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Il 2016 è l’Anno Internazionale dei Legumi.

Lo ha sollennemente dichiarato la 68^ Assemblea Ge-nerale delle Nazioni Unite e il Direttore Generale dellaFAO, José Graziano da Silva, lo ha lanciato con il se-guente messaggio: «I legumi sono importanti coltiva-zioni per la sicurezza alimentare di una grandepercentuale della popolazione mondiale, in particolarein America Latina, in Africa e in Asia, dove sono partedelle diete tradizionali e spesso coltivati dai piccoli agri-coltori. Per secoli sono stati una parte essenziale dellediete umane», e ha aggiunto: «Tuttavia il loro valore nu-trizionale non viene generalmente riconosciuto ed èspesso sottovalutato».

«I legumi possono contribuire in modo significativoad affrontare la fame, la sicurezza alimentare, la mal-nutrizione, le sfide ambientali e la salute umana», ha af-fermato a sua volta il Segretario Generale dell'ONU,Ban Ki-moon, in una dichiarazione letta a suo nome allacerimonia di lancio.

Con lo slogan «semi nutrienti per un futuro sosteni-bile», l'Assemblea Generale dell’ONU ha inteso fareopera di sensibilizzazione e aumentare la consapevo-lezza dei molti vantaggi dei legumi, incrementarne laproduzione e il commercio e incoraggiare utilizzi nuovie più intelligenti lungo tutta la catena alimentare. Conun gesto simbolico, dopo il suo intervento, il DirettoreGenerale della FAO ha piantato una pianta di fave di-chiarando ufficialmente aperto l'Anno Internazionale.

I legumi, compresi tutti i tipi di fagioli e piselli secchi,sono una fonte economica, gustosa e molto nutriente diproteine e micronutrienti vitali, che può essere digrande beneficio per la salute e i mezzi di sussistenzadell’umanità, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.

Non solo i legumi sono ricchi di proteine - il doppio diquelle presenti nel grano e tre volte di quelle del riso-,ma sono anche ricchi di micronutrienti, aminoacidi e vi-tamine del gruppo B, che come ha fatto notare il Diret-tore Generale della FAO, sono parti vitali di una dietasana. A basso contenuto di grassi e ricchi di sostanzenutritive e di fibra solubile, i legumi sono consideratieccellenti per la gestione del colesterolo e per la salutedell'apparato digerente e il loro alto contenuto di ferroe zinco li rende un alimento importante per la lotta con-tro l'anemia di donne e bambini. Sono un ingredientefondamentale di diete salutari per affrontare l'obesità eper prevenire e gestire malattie croniche come il dia-bete, i disturbi coronarici e il cancro. A causa del loroelevato contenuto nutrizionale, i legumi sono un cibofondamentale nelle emergenze alimentari e poiché noncontengono glutine, sono adatti anche per i pazienti ce-liaci.

Questo è stato il messaggio che i produttori usticesihanno dato ai visitatori del Salone del Gusto, dove sonopresenti ormai da anni e dove la Lenticchia di Ustica haregistrato un elevato indice di apprezzamento da partedei visitatori.

La Lenticchia di UsticaArrivata a Ustica all’epoca dell’ultima colonizzazione

della seconda metà del Settecento, la minuscola lentic-chia ancora oggi è coltivata con metodi tramandati digenerazione in generazione e curata come una preziosadote.

Molto apprezzata per il suo gusto, per lunghi periodiè stata esportata con successo costituendo fonte impor-tante per l’economia dell’isola. A partire dagli anni Cin-quanta del secolo scorso la produzione è molto scemataa causa del progressivo abbandono della campagna,ma il forte gradimento dei turisti ne ha sostenuto la pro-duzione, seppur contenuta, fino alla fine del secolo.

La svolta è avvenuta nel 2000 quando tre produttori

dell'isola aderiscono al movimento Slow Food otte-nendo il riconoscimento di Presidio Slow Food, pro-getto che tutela piccole produzioni di qualità dasalvaguardare, realizzate secondo le pratiche tradizio-nali. Da questo momento in poi Ustica vive una ripresadell'agricoltura: molti terreni incolti vengono bonificatie messi a coltura di lenticchia, stimolando in tal modola cura dei terrazzamenti e del paesaggio agrario. Annodopo anno, attraverso l'attività di promozione fatta daiproduttori sostenuti da Slow Food, cresce l'interesse e larichiesta della preziosa Lenticchia di Ustica e per riflessosi incrementa sempre più la sua produzione fino a unpicco di circa 300 quintali nel 2013. Contestualmenteraddoppia anche il numero dei produttori aderenti alpresidio e cresce l’impegno collettivo di produrre la len-ticchia secondo un disciplinare creato e condiviso, congrande loro soddisfazione e beneficio per l’economia lo-cale.

Nel 2012 il presidio Lenticchia di Ustica ottiene il pre-mio Buono pulito e giusto per l'ottimo risultato conse-guito nel campo della sostenibilità. Infatti le lenticchie,come da disciplinare, devono essere prodotte osser-vando le pratiche dell'agricoltura biologica con meto-dologie colturali tradizionali e sostenibili, qualizappettature e raccolta a mano e rotazioni colturali.

Grazie alle sue peculiari caratteristiche la Lenticchia diUstica per la quantità di ferro in essa contenuta, per larapidità di cottura, per la ricchezza di microelementiderivanti dal terreno vulcanico e per il gusto partico-larmente saporito, ha attratto l'interesse di molti nutri-zionisti, cuochi e operatori gastronomici.

Per tutto ciò anche l'Argotec, ditta produttrice di ciboper astronauti, ha selezionato la Lenticchia di Ustica perla preparazione della zuppa consumata nello spaziodall’astronauta Samantha Cristoforetti. Per elaborare laricetta di questa minestra speciale ci sono voluti ben seimesi di studi durante i quali lo chef Stefano Polato, re-sponsabile dello Space Food Lab di Argotec e chef uffi-ciale della missione Futura dell'Agenzia Spaziale Italia,si è confrontato con medici nutrizionisti alla ricercadella perfetta combinazione tra gusto e valori nutrizio-nali. Ne è nata una ricetta preparata con ingredienti "po-veri", ma in realtà ricchissimi di antiossidanti, sostanzepreziose tanto nello spazio per ritardare il processo diinvecchiamento accelerato dall'assenza di gravità,quanto nell'alimentazione quotidiana di noi terrestri. Inparticolare la Lenticchia di Ustica è stata scelta perchè haun contenuto di fibra doppio rispetto alle altre varietàdel legume, avendo molto più calcio e meno della metàdi amido.

Da questo evento la Lenticchia di Ustica assume il ti-tolo di Lenticchia Spaziale e tutte i media nazionali neparlano aumentando l'interesse dei consumatori, chefanno registrare un tutto esaurito a pochi mesi dallaproduzione.

La lenticchia sta insomma diventando l’elemento trai-nante dell’economia isolana e attrattiva per i giovanicoinvolti nella ripresa dell’agricoltura.

In 15 anni la produzione, infatti, è passata dai 20 quin-tali per anno a un picco di produzione di circa 300 q.li.

Nel 2015, l'azienda agricola Pagliuzzo, per la produ-zione della lenticchia, ha ottenuto il premio Oscar Greendi Coldiretti sezione We green “per produzioni agricoledi qualità con metodi sostenibili rispettosi dell'am-biente” e ha partecipato ad una presentazione nazio-nale della lenticchia alla EXPO di Milano. Un premio,questo, che va a beneficio dell’intera isola.

GIUSEPPE MANCUSO

Responsabile del Presidio lenticchia di Ustica e delPresidio Fave di Ustica

Lettera del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustican. 50 gennaio-giugno 2016

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2016

ANNO DEI

LEGUMI