1
• richiede una maggiore esperienza
• selezionare l’arteria migliore (radiale, brachiale o femorale) per il
prelievo (facendo iperestendere il polso al paziente)
• ispezionare la regione
• Test di Allen per valutare l’adeguato afflusso di sangue alla mano
dall’arteria ulnare e radiale
• detergere e disinfettare il punto del prelievo (è possibile ricorrere ad
una lieve anestesia con lidocaina 2%)
• l’arteria viene immobilizzata tenendo le dita a cavallo: è facile da
percepire perché offre maggiore resistenza della pelle e del tessuto
muscolare
• la puntura viene effettuata a 90° rispetto alla superficie cutanea
• dopo l’estrazione dell’ago applicare una pressione idonea almeno per
5 minuti
Prelievo Arterioso
Prelievo Capillare
• i dati ematochimici su sangue capillare non differiscono significativamente da
quelli ottenuti su sangue venoso, purché si eviti, nel primo caso, il passaggio di
liquido dallo spazio interstiziale a quello vascolare e, nel secondo, una stasi
prolungata
• il prelievo capillare può essere eseguito dal polpastrello di un dito o dal lobo
dell’orecchio nell’adulto e dal tallone nel bambino
• frizionare la parte con alcool o immergere in acqua calda per aumentare il
flusso localmente e ottenere sangue “arterializzato”
• pungere con una lancetta di acciaio alla profondità di 3-4 mm
• scartare la prima goccia di sangue e raccogliere quello che defluisce
successivamente, senza spremere
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Anticoagulanti
• Un trattamento preanalitico improprio può invalidare risultati altrimenti corretti ( >90% delle cause di errore)
• Trasporto intramurale o extramurale (natura dei contenitori, imballaggi, modalità di spedizione, modalità di conservazione durante il trasporto)
• Accettazione dei materiali e verifica della loro idoneità
Variabilità preanalitica
Criteri di non accettabilità
3
• Sieratura e centrifugazione (entro 1 ora)
• Smistamento ai settori analitici
• Eventuale deproteinizzazione o altro trattamento
• Eventuale conservazione (refrigerazione a 4°, conservazione al buio, liofilizzazione,
modificazione del pH, aggiunta di sostanze chimiche, ecc.)
Variabilità preanalitica
Cause di errori preanalitici durante la conservazione
L’interpretazione delle analisi di laboratorioPaziente:
- segni e sintomi- storia clinica
Clinico:- sviluppa un’ipotesi di diagnosi- valutazione successive
Clinico:- stabilisce una diagnosi o prognosi- trattamento e follow up
Clinico:- interpreta i risultati- valuta l’ipotesi originale
Clinico:- richiede gli esami- prepara il paziente
Raccolta campioni Linee guida per la raccolta campioni
Trattamento e conservazione
campioni
Analisi
Verifica dei risultati
Stabilisce i valori di riferimento
Emissione referto
LAB
OR
ATO
RIO
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Variabilità biologica e valori di riferimento
Individuo selezionato utilizzando particolari criteri
Caratteristiche ambientali e genetiche omogenee
Variabili preanalitiche che possono influenzare i valori degli esami di
laboratorio
Variabili modificabili
Stile di vita:• fumo• alcool
Farmaci
Variabili non modificabili
Dieta:• ingestione di cibo• cibi e bevande particolari
• dieta vegetariana• obesità• malnutrizione• digiuno prolungato
Fisiologiche:• postura• decubito prolungato• esercizio fisico• allenamento fisico• variazioni circadiane• viaggi
Fattori biologici:• età• sesso• razza• patologie: cecità
Cambiamenti ciclici a lungo termine:
• stagioni• ciclo menstruale
Condizioni mediche:• febbre• shock e trauma• trasfusioni
Fattori ambientali:
• altitudine• temperatura• residenza
5
I valori di riferimento
La distribuzione di frequenza dei dati analitici per una popolazione di riferimento, può presentare una distribuzione:- gaussiana o normale- a campana ma asimmetrica o deviata (trasformazione logaritmica)- irregolare (percentili)
I valori di riferimento: la distribuzione gaussiana
La porzione di area compresa nell’intervallo dei
valori normali = (valore medio ± 2 deviazioni standard)
racchiude circa il 95% delle osservazioni
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Sensibilità:incidenza di risposte positive che si ottengono applicando un test a pazienti affetti dalla malattia, cioè la positività in caso di malattia
Specificità:incidenza di risposte negative che si ottengono applicando un test a pazienti sani, cioè negatività nello stato di salute
falsi negativi
falsi positivi
Valore predittivo positivo:Percentuale dei risultati veri positivi, rispetto ai positivi totali, che si ottengono quando il test è applicato ad una popolazione mista (malati+sani)
Valore predittivo negativo:Percentuale dei risultati veri negativi, rispetto ai negativi totali, che si ottengono quando il test è applicato ad una popolazione mista (malati+sani)
Test ideale:Sensibilità 100 %Specificità 100 %
Significato diagnostico di un test
Test inutile:Sensibilità 50 %Specificità 50 %
Test usuale:Sensibilità 50-100 %Specificità 50-100 %
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• Questi valori non sono sempre formalizzabili statisticamente, ma si basano su conoscenze fisiopatologiche e sulla necessità del clinico di assumere decisioni cliniche
• I livelli decisionali potranno anche coinvolgere gli intervalli di riferimento, mentre altre volte potranno richiamare i valori di pericolo o di intervento già individuati dalla clinica
Livelli decisionali
• Nell’ambito dei valori che un test di laboratorio può assumere, si potranno individuare valori particolari che possono servire nella valutazione clinica del paziente
Valori di Riferimento di Alcuni Parametri Ematici
• Ematocrito M: 39 - 49 %F: 35 - 45 %
• Eritrociti M: 4.5 - 5.9 x 106 /µLF: 4.5 - 5.1 x 106 /µL
• Reticolociti 0.50 - 1.50 %
• Leucociti 4.5 - 11.0 x 103 /µL
• Piastrine 150 - 350 x 103 /µL
• Emoglobina M: 14.0 - 17.5 g/dlF: 12.0 - 15.5 g/dl
• Tempo di protrombina 10 - 13 secondi
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Sensibilitàdiagnostica o clinica di un test• È il numero di risposte positive che si ottengono applicando il
test a pazienti affettidalla malattia
100×+
=FNVP
VPàSensibilit
Specificitàdiagnostica o clinica di un test• È il numero di risposte negative che si ottengono applicando il
test a pazienti non affettidalla malattia (soggetti sani)
100×+
=FPVN
VNàSensibilit
VP = VERI POSITIVIVN= VERI NEGATIVI
FP = FALSI POSITIVIFN = FALSI NEGATIVI
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