruppo fondatore si uniscono altri ra-gazzi che con la loro determina-zione e volontà contribuiscono alla realizzazione di questo pro-getto. Inizialmente, come in tutti i club, si incontrano i primi pro-blemi, ad esempio trovare un buon campo di gioco, rientrare nella legalità e guadagnarsi la

fiducia delle forze dell'ordine, ma con grande impegno e serie-tà si riesce a superare tutti questi ostacoli. Il 9 luglio 2004 si di-venta ufficialmente un'Associa-zione Sportiva con regolare sta-tuto e si inizia a disputare molte amichevoli con altri club delle zone limitrofe con i quali si in-staurano ottimi rapporti. Nel 2005 si entra a far parte dell' A.S.N.W.G. partecipando a di-versi tornei, anche a livello na-zionale. Attualmente gli allenamenti si svolgono presso i campi di Grottammare, Cupra Marittima e Comunanza (in provincia di Ascoli Piceno) i quali, grazie all'ambiente boschivo, permet-tono di affrontare diverse tipolo-gie di gioco che vanno dalla classica con due bandiere alle più elaborate missioni recon e 24h. Oltre ad allenarsi, disputare amichevoli e tornei, durante la settimana i soci si incontrano

per organizzare cene e corsi (ad esempio di cartografia), un'otti-mo modo per stare tra amici e condividere la passione per il softair. Grazie al grande impegno del direttivo e di tutti i soci il Club vanta buoni risultati in molti tornei e la cosa più importante: il rispetto e l'amicizia di molti club, ottenuti con l'ONESTA' e la SIMPATIA. Il Club è sempre ben disposto ad accettare tutti coloro che vo-gliono avvicinarsi allo sport del softair, infatti per chi vuole pas-sare una domenica diversa dalle altre, l'Associazione mette a disposizione l'attrezzatura che comprende: fucile, pallini, divi-sa mimetica e maschera di pro-tezione. web: www.barracudasoftair.com mail: [email protected]

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Un recente passato caratterizzato dalle feste per il triplete, un imme-diato futuro che invece vede una

D da protagonista. L’Ancona 1905 riparte in vista della prossima stagione e lo fa in grande stile in vista della prossima stagio-ne con la presentazione sulla nave “Armo-nia” della MSC Crociere, partner dorico. E’ salpata dunque in questo suggestivo e inedito scenario l’avventura nel nuovo

tecnico Massimiliano Favo, origina-rio di Napoli ma residente nel capoluogo marchigiano. “La voglia è quella di rega-lare gioia e far divertire i nostri tifosi in un campionato difficile come quello di serie D. Il budget messo a disposizione dalla società per completare la campagna acquisti è di buon livello e dunque si può veramente fare un ottimo lavoro, naturalmente tenendo in debita considerazione il fattore under, fon-

damentale in questa categoria”. Motivazio-ni importanti per un tecnico giovane per quanto riguarda l’esperienza in panchina ma reduce da un’ottima stagione alla gui-da dell’Atletico Trivento. Ancona è una piazza con esigenze decisamente diverse da quella molisana e di sicuro il presiden-te Andrea Marinelli vorrà recitare un ruolo da protagonista. “Fin da subito, chi sarà chiamato a vestire questa maglia, do-

vrà ca-pire che calore e che pas-sione può r e ga l a r e q u e s t o ambiente. La nostra intenzione è quella di disputare al- cune amichevoli al Dorico e al Del Conero per guadagnare tempo anche a livello di ambientamento”. Non solo novità palla guida tecnica ma anche e soprattutto a livello di segrete-ria dove è tornato ai servizi dell’Ancona Mauro Minardi: in carriera ha lavora-to anche con Vigor Senigallia, Vis Pesaro, Riccione, Torino e Fano. “L’entusiasmo del presidente è contagioso – afferma Minar-di – ho passato ad Ancona anni di vittorie, passando dalla C2 alla B. L’augurio è quel-lo di vivere insieme altri successi”. Dopo due novità arriva invece una importante conferma nel ruolo di direttore sportivo, ricoperto nella prossima stagione ancora da Donato Andreucci: “Personalmente ero pronto a fare un passo indietro, qualora mi fosse stato chiesto. Sono a disposizione della società e lo faccio con grande entu-siasmo. Un primo giudizio su Favo? Direi ottima. Ha un’idea di calcio offensivo, chie-de giocatori dotati tecnicamente in modo da sviluppare un gioco entusiasmante: co-munque per la serie D sarà fondamentale lavorare bene sul fronte under”. Ecco dun-que che la nuova (fino a un certo punto) Ancona prende il via tra conferme e volti nuovi con l’identico obiettivo maturato lo scorso anno: essere protagonista fino alla fine, senza lasciare nulla di intentato in versione tipicamente da ‘cannibale’.

ECCELLENZA

Salpa la nuova Ancona!Presentazione su una nave di crociera, Favo mister, Andreucci confermato ds, Minardi dietro la scrivania

Mister Favo e il presidente Marinelli nel giorno della presentazione

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ECCELLENZA

Gol amari per Tonici

E’ il re dei bomber del campionato di Eccellenza anche se, nonostan-te il titolo di capocannoniere vin-

to, ha poca voglia di festeggiare. Si tratta di Andrea Tonici, 30 anni compiuti a gennaio che ha bucato ben 26 volte la porta avversaria (24 in campionato e 2 nei playoff) con la maglia del Tolentino. Peccato per quelle due finali in un’annata veramente ottima dopo i 18 gol realizzati lo scorso anno con la maglia del Torconca nel campionato di Eccellenza (Emilia Ro-magna). “Credo che essere protagonisti in un’Eccellenza di così altro valore come quel-la di questa stagione è veramente motivo di grande orgoglio anche se l’annata, come ri-peto, non è stata particolarmente felice”.

Qual è il rammarico maggiore in questa annata calcistica?“Senza dubbio le due finali perse hanno lasciato l’amaro in bocca per il modo in cui sono arrivate: con l’Ancona ai calci di rigore e contro la Vis Pesaro a pochi mi-nuti dal termine in una gara comunque aperta ad ogni risultato. E’ brutto perdere due finali nella stessa stagione perché in parte vanifica lo straordinario lavoro fatto dalla squadra, dallo staff e dalla società”. A livello personale comunque è stata l’ennesima stagione positi-va, in termini realizzativi. “Da questo punto di vista senza dubbio; segnare tanto è motivo di orgoglio e devo dire che di stagioni positive ne ho vissute diverse: Acqualagna, Recanatese, Vis Ma-cerata e Torconca sono state esperienze importanti. I gol però rimangono sulla carta se non riesci a concretizzarli con

un successo a livello di squadra, cosa che questo Tolentino avrebbe ampiamente meritato dopo aver lottato spesso alla pari con Ancona e Fermana. Credo che ognu-na di queste squadre in un altro girone di Eccellenza avrebbe potuto primeggiare”.

A Tolentino come ti sei trovato?“Molto bene. Ambiente che vive di calcio, società molto presente che ti mette nelle condizioni migliori e un gruppo molto ben costruito che ha lavorato ottimamen-te. Sul mister non devo dire molto, lo co-noscevo bene e devo dire che con lui si la-vora al meglio. Un ambiente ideale quello cremisi”.

C’è stata polemica sul fatto che una squadra come la Vis Pesaro che ha chiuso a -23 dalla Fermana e -13 da voi si sia imposta nei pla-yoff. “Faccio i complimenti alla Vis perché nei playoff ha giocato molto bene dimostran-do la sua forza. Le regole erano queste fin dall’inizio ma credo che bisognerebbe mettere un limite, magari tra seconda e terza in classifica, oltre il quale non si pro-cede ai playoff. Bisogna ridare maggiore valore a quanto espresso dalla classifica”.

Tatticamente, quale tipo di attac-cante preferisci avere al tuo fian-co?“Sono un giocatore che vive per il gol, alla Inzaghi. Non ho grandi preferenze, sono io che mi adatto al mio compagno di re-parto, posso giocare da prima o seconda punta ma in generale rientro poco perché il mio obiettivo è puntare la porta avver-

saria”.

Dopo due sta-gioni con oltre 40 gol all’attivo, pensi al salto di categoria?“Pensarci è norma-le ma a 30 anni non ne faccio un’osses-sione. Mi interessa maggiormente va-lutare il progetto che c’è dietro: me-glio un torneo di Eccellenza da protagoni-sti e fatto con basi importanti, rispetto ad un eventuale salto nel buio. Mi incontrerò

presto con il Tolentino e valuteremo al meglio”.

Il re dei capocannonieri non riesce a sorridere nonostante le 26 reti con il Tolentino: “Perdere due finali nella stessa stagione fa malissimo…”

Cagliese, è Eccellenza“Bentornata sua Eccellenza”. Ecco la scritta che campeggia sulle magliet-te celebrative della Cagliese che ha festeggiato il ritorno nella serie A dei dilettanti nello spareggio di Falconara vinto contro il Potenza Picena: 2-0 in favore della squadra guidata da Mas-simo Scardovi, grazie alle reti realizzate da Cossa e Cabello. Festa grande per il pubblico pesarese presente al Roc-cheggiani in una gara molto intensa dal punto di vista del ritmo, con il Po-tenza Picena uscito tra gli applausi del

numeroso pubblico di fede potentina presente. Entusiasta il tecnico Scardovi nel dopo gara: “Merito dei ragazzi che hanno avuto la meglio di un avversario ostico che nel primo tempo ci ha messo in difficoltà. Potevamo conquistare l’Ec-cellenza già in campionato ma devo dire che questo successo premia questo grup-po che ha conquistato anche la Coppa Italia. Per me una bella soddisfazione: dopo l’annata alla Vis Pesaro mi sono ri-messo in gioco e devo dire di essere molto soddisfatto”.

Il successo di Falconara sul Potenza Picena lancia la squadra di Scardovi che fa il bis dopo il trionfo di Coppa Italia

l’esultanza della Cagliese di mister Scardovi

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10 n. 19

La B nelle sue maniServizio a cura di Enrico Scoppa

Romano Mengoni, preparatore atleti-co del Gubbio fresco di promozione in se-rie B, è stato premiato con il “Cronometro d’oro”, massimo riconoscimento assegna-to ai migliori preparatori della stagione di A, B e Lega Pro. Insieme a lui c’erano i colleghi di Udinese e Siena. La premia-zione è avvenuta durante l’assemblea dell’associazione Assopreparatori a Firen-ze. Romano Mengoni, 50 anni, è di Mon-tecassiano (Mc). Sposato con la signora Lucia, è padre di tre figli: dalla stagione 2000/2001 lavora, e con successo, con società professionistiche. Mengoni è un grande appassionato di calcio, diplomato Isef, allenatore di base e di calcio a 5, pre-paratore atletico professionista, gestisce da più di vent’anni il centro di riabilitazio-

ne Aretè

Sport e Medicina a Montecassiano. Il suo background professionale affonda le ra-dici nell’esperienza maturata in moltepli-ci ambiti nelle vesti di giocatore, arbitre, allenatore, dirigente di società sportive e dirigente federale. Tante esperienze, sem-pre con il dolce profumo della vittoria. I suoi ultimi due successi quelli conquistati con il Gubbio: dalla Seconda Divisione alla serie B.

Professore o mister, si racconti?

“La prima esperienza è stata vissuta con la Maceratese in serie C2 quindi due sta-gioni consecutive con il Gubbio, due con lo Spezia, nella stagione 2005/’06 sono tornato a lavorare con l’Ancona in C2, poi di nuovo con la Maceratese nella stagio-ne 2008/’09”.

Il rapporto poi si è interrotto?

“Sì. Il rapporto con la Maceratese si è in-terrotto strada facendo, sono ritornato a Gubbio richiamato da Gigi Simoni”.

Quante stagioni complessivamen-te con il Gubbio?

“Sei stagioni con due subentri, due playoff di cui uno vinto. Nella stagione 2002/’03 finale persa (1-0) con il Rimini che poi salirà in serie B, playoff vinti la passata stagione, ultima gara (2-0) con il San Ma-rino e promozione in Prima Divisione, la vecchia C2”.

Al termine di questa stagione la promozione in serie B…

“Una promozione straordinaria, il Gubbio torna in serie B a di-

stanza di cinquant’anni”.

Qualche aneddoto da raccontare?

“Merita essere ricordato il fatto che due stagioni fa quando sono stato ri-chiamato a Gubbio alla corte di Simoni c’era-no ben 18 giocatori bloccati per infortuni di natura muscolare. C’era da mettersi le mani nei capelli ma con lavoro e senza

forzature siamo riu-sciti a venirne fuori”.

Quello del preparatore atletico è un lavoro delica-tissimo.

“Sicuramente un lavoro che devi fare cono-scendo non solo le caratteristiche fisico-atletiche dei ragazzi che la società ti mette a disposi-zione. Il lavoro da svolgere non è solo quello che fai sul campo. Dei ragazzi devi cono-scere tante cose, ad esempio cosa mangiano, le loro abitudini, come e quanto dormono, lo stile di vita. Tut-ti questi elementi messi insieme ti aiutano a fare un quadro della si-tuazione che ti fa lavorare meglio consentendoti di consegnare all’allenato-re la squadra in condizioni ideali per af-frontare una gara e soprattutto vincerla”.

1) Mengoni a colloquio con il direttore tecnico Gigi Simoni

2) Nel giorno della festa per la promozione in B con il fratello

3) Insieme a mister vincenzo Torrente in una seduta di allenamento

Quello del

IL PROtAGONIStAROMANO MENGONI

E’ il montecassianese Romano Mengoni il segreto del Gubbio dei miracoli: “Quando sono arrivato c’erano 18 giocatori bloccatiper infortuni muscolari e piano piano ne siamo venuti fuori”.

ne Aretè Il rapporto poi si è interrotto?

“Sì. Il rapporto con la Maceratese si è interrotto strada facendo, sono ritornato a Gubbio richiamato da Gigi Simoni”.

Quante stagioni complessivamente con il Gubbio?

“Sei stagioni con due subentri, due playoff di cui uno vinto. Nella stagione 2002/’03 finale persa (1-0) con il Rimini che poi salirà in serie B, playoff vinti la passata stagione, ultima gara (2-0) con il San Marino e promozione in Prima Divisione, la vecchia C2”.

Al termine di questa stagione la promozione in serie B…

“Una promozione straordinaria, il Gubbio torna in serie B a di

stanza di cinquant’anni”.

Qualche aneddoto da raccontare?

“Merita essere ricordato il fatto che due stagioni fa quando sono stato richiamato a Gubbio alla corte di Simoni c’erano ben 18 giocatori bloccati per infortuni di natura muscolare. C’era da mettersi le mani nei capelli ma con lavoro e senza

forzature siamo riusciti a venirne fuori”.

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PROMOZIONE

Monturanese, bentornata in Eccellenza

L’urlo liberatorio arriva in un pomeriggio di sole al Roccheggiani di Falconara davanti al pubblico delle grandi occasioni: la Monturanese

ritrova l’Eccellenza a distanza di un paio di stagioni al termine di una battaglia lunga 120 minuti contro un Potenza Picena mai domo. Un duello serrato quello con gli uomini di Giuseppe Santoni che ha caratterizzato tutto il finale di stagione fino allo spareggio di Falconara, risolto 3-1 in favore dei biancoazzurri. Al triplice fischio si scatena la festa soprattutto per chi come Fabrizio Grilli (nella foto sotto durante l’intervista per QuellicheTV), capitano e simbolo con i suoi 47 anni, torna a vincere uno spareggio a distanza di 27 anni da quello che consegnò la serie D alla ‘sua’ Monturanese contro la Vis Pesaro: “Una grande soddisfazione personale ma soprattutto per squadra e dirigenza: dopo l’Arquata eravamo noi la squadra più forte. Onore al merito al Potenza Picena ma credo che il risultato

della finale sia meritato. Una vittoria per la mia famiglia, ai miei compagni di squadra e ai monturanesi che spero di rivedere in massa allo stadio. Un’altra stagione? Perché no, l’Eccellenza è una splendida categoria, un altro anno lo vorrei fare. E poi smetto sul serio”. Soddisfazione ovviamente anche nelle parole del presidente Giorgio Diomedi che ha sempre creduto, anche nei momenti più difficili della stagione, alle potenzialità di questo gruppo: “Credevo in questa squadra fin dall’inizio e ancor di più dopo quanto successo all’Arquata ma il duello con il Potenza Picena è stato serrato fino alla fine anche nello spareggio dove siamo riusciti a recuperare lo svantaggio iniziale. I meriti del mister? Molti. Lui è con i ragazzi tutti i giorni, li conosce benissimo mentre noi riusciamo a seguirli principalmente in occasioni delle partite. Una dedica va a Fabrizio Grilli, nonostante l’età un autentico ragazzino. Sono convinto che continuerà ancora una stagione almeno, un simbolo di questa squadra”. Parola

anche a Luca Cerqueti, subentrato a Emidio Oddi nel corso della stagione, con l’obiettivo di raggiungere i playoff. “In questa gara siamo stati bravi a reagire dopo lo svantaggio, continuando a fare il nostro gioco. Nel finale i cambi ci hanno premiato. Certo, nessuno si aspettava questo successo, né la società me lo aveva chiesto quando sono arrivato: l’obiettivo erano i playoff. E’ stato un sogno ottenuto con una splendida rincorsa, visti i tanti punti di distacco dal vertice che abbiamo dovuto recuperare. Grande rimonta nel girone di andata poi l’assenza di Cuccù si è fatta sentire in alcune gare ma i ragazzi hanno stretto i

denti, cementando un gruppo fantastico che merita questo splendido risultato”. Tra i protagonisti anche il direttore sportivo Giuseppe Sfredda che però, a bocce ferme, ha annunciato di dover abbandonare questo ruolo: “Gli impegni lavorativi – ha affermato Sfredda – mi impediscono di stare vicino ad una squadra che si allena al pomeriggio come la Monturanese. Sono stati due stagioni meravigliose e raggiungere l’Eccellenza è stato veramente stupendo”.

la squadra di Cerqueti supera il Potenza Picena allo spareggio e fa festa. E capitan Grilli, 47 anni, guarda al futuro: “Ancora un anno lo vorrei fare”

“Che gioiaquesta salvezza”

Chiamatela pure impresa quella compiuta dalla Vigor Pollenza

che ha ribaltato la sconfitta del match di andata superando di misura il Si-rolo Numana grazie al gol numero 18 in stagione di Alex Giannandrea. E sarà ancora Promozione! Un finale di gara vietato ai deboli di cuore che ha esaltato una Vigor che ha chiuso la partita in 9 uomini: “Gioia incredibile – esordisce il presidente Giuseppino

Marinangeli (nella foto) - al termine di un match spigoloso. Gara difficile da sbloccare, ci siamo riusciti su rigore. Poi l’arbitro è andato in confusione e siamo rimasti in 9 per le espulsioni di Piccinini e del portiere Vita, sostituito da Leonar-do Maccari, classe ’92, all’esordio. Ultimi minuti da brividi ma alla fine ci siamo salvati e questa è una grandissima sod-disfazione dopo 36 giornate estenuanti. Mister Fermanelli? Onore al merito di Micarelli che ha dato il suo contributo, con Fermanelli la squadra ha ritrovato subito i risultati e la convinzione, rimet-tendo a posto la stagione”.Bella anche la cornice di pubblico sugli spalti: “Oltre 400 spettatori a Pollenza sono qualcosa di eccezionale”. Citazio-ne per il bomber Giannandrea: “A 16 anni giocava in Promozione, ora a 24 è un giocatore esperto. Ha ancora un anno di vincolo con noi ma se arrivasse l’occasione buona per un salto di cate-goria, sarebbe proprio il momento giu-sto”. Infine il futuro della Vigor. “Adesso preferiamo goderci questo momento ma di certo occorrerà un seria riflessione per dare un futuro alla squadra. Dodici anni di presidenza iniziano a farsi senti-re”. Parole di commiato?

vIGOR POLLENZA

Il gol di Giannandrea regala la salvezza alla squadra del presidente Marinangeli: “Che sofferenza ma ora, dopo 12 anni di presidenza, potrei passare la mano”

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Pesaro

I neroverdi da neopromossi puntavano alla salvezza: è arrivata la Prima categoria e il titolo regionale. Patron Roscini: “Ma che sofferenza l’ultima di campionato con la Maior!”

Calcinelli, da matricolaa regina della Seconda categoria

Partire per salvarsi e ritrovarsi ad essere la squadra più forte delle Marche per quanto riguarda la Seconda categoria. In altre parole

ecco il Calcinelli Saltara, formazione neopromossa nel girone B di Seconda ca-tegoria che si è resa protagonista di una seconda parte di campionato veramente sopra le righe. Un duello serrato con il Cantiano: prima l’inseguimento e poi il sorpasso con ben 4 punti di vantaggio. Ar-riva un periodo di appannamento, è fisio-logico, e arriva il momento di cambiare: mister Raimondo Parlani si dimette e la società di affida ad Alberto Tom-bini, ex difensore prima e dirigente poi del Fossombrone nell’era Bikkembergs, al suo primo incarico da tecnico. La squa-dra regge e trionfa nel girone B all’ultima giornata quando è chiamata a difendersi dall’assalto del solito Cantiano: sabato 30 aprile c’è la Maior, gara insidiosa come tutti i derby. Il gol sembra non arriva-

re ma a quindici minuti dalla fine è una punizione di Ferri a dare il via alla festa neroverde prima che la rete di Frattani metta al sicuro il risultato. Già questo ba-sterebbe per rendere l’annata straordina-ria ma i ragazzi di Tombini hanno scritto, nelle finali per il titolo di categoria, un’al-tra pagina di storia. Nel primo girone a tre, tutto pesarese, con BIBI Casinina e Della Rovere è arrivata la qualificazione al girone finale di spareggio: nella doppia sfida con Mozzano e Sassoferrato Genga i neroverdi si sono laureati campioni regio-nali di categoria, consacrandosi dunque quale regina di Seconda categoria. Anche i numeri raccontano una squadra che ha dimostrato di meritare il successo: la mi-glior difesa con 30 gol subiti e un attacco che ne ha collezionati ben 53, record di vittorie casalinghe (11) ed esterne (10) in campionato per un gruppo che ha avuto in Mattia Menconi, classe 1989, il mi-gliore realizzatore stagionale con 13 reti.

Una soddisfazione per l’intera società rappresentata dal presidente Gianluca Roscini: “Non siamo di certo partiti con l’intenzione di realizzare tanto. Il nostro obiettivo, da matricola, era quello di man-tenere la categoria e fare esperienza: un gruppo giovane con tanti ragazzi in campo con alle spalle solo ruoli da fuoriquota in altre realtà. Ben presto però ci siamo resi conto delle potenzialità della squadra che giocava molto bene ma spesso peccava in continuità: nel girone di andata non siamo mai riusciti a centrare un filotto di tre vit-torie consecutive, fermandoci a due. Siamo arrivati allo scontro diretto con il Cantiano, alla seconda di ritorno, dopo appunto due successi: abbiamo perso ma lì ci siamo resi conto di potercela giocare e abbiamo ina-nellato sei vittorie consecutive che ci hanno portato in vetta” A poche gare dal termi-ne le dimissioni di mister Parlani e l’arri-vo di Tombini: “Una decisione comune in quanto non c’era più intesa su certi aspetti

pur ringraziandolo per lo straordinario lavoro fatto. Tombini è di Calcinelli, ave-va appena preso il patentino e soprattutto era tesserato con noi da inizio stagione pur giocando un solo spezzone. Ci ha portato a questo traguardo conquistato a Sassoferra-to con l’1-0 finale sul Mozzano anche se la gara più dura della stagione è stata quella con la Maior: una sofferenza incredibile e come spesso accade, i minuti finali sono stati particolarmente felici per noi. Il pros-simo anno? Vediamo: la nostra intenzione è di continuare con il mister, confermando questo gruppo e inserendo solo uno o due elementi di categoria. Questa volta sì, pen-siamo solo alla salvezza”.

a regina della Seconda categoria

IL PIANDIMELETO VOLA IN PROMOZIONESono serviti i calci di rigore per decretare il successo del Pandimeleto guidato da Franco Bravi che raggiunge così il campionato

di Promozione: battuto ai calci di rigore il loreto di Francesco Grilli. lauretani avanti 2-1 e vicinissimi alla promozione fino al pari realizzato da Monaldi all’ultimo respiro. Poi i tiri dal dischetto che premiano i pesaresi grazie al rigore decisivo di vergari.

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13n. 19

PESARO

E’ arrivato il tempo dei bilanci. La stagione sta giungendo al termine, restano alcuni tornei giovanili ma un bilancio com-

plessivo per il settore giovanile dell’Atle-tico Gallo Colbordolo si può già de-lineare. Una valutazione superficiale, la stagione potrebbe apparire sotto le attese, poiché nel giro di pochi giorni le squadre dei Giovanissimi e degli Allievi hanno vi-sto sfumare la possibilità di disputare le finali regionali. Dato che la vittoria non è l’obiettivo principale, la dirigenza e il set-tore tecnico hanno avuto molti riscontri positivi. Il primo sta nel fatto che tutte le squadre hanno messo in mostra un’ec-cellente qualità di gioco, i miglioramenti dei singoli ragazzi sono evidenti e tutte le formazioni, dagli Allievi ai Piccoli Amici, hanno dimostrato notevole competitività in tutti i campionati, a conferma che in tutte le categorie il lavoro degli allenato-ri sta dando buoni frutti. A certificare la qualità di questo settore giovanile è sta-ta la richiesta e il relativo trasferimento, dalla prossima stagione, di due ragazzi

del 1997 che passeranno nel settore gio-vanile del Cesena. Luigi Giunchetti già in prestito al Bellaria Calcio insieme a Anas Dadi messosi in luce nel campio-nato Giovanissimi, andranno a rinforzare il centrocampo della società romagnola. Questi ragazzi hanno iniziato la loro atti-vità sportiva rispettivamente a 6 e 8 anni nell’Azzurra Calcio. Il ruolo di centrocam-pisti, che entrambi ricoprono la dicono lunga sulle loro innegabili doti ma anche su tutto il bagaglio tecnico tattico che i vari allenatori hanno loro fornito. Se con-sideriamo che, oltre le doti sportive questi ragazzi sono straordinariamente modesti fuori dal campo quanto ricchi di perso-nalità sul terreno di gioco, non resta che augurare loro un grande in bocca al lupo. Basterebbe già questo per far ritenere i di-rigenti soddisfatti del vivaio ma le speran-ze non si fermano qui. Ci sono altre tratta-tive in corso. La prima squadra che milita nel campionato di Promozione, arrivando a disputare i playoff, ha messo in luce un attaccante del 1993, Manuel Muratori (foto in alto a destra), che è stato visionato

da un club di sere B e mentre scriviamo è in corso la trattativa. Stessa situazione per un altro ragazzo del ‘94 che si è messo in luce nel campionato Allievi il quale è stato richiesto da una società di Lega Pro. Mentre molte società sono in balia degli eventi, senza un futuro, in casa Azzurra è già stata programmata e pianificata la prossima stagione sportiva. I risultati

conseguiti devono dare ai tecnici e alla società la certezza che si sta lavorando nella giusta maniera, mentre ai ragazzi e alle loro famiglie devono dare la certezza che i ragazzi in questa società vengono, si allenano e migliorano come nelle società professionistiche.

Una fucina digiovani talentiGianchetti e Dadi dai Giovanissimi al Cesena. Il ‘93 Muratori verso la B

AtLEtICO GALLO COLBORDOLO

Casinina, bentornatain Prima categoria

Una piccola realtà che spicca il volo verso la Prima categoria: è il BiBi Casinina, espressio-

ne di una frazione del comune di Au-ditore, 1.600 abitanti nel cuore della provincia di Pesaro e Urbino. Il pass per il massimo campionato provinciale arriva dopo una lunga rincorsa durata un’intera stagione, in un duello rustica-no con il Peglio, leader per l’intera sta-gione nel girone A di Seconda catego-ria. Per i ragazzi di mister Germano Romani una stagione sempre sul filo, fino all’ultima giornata di campionato quando il pareggio del Peglio in quel di Montelabbate e la contemporanea vittoria di Magi e compagni in casa del Canavaccio hanno portato alla pa-rità assoluta in classifica e dunque allo spareggio finale. L’ennesima fatica di una stagione estenuante non poteva che avere quale migliore conclusione che quella dei calci di rigore dopo una gara incredibile con il Peglio avanti di due reti ad un quarto d’ora dal termi-ne prima che la doppietta di Lorenzo Gabbianini (13 gol stagionali per

lui) riportasse in parità le sorti dell’in-contro. Superati i supplementari, dagli undici metri l’errore di Donini sembra-va spostare l’ago della bilancia dalla parte avversaria ma il quinto rigore ve-deva diventare assoluto protagonista il numero uno Andrea Ibidi che porta la situazione in parità respingendo la conclusione di Ercolani. Il gol succes-sivo di Marra sposta l’equilibrio dalla parte del Casinina che può festeggiare grazie al secondo intervento decisivo del proprio portiere che respinge la conclusione di Montini e fa esplodere di gioia il pubblico amico presente al comunale di Lunano. Per gli auditoresi si tratta di un piacevole ritorno dopo appena due stagioni in quella Prima categoria persa dopo lo sfortunato spareggio playout con il Montefelcino nonostante un miglior piazzamento finale in classifica. Ora la Prima ca-tegoria ritrovata dopo due anni per i ragazzi del presidente Patrizio Ibidi che permette a questa piccola frazione di ritagliarsi ancora una volta un posto tra le grandi.

Rimonta in campionato e vince lo spareggio con il Peglio: decisivo un super Ibidi con due rigori parati.

I giovanissimi dell’Atletico Gallo Colbordolo

Il rigore decisivo parato da Andrea Ibidi

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14 n. 19

PESARO

Dopo un anno di buoni risultati, tanti tornei e iniziative per i ragazzi

Al via il centro sportivo“Giochi d’estate”

Infaticabile e perseverante sono gli attributi più indicati a testimoniare la linea che conduce ormai da anni la dirigenza, presidente in testa, della

società fanese. L’ormai consolidata messa in atto del metodo “Coerver” ha portato a un considerevole standard di prestazioni delle categorie dell’attività di base che nel

successivo percorso di crescita completa-no la loro formazione con l’addestramen-to tattico-atletico. Buon risultato quello dei Pulcini 2000 che rappresenteranno la provincia di Pesaro e Urbino alle finali regionali del “Sei bravo a …”, una conclu-sione che premia il mister e i piccoli gio-catori per impegno e abilità. Secondo po-

sto per i Giovanissimi 1996/’97 nella finale a tre per il titolo provinciale. La ri-proposizione dei tornei al campo sportivo di Bellocchi dedicati alle categorie 1998 (I° Trofeo Camm), alla categoria 2002 (IV Memorial Eusebi Luciano, com-pianto ex presidente) e il XVI Torneo under 13 che vede la presenza di squa-dre estere e volto a favorire l’interscambio umano e sportivo: sono il vanto di un in-tenso lavoro che chiude la stagione spor-tiva. Il centro estivo “Giochi d’estate” altro punto di forza dell’organizzazione societaria, che cura l’attività ludica, spor-tiva e ricreativa, ottiene di anno in anno sempre più consensi, erigendosi ormai a valido esempio di impegno sociale a so-stegno delle famiglie. A chiusura di questo anno impegnativo è doveroso comunque

il rin-grazia-m e n t o ai colla-boratori e a tutti i compo-nenti dello staff tecnico che con la loro passione, pazienza e compe-tenza, requisiti fonda-mentali per chi lavora con i giovani, hanno permesso alla società di cementare ancor meglio il rapporto con chi affida i propri figli ad un ambiente che contribuirà in maniera proficua alla loro crescita.

CAMM SANt’ORSO

Carpegna, si avvera un sogno lungo 6 anni

“En succed… ma se succed!” Con questo motto Carpegna ha vissuto il mese di maggio appena trascorso, tra scaramanzia e voglia di realizzare un sogno lungo 6 anni. Un sogno che si chiama seconda categoria e che con la vittoria sul S.Angelo in Lizzola di fine mese si è finalmente realizza-to. Dopo l’inattività nella stagione 2005-2006 l’A.S.D. Carpegna anno dopo anno ha migliorato il proprio rendimento in campionato fino ad arrivare al massimo risultato in que-sta stagione con la vittoria nello spa-reggio-promozione. Un risultato che – come conferma il presidente Mau-ro Buresta – “premia l’ottimo lavoro svolto sul campo e fuori. Fin dal primo giorno di questa stagione sportiva ave-vamo tanta voglia di fare le cose fatte bene e volevamo un campionato di alta classifica. La promozione arrivata è ve-ramente qualcosa di importante. Com-plimenti a tutti i ragazzi per l’impegno,

la professionalità, la determinazione e l’attaccamento dimostrato a squadra e società e al Carpegna paese”. Regista di questo emozionante film mister Stefano Lazzarini, che dopo tanti anni in Prima e Seconda categoria, ha accettato (e vinto) la sfida di tornare ad allenare la squadra del proprio pa-ese, credendo nelle potenzialità dei ragazzi e nel supporto dello staff diri-genziale. Gli attori del film? Un grup-po di calciatori diventati amici oltre che semplici compagni di squadra. Gruppo che è sempre rimasto unito e proprio questa coesione ha colma-to la differenza nelle partite contro squadre tecnicamente forse più forti contribuendo anch’essa al successo. E parte del merito va certamente anche al meraviglioso pubblico che ha sempre incitato capitan Crinelli e compagni e ha rappresentato il dodi-cesimo uomo in campo in tutte e 28 le partite disputate.

Squadra promossa in Seconda categoria.Buresta: “Premiato il nostro lavoro”

nella

proposizione dei tornei al campo sportivo di Bellocchi dedicati alle categorie 1998

, alla categoria 2002

XVI Torneo

il ringraziam e n t o ai collaboratori e a tutti i componenti dello staff tecnico che con tecnico che con tecnico che con

il rin-grazia-m e n t o ai colla-boratori e a tutti i compo-nenti dello staff tecnico che con

la formazione dei Pulcini 2000

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Un duello serrato, il sorpasso a po-che giornate dal termine e la gioia finale per la promozione in Prima

categoria. Si fa festa a Sassoferrato Genga per una promozione non cercata ad inizio stagione ma senza dubbio gradi-tissima ad un ambiente che vive con gran-de passione la propria squadra di calcio. Un successo per mister Luca Luchetti (nel tondo in alto a destra), alla sua prima stagione da responsabile tecnico della prima squadra: “Un successo decisamente oltre le aspettative che erano quelle di un torneo tranquillo. Noi lavoriamo molto a li-vello di settore giovanile dove gestiamo oltre 200 ragazzi, ben 6 squadre, 15 allenatori, 2 istruttori abilitati ISEF per l’attività moto-ria dei più piccoli. In questa ottica l’appro-do in Prima categoria è motivo di grande orgoglio per l’intero ambiente che vive con passione l’attività di questa squadra”. Uno splendido duello per tantissime gior-nate, gomito a gomito con lo Staffolo, su-perato proprio nelle battute finali: “Una gran bella squadra che ha sofferto nel mo-mento in cui è in parte mancato l’apporto,

causa infortunio, dell’allenatore giocatore Simone Fugante che personalmente stimo moltissimo. Noi siamo stati bravi a mandare in rete ben dodici elementi diversi, sfruttando al meglio la nostra collettività nella manovra e nel gioco. Questo alla fine dei conti è stato decisivo per il successo fi-nale. Non dimentichiamo poi che abbiamo anche disputato il triangolare finale per il titolo di Seconda categoria (vinto dal Calci-nelli, secondo il Mozzano, ndr) arrivando al terzo posto. In Prima categoria? Sicura-mente sarà un palcoscenico capace di dare maggiore risalto a molti giovani che costan-temente si mettono in evidenza in prima squadra: ad esempio Ezzine, Simone Ricci (12 gol per lui), Roani, Carletti solo per ci-tarne alcuni”. Il programma per il prossimo anno prevede il consolidamento di questa valorizzazione del settore giovanile, ri-partendo dal mister: “Sul programma non credo ci siano dubbi, deve essere la priorità puntando a consolidarsi in categoria, po-nendo anche una base solida per il futuro”. Non solo prima squadra comunque nel programma societario in vista della pros-

sima stagione come conferma lo stesso Luchetti impegnato, tra le altre cose, nel settore giova-nile. “Un organico di formazioni come quelle che abbiamo a dispo-sizione presuppone una serie di impianti adeguati. Disponiamo attualmente di un campo sporti-vo a Sassoferrato, uno a Genga e di altre due strutture, adatte all’attività dei più piccoli, per il calcio a 5. L’obiet-tivo è quello di rendere in sintetico anche la struttura di terra situata nelle immediate vicinanze del campo sportivo principale: renderebbe assai più semplice la gestione degli orari di allenamento di tutte le catego-rie di cui disponiamo”.

Ancona

la squadra vince il campionato dopo un duello appassionante con lo Staffolo.luchetti: “Premiato il gruppo e il grande lavoro fatto con i giovani”

Sassoferrato Genga di slancioverso la Prima categoria

la tifoseria del Sassoferrato Genga

la T-Shirt celebratica della promozione

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ANCONA

Ad un passo dal sogno

Il Ponterosso dopo una bella stagione arriva ad un passo dalla promozione in Seconda categoria, ma, parafrasan-

do il vecchio detto “l’appetito vien man-giando”, c’è stato un pizzico di delusione al termine di una grande stagione. E’ stata una stagione indimenticabile nel giorne F di Terza categoria dove ha raggiunto il quarto posto raggiungendo la zona pla-yoff vincendo contro Candia Baraccola e steccando purtroppo la finalissima contro il Real Castelfidardo 2 a 0. Ci sono però due effetti molo positivi che hanno finito per caricare la squadra che magari ora sta facendo progetti molto chiari e consisten-ti per la prossima stagione. “Non eravamo

mai arrivati così in alto – racconta il pre-sidente del Ponterosso Marco Micheli – la squadra si è dimostrata compatta, tutti erano impegnati e concentrati per ottenere un risultato. E’ stata una bella cavalcata, non siamo mari neppure arrivati a giocarci una finale ed è stata per tutti una bella av-ventura, ora ci abbiamo preso quasi gusto e magari il prossimo anno proveremo a fare qualcosa d’importante, magari a raggiun-gere la Seconda categoria. Sarebbe uno sto-rico risultato per la società e per i ragazzi”. La squadra sembra non aver accusato la sconfitta nella finalissima, una ripercus-sione psicologica che forse avrebbe pro-dotto qualche ripercussione, ma nel caso

del Ponterosso si è trattato di un potente elemento di aggregazione. Un elemento per fare gruppo per ripartire con la giusta concentrazione per la prossima stagione. “Abbiamo concluso da poco la stagione – conclude – adesso ci riposeremo un po’ e magari avremo modo anche di ragionare meglio in vista della prossima stagione. In linea di principio abbiamo intenzione di mantenere il gruppo di base a partire dalla difesa il reparto più solido, infatti il Ponte-rosso è la squadra con la miglior difesa del torneo e magari stiamo pensando a qualche rinforzo nel reparto offensivo, abbiamo già qualche idea in mente ma aspettiamo anco-ra un po’. Insomma vogliamo vedere cosa siamo in grado di fare”.

Il presidente Micheli: “Ci abbiamo preso gusto, ora proveremo a migliorarci”

PONtEROSSO

La Coppa Marche di Seconda ca-tegoria ha premiato la Real Came-ranese che nella finale disputata sul sintetico di Castelfidardo ha superato 4-3 la Vis Faleria in una gara assolu-tamente dai due volti. Partita a senso unico nella prima parte con la Real avanti di 4-0 grazie ai gol di Ascani, Falcioni, Boccolini e ancora Falcio-

ni, poi un’autorete e due calci piazzati realizzati hanno messo i brividi alla squadra cameranese che comunque può festeggiare al triplice fischio finale. Si è concluso invece in finale playoff il cammino in campionato dei ragazzi del presidente Danilo Rossetti: ad imporsi è stato il Casette Verdini con il punteg-gio di 3-1.

Real Cameranese, regina di CoppaDecisive in finale le reti di Ascani (doppietta),Falcioni e Boccolini

la Seconda categoria sarebbe

uno storicorisultato perla società e

per i ragazzi

Il presidente Marco Micheli

Il difensore Andrea Re

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ANCONA

Altra soddisfazione per il Cral Pa-lombina Vecchia che dopo aver vinto il campionato di Terza cate-

goria (girone E) a fine maggio si è pro-clamata vincitrice provinciale di Ancona avendo battuto a domicilio l’Argignano (formazione vincitrice del girone D) con il punteggio di 1-0. Stesso risultato si era ve-rificato a Falconara Marittima nella prima partita del triangolare tra Cral Palombina e Leonessa Montoro (vincitrice del girone F), mentre nell’altra sfida l’Argignano ave-va battuto il Leonessa Montoro per 4-2. Marcatore decisivo nelle due sfide di que-sto triangolare è stato Giangiacomi che ha così regalato alla squadra e alla società l’ennesima soddisfazione di questa splen-

dida stagione, condita inoltre della vitto-ria della Coppa Disciplina, particolare riconoscimento in cui viene premiata la società più corretta nel corso della stagio-ne agonistica. Dunque un anno speciale per la società del presidente Gianfran-co Paradisi e condotta egregiamente da mister Massimiliano Cingolani che ha saputo creare un gruppo compatto e determinato, ansioso e voglioso più che mai di calarsi nella realtà della Seconda categoria strameritata sul campo.

Ecco il terzo “titulo”Dopo campionato e Coppa Disciplina arriva la vittoria del titolo provinciale

Nasce e si sviluppa fra la Terza ca-tegoria e il campionato Amatori il progetto laboratorio dell’Alte-

tico Camerata, una squadra che punta al divertimento e a far conoscere i valori dello sport. I vari campionati di calcio si sono chiusi, ma nell’Altetico Cemerata non si fanno bilanci, anzi si continua a giocare da buoni amici per trascorrere queste serate estive insieme. “Il nostro obiettivo – commenta Paolo Rossi, alle-natore e dirigente della società – è quello di far divertire i ragazzi e soprattutto inse-gnare il rispetto verso l’avversario e verso l’arbitro, perché per noi sono questi i valori dello sport. Abbiamo una squadra di calcio che gioca nel Campionato Amatori, poi per assecondare le aspirazioni di molti giovani della zona che volevano giocare ma che da regolamento - negli Amatori possono gioca-re solo 3 persone con età inferiore a 25 anni - abbiamo deciso di istituire una squadra di calcio Figc partendo dalla Terza categoria.

E infatti, questa squadra, è composta da tutti ragazzi con età dai 25 anni in giù”. Un progetto che non mira a particolari risultati sportivi ma che offre la possibi-lità a molti giovani della zona di trovare un luogo dove ritrovarsi con gli amici per praticare un po’ di sport, insomma, la squadra svolge sotto questo profilo an-che un importante mansione sociale. “Il nostro gruppo è composto da circa 50 per-sone – conclude Paolo Rossi – e una metà sono ragazzi giovani, alcuni che non hanno trovato spazio in altre società e sono venuti qui per giocare. Giocare a pallone per noi è il modo migliore di passare una serata e no-nostante i campionati sono finiti noi conti-nuiamo a ritrovarci una volta la settimana per giocare fra di noi e continueremo a farlo fino alla fine di giugno”. Il tempo di una piccola pausa per le ferie, poi ad agosto il gruppo si ritroverà al gran completo in campo per la preparazione.

Qui non contano i risultati AtLEtICO CAMERAtA

l’obiettivo è il divertimento e il rispetto per sè stessi e gli avversari

CRAL PALOMBINA vECCHIA

l’esultanza del Cral Palombina vecchia

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Macerata

E’ entrato di diritto nel club dei cento, non per età, ma per pre-senze sui campi di calcio in veste

di assistente in serie A e a livello interna-zionale. Ha scalato il vertice per la bra-vura dimostrata in tante partite, molto

difficili, sempre portate a conclusione in modo brillante. Un assistente che si è sempre fatto apprezzare, oltre che per la sua professionalità, anche per l’atteggia-mento deciso e nel contempo discreto tenuto dentro e fuori i campi di calcio.

Roberto Romagnoli, assistente alla sesta stagione in serie A, nasce a Mace-rata il 5 dicembre del 1967, coniugato, è papà di due stupendi gemelli, Leonar-do e Sofia. Di professione commerciali-sta, arbitro dal 1985: un quarto di secolo

trascorso sui campi di calcio. Come qua-si tutti i bambini si cimenta con passione nel calcio giocando nel ricreatorio, poi la decisione di iscriversi ad un corso per arbitri. Conosce i mostri sacri dell’epoca, Mattei e Jonni. Tante storie da raccon-tare. Una volta abilitato si iscrive al cor-so per arbitri, brucia tutte le tappe tanto che a 21 anni viene promosso all’Organo Tecnico Nazionale. Dopo anni trascorsi in compagnia dell’inseparabile fischiet-to, a 28 anni partecipa al corso per guar-dalinee, oggi chiamati assistenti. Quella scelta si rivela felice perché da allora Roberto prosegue con determinazione, coraggio e sacrificio una carriera che sarà ricca di soddisfazioni. Amicizia, di-sciplina, riservatezza e correttezza dei rapporti, sono le caratteristiche del suo stile di vita, non solo di assistente. Una carriera meravigliosa che riserva mo-menti felici ma anche meno felici come la lunga attesa durata quasi tre stagioni prima del debutto in serie A. Un periodo decisamente lungo che avrebbe potuto demotivare un giovane meno tenace, deciso, determinato come Romagnoli. Ma il calcio è soprattutto passione e chi non la conosce non può capire la forza, congiunta ad una certa poesia, che si sprigiona in uno stadio. Questo succe-de perché ci sono persone come lui che lavorano e sacrificano parte di se stesse per uno sport, il calcio, che affascina gio-vani e meno giovani. Debutta nella mas-sima serie in occasione della gara Reg-gina - Chievo. Emozione fortissima

Nel clubdei centoRitratto di Roberto Romagnoli. Una carriera in continua ascesa per l’assistente maceratese che festeggia le 100 presenze sui campi italiani e internazionali

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MACERAtAdicono quanti lo conoscono bene, gioia condivisa con grande discrezione con la sua famiglia. Una ‘prima volta’ alla qua-le fanno seguito dieci, venti, cinquanta volte fino ad arrivare alla centesima presenza il 13 marzo 2011 in occasione di Milan - Bari. Tra la partita di Reg-gio Calabria e quella di Milano tantis-sime partite e tutte di grande spessore. Perché non ricordare Milan - Juventus, il derby della Mole Juve - Torino, il der-by della Madonnina Milan – Inter. Non ci sono solo le partite del campionato italiano ma anche l’Europa League, la Champions League. Come dimenticare allora Arsenal - Slavia Praga, il derby russo Dinamo Kiev - Spartak Mosca, le direzioni delle Nazionali come Olanda - Inghilterra, la finale di Coppa Italia, la Supercoppa di Lega. Nella stagione 2006-2007 riceve il Premio “Santa

Sofia” (premio istituito dalla cittadina che ospita il ritiro estivo delle giacchette nere) come assistente maggiormente di-stintosi nel campionato. Nella stagione 2007-2008 gli viene assegnato il Pre-mio Nazionale AIA come miglior as-sistente nazionale. La storia di Roberto Romagnoli, assistente entrato nel club dei cento, è tutta qui. Una storia artico-lata dal rispetto delle regole, dal senso etico, dalla grande tenacia e da immen-sa passione. Un esempio per i giovani che bussano alla porta delle varie sezio-ni per iscriversi al corso per arbitri. Per-ché il calcio è uno sport che non è solo esercizio di sano agonismo ma anche e soprattutto una scuola dove apprendere e approfondire i valori umani. Questo è quello che suggerisce un uomo, un papà e un grande assistente.

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MACERAtA

Vincere il campionato (Seconda categoria F) e tornare in Pri-ma categoria dopo appena una stagione all’ultima giornata di

campionato grazie ad un successo nel derby con un ragazzo del paese. Ecco la giornata magica del Caldarola che mette definitivamente il naso davanti al termine di una corsa a tre con due gran-di squadre quali Settempeda e Serralta. Il derby dell’ultima giornata con i “cugini” della Palombese è stato tutt’altro che semplice: molte le occasioni avute dai biancorossi che però sembravano avere di fronte una porta stregata fino alla rete decisiva del classe 1987 Paolo Pesare-si, caldarolese doc, che ha scatenato la gioia di un intero paese. Emozionante Claudio Eustacchi, subito vincente al suo primo anno di presidenza: “La gioia è irrefrenabile per me: pur partendo con altri

obiettivi, al primo anno in questo ruolo, ab-biamo raggiunto un traguardo fantastico. Complimenti a giocatori, tecnico e dirigenti per il traguardo ma la dedica speciale è per mia moglie Laura che mia ha appoggiato in questa annata. Il prossimo anno? Vorrem-mo essere protagonisti anche in Prima ca-tegoria, lo dobbiamo a questo meraviglioso pubblico che merita platee importanti”. Raggiante anche il tecnico Francesco Mora: “Sono felice e orgoglioso per aver regalato una gioia immensa ad un paese come Caldarola dopo due anni di retroces-sioni, per me è una doppia soddisfazione: bravi i ragazzi e grande la società che ci ha sostenuto con costanza ma personalmente ringrazio Marzia per il continuo supporto avuto”. Infine le parole del capitano Gino Battellini: “Abbiamo capito di poter dire la nostra dopo il successo casalingo sulla Settempeda e non ci siamo abbattuti dopo il ko esterno con la Nuova Dimensione che comunque qualche timore lo aveva portato. Un grande gruppo e una vittoria da dedica-re a mio figlio che sta per arrivare e a mia moglie Lucia”. Infine il bomber di giornata Pesaresi, protagonista di una stagione di altissimo livello: “Un’emozione unica quel gol per tutto quello che significa per noi e per la società. In questo momento di gioia voglio ricordare le assenze per infortunio di Federico Fede e Andrea Carbonari: questa vittoria è per loro”.

Caldarola, è qui la festaDopo due retrocessioni ecco il pronto ritorno in Prima categoria. Primo successo per il presidente Eustacchi che promette: “Protagonisti anche l’anno prossimo”

Promozione in Seconda categoria di…rigore

Una sfida infinita quella con il Villa Palombara che valeva l’accesso in Seconda categoria:

alla fine a fare festa è stato il Victoria Strada che ha festeggiato dopo 120 minuti e i calci di rigore nei quali si è superato il numero uno Luca Spurio, capace di disinnescare ben tre calci di rigore. La gioia è esplosa dopo un’au-tentica battaglia come conferma il direttore sportivo Ubaldo Bravi: “In-nanzitutto complimenti a loro per il gio-co espresso e la grande sportività a fine gara, nonostante l’amarezza: ha vinto veramente lo sport in un pomeriggio di festa per noi. L’atteggiamento tenuto dal Villa Palombara a fine gara riconcilia con lo sport e dimostra come un atteggia-mento sportivo riesce a far vivere splendi-de giornate di sport. La gara è stata sem-pre in salita per noi: subito sotto, siamo riusciti ad andare in parità nella ripresa. Nel secondo tempo supplementare si sono portati in vantaggio, avendo anche l’occasione del 3-1 ma a due minuti dalla fine abbiamo raggiunto il pari. Un brut-to colpo a livello psicologico come hanno dimostrato i tiri dal dischetto dove Spu-rio è stato superlativo respingendone ben tre”. E’ scattata la festa per la squadra che rappresenta la frazione Villa Strada nel comune di Cingoli. “Devo dire che

per noi è stata una grande gioia, ritor-nare in un campionato come la Seconda categoria che conosciamo molto bene: ad inizio stagione si parte sempre per bene: è arrivata prima la qualificazione pla-yoff che abbiamo vinto e poi questo suc-cesso che rende la stagione decisamente meravigliosa”. Una squadra guidata in questa stagione da un ex bomber, cingolano doc, che al suo primo anno da tecnico ha mostrato di avere grandi qualità: “Una citazione di merito va a tutte le componenti: dalla società che ha lavorato egregiamente – continua Bravi – alla squadra che ha profuso un gran-de impegno fino a mister Ultimi che ha messo in campo tutta la sua esperienza tecnica e ha avuto grandi meriti come quello di preparare al meglio dal punto di vista fisico la squadra che, anche nelle ultime giornate, ha dimostrato di stare veramente bene”. Ora lo sguardo è già rivolto al futuro: “Ci prendiamo alcuni giorni per goderci questo successo, poi ci metteremo a tavolino e programmeremo la prossima stagione. Nessuno stravolgi-mento comunque, solo qualche innesto mirato per la Seconda categoria sempre nell’ottica di valorizzazione dei giovani locali come testimonia l’ormai collauda-ta collaborazione con la Cingolana e le altre realtà della zona”.

vinto lo spareggio con il villa Palombara grazie ad un super Spurio (tre rigori parati). Bravi: “Complimenti al villa per la sportività. Ultimi? lavoro super”.

Sopra la rosa del Caldarola

a sinistra l’esultanza dopo il successo sulla Palombese

vICtORIA StRADA

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MACERAtARM CIvItANOvASAMB MONtECASSIANO

Tra salvezza e ideeper il futuroUna salvezza raggiunta negli ultimi

novanta minuti grazie al successo esterno in casa del Montefano:

può dunque festeggiare la permanenza in Prima categoria la Samb Montecassia-no protagonista di una stagione non cer-to semplice: “Possiamo ritenerci soddisfatti – afferma il presidente Franco Ortenzi – di come sono andate le cose. Ci siamo sal-vati con qualche brivido di troppo e questo indubbiamente anche per nostre colpe. D’altra parte la sfortuna è stata nostra fiera alleata: due ragazzi con lo scafoide rotto, un attaccante che non è più tornato dopo la pausa natalizia e altri problemi di varia na-tura”. La riflessione del primo tifoso ros-soblu si allarga alla situazione economi-co-sportiva della nostra regione e la sua riflessione centra in pieno un punto fon-damentale della questione: “C’è bisogno, anzi necessità, di un drastico ridimensiona-mento nei costi a livello generale, altrimenti non si può andare avanti. I contributi dagli sponsor diminuiscono e dunque bisogna valorizzare le proprie risorse interne. Da sempre diamo la possibilità ai ragazzi del nostro vivaio di proporsi in prima squadra, cosa che fanno anche altre realtà virtuose. Penso però anche ad una possibile svolta in termini di regolamento: l’inserimento di fuoriquota obbligatori anche nelle nostre categorie, un tetto massimo di età in deter-minati campionati e soprattutto mettere un limite anche ai rimborsi spese”. Proposte

che vanno in una direzione ben precisa come la “riduzione delle spese di gestione e il ringiovanimento delle rose: un’autorego-lamentazione da parte delle società sarebbe auspicabile – sottolinea Ortenzi – anche se poi si troverebbe sempre quella società che si affida ad elementi di grande esperienza, pagandolo molto, e facendo così inflaziona-re il mercato. Da questo punto di vista ecco che noi continueremo a puntare se possibi-le sulle nostre risorse anche se parlare ora della nuova stagione appare prematuro”. Si chiude dunque una stagione che ha vi-sto la prima squadra mantenere la Prima categoria e il settore giovanile mettersi in particolare evidenza con i Giovanissimi guidati da mister Torresi capaci di ben fi-gurare nel proprio campionato.

la proposta del presidente Ortenzi: “Tetto agli ingaggi e under anche in Prima categoria”

C’è bisogno,anzi necessità, di un drastico

ridimensionamentonei costi a livello

generale

I Giovanissimi della Samb Montecassiano

Settore giovanile femminile in ascesa

E’ un aspetto fondamentale per l’at-tività agonistica e non di tutta la società, in continua evoluzione

nel corso dell’ultimo periodo. Lo sviluppo del settore giovanile è di primaria impor-tanza per tutta la dirigenza della R.M. Calcio Civitanova che può tranquilla-mente definirsi all’avanguardia per quel che riguarda le formazioni in rosa che im-piegano la formazione maggiore in serie B e l’unica squadra regionale nella quale militano giovani calciatrici che vanno da-gli 8 agli 11 anni. In ottica dello sviluppo ulteriore del settore, nell’ultimo weekend di maggio, 4 ragazze classe ’97 e ’98 sono state selezionate per uno stage organizza-to dalla federazione calcio ad Urbisaglia e Caldarola. Rebecca Villotti, Brenda Benetti, Alessia Tartufoli e Silvia Pezzola hanno potuto così mettere in mostra le proprie capacità contro una rappresentativa romana, dando lustro e visibilità all’egregio lavoro svolto dalla società civitanovese. Una due giorni di straordinaria importanza e momento di crescita e confronto in previsione dei pros-simi impegni ufficiali: per la R.M. questa opportunità concessa alle ragazze da par-te della federazione è motivo di grande orgoglio, in quanto viene premiato il lavo-ro svolto con abnegazione da parte di tut-

ta società. D’altra parte le ragazze hanno ampiamente meritato questa opportunità che la società si augura possa avere un seguito in un prossimo futuro, a partire da settembre con l’inizio dei campionati e dunque della stagione agonistica in quan-to tale. E mentre le “grandi” ripartiranno dalla serie cadetta regionale, le piccole pulcine targate R.M. hanno già raccolto punti durante il loro cammino e hanno messo in evidenza miglioramenti tangibi-li e quasi stupefacenti. Al di là del punteg-gio si è notato un crescente livello tecnico da un lato e nel piacere di stare sul terreno di gioco, elemento fondamentale in que-sta fascia di età. Da sottolineare inoltre come gli stessi genitori si siano lasciati trascinare dall’entusiasmo, seguendo con passione e attenzione l’evolversi delle vi-cende calcistiche tutte in rosa: un sintomo evidente di come la voglia e la determina-zione dell’intero ambiente nello sviluppo di questo settore giovanile femminile ab-bia fino a questo momento colpito nel se-gno. Ora non rimane che continuare sulla strada tracciata e investire su un settore fiore all’occhiello per poche elette realtà sportive marchigiane: in tal senso la RM Civitanova è decisamente orgogliosa di far parte di questa particolare elite.

villotti, Benetti, Tartufoli e Pezzola convocate per uno stage federale

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MACERAtA

Mantenere la categoria appena conquistata, puntando solo ed esclusivamente sui ragazzi del

paese. E’ lo splendido risultato ottenuto dall’Ediartis Cingvlvm che ha affron-tato (e difeso) la Seconda categoria appe-na conquistata seguendo il punto cardine del proprio statuto: in rosa e tra i dirigenti solo cingolani doc. Una nuova esperienza, quella appena affrontata, arrivata per la prima volta dal 2006, anno della fonda-zione. Non può che esserne soddisfatto il giovane vice presidente Iwan Fortuna-to: “Senza dubbio ottenere la permanenza in categoria – afferma – è motivo di grande soddisfazione per noi. Utilizzare solo ele-menti di Cingoli è un elemento identifica-tivo che non abbiamo alcuna intenzione di modificare, altrimenti verrebbe meno il principio cardine di questa realtà. La sta-gione non è stata affatto semplice: l’impat-to con la nuova categoria inizialmente si è sentito: le squadre di alta classifica erano di

ottimo livel-lo. Abbiamo avuto alcuni alti e bassi ma i ragazzi hanno saputo adattarsi al meglio maturan-do esperienza con il passare delle giornate”. Successi ottenuti nelle ultime stagioni grazie anche allo stretto rapporto con le altre realtà cittadine e all’esperienza di mister Francesco Fabrizi (nel tondo sopra): “Con la Cingolana c’è un rapporto di proficua cooperazione: abbiamo avuto in prestito quattro ragazzi del ‘90 e puntiamo a rafforzare questo legame per dare spazio alla realtà di questo paese. Il mister – con-clude Fortunato – è arrivato da noi a due mesi dal termine della passata stagione e con lui abbiamo raggiunto la promozione; quest’anno ha conquistato la salvezza e per noi è un punto fermo. Tra poco ci riuniremo per definire le strategie della prossima sta-gione, ripartendo naturalmente da quanto costruito in questa stagione”.

Ediartis Cingvlvm: funzionail “made in Cingoli”Subito la salvezza in Seconda categoria: in rosa solo cingolani doc. Fortunato: “E’ il principio cardine di questa società”

Belfortese,spareggiovincente

Una vittoria meritata e sospirata che consegna alla Belfortese la salvezza e la possibilità di giocare anche il pros-simo anno in Seconda categoria. Una categoria conquistata appena dodici mesi fa ma quest’anno, a causa di un girone di ritorno meno fruttuoso, ha rischiato i playout. Fondamentale lo spareggio con la Nuova Dimensione: il 2-1 ha fatto festeggiare la squadra di Belforte con la squadra di Monte-granaro. “Siamo stati felici del risulta-to – commenta il dirigente Roberto Antinori – a dire il vero la nostra po-

sizione di campionato non rispecchiava la stagione: potevamo salvarci già due mesi fa ma alcuni gol presi al 95’ e altre situazioni negative ci hanno fatto rac-cogliere meno di quanto meritavamo. Lo spareggio è stata una bella partita, siamo andati subito in vantaggio e poi abbiamo consolidato il risultato: nella ripresa gli avversari hanno iniziato a spingere, trovando il gol e mancando il pari nei minuti di recupero per nostra fortuna”. Adesso la società si godrà un p0’ di meritato riposo prima di ri-mettersi subito all’opera per organiz-

zare la prossima stagione. “Abbiamo festeggiato, ci prenderemo una decina di giorni – conclude Antinori - poi ripartiremo. Se mister Battellini prov-vederà a prendere il patentino è nostra intenzione confermarlo. Sulla squadra siamo una società dai pochi mezzi: pri-ma ci organizziamo, meglio è per tutti. La scorsa stagione grazie a due juniores della Vis Macerata come Daniele Rocco e Jacomo Clementoni abbiamo avuto fortuna, speriamo di ripeterci”. Si aggiudica la sfida con la Nuova Dimensione

e mantiene la Seconda categoria. Antinori: “Programmiamo da subito la nuova stagione”.

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18 – La Disciplinare commina all’Ascoli il sesto punto di penalizzazione per il mancato pagamento dei contributi del 4° trimestre 2010 entro il 14 febbraio. 21 – Assemblea pubblica della tifoseria per concordare una linea comune nei confronti della società. Chiesto un incontro a Benigni e al sindaco Castelli.

26 – Presente anche Moretti alla ripresa degli allenamenti. Gli sono stati applicati cinque punti di sutura. Comunicato dei ragazzi della Curva Sud Rozzi per dire la propria sui fatti di Varese: a gara finita si sono registrati tafferugli con la Polizia. 27 – Memorial Angeli del Muretto al Del Duca. L’Ascoli affronta l’Appignanese per onorare la memoria di quattro ragazzi tragicamente scomparsi nel 2007. Raccolti fondi per l’AIDO. 28 – Il Casms vieta ai residenti nella regione Marche, sprovvisti di tessera, di recarsi a Padova per la partita del 7 maggio. 29 – Incontro dei rappresentanti della tifoseria con il sindaco Castelli e tre delle figlie di Benigni. Nessuna novità di rilievo.

4 – La Corte di Giustizia Federale accoglie il ricorso della Procura e aggiunge un altro punto di penalizzazione all’Ascoli per un totale di -7. Al Tnas spetterà l’ultima parola sulla vicenda. 5 – Diciannove convocati per Padova, assente lo squalificato Moretti. 6 – Il Tnas riduce da sei a due mesi le inibizioni di Benigni e Collina in merito ad un precedente ricorso.

9 – L’avvocato Proietti ha presentato ricorso con procedura d’urgenza al Tnas per ottenere la restituzione del settimo punto di penalità. 11 – L’Ascoli dispone i bonifici per gli stipendi in vista della scadenza del lunedì successivo. In dubbio il pagamento dei contributi previdenziali. 12 – Il Casms vieta ai non tesserati residenti nella regione Marche anche la trasferta di Reggio Calabria. Gli ultras alla rifinitura per caricare la squadra in vista del delicato anticipo col Siena.

17 – Ascoli-Pescara 1-0Esaltante e preziosissima vittoria nel derby contro il Pescara che rilancia i bianconeri nella lotta per la salvezza diretta e assesta un duro colpo alle ambizioni play off degli abruzzesi. Partita per larghi tratti dominata dal Picchio, incapace però di concretizzare le tante occasioni da rete create. Feczesin dal dischetto si fa ipnotizzare da Pinna ad inizio partita, nella ripresa decide un’inzuccata di Romeo su corner di Pederzoli.LA CHIAVE – L’ingresso di Antonio cambia marcia all’Ascoli.LA CHICCA – L’esultanza forsennata di Romeo. TOP&FLOP – Antonio&nessunoLA FRASE – “Stanotte non ho dormito” (A. Romeo al lunedì)

22 – Varese-Ascoli 1-1Ottimo punto raccolto dal Picchio sull’ostico campo del Varese, terzo in classifica. Un rigore di Feczesin pareggia la prodezza di Carrozza. Prestazione autoritaria che infonde fiducia, anche se alcuni risultati sorprendenti dagli altri campi attenuano la soddisfazione. Moretti, sostituito a metà primo tempo, al pronto soccorso per un vistoso taglio al mento.LA CHIAVE – Non essersi disuniti dopo lo svantaggio. LA CHICCA – La parata di Guarna nel finale su Carrozza. TOP&FLOP – Guarna&Marino

30 – Ascoli-Frosinone 3-1Altra vittoria di capitale importanza per l’Ascoli che dà una robusta spallata ad una diretta avversaria. Subito in vantaggio con Lupoli, i bianconeri commettono l’errore di chiudersi. Subiscono il pari di Masucci a cui seguono cinque minuti di sbandamento totale. Poi Gazzola conquista rigore ed espulsione di Ben Djema. Feczesin trasforma, nella ripresa l’Ascoli controlla e arrotonda nel finale con Antonio. Frosinone chiude in 9, espulso anche Pestrin.LA CHIAVE – L’episodio del rigore su Gazzola: 2-1 e Frosinone in 10. LA CHICCA – Il taglio di Gazzola sull’occasione del rigore. TOP&FLOP – Calderoni&nessuno

7 – Padova-Ascoli 3-1Disastrosa prestazione dell’Ascoli che si consegna ad un Padova lanciatissimo verso la zona play off. Nel primo tempo non c’è partita, si va al riposo sul 2-0 con i gol di Cuffa e El Shaarawy. Ad inizio ripresa l’Ascoli prova a riaprire la contesa ma il 3-0 di Ardemagni spegne ogni velleità. Inutile il gol di Feczesin. LA CHIAVE – L’approccio molle. LA CHICCA – Il rigore parato di Guarna a De Paula. TOP&FLOP – Giorgi&Ciofani

13 – Ascoli-Siena 3-2Contro un Siena aritmeticamente promosso in serie A, Castori cerca una vittoria che possa consolidare le speranze di una storica salvezza. Liberi da freni mentali, i senesi si portano incredibilmente avanti per 0-2. Ma nell’ultimo quarto d’ora finale batte fortissimo il cuore dell’Ascoli, capace di capovolgere il risultato e ottenere un successo di fondamentale importanza.LA CHIAVE – Il generoso forcing finale. LA CHICCA – La splendida azione del gol dell’1-2, conclusa da una rovesciata vincente di Romeo. TOP&FLOP – Romeo&Micolucci

14 – I risultati favorevoli dagli altri campi rilanciano l’Ascoli in ottica salvezza diretta. 17 – Cinque acciaccati tra i bianconeri alla ripresa. Squalificati Gazzola e Romeo. 19 – Calderoni e Di Donato recuperati. Indisponibili soltanto i due squalificati. 20 – Il Tnas rinvia l’udienza per il ricorso a mercoledì 25 maggio.

23 – Il sindaco Castelli issa sul Municipio un bandierone bianconero, promuovendo l’iniziativa “una bandiera in ogni balcone”. Comincia una lunghissima settimana di attesa. 24 – Ripresa degli allenamenti dopo due giornate di riposo. 25 – Il Tnas restituisce un punto ai bianconeri, riconoscendo il principio giuridico “ne bis in idem”. Ascoli a quota 47, ma ai fini della salvezza cambia poco: con la Triestina serve vincere. 26 – Ufficiale l’investitura di Adriano Polenta quale nuovo direttore sportivo. 28 – Venti convocati, Castori ha a disposizione l’intera rosa.

21 – Reggina-Ascoli 0-0Si gioca per un’ora al Granillo, poi i risultati dagli altri campi consigliano un tacito accordo di belligeranza perché entrambe si accontentano del punto. La Reggina conquista matematicamente i play off, l’Ascoli si avvicina a tre sole lunghezze dalla salvezza diretta, in palio la domenica successiva in casa contro la Triestina già retrocessa.LA CHIAVE – L’orecchio proteso alla radiolina consiglia le squadre di accontentarsi. LA CHICCA – La presenza della ventina di tifosi al seguito. TOP&FLOP – Faisca&Lupoli LA FRASE – “Vediamo il traguardo” (F. Castori)

29 – Ascoli-Triestina 3-0Grande cornice di pubblico per una partita attesissima. Oltre diecimila presenze ed una coreografia mozzafiato. Bastano 23’ per scacciare gli incubi: dopo l’1-0 di Feczesin in campo non c’è più partita. La Triestina di Salvioni, già retrocessa, capitola per altre due volte. Nel finale è soltanto accademia che lascia spazio alla festa sugli spalti, poi trasferitasi a Piazza Arringo.LA CHIAVE – La grande determinazione che non lascia spazio alla rilassatezza. LA CHICCA – La percussione di Gazzola per il gol dell’1-0. TOP&FLOP – Feczesin&nessuno LA FRASE – “Salvezza conquistata con la forza del gruppo” (D. Di Donato)

30 - Botta e risposta tra il patron Roberto Benigni e l'ex presidente Nazzareno Cappelli. La vicenda della cessione delle quote societarie sembra ancora in alto mare. 1 GIUGNO - Risveglio da incubo per gli appassionati di calcio: nell'ambito dell'operazione "Last Bet" vengono posti agli arresti domiciliari i tesserati bianconeri Vincenzo Sommese e Vittorio Micolucci. Le prove pubblicate dai mass media sembrano inconfutabili, seppur in Italia esista la presunzione di innocenza: i due giocatori, insieme ad altre figure del mondo del calcio, agivano per falsare i risultati delle partite agevolando (talvolta non riuscendoci) le puntate al calcio scommesse. La società si riserva di attendere gli sviluppi dell’inchiesta per intraprendere qualsiasi tipo di iniziativa a propria tutela.

ALMANACCO 17 Aprile/1 Giugno

Paolo (Montelparo, Fm)Daniele (Ascoli Piceno)Angelo (Ascoli Piceno)Stefano (Lecce)Lara (Porto San Giorgio, Fm)Salvatore (Avola, Sr)Gianni (Castel di Lama, Ap)Luigi (Castel di Lama, Ap)Luca (Ascoli Piceno)Francesco (Ascoli Piceno)Massimiliano (Piobbico, Pu)Loris (Ascoli Piceno)Marco (Ascoli Piceno)Simone (Colli del Tronto, Ap)Alessandro (Follonica, Gr)Gabriele (Fratte di Sassofeltrio, Pu)Iuri (Montemurlo, Po)Paolo (Porto San Giorgio, Fm)Claudio (L'Aquila)Alberto (Pesaro)

Walter (Porto San Giorgio, Fm)Lorenzo (Porto San Giorgio, Fm)Giacomo (Perugia)Marco (Altidona, Fm)Tonino (Ascoli Piceno)Fabio (Castelfidardo, An)Filippi (Agliana, Pt)Laura (Ascoli Piceno)Paolo (Verona)Roberto (Ascoli Piceno)Giuseppe (Castel di Lama, Ap)Fabio Massimo (Macerata)Sandro (Montefano, Mc)Giacomo (Montefano, Mc)Andrea (Londra, Inghilterra)Umberto (Modena)Francesco (Ripatransone, Ap)Furio (Fermo)Stefano (Buglio in monte, So)Maria Elena (San Benedetto del Tronto, Ap)

Danilo (Corropoli, Te)Giuseppe (Ladispoli, Rm)Rino (Rimini)Giampaolo (Tortoreto, Te)Secondo (Petritoli, Ap)Luca (Sant'Egidio alla Vibrata, Te)Riccardo (Montegiorgio, Fm)Francesco (Nocera Superiore, Sa)Fabio (Pescara)Alessandro (Ancona)Alessandro (Castelbellino, An)Luca (Dublino, Irlanda)Stefano (Pescara)Anacleto (Montegranaro, Fm)Diego (Porto Sant'Elpidio, Fm)Ivan (Piediripa, Mc)Romano (Teramo)Massimo (Pescara) Adolfo (Porto Sant'Elpidio, Fm)Fabio (Porto Sant'Elpidio, Fm)

Andrea (Porto San Giorgio, Fm)Giovanni (Ascoli Piceno)Giuseppe (Castel di Lama, Ap)Dante (Porto San Giorgio, Fm)Valerio (Ascoli Piceno)Marco (Ascoli Piceno)Nicola (Ascoli Piceno)Mario (Ascoli Piceno)Marco (Ripatransone, Ap)Matteo (Ascoli Piceno)Alberto (Ascoli Piceno)Armando (Maltignano, Ap)Serafino (Ascoli Piceno)Maurizio (Ascoli Piceno)Pierfrancesco (Ascoli Piceno)Valentino (Maltignano, Ap)Monica (Maltignano, Ap)Daniele (Ascoli Piceno)Francesco (Bologna)... e migliaia, migliaia, di altri...

Avete ucciso la nostra PASSIONE Avete ucciso la nostra PASSIONE L’INTERVISTAL’EDITORIALE

Pay tv a costi stracciati, sabato pomeriggio, crescente burocrazia nell’acquisto dei biglietti, prezzi degli stessi non certo popolari. Sembravano questi i principali nemici di un calcio che è profondamente mutato nel corso degli anni: quel che sta emergendo nell'indagine della Procura di Cremona, invece, ci porta a dover constatare ed analizzare dei numeri: quanti e quali cittadini italiani, appassionati, sono stati frodati dal punto di vista economico e morale dagli attori dell'ultimo squallido teatrino che, ahinoi, ha coinvolto anche la nostra amata squadra di calcio? Proviamo a fare un'analisi. C’era una volta il romanticismo della maglia, adesso accantonato per lasciare spazio a business e merchandising. E quindi meno coinvolgimento che equivale a minore partecipazione. Le presenze allo stadio sono in declino, da anni la parabola è discendente. Eppure c’è chi dice no. C’è chi, dai piani alti, ringrazia un progetto (la famigerata tessera del tifoso) che, dopo le tante perplessità iniziali, si è confermato nient’altro che un ulteriore ostacolo alla tanto sbandierata “restituzione del calcio alle famiglie”. Se per andare allo stadio occorre munirsi di carta di credito e documento di riconoscimento, sborsando (singolarmente) almeno il doppio di quello che spenderesti (in

gruppo) guardando lo stesso evento in televisione, allora non sarai certo incentivato a gustarti lo spettacolo “live”. E’ la legge del mercato, di quello che ormai viene definito “prodotto” e a cui cercano di “fidelizzarti”. Eppure c’è anche chi si tura il naso e va avanti. In nome di una profonda passione. E l’esempio lampante lo abbiamo in casa. Sì, perché lo stadio Cino e Lillo Del Duca occupa il sesto gradino per numero complessivo di

presenze nella Serie Bwin 2010/2011. Nonostante un campionato martoriato dalle inadempienze societarie (tradotte in ripetute penalizzazioni in classifica) e passato perennemente alla caccia di una ostica e storica salvezza. Se non è amore questo. Il pubblico ascolano, conscio dell’alto coefficiente di difficoltà, si è cinto attorno a squadra e staff tecnico. Infatti è preceduto soltanto da due piazze che si sono guadagnate la promozione in massima serie (Atalanta e Siena), altrettante che si sono giocate un posto ai play off fino all’ultimo respiro (Torino e Padova) e dalla matricola Pescara (terzo posto in classifica generale di presenze medie, complimenti ai cugini abruzzesi) che ha disputato un torneo al di sopra di ogni più rosea aspettativa, sfruttando l’entusiasmo generato dalla promozione dalla Lega Pro. La media spettatori picena è stata aiutata dall’applicazione dei prezzi più bassi della categoria (curva a 7 euro, distinti a 10), inclusi quelli della campagna abbonamenti a costi letteralmente stracciati (4.555 le tessere sottoscritte). Una politica giustamente apprezzata dalla gente, ma che – a dir la verità – nasconde anche altri significati. Prima di tutto è stata necessaria per vincere la diffidenza nei confronti dell’introduzione della tessera del tifoso, imposta dal

Ministero degli Interni e mal digerita dalla piazza. Tra l’altro non sottoscritta, in segno di protesta, da gran parte degli ultras. E, particolare non meno importante, va considerato che nella ripartizione dei contributi della Lega incideranno, e non poco, il numero di spettatori di ogni club. Ecco perché l’Ascoli, oltre che trarne giovamento sul campo (attraverso il sostegno incessante della tifoseria verso la squadra), potrà avere benefici anche fuori. Che potrebbero fare la differenza in un’estate che si annuncia molto tribolata, ancor più di quella passata. Guardate quanta gente ha affollato gli spalti del nostro e di tanti altri stadi cadetti, contro ogni sorta di limitazione o paletto. Guardate i numeri e pensate a come possa sentirsi tutta questa gente, oggi, alla luce di quanto sta emergendo...

Quel che è emerso nei giorni successivi la fantastica salvezza sul campo della squadra di Fabrizio Castori è un attentato, un vero e squallido attentato, alla passione di un popolo. Il popolo Piceno. Ai colpevoli, qualora fossero riconosciuti tali, il nostro messaggio: i nomi e le provenienze di alcuni (solo una piccola parte) della gente a cui avete rovinato la passione di una vita.

1. Atalanta ................. 18.7372. Torino .................... 11.4133. Pescara ....................8.0484. Siena .......................7.2815. Padova ....................6.362 6. Ascoli .......................6.012 7. Vicenza ...................5.740 8. Novara ....................5.449 9. Modena ...................5.28410.Varese ....................5.012

TOP 10MEDIA SPETTATORI

(Fonte Stadiapostcards.com)Dall'hinterland della cittàCarburante: 5/10 €Biglietto curva: 7 €Totale (se si viaggia soli): 12/17 €

Dalle province limitrofe (Teramo, Fermo)Carburante auto: 10/15 € - Autostrada: 4/6 €Pranzo: 10 €Biglietto curva: 7 €Totale (se si viaggia da soli): 31/38 €

Dalle province delle Marche/Abruzzo più lontaneCarburante auto: 30/40 € - Autostrada: 15/20 €Pranzo: 10 €Biglietto curva: 7 €Totale (se si viaggia soli): 62/77 €

QUANTO COSTA ANDARE ALLO STADIO?

Totale (paganti+abbonati):....................................................................................................2300774

Media (paganti+abbonati): .........................................................................................................4980

Gara max pubblico:................................................. Torino-Padova, 24244 spettatori (paganti+abbonati)

Gara min pubblico: ................................................Portogruaro-Torino, 800 spettatori (paganti+abbonati)

Gara max pubblico Ascoli: ..........................................Ascoli-Triestina, 9480 spettatori (paganti+abbonati)

Gara min pubblico Ascoli: ........................................... Ascoli-Crotone, 5078 spettatori (paganti+abbonati)

Abbonati Ascoli: .........................................................................................................................4555

SPETTATORI 2010/11(Fonte Stadiapostcards.com)

Sacrifici... in cambio di cosa?Lo scenario emerso risulta ancor più inquietante se si considera che proprio la realtà dell'Ascoli - per via di una sceltadi politica societaria - è tra le prime 6 della B per affluenza allo stadio

Page 25: Marche In Gol - n°19

18 – La Disciplinare commina all’Ascoli il sesto punto di penalizzazione per il mancato pagamento dei contributi del 4° trimestre 2010 entro il 14 febbraio. 21 – Assemblea pubblica della tifoseria per concordare una linea comune nei confronti della società. Chiesto un incontro a Benigni e al sindaco Castelli.

26 – Presente anche Moretti alla ripresa degli allenamenti. Gli sono stati applicati cinque punti di sutura. Comunicato dei ragazzi della Curva Sud Rozzi per dire la propria sui fatti di Varese: a gara finita si sono registrati tafferugli con la Polizia. 27 – Memorial Angeli del Muretto al Del Duca. L’Ascoli affronta l’Appignanese per onorare la memoria di quattro ragazzi tragicamente scomparsi nel 2007. Raccolti fondi per l’AIDO. 28 – Il Casms vieta ai residenti nella regione Marche, sprovvisti di tessera, di recarsi a Padova per la partita del 7 maggio. 29 – Incontro dei rappresentanti della tifoseria con il sindaco Castelli e tre delle figlie di Benigni. Nessuna novità di rilievo.

4 – La Corte di Giustizia Federale accoglie il ricorso della Procura e aggiunge un altro punto di penalizzazione all’Ascoli per un totale di -7. Al Tnas spetterà l’ultima parola sulla vicenda. 5 – Diciannove convocati per Padova, assente lo squalificato Moretti. 6 – Il Tnas riduce da sei a due mesi le inibizioni di Benigni e Collina in merito ad un precedente ricorso.

9 – L’avvocato Proietti ha presentato ricorso con procedura d’urgenza al Tnas per ottenere la restituzione del settimo punto di penalità. 11 – L’Ascoli dispone i bonifici per gli stipendi in vista della scadenza del lunedì successivo. In dubbio il pagamento dei contributi previdenziali. 12 – Il Casms vieta ai non tesserati residenti nella regione Marche anche la trasferta di Reggio Calabria. Gli ultras alla rifinitura per caricare la squadra in vista del delicato anticipo col Siena.

17 – Ascoli-Pescara 1-0Esaltante e preziosissima vittoria nel derby contro il Pescara che rilancia i bianconeri nella lotta per la salvezza diretta e assesta un duro colpo alle ambizioni play off degli abruzzesi. Partita per larghi tratti dominata dal Picchio, incapace però di concretizzare le tante occasioni da rete create. Feczesin dal dischetto si fa ipnotizzare da Pinna ad inizio partita, nella ripresa decide un’inzuccata di Romeo su corner di Pederzoli.LA CHIAVE – L’ingresso di Antonio cambia marcia all’Ascoli.LA CHICCA – L’esultanza forsennata di Romeo. TOP&FLOP – Antonio&nessunoLA FRASE – “Stanotte non ho dormito” (A. Romeo al lunedì)

22 – Varese-Ascoli 1-1Ottimo punto raccolto dal Picchio sull’ostico campo del Varese, terzo in classifica. Un rigore di Feczesin pareggia la prodezza di Carrozza. Prestazione autoritaria che infonde fiducia, anche se alcuni risultati sorprendenti dagli altri campi attenuano la soddisfazione. Moretti, sostituito a metà primo tempo, al pronto soccorso per un vistoso taglio al mento.LA CHIAVE – Non essersi disuniti dopo lo svantaggio. LA CHICCA – La parata di Guarna nel finale su Carrozza. TOP&FLOP – Guarna&Marino

30 – Ascoli-Frosinone 3-1Altra vittoria di capitale importanza per l’Ascoli che dà una robusta spallata ad una diretta avversaria. Subito in vantaggio con Lupoli, i bianconeri commettono l’errore di chiudersi. Subiscono il pari di Masucci a cui seguono cinque minuti di sbandamento totale. Poi Gazzola conquista rigore ed espulsione di Ben Djema. Feczesin trasforma, nella ripresa l’Ascoli controlla e arrotonda nel finale con Antonio. Frosinone chiude in 9, espulso anche Pestrin.LA CHIAVE – L’episodio del rigore su Gazzola: 2-1 e Frosinone in 10. LA CHICCA – Il taglio di Gazzola sull’occasione del rigore. TOP&FLOP – Calderoni&nessuno

7 – Padova-Ascoli 3-1Disastrosa prestazione dell’Ascoli che si consegna ad un Padova lanciatissimo verso la zona play off. Nel primo tempo non c’è partita, si va al riposo sul 2-0 con i gol di Cuffa e El Shaarawy. Ad inizio ripresa l’Ascoli prova a riaprire la contesa ma il 3-0 di Ardemagni spegne ogni velleità. Inutile il gol di Feczesin. LA CHIAVE – L’approccio molle. LA CHICCA – Il rigore parato di Guarna a De Paula. TOP&FLOP – Giorgi&Ciofani

13 – Ascoli-Siena 3-2Contro un Siena aritmeticamente promosso in serie A, Castori cerca una vittoria che possa consolidare le speranze di una storica salvezza. Liberi da freni mentali, i senesi si portano incredibilmente avanti per 0-2. Ma nell’ultimo quarto d’ora finale batte fortissimo il cuore dell’Ascoli, capace di capovolgere il risultato e ottenere un successo di fondamentale importanza.LA CHIAVE – Il generoso forcing finale. LA CHICCA – La splendida azione del gol dell’1-2, conclusa da una rovesciata vincente di Romeo. TOP&FLOP – Romeo&Micolucci

14 – I risultati favorevoli dagli altri campi rilanciano l’Ascoli in ottica salvezza diretta. 17 – Cinque acciaccati tra i bianconeri alla ripresa. Squalificati Gazzola e Romeo. 19 – Calderoni e Di Donato recuperati. Indisponibili soltanto i due squalificati. 20 – Il Tnas rinvia l’udienza per il ricorso a mercoledì 25 maggio.

23 – Il sindaco Castelli issa sul Municipio un bandierone bianconero, promuovendo l’iniziativa “una bandiera in ogni balcone”. Comincia una lunghissima settimana di attesa. 24 – Ripresa degli allenamenti dopo due giornate di riposo. 25 – Il Tnas restituisce un punto ai bianconeri, riconoscendo il principio giuridico “ne bis in idem”. Ascoli a quota 47, ma ai fini della salvezza cambia poco: con la Triestina serve vincere. 26 – Ufficiale l’investitura di Adriano Polenta quale nuovo direttore sportivo. 28 – Venti convocati, Castori ha a disposizione l’intera rosa.

21 – Reggina-Ascoli 0-0Si gioca per un’ora al Granillo, poi i risultati dagli altri campi consigliano un tacito accordo di belligeranza perché entrambe si accontentano del punto. La Reggina conquista matematicamente i play off, l’Ascoli si avvicina a tre sole lunghezze dalla salvezza diretta, in palio la domenica successiva in casa contro la Triestina già retrocessa.LA CHIAVE – L’orecchio proteso alla radiolina consiglia le squadre di accontentarsi. LA CHICCA – La presenza della ventina di tifosi al seguito. TOP&FLOP – Faisca&Lupoli LA FRASE – “Vediamo il traguardo” (F. Castori)

29 – Ascoli-Triestina 3-0Grande cornice di pubblico per una partita attesissima. Oltre diecimila presenze ed una coreografia mozzafiato. Bastano 23’ per scacciare gli incubi: dopo l’1-0 di Feczesin in campo non c’è più partita. La Triestina di Salvioni, già retrocessa, capitola per altre due volte. Nel finale è soltanto accademia che lascia spazio alla festa sugli spalti, poi trasferitasi a Piazza Arringo.LA CHIAVE – La grande determinazione che non lascia spazio alla rilassatezza. LA CHICCA – La percussione di Gazzola per il gol dell’1-0. TOP&FLOP – Feczesin&nessuno LA FRASE – “Salvezza conquistata con la forza del gruppo” (D. Di Donato)

30 - Botta e risposta tra il patron Roberto Benigni e l'ex presidente Nazzareno Cappelli. La vicenda della cessione delle quote societarie sembra ancora in alto mare. 1 GIUGNO - Risveglio da incubo per gli appassionati di calcio: nell'ambito dell'operazione "Last Bet" vengono posti agli arresti domiciliari i tesserati bianconeri Vincenzo Sommese e Vittorio Micolucci. Le prove pubblicate dai mass media sembrano inconfutabili, seppur in Italia esista la presunzione di innocenza: i due giocatori, insieme ad altre figure del mondo del calcio, agivano per falsare i risultati delle partite agevolando (talvolta non riuscendoci) le puntate al calcio scommesse. La società si riserva di attendere gli sviluppi dell’inchiesta per intraprendere qualsiasi tipo di iniziativa a propria tutela.

ALMANACCO 17 Aprile/1 Giugno

Paolo (Montelparo, Fm)Daniele (Ascoli Piceno)Angelo (Ascoli Piceno)Stefano (Lecce)Lara (Porto San Giorgio, Fm)Salvatore (Avola, Sr)Gianni (Castel di Lama, Ap)Luigi (Castel di Lama, Ap)Luca (Ascoli Piceno)Francesco (Ascoli Piceno)Massimiliano (Piobbico, Pu)Loris (Ascoli Piceno)Marco (Ascoli Piceno)Simone (Colli del Tronto, Ap)Alessandro (Follonica, Gr)Gabriele (Fratte di Sassofeltrio, Pu)Iuri (Montemurlo, Po)Paolo (Porto San Giorgio, Fm)Claudio (L'Aquila)Alberto (Pesaro)

Walter (Porto San Giorgio, Fm)Lorenzo (Porto San Giorgio, Fm)Giacomo (Perugia)Marco (Altidona, Fm)Tonino (Ascoli Piceno)Fabio (Castelfidardo, An)Filippi (Agliana, Pt)Laura (Ascoli Piceno)Paolo (Verona)Roberto (Ascoli Piceno)Giuseppe (Castel di Lama, Ap)Fabio Massimo (Macerata)Sandro (Montefano, Mc)Giacomo (Montefano, Mc)Andrea (Londra, Inghilterra)Umberto (Modena)Francesco (Ripatransone, Ap)Furio (Fermo)Stefano (Buglio in monte, So)Maria Elena (San Benedetto del Tronto, Ap)

Danilo (Corropoli, Te)Giuseppe (Ladispoli, Rm)Rino (Rimini)Giampaolo (Tortoreto, Te)Secondo (Petritoli, Ap)Luca (Sant'Egidio alla Vibrata, Te)Riccardo (Montegiorgio, Fm)Francesco (Nocera Superiore, Sa)Fabio (Pescara)Alessandro (Ancona)Alessandro (Castelbellino, An)Luca (Dublino, Irlanda)Stefano (Pescara)Anacleto (Montegranaro, Fm)Diego (Porto Sant'Elpidio, Fm)Ivan (Piediripa, Mc)Romano (Teramo)Massimo (Pescara) Adolfo (Porto Sant'Elpidio, Fm)Fabio (Porto Sant'Elpidio, Fm)

Andrea (Porto San Giorgio, Fm)Giovanni (Ascoli Piceno)Giuseppe (Castel di Lama, Ap)Dante (Porto San Giorgio, Fm)Valerio (Ascoli Piceno)Marco (Ascoli Piceno)Nicola (Ascoli Piceno)Mario (Ascoli Piceno)Marco (Ripatransone, Ap)Matteo (Ascoli Piceno)Alberto (Ascoli Piceno)Armando (Maltignano, Ap)Serafino (Ascoli Piceno)Maurizio (Ascoli Piceno)Pierfrancesco (Ascoli Piceno)Valentino (Maltignano, Ap)Monica (Maltignano, Ap)Daniele (Ascoli Piceno)Francesco (Bologna)... e migliaia, migliaia, di altri...

Avete ucciso la nostra PASSIONE Avete ucciso la nostra PASSIONE L’INTERVISTAL’EDITORIALE

Pay tv a costi stracciati, sabato pomeriggio, crescente burocrazia nell’acquisto dei biglietti, prezzi degli stessi non certo popolari. Sembravano questi i principali nemici di un calcio che è profondamente mutato nel corso degli anni: quel che sta emergendo nell'indagine della Procura di Cremona, invece, ci porta a dover constatare ed analizzare dei numeri: quanti e quali cittadini italiani, appassionati, sono stati frodati dal punto di vista economico e morale dagli attori dell'ultimo squallido teatrino che, ahinoi, ha coinvolto anche la nostra amata squadra di calcio? Proviamo a fare un'analisi. C’era una volta il romanticismo della maglia, adesso accantonato per lasciare spazio a business e merchandising. E quindi meno coinvolgimento che equivale a minore partecipazione. Le presenze allo stadio sono in declino, da anni la parabola è discendente. Eppure c’è chi dice no. C’è chi, dai piani alti, ringrazia un progetto (la famigerata tessera del tifoso) che, dopo le tante perplessità iniziali, si è confermato nient’altro che un ulteriore ostacolo alla tanto sbandierata “restituzione del calcio alle famiglie”. Se per andare allo stadio occorre munirsi di carta di credito e documento di riconoscimento, sborsando (singolarmente) almeno il doppio di quello che spenderesti (in

gruppo) guardando lo stesso evento in televisione, allora non sarai certo incentivato a gustarti lo spettacolo “live”. E’ la legge del mercato, di quello che ormai viene definito “prodotto” e a cui cercano di “fidelizzarti”. Eppure c’è anche chi si tura il naso e va avanti. In nome di una profonda passione. E l’esempio lampante lo abbiamo in casa. Sì, perché lo stadio Cino e Lillo Del Duca occupa il sesto gradino per numero complessivo di

presenze nella Serie Bwin 2010/2011. Nonostante un campionato martoriato dalle inadempienze societarie (tradotte in ripetute penalizzazioni in classifica) e passato perennemente alla caccia di una ostica e storica salvezza. Se non è amore questo. Il pubblico ascolano, conscio dell’alto coefficiente di difficoltà, si è cinto attorno a squadra e staff tecnico. Infatti è preceduto soltanto da due piazze che si sono guadagnate la promozione in massima serie (Atalanta e Siena), altrettante che si sono giocate un posto ai play off fino all’ultimo respiro (Torino e Padova) e dalla matricola Pescara (terzo posto in classifica generale di presenze medie, complimenti ai cugini abruzzesi) che ha disputato un torneo al di sopra di ogni più rosea aspettativa, sfruttando l’entusiasmo generato dalla promozione dalla Lega Pro. La media spettatori picena è stata aiutata dall’applicazione dei prezzi più bassi della categoria (curva a 7 euro, distinti a 10), inclusi quelli della campagna abbonamenti a costi letteralmente stracciati (4.555 le tessere sottoscritte). Una politica giustamente apprezzata dalla gente, ma che – a dir la verità – nasconde anche altri significati. Prima di tutto è stata necessaria per vincere la diffidenza nei confronti dell’introduzione della tessera del tifoso, imposta dal

Ministero degli Interni e mal digerita dalla piazza. Tra l’altro non sottoscritta, in segno di protesta, da gran parte degli ultras. E, particolare non meno importante, va considerato che nella ripartizione dei contributi della Lega incideranno, e non poco, il numero di spettatori di ogni club. Ecco perché l’Ascoli, oltre che trarne giovamento sul campo (attraverso il sostegno incessante della tifoseria verso la squadra), potrà avere benefici anche fuori. Che potrebbero fare la differenza in un’estate che si annuncia molto tribolata, ancor più di quella passata. Guardate quanta gente ha affollato gli spalti del nostro e di tanti altri stadi cadetti, contro ogni sorta di limitazione o paletto. Guardate i numeri e pensate a come possa sentirsi tutta questa gente, oggi, alla luce di quanto sta emergendo...

Quel che è emerso nei giorni successivi la fantastica salvezza sul campo della squadra di Fabrizio Castori è un attentato, un vero e squallido attentato, alla passione di un popolo. Il popolo Piceno. Ai colpevoli, qualora fossero riconosciuti tali, il nostro messaggio: i nomi e le provenienze di alcuni (solo una piccola parte) della gente a cui avete rovinato la passione di una vita.

1. Atalanta ................. 18.7372. Torino .................... 11.4133. Pescara ....................8.0484. Siena .......................7.2815. Padova ....................6.362 6. Ascoli .......................6.012 7. Vicenza ...................5.740 8. Novara ....................5.449 9. Modena ...................5.28410.Varese ....................5.012

TOP 10MEDIA SPETTATORI

(Fonte Stadiapostcards.com)Dall'hinterland della cittàCarburante: 5/10 €Biglietto curva: 7 €Totale (se si viaggia soli): 12/17 €

Dalle province limitrofe (Teramo, Fermo)Carburante auto: 10/15 € - Autostrada: 4/6 €Pranzo: 10 €Biglietto curva: 7 €Totale (se si viaggia da soli): 31/38 €

Dalle province delle Marche/Abruzzo più lontaneCarburante auto: 30/40 € - Autostrada: 15/20 €Pranzo: 10 €Biglietto curva: 7 €Totale (se si viaggia soli): 62/77 €

QUANTO COSTA ANDARE ALLO STADIO?

Totale (paganti+abbonati):....................................................................................................2300774

Media (paganti+abbonati): .........................................................................................................4980

Gara max pubblico:................................................. Torino-Padova, 24244 spettatori (paganti+abbonati)

Gara min pubblico: ................................................Portogruaro-Torino, 800 spettatori (paganti+abbonati)

Gara max pubblico Ascoli: ..........................................Ascoli-Triestina, 9480 spettatori (paganti+abbonati)

Gara min pubblico Ascoli: ........................................... Ascoli-Crotone, 5078 spettatori (paganti+abbonati)

Abbonati Ascoli: .........................................................................................................................4555

SPETTATORI 2010/11(Fonte Stadiapostcards.com)

Sacrifici... in cambio di cosa?Lo scenario emerso risulta ancor più inquietante se si considera che proprio la realtà dell'Ascoli - per via di una sceltadi politica societaria - è tra le prime 6 della B per affluenza allo stadio

Page 26: Marche In Gol - n°19

26 n. 19

MACERAtASAN GIuSEPPE

Doppia novità per il rilancio

Si è conclusa la stagione 2010-2011 del San Giuseppe che non ha chiu-so nel migliore dei modi la classifica

del girone I di Terza categoria. Una sta-gione che poteva essere migliore, alme-no nelle ambizioni della società anche se l’impegno è stato veramente encomia-bile da parte di tutti quanti. Allenamenti sempre disputati a ranghi compatti, con pochissime assenze, a testimonianza di come il gruppo e la coesione dello spo-gliatoio non siano mai venute a mancare. Per quanto riguarda la prossima stagio-ne non mancano di certe novità impor-tanti in casa San Giuseppe. Innanzitutto il cambio al vertice societario: il nuovo presidente è Alessio Carinelli (foto a fianco), già nell’organigramma societario che ha idee ben chiare per la prossima an-nata: “Nell’ultima stagione i risultati non sono arrivati almeno per quelli che erano i nostri obiettivi. Per questo abbiamo deciso di dare una svolta: il presidente Gianluca Agostini, per i suoi molteplici impegni, non può più seguire la squadra e la dirigenza ha così deciso che fossi io la persona più adatta a prendere il suo posto. Un incarico impor-tante che mi auguro di portare avanti nel migliore dei modi”. Chiare le intenzioni del neo presidente che annuncia anche il nome del nuovo tecnico: “Il nostro pro-gramma prevede il ringiovanimento della

squadra con l’inserimento di ottimi elemen-ti che devono non solo aumentare il tasso tecnico della squadra ma stimolare e dare quella voglia un po’ persa da quelli che ver-ranno riconfermati: si tratta di dare quindi uno stimolo in più ad un ambiente e a un gruppo, senza dubbio in grado di raggiun-gere risultati sempre più soddisfacenti. Per questo ho raggiunto l’accordo con Fran-cesco Nerla, allenatore esperto che ha sempre militato in categorie superiori con ottimi risultati: sono sicuro che lui ci darà una grossa mano a tornare ad alti livelli”.

Il neo presidente è Alessio Carinelli, in panchina Francesco Nerla

tRE EMME

Passione due ruoteUna passione per il ciclismo che parte da giovanissimi, questa la missione della so-cietà ciclistica Tre Emme di Morroval-le nata nel 2005 che conta già tanti giova-ni praticanti. Sarà che abbiamo ancora in mente le immagini del Giro d’Italia con le imprese e la fatica sui volti dei tanti cam-pioni come lo spagnolo Alberto Contador vincitore di questa edizione e il nostro Michele Scarponi autore di una vera im-presa personale o del siciliano Vincenzo Nibali. Questi sono campioni che già arrivati ad importanti traguardi, ma la passione parte dal basso, da giovanissimi, quando s’inizia a pedalare con gli amici per il semplice gusto di farlo. Sono que-sti gli elementi che rendono importante il lavoro di società come la Tre Emme di Morrovalle che segue l’attività di tre setto-re giovanili: i Giovanissimi con l’istruttore Michela Mancini, gli Esordienti segui-ti da Giovanni Calvigioni e gli Allievi con Mario Pizzuti. “La nostra è una grande famiglia – commenta il presidente Andrea Rossi – che con passione segue i nostri giovani per avviarli ad uno sport pie-no di fascino. La nostra società svolge la sua attività partecipando a gare interregionali, durante l’invernata svolgiamo l’attività di preparazione in palestra e poi quando le

condizioni lo consentono andiamo subito in strada, il pane vero di questo sport”. Il diret-tivo della società è composto da: Andrea Rossi Presidente, Claudio Scaficchia Vice Presidente, Liliana Lay Vela segretaria e i consiglieri Maurizio Lambertucci, Mario Pierluigi e Adriana Baldassarri. La socie-tà sta già lavorando all’organizzazione di tre gare sportive per i settori giovanili. Il primo appuntamento sabato 11 giugno con il Gran Premio Santa Maria Apparen-te di Civitanova Marche, prova di abilità e velocità per la categoria giovanissimi. Ritrovo alle ore 14 e inizio della competi-zione inizio alle ore 15.30. Il secondo ap-puntamento è per domenica 26 giugno a Trodica di Morrovalle per la categoria Al-lievi con il “Trofeo Suolificio Sima”. Gara su un percorso di 5 chilometri, ritrovo alle ore 11 e partenza gara alle ore 15. A chiu-dere l’appuntamento del 7 agosto sempre a Trodica di Morrovalle con il “Trofeo Tre Emme” valido per il Campionato provin-ciale di Macerata. La gara si svolgerà su un tragitto di 5 chilometri, ritrovo alle ore 14 e inizio gara alle ore 15.30.

Per informazioni contattare:0733-223440 / 339-5096977.

la Tre Emme di Morrovalle dal 2005 è la società faro per tanti giovani della zona che amano il ciclismo. Il presidente Rossi: “Avviamo i ragazzi ad uno sport pieno di fascino”

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SPECIALE GIOvANI

Juniores Nazionali

La Recanatese, dopo aver disputa-to un’eccellente campionato classifi-candosi al secondo posto alle spalle dell’Atletico Trivento (girone I) ha fatto benissimo nella prima fase pla-yoff scudetto eliminando dai giochi Civitanovese e Sambenedettese quali-ficandosi per la corsa scudetto e con-quistando un posto tra le 24 squadre che hanno dato vita alla prima fase. La squadra leopardiana inserita in un gi-rone composto da Perugia e Rimini ha perso a Perugia (1-0), battuto in casa il Rimini (3-1), e ha superato il turno grazie alla differenza reti. Nei quarti i giallorossi guidati da mister Dottori hanno affrontato il Venezia. Lagunari vittoriosi in casa (3-0) e battuti a Re-canati (3-2) ma stavolta nella conta delle reti la dea bendata ha promosso la squadra veneta. Non sono mancate le recriminazioni ma Pennacchioni e compagni meritano una citazione per quello che sono stati capaci di fare. Non succedeva in casa leopardiana da almeno vent’anni! E nelle Marche l’ul-tima squadra ad andare così lontano è stata la Sangiustese di mister Giudici. I rossoblu caddero alla soglia della fi-nale nel confronto con i pugliesi del

Noicattaro.

Juniores Regionali

E’ il Tolentino a vincere il campio-nato regionale juniores battendo in finale l’Ancona. La squadra cremisi dopo aver vinto nel girone C la con-correnza di squadra importanti come Fulgor Maceratese e Vis Macerata nella fase finale ha superato prima il Montegranaro nel doppio confronto poi nella finale giocata al comunale di Castelfidardo l’Ancona. Non sono an-date bene le cose nella fase nazionale. Il doppio confronto con il Real Misano ha visto prevalere la squadra roma-gnola con l’identico punteggio nelle due gare: 4-1.

Allievi

Successo della Futura 96 (battuta la Recanatese) grazie alla rete di Marino, il bomber che ha firmato vittorie im-portanti in una stagione da incornicia-re. I ragazzi di mister Recchioni hanno avuto la meglio, in finale, di una Reca-natese che ha provato a vincere senza riuscirci. La Futura ha concluso una stagione straordinaria con la vittoria del titolo regionale che dà diritto a

partecipare alle finali scudetto: prima volta nella storia per il club ferma-no. Stagione importante che ha visto Quintili e compagni dominare la prima parte, lottare con la Vis Macerata nella seconda fino a dover disputare lo spa-reggio con i maceratesi per poi vincere il titolo superando la Recanatese. La squadra ha dimostrato nel corso della stagione carattere, determinazione e una buona base tecnica. Molto merito spetta al suo tecnico, Claudio Cicchitti, che ha lavorato bene creando un grup-po omogeneo e granitico come pochi. Ed ora l’avventura nazionale.

Giovanissimi

Sambenedettese olè. La squadra rossoblù guidata dal giovanissimo mister Matteo Mercuri ha dominato l’intera stagione superando in finale la Civitanovese. Rossoblu che non hanno avuto problemi nella prima fase della stessa vincendo nell’ambito del suo gi-rone e mettendo a segno una valanga di gol. Nella seconda fase regionale, duello bellissimo con la Pro Calcio Ascoli. Giallorossi superati grazie al successo ottenuto nel confronto diret-to nell’ultima giornata di campionato. Nelle finali regionali inserita nel giro-

ne formato da Fossombrone e Fermo rossoblu ancora protagonisti. Battu-to largamente il Fossombrone (6-1) la Samb è passata anche sul difficile terreno del Fermo, società nata dal-la fusione di due club, guadagnando l’accesso alla finale. Il confronto con la Civitanovese è stato bello, equilibrato, e vinto grazie ad una prestazione si-curamente importante. I gol partita di Vagnoni e Iovannisci.

pagina a cura di Enrico Scoppa

I campioni del calcio giovanileRecanatese, Tolentino, Futura 96 e Sambenedettese leader nei rispettivi campionati

In alto a sinistra la Recanatese Juniores arrivata fino ai quarti di finale nella fase nazionale

In basso a sinistra il Tolentino Juniones, campione regionale

In alto a destra gli Allievi della Futura 96 che hanno vinto la fase regionale

In basso a destra i Giovanissimi della Sambenedettese campioni regionali

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Fermo

Per il capoluogo della nuova provin-cia di Fermo non è stata una sta-gione decisamente positiva: tutte

(o quasi) hanno mancato i rispettivi tra-guardi. Salta agli occhi ovviamente quan-to avvenuto dalla squadra di riferimento dell’intera provincia, la Fermana. Dopo un’estate tormentata per il passaggio di quote societarie, l’arrivo del direttore ge-

nerale Mimmo Di Antonio ha portato con sé importanti novità. Innanzitutto l’ingresso del nuovo presidente Ferran-te con i soci provenienti dalla Toscana hanno riportato maggiore entusiasmo solo nel corso nella stagione: inizialmen-te i 73 abbonamenti registrati avevano fatto storcere il naso alla nuova proprietà. La squadra ha subito trovato l’amalgama

sotto la guida esperta di Giovanni Cor-nacchini, reduce dalla positiva esperien-za in quel di Fano. I risultati non tardano a venire e il duello con l’Ancona si accende fin dalle prime giornate di campionato; la squadra però va ancora registrata al me-glio e, nel corso della stagione, tornano a vestire la maglia gialloblu ex importanti come Vitali, De Reggi e Bagalini. La

squadra cresce in convinzione e gioco, va in testa da sola e sembra poter allungare. Non mancano le giornate da evitare per i deboli di cuore: l’esempio è il 5-4 casalin-go sul Real Metauro dopo che, a venti mi-nuti dal termine, i pesaresi conducevano 4-0. La squadra resiste ma perde la vetta a Grottammare a poche giornate dalla fine, il sorpasso dell’Ancona si concretiz-

Annushorribilisper lefermanela Fermana getta al vento campionato e playoff,retrocedono Campiglione, Futura 96e Azzurra Fermo

MONTOTTONE, LA PROMOZIONE E’ TUAIl Montottone entra nella storia: grazie al successo nello spareggio con l’Aurora Treia disputato a Cascinare e vinto 2-1

grazie alle reti di Parmegiani e Della valle, la squadra del presidente Gianluca Poloni raggiunge per la prima volta nella sua storia il campionato di Promozione al termine di un’autentica cavalcata.

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za. Si arriva così al gran finale proprio con i dorici, al “Recchioni” con il calenda-rio che non poteva di certo regalare uno scenario meno vibrante. I dorici sono già in D grazie ad una Coppa Italia stravinta e in molti pensano che la gara di Fermo sia una semplice formalità per Fiorotto e compagni. Sbagliato. In 5.000 assistono a 90 minuti incredibili: Fermana avanti 2-0 e pubblico che prepara la festa ma prima l’anconetano doc Pesaresi e poi il fermano ed ex gialloblu Adami e… ecco il maledetto 2-2! Un tonfo al cuore. Ciò che succede dopo ha poco a che fare con il calcio e in altre sedi ancora a lungo si discuterà di tutto questo. Fermana ancora con la speranza playoff ma la spina ormai è staccata: i gialloblu vengono sconfitti a Pesaro dalla Vis che impatta al ritorno. Tutto da rifare per la squadra del capoluo-go di provincia, giunta ad un passo dalla D e che ora confida tutto in un eventuale ripescaggio.

Campiglione, Futura 96 e Azzurra Fermo ko. Non va meglio in Promo-zione B al Campiglione del presidente Moretti che subisce una dolorosa retro-cessione al termine di un’annata non faci-le sotto tanti punti di vista. Squadra in lar-ga parte confermata quella giallonera che ha dovuto spesso fare i conti con i tanti infortuni maturati nel corso della stagio-

ne. A lungo nelle zone basse della classi-fica, la squadra ha trovato il giusto sprint nel finale grazie al duello “vinto” con la Torrese, per conquistare la qualificazione ai playout che si sono rivelati amari gra-zie alla sconfitta nel match iniziale con il Chiesanuova che ha di fatto consegna-to la salvezza alla squadra maceratese. Amara la stagione in Prima categoria (gi-rone C) per la Futura 96 che, complice un girone di ritorno sottotono, si ritrova nella zona calda della classifica. Costretta a disputare i playout contro la Mogliane-se, la squadra di Capodarco presieduta da Fausto Rogante cede nel match di andata in terra maceratese 2-1. Al ritorno basterebbe un successo di misura: si gioca ad una porta ma gli interventi di un Gianni Telloni in stato di grazia negano il successo alla squadra che al triplice fischio si ritro-va in Seconda categoria, un campionato che invece ha dovuto salutare l’Azzurra Fermo. Un gruppo giovane questo, che ha chiuso la stagione al penultimo posto (nel girone G) davanti al Rapagnano. Nei playout è arrivata la doppia sfida con la Vis Faleria. La vittoria casalinga all’andata ha fatto sperare in risultato positivo cui il 5-1 nel ritorno in favore della Vis ha defi-nitivamente chiuso le porte. Una stagione da dimenticare a Fermo dal punto di vista calcistico tra Eccellenza e Seconda catego-ria con un’unica eccezione: la Firmum.

Firmum, salvezza low cost

Ha dovuto attendere il ritorno dello spareggio playout con-tro la Nuova Maglianese per

festeggiare una salvezza tanto sofferta quanto fortemente voluta dall’intero ambiente: parliamo della Firmum, storica squadra del nuovo capoluogo di provincia marchigiano (è stata fondata nel 1964), protagonista anche il pros-simo anno in Seconda categoria girone G. Soddisfazione per dirigenti, staff societario e giocatori come conferma il presidente Donatello Reccchi: “Un risultato ottimo, direi eccellente per la passione che questi ragazzi mettono in campo. Non posso fare altro che elogiarli per quello che danno sul campo: la nostra filosofia è questa e loro hanno sposato al meglio questo progetto. Un gruppo stori-co costruito nel corso del tempo che negli ultimi 4-5 anni si è ulteriormente cemen-tato: molti hanno anche rifiutato offerte da categorie superiori dimostrando il piacere di fare sport con questa maglia”. Un traguardo che poteva essere tagliato anche in precedenza ma l’ultima gior-

nata ha rovinato i piani biancoazzurri: “La sconfitta interna con il Telusiano ci ha fatto passare in un sol colpo dalla salvezza diretta alla terz’ultima piazza: avremmo potuto essere salvi con largo anticipo e invece ci siamo dovuti giocare la salvezza contro la Nuova Maglianese. Nel doppio confronto abbiamo meritato, a mio avviso, una salvezza che premia la squadra per quanto ha saputo fare nell’arco di un intero anno. C’è sempre qualche problema ad inizio anno perché non è sempre facile trattenere elementi che vengono contattati da categorie su-periori. Ad agosto ci siamo trovati con otto elementi in meno a centrocampo e dunque un intero reparto da reinventare anche se poi gli arrivi di Spinozzi, sceso dall’Eccellenza, Volpi e Rossetti a dicem-bre hanno rinforzato l’organico”. In que-sto senso si è vista a chiare note l’opera di mister Alessandro Marrozzini che ha svolto un gran lavoro motivazionale e non solo: “Alessandro è uno di noi, del-la Firmum: dico scherzando che è stato in prestito una decina d’anni prima di tornare. Conosce il nostro ambiente e ai ragazzi ha saputo dare molto. E’ la scel-ta giusta dopo ben cinque stagioni con Giampaolo Malaspina”. Una salvezza che è la base per il futuro di una società da sempre impegnata sia per la Prima squadra che per il settore giovanile: “Il mister? La nostra intenzione è di riparti-re da Marrozzini: per noi è confermatis-simo, l’augurio è che accetti di rimanere. Per il resto continua a livello di prima squadra l’accordo che ha preso il via al-cuni mesi fa a livello giovanile con l’Az-zurra Fermo: l’obiettivo è quello di dare un’organizzazione sempre più solida alla nostra realtà”.

la permanenza in Seconda arriva ai playout. Il presidente Recchi: “Merito di Maroz-zini e di questi ragazzi che crede nel nostro progetto”

FERMO

Il tecnico del Campiglione Roberto Bagalini

Il presidente dalla Futura 96 Fausto Rogante

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FERMO

A scatenare l’entusiasmo di un intero paese è stata la vittoria ottenuta al Velodromo di Mon-ticelli in un’ultima giornata di

campionato da brividi: decisivo il rigore di Avallone che ha consegnato tre punti di platino. Al triplice fischio è partita la festa in casa San Marco Servigliano che, per la prima volta in una storia lunga 65 anni, raggiunge il traguardo della Promo-zione. Si tratta del secondo campionato consecutivo vinto dai ragazzi di Paolo Armini dopo la straordinaria cavalcata in Seconda categoria nella passata stagio-ne. Una squadra costruita per vincere ma anche ormai abituata a farlo per la gioia di un presidente appassionato come Lu-ciano Bartolini: “I meriti sono di tutti a partire dai ragazzi e da mister Armini, sen-za ovviamente dimenticare il lavoro svolto da una società sempre presente e molto par-tecipe. In questo senso un grazie particolare va agli sponsor senza i quali sarebbe assai difficile perseguire determinati traguardi.

Sono tre anni che siamo al vertice in ogni categoria: oltre agli ultimi campionati vinti, tre stagioni fa sfiorammo la promozione in Prima categoria vincendo i playoff con una squadra costruita per la Terza categoria alla quale furono aggiunti solo tre elementi. Anche questo successo parte da lontano”. Non si è mai nascosto il San Marco e il suo presidente che, fin dall’inizio, aveva detto di voler essere protagonista fino alla fine: “Una Promozione che abbiamo fortemente voluto fin dall’inizio ma non certo agevole da conquistare in un girone molto equili-brato con almeno sei squadre in grado di puntare al vertice”. Dopo i dovuti festeg-giamenti ecco la Promozione da affron-tare con grande attenzione e per la quale bisogna prepararsi al meglio: “Si tratta di un campionato che richiede una struttura importante dal punto di vista societario ma anche a livello di squadra: ci troveremo a competere con squadre dalla grande tradi-zione e con un bacino di utenza decisamen-te superiore al nostro. Stiamo valutando

alcune soluzioni importanti sempre nell’ot-tica di dare un futuro importante e solido a

questa realtà che vogliamo continuare a far crescere”.

Un traguardo mai raggiunto nella storia. Bartolini: “Società forte e squadra esemplare. Stiamo lavorando per un futuro importante”

Una Promozione attesa 65 anniSAN MARCO SERvIGLIANO

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FERMOBELMONtE

“Puntiamo a migliorarci”

Un campionato chiuso a metà classi-fica per il Belmonte, guidato dal presidente Tonino Fagiani che

fa una disamina assai precisa della sta-gione appena conclusa e di cosa potrebbe cambiare in vista del prossimo campiona-to. “La stagione – afferma il presidente – non era iniziata certo nel migliore dei modi. Non riuscivamo a trovare la giusta continu-ità dei risultati e in questo senso l’arrivo in panchina di mister Baglioni ha dato una scossa all’ambiente e al gruppo che ha ritro-vato il ritmo giusto. Abbiamo però pagato a caro prezzo l’infortunio di Stefano Pasqua-li, per noi fondamentale in chiave offensiva. La sua assenza ha pesato sul gioco e soprat-tutto in fase realizzativa: credo che con lui in campo i playoff sarebbero stati tran-quillamente alla nostra portata”. Un po’ di rammarico per un campionato che ha mostrato grande equilibrio nel livello me-dio delle squadre impegnate: “Un campio-nato normale, di certo non come quello di due stagioni fa. Il livellamento dei valori era evidente, senza squadre che spiccassero so-pra le altre, anche se coloro che hanno visto poi i playoff hanno dimostrato di meritarli per compattezza”. Uno sguardo alla pros-sima stagione è d’obbligo per una squadra che rappresenta un paese di circa 700 abi-tanti: “Non disponiamo di risorse infinite, come è piccolo il bacino d’utenza e quindi dal punto di vista economico non è mai fa-cile organizzare una squadra competitiva ma non per questo non abbiamo ambizio-ni. Nella prossima stagione cercheremo di

centrare l’obiettivo playoff che in questa stagione non abbiamo centrato per i motivi che abbiamo detto. In panchina? Ripartia-mo ovviamente da Luigi Baglioni, ha svolto un grandissimo lavoro per professionalità, impegno e i risultati gli danno ragione. Cre-do che dalla Terza categoria all’Eccellenza non si riesca individuare un tecnico miglio-re per il Belmonte; abbiamo grandissima fiducia in lui”. Chiarissime le idee anche per quanto riguarda i rinforzi necessari alla rosa gialloverde: “Senza dubbio una prima punta e un centrocampista che pos-sano darci una mano anche allargando la rosa della squadra, l’importante è che rie-scano a sposare in pieno la filosofia di un gruppo societario e non solo ben delineato. Grande complicità tra tutto lo staff dirigen-ziale sempre presente e vicino alla squadra: per questo non posso fare altro che ringra-ziare tutti coloro che ruotano intorno a questa società per il proficuo contributo che riescono a darci. Siamo un gruppo di amici con la passione per il calcio”. Nessun volo pindarico dunque ma una società ben unita e compatta alla ricerca di un obiet-tivo preciso: stare bene insieme. Poi se, in tutto questo, si aggiungessero i playoff di Terza categoria da raggiungere sareb-be ancora meglio ma senza alcun assillo particolare.

FutuRA 96

Sono gli Allievia tenere altoil nome della società in tuttele MarcheNonostante la Futura 96 arrivi da

una stagione deludente con la re-trocessione in Seconda categoria

dopo lo spareggio playout con la Moglia-nese e dopo aver chiuso il girone di andata al quarto posto, c’è un motivo per far festa in casa della società di patron Rogante. L’orgoglio arriva dal settore giovanile, uno dei gruppi più organizzati del sud della re-gione che oltre a gestire più di 120 giovani atleti iscritti rappresenta una fucina di gio-vani talenti. Proprio dagli Allievi è arriva-ta quest’anno la gioia più grande. Infatti, ritorna nel Fermano dopo diversi anni il titolo Regionale Allievi. E’ la Futura 96 di Capodarco di Fermo allenata dal bra-

v i s -s i m o M a t -t e o Vidau coadiu-vato da Claudio Cicchitti (responsa-bile area tecni-ca) e Gianluca Recchioni (respon-sabile del settore giovanile) a compiere questa splendida impresa. Superando squadre fortissime come Vis Macerata, Tolentino, Fulgor Macerata, Pro Calcio, Falconarese e in finale dopo un bellissimo confronto (vittoria per 1-0) la corazzata Recanatese. “Ora dovremo affrontare il triangolare con il Savio Roma ex campione d’Italia – fa sapere la dirigenza - e la Nuova Fulginium di Foligno per accedere alla fase finale a 6. Il gruppo e il cuore sono le carat-teristiche di questa squadra che sicuramen-te porterà molti dei suoi giocatori a palco-scenici più importanti”. Forza ragazzi, non c’è limite alla storia!

Il presidente Fagiani: “Penalizzati dall’infortunio di Pasquali. Ripartiamo convinti da mister Baglioni”

Il presidenteTonino Fagiani

Il gruppo e il cuore sono le

caratteristiche di questa squadra

Ufa una disamina assai precisa della sta

v i s -s i m o M a t -t e o Vidaucoadiu-vato da Claudio Cicchitti(responsa-bile area tecni-ca) e Gianluca Recchioni (responRecchioni (responRecchioni -

Il presidenteTonino Fagiani

Il tecnico luigi Baglioni

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FERMO

E’ una sensazione del tutto partico-lare quella vissuta dall’Aman-dola nei giorni successi all’eli-

minazione dai playoff di Prima catego-ria (girone D) per mano del Monticelli. Il vantaggio maturato nel match di andata non è bastato agli amaranto per cullare il sogno della finale playoff, traguardo storico per la società amandolese. Da un lato il rammarico per aver mancato di un soffio l’appuntamento con la storia,

dall’altro la convinzione di aver dispu-tato, da matricola, una stagione senza dubbio superlativa. Questo il pensiero del presidente Gianfranco Sirocchi: “Arrivati a questo punto, la finale era ve-ramente ad un passo ma assolutamente nessun rimpianto: forse è mancata un po’ di furbizia in certi momenti per chiudere determinate situazioni. Ripeto, nessun rammarico anzi la grande soddisfazione di guidare una squadra che si è espressa ad ottimi livelli soprattutto mostrando un gran bel gioco. Durante la stagione spesso abbiamo creato molto senza concretizza-re al meglio quanto fatto ma c’è grande orgoglio per quanto questi ragazzi hanno saputo fare”. Prima come giocatore, poi da dirigente: dal 1974 la storia di Sirocc-chi è legata a quella dell’Amandola: “La grande passione mi lega a questo ambien-te e a questo pubblico che, credo, non ab-bia eguali in categoria: di media 200/300 persone sempre presenti. La soddisfazione inoltre di aver visto in campo tanti ragazzi cresciuti nel nostro vivaio, fatta eccezione per alcuni elementi di maggiore espe-rienza. Bravo soprattutto mister Clerici a creare questo gruppo: ha grandissima professionalità e competenza, una perso-

na e un tecnico straordinario. Guardando al futuro, ci rimbocchiamo le maniche e ripartiremo in vista della prossima sta-gione”. Gianni Clerici, tecnico di com-provata esperienza, si dice soddisfatto della stagione appena conclusa: “A dire il vero un pizzico di rammarico c’è perché la squadra ha espresso sempre un ottimo livello di gioco, tra i migliori del girone, ma ha raccolto meno di quanto seminato. Tornando in Prima categoria dopo alcu-ni anni ho trovato una solida differenza

anche a causa spesso dei terreni di gioco e a squadre che fanno del sano agonismo e dalla fisicità la loro arma migliore”. L’am-bientamento nella realtà di Amandola è stato molto semplice: “Dopo tanto tempo mi sono sentito come a casa, non ho avuto grandi pressioni e la possibilità di lavo-rare in piena autonomia con una società presente che però non ha mai interferito nel lavoro del tecnico. Un ambiente ideale che già conoscevo e che ho avuto modo ri-conoscere in una società assai seria”.

Fatale la sconfitta di Monticelli. Sirocchi e Clerici d’accordo: “Raccolto meno di quanto seminato”

Una stagione (quasi) da incorniciareAMANDOLA

Il tecnico Gianni Clerici

Il presidente Gianfranco Sirocchi

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FERMO

Annata fantastica quella appena chiusa in casa Audace Grottaz-zolina con la Coppa Marche pro-

vinciale conquistata nella finale disputata sul campo della Firmum contro l’Atletico Monturano e la vittoria nel girone M di Terza categoria che è valsa la promozione in Seconda categoria. Un traguardo im-

portante che la società grottese ha sempre cercato fin dall’avvio della stagione. “Per i ragazzi è stata una stagione estremamente gratificante – ha affermato il tecnico Pie-ro Giancamilli – dove hanno veramente dato il massimo fin dal primo giorno. Sia-mo partiti per essere protagonisti: questa società per voglia e soprattutto per orga-nizzazione merita altri palcoscenici. Un obiettivo raggiunto grazie al gruppo che si è cementato nel girone di andata quando il ritardo rispetto alla Nuova Matenana ave-va raggiunto anche 7 punti dopo lo scontro. Una risalita lenta e costante in un girone di ritorno veramente entusiasmante dal punto di vista dei risultati”. Nessun elogio in par-ticolare da parte del mister che esalta il la-voro svolto dal collettivo ma una citazione d’obbligo la merita Alessandro Nerla, clas-se 1991, protagonista con ben 24 gol rea-lizzati. I numeri raccontano anche di una squadra con il miglior attacco con 59 gol realizzati e la miglior difesa che ha capito-lato solo 14 volte. “Per la nuova avventura in Seconda categoria non occorrono grandi

stravolgimenti: solo alcuni ritocchi magari capaci di dare quel pizzico di esperienza in più ad un gruppo giovane. Elementi capaci di inserirsi al meglio in un contesto sano per valorizzarlo al meglio. Uno spogliatoio soli-do è il punto di partenza fondamentale per ottenere buoni risultati. L’obiettivo? Essere protagonisti anche il prossimo anno sem-pre con i piedi ben saldi a terra”. Anche dal

pun-to di vi-sta societario una stagione esaltante come spiega il vicepresidente Lello Saggese: “Dopo i festeggiamenti per la promozione e la Coppa Marche provinciale ci siamo messi al lavoro per preparare la squadra che pos-sa ben comportarsi anche il prossimo anno. Come fatto l’anno scorso, stiamo cercando di costruire una squadra vincente. L’Auda-ce dovrà lottare per le prime posizioni della classifica e proprio per questo si sta muo-vendo sul mercato alla ricerca di giovani calciatori che possano dare un contributo in tal senso. La lista è vasta ma è ovvio che dovremo restringerla notevolmente, sicu-ramente stiamo lavorando e lavoreremo per puntellare ogni reparto”. Non poteva mancare il punto vista del presidente Tonino Traini: “Dopo una stagione del genere non possiamo che essere soddisfatti per quello che la squadra ha saputo fare senza passare dai playoff che si sono con-fermati anche in questa stagione, ricchi di risultati sorprendenti. Le correzioni fatte in corso d’opera nel mese di dicembre hanno portato al traguardo sperato, ottenuto gra-zie alla collaborazione di tutti. Una società sempre presente e a disposizione dei ragazzi ottimamente guidati da Piero Giancamilli: ripartiamo da questa base e dal mister, co-adiuvato da mio fratello Tiziano, per essere magari protagonisti anche nella prossima stagione. Ci stiamo muovendo per puntel-lare un organico molto giovane. Saranno inseriti almeno 6/7 elementi per fare in modo che l’Audace sia protagonista anche in Seconda. Il tutto senza mai fare il passo più lungo della gamba ma con i piedi ben saldi a terra anche alla luce della crisi eco-nomica che la nostra zona sta vivendo. Si può essere protagonisti senza fare voli pin-darici ma con la passione e l’amore per que-sto sport come è stato sempre dimostrato da squadra, staff e dirigenti”.

pun-

Il presidente Traini, il vice Saggese e mister Giancamilli raccontano un’annata indimenticabile

Audace, giovane e vincenteAuDACE GROttAZZOLINA

Per la nuova avventura in Seconda

categoria non occorrono grandi

stravolgimenti: solo alcuni ritocchi

In alto a sinistra la squadra in posa con la Coppa Marche Provinciale di Terza categoria

A fianco il logo della società

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FERMOuSA SANtA CAtERINA

Divertimentoe risultati positivi

Una bella stagione di calcio e di sano divertimento. E’ principalmente questo l’obiettivo dell’Usa Santa

Caterina squadra nata dalla passione per il calcio ma con l’obbligo morale e sporti-vo di rispettare se stessi e gli avversari of-frendo ai giocatori una sana occasione di divertimento, di stare insieme, spesso an-che fuori dal rettangolo di gioco. La socie-tà conta su due formazioni, la squadra di calcio che milita nel campionato di Terza categoria girone M: quest’anno dopo una buona stagione è approdata ai playoff mancando di poco la promozione in Se-condo categoria, perdendo la finale pla-yoff giocata contro la Nuova Matenana. L’altra squadra è quella di calcio a 5 che milita nel Campionato di Csi, una squadra composta dai giocatori più maturi e dai dirigenti e guidata da Roberto Tomas-sini, una sorta di hobby sportivo che però ha regalato grandi emozioni. Infatti, nella regular season la squadra ha dominato il torneo dall’inizio alla fine qualificandosi

prima del girone con diverse giornate di anticipo sulla chiusura della stagione: un solo stop, quello con gli Incompresi nei playoff. “E’ stata una bella stagione – com-menta il presidente Guglielmo Maz-zoleni – sia per la prima squadra dove abbiamo mancato di poco la promozione, sia nel campionato di calcio a 5 dove siamo stati protagonisti ma questo non è il nostro primo pensiero. Il nostro scopo è quello di divertirci assecondando la nostra passione per il calcio e quindi in questo siamo già ri-usciti. Adesso il campionato è fermo, ci go-dremo un po’ di meritato riposo: abbiamo già confermato alla guida della squadra mister Ismaele Concetti, come pure il gruppo di base e stiamo valutando la possi-bilità di qualche nuovo innesto”. Insomma squadra che vince non si cambia anche se, in questo caso forse vale di più, il fatto di voler concedere ad un gruppo affiatato che si diverte insieme di continuare a far-lo, magari con la prospettiva di arrivare a traguardi importanti.

Il presidente Mazzoleni: “Soddisfatti di quanto fatto nel calcio e calcio a 5.Ripartiamo da mister Concetti”

DimensionesalvezzaUn lungo brivido è corso sulla schie-

na della Nuova Dimensione dopo lo spareggio perso in gara

unica contro la Belfortese al termine di un match giocato a viso aperto che avrebbe potuto regalare alla squadra di Giorgio Malaspina la salvezza diretta nel giro-ne F di Seconda categoria. Una mazzata quella sconfitta che, allo stesso tempo, ha fatto rimanere inalterate le speranze di salvezza dell’unica squadra non macera-tese presente nel campionato. Gli uomini del presidente Luciano Sardini si sono tro-vati di fronte il Pievebovigliana, squadra senza dubbio particolare: appena dodici mesi prima aveva sfiorato il salto in Prima categoria mentre in questa stagione un crollo verticale li ha portati al penultimo posto in classifica nonostante un organico

ben assortito. Ecco perché la doppia sfida con la Pieve presentava diverse incognite, in particolare il match di andata da dispu-tare in terra maceratese: chiudere 2-0 in trasferta la gara di andata è stato assolu-tamente fondamentale per il raggiungi-mento del traguardo finale, consolidato grazie al 3-1 maturato sul sintetico amico nel match di ritorno. Il doppio confronto di playout ha dimostrato come i vere-grensi abbiano conquistato con merito la permanenza in categoria con un uno degli attacchi più prolifici dell’intera sta-gione (ben 44 reti in campionato e 5 nei playout) e un ruolino di marcia casalingo caratterizzato da ben 9 successi. Per la prossima stagione l’intenzione è quella di chiudere il discorso con qualche giornata di anticipo.

la squadra di Montegranaro del presidente Sardini resta in Seconda categoria dopo il doppio spareggio con Belfortese e Pievebovigliana

Da sinistra i dirigenti: Rogante, Tomassini, Mazzoleni e Ferracuti

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FERMO

La festa che i sostenitori della Corva non dimenticheranno facilmente è arrivata al Ciccalè di Cascinare al

termine di una battaglia epica contro un Real Montecò che si è dimostrata squadra senza dubbio molto quadrata. In casa el-pidiense in pochi speravano in una con-clusione di stagione così bella, tanto che anche il presidente Giuseppe Conti parla apertamente di un sogno realizzato: “Esattamente – afferma il presidente – ho usato proprio questo termine per definire il successo ottenuto dalla squadra. Una sta-gione esaltante che ci ha visti sempre nelle zone alte della classifica nel nostro girone. Poi i playoff con il successo in finale contro la Torre in una gara sofferta prima della splendida giornata di Cascinare: faccio i complimenti sinceri ai nostri avversari che hanno costruito molto, dimostrando di essere un’ottima squadra, costringendoci spesso sulla difensiva. Anche l’inferiorità numerica ha influito ma il gol arrivato a quattro minuti dal termine ha regalato una grande soddisfazione a mister Gianluca Moretti, alla squadra e a tutti quanti noi”. Parlare di impresa non è affatto riduttivo

per una realtà che è tornata a viaggiare da sola da appena tre anni (era il 2008) dopo un lunga e proficua collaborazione con la Pinturetta, neopromossa in Prima categoria: “Non siamo più un’unica real-tà da tre anni ma siamo molto vicini, sia perché condividiamo lo stesso impianto sia perché c’è grande collaborazione tra di noi: c’è una fitto rapporto tra dirigenti e nessu-

na rivalità astiosa. Questo è il modo con il quale intendiamo il calcio: siamo felici per il traguardo che hanno raggiunto, lo siamo ulteriormente per quello che siamo riusciti a fare”. Gruppo coeso, serietà agli alle-namenti e tutti a disposizione di mister Moretti, ecco il segreto della Corva 2010-2011: “Per quanto ci riguarda un bravo va a mister Moretti che ha guidato al meglio

un gruppo consolidato nel corso del tempo, molto affiatato e che ha saputo fare gran-di cose. Sono sempre 22-23 elementi agli allenamenti e sempre disposti al sacrificio. Non era il nostro obiettivo stagionale ma è sempre bello giocare per un traguardo così importante e raggiungerlo”.

E la Corva si trasforma in cigno…Arriva la promozione in Seconda categoria. Conti: sogno realizzato

una stagione esaltante che ciha visti semprenelle zone altedella classifica

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FERMO

E’ stato presentata presso la sede del Municipio di Porto San Gior-gio la X edizione del Trofeo

“Fabio Monti” dedicato alle sezioni ar-bitrali di tutta Italia. Una manifestazione che oltre ad offrire una vetrina di calcio che incuriosisce molti appassionati di cal-cio, porterà nel territorio fermano oltre 1.000 arbitri. Presenti alla cerimonia il Presidente della sezione Aia di Ancona Carlo Ridolfi, Roberto Bagalini del-la sezione Aia di Fermo, lesperto fischietto ascolano Emidio Morganti che recen-temente ha diretto in la finale di Coppa Italia fra Palermo ed Inter e ovviamen-te i padroni di casa: il sindaco Andrea Agostini e l’assessore allo sport Lauro Salvatelli. La manifestazione sportiva vedrà la partecipazione di 38 sezioni arbi-trali e saranno circa un migliaio i fischietti chiamati a scendere sui campi da gioco già attentamente selezionati del territorio fermano – maceratese, con la finalissima in programma allo stadio Bruno Rec-

chioni di Fermo. La cerimonia di apertu-ra del Torneo è stata invece fissata per il 17 giugno presso l’Arena Europa di Porto San Giorgio: il sindaco di Porto San Gior-gio Agostini, ha commentato entusiasti-camente la partecipazione a quest’evento sia perché coinvolge personaggi di pre-stigio come l’arbitro Morganti, sia per la splendida opportunità promozionale di tutto il territorio a livello nazionale. Tutti fattori che l’assessore allo sport Salvatelli ha sottolineato con orgoglio, oltre al fat-to di aver garantito per l’edizione 2012, dopo i lavori di sistemazione del manto erboso, la volontà di ospitare alcune gare anche al comunale di Porto San Giorgio. “Grazie al comune di Porto San Giorgio – dichiara Carlo Ridolfi – per l’ospitalità oltre agli sponsor Brosway, Confindustria, Carifermo e Cs sport. Questo torneo, inte-ramente autofinanziato, torna volentieri a Porto San Giorgio vista la splendida acco-glienza ricevuta lo scorso anno. Speriamo di avere in questa sede, per la serata del 17, anche il Presidente dell’Aia Marcello Nicchi”. “Sono felice di aver collaborato a portare nella nostra città questo importante evento – sottolinea il sangiorgese Roberto Baga-lini – mi fa piacere che tutti gli arbitri che hanno partecipato lo scorso anno abbiano chiesto di poter tornare negli stessi alber-ghi, segno che l’ospitalità è stata eccellente. Puntiamo a crescere di anno in anno. Non dimentichiamo che questo torneo, per i numeri che muove, è il più importante in Italia per le sezioni arbitrali. Ospitarlo è una splendida opportunità dal punto di vista sportivo e turistico”. Commosso nel ricordo di Fabio Monti anche Emidio Morganti: “Una persona straordinaria, un maestro per tanti giovani arbitri, a cui sapeva rivolgersi in modo straordina-rio, riuscendo a trasferire tutta la propria

esperienza. Tra le diverse sezioni italiane c’è voglia di giocare, ma anche uno splen-dido spirito associativo, dove le rivalità di campanile e di provenienza spariscono”. Anconetano doc, Fabio Monti nella sua carriera ha diretto ben 118 partite in A tra il ’63 e il ’73, dirigendo alcune gare inter-nazionali verso la fine degli anni sessanta. Considerato a lungo tra i migliori fischietti della sua generazione insieme a Lo Bello. Finita la carriera fu di prezioso aiuto per gli arbitri marchigiani ricoprendo impor-

tanti cariche dirigenziali nell’AIA. L’idea di ricordarlo ogni anno con questo torneo nasce dall’ex Presidente della Sezione di Ancona Leonardo Puliti, perché for-temente attaccato a Monti, come uomo e come arbitro, che tanto ha dato alla locale sezione e all’immagine della città di An-cona ma dell’intero sistema arbitrale della nostra regione.

Ben 38 delegazioni di arbitri alla decima edizione del torneo, presentata a Porto San Giorgio. Per la cerimonia di apertura atteso Marcello Nicchi

Tutto pronto per il Trofeo “Fabio Monti”

l’arbitro Fabio Monti durante il sorteggio, al suo fianco Mario Corso

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FERMO

Una fredda sera di febbraio, all’in-domani della chiusura della sta-gione venatoria 2007-2008, un

gruppo di amici federcacciatori si ritrovò, per chiudere la stagione, ad una cena a base esclusivamente di cacciagione, in particolare cinghiale, bagnato da un ottimo San Giovese. Non fu facile arri-vare alla fine, tanto che il caffè giunse in aiuto come un gradito amico venuto in soccorso al momento giusto. Sorseg-giando il caffè e un buon mistrà fatto in casa iniziammo a raccontare e ricordare i momenti più belli dell’annata venatoria appena trascorsa: le fredde albe e le mat-tinate passate insieme, gli sfottò in meri-to alle “padelle” fatte indistintamente da tutti quanti noi, la beccaccia o il cinghiale che ci ha fatto sudare le fatidiche sette ca-micie e fatto dannare i nostri cani, l’amore per la caccia e per il tiro, per questi sport intensi, nel vero senso della parola, con tutte le sue contraddizioni e le sue regole. Il discorso cadde sul tiro sportivo, sul no-stro tirassegno nazionale opera storica del comune di Falerone, inaugurata nel 1893, chiusa mestamente e dimenticata nei pri-mi anni ’80. Nacque così da un gruppo di amici amanti della disciplina del tiro a se-gno, l’idea di svolgere una manifestazione agonistica nel nostro storico ex tirassegno

nazionale. Il 25/26/27 aprile 2008 si svol-se il I Trofeo Due Torri: la agra aera su sagoma di cinghiale in movimento posta a circa 35 metri, con arma da caccia a canna liscia calibro 12. Fu un autentico successo con la partecipazione di oltre 300 tiratori. Riuscita in pieno la prima edizione, dietro ad innumerevoli richieste, l’anno succes-sivo fu deciso di allargare la competizione alle armi con canna rigata (carabina) con tiro su sagoma fissa. Ripetendo il succes-so della prima edizioni, con iscritti saliti oltre quota 350, la terza edizione (nel 2010), ricalcò la precedente per successo e numero di tiratori. Nel 2011 siamo dun-que alla quarta edizi0ne con la manifesta-zione che si svolgera il 30 e 31 luglio con identiche modalità degli anni precedenti. Tirando le somme e facendo l’analisi su questa fantastica esperienza possiamo dire di essere più che mai soddisfatti del nostro lavoro e soprattutto per avere in-centivato l’interesse verso questa discipli-na sportiva riconosciuta dal CONI. Una disciplina che, per poter essere praticata e raggiungere risultati importanti, compor-ta dedizione, allenamento, applicazione, correttezza e soprattutto sacrificio. Sono questi i messaggi che ci sentiamo di pro-porre ai nostri giovani, queste le buone basi per costruire il loro futuro.

Una passione lunga quattro anniA San Paolino di Falerone, quarta edizione della gara di tiro su sagoma di cinghiale in movimento. Il racconto dei protagonisti.

tROFEO DuE tORRI

In alto a sinistra: Romeo Cruciani (giudice), vincenzo Santinelli, Angelo Ferrini, Filippo luciani, Massimo Antognozzi (componenti dello staff)Giandomenico Ferrini (sindaco), Nicola Moroni (presidente FIDASC). In ginocchio i vincitori della gara

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Ascoli Piceno

Hanno appena smesso con il cal-cio giocato ma la voglia di vivere ancora tante emozioni sul rettan-

golo verde è fortissima. Per questo Ma-rio Bonfiglio e Fabio Di Venanzio hanno deciso di mettere a disposizione la loro passione calcistica e soprattutto far conoscere l’amore per questo sport. Da questo e molto altro nasce l’iniziativa della scuola calcio Piccoli Diabolici, un nome per nulla casuale perché rievoca quella indimenticabile cavalcata vincente del gruppo allenato da Bepi Pillon che conquistò, a suon di vittorie a ripetizione, la promozione in serie B nel match casa-lingo con la Lodigiani davanti a 15.000 cuori bianconeri: era l’aprile del 2002, e proprio nella prossima stagione sarà fe-steggiato il decennale di quella fantastica impresa. Ecco dunque che Di Venanzio e Bonfiglio hanno voluto omaggiare quel-lo spirito diabolico, denominando così il loro nuovo progetto calcistico che ha preso il via il 5 giugno con l’inaugurazio-ne presso il centro sportivo Cral ad Ascoli Piceno, nel quartiere Monticelli: oltre alla parte istituzionale con le autorità, da se-gnalare la presenza di alcuni componenti di quella indimenticabile formazione. Il perno fondamentale del progetto è la vo-glia e il desiderio dei due fondatori di la-vorare con questi piccolissimi atleti come conferma Mario Bonfiglio. “In effetti, tutto nasce dal desiderio che da sempre io e Fabio avevamo di lavorare con i più piccoli. Ora che abbiamo lasciato l’attività agonistica e abbiamo molto più tempo a disposizione questo desiderio si è trasfor-mato in un progetto importante”.

Una fascia di età particolare: da 5 a 10 anni. Come mai questa scel-ta?“Ci siamo riproposti un progetto nuovo, innovativo. Volevamo creare una nicchia diversa per poter prendere in conside-razione un target diverso di riferimento. Il nostro augurio è che ci possano essere molti bambini di 5, 6 e 7 anni per farli av-vicinare a questo splendido sport”.

Su quali principi si basa la vostra opera educativa?“Di certo non saremo allenatori bensì educatori. Il nostro obiettivo è sviluppa-re la parte ludica e dunque la voglia dei bambini di giocare, attraverso l’utilizzo del pallone. Il divertimento in questa fa-scia di età è fondamentale per creare cu-riosità e voglia di andare avanti. Poi c’è ovviamente il contatto con le regole e so-prattutto con lo spirito di gruppo che nel mondo dello sport è fondamentale. Guai però affrettare i tempi, i piccoli hanno bi-sogno di fare amicizie e stabilire rapporti con i propri compagni. Il calcio in sé verrà successivamente”.

Allenatore non è la definizione giusta: come definire il vostro ruolo?“Senza dubbio come ‘maestri di calcio’, descrizione con la quale si intende defini-re nei settori giovanili quelle persone che, con il loro entusiasmo e la loro passione, aiutano i bambini a crescere e ad amare questo sport. E questo proponiamo in una fascia di età estremamente importante

come quella da noi presa in consi-derazione”.

“Piccoli Diabolici” cresconoNasce la scuola calcio di Mario Bonfiglio e Fabio Di venanzio al Cral di Ascoli Piceno. “Stimolante far giocare i bambini da 5 a 10 anni”.

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noi presa in considerazione”.

Nella foto un momento dell’intervista a Mario Bonfiglio ai microfoni di Qtv

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Una piccola-grande realtà quella del Venarotta (poco più di 2.000 abitanti) con tanta passione e al-

trettanta voglia di portare avanti il nome di una società nata nel 1985 e da sempre impegnata nei vari campionati provincia-li. Una lunga militanza in Seconda cate-goria che, in alcune occasioni, ha visto la squadra sfiorare quel passaggio in Prima categoria che rimane il sogno per dirigen-za, squadra e tifosi come conferma il re-sponsabile sportivo Adolfo Cinesi: “Pri-ma o poi ci piacerebbe fare questa avven-tura anche per coronamento di un lavoro durato anni. Nella stagione appena chiusa abbiamo raggiunto una salvezza tranquil-la con un pizzico di rammarico: abbiamo chiuso l’andata al terzo posto dietro Mozza-no e Castignano, poi gli infortuni ci hanno fortemente condizionato. Abbiamo dovuto fare a meno contemporaneamente di ben quattro attaccanti e alla lunga abbiamo pagato dazio uscendo dalla zona playoff; peccato perché saremmo potuti essere pro-tagonisti fino in fondo in un campionato, a mio avviso, nel quale non si sono viste squadre esprimere un ottimo gioco: molto agonismo, molta forza ma solo il Piane di Morro mi ha impressionato, nella doppia sfida giocata con noi, per una buona cora-lità di manovra”.

Settore giovanileRealtà piccola, risorse non elevatissime

e dunque si punta sui ragazzi: un settore giovanile composto da circa 100 ragazzi che offre linfa vitale alla prima squadra: “Sui ragazzi abbiamo puntato anche in questa stagione con 5-6 ragazzi in prima squadra e l’intenzione è di fare lo stesso an-che il prossimo anno. Abbiamo 100 ragazzi che coprono tutte le categorie anche se, nella stagione appena chiusa, non abbiamo po-tuto fare gli Allievi per mancanza numerica di elementi. Un vivaio che riesce ad andare avanti grazie ai ragazzi di Roccafluvione, distante appena 4 chilometri da noi. Tutto questo è possibile grazie al volontariato e alla partecipazione di ben 18 dirigenti che danno il massimo per questo progetto”. Un ringraziamento particolare al tecnico delle prima squadra Gino Santoni, pro-tagonista anche nel settore giovanile: “E’ subentrato alla guida della prima squadra nel corso della stagione e, oltre ad essere di-rigente, guida anche gli esordienti: il tutto senza percepire rimborsi. La pura e sempli-ce passione lo spinge a fare tutto questo per il suo paese e di questo non possiamo fare altro che ringraziarlo”.

Memorial “Beppe Ciotti” Da segnalare inoltre che il 5 giugno si svol-gerà l’8^ edizione del memorial dedica-to a Giuseppe Ciotti, talento venarottese e esempio per classe e sportività, che perse la vita in un incidente stradale di ritorno da una cena di squadra. Un torneo che

raduna un gran numero di appassionati, rivolto a Piccoli Amici e Pulcini che negli anni passati ha visto la partecipazione di squadre blasonate quali Lazio, Certal-do, Corato, Giulianova oltre che Ascoli e Sambenedettese.

Una giornata al museoL’8 maggio scorso Esordienti e Pulcini hanno fatto visita al Museo del calcio e al centro Sportivo di Coverciano: hanno effettuato un allenamento e una parti-ta sui campi che anche i campioni della Nazionale hanno calcato, insieme ai co-etanei della società di San Benedetto del Tronto presenti anche loro a Coverciano. Terminato l’allenamento e dopo aver fat-to pranzo, hanno visitato il Museo del cal-cio, dove sono conservate maglie, palloni, scarpe e cimeli vari dei campioni della Nazionale dalla sua nascita ad oggi. Tra i più ammirati la maglia, i pantaloncini e le scarpe che Cannavaro ha indossato nella vittoriosa finale del campionato del mondo a Berlino nel 2006 ancora spor-chi dell’erba e della terra dello stadio e le copie originali delle 4 Coppe del Mondo vinte dall’Italia. “Un’esperienza importan-te per i ragazzi – sottolinea Cinesi – per venire in contatto con la storia di questo magnifico sport”.

Uno sguardo al futuroChiusa al meglio questa annata, lo sguardo è già risvolto al futuro per il Venarotta con una prima importante novità. “Per motivi personali – conclude Cinesi - ha rassegnato le dimissioni il presidente Vincenzo De Do-minicis e nella riunione svoltasi a metà mag-gio l’assemblea ha eletto Riccardo Tagliapini quale nuovo presidente. Ora faremo natu-

r a l -mente le nostre valutazio-ni di natura tecnica fermo restando che continueremo a valorizzare le nostre risor-se interne, promuovendo in prima squadra altri ragazzi provenienti dalla Juniores”.

Un sogno chiamato Prima categoriaNumeri importanti per una società che guarda al futuro: il nuovo presidente è Riccardo Tagliapini

ASCOLI PICENOvENAROttA

r a l -mente le

Un sogno chiamato Prima categoria

Covercianoè stata

un’esperienza importanteper i ragazzi

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ASCOLI PICENO

Al quarto tentativo è arrivato final-mente uno storico traguardo per il Porta Romana che ha raggiunto

la promozione in Seconda categoria. Per bene tre volte infatti i playoff non sono stati alleati fedeli della squadra presiedu-ta da Saturno Ferranti: nel 2007-2008 la finale persa in modo rocambolesco con lo Sporting Folignano, l’anno successivo playoff vinti ma l’Atletico Colli sconfisse i rossoblu nello spareggio mentre nella scorsa stagione fu il Mozzano a sbarrare la strada verso la promozione, nonostan-te un’annata impeccabile con una sola

sconfitta. Ora finalmente si può festeg-giare come conferma lo storico segreta-rio Giuseppe Cimica: “Nell’anno in cui forse non ci credevamo quasi più è arrivata questa grande soddisfazione al termine del-lo spareggio vinto 3-0 con il Piceno United. Di certo non siamo partiti per fare da com-parsa in Terza categoria ma se devo essere sincero il nostro obiettivo principale è il set-tore giovanile da dove provengono la quasi totalità degli elementi che compongo la pri-ma squadra”. Annata che non era iniziata nel migliore dei modi: “Si, all’inizio non sembrava essere l’anno giusto ma la squa-

dra ha ritrovato ritmo e convinzione, sfio-rando addirittura la promozione diretta in Seconda, sfuggita di un soffio. La stagione era iniziata con alla guida tecnica Andrea Cavucci che ad un certo punto ha dovuto la-sciare questo incarico per motivi di natura personale, al suo posto è subentrato Peppe Di Camillo, ex tecnico della juniores, che si è trovato ad allenare in prima squadra molti elementi che ha avuto modo di far crescere nel settore giovanile. Basta un dato per capire in che modo il nostro settore gio-vanile contribuisce in maniera decisiva alle sorti della prima squadra: nell’ultimo spa-

reggio erano ben 7 su 11 gli elementi prove-nienti dalla juniores”. Da sempre infatti il settore giovanile è il fiore all’occhiello del Porta Romana anche se il quartiere non dispone di una buona struttura per que-sto settore: “In effetti il settore giovanile per noi è l’aspetto primario: abbiamo la scuola calcio con oltre trenta ragazzi, fino alle ca-tegorie Allievi e Juniores: quest’anno per motivi strettamente numerici non siamo ri-usciti a fare i Giovanissimi che contiamo di riprendere quest’anno. Il problema sono le strutture: disponiamo del campo sportivo a Monterocco, occupata anche dal Borgo So-lestà che dispone di un grande settore giova-nile. Diciamo che rispetto a loro soffriamo, almeno in parte della sindrome del Brutto Anatroccolo (sorride ndr). Ora sembra che nella struttura dell’ex Tirassegno possa nascere una struttura per il calcio a 5 e cal-ciotto: sarebbe fondamentale per la nostra scuola calcio”. Uno sguardo al futuro con la prossima Seconda categoria: “Come sempre inseriremo alcuni giovani della ju-niores e altri che vorranno sposare il nostro progetto che non prevede rimborsi spese ma solo tanta passione: parlo ad esempio di Stefano Volponi che ha deciso di vestire la maglia del Porta Romana, scendendo i categoria per vivere a pieno il quartiere e il Sestriere nel periodo della Quintana”.

“Una Seconda costruita in casa”Festa grande a Porta Romana. Il segretario Giuseppe Cimica: “Un successo costruito senza rimborsi e con i nostri giovani: questo è il nostro orgoglio”.

PORtA ROMANA

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ASCOLI PICENO

A tutta…Force in Seconda categoria!Una promozione attesa 8 anni

Dopo 8 anni la Forcese torna in Se-conda categoria e la società per la prossima stagione riconferma

quasi in toto la rosa costituita in larga parte da ragazzi del posto. Una finale di stagione che i dirigenti e i giocatori della Forcese non dimenticheranno tanto pre-sto. Prima la conquista dei playoff (Terza categoria N) e poi gli spareggi con la fina-lissima giocata a Montalto Marche contro la Nuova Matenana che con il risultato di 1 a 0 gol di Andrea Lupi ha regalato la promozione alla formazione ascolana. “E’ stata una bella soddisfazione – racconta il vicepresidente Guerriero Matè – primo

perché la nostra squadra è composta da tut-ti ragazzi del paese, per essere più precisi la formazione che ha giocato la finale è costi-tuita da 9 ragazzi di Force e 2 di Comunan-za. La partita, come capita spesso quando si tratta di una finale secca, è stata molto tat-tica nel primo tempo con le due formazioni che si sono studiate, poi nella ripresa abbia-mo cercato di imporre il nostro gioco, una volta che siamo riusciti a segnare abbiamo controllato la gara. Per noi è stata un bella festa che ci riporterà in Seconda categoria dopo 8 anni”. La società ha voluto ricon-fermare il gruppo e si sta già muovendo per rinforzare l’organico puntando però a

riportare a casa giovani di Force che nella trascorsa stagione hanno giocato in altre squadre del circondario. “Siamo inten-zionati a riconfermare anche l’allenatore Acciaroli – conclude Matè – quest’anno

dovrebbe prendere il patentino da allena-tore e non dovrebbero esserci problemi. Per il resto puntiamo per la prossima stagione a fare un buon campionato e mantenere la categoria”.

Siamointenzionati

a riconfermare anche l’allenatore

Acciaroli

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Da un lato l’amarezza per la retro-cessione in Terza categoria, dall’al-tro la superlativa mole di lavoro

svolto a livello societario per lo sviluppo e il consolidamento di uno storico setto-re giovanile come quello dell’Agraria Club. Nata nel 1988 e affiliata alla Figc Marche di Ancona nel 1995 la società ha come obiettivo la valorizzazione del pro-prio vivaio sul quale vengo convogliate la maggior parte delle proprie risorse come conferma il segretario Gianluca Pasqualini: “Certo, la retrocessione della prima squadra ci dispiace ma le nostre atti-vità sono talmente tante che non possiamo stare lì a piangerci addosso. La prima squa-dra deve essere soprattutto uno sbocco per tanti ragazzi che fanno la trafila con l’Agra-ria che fin da piccoli vestono questa maglia. Anche nella squadra che ha disputato la Se-conda categoria, negli undici erano titolari un ’92, due ’93 e un ’90. Il nostro augurio è che l’inserimento dei nostri giovani in pri-ma squadra sia sempre maggiore”. Tutto questo è favorito da una Juniores che ha disputato una stagione ad altissimi livel-li: “Abbiamo perso la finale provinciale per il titolo regionale con la Pro Calcio Ascoli: i numeri parlano di una grande squadra capace di realizzare oltre 100 reti. Un ot-timo gruppo sul quale puntare”. Non solo Juniores però ma anche Allievi, Gio-vanissimi, Esordienti (classe ‘98/’99) e ben tre squadre di Primi Calcio: 2000,

2001 e 2002. Il tutto si svolge nel centro sportivo “Sabbatino D’Angelo” a San benedetto del Tronto. “Un complesso as-solutamente all’avanguardia – conferma Pasqualini – oltre al campo sportivo in erba naturale per il calcio a 11, c’è un campo da calcetto in sintetico, una palestra poliva-lente, una tensostruttura nella quale viene svolta ginnastica artistica e in fase di ulti-mazione anche una struttura per il calciot-to in erba sintetica che possa dare respiro al campo in erba naturale almeno per quanto riguarda gli allenamenti, consentendo allo stesso di mantenersi più a lungo nel corso della stagione. Non solo questo però: all’in-terno della tensostruttura organizziamo per tre giorni settimanali (lunedì, merco-ledì e venerdì) corsi di ginnastica dolce per quasi 150 anziani ma c’è anche un impor-tante progetto per ospitare un punto ristoro all’interno del centro, ospitato quotidia-namente da circa 300 persone”. Progetti importanti, impegno e tanta passione: in una sola frase la sintesi di una realtà chia-mata Agraria Club.

Calcio, giovani e non soloSettore giovanile, centro sportivo, palestre e molto altro. Pasqualini: “Seguiamo molteplici attività”

ASCOLI PICENOAGRARIA CLuB

la formazione juniores dell’Agraria Club

Giovani portieria scuola da Di Iorio

Si terrà sabato 18 Giugno a Cupra Marittima lo Stage di aggior-namento per portieri di cal-

cio organizzato dalla società dilettan-tistica Real Cuprense, con il patrocinio della delegazione provinciale di Ascoli Piceno della Figc Marche e in collabo-razione con il Comune di Cupra Marit-tima. Relatore dello stage Lorenzo Di Iorio, 57 anni, sambenedettese doc e fedele collaboratore di Francesco Gui-dolin nella stagione appena conclusa a Udine e in quella precedente a Parma. Possono partecipare Allenatori dei por-tieri, allenatori, portieri o chiunque ab-bia voglia di arricchire il proprio baga-glio tecnico in merito alle tecnologie di allenamento. Il luogo scelto è il campo sportivo Fratelli Veccia nell’intera gior-nata del 18 giugno con l’orario di ritro-

vo previsto alle 10 di mattina. Di Iorio è unanimemente riconosciuto come uno dei migliori nel suo ruolo: nato a San Benedetto del Tronto ha calcato per circa quindici stagioni i campi della serie C, iniziando la sua attuale carriera nel 1991/1992 con Del Neri al Raven-na. Oltre alla lunga collaborazione con Guidolin ha anche avuto rapporti di lavoro con Guidolin, Cavasin, Buffoni, Rumignani e Novellino. Sempre con l’attuale tecnico dell’Udinese ha anche vissuto l’esperienza nel campionato francese a Montecarlo con il Monaco. Molti i numeri uno di primo livello che ha avuto modo di allenare quali Pagliu-ca, Toldo, Taibi, Fontana, Mirante e Handanovic.

A corso di aggiornamento per numeri uno con il tecnico sambenedettese, collaboratore di Guidolin

CuPRA MARIttIMA

Calcio, giovani e non soloCalcio, giovani e non solo

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E’ una delle società storiche del panorama piceno, da sempre impegnata attivamente nei cam-

pionati dilettantistici ma soprattutto a livello giovanile. La Pro Calcio Ascoli ha superato da quattro anni i sessant’anni di vita con grande orgoglio, difendendo la propria storia. Ha appena concluso il campionato di Seconda categoria conqui-stando una meritata salvezza nel girone I, con un gruppo decisamente giovane a disposizione di mister Francesco Pic-cioni, tecnico di comprovata esperienza che ha sposato al meglio il progetto gial-lorosso. Basta dare un’occhiata alla rosa della squadra a sua disposizione per ca-pire quali siano le intenzioni della società

guidata dallo storico patron Giancarlo Romanucci: valorizzare al meglio le risorse del proprio settore giovanile, da sempre fiore all’occhiello della squadra picena. In questo senso ovviamente va segnalata la grande stagione della forma-zione Allievi guidata da mister Natalini, che è arrivata ad un passo dalla finale per il titolo regionale di categoria; decisiva per l’accesso alla gara finale al sconfitta maturata proprio contro la squadra fer-mana ma questo non intacca di certo il valore di una stagione positiva sotto ogni punto di vista.

Pro Calcio Ascoli, gli Allievi ad un passo dal sognoIn Seconda categoria la squadra di Francesco Piccioni ha raggiunto la salvezza; tra i giovani spiccano i ragazzi di Natalini

ASCOLI PICENO

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Il Ciabbino confermaMioli-Azzanesi Di Marco e Ripatransonesi dividonoArrivano le prime novità ma anche le prime conferme per quanto riguarda il calcio dilettantistico ascolano. Il Ciabbino ha ufficializzato la con-ferma dell’intero staff tecnico per la prossima stagione: alla guida della squadra resteranno gli allenatori Gu-

stavo Mioli e Carlo Azzanesi. Novità invece per quanto riguarda il ruolo di direttore sportivo che sarà ri-coperto da Mario Marzetti (foto), 24 anni, in forza alla società picena anche nella veste di giocatore. Al diri-gente Matteo Renga invece l’arduo compito di allestire una squadra all’al-tezza con l’obiettivo di raggiungere una tranquilla salvezza nel campio-nato di Prima categoria (girone D).

La prima novità in casa Avis Ripa-transone riguarda l’aspetto tecnico, in attesa di conoscere novità di natura tecnica e organizzativa per porre basi solide in vista della prossima stagione: il tecnico Walter Di Marco ha deciso di interrompere il suo rapporto di colla-borazione con la società granata dopo averla portata alle finali playoff nel campionato appena concluso, uscen-do sconfitta dalla semifinale contro il Montottone che ha poi conquistato l’accesso in Promozione.

Il centrocampista Marzetti (Ciabbino) ricoprirà anche il ruolo di direttore sportivo

la formazione degli Allievi della Pro Calcio Ascoli

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Ebbene sì! Il segreto principale di chi vince è quello di riuscire a ve-dersi vincere ancora prima di aver giocato. Quello che intendo è che per riuscire a mettere “in campo”, al momento della partita, il massi-mo dalle proprie capacità fisiche e tecniche è necessario entrare nello stato d’animo potenziante che si produce solo visualizzando la vittoria. Si può credere che ci siano ecce-zioni a questo, come ad esempio quelle sconfitte che giungono per la troppa convinzione di superio-rità, ma ti assicuro che in quei casi ci sono altri fattori limitanti che intervengono, di ti cui parlerò una prossima volta. Quel che più conta in questo ar-ticolo è che si comprenda l’im-portanza di dedicare parte dei propri allenamenti allo sviluppo della capacità di visualizzazione, in modo da dar vita a una sorta di previsione futura che consente la massima chiarezza sull’obiettivo da raggiungere.Come si sa, il nostro cervello co-ordina il corpo e cerca le risorse giuste per lo scopo in base alla chiarezza delle immagini che in esso sono visualizzate. Per questo esiste il detto: ”Se non hai chiaro dove vuoi andare sarà dura che tu ci arrivi”. Nello sport è la stessa identica cosa. Per avvalersi di tutte le risor-se corporee e mentali bisogna rap-presentarsi vincenti. E come si fa? Ci si allena ad imparare a creare immagini vincenti. Per qualcuno la cosa è molto facile e lo fa già: e vince. Per chi, invece, visualizza

bene ma non vince si tratta di as-sicurarsi che a riempire quelle im-magini siano contenuti potenzian-ti, come la festa e i premi dopo la vittoria, cioè cose che stimolano alla massimo impegno. Per questo lavoro un Coach è fondamentale perché molto spesso questo pro-cesso non è gestito dalla coscien-za del giocatore e quindi non sà come intervenire. Lo stesso vale per chi non visualizza spontane-amente perché si affida principal-mente all’udito o alle sue sensa-zioni. In questo caso si tratta solo di cominciare a trasformare quel modo di pensare in immagini dato che per questo scopo le immagini sono preferibili. Tutto qui. Bisogna allenarsi anche mentalmente…ma non è una novità.Mi ripeto: la principale carenza riscontrata nelle persone che non raggiungono i propri obiettivi è quella di non riuscire ad immagi-narsi nell’atto di averli raggiunti. E cosa significa? Significa che le persone non sono abituate a fare la cosa più utile allo scopo, farsi un’immagine di se che raggiunge l’obiettivo.Sembra logico? E lo è. Quel che invece sembra assurdo è che non si consideri questo fatto importante quanto allenarsi ogni giorno fisica-mente e tecnicamente.Secondo te quanto è inutile alle-narsi fisicamente per una partita se non sai dove e quando si dispute-rà? Trascurare l’allenamento men-tale per acquisire la capacità di visualizzare equivale a trascurare le informazioni che ci dicono dove e quando si gioca.

Hai già vinto? E allora vincerai!di Roland Del Vecchio

Hai già vinto? E allora vincerai!

Mentaltrainer

di Giammario Scalella

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L’articolo 60 del NOIF prevede che il giudizio sull’im-praticabilità del terreno di gioco spetta solamente al direttore di gara. Il predetto accertamento può avvenire o all’ora fissata per la disputa della gara stessa alla pre-senza delle squadre dopo aver effettuato l’identificazio-ne oppure precedentemente con la presenza dei capita-ni. Particolare importanza riveste il caso dello sgombero della neve e della presenza del ghiaccio. All’inizio della stagione calcistica le Leghe specificano gli adempimenti da osservare in caso di neve. I comitati possono disporre l’obbligo di sgombero, puntualizzando che lo sgombero stesso non può essere imposto nel caso in cui la precipi-tazione si sia verificata nelle 72 ore precedenti la gara, nel caso del Campionato Nazionale Dilettanti ridotto a 48 ore. Da evidenziare che i Comitati possono rinviare d’ufficio la gara per impraticabilità dopo aver verificato tale condizione. Di rilievo è altresì il caso in cui il terre-no di gioco sia reso non praticabile per la presenza di ghiaccio. In tale caso, poiché la rimozione è in linea di massima impossibile, la Giustizia Sportiva considera la presenza di ghiaccio ‘causa di forza maggiore’ e di conseguenza nessuna responsabilità può essere addebi-tata alla società ospitante.

Impraticabilitàdel terreno di gioco

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