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Lo Stadio dei Marmi

Originariamente gli stadi, costruzioni destinate nell’antica Grecia, alle corse a piedi od alle gare di

atletica, erano costituiti da una pista (dromos) circondata da gradinate per gli spettatori, due rettilinei

paralleli uniti ad un’estremità da un semicerchio, chiamato sphendone. Nel celebre stadio di Olimpia la

piattaforma centrale, a gradini, si chiamava spina e terminava alle due estremità con due piccoli

obelischi, dette mete.

Alla fine degli anni '20, nel periodo in cui il fascismo stava favorendo la cultura della fisicità maschile a

favore della futura classe popolare, base del futuro della nazione, si rappresentano le figure di atleti

ispirandosi direttamente alla Grecia classica.

La più spettacolare manifestazione di questo movimento mai vista in ogni tempo, si chiama Stadio dei

Marmi, ed è stata realizzata a Roma negli anni '30.

L’area dove venne innalzato era malsana, sotto il livello del Tevere, soggetta ad allagamenti, ed era

presente qualche casina di campagna, considerata zona quasi malarica e quindi bisognosa di bonifica.

Il Partito Nazionale Fascista decise di creare una zona per lo spor.

Nel 1932 33 fu costruito questo stadio, fu un progetto nazionale ed ogni provincia d’Italia regalò una

statua e sono 60. Benevento istituì un concorso che regalava a chi avesse partecipato una macchina

Balilla.

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Considerato ancora oggi insuperato per la sua raffinata bellezza, contiene decine di statue grecizzanti,

scolpite da giovani artisti di tutte le regioni italiane.

Ideatore e creatore dello Stadio dei Marmi fu Renato Ricci (1896-1956), sottosegretario

all'Educazione e fondatore dell'Opera nazionale Balilla.

Scuole e centri ricreativi furono dotati di palestre, piscine, biblioteche, sale di riunione, giardini.

Soprattutto, Ricci mette mano alla realizzazione di quella che sarà una delle più importanti opere del

periodo: il Foro Mussolini.

Nel complesso del Foro si può vedere il cosi detto palazzo H per la sua forma.

I colori utilizzati sono il Bianco del marmo, il rosso degli edifici e il verde degli alberi , ad indicare

proprio la bandiera italiana.

Pochi sanno che sotto l’obelisco del Duce, sono sepolte delle monete d’oro, che secondo la tradizione

romana sulle fondamenta delle case si mettevano delle monete per buon auspicio, come portafortuna.

Per rialzare tutto il territorio vennero usate i resti della zona di via della Conciliazione, di fronte la

basilica di San Pietro.

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Le statue dello stadio furono regalate da sessanta province italiane e tutte scolpite, per espresso

desiderio di Ricci, da giovanissimi scultori sconosciuti, dei quali alcuni divennero poi celebri come Selva,

Canevari, Buttini e altri, tra cui Aroldo Bellini, autore di sedici statue e dei gruppi di lottatori in

bronzo. Lo Stadio dei Marmi fu inaugurato nell'ottobre del 1932; oggi, il Foro Mussolini si chiama Foro

Italico ed è sede centrale del Coni.

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Il 13 settembre del 2013, lo stadio dei Marmi viene dedicato a Pietro Mennea, uno dei più bravi atleti

italiani di tutti i tempi, scomparso prematuramente il 21 marzo 2013

STADIO DEI MARMI “STADIO PIETRO MENNEA”

Una stele sullo sfondo di uno stadio dei Marmi, che da oggi prende il nome del campione. Stadio "Pietro

Mennea", per ricordare il mito della velocità italiana, l’uomo che nessuno potrà mai dimenticare.

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Pietro Mennea (28 giugno 1952/21 marzo 2013)