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January 23rd, 2010 Published by: movoloco

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M-Zine MOVOLOCO.it

network di artisti ed eventi @ Molise, Italia.

circuito di libera espressione e promozione.

X-BASS.7 ELECTRONICFESTIVAL @C.S.O.A. Officina99By movoloco on January 23rd, 2010

C.S.O.A. Officina 99:X-BASS.7 ELECTRONIC FESTIVAL

Ancora una volta artisti di fama locale/nazionale/internazionale, parteciperanno alla settima edizione diXbass, spinti dal loro grande sentimento di rispetto neiconfronti del centro sociale Officina 99, luogo TOTALMENTEESTRANEO alle logiche di marketing e capitalistiche acui la musica e' ormai ostaggio. Quest'anno il festivalsi svolgera' sull'asse Berlino - Napoli Attesissimo sara' illive set di POLE , artista di fama mondiale, pioneredel minimal dub, capo della Scape, una delle etichettedi musica elettronica piu' importanti di Berlino. Sempreda Berlino arrivano i DAS KRAFTFUTTERMISCWERK, nuove promesse dell'underground elettronico berlinese.Ronny Kraak & Ramona Schiller alternadosi alle macchineproporanno un live set elettrodub. E ancora Berlino, macon radici irpine, Paolo Picone (PEAK) ex Mou Projet,fondatore di AQUIETBUMP label, collaboratore in tutte leedizioni di X-BASS , proporra' il suo nuovo live preparatoesclusivamente per il festival. Non potevano mancare iRETINA , anche loro pilastri di X-BASS, sicuramente migliorprogetto elettronico italiano esportato all'estero, che da anni

sceglie officina99 per i suoi rari e quantomai unici live set.KEIN, interessantissimo artista molisano con varie esperienzelondinesi che, affascinato dalla storia del centro sociale, sipropone per il festival con un live set di elettronica dolce. Oltre a nomi gia' affermati, X-BASS ha sempre propostoagli appassionati della musica elettronica le novita' piu'interessanti della scena elettronica partenopea: da PARA che,aprira' il festival con il suo ultimo lavoro MOTION DUB,a DUBBEMO che in anteprima presenterà: SHARATANDUB , ep publicato proprio in questi giorni da NOISYBEAT,all'artista di casa del c.s.o.a. tale OVERDUB . Sui muri diofficina 99 i vj proietteranno video per far si che frequenzemusicali e immagini si sposino perfettamente. Grazie a tuttiquesti artisti e a tutti coloro che hanno supportato negli annie che supportano ancora questo stile di fare le cose, X BASS e'ancora vivo e vegeto... Tutto cio' è fatto col cuore... (February2010)

PROGETTO GIOVEDISCO /GIOVEDISKOBy movoloco on January 23rd, 2010

Continuano gli appuntamenti al Grant Pub per un giovedìalternativo.Scopo del progetto è quello di dare vita ad una serie diappuntamenti inediti, con la musica pop-rock, e le sue infinitecontaminazioni, tramite dei dj-set del tutto originali. Il Grantospita ogni giovedì una serata “monografica” dedicata, di voltain volta, ad un solo gruppo, o artista, o genere/scena musicaledi riferimento.Il dj-set in questo caso non punta, come tradizionalmentefa, a “smuovere” l’ascoltatore facendolo ballare ma piuttostosi avvicina alla forma della trasmissione radiofonica, cheperò in assenza di speaker si limita a proporre una scaletta“ragionata” che nell’arco di una intera serata riproponga ibrani più significativi, alternandoli con delle chicche o conquelli meno conosciuti, dei grandi nomi del panorama rockcontemporaneo, dagli anni ’50 ad oggi. Come strumentoaccattivante ed allo stesso tempo utile, i clienti/ascoltatorisono forniti di cartelline stampa, accuratamente preparate,con all’interno 2-3 fogli che riassumono sinteticamente ilpercorso artistico della band oggetto di attenzione per laserata, e che anticipino per sommi capi la scaletta senzasvelarla del tutto, così da lasciare un minimo di curiosità in chisi accosta a questo tipo di serata.La serata si chiama GIOVEDISCO .Alcuni degli artisti proposti saranno: BEATLES, ROLLINGSTONES, U2, WHO, POLICE, IGGY POP., DAVID BOWIE,DEPECHE MODE, POLICE, CLASH, REM, PINK FLOYD,

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THE DOORS, COLDPLAY, OASIS, BLUR, SMITHS, CURE,NEGRITA, SUBSONICA, EDOARDO BENNATO, FABRIZIODE ANDRE’, AFTERHOURS, MARLENE KUNTZ, ,STATUTO, CCCP/CSI, MODENA CITY RAMBLERS,BANDABARDO’, FRANCO BATTIATO, CATERINA CASELLI,VINICIO CAPOSSELA, LITFIBA…Sono previste anche serate dedicate alle scene musicali chehanno lasciato il segno nella storia della musica, sono previste:SERATA MOTOWN dedicata al soul degli anni 60 e 70,SERATA GRUNGE dedicata a tutti i gruppi dell’area di Seattleprimi anni 90 (Nirvana, un nome su tutti), SERATA BRISTOLTRIP HOP (Portishead, Massive Attack, Tricky ecc.) SERATAMADCHESTER (gruppi rock di Manchester e dintorni chefondevano rock ed elettronica, come Primal Scream, StoneRoses, Charlatans ecc.) SERATA ELECTRO SWING e moltealtre ancora.

“Graffi, Vetro e Quotidianità” -Mostra d’Arte Contemporaneadi Sebastiano Bucci e PaoloSorianoBy movoloco on January 23rd, 2010

“Graffi, Vetro e Quotidianità”Mostra d’Arte Contemporanea di due artisti giovanissimi

Sebastiano Bucci e Paolo Soriano

Luogo: Archetyp’Art Gallery Via Marconi, 2 TermoliData: 16 /28 gennaio 2010

Orario di apertura: 19.00 /20.30 tutti i giorni compresofestivi

A cura di: Tommaso Evangelista

Organizzazione: Nino Barone

Inaugurazione: sabato 16 gennaio 2010, ore 19.00

Info: 329.4217383

Testo criticoPuò l’arte essere un carcere? Riprendo questa espressionedal titolo di un saggio del critico d’arte argentino HoracioZabala a sottolineare, per antitesi, l’assoluta valenza dei lavoridi Sebastiano Bucci e Paolo Soriano presentati alla galleriaArchetyp'Art; volendo marcare la loro onestà intellettuale e illoro riuscito tentativo di realizzare opere che, per tecniche esoggetti, si pongono al di fuori di quella scatola concettualee simil-creativa che pervade molta arte odierna portandolaverso una fredda stereotipizzazione. L’arte è un carcere nellamisura in cui tutto punta alla costruzione del valore e i museidiventano strumenti di mera validazione pertanto quando sitrovano artisti giovani, fuori dal mercato e onestamente legatia personali tecniche e figurazioni, non si può non accogliereciò come un fatto positivo.

Sebastiano Bucci nelle sue opere attua una sortadi ritorno all’ordine del fenomeno del graffitismo ovverotrasporta le caratteristiche del grafismo selvaggio e dell’artedi strada nel limite della cornice e della tela. E’ di certoun’operazione complessa e non priva di difficoltà ma l’artista,perfettamente padrone delle tecniche tipiche, riesce a ricrearenei dipinti quella peculiare atmosfera metropolitana: un trenoche sfreccia in una periferia come tante, in un giorno cometanti, trasfigurato da linee violente di colore, imbrigliatoquasi in una prigione materiale e concettuale di fili, tubi erotaie. Non bisogna farsi trarre in inganno dalla tecnica conle tipiche bombolette spray poiché i dipinti, cromaticamentemolto accesi ma mai appesantiti dal colore, non sono maiautoreferenziali bensì guardano sempre al “quadro”, allapittura, ad una narrazione sia pur rivisitata con ironia odisincanto.A testimonianza di questa volontà di figurazionenell’esposizione è presente anche una scultura in gesso ecreta patinata che guarda, con genuina sincerità, al Novecentoitaliano e alla Metafisica. Si intravede sensibilmente nellamateria la forma di un guerriero (una sorta di oplitecontemporaneo) e di un cavallo resi con vigoria e forzaespressiva; la forma barocca quasi ricorda i mirabili bozzettiin terracotta del Bernini tanto pervasi da un vorticosomovimento.

Diversa è la linea seguita da Paolo Soriano che, con la difficiletecnica della sabbiatura del vetro, riesce a creare immaginirealistiche ed ermetiche allo stesso tempo. L’opera non si privadel piacere della narrazione e della rappresentazione benchési intuisca che il messaggio vada colto molto più in profondità,in una sorta di misterioso limbo dove le figure si svelanorivelandoci alchemiche impressioni. Il vetro dipinto e lavoratorimanda subito alle grandiose vetrate delle chiese gotichenelle quali la luce, come teorizzato da Sedlmayr, svolgeva ildoppio compito di svelare e trasfigurare la rappresentazione;anche in questo caso, suppongo, la luce serva a rivelarepienamente il soggetto in tutta la sua visionaria indecifrabilità;lo stesso materiale del vetro metaforicamente può essereinteso come un invito a guardare attraverso le cose. Un clownche piange e ride contemporaneamente, un ricordo delletristi figure di Toulouse-Lautrec, ci mostra la doppiezza dellanatura umana, la sua miseria o la sua grandezza; emblemamalinconico di una modernità girovaga o inquietante IT delpassato. Lo stesso dicasi per la figura di donna dai tratti edai vestimenti tipicamente mediorientali eppur circondata daun nimbo giallo, corona di spine o aureola di luce. Anche inquesto caso convivono due opposti: l’iconografia mariana el’immagine islamica della donna, il mistero e la sacralità, lagabbia materiale o una sorta di poesia visiva (formata dainomi delle moderne avanguardie) intessuta come una gabbiaconcettuale.

Brunetti, poliedrico giullare -Molto prolifica anche la suacarriera di fotografoBy movoloco on January 23rd, 2010

Con un suo testo in scena, ha chiuso il Natale a Petrella

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di Charles N. Papa

CAMPOBASSO - Fuori dagli schemi, fuori dalla showbiz, madentro il cuore di chi lo ama.Flavio Brunetti, ingegnere prestato al canto ed al teatro, non siè mai fermato da quando, nel 1997 ha vinto il Premio Recanaticon “ Bambuascè ” quale miglior album d’esordio.Brunetti è un personaggio d’altri tempi, vederlo sulla scenaè un atto che non si ripete spesso, perchè la sua forza staproprio nell’essere quel che è, senza trasformazioni. Brunettinon ammicca alla telecamera, non fa il simpatico o il piacione,non si accattiva la simpatia del pubblico, non parla in italiano.E’ l’essenza dell’indigeno, di colui che trasporta, ovunquevada, la propria cultura, le proprie tradizioni. In pratica, è unanimale da palco, un artista che aderisce alle tavole del palcocome una ventosa.Certo, questo suo essere così ‘non plasmato’ e pronto peressere buttato nelle fauci del pubblico che, in quanto avoracità, non risparmia nessuno, rende Brunetti una moscabianca nel rutilante mondo dello spettacolo.Ma le soddisfazioni Brunetti, se le è tolte. E tante. I dischipubblicati, sono sempre rivolti ad un pubblico di nicchia ecerto non ambiscono alle classifiche tradizionali. Ha fatto escritto tanto teatro, tra cui “ Lullettino e lull’amore ” (del2007) con la quale ha chiuso a Petrella Tifernina, le Feste diNatale. Nella sua biografia anche il cinema. Il più importante,nel 2008 con Sergio Castellitto. Per il film “ Non ti muovere” (scritto da Margaret Mazzantini , moglie del regista) oltread essere il responasbile del casting per il Molise e il locationmanager, ha interpretato il becchino che, nel lungometraggioporta via Italia ( Penelope Cruz ) al cimitero.Attualmente è impegnato nella scansione di oltre 1.500fotografie di fine ‘800 e inizi ‘900. Venuto in possesso diquesto materiale in modo fortuito, Brunetti sta facendo unlavoro di archiviazione che porterà il tutto, non solo ad unaesposizione, ma ad una consapevolezza storica che il Molisenon aveva.

LULLETTINO E LULL'AMORE- lo SPETTACOLO TEATRALEE MUSICALE di FLAVIOBRUNETTIBy movoloco on January 23rd, 2010

Si è conclusa la rassegna di spettacoli, convegni eintrattenimento che, nel periodo natalizio ha allietato lacittadinanza nel comune di Petrella Tifernina.

Una ritrovata convivialità con l’auspicio di un recupero piùautentico del gusto di stare insieme.

Lo suggella lo spettacolo TEATRALE E MUSICALE di FlavioBrunetti :“ Lullettino e Lull’amore ”, una chermes di tuttorispetto che “ nasce dalla ricerca profonda e analitica dellecircostanze storiche e sociali e dei particolari individuali, direaltà, di vite e di ambienti, dei soggetti della nostra società ”.

Questi i soggetti che si sono avvicendati sulla scena, nelleinterpretazioni magistrali e di coloritura di Flavio Brunettie Matilde Caterina,in un carrozzone di volti ed espressionidal crudo verismo , in una cornice comica eppure velata dimalinconia.

L’ampia carrellata di volti di gente comune, e di situazioniesilaranti, dietro la maschera del grottesco, del satirico e dellascanzonata comicità, si racconta e si presenta tanto uguale ase stessa da essere facilmente riconoscibile .

Il teatro di Brunetti, come ogni drammatizzazione teatrale chesi rispetti, evoca un processo di identificazione; è il ludibriodegli spettatori, l’immediatezza anche dei più piccoli nelfamiliarizzare con rappresentazioni ormai parte di un copionegià noto.

Lullettino interpretato da Flavio Brunetti, docente eingegnere, ma anche, cantautore, attore, autore di spettacoliteatrali , e Lull'Amore, la sua donna , più scaltra e menoidealista, affidato alla partecipazione di una straordinariaattrice autoctona come Matilde Caterina, portano sulla scenaun linguaggio comune che provoca al riso un folto e variopintopubblico.

A ciascuno il suo pezzo di storia e di comicità, ce ne per tutti igusti per ognuno la sua dose di ironia, il giusto rimedio al maledel prendersi troppo sul serio.

I due interpreti, infatti, ripropongono quadri di vita vissuta,squarci di quotidiano con lo stridore delle urla materne, ledissonanze di uno scolaro ignorante, la squallida pedanteria diantiche tradizioni intrise di sacro e profano, la monotonia diun clichè del quotidiano che obbliga a recitare come un ritualesempre lo stesso copione.

Caratterizzazioni forti e grottesche per una rivisitazione di unvissuto, quello delle terre molisane, con le pennellate nitide dichi ha saputo ritrarne e dipingerne i tratti più significativi.