E zine giulius Anno 3 N° 1

38
e-zine Giulius N. 1 - Gennaio 2015 l’amico degli animali Speciale Natale Viaggiando Ovindoli Curiosità Formiche Curiosità Un orfanotrofio per elefanti Razze canine Una bella passeggiata? Perché no? Benessere Il bagnetto al pet

description

Magazine dedicato al mondo degli animali.

Transcript of E zine giulius Anno 3 N° 1

Page 1: E zine giulius Anno 3 N° 1

e-zineGiulius N. 1 - Gennaio 2015

l’amico degli animali

Speciale Natale

ViaggiandoOvindoli

CuriositàFormiche

CuriositàUn orfanotrofio

per elefanti

Razze canineUna bella passeggiata?

Perché no?

BenessereIl bagnetto al pet

Page 2: E zine giulius Anno 3 N° 1

Sommario..............................

Anche gli inseparabili si possono ammalare

6

l’amico degli animali

EDITOREDemas Srl - Cir.ne Orientale 469200178 - Roma - Tel. [email protected] - www.demas.it

Giulius E-zine - Giornale On line

Punti VenditaVia Aurelia, 1410 – 00166 Roma

Tel. +39 06.66.90.120LUN - VEN 09.00-13.00/14.00-18.00 / SAB 09.00-13.00

Circonvallazione Orientale, 4692 – 00178 RomaTel. +39 06.41.79.05

LUN - SAB 09.00-19.00 Orario continuato

Per visualizzare e scaricare il magazine è necessario aver installato

Adobe Reader (download gratuito dal sito www.adobe.com).

Torna all’Homepage

Link esterni

LEGENDA

Alimentazione 4Gatto e Taurina, un binomio inscindibile

Salute animale pag 6 - 10Anche gli inseparabili possono ammalarsiL'età corretta per l'inizio delle vaccinazioniLa radiografia

Benessere pag 12Il bagnetto del pet

L'esperto risponde pag 14 - 19 L'influenza del gattoA colloquio con il veterinarioDermatofitosi del cane

Razze canine pag 21 - 22Il carlinoUna bella passeggiata? Perchè no!

Angolo gatto pag 23 - 24Gatto e igene dentaleGatto e benessere

Viaggiando pag 25Ovindoli

Curiosità pag 26 - 38A Berlino un ristorante per caniFormiche: stop al sessoUn orfanotrofio per elefanti

L'angolo della lettura pag 30 - 31Io e il canePoesia di Trilussa

Qui Demas pag 32

Animali da ridere pag 33 - 36

Pet quiz pag 37

Il carlino

21

L'esperto risponde

16

Page 4: E zine giulius Anno 3 N° 1

4

GATTO E TAURINA UN BINOMIO INSCINDIBILE

Sull'etichetta di mangimi od integratori alimentari per gatti possiamo trovare scritto in evidenza che contengono "taurina". Per il gatto la taurina è un aminoacido (gli amino-acidi sono i costituenti fondamentali delle proteine) essenziale ed indispensabile per

la sua esistenza. Le fonti nutrizionali ricche di taurina sono soprattutto gli alimenti di origine animale: latte, pesce, carne, mentre praticamente nulla è la sua presenza nei vegetali.

è stato dimostrato che un insufficiente apporto di taurina può: - ridurre la capacità riproduttiva nella gatta; - determinare la nascita di gattini colpiti da gravi alterazioni a carico del sistema nervoso, dell'apparato muscolare e scheletrico; - indurre la comparsa di anomalie nella coagulazione del sangue; - diminuire le difese immunitarie; - provocare la comparsa di una grave forma degenerativa, irreversibile a carico dell'oc-chio e, più precisamente, di una sua struttura interna, denominata retina;- causare una modificazione patologica della struttura del cuore, nota con il termine di miocardiopatia dilatativa.

Queste ultime due situazioni morbose rappresentano forse l'aspetto più noto e più grave di una carenza di taurina. Le cause che possono indurre nell'animale uno stato di caren-za possono essere rappresentate da uno squilibrio nel processo di assorbimento di questo aminoacido in sede intestinale, ma soprattutto dall'impiego di diete povere di taurina.

Altro fattore negativo può essere rappresentato dalla somministrazione al gatto di un ali-mento per cani, dato che i cibi per cani contengono generalmente una minore quantità di proteine e quindi di taurina. Anche in questo caso la parola d'ordine è prevenire e cioè alimentare il nostro amico micio con mangimi completi e bilanciati, studiati appositamen-te per il suo sviluppo ed un corretto mantenimento.

A. Ciorba

ALimentAzione))

))

Page 6: E zine giulius Anno 3 N° 1

6

{

6

ANCHE GLI INSEPARABILI POSSONO AMMALARSI

Gli inseparabili (Agapornis) sono pappagalli sociali ed affettuosi, che vivono in coppia ed hanno bisogno di un partner in maniera continua. Sono grandi 13-17 cm e pesano 40-60 grammi. Molti Agapornis sono verdi, anche se le mutazioni possono presentarsi in differenti colori. L'esistenza di questo particolare legame tra gli individui della specie è evidenziata anche dall'abitudine di lisciarsi a vicenda il piumaggio.

Amano fare il bagno in vaschette d'acqua. Sono uccelli socievoli che non conducono in li-bertà una vita solitaria, costituendo infatti delle vere e proprie famiglie che vanno dai 5 ai 20 soggetti. Le coppie restano tali per tutta la vita. Vivono fino a 20 anni. Questi pappagalli sono originari dell'Africa centro - meridionale, anche se le zone di diffusione sono molto diverse a seconda delle specie.

Attenzione Ai Sintomi di mAlAttiA Anche questi simpatici volatili possono contrarre delle malattie e, come per tutte le altre specie che popolano le nostre case, è il proprietario il primo “medico”, che deve saper scorgere le situazioni di malessere e quindi intervenire recandosi dal proprio veterinario di fiducia, fornen-dogli tutte le possibili informazioni in merito alle alterazioni osservate. Talora non risulta facile poter individuare i primi sintomi di malattia in quanto l’inseparabile talora non manifesta dei particolari e significativi sintomi.

In ogni caso si dovranno tenere presenti le seguenti principali situazioni patologiche:• addome gonfio ed arrossato• zampa anteriore tenuta sollevata e non poggiata sul posatoiodimagramento, rilevabile per una carena evidente e scarso sviluppo delle masse muscolari• starnuti e sfregamento delle narici sul posatoio, scolo di muco dalle nariciscarso appetito• aumento del consumo di acqua• becco aperto• feci molli, liquide, di colore diverso• cloaca imbrattata di feci• coda in posizione verticale• occhi chiusi o semichiusi• piume arruffate

A. Ciorba

SALute AnimALe

{ {{

Page 7: E zine giulius Anno 3 N° 1

77

SALute AnimALe

Primi interventiIn attesa di portare il nostro pappagallo dal nostro veterinario, possiamo adottare alcuni accorgimenti preliminari. Sarà così opportuno: • separare il soggetto malato da eventuali altri volatili presenti nella gabbia, in considerazione della possibile presenza di una malattia di natura infettiva. • tenere l’animale in un luogo la cui temperatura non sia inferiore ai 30° C. Qualora si possieda-no più inseparabili sarà opportuno dotarsi di una così detta gabbia da infermeria, in vendita nei negozi specializzati, nella quale è possibile regolare la temperatura grazie alla presenza di un termostato. La gabbia andrà regolarmente pulita e disinfettata.• porre nella gabbia dell’inseparabile malato le vaschette di cibo ed acqua in una posizione facilmente accessibile. Talora è necessario posizionarle sul fondo della gabbia se questi non è in grado di stare sul posatoio. All’uccello malato andranno offerti alimenti di facile digeribilità e in grado di apportare energia.Durante il trasporto dal veterinario, si dovrà avere cura di avvolgere la gabbia in un panno di lana, assicurandosi che il pappagallo abbia un adeguato ricambio di aria.

Page 8: E zine giulius Anno 3 N° 1

8

SALute AnimALe

le cureDopo che il veterinario avrà individuato la malattia di cui soffre il nostro piccolo amico a due zampe, ci si dovrà armare di pazienza e buona volontà per somministragli la terapia consigliata. Solo infatti in casi di particolare gravità il pappagallo potrà essere ricoverato presso la clinica veterinaria. Il modo più semplice per somministrare un farmaco è quello di scioglierlo nell’acqua da bere. Non è sempre facile valutare quanto farmaco potrà assumere il volatile specialmente se restio a bere.

Il medicinale può anche essere posto nell’alimento, soprattutto se di consistenza morbida (pastone) o fluida (succo di frutta, yogurt). Anche in questo caso però è da tenere presente che potrebbe essere inappetente o non gradire l’alimento a motivo della presenza del prodotto farmacologico. In questi casi se l’inseparabile è facilmente gestibile si potrà fargli assumere il farmaco con una picco-la siringa od un cucchiaino diluendolo ad esempio con acqua e miele. Per la natura del farmaco od il tipo di terapia potrà essere necessario ricorrere all’esecuzione di una iniezione.

Nel caso di una intramuscolare é consigliabile utilizzare i muscoli pettorali, nel caso di un’iniezione sottocutanea è opportuno utilizzare la regione dorsale tra collo e spalle, dopo aver sollevato la cute. Nel caso in cui sia sta consigliata un’aerosolterapia per la presenza di una malattia respira-toria si potrà porre l’inseparabile in una gabbia di piccole dimensioni, avvolta da un cellophane in cui si inserirà un tubicino da cui affluirà il medicamento vaporizzato, rispettando dosi e durata del trattamento consigliati dal veterinario.

Page 9: E zine giulius Anno 3 N° 1

9

Il primo intervento vaccinale che si deve eseguire nei confronti di un animale giovane è molte volte oggetto di dubbio, di interpretazioni personali, di indicazioni connesse con la registrazione dei prodotti commerciali. Da non trascurare nel momento attuale con-siderazioni riguardanti risvolti economici da parte del neo-proprietario o dello stesso allevatore, che potrebbe differire gli interventi e lasciare che il nuovo proprietario si consulti con il suo veterinario.

L’iniziale profilassi vaccinale nel cucciolo e nel gattino costituisce un momento essenziale per la salute dell’animale e consente di assicurargli una reale protezione da malattie infettive spe-cifiche della propria specie. è da tenere presente come vari fattori possano interferire sul raggiungimento di un adeguato stato immunitario, tra questi da non sottovalutare la presenza di anticorpi materni che interferiscono con il vaccino e possono impedire la produzione di anticorpi nel giovane soggetto. Altro elemento di rilievo è rappresentato dalla “maturità” del sistema immunitario, che può non essere completa fino al raggiun-gimento di una determinata età.

Si consideri che esiste un periodo intorno alla 6 alle 8 settimana di vita in cui gli anticorpi ricevuti dalla madre con il colostro possono essere non più sufficienti ad assicurare protezione contro gli agenti infettivi, ma essere però ancora in grado di interferire con gli antigeni vaccinali. Essenziale quindi il consiglio del veterinario per l’esecuzione di un piano vaccinale in grado di fornire una valida immunizzazione.

Clicca qui e guarda il video!

A. Ciorba

SALute AnimALe

L'ETÀ CORRETTA PER L’INIZIO DELLE VACCINAZIONI

Page 10: E zine giulius Anno 3 N° 1

10

nata più di cento anni fa nel 1895 ad opera di Wilhelm Conrad Röntgen, la radiografia tradizionale è stata la prima tecnica di immagine biomedica e nel corso degli anni ha subito numerosi sviluppi ed evoluzioni fino ad arrivare alla radiografia computerizzata. Oggi la

possiamo considerare come la più consolidata delle tecniche di diagnostica per immagini e per certi aspetti anche la più economica.

I raggi X emessi dall’apparecchiatura radiologica attraversano il corpo del paziente dove sono più o meno “trattenuti” a seconda delle varie parti anatomiche colpite. I raggi che non sono assorbiti dal corpo impressionano la pellicola che si trova dietro. Si verifica pertanto come in corrispondenza

di organi molto densi come le ossa, che lasciano passare pochi raggi, il colore dell’immagine sia bianca, mentre in organi come i polmoni o l’intestino, poco densi e nei quali è contenuta aria, i raggi passino in grande quantità e l’immagine risulti tendenzialmente scura. Il risultato finale di una radiografia sarà un mix di immagini in bianco e nero.

Oggi anche nei nostri ambulatori veterinari non può mancare un apparecchio radiologico. Non così semplice l’interpretazione di una radiografia. Il sanitario, medico o veterinario che sia, deve attentamente distinguere tra le varie gradazioni di grigio gli aspetti tridimensionali di parti del corpo che appaiono su un piano a due dimensioni. è facile intuire come la difficoltà consista nel valutare i diversi livelli di profondità. Oltre a ciò si dovranno individuare le variazioni dalla normalità (le lesioni cioè) che appaiono sullo schermo, che oggi sostituisce la vecchia lastra. Si comprende quindi come il tutto necessiti di elevata professionalità. In alcune situazioni per visualizzare determinate parti di un organo ad esempio i vasi sarà necessario inoculare un così detto liquido di contrasto radio-opaco che assorbe la radiazione ed aumenta il contrasto.

Attualmente anche in veterinaria si usa la radiologia digitale, la quale non prevede più l'utilizzo di film radiografici e prodotti chimici per lo sviluppo dell'esame radiografico. L'immagine è acquisita direttamente sul computer, garantendo un'ottima qualità ed una notevole rapidità di acquisizione. La possibilità di elaborare e ottimizzare al computer l'immagine, inoltre, evita la ripetizione dell'esame nel caso in cui il risultato non fosse soddisfacente.

A. Ciorba

SALute AnimALe

LA RADIOGRAFIAu uuu u u

Page 12: E zine giulius Anno 3 N° 1

BeneSSeRe

IL BAGNETTO DEL PET

consigli in pillole per un bagnetto casalingo del nostro cane. Innanzi tutto decidia-mo il luogo dove eseguire l'operazione e procuriamoci quanto necessario come:

• Shampoo per cani• Spugna• Uno o più asciugamani• Tappetino antiscivolo (per lavaggio in vasca o box doccia)• Asciugacapelli• Spazzola, pettine e cotone

COSA fArE • Pettinare il cane prima del bagno per rimuovere peli morti, sciogliere i nodi più voluminosi.• Mettere d’inverno il cane in una vasca o nel box doccia usando un tappetino antiscivolo.• Proteggere le orecchie dall’acqua utilizzando dei batuffoli di cotone. • Bagnare il cane solo con acqua tiepida, partendo dalle zampe, procedendo dal fondo schiena alle spalle, per poi passare al petto e quindi alla testa, evitando occhi e orecchie. • Insaponare il cane con uno shampoo ad hoc. • Lasciare agire lo shampoo per qualche minuto.• risciacquare con abbondante acqua tiepida. • Asciugare il cane dopo il bagno con asciugamano e asciugacapelli. Attenzione che il rumore del phon può spaventarlo. • Utilizzare un deodorante per prolungare l’effetto bagno.• Premiare il cane con uno snack e coccole alla fine dell’operazione bagno.

Clicca qui e guarda il video!

Dr Luca Pecchia Med. Vet.

u uuu u u

12

Page 13: E zine giulius Anno 3 N° 1

8in1, marchio leader nel settore degli snack e treats per cani, dopo aver constatato che il so-vrappeso e l’intolleranza al glutine sono disturbi in cui possono incorrere, nel corso della loro vita,

anche i nostri amici a 4 zampe ha deciso di produrre la nuovissima linea senza glutine 8in1 Minis, gli snack premio adatti ai cani di tutte le taglie. Attraverso quattro deliziose varietà di gu-sto, Lamb & cranberry, beef & apple, chicken & carrot, rabbit & herbs, l’azienda ha scelto di andare incontro alle necessità degli amici a 4 zampe per il loro benessere garantendo così una dieta equilibrata con prodotti di alta quali-tà. I 4 prodotti, infatti, sono accomunati da tre importanti caratteristiche che li rendono innova-tivi e allo sesso tempo unici nel panorama degli snack per cani. Innanzitutto sono stati studiati per non contenere glutine, per quei cani che dovessero presentare questa intolleranza, inoltre non contengono zuccheri aggiunti, ciò li rende

perfetti alleati nel contrasto di eventuali disturbi come carie e diabete, infine contengono basse quantità di grassi allo scopo di prevenire problemi come obesità e disturbi cardiaci. Ideali per cani di tutte le taglie, gli 8 in 1 Minis lamb & cranberry sono uno snack premio sano e gustoso che, grazie alla presenza di mirtilli rossi, resta un valido aiuto per prevenire le infezioni del tratto urinario. Ideali per cani in sovrappeso,

o attualmente a dieta, gli 8 in 1 Minis beef & apple sono lo snack premio a basso contenuto chilo calorico grazie alla presenza di un ingre-diente come le mele. Inoltre sono particolarmen-te adatti per cani sensibili grazie alla scelta di includere carne di manzo. Dal gusto irresistibile, gli 8 in 1 Minis chicken & carrot permettono invece una facile digestione grazie alla presen-za di un ingrediente come il riso. Inoltre sono particolarmente indicati per cani che soffrono di problemi intestinali grazie alle proprietà conte-nute nelle carote. Grazie alla presenza di carne di coniglio, gli 8 in 1 Minis rabbit & herbs per-mettono invece di variare la dieta del proprio cane, fornendo una fonte proteica alternativa salutare e gustosa.

u uuu u u

8IN1 MINIS: la nuova linea di snack premio per cani senza glutine

Page 14: E zine giulius Anno 3 N° 1

Prof. Alessandro Ciorba

L’eSPeRto RiSPonDe

L’ INFLUENZA NEL GATTO

Gent.mo,il mio gatto sterilizzato di quattro anni sta diventando sempre

più ciccione. Il mio veterinario mi ha suggerito un particolare regime alimentare. Mi dà qualche notizia sul problema. Grazie

Matilde P. (Caserta)

è questo un problema di larghissima diffusione nei nostri amici felini di casa specialmente dopo la sterilizzazione. In tutti questi

soggetti è necessario instaurare uno scrupoloso programma nu-trizionale, basato sull’utilizzazione di mangimi formulati per tale specifica situazione.

L’obesità è definita come accumulo di una quantità eccessiva di tes-suto adiposo. Il sovrappeso è stato individuato come peso superio-re del 15% rispetto al valore ideale, mentre l’obesità è considerata tale per un aumento del 35% del peso ideale.

La causa più comune di obesità nel gatto è rappresentata da uno squilibrio tra l’energia assunta con il cibo e quella necessaria alla vita quotidiana. Questo squilibrio può dipendere da un eccessivo apporto di alimento, dall’uso di una dieta squilibrata ad esempio troppo ricca di carboidrati o grassi, da mancanza di attività, fatto-ri comportamentali, ecc.

14

Page 15: E zine giulius Anno 3 N° 1

L’obesità nel gatto è un fattore predisponente per lo sviluppo di malattie come problemi a carico dell’apparato scheletrico,il dia-bete mellito, ipertensione , aumento di grassi nel sangue, disturbi urinari, malattie della pelle, tumori.

Il gatto, in particolare, ha una particolare predisposizione all’insor-genza di una particolare disfunzione metabolica , che è caratterizzata da un accumulo di grassi nel fegato, la così detta lipidosi epatica, che causa insufficienza funzionale dell’organo e spesso ha esito fatale.

è stato dimostrato che la maggior parte dei gatti obesi (80% circa) soffre di diabete. Spesso questo tipo di diabete è transitorio o reversibile.

Nella maggior parte dei gatti obesi, soprattutto se sedentari, si sviluppa un’infiammazione della vescica, mentre in altri si può as-sistere alla formazione di calcoli, infezioni batteriche, ecc.

Studi hanno messo in evidenza come i gatti in sovrappeso soffrano più facilmente di zoppia, che ha come conseguenza che il gatto di-venti apatico e compaiano marcate variazioni comportamentali.

Anche le malattie della pelle, non di natura allergica, possono essere associate all’obesità nel gatto e derivano spesso dall’in-capacità o dalla difficoltà di toelettatura. Sono caratterizzate da desquamazione diffusa, cute secca, acne.

Il gatto obeso è un paziente difficile da esaminare anche da parte del medico veterinario. La grande quantità di grasso accumulato rende difficoltosa la palpazione dell’addome o l’auscultazione di cuore e polmoni con il fonendoscopio. Lo stesso discorso vale per l’esecuzione di un prelievo di sangue, un’ecografia, un’anestesia in quanto è più difficile calcolare la dose dell’anestetico e l’inter-vento chirurgico può richiedere una maggiore durata.

L’eSPeRto RiSPonDe

15

Page 16: E zine giulius Anno 3 N° 1

L’eSPeRto RiSPonDe

A cura di A. Ciorba

A COLLOQUIO CON IL VETERINARIO{{ {{

Gentile dottore, è vero che il riso non e' indicato per i cani e particolar-mente in presenza di diarrea?

Ho un cane che fra un mese avrà 16 anni, è cardiopatico, 1 mese fa ha avuto un arresto cardiaco ed sotto terapia farmacologica. Un consiglio

per una corretta alimentazione in questa situazione?

Gentile Dottore, sono alla ricerca dell’alimento giusto per la mia barbon-cina di 2.5 chili, operata da 10 giorni per una resezione parziale del

piccolo intestino dovuta ad ingestione di un corpo estraneo.

No. Anzi il riso è rivalutato anche per la sua minore allergenicità rispetto ad esempio al mais.

16 anni sono un bel traguardo per un cane. L'alimentazione non dovrà affaticare l'organismo. Suggerirei di dividere i pasti nell'arco della gior-

nata. Userei un alimento al pesce

In questi casi il malassorbimento è una conseguenza che si protrae per un certo periodo . Sarà conveniente far fare al cane più pasti al dì. Mi

orienterei su un alimento dietetico formulato per questo tipo di evenienze ed inizialmente umido. Credo che il veterinario curante l’avrà consigliata per il meglio.

16

Page 17: E zine giulius Anno 3 N° 1

L’eSPeRto RiSPonDe

DERMATOFITOSI DEL CANE

di coSA Si trAttA? Con questo termine si intende una patologia cutanea contagiosa, che coinvolge lo strato superficiale dell’epidermide ed i suoi annessi, anche chiamata volgarmente “ti-gna”. A causarla sono dei funghi denominati dermatofiti. Delle centinaia di dermatofiti conosciuti in natura solo una trentina rivestono un significato patologico negli animali: tra questi nel cane il più frequentemente in causa nel determinismo di dermatofitosi è Microsporum canis, seguito da Trichophyton mentagrophytes e Microsporum gypseum. I dermatofiti sono organismi che si nutrono di materiale organico già elaborato: le specie patogene per gli animali trovano nella cheratina dello strato corneo e dei peli in fase anagena un substrato ideale e pertanto sono definite cheratinofile.

è unA mAlAttiA frequente? Si stima che le dermatofitosi rappresentino circa un 2% di tutte le infezioni cutanee. Particolarmente predisposti risultano i soggetti giovani, al di sotto dei 12 mesi di vita, a motivo di un sistema immunitario ancora non sufficientemente competente, mentre per quanto riguarda le razze una maggior incidenza è da sempre riferita per lo Yorkshire Terrier. Anche i soggetti anziani e/o debilitati, quelli che vivono in ambienti caldo-umidi e/o in collettività o che coabitano con gatti (in particolare a pelo lungo), sono maggiormente esposti a tale malattia.

Può eSSere unA mAlAttiA contAgioSA ed eventuAlmente Può trA-SmetterSi Anche All’uomo?è una malattia altamente contagiosa. M. canis e T. mentagrophytes appartengono ai dermatofiti zoofili, specializzati cioè nell’invadere e colonizzare gli strati cheratinizzati dell’epidermide e gli annessi degli animali, ma possono parassitare anche l’uomo, comportandosi pertanto da agenti zoonotici. M. gypseum e M. persicolor sono derma-tofiti geofili, così definiti perché vivono abitualmente nel terreno, comunque in grado di infettare la cute del cane e occasionalmente dell’uomo.

come Si trASmette lA mAlAttiA?Il contagio avviene a partire soprattutto dalle spore che hanno la peculiarità di essere estremamente resistenti nel mondo esterno, motivo per cui l’infezione può trasmettersi non solo per contatto diretto (tra animale malato ed animale sano), ma anche tramite materiale contaminato (spazzole, tosatrici etc.). I gatti a pelo lungo si prestano a rac-cogliere ed a trattenere le spore sul loro mantello, senza necessariamente manifestare i

Prof. Andrea Spaterna - Direttore sanitario Ospedale Veterinario Didattico Scuola di Scienze Mediche Veterinarie Università degli Studi di Camerino

u uuu u u

17

Page 18: E zine giulius Anno 3 N° 1

18

L’eSPeRto RiSPonDe

segni di malattia, comportandosi in tal modo come portatori sani e giocando un impor-tante ruolo nella diffusione e mantenimento delle dermatofitosi nell’ambiente. Il contatto con le spore non implica necessariamente lo sviluppo di lesioni, in quanto numerosi fattori, quali la barriera meccanica rappresentata dalla cute integra, l’azione protetti-va del sebo e del sudore, l’azione competitiva della flora batterica, nonchè le difese immunitarie, sono in grado di contrastare efficacemente l’invasione fungina; tuttavia, condizioni patologiche o iatrogene (cioè legate alla somministrazione di farmaci), in grado di ripercuotersi negativamente su detti fattori, possono favorire il superamento di queste barriere difensive e quindi la colonizzazione della cute.

con quAli Sintomi Si mAnifeStA lA mAlAttiA? La dermatofitosi può manifestarsi sia in forma localizzata sia generalizzata. La forma localizzata è caratterizzata dalla classica lesione alopecia (cioè senza pelo), singola o multipla, ben circoscritta, di dimensioni variabili, di forma generalmente circo-lare e a margini regolari, in corrispondenza della quale la cute può apparire normale o presentarsi modicamente desquamata e/o eritematosa (arrossata). Una caratteri-stica distintiva è rappresentata dalla facilità con la quale si riesce a staccare i peli in corrispondenza della sua periferia. Le lesioni possono riscontrarsi in qualsiasi parte del corpo, anche se le zone più frequentemente colpite sono la testa, il dorso e le estremità distali delle zampe anteriori.

Page 19: E zine giulius Anno 3 N° 1

L’eSPeRto RiSPonDe

La forma generalizzata è, invece, caratterizzata da numerose lesioni alopeciche di-stribuite su aree più o meno vaste della superficie corporea, in corrispondenza delle quali la cute può apparire eritematosa e ricoperta di squame e/o croste. Un’ulteriore forma, estremamente rara, è legata ad una localizzazione dell’infezione (sostenuta in particolare da T. mentagrophytes) a carico delle unghie (onicomicosi), che risultano fragili, sfaldate, finanche deformate e possono addirittura cadere.

come Si Può SoSPettAre il SuSSiStere di dettA mAlAttiA?Il sussistere di analoghe lesioni in animali e/o persone che convivono con il soggetto in esame, nonché le caratteristiche cliniche della condizione in atto, sono in genere elementi di per se sufficienti a sospettare una dermatofitosi; tale sospetto, tuttavia, ne-cessita di una conferma, che può derivare solo da un’attenta valutazione da parte del Medico veterinario.

è unA mAlAttiA curAbile?A fronte di una diagnosi di dermatofitosi, l’istituzione, da parte del Medico veterinario, di un opportuno protocollo terapeutico è risolutiva, portando a guarigione l’animale. La necessità di sottoporre sempre a terapia un soggetto affetto da dermatofitosi, anche in presenza di una semplice forma localizzata che peraltro a volte potrebbe anche guarire spontaneamente, è giustificata dal fatto che si tratta di una malattia contagiosa e per di più a carattere zoonotico, di modo tale che è sempre preferibile procedere prima possibile alla sua eradicazione dall’animale.

19

Page 21: E zine giulius Anno 3 N° 1

21

RAzze CAnine

IL CARLINO

èun cane di piccola taglia, da compagnia. Si ritiene che abbia origine dalla Cina e che sia giunto in Europa tra il ‘500 ed il ‘600 al seguito di commercianti. Nell’800 iniziò il suo allevamento nel nostro continente. è noto anche col nome di "Pug" e di

"Mops" (musetto). Il nome italiano deriva da quello di un attore detto Carlino, famoso nel ruolo di Arlecchino, la cui maschera nera e rugosa, è simile al muso del cane Il Carlino è un molossoide di piccola taglia, dal peso ideale di 7 - 8 kg, altezza compresa tra 30-33cm. Caratteristica tipica del carlino è la coda a ricciolo ripiegata sul dorso. Gli occhi sono grandi e di forma arrotondata.

Ha una testa tondeggiante, piena di rughe; occhi vivaci, sporgenti; orecchie nere e pic-cole; tartufo nero e tondo; muso nero e rugoso;tronco corto, tarchiato; coda ripiegata sul dorso; arti anteriori non troppo lunghi, posteriori diritti e paralleli; muscolatura sviluppata del treno posteriore; mantello folto, liscio. Il manto del Carlino presenta colori vari: fulvo, Sabbia, Argento-Grigio e Nero Lucido. è un cane giocherellone, talora iperattivo soprat-tutto da cucciolo, dal carattere leale, sensibile ed affettuoso. Ama brevi passeggiate e lunghi sonnellini Apprezzato da adulti e bambini. Soffre la solitudine ed il caldo.

Clicca qui e guarda il video!

A. C.

u uuu u u

Page 22: E zine giulius Anno 3 N° 1

RAzze CAnine

UNA BELLA PASSEGGIATA? PERCHé NO?

Passeggiare e giocare con il proprio amico a quattro zampe non solo è salutare per en-trambi uomo ed animale, ma è anche uno degli aspetti piacevoli derivanti dal possedere un cane. Il moto è necessario per il suo benessere, contribuisce a tenerlo in forma, in

buona salute. Un cane chiuso in casa tutto il giorno diventerà pigro, apatico,triste ed aumente-rà di peso e potrebbe anche presentare problemi comportamentali come abbaiare in modo eccessivo od avere atteggiamenti distruttivi. I cani dovrebbero fare un po’ di moto ogni giorno: per quelli più tranquilli può bastare il giro dell’isolato due volte al giorno, ma per quelli più vivaci e giovani sarà opportuno programmare una passeggiata più lunga. Se il cane non è giovane chiediamo consiglio al nostro veterinario relativamente al tipo di esercizio cui desideriamo sotto-porlo. Teniamo anche presente la regola , soprattutto valida per i cani di grossa taglia, di non far fare loro esercizi impegnativi subito dopo il pasto. Naturalmente ci deve sempre guidare il buon senso per cui dovremo evitare di compiere improvvisamente lunghe e faticose passeggiate o corsette , ma iniziare gradualmente e progressivamente.

Se il nostro spazio è limitato al territorio cittadino ricordiamoci di tenere il nostro cane al guinza-glio per la sua incolumità e per non creare problemi con altre persone. Noi siamo responsabili per le sue eventuali azioni non corrette. Di verso è il discorso se disponiamo di spazi aperti in campagna dove potremo fare scorrazzare il nostro amico a quattro zampe di buona indole e non aggressivo, ma sempre con un occhio attento ai suoi movimenti e potenziali incontri. Pas-seggiare con il cane può essere anche un momento di socializzazione con altre persone come noi amanti dei cani ed un momento di piacevole interazione.

A. C.

u uuu u u

22

Page 23: E zine giulius Anno 3 N° 1

23

GATTI E IGIENE DENTALE

A. C.

non è semplice usare lo spazzolino per i denti nel gatto anche se questo è certamente il metodo più efficace per combattere la formazione della placca dentaria ed assicurare una buona salute del cavo orale. Si ripete che si dovrebbe abituare il gatto a questa

operazione in tenera età. La regolare attenzione in ambito domestico aiuterà il gatto a protrarre l’intervento odontoiatrico da parte del veterinario che prima o poi si renderà necessario.

In ogni caso potremmo adottare delle misure per un’adeguata prevenzione delle affezioni dentali:• Alternare la somministrazione di alimento umido al gatto con prodotti secchi che possono contribuire a limitare l’accumulo di tartaro.• Usare specifici snack masticabili reperibili presso negozi specializzati o la grande distribuzio-ne in ampia gamma di gusti.• Se il gatto non rifugge il sapore del dentifricio si può provare a mescolarlo all’alimento secco.• Si trovano in commercio gel o colluttori contenenti clorexidina , sostanza ad azione antisettica. Da non utilizzare in maniera prolungata per i suoi effetti non positivi sullo smalto.• Impiegare particolari prodotti a base di probiotici di ultima generazione, dimostratasi utili nel combattere la placca dentaria ed il conseguente fenomeno dell’alitosi.• Dal medico veterinario possiamo avere utili indicazioni per quanto concerne l’adozione di particolari diete alimentari opportunamente formulate per cercare di contrastare l’insorgenza di questo problema.

Clicca qui e guarda il video!

u uuu u u

AngoLo gAtto

Page 24: E zine giulius Anno 3 N° 1

AngoLo gAtto

GATTO E BENESSERE

A. C.

il gatto è un animale che ha patologie peculiare della propria specie e necessita di approcci terapeutici specifici. è un soggetto particolare nel quale non è sempre facile comprendere la presenza di problemi di salute. Dopo tutto il gatto è circondato da una

particolare nomea, quella cioè di essere imperscrutabile, enigmatico e da ciò deriva anche il fascino che esercita su di noi. Consideriamo ad esempio l’aspetto età.

Se un cane inizia a presentare peli grigi dopo i 10 anni, il gatto sembra dotato dell’elisir della giovinezza e sembra rimanere tale e quale sino ad un’età avanzata. forse tale situa-zione è figlia del fatto che il gatto è nato predatore individualista nel senso che non caccia in branco e nello stesso tempo però può essere predato e quindi deve dare dimostrazione di efficienza e agilità per non dare l’immagine di un elemento debole e vulnerabile. Può darsi che questa sia una delle ragioni per cui sono abili nel dissimulare uno stato di males-sere e di sofferenza, che, se presente, li fa diventare in genere più tranquilli, schivi, meno interattivi, irritabili.

Dobbiamo però tenere presente che il gatto con il trascorrere degli anni può andare incon-tro alla comparsa di affezioni che alterano la funzionalità dei suoi organi. Se il gatto vive in casa può essere relativamente più semplice accorgersi di determinate situazioni anomale come ad esempio la presenza di diarrea, di feci od urine con sangue, di difficoltà all’uri-nazione, di mancanza di appetito, ecc. Sono campanelli di allarme da non sottovalutare che richiedono l’intervento del nostro veterinario di fiducia. Opportuno il ricorso a controlli programmati specialmente con l’avanzare dell’età.

u uuu u u

24

Page 25: E zine giulius Anno 3 N° 1

ViAggiAnDo

OVINDOLIu uu u

ovindoli, comune posto in provincia dell' Aquila da cui dista 39 Km in posizione rialza-ta, situato nel cosiddetto Altopiano delle rocche, in un territorio quasi completamente circondato dai rilievi dell' Appennino, le cui vette, raggiungono i 2487 metri con il

Monte Velino, si trova ad un' altezza di m.1375 dal mare. Terra degli antichi Marsi, Ovindoli subì per decenni la dominazione longobarda, dovuta soprattutto all’importanza strategica del borgo, luogo di transito e di sosta per la transumanza verso il mare, fondamentale in un’econo-mia fondamentalmente pastorale, prima di tornare sotto l’egida borbonica, che comunque non ne sconvolse l’economia prevalentemente basata sulla pastorizia. La stazione sciistica di "Ovindoli - Monte Magnola", situata poco sopra l'abitato del paese da una quota di 1400 m fino ai 2220 m del Monte Magnola, rende Ovindoli una sede molto nota come punto di maggior attrazione per gli sport invernali assieme alla vicina Campo Felice. Queste stazioni insieme a Campo Imperatore formano il comprensorio sciistico delle Tre Nevi, con skipass unico stagionale. La stazione dispone di circa 30 km di piste da sci, ampie e di va-ria difficoltà per principianti ed esperti adatte alla pratica degli sport alpini invernali: sci, telemark e snowboard. Molte delle piste sono servite da impianti di risalita all'avanguardia e tecnologie avanzate per l'innevamento artificiale.

A valle a 1.500 m sono presenti piste per principianti attrezzate con tapis roulant e seggiovia, mentre gli impianti in quota sono raggiungibili tramite una moderna telecabina o ovovia con una portata massima di 3.000 persone all'ora. In quota a 1.900 m è presente uno stadio del fondo. Da non trascurare in questa zona l’aspetto culinario e la possibilità di acquistare prodotti tipici della tradizione agroalimentare locale.

Buon weekend da Alessandro Ciorba

2525

Page 26: E zine giulius Anno 3 N° 1

Si chiama “Pets Deli” il restaurant per cani aperto dal 2014 a Berlino. Mancano i tavoli-ni, ma in compenso abbondano ciotole pulite ad altezza animale. Le ricette del giorno prevedono verdure fresche e ottimi alimenti per loro. I menù possono essere consumati

nell’elegante sala del ristorante o portate a casa in confezioni sigillate. Il proprietario, David Spanier, afferma che la qualità del cibo offerto è eccellente e questi potrebbe essere mangia-to anche dall’uomo. I pasti costano da un minimo di 3 euro ad un massimo di 6, a seconda del tipo di cibo scelto.

Sono acquistabili anche gli appetitosi cupecake (piccole torte cotte in appositi contenitori) al costo di 4 euro. Il ristorante è in grado inoltre di fornire specifici pasti realizzati per cani sofferenti di intolleranza alimentare, studiati appositamente da una nutrizionista specializzata in alimentazione animale. Mentre il nostro amico peloso gusta il suo pranzo, il proprietario potrà sorseggiare un tè o un caffè nella caffetteria all’interno del negozio. Un’idea nuova che certamente avrà proseliti in altre città.

CuRioSità

A.Ciorba

A BERLINO UN RISTORANTE PER CANI

u uuu u u

26

Clicca qui e guarda il video!

26

Page 27: E zine giulius Anno 3 N° 1

La società delle formiche è caratterizzata da una ferrea organizzazione sociale in cui alcuni insetti sterili (operaie) eseguono particolari funzioni a vantaggio di altri individui fertili, cui spetta il compito di riprodursi in modo sessuato. In Amazzonia però è stata

scoperta una specie di formiche che ha eliminato gli individui di sesso maschile dalle sue co-lonie, riproducendosi esclusivamente attraverso la clonazione. Analizzando il Dna di alcune colonie di questa particolare specie si è osservato come tutti i membri di uno stesso formicaio fossero femmine, cloni della propria regina. La scoperta sulle attitudini sessuali della formica è avvenuta per caso, studiando la sua abilità nel coltivare determinati funghi di cui si nutre.

Questa specie in particolare è più produttiva di tutte le altre specie coltivatrici note. Secon-do alcuni scienziati potrebbe essere la stretta simbiosi con i funghi, anch’essi a riproduzio-ne asessuata, ad aver in qualche modo avvantaggiato le formiche ad allontanarsi dalla usuale riproduzione sessuata. Questo tipo di riproduzione ha molti vantaggi: consente di risparmiare sul costo energetico necessario per generare maschi, porta alla duplicazione del numero di femmine in grado di riprodursi, producendo dal 50 al 100 per cento in più della prole per ogni generazione.

Lo svantaggio principale di una colonia di cloni è la sua vulnerabilità; l’assenza di va-riabilità genetica infatti rende tutti gli individui ugualmente sensibili alle malattie: un solo parassita può sterminare l’intero formicaio in breve tempo. Le formiche potrebbero essersi adattate a questo tipo di procreazione dato che consente alla regina di avere il pieno controllo, sia sulle caste sociali sia sulla riproduzione di tutta la colonia.

CuRioSità

A. C.

FORMICHE: STOP AL SESSOu uuu u u

2727

Page 28: E zine giulius Anno 3 N° 1

In Kenia nei pressi di Nairobi è situata la David Sheldrick Wildlife Trust, una fondazione intitolata al naturalista, che nel 1976 andò a vivere in Kenya con lo scopo di contribuire alla difesa di un ecosistema, minacciato da situazioni negative per l’ambiente. Dopo la sua morte la vedova

diede vita ad una sorta di orfanotrofio in primo luogo destinato agli elefanti, ma che ospita anche rinoceronti. Un'elefantessa allatta il suo piccolo per ben tre anni e lo svezzamento è quindi partico-larmente lungo. In questa struttura ci si prende cura dei soggetti orfani, si svezzano e si rimettono in libertà nel parco Nazionale dello Tzavo.

Questi super cuccioli necessitano di molto tempo per rendersi autonomi e non possono essere libe-rati prima di una certa età e di una raggiunta maturità. Il nemico numero è l’uomo, il grande preda-tore. La vedova di David Sheldrick ha realizzato un prodotto capace di sostituire il latte materno. I problemi per gli animali del parco sono purtroppo aumentati a motivo della recente costruzione dell'autostrada della Tanzania, un'opera imponente e certamente utile per l’economia dei paesi da essa attraversati, ma che anche rischia di spezzare la catena alimentare della savana.

Non solo elefanti o rinoceronti sono coinvolti da questa situazione, ma un po’ tutti gli animali a partire ad esempio da grandi felini,come i leoni che possono avere difficoltà a procurarsi il cibo se gli gnu, loro preda preferita, non potessero più migrare a motivo degli impedimenti provocati dall’arteria di asfalto

CuRioSità

A.Ciorba

{{ {{UN ORFANOTROFIO PER ELEFANTI

28

Page 29: E zine giulius Anno 3 N° 1

29

DOVE L’ECCELLENZA ÈIL VALORE PIÙ SEMPLICE

È nato Demas, il nuovo sito italiano rivolto al mondo veterinario. Demas vuole rappresentare un valido ed utile strumento di servizio per il professionista.Il sito si presenta ricco di rubriche di varia natura e sarà costantemente aggiornato sulle novità del mercato e della professione veterinaria.

FIDUCIA, PROFESSIONALITÀ,DISPONIBILITÀ.

Le qualità di un vero VETERINARIO

www.demas.it

Page 30: E zine giulius Anno 3 N° 1

30

Di Manlio Castagna - Roberto Mucelli Pubblicato da l Punto d'Incontro

L’AngoLo DeLLA LettuRA

IO E IL CANE Tutto quello che avresti voluto sapere sul tuo cane e non hai mai osato chiedere, pensare o sognare

DeSCRIzIONeScritto in forma di dialogo emo-tivo, scientifico e ironico tra Manlio Castagna (regista, scrit-tore, esperto di comunicazione) e roberto Mucelli (psicoterapeu-ta, istruttore cinofilo e allevatore di Border Collie), "Io e il cane" offre l'opportunità di risponde-re a molte domande e mostra come un rapporto profondo con il cane possa essere una vera fonte di benessere.

In Italia una famiglia su quat-tro convive con un cane, eppu-re corriamo ancora il rischio di conoscere poco sulla relazione speciale che ci lega al nostro plu-rimillenario compagno di vita.

riconoscerne l'alterità, non fer-marsi alla sua utilità affettiva, sportiva e lavorativa significa scoprire un mondo nuovo, ricco di sentimenti, emozioni, intelli-genza e comunicazione, in un viaggio interiore che ci restitui-sce migliori e più consapevoli.

Page 31: E zine giulius Anno 3 N° 1

31

L’AngoLo DeLLA LettuRA

Mentre una notte, se ne andava a spasso

la tartaruga fece il passo, più lungo della gamba e cascò giù

con la casa rivolta all'insù

Un rospo che di lì passo le disse: "queste son scappatelle che costano la pelle"

"lo so" rispose lei, ma prima di morir vedo le stelle.

POESIA DI TRILUSSA))

))

3131

Page 32: E zine giulius Anno 3 N° 1

3232

Qui DemAS

Si è da poco concluso il contest fotografico a tema natalizio in cui numerosi partecipanti hanno posato per un simpatico scatto in compagnia di Babbo Natale e il loro "amico a 4 zampe". Le foto, raccolte in un simpatico album, sono state caricate sulla pagina Facebook di Giulius. Allo scatto con più "Like" in premio un buono da 150 euro da spendere nel punto vendita.

CONTEST FOTOGRAFICOUn successo targato Giulius Pet Shop

Page 33: E zine giulius Anno 3 N° 1

3333

AnimALi DA RiDeRe

Page 34: E zine giulius Anno 3 N° 1

34

AnimALi DA RiDeRe

Page 35: E zine giulius Anno 3 N° 1

3535

AnimALi DA RiDeRe

Page 36: E zine giulius Anno 3 N° 1

36 Fonte pagina Facebook Giulius Pet Shop

AnimALi DA RiDeRe

Page 37: E zine giulius Anno 3 N° 1

37

PET QUIZ1)c 2)a 3)a 4)c 5)b 6)a 7)b 8)c

Le risposte corrette:

La balanite è un'infiammazione di :

L'emorragia subaracnoidea è un sanguinamento a livello di :

Nella giraffa le vertebre cervicali sono :

La hepatozoonosi è causata da :

Il fosforo è contenuto in :

Nel cane il numero dei denti da adulto è pari a :

La creatinchinasi è un :

L'etmoide è un osso di :

1

2

3

4

5

6

7

8

milza

meningi

7

virus

grasso di pollo

42

carboidrato

spalla

cervello

utero

9

fungo

semi di cereali

36

enzima

arto anteriore

a

a

a

a

a

a

a

a

b

b

b

b

b

b

b

b

c

c

c

c

c

c

c

c

glande

occhio

12

parassita

olio di mandorle

26

amminoacido

Pet Quiz

testa