SENATO DELLA REPUBBLICA · al calendario da essa approvato. Coerentemente con quanto dichiarato in...

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TIPOGRAFIA DEL SENATO (2500) INDICE GENERALE RESOCONTO SOMMARIO ............. Pag. V-XIII RESOCONTO STENOGRAFICO .......... 1-58 ALLEGATO A (contiene i testi esaminati nel corso della seduta) ................. 59-68 ALLEGATO B (contiene i testi eventualmente consegnati alla Presidenza dagli oratori, i prospetti delle votazioni qualificate, le comu- nicazioni all’Assemblea non lette in Aula e gli atti di indirizzo e di controllo) ....... 69-88 SENATO DELLA REPUBBLICA XIII LEGISLATURA 820ª SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO SOMMARIO E STENOGRAFICO MARTEDI ` 4 APRILE 2000 (Antimeridiana) Presidenza del presidente MANCINO

Transcript of SENATO DELLA REPUBBLICA · al calendario da essa approvato. Coerentemente con quanto dichiarato in...

TIPOGRAFIA DEL SENATO (2500)

I N D I C E G E N E R A L E

RESOCONTO SOMMARIO . . . . . . . . . . . . .Pag. V-XIII

RESOCONTO STENOGRAFICO . . . . . . . . . . 1-58

ALLEGATO A (contiene i testi esaminati nelcorso della seduta) . . . . . . . . . . . . . . . . . 59-68

ALLEGATO B (contiene i testi eventualmenteconsegnati alla Presidenza dagli oratori, iprospetti delle votazioni qualificate, le comu-nicazioni all'Assemblea non lette in Aula egli atti di indirizzo e di controllo) . . . . . . . 69-88

S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C AX I I I L E G I S L A T U R A

820ã SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO

SOMMARIO E STENOGRAFICO

MARTEDIÁ 4 APRILE 2000

(Antimeridiana)

Presidenza del presidente MANCINO

I N D I C E

RESOCONTO SOMMARIO

RESOCONTO STENOGRAFICO

CONGEDI E MISSIONI . . . . . . . . . . . . . .Pag. 1

PREANNUNZIO DI VOTAZIONI ME-DIANTE PROCEDIMENTO ELETTRO-NICO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2

DISEGNI DI LEGGE

Seguito della discussione:

(4539) Modifiche ed integrazioni della legge12 giugno 1990, n. 146, in materia di eserci-zio del diritto di sciopero nei servizi pubbliciessenziali e di salvaguardia dei diritti dellapersona costituzionalmente tutelati (Appro-vato dalla Camera dei deputati)

(4181) COÁ ed altri. ± Norme sull'eserciziodel diritto di sciopero nel settore dei trasportie sulla salvaguardia dei diritti della persona.Modifiche alla legge 12 giugno 1990, n. 146

(Relazione orale):

Presidente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .2, 3, 4 e passimCastelli (LFNP) . . . . . . . . . . . . . . . . . .2, 5, 6 e passimVegas (FI) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3Russo Spena (Misto-RCP) . . . . . . . . . . . .4, 11, 16Scivoletto (DS) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 7Peruzzotti (LFNP) . . . . . . . . . . . . . . . . .8, 12, 13 e passimLauro (FI) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .8, 13, 17 e passimGubert (Misto-Centro) . . . . . . . . . . . . . .9, 29, 44 e passimMulas (AN) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10, 13, 18 e passimLorenzi (Misto-APE) . . . . . . . . . . . . . . . .10, 21, 24 e passimPreioni (LFNP) . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19, 26, 28 e passimTirelli (LFNP) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20, 47CoÁ (Misto-RCP) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22Pelella (DS), relatore . . . . . . . . . . . . . . .23, 28, 43

Cananzi, sottosegretario di Stato alla presi-denza del Consiglio dei ministri . . . . . . . .Pag. 28,

29, 41 e passimPiccioni (FI) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30, 48

Verifiche del numero legale . . . . . . . . . . .2, 3, 7 e passim

Votazione nominale con scrutinio simultaneo 36

ALLEGATO A

DISEGNO DI LEGGE N. 4539:

Articolo 1, emendamenti da 1.14 a 1.29 e or-dine del giorno n. 310 . . . . . . . . . . . . . . . 59

ALLEGATO B

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUA-TE NEL CORSO DELLA SEDUTA . . . . 69

INSINDACABILITAÁ

Trasmissione di relazioni su richieste di deli-berazione provenienti dal parlamentare inte-ressato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76

DISEGNI DI LEGGE

Assegnazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76

Presentazione del testo degli articoli . . . . . . 77

GOVERNO

Trasmissione di documenti . . . . . . . . . . . . 77

CORTE COSTITUZIONALE

Ordinanze emesse da autoritaÁ giurisdizionaliper il giudizio di legittimitaÁ . . . . . . . . . . . 78

INTERROGAZIONI

Annunzio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58

Interrogazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Indice

ÐÐÐÐÐÐÐN.B. Sigle dei Gruppi parlamentari: Alleanza Nazionale: AN; Centro Cristiano Democratico: CCD; Unione

Democratici per l'Europa-UDEUR: UDEUR; Forza Italia: FI; Lega Forza Nord Padania: LFNP; Partito Popo-lare Italiano: PPI; Democratici di Sinistra-l'Ulivo: DS; Verdi-l'Ulivo: Verdi; Misto: Misto; Misto-Comunista:Misto-Com; Misto-Rifondazione Comunista Progressisti: Misto-RCP; Misto-Liga Alleanza Autonomista-Veneto:Misto-Liga; Misto-Socialisti Democratici Italiani-SDI: Misto-SDI; Misto-I Democratici-L'Ulivo: Misto-DU; Mi-sto-Lega delle Regioni: Misto-LR; Misto-Il Centro-Unione Popolare Democratica: Misto-Centro; Misto-Autono-misti per l'Europa: Misto-APE; Misto-Centro Riformatore: Misto-CR; Misto-Partito Sardo d'Azione: Misto-PSd'Az; Misto-Lista Pannella: Misto-LP.

RESOCONTO SOMMARIO

Presidenza del presidente MANCINO

La seduta inizia alle ore 9.

Il Senato approva il processo verbale della seduta antimeridiana di

ieri.

Comunicazioni all'Assemblea

PRESIDENTE. DaÁ comunicazione dei senatori che risultano in con-gedo o assenti per incarico avuto dal Senato. (v. Resoconto stenografico).

Preannunzio di votazioni mediante procedimento elettronico

PRESIDENTE. Avverte che dalle ore 9,03 decorre il termine regola-mentare di preavviso per eventuali votazioni mediante procedimento elet-tronico.

Seguito della discussione dei disegni di legge:

(4539) Modifiche ed integrazioni della legge 12 giugno 1990, n. 146, inmateria di esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali edi salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati (Ap-provato dalla Camera dei deputati)

(4181) COÁ ed altri. ± Norme sull'esercizio del diritto di sciopero nel set-tore dei trasporti e sulla salvaguardia dei diritti della persona. Modifichealla legge 12 luglio 1990, n. 146

(Relazione orale)

PRESIDENTE. Ricorda che nella seduta notturna di ieri eÁ proseguitol'esame degli emendamenti all'articolo 1 del disegno di legge n. 4539.Passa alla votazione dell'emendamento 1.14.

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto sommario

CASTELLI (LFNP). Chiede la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Dispone la verifica ed avverte che il Senato non eÁ innumero legale. Sospende la seduta per venti minuti, invitando il Governo,presentatore del disegno di legge, ad assicurare la presenza in Aula. (Ap-

plausi dai Gruppi LFNP, FI e del senatore Gubert).

La seduta, sospesa alle ore 9,06, eÁ ripresa alle ore 9,27.

PRESIDENTE. Passa nuovamente alla votazione dell'emendamento1.14.

VEGAS (FI). Chiede la verifica del numero legale. Il provvedimentoeÁ condivisibile nelle finalitaÁ generali, ma non sono accettabili l'articolo 2e le norme in tema di sanzioni e di vacatio legis. Qualora si giungesse adun accordo per la modifica di questi punti, Forza Italia ritirerebbe gli altriemendamenti ed il provvedimento potrebbe essere approvato molto rapida-mente.

PRESIDENTE. Dispone la verifica ed avverte che il Senato non eÁ innumero legale. Invita i Gruppi ad onorare l'impegno assunto in Confe-renza dei Capigruppo, laddove tutti hanno giudicato inopportuna la decre-tazione d'urgenza in tema di regolamentazione del diritto di sciopero. Ri-badisce l'invito al Governo ad assicurare la presenza in Aula.

RUSSO SPENA (Misto-RCP). I senatori di Rifondazione comunista,pur non avendo adottato un atteggiamento ostruzionistico, non ritireranno iloro emendamenti. La continua mancanza del numero legale forse eÁ sin-tomo della disaffezione dei parlamentari nei confronti dei provvedimentiblindati dal Governo.

PRESIDENTE. EÁ una decisione autonoma del Governo; se la mag-gioranza non eÁ in grado di assicurare la presenza del numero legale,deve cercare le necessarie convergenze sul testo del provvedimento. So-spende la seduta fino alle ore 10,15.

La seduta, sospesa alle ore 9,37, eÁ ripresa alle ore 10,15.

PRESIDENTE. Riprende la votazione dell'1.14.

CASTELLI (LFNP). La Lega in sede di Conferenza dei Presidentidei Gruppi parlamentari non ha concordato con le decisioni assunte sul ca-lendario dei lavori ed eÁ contraria al modo di operare prescelto, laddove lamaggioranza non eÁ in grado di tenere fede agli impegni assunti in meritoal calendario da essa approvato. Coerentemente con quanto dichiarato inConferenza dei Capigruppo, ritiene che si dovrebbe esaminare soltantoil disegno di legge attualmente in discussione, non impegnando invece

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l'Aula sugli altri disegni di legge all'ordine del giorno; in tal caso l'atteg-giamento della Lega potrebbe mutare. Chiede infine la verifica del numerolegale. (Applausi dal Gruppo LFNP).

PRESIDENTE. Ricorda che si era unanimemente convenuto sull'op-portunitaÁ di non far ricorso alla decretazione d'urgenza, il che richiedeperoÁ che siano garantite le necessarie presenze in Aula. (Applausi daiGruppi DS, PPI, UDEUR, Verdi, Misto-DU e Misto).

SCIVOLETTO (DS). Chiede alla Presidenza di effettuare la verificaconteggiando le effettive presenze dei senatori in Aula, anche di chi nonpartecipa al voto. (Applausi dal Gruppo DS e del senatore Lorenzi).

PRESIDENTE. CioÁ non eÁ possibile.

Con votazione preceduta dalla verifica del numero legale, il Senatorespinge l'emendamento 1.14.

PRESIDENTE. A seguito del parere contrario espresso, limitatamenteal comma 14, dalla 5ã Commissione permanente, l'1.13 verraÁ posto ai votiper parti separate.

Il Senato respinge la prima parte, costituita dai primi 13 commi, del-l'emendamento 1.13; conseguentemente, la restante parte dell'emenda-mento eÁ preclusa.

PERUZZOTTI (LFNP). Insiste nel chiedere l'approvazionedell'1.600, sul quale chiede la verifica del numero legale.

LAURO (FI). Il Governo si ostina a non dare risposta alle interroga-zioni e alle interpellanze, mentre contemporaneamente non si vuole esami-nare il disegno di legge riguardante la trasparenza dei bilanci delle orga-nizzazioni sindacali. Per questi motivi, Forza Italia voteraÁ a favore dell'e-mendamento, che vuole dare rilievo al livello regionale nella valutazionedei conflitti. (Applausi dal Gruppo FI).

GUBERT (Misto-Centro). Il disegno di legge, con un'impostazionecentralista, vuole ignorare la rilevanza regionale di alcune questioni. Vo-teraÁ pertanto a favore dell'emendamento.

MULAS (AN). Sottoscrive l'emendamento, invitando a consideraread esempio la situazione che vive la regione Sardegna.

LORENZI (Misto-AF). VoteraÁ a favore.

RUSSO SPENA (Misto-RCP). Rifondazione Comunista voteraÁ control'emendamento, ritenendo inappropriato il collegamento dello stesso con i

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principi di decentramento. La contrattazione deve mantenere il livello na-zionale. (Applausi dal Gruppo Misto-RCP).

Con votazione preceduta dalla verifica del numero legale, il Senatorespinge l'1.600.

PERUZZOTTI (LFNP). L'emendamento 1.601, sulla cui votazionechiede la verifica del numero legale, mira a richiamare l'applicazionedella legge sulla trasparenza degli atti amministrativi.

MULAS (AN). Dichiara il voto favorevole di AN.

LAURO (FI). Forza Italia voteraÁ a favore. L'Italia eÁ in condizioni diarretratezza rispetto al resto dell'Europa, dove lo sciopero dei pubblici di-pendenti operanti nei servizi essenziali eÁ limitato, a volte fortemente. (Ap-

plausi dai Gruppi FI, AN, CCD e LFNP. Commenti dal Gruppo DS).

Con votazione preceduta dalla verifica del numero legale, il Senatorespinge l'1.601.

PRESIDENTE. Fa presente che la legge sulla trasparenza del proce-dimento amministrativo ha carattere generale, non settoriale, per cui nonva richiamata ogni volta.

PERUZZOTTI (LFNP). Dichiara il voto favorevole della Legasull'1.2.

RUSSO SPENA (Misto-RCP). Il ruolo rilevante dei sindacati cosid-detti minori, in particolare in alcuni settori, evidenzia la necessitaÁ diuna normativa di carattere generale; insiste pertanto sul proprio emenda-mento.

LAURO (FI). Forza Italia si asterraÁ, considerando la non rappresen-tativitaÁ di alcune organizzazioni sindacali. Peraltro non eÁ garantita nelPaese la trasparenza fiscale dei bilanci dei sindacati. (Applausi dai GruppiFI e LFNP).

MULAS (AN). Il suo Gruppo sostiene l'emendamento che favoriscecoerenza e chiarezza nella legislazione. (Applausi dai Gruppi AN e FI).

PREIONI (LFNP). In dissenso dal Gruppo, non parteciperaÁ al voto suun emendamento liberticida.

TIRELLI (LFNP). Motiva la propria astensione, in dissenso dalGruppo. (Applausi del senatore Colla).

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LORENZI (Misto-APE). VoteraÁ contro l'emendamento, richiamandol'attenzione sui mutamenti di orientamento politico della Lega Nord intema di secessione.

Con distinte votazioni, il Senato respinge l'1.2 e l'1.602.

COÁ (Misto-RCP). L'1.5 indica taluni criteri per ridurre la discreziona-litaÁ della Commissione di garanzia. (Applausi dal Gruppo Misto-RCP).

CASTELLI (LFNP). VoteraÁ contro l'emendamento, eccessivamentedirigistico. Chiarisce poi al senatore Lorenzi le ragioni che hanno indottola Lega Nord a non insistere sull'obiettivo della secessione. (Proteste del

senatore Lorenzi. Richiami del Presidente).

Il Senato respinge l'1.5. (Reiterate proteste del senatore Lorenzi, ri-chiamato per la seconda volta dal Presidente).

Il Senato respinge l'1.4. (Poiche proseguono le proteste del senatoreLorenzi, il Presidente lo invita ad allontanarsi dall'Aula. Il senatore Lo-

renzi esce quindi dall'Aula accompagnato dai commessi).

LAURO (FI). Nel dichiarare il voto contrario del suo Gruppo all'1.3,chiede al Governo di indurre l'INPS a rispettare gli obblighi di legge suicontributi.

PREIONI (LFNP). Il suo Gruppo si asterraÁ sull'1.3. Preannuncia inol-tre che chiederaÁ la parola per fatto personale al termine della seduta, inrelazione alle affermazioni del senatore Lorenzi.

Con distinte votazioni, il Senato respinge l'1.3 e l'1.7.

CASTELLI (LFNP). Il suo Gruppo voteraÁ contro l'1.8.

LAURO (FI). Anche il suo Gruppo voteraÁ contro.

Il Senato respinge l'1.8 fino alla parola «finale»; di conseguenza, ri-sultano preclusi la seconda parte dello stesso e l'1.10.

PREIONI (LFNP). Propone ai presentatori dell'1.9 di trasformare l'e-mendamento, nel senso di rendere l'espressione indicata aggiuntiva e nonsostitutiva.

LAURO (FI). VoteraÁ contro l'emendamento.

PELELLA, relatore. EÁ contrario alla modifica proposta.

CANANZI, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio deiministri. Concorda con il relatore. Chiede inoltre al senatore Lauro di spe-cificare le inadempienze dell'INPS.

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Il Senato respinge l'1.9.

GUBERT (Misto-Centro). Dichiara il voto favorevole all'1.11.

Il Senato respinge l'1.11.

PICCIONI (FI). Il suo Gruppo attribuisce grande importanza all'1.25,su cui dichiara il voto favorevole e chiede la verifica del numero legale.(Applausi del senatore Lauro).

PERUZZOTTI (LFNP). La Lega Nord condivide tale emendamento,sottolineando il fallimento del Governo di sinistra sulle politiche per il la-voro. (Applausi dai Gruppi LFNP, FI e AN. Applausi ironici dal Gruppo

DS).

MULAS (AN). Dichiara il voto favorevole del suo Gruppo all'emen-damento, che non ha finalitaÁ ostruzionistiche. (Applausi dal Gruppo AN).

Con votazione preceduta dalla verifica del numero legale, il Senatorespinge l'1.25.

PREIONI (LFNP). Il suo Gruppo voteraÁ a favore dell'1.19, preoccu-pato per il recepimento in un testo normativo di espressioni di gergo sin-dacale.

LAURO (FI). Dichiara voto favorevole sugli emendamenti 1.19 e1.20. (Applausi dal Gruppo FI).

MULAS (AN). Sottoscrive l'emendamento 1.19 e dichiara voto favo-revole.

PERUZZOTTI (LFNP). Aggiunge la firma all'emendamento e chiedela votazione nominale elettronica.

Con votazione nominale elettronica, il Senato respinge l'emenda-

mento 1.19.

CASTELLI (LFNP). Dichiara voto favorevole all'emendamento1.603; l'uso del termine «raffreddamento» in tema di relazioni sindacalinon eÁ consono ad una legge dello Stato. (Applausi dal Gruppo LFNP).

PREIONI (LFNP). In dissenso dal Gruppo si astiene dalla votazione,proponendo che al testo si aggiunga almeno l'oggetto della procedura diraffreddamento.

LAURO (FI). Sottoscrive l'emendamento e dichiara il voto favore-vole.

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PERUZZOTTI (LFNP). In dissenso dal Gruppo si asterraÁ.

Il Senato respinge l'emendamento 1.603.

PREIONI (LFNP). Dichiara voto favorevole all'emendamento 1.1,stante la necessitaÁ di indicare dei termini entro i quali mettere a confrontole parti.

Il Senato respinge l'emendamento 1.1.

LAURO (FI). EÁ disponibile a trasformare l'emendamento 1.20 in unordine del giorno che impegni il Governo una relazione sull'effettiva ap-plicazione delle sanzioni pecuniarie da parte dell'INPS nei casi di inosser-vanza degli obblighi correlati alla programmazione degli scioperi.

CANANZI, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei

ministri. Il Governo assume questo impegno.

MULAS (AN). Chiede di aggiungere la firma all'ordine del giorno.

PELELLA, relatore. Si rimette all'Assemblea.

PRESIDENTE. DaÁ lettura del testo dell'ordine del giorno del sena-tore Lauro che prende il n. 310. (v. Allegato A). Essendo stato accoltodal Governo, non verraÁ posto ai voti.

MULAS (AN). Ribadisce le ragioni dell'emendamento 1.27. (Ap-

plausi del senatore Lauro).

Il Senato respinge l'1.27.

PERUZZOTTI (LFNP). Dichiara il voto favorevole del suo Gruppoall'1.604, nonche al successivo 1.605.

LAURO (FI). Dichiara voto favorevole in quanto il coinvolgimentodel prefetto contrasta con il principio di sussidiarietaÁ.

Il Senato respinge gli emendamenti 1.604 e 1.605.

GUBERT (Misto-Centro). Ribadisce le ragioni dell'emendamento1.606.

PREIONI (LFNP). Il Gruppo LFNP eÁ decisamente contrario alla pro-posta del senatore Gubert.

TIRELLI (LFNP). In dissenso dal Gruppo non parteciperaÁ al voto, inquanto l'approvazione dell'emendamento darebbe luogo ad una previsionenormativa incongrua.

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Il Senato respinge l'emendamento 1.606.

MULAS (AN). Insiste sull'1.28, che mira a chiarire il testo del dise-gno di legge.

PICCIONI (FI). Dichiara il voto favorevole di Forza Italia.

Il Senato respinge l'emendamento 1.28.

LAURO (FI). Forza Italia voteraÁ a favore dell'1.24 e dell'1.21, chemirano a sottrarre alla Commissione di garanzia la valutazione sulle pro-cedure di raffreddamento e sugli intervalli minimi tra due successive agi-tazioni, da lasciare invece alle parti.

CASTELLI (LFNP). Dovendo comunque il disegno di legge tornarealla Camera dei deputati, la presunta urgenza non puoÁ impedire qualunquemiglioramento, anche di buon senso. La maggioranza si ispira soltanto aprincipi di centralismo. La Lega voteraÁ a favore dell'1.24. (Applausi dalGruppo FI).

MULAS (AN). EÁ inadeguato il termine «raffreddamento» e pertantoAlleanza Nazionale voteraÁ a favore dell'emendamento. Chiede inoltre lavotazione mediante procedimento elettronico.

PRESIDENTE. In diritto costituzionale il termine «raffreddamento» eÁutilizzato anche per definire il ruolo esercitato dalla seconda Camera delParlamento. (Applausi dai Gruppi DS, PPI, Misto-Com, Verdi e Misto-

DU).

Dopo che la richiesta di votazione mediante procedimento elettronico

non eÁ risultata appoggiata, il Senato respinge l'emendamento 1.24. EÁ al-tresõÁ respinto l'1.21.

GUBERT (Misto-Centro). Insiste sull'1.607, che tende a limitare ladiscrezionalitaÁ della Commissione di garanzia.

PREIONI (LFNP). Ritenendo ancora poco chiara l'indicazione diquali debbano essere le procedure di raffreddamento, dichiara il voto fa-vorevole della Lega sull'1.607.

Con votazione preceduta dalla verifica del numero legale, chiesta dal

senatore PERUZZOTTI (LFNP), il Senato respinge l'1.607. Sono altresõÁrespinti l'1.608, l'1.6 e l'1.12.

LAURO (FI). Forza Italia voteraÁ a favore dell'1.22, che mira a garan-tire agli utenti servizi pubblici efficienti. Peraltro tuttora non risulta es-servi copertura finanziaria per il provvedimento in esame. Inoltre, moltisenatori della maggioranza sono oggi in congedo per svolgere campagna

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elettorale, invece di partecipare ai lavori del Senato. (Applausi dal Gruppo

FI. Commenti dai Gruppi DS e PPI).

Con votazione preceduta dalla verifica del numero legale, chiesta dal

senatore PERUZZOTTI (LFNP), il Senato respinge l'1.22.

MULAS (AN). Invita a riflettere sull'opportunitaÁ di ridurre il tempolimite per il preavviso della revoca dello sciopero e dunque ad approvarel'1.29.

Il Senato respinge l'1.29.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.Convoca inoltre un'immediata riunione della Conferenza dei Presi-

denti dei Gruppi parlamentari.

BRIENZA, segretario. DaÁ annunzio delle interrogazioni pervenutealla Presidenza. (v. Allegato B).

PRESIDENTE. Toglie la seduta.

La seduta termina alle ore 12,59.

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RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del presidente MANCINO

PRESIDENTE. La seduta eÁ aperta (ore 9).

Si dia lettura del processo verbale.

BRIENZA, segretario, daÁ lettura del processo verbale della seduta

antimeridiana del giorno precedente.

PRESIDENTE. Non essendovi osservazioni, il processo verbale eÁ ap-provato.

Congedi e missioni

PRESIDENTE. Sono in congedo i senatori: Agnelli, Angius, Barbieri,Bertoni, Besso Cordero, Bo, Bobbio, Borroni, Caddeo, Cecchi Gori, Cor-tiana, Del Turco, De Martino Francesco, Dibenedetto, Di Pietro, Forcieri,Fumagalli Carulli, Fusillo, Lauria Michele, Lavagnini, Leone, Loreto, Ma-nis, Maritati, Palumbo, Passigli, Polidoro, Rocchi, Rognoni, Squarcialupi,Tapparo, Taviani.

Sono assenti per incarico avuto dal Senato i senatori: Besostri, DeCarolis, Dolazza, Cioni, Diana Lino, Lauricella, Martelli, Pinggera, Pro-vera, Ragno, Rigo Rizzi e Robol, per attivitaÁ dell'Assemblea parlamentaredel Consiglio d'Europa; Visentin, per partecipare alla III Conferenza sullasicurezza e la cooperazione nel Mediterraneo; Bedin, Manzella e Novi, perpartecipare alla riunione della Commissione affari costituzionali del Parla-mento europeo.

Comunicazioni della Presidenza

PRESIDENTE. Le comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicatenell'allegato B al Resoconto della seduta odierna.

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Preannunzio di votazioni mediante procedimento elettronico

PRESIDENTE. Avverto che nel corso della seduta odierna potrannoessere effettuate votazioni qualificate mediante il procedimento elettro-nico.

Pertanto decorre da questo momento il termine di venti minuti dalpreavviso previsto dall'articolo 119, comma 1, del Regolamento (ore

9,03).

Seguito della discussione dei disegni di legge:

(4539) Modifiche ed integrazioni della legge 12 giugno 1990, n. 146, inmateria di esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali edi salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati (Ap-

provato dalla Camera dei deputati)

(4181) COÁ ed altri. ± Norme sull'esercizio del diritto di sciopero nel set-tore dei trasporti e sulla salvaguardia dei diritti della persona. Modifichealla legge 12 giugno 1990, n. 146 (Relazione orale)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussionedei disegni di legge nn. 4539, giaÁ approvato dalla Camera dei deputati,e 4181.

Ricordo che nel corso della seduta notturna di ieri eÁ proseguito l'e-same degli emendamenti riferiti all'articolo 1 del disegno di leggen. 4539.

Passiamo nuovamente alla votazione dell'emendamento 1.14.

Verifica del numero legale

CASTELLI. Chiediamo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiestarisulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedi-mento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza medianteprocedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale).

Il Senato non eÁ in numero legale.

Sospendo pertanto la seduta per venti minuti.

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

Prego il Governo, che ha presentato il disegno di legge in discus-sione, di assicurare la presenza in Aula. (Applausi dei Gruppi LFNP, FIe del senatore Gubert).

(La seduta, sospesa alle ore 9,06, eÁ ripresa alle ore 9,27).

Ripresa della discussione dei disegni di legge nn. 4539 e 4181

PRESIDENTE. Riprendiamo i nostri lavori.

Passiamo nuovamente alla votazione dell'emendamento 1.14.

VEGAS. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

VEGAS. Signor Presidente, desidero chiedere la verifica del numerolegale e motivare tale richiesta con il fatto che il provvedimento in esame,che pure eÁ condivisibile nella sua finalitaÁ generale, contiene alcune previ-sioni che non lo sono e che appaiono sostanzialmente distorsive come, adesempio, l'articolo 2, le norme che riguardano le sanzioni e la mancataabolizione della vacatio legis.

Credo che, poiche presenta un contenuto non condivisibile per questeparti ed anche per altre, sia opportuno che la normativa venga approvataunicamente dalla maggioranza, la quale si deve assumere anche la respon-sabilitaÁ di essere presente in Aula.

CioÁ detto, rendendoci conto dell'attesa che accompagna questo dise-gno di legge e della necessitaÁ di risolvere i problemi seri che esso af-fronta, da parte nostra vi eÁ la massima disponibilitaÁ a procedere ad un'ap-provazione rapidissima. In particolare, se le modifiche delle norme che hoprima citato fossero accolte dalla maggioranza, non avremmo difficoltaÁ aritirare gli altri emendamenti da noi presentati e a procedere alla votazionenon dico ad horas, ma addirittura entro pochi minuti.

Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiestateste avanzata dal senatore Vegas risulta appoggiata dal prescritto numerodi senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza medianteprocedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale).

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 3 ±

820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

Il Senato non eÁ ugualmente in numero legale.

Onorevoli colleghi, tutti i rappresentanti dei Gruppi in sede di Con-ferenza dei Capigruppo hanno dichiarato che eÁ inopportuno il ricorsoalla decretazione d'urgenza per disciplinare un tema cosõÁ rilevante qualeeÁ il diritto di sciopero.

Vorrei pertanto pregare i Gruppi di onorare l'impegno assunto. Inol-tre, poiche il Governo eÁ emanazione dell'Assemblea, avendo avuto da essala fiducia, lo inviterei nuovamente ± salvo il ministro Bassanini e i dueSottosegretari che sono qui in Aula ± ad assicurare la sua presenza.

La mia preoccupazione eÁ che si introduca il principio che in materiadi scioperi si possa legiferare attraverso il ricorso alla decretazione di ur-genza.

RUSSO SPENA. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

RUSSO SPENA. Signor Presidente, condivido la sua preoccupazionecirca l'inopportunitaÁ di ricorrere alla decretazione di urgenza per legiferaresu questa materia, tuttavia mi permetto di dire che esiste un'altra strada.Forse vi eÁ una disaffezione ± uso questo termine, non voglio approfondire± politica di quest'Aula: troppi provvedimenti giungono blindati. Perquanto ci riguarda, abbiamo chiesto un confronto che non eÁ possibile per-che non si puoÁ approvare nessuna modifica per migliorare il testo attuale;quindi, non ritireremo nessuno dei cinquanta emendamenti di qualitaÁ danoi presentati, pur non facendo ostruzionismo.

Forse questo Senato eÁ stanco di votare in maniera ossessiva e telegui-data. La settimana scorsa eÁ capitato qualcosa di importante e lei, signorPresidente, questa mattina ha dichiarato, in un'intervista, che se avessimoconosciuto prima certi documenti, una base di riflessione sarebbe stata ne-cessaria.

Ritengo che tutto cioÁ stia incidendo sulla mancanza del numero le-gale; non si tratta di uno sciopero o di assenteismo dei parlamentari,ma di una fase di profonda riflessione da parte ± credo ± di ognuno dinoi. Comunque, non penso che il Governo possa proporre in questa mate-ria, giunta a noi in seconda lettura, provvedimenti blindati.

PRESIDENTE. Senatore Russo Spena, questo eÁ un problema del Go-verno e della maggioranza. Poiche quest'ultima sa quali sono i punti indiscussione, se ritiene di non poter assicurare il numero legale assicuri al-meno una convergenza sulle posizioni che possono avvicinare anziche al-lontanare il provvedimento dall'Aula.

Sospendo pertanto la seduta fino alle ore 10,15.

(La seduta, sospesa alle ore 9,37, eÁ ripresa alle ore 10,15).

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 4 ±

820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

Ripresa della discussione dei disegni di legge nn. 4539 e 4181

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, riprendiamo i nostri lavori.

CASTELLI. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

CASTELLI. Signor Presidente, al termine della tornata precedente leiha fatto ancora cenno al fatto che sarebbero stati in qualche modo disattesigli accordi presi in Conferenza dei Capigruppo. Vorrei ribadire che non eÁcosõÁ: lei sa benissimo che noi ci siamo opposti al calendario.

PRESIDENTE. Lei non puoÁ dire che non eÁ cosõÁ: avete tutti conve-nuto!

CASTELLI. No, signor Presidente, e mi dispiace che non ci siano iresoconti della Conferenza e quindi evidentemente non ci siano prove og-gettive, ma ricordo, e cioÁ eÁ provato dal fatto che poi il calendario ha do-vuto essere approvato in Aula, che ci siamo opposti ad esso. Questo in-tendo ribadirlo a chiare lettere, perche non mi piace che il nostro Gruppopossa passare come un Gruppo che non mantiene la parola. Noi ci siamoespressi chiaramente.

PRESIDENTE. E a me non piace che lei intervenga in questo modo,senatore Castelli, perche abbiamo tutti convenuto sull'opportunitaÁ di nonfare ricorso alla decretazione di urgenza.

CASTELLI. Su questo siamo d'accordo.

PRESIDENTE. Ebbene, perche non si faccia ricorso ad essa eÁ neces-sario che in Aula ci siano tutti i senatori, e non vedo la ragione per cuialla Camera ci sia l'astensione e al Senato l'ostruzionismo; mi consentaquesto, almeno! (Applausi dai Gruppi DS, PPI, UDEUR, Verdi, Misto-DU e Misto).

CASTELLI. Signor Presidente, credo di aver diritto di parlare, vistoche il popolo mi ha mandato qui; so che cioÁ non piace a molti in que-st'Aula e forse neanche a lei, peroÁ visto che il popolo mi ci ha mandato,credo di avere diritto di parola. (Commenti dal Gruppo DS)

Quindi, vorrei completare il mio pensiero, se possibile, a meno chelei non decida di togliermi la parola in base a non so quale norma rego-lamentare.

Ebbene, vorrei riaffermare che abbiamo espresso chiaramente in Con-ferenza dei Capigruppo la nostra posizione, che qui ribadisco: non siamo

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

pregiudizialmente contrari a questo provvedimento, ma siamo contrari adaltri provvedimenti che verranno e soprattutto a questo modo di operare.Abbiamo dimostrato anche ieri che eÁ inutile approvare calendari assoluta-mente densi di lavoro quando poi la maggioranza, che li approva, appunto,a maggioranza e quindi con prove di forza, non eÁ in grado di rispettarli.

Quindi, la nostra posizione eÁ molto chiara; siamo giaÁ pronti alla stru-mentalizzazione che vedremo sui mass media, per i quali probabilmente laLega verraÁ accusata di non voler evitare gli scioperi selvaggi, ma eviden-temente non eÁ cosõÁ.

In conclusione, manteniamo la posizione che abbiamo sostenuto inConferenza dei Capigruppo: siamo d'accordo sul fatto che sarebbe moltomeglio evitare la decretazione di urgenza, ma ci sarebbe un modo bellis-simo per farlo: nella presente settimana votiamo soltanto questo provvedi-mento, togliamo il resto dal calendario e molto probabilmente il nostro at-teggiamento muteraÁ. (Applausi dal Gruppo LFNP. Commenti del senatoreCoviello).

PRESIDENTE. EÁ un bel modo di porsi rispetto al calendario, sena-tore Castelli. Se eÁ contro altri provvedimenti, cimenti lei e il suo Grupposu di essi, ma non su un provvedimento che lei ritiene debba essere appro-vato.

COVIELLO. Bravo, Presidente!

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.14.

CASTELLI. Signor Presidente, chiediamo la verifica del numerolegale.

SCIVOLETTO. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

SCIVOLETTO. Signor Presidente, vorrei che si procedesse alla veri-fica del numero legale conteggiando la presenza dei senatori in Aula, per-che non c'eÁ solo il problema delle lucette accese a cui non corrisponde lapresenza di un senatore, ma anche quello dei senatori che sono presenti inAula ma che non partecipano al voto. Se i senatori sono in Aula, devonoessere conteggiati tra i presenti. (Applausi dal Gruppo DS e del senatore

Lorenzi).

PRESIDENTE. Senatore Scivoletto, non posso conteggiare i senatoriche non partecipano alla votazione. Dovremmo inventare un quarto pul-sante.

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richie-sta, teste avanzata dal senatore Castelli, risulta appoggiata dal prescrittonumero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza medianteprocedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale). Commenti dal Gruppo FI).

SCIVOLETTO. Cercate di essere seri!

SCOPELLITI. Violante docet!

SCIVOLETTO. Volete il Governo del Paese, ma smettetela! (Ri-chiami del Presidente).

PRESIDENTE. Il Senato eÁ in numero legale.

Ripresa della discussione dei disegni di legge nn. 4539 e 4181

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.14, presentato dal se-natore Russo Spena e da altri senatori.

Non eÁ approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.13. Ricordo che la 5ãCommissione ha espresso, limitatamente al comma 14, un parere contrarioai sensi dell'articolo 81 della Costituzione. Procediamo alla votazione perparti separate.

Metto ai voti la prima parte, fino al comma 13 compreso, dell'emen-damento 1.13, presentato dal senatore Russo Spena e da altri senatori.

Non eÁ approvata.

Resta pertanto preclusa la restante parte dell'emendamento 1.13.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.600.

PERUZZOTTI. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

PERUZZOTTI. Signor Presidente, con l'emendamento 1.600 si pro-pone che, in caso di conflitto di rilevanza regionale, il primo a dover es-sere informato sia il presidente della regione. Non comprendiamo i motividel parere contrario del Governo, perche ci sembra che l'autoritaÁ piuÁ im-portante della regione sia proprio il presidente.

Se viene indetto uno sciopero nell'ambito dei trasporti regionali, chipiuÁ del presidente della regione eÁ la persona deputata a saperlo? Non sicomprende come mai il Governo neghi anche l'evidenza dei fatti e, so-prattutto, che il presidente della regione ha una sua collocazione e un po-tere precisi che devono essere rispettati.

Per tutte queste considerazioni, dichiaro il voto favorevole del mioGruppo.

LAURO. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

LAURO. Signor Presidente, in veritaÁ, colgo l'occasione dell'inter-vento in dichiarazione di voto per fare alcune considerazioni.

Quest'Aula eÁ riuscita ad approvare dei provvedimenti proprio percheÂl'opposizione eÁ stata presente e li ha votati. Per quanto ci riguarda, noi,come parlamentari, attraverso l'istituto dell'interrogazione e dell'interpel-lanza facciamo... (Commenti dal Gruppo DS). Potrebbe bastare se il Go-verno venisse qui a rispondere!

PRESIDENTE. Senatore Lauro, proseguiamo con l'esame del prov-vedimento. Lei si riferisce a interrogazioni e interpellanze che non rien-trano nell'ordine del giorno della seduta odierna.

LAURO. Signor Presidente, vorrei ricordare alla Presidenza che c'eÁun disegno di legge giaÁ approvato dalla Camera, che diventerebbe leggecon un voto di quest'Aula, sulla trasparenza dei bilanci dei sindacati. In-vito, signor Presidente, la CGIL, proprio perche eÁ un'associazione ricca emolto vicina alla maggioranza, a rendere trasparenti i propri bilanci. Sitratta di un disegno di legge che in quest'Aula non viene messo in vota-zione. (Applausi dal Gruppo FI). Proprio per questo, signor Presidente, sivuole ulteriormente avvantaggiare questa organizzazione sindacale, che haorganizzato scioperi addirittura per abbattere i Governi.

Signor Presidente, dichiaro il voto a favore dell'emendamento 1.600,spiegandone brevemente i motivi. Il «caso trasporti» ha rappresentato uncampo d'azione privilegiato della Commissione di garanzia in quantopunto di potenziale rottura dell'impianto normativo progettato nel lugliodel 1990.

In proposito, mi preme sottolineare che molti scioperi sono a carat-tere regionale, non vi sono solo scioperi a livello nazionale. Inoltre, inquesto momento, molti controllori di volo che operano nell'aeroporto di

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

Malpensa chiedono di essere trasferiti: evidentemente, anche in questocaso, esistono problemi a carattere regionale.

Come mai il presidente della regione, che oggi viene eletto da tutti icittadini, non deve ricevere la comunicazione dell'esistenza di un conflittodi rilevanza regionale o interregionale? Come puoÁ il presidente della re-gione avvertire i propri cittadini di tale importante circostanza? Forse tra-sformando l'emendamento 1.600 in un ordine del giorno si potrebbe giun-gere alla medesima soluzione, ma certo eÁ che il presidente della regionedeve essere avvertito qualora si verifichino conflitti di tale natura.

Non si puoÁ rimandare tale questione evitando che il presidente dellaregione, ossia dell'ente territoriale piuÁ importante, sia avvertito, tenutoconto del fatto che egli ± avendo un bacino di riferimento certamentepiuÁ limitato e quindi diverso da quello nazionale ± potrebbe intervenirein modo piuÁ mirato ed efficace dello stesso Ministero dei trasporti, soprat-tutto se si tratta di scioperi a carattere locale.

Per questi motivi, il Gruppo di Forza Italia voteraÁ a favore dell'emen-damento 1.600. (Applausi dal Gruppo FI).

GUBERT. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

GUBERT. Signor Presidente, uno dei motivi per i quali il provvedi-mento in esame non mi convince, anzi mi vede contrario, risiede proprionel forte centralismo statalista che lo caratterizza. Mi sembra un grave er-rore far riferimento soltanto alla distinzione tra scioperi a carattere locale,nazionale o interregionale e nascondere il fatto che ormai la regione gesti-sce numerosi servizi pubblici e che quindi possono esistere anche scioperia livello regionale. Sarei disponibile ad attribuire la competenza all'auto-ritaÁ dello Stato sugli scioperi di rilevanza interregionale, ma certo non su-gli scioperi a carattere regionale.

Signor Presidente, se le leggi fossero approvate seguendo i contributidati da una Camera e dall'altra si eviterebbero problemi e i tempi di ap-provazione non sarebbero particolarmente lunghi.

Per questo motivo, invito il Governo a considerare la contraddizioneche esiste tra l'organizzazione dei servizi e l'impianto di controllo degliscioperi previsto nel disegno di legge al nostro esame. Ad ogni modo,se il Governo non vuol tener conto di questa mia richiesta, dichiaro ilmio voto favorevole all'emendamento 1.600, rilevando l'opportunitaÁ difare riferimento al conflitto «di rilevanza regionale» (e non «da rilevanzaregionale» come eÁ erroneamente riportato).

MULAS. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

MULAS. Signor Presidente, innanzitutto chiedo di aggiungere la miafirma all'emendamento 1.600, ovviamente se il proponente eÁ d'accordo. Insecondo luogo, dichiaro il voto a favore su tale emendamento.

Provengo da un'isola a statuto speciale ± la Sardegna ± che pagasulla propria pelle la condizione di insularitaÁ nella quale si trova, una con-dizione che, logicamente, non avviene per scelta ma per il fatto stesso diessere isola.

Proprio noi, che non abbiamo la tanto richiesta e da tutti auspicata,ma mai concessa, continuitaÁ territoriale, sosteniamo dei costi altissimiper raggiungere quello che chiamiamo «continente». In realtaÁ, superarela distanza che ci separa dall'Italia, dalla terraferma, richiede ± soprattuttoin quei periodi dell'anno in cui il turismo non richiama in Sardegna mi-lioni di persone e quindi anche i mezzi di trasporto si adeguano connavi veloci ± tempi biblici per la traversata. Per citare un esempio: lanave che collega Genova a Porto Torres impiega circa quattordici orequando il mare eÁ calmo, ma non appena diventa mosso i tempi si allun-gano ulteriormente. Da Livorno eÁ necessario un tempo ancora maggiore.

La nave che collega Olbia con Civitavecchia, che eÁ il punto piuÁ vi-cino, impiega non meno di sei-sette ore, quando le cose vanno bene,spesso in orari che sicuramente non si conciliano con i programmi di la-voro.

Credo allora che dimenticare il presidente della regione nei momentinei quali questa situazione di insularitaÁ si aggrava sia realmente una ca-renza troppo marcata del disegno di legge che stiamo esaminando. Quindi,sono convinto che sia indispensabile informare il presidente della regione,soprattutto perche non sempre gli scioperi che vengono posti in atto sononazionali, ma spesso sono scioperi locali che coinvolgono solo ed esclusi-vamente la Sardegna e i collegamenti con la terraferma.

Sollecito quindi i presenti ad esaminare bene il problema. Credo chenegare alla Sardegna la continuitaÁ territoriale sia sicuramente una gravecarenza di questo Governo e di questa maggioranza, ma non solo diessi. Inoltre, negare il fatto che la regione sarda debba essere informataquando i tempi di collegamento si allungano penso sia realmente deleterio.Invito pertanto tutti ad appoggiare quest'emendamento, in modo tale chela Sardegna non venga ancor di piuÁ scollegata dal contesto nazionale.

LORENZI. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

LORENZI. Signor Presidente, intervengo per dichiarare il mio votofavorevole a quest'emendamento, con alcune considerazioni a latere chesono anche di stupore nei riguardi della mancata presa di posizione delGoverno e del relatore.

Siamo in questi giorni in campagna elettorale per le elezioni regionalie parliamo di «governatore delle regioni»; parliamo quindi di un ruolodelle regioni che dovraÁ essere proiettato necessariamente su scala federale,

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

prevedendo grosse competenze per le regioni stesse, eppure un emenda-mento intelligente come questo trova assolutamente contrario il Governo.

La ragione eÁ semplice: forse, come lei diceva, signor Presidente, bi-sogna ricorrere alla decretazione d'urgenza, cioeÁ bisogna approvare cosõÁcom'eÁ il provvedimento.

Quando vengono proposti degli emendamenti cosõÁ importanti su unprovvedimento urgente, credo sarebbe il caso di cercare di trovare a li-vello regolamentare una qualche forma di conciliazione per non farli de-cadere a livello di un semplice ordine del giorno.

D'altra parte, questo eÁ un momento importante: tutto il Paese guardaal Parlamento perche da anni si insegue la regolamentazione degli scioperied eÁ singolare che la sinistra in questo momento si faccia alfiere di unabattaglia che non eÁ mai stata assolutamente sua.

C'eÁ da chiedersi come mai tutto cioÁ stia accadendo. A mio parere, staavvenendo semplicemente perche il Governo eÁ sempre il Governo, signorPresidente, questo lo sappiamo bene; esso va avanti secondo la sua logicae allora ci si adegua alla logica del Governo, da qualsiasi parte si possaportare il proprio contributo.

Comunque in questo caso, signor Presidente, credo che si dovrebbeandare oltre un semplice ordine del giorno.

Mi piacerebbe chiedere al senatore Peruzzotti di apporre la mia firmaa quest'emendamento, peroÁ, dato che abbiamo un concetto diverso del di-ritto di secessione, non sono in grado di chiedere questo favore.

RUSSO SPENA. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

RUSSO SPENA. Signor Presidente, innanzi tutto, a proposito di Sar-degna, mi permettano i colleghi di ricordare la dolorosa morte di un nostrocollega parlamentare sardo, Giovanni De Murtas, che eÁ perito qualchegiorno fa; vorrei ricordarlo anche in quest'Aula, come eÁ stato ricordatoalla Camera dei deputati.

Intervengo poi per dichiarare che siamo contrari, e con convinzione,a quest'emendamento. Credo che non c'entri nulla l'autonomia della Sar-degna, perche il presidente della regione non puoÁ diventare ± ovviamente± l'autoritaÁ, l'istituzione a cui viene notificata la comunicazione dellosciopero, in quanto si realizzerebbe una strana unione funzionale fra lacontroparte e il capo dell'Esecutivo.

Mi pare quindi che questo emendamento sia assolutamente perico-loso, anche se ± ma eÁ un punto che non voglio toccare ± esso risentedi una discussione molto negativa su cui noi di Rifondazione Comunistaaltre volte siamo intervenuti dichiarando la nostra contrarietaÁ; peroÁ, sem-bra una linea di sviluppo e di politica economica che viene seguita a li-vello di Governo.

EÁ evidente che se si nega la contrattazione nazionale, se vi eÁ unasegmentazione regionale del mercato del lavoro, se vi eÁ la differenziazione

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

tra zone forti e zone cosiddette deboli del Paese, in cui lo scambio eÁ oc-cupazione contro diritti o abbattimento dei salari, se si rompe, cioeÁ, l'uni-citaÁ del mercato del lavoro e delle vertenze contrattuali o contro le ristrut-turazioni, eÁ chiaro che poi, a chi ha una mentalitaÁ di paese separato, dipaese articolato nelle autonomie della secessione, viene in mente di pre-sentare un emendamento sulla comunicazione dello sciopero al presidentedella regione.

Pertanto, l'emendamento 1.600 ha una sua malizia e per questo sonovoluto intervenire: esso eÁ pericoloso e proprio perche noi crediamo allacontrattazione nazionale diciamo convintamente no ad esso (Applausi

dal Gruppo Misto-RCP).

PERUZZOTTI. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

PERUZZOTTI. Chiedo la verifica del numero legale.

Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richie-sta, testeÁ avanzata dal senatore Peruzzotti, risulta appoggiata dal prescrittonumero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza medianteprocedimento elettronico.

Segue la verifica del numero legale).

Il Senato eÁ in numero legale.

Ripresa della discussione dei disegni di legge nn. 4539 e 4181

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.600, presentato daisenatori Peruzzotti e Mulas.

Non eÁ approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.601.

PERUZZOTTI. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

PERUZZOTTI. Signor Presidente, eÁ giusto e doveroso specificare,magari ad una platea disattenta, che cosa intendiamo perseguire con que-sto emendamento.

La legge n. 241 del 1990 concerne la trasparenza degli atti ammini-strativi. Dunque l'accesso agli atti cui si fa riferimento eÁ regolamentato daquella legge. CioÁ che viene richiesto con l'emendamento in esame, co-munque, eÁ l'applicazione di una legge agli atti di cui al provvedimentoin esame. Non si capisce come mai ci si risponde che nemmeno preten-dere di far osservare le leggi eÁ facoltaÁ delle opposizioni che presentanoemendamenti.

Per queste considerazioni, signor Presidente, esprimo il voto favore-vole del Gruppo LFNP sull'emendamento 6.101, ma, soprattutto, visto chesecondo noi eÁ di fondamentale importanza, chiedo a tutti i parlamentariche ne avessero la voglia e l'opportunitaÁ di aggiungere la loro firma.

Infine, chiedo che in occasione della votazione venga verificata lapresenza del numero legale in Aula.

MULAS. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

MULAS. Signor Presidente, dichiaro il voto favorevole del GruppoAlleanza Nazionale sull'emendamento 1.601.

Penso che sia doveroso stabilire un regime di trasparenza per atti im-portanti come quelli di cui tratta il disegno di legge in esame. Questalegge sta procedendo a colpi di maggioranza; man mano che l'esaminiamoci rendiamo conto sempre piuÁ che si tratta di un disegno di legge incom-pleto, predisposto in un periodo elettorale, solo esclusivamente per rabbo-nire l'opinione pubblica, per dire: «Vedete, qualcosa abbiamo fatto, conquesta legge eviteremo che proseguano gli scioperi selvaggi». Non eÁcosõÁ: questa legge continueraÁ a portare ulteriore confusione.

Credo che le dichiarazioni fatte, anche ieri, da importanti esponentidella maggioranza sul disegno di legge convalidino la nostra tesi e la no-stra opinione. Se per giunta, la trasparenza non si applicasse a un atto cosõÁimportante, la normativa sarebbe ulteriormente danneggiata.

Per questo, con convinzione, dichiariamo il nostro voto favorevolesull'emendamento 1.601, presentato dal senatore Peruzzotti.

LAURO. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

LAURO. Signor Presidente, a nostro avviso l'emendamento 1.601dovrebbe essere approvato, anzi giaÁ dovrebbe far parte delle leggi delloStato. Invece, se la norma non viene inserita nel provvedimento in esamenon eÁ valida. Dobbiamo verificare cosa avviene nel mondo, considerato

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

che l'Italia ormai eÁ nel mondo della globalizzazione, per cui utenti chearrivano nel nostro Paese provengono da tutte le parti del mondo.

In Commissione, il relatore Pelella ci ha indicato che addirittura uncittadino svizzero eÁ andato su tutte le furie per uno sciopero ed eÁ interve-nuto con le mani; perche lo svizzero ± cosõÁ come l'austriaco ± viene da unmondo civile, mentre l'Italia eÁ un Paese del Terzo mondo. Vorrei invitarei colleghi a seguire cosa avviene nel mondo.

Il diritto alla libertaÁ di sciopero nei servizi pubblici essenziali eÁ invaria misura estesa anche al settore del pubblico impiego. Questo eÁ unfondamento importante di trasparenza. Del resto, in questo ambito, laFrancia e la Germania vengono a collocare il rapporto dei Beamten edei funzionari addetti ai servizi pubblici, demandando, di contro, al dirittoprivato la disciplina del lavoro rispettivamente degli Arbeiter, degli Ange-

stellten, degli Agent e dei salariati. Addirittura, nel Regno Unito e nel-l'Eire per i civil servant questa distinzione di status eÁ a tal punto scono-sciuta che la lingua inglese non ha un equivalente per il titolo di funzio-nario.

Se eÁ vero che tutti gli Stati membri dell'Unione europea ammettonolo sciopero nella quasi totalitaÁ dei servizi pubblici, non di meno il dirittosoffre di notevoli limitazioni in capo agli addetti aventi lo status di pub-blici impiegati.

Taluni ordinamenti nazionali (eÁ il caso della Germania, della Sviz-zera, dell'Austria, nonche sostanzialmente dei tre Paesi del Benelux, dellaDanimarca, dell'Irlanda e della Turchia, signor Presidente), fanno leva atal fine sulla limitazione della titolaritaÁ del diritto; questa scelta non risultaperaltro prevalente. In Germania al Beamte, nella veste di servitore dellacollettivitaÁ, legato alla pubblica amministrazione da un rapporto di fedeltaÁe servizio di diritto pubblico, si inibisce l'esercizio all'azione diretta. (Dif-fuso brusõÁo in Aula).

Signor Presidente, fra tre minuti avroÁ terminato il mio intervento. Nelfrattempo, se qualche collega non vuole ascoltare puoÁ uscire dall'Aula.(Commenti dal Gruppo DS). Mi rendo conto che il confronto del nostroPaese, relegato all'ultimo posto di tutti gli indicatori economici a causadel Governo D'Alema, chiaramente li mette in crisi, ma questa eÁ la realtaÁdel nostro Paese! (Applausi dai Gruppi FI, LFNP e AN).

Voi volete approvare una legge annuncio che non risolve i problemidei cittadini. Noi ve lo stiamo dicendo ma non ci volete ascoltare; abbiatealmeno la compiacenza di ascoltare cosa avviene nei Paesi a cui molti deivostri leader si riferiscono. (Commenti dei senatori Carcarino e Pagano).

Un contesto pressoche analogo si trova in Svizzera. Ecco il motivodella nazione del cittadino svizzero. Egli, venendo in Italia, non puoÁ co-noscere tutti questi regolamenti, vuole viaggiare e basta; non puoÁ saperese riesce ad arrivare o meno, 48 ore prima o dopo. EÁ un problema cultu-rale che riguarda i sindacati che non sono riusciti ancora ad indurre i la-voratori dipendenti (ecco il motivo del disegno di legge presentato dal se-natore Vegas, che noi abbiamo chiesto di inserire nel calendario ma cheancora non eÁ stato esaminato; spero che cioÁ avvenga al piuÁ presto) ad en-

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trare diffusamente nell'azionariato delle s.p.a. Signor Presidente, eÁ unenorme passo in avanti. Ci rendiamo conto che la maggioranza eÁ ancoralontana da una cultura europea e di globalizzazione, ma naturalmente,come forza di opposizione, dobbiamo invitarla e provocarla a scenderein campo su questi problemi.

Per tali motivi e considerazioni, il Gruppo Forza Italia voteraÁ a fa-vore dell'emendamento 1.601. (Applausi dai Gruppi FI, AN, CCD e

LFNP).

Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richie-sta, precedentemente avanzata dal senatore Peruzzotti, risulta appoggiatadal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza medianteprocedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale).

Il Senato eÁ in numero legale.

Ripresa della discussione dei disegni di legge nn. 4539 e 4181

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.601, presentato dalsenatore Peruzzotti.

Non eÁ approvato.

Al senatore Mulas vorrei far presente che la legge sulla trasparenzadel procedimento amministrativo non eÁ settoriale ma generale. Pertanto,ogni volta che si intende accedere agli atti della pubblica amministrazioneinterviene il diritto di accesso. Non eÁ possibile ripeterlo in ogni occasione,senatore Mulas.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.2.

PERUZZOTTI. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

PERUZZOTTI. Signor Presidente, vorrei far notare che l'emenda-mento 1.2 afferma che «Tutte le organizzazioni sindacali devono redigerecodici di autoregolamentazione sindacale del diritto di sciopero». Mi sem-

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bra che questo sia molto importante: fa riferimento a tutte le organizza-zioni sindacali.

Dovremmo tornare indietro nel tempo di qualche decennio, forse an-che piuÁ e ricordare che in Italia il sindacato non eÁ rappresentato soltantodalla «trimurti» CGIL, CISL e UIL, esistono anche altre componenti sin-dacali che, guarda caso, all'interno del settore dei trasporti, nonostantesiano piuÁ piccole e molto meno foraggiate con il denaro pubblico, contanomolto piuÁ della «trimurti».

Per tutte queste considerazioni, signor Presidente, il Gruppo LegaNord voteraÁ a favore dell'emendamento 1.2.

RUSSO SPENA. Domando di parlare per dichiarazione di voto.(Commenti ironici dal Gruppo DS).

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

RUSSO SPENA. Signor Presidente, nonostante l'ironia dei colleghi, ame sembra che il senatore Peruzzotti abbia colto, una tantum, un impor-tante problema.

Potrei citare almeno tre casi addirittura scandalosi che si sono verifi-cati negli ultimi mesi, in cui altro che tutela dei diritti dell'utenza! Ab-biamo assistito a vere e proprie forme di serrata ± mi assumo la respon-sabilitaÁ di quello che dico ± da parte delle aziende a favore di alcuni sin-dacati, magari per smantellare consensi, credibilitaÁ e strutture di altre or-ganizzazioni sindacali.

Forse diversamente dal senatore Peruzzotti, noi non siamo contro isindacati confederali maggiormente rappresentativi; non li definiamo «tri-murti» ne «triplice», e vorremmo che nessuno li chiamasse cosõÁ. Al con-trario, abbiamo grande rispetto per la storia di queste organizzazioni, inparticolare, per quella della CGIL che ci eÁ piuÁ cara e piuÁ propria.

Determinati settori peroÁ, come quello dei trasporti (sto pensando aiferroviari) non a caso sono i piuÁ combattivi della CGIL e si sono dovutiorganizzare in maniera autonoma, ma con uno spirito di tipo confederale,certamente non corporativo, nel rispetto dei diritti dell'utenza. Penso al-l'ORSA o ad organizzazioni del comparto della scuola che si presentanolargamente maggioritarie rispetto a CGIL, CISL e UIL, come anche il mi-nistro Berlinguer ha dovuto riconoscere affrontando qualche incidente dipercorso con le sue riforme attuate il mese scorso.

Siamo di fronte alla necessitaÁ di porre sullo stesso piano tutte le or-ganizzazioni sindacali e dobbiamo pretendere che tutte si dotino di un co-dice di autoregolamentazione, in modo che nell'ambito di certi servizi,siano contemperati il diritto di sciopero, che eÁ costituzionalmente definito,e il diritto di libertaÁ di circolazione, che seppure non eÁ costituzionalmentedefinito eÁ comunque previsto dalla Costituzione.

Questa eÁ la legge che vogliamo. Vorremmo che vi fosse un con-fronto: diritto di sciopero non conculcato e diritto di organizzazione edi mobilitaÁ dell'utenza; i due diritti devono essere riconosciuti entrambi.

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Per queste ragioni, riteniamo che l'emendamento 1.2 abbia una par-ticolare rilevanza e invitiamo le colleghe e i colleghi a votarlo.

LAURO. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

LAURO. Signor Presidente, non voteremo a favore dell'emenda-mento 1.2, ma ci asterremo; desidero spiegare i motivi di questa nostrascelta, assunta pur riconoscendo che gli interventi dei senatori Peruzzotti,CoÁ e Russo Spena contengono indicazioni forti e importanti e pur renden-doci conto che sull'argomento la maggioranza non si eÁ ancora pronunciatae non sappiamo dunque come voteraÁ.

Ritengo che un aspetto sia importante e pertanto lo sottolineo all'at-tenzione di tutti: eÁ di ieri la notizia che molti controllori di volo (160 su240) si sono fatti inserire nelle liste di collocamento dell'ENAV e fuggonodall'aeroporto di Malpensa. I problemi del nuovo hub, l'incremento deltraffico, le continue modifiche legislative e tecniche nonche la carenzadi strutture e di personale hanno fatto passare a molti la voglia di lavorare.Dall'altra parte, ben 70.000 lavoratori delle Ferrovie dello Stato sono statimandati a casa con i soldi pubblici e altre 30.000 persone verranno licen-ziate nei prossimi mesi. Che dovranno fare questi lavoratori? A chi si do-vranno rivolgere, tenuto conto che la politica di Cofferati e di D'Alema eÁcambiata?

Signor Presidente, questi lavoratori sono preoccupati in particolareper l'incapacitaÁ del loro management, perche a reggere le sorti di molteaziende sono stati inviati manager privi di qualitaÁ professionali. I lavora-tori si domandano in che mani siano capitati: sono quelle di ex sindacali-sti, che forse saranno stati bravissimi in quel ruolo, ma non certamente dimanager dotati delle capacitaÁ necessarie oggi, quando le imprese sonoquotate in borsa e si devono confrontare con la new economy. Come pos-sono i lavoratori essere tranquilli nelle mani di queste persone, messe acapo delle aziende soltanto perche avevano la tessera di un partito?

EÁ chiaro allora che qualche modifica deve essere fatta; queste per-sone a qualcuno dovranno pur rivolgersi affinche faccia dichiarazioni e in-terventi a loro tutela; eÁ questo il motivo dell'aumento delle piccole siglesindacali: non si puoÁ lasciare il monopolio a Cofferati che, con la suaricca associazione, in questo periodo interviene un po' in tutti i campi, in-dipendentemente dagli interessi dei lavoratori, perche fa politica. In questomomento, nel nostro Paese la CGIL potrebbe costituire un vero cancro,perche interviene ormai in maniera diversa rispetto alla sua attivitaÁ origi-naria.

Signor Presidente, gli articoli 39 e 40 della Costituzione devono es-sere attuati; in tal senso vi sono indicazioni ben precise e a questo scopoabbiamo presentato appositi disegni di legge. Tenuto conto che ieri eÁ statoespresso un invito al Governo affinche si faccia carico addirittura di farinserire all'ordine del giorno dei lavori della Camera di un provvedimento,

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invito il Presidente del Senato ad iscrivere all'ordine del giorno dei nostrilavori, appena saraÁ conclusa la discussione in corso, il disegno di leggeche eÁ giaÁ stato presentato alla Camera dei deputati in materia di traspa-renza dei bilanci dei sindacati.

Signor Presidente, nel nostro Paese esiste un paradiso fiscale (mi di-spiace che non sia presente il ministro Visco), quello dei sindacati, cheancora oggi non devono presentare alcun bilancio! (Applausi dai Gruppi

FI, AN e LFNP). EÁ una questione vergognosa e noi ci appelliamo allasua clemenza, chiedendole un preciso intervento. (Commenti del Gruppo

DS).

MULAS. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

MULAS. Signor Presidente, accogliamo l'invito, rivolto dal senatoreRusso Spena, a votare a favore dell'emendamento 1.2.

Certo eÁ inusuale che noi di Alleanza nazionale votiamo a favore diemendamenti presentati da una parte politica completamente differente.Dobbiamo tuttavia riconoscere che l'emendamento 1.2 eÁ valido perche eÁrivolto ad evitare le strumentalizzazioni dello sciopero mobilitando piuÁ la-voratori del necessario. Noi siamo contro tutte le strumentalizzazioni, an-che contro quella dello sciopero. La nostra parte politica si richiama aprincõÁpi di chiarezza e di trasparenza.

Signor Presidente, voglio ribadire quanto lei ha dichiarato prima: eÁvero che le leggi, una volta approvate dal Parlamento si rivolgono a tutti.Tuttavia, se controlliamo i numerosi disegni di legge votati dalla maggio-ranza in altre circostanze, constatiamo che nei testi vi sono ripetizioni.Quando abbiamo fatto rilevare che in tal modo la legge veniva appesan-tita, ci siamo sentiti rispondere che gli emendamenti erano rafforzativi equindi necessari. Siamo sempre alle solite: quando eÁ la maggioranza chepresenta emendamenti, questi sono rafforzativi, quando eÁ l'opposizione apresentarli, sono inutili. Si tratta di una storiella che abbiamo giaÁ ascoltatotante volte: quando interrompiamo noi ci viene chiesto di non farlo,quando interrompete voi si tratta di una precisazione o di un interventomigliorativo.

In un comunicato, il ministro Bersani afferma le stesse cose che so-steniamo noi, cioeÁ che questo provvedimento sicuramente non risolveraÁ ilproblema degli scioperi; cerchiamo allora di dare un contributo per ren-dere piuÁ chiaro questo disegno di legge, e non faccia la fine di altre leggila cui approvazione ha posto le premesse per l'emanazione di un'altralegge chiarificatrice. Sono convinto, infatti, che su questo provvedimentodovremo tornare in tempi rapidi, perche esso sicuramente non risolveraÁ ilproblema. Anche a costo di scrivere un nuovo testo, credo che tutti i col-leghi del Senato dovrebbero essere d'accordo sull'opportunitaÁ di miglio-rare il disegno di legge al nostro esame. Non riusciamo a capire percheÂ

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si voglia perdere ulteriore tempo e non si approvino valide proposte mi-gliorative.

Con questo spirito, ripeto, accogliamo l'invito che ci eÁ stato rivoltodal senatore Russo Spena e votiamo a favore dell'emendamento 1.2 (Ap-plausi dai Gruppi AN e FI).

PREIONI. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Senatore Preioni, non posso aprire ora una discus-sione generale. Siamo in sede di dichiarazione di voto e per il suo GruppoeÁ giaÁ intervenuto il senatore Peruzzotti.

Ora le eÁ consentito fare soltanto un richiamo al Regolamento ma nonintervenire, non posso darle la parola.

PREIONI. Domando di parlare per dichiarazione di voto in dissensodal mio Gruppo.

PRESIDENTE. Ne prendo atto e le do la parola.

PREIONI. Signor Presidente, temevo che a mia insaputa fossero statemodificate alcune regole del nostro Regolamento. Mi fa piacere che esistaancora il diritto di intervenire a titolo personale e in dissenso dal Gruppo.Non so se questa regola dureraÁ ancora molto, visto l'atteggiamento as-sunto dalla Presidenza in questi ultimi tempi, ma finche la regola c'eÁ neapprofitto.

Non parteciperoÁ alla votazione dell'emendamento 1.2,perche noncondivido la posizione assunta su di esso dal senatore Peruzzotti. Capiscoche quando si svolge un'attivitaÁ di contrasto parlamentare, si fa il giocodelle parti. Viene presentato un emendamento, ad esempio, da un rappre-sentante di Rifondazione Comunista, e siccome in questo caso Rifonda-zione Comunista si contrappone alla sinistra del Governo, altri membridell'opposizione finiscono per lasciarsi accalappiare dalla proposta. PeroÁ,i senatori di Rifondazione Comunista hanno anche dichiarato che i lorosono emendamenti di qualitaÁ; io ho apprezzato che nel contenuto vi siauna qualitaÁ comunista.

Del resto, la pericolositaÁ per la libertaÁ e la democrazia dell'emenda-mento 1.2, presentato dai senatori Russo Spena, CoÁ e Crippa, eÁ moltochiara: basta leggerlo. Propone di inserire nella nostra legislazione unprincipio liberticida, con queste parole: «Tutte le organizzazioni sindacalidevono redigere codici di autoregolamentazione sindacale del diritto disciopero».

Se venisse introdotto nella legislazione questo principio, si determi-nerebbe un obbligo vincolante per ogni forma di associazione sindacale,pure nel caso in cui un sindacato escludesse nel modo assoluto, anchenel proprio statuto, di volersi servire dello strumento dello scioperocome mezzo di pressione nei confronti della controparte: nessun sindacato

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puoÁ essere costretto a prevedere lo strumento dello sciopero come attivitaÁdi contrasto nei confronti della controparte.

Quindi, nel momento in cui nella legislazione venisse introdotto ilprincipio per il quale tutte le organizzazioni sindacali devono creare uncodice di autoregolamentazione del diritto di sciopero, verrebbe violatoun principio di libertaÁ associativa che consente alla associazioni di stabi-lire le proprie finalitaÁ e gli strumenti di manifestazione della volontaÁ in-terna. Non si puoÁ in alcun modo imporre ad un sindacato di stabilire l'au-toregolamentazione del diritto di sciopero, se esso vuole escludere nelmodo piuÁ assoluto dalle proprie azioni il ricorso allo sciopero.

Per questi motivi, poiche mi sta a cuore la libertaÁ di questo Paese, mivorrei esprimere in senso contrario all'approvazione dell'emendamento1.2; tuttavia, non parteciperoÁ alla votazione medesima, per cercare difar venir meno il numero legale.

TIRELLI. Domando di parlare per dichiarazione di voto in dissensodal mio Gruppo.

PRESIDENTE. Ne prendo atto e le do la parola.

TIRELLI. Signor Presidente, mi asterroÁ su questo emendamento perun motivo molto semplice. A mio avviso, si tratta di una proposta modi-ficativa di tipo estetico, di una semplice dichiarazione di principio che nonavraÁ alcun riscontro pratico. Quando le organizzazioni sindacali avrannoredatto questi «codici di autoregolamentazione», non so cosa mai ne fa-ranno: li metteranno nel loro archivio, li daranno alle stampe o li comu-nicheranno agli associati? Cosa ne seguiraÁ, se alla fine questi codici diautoregolamentazione non saranno inseriti in una normativa che li renderaÁapplicabili?

Mi sembra che si tratti delle solite chiacchiere per dire che siamobravi e belli, stabiliamo dei bei princõÁpi, ma alla fine, chi li dovraÁ metterein pratica faraÁ la fine dei poveri diavoli che devono rendere conto al mi-nistro Bassanini per come gestiscono gli enti locali («rendere conto» dellesue leggi).

Ebbene, signor Ministro, mi permetta intanto di esprimere il mio dis-senso, visto che purtroppo gli enti locali sono impantanati in questi giorniproprio per l'applicazione di alcune normative e del contratto collettivodel pubblico impiego. Se approviamo delle norme, facciamo in modoche possano poi essere utilizzate, evitando di fare i consueti voli pindarici.

L'altro motivo per cui mi asterroÁ eÁ che mi sembra che in questomodo, seppure non in via di principio, venga introdotta una discrimina-zione delle organizzazioni sindacali. Ammettendo che vi sia la possibilitaÁdi attuare questi codici di autoregolamentazione, essi dovranno essereadottati anche dai piccoli e piccolissimi sindacati (che sono una miriadenel firmamento delle organizzazioni sindacali). Questi piccoli sindacati sa-ranno costretti a rispettarli; invece i sindacati protetti, cioeÁ la «trimurti» ±anche se non piace il termine ±, cioeÁ la «triplice» sindacale, naturalmente

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protetta dal Governo (come ha giaÁ ricordato anche il collega Lauro), potraÁsemplicemente permettersi di ignorarli. PercioÁ, si introdurrebbe un sistemache non sarebbe equo e penalizzerebbe le piccole organizzazioni, che co-munque hanno una loro rappresentativitaÁ.

Per questo motivo mi asterroÁ nella votazione di questo emendamento.(Applausi del senatore Colla).

LORENZI. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

LORENZI. Signor Presidente, sono rimasto molto colpito dalle argo-mentazioni del senatore Preioni, perche effettivamente mi era sfuggitoquanto era latente in questo emendamento. Ho dovuto prendere atto an-cora una volta di come il concetto di sciopero per la sinistra, per lavera sinistra che viene riconosciuta giustamente in Rifondazione Comuni-sta, sia uno strumento praticamente esclusivo.

In pratica, qui vi eÁ il riconoscimento di un principio, un'affermazioneforte: lo sciopero eÁ qualcosa di ormai consolidato, di supercollaudatocome strumento utile, anzi utilissimo, per risolvere le rivendicazioni deidipendenti, degli operai, dei lavoratori tutti.

Ebbene, dato che sono un po' agnostico su tanti fronti vorrei esserloanche su questo, anzi lo sono senz'altro. Credo che mettersi in una posi-zione del genere sia oltre modo pericoloso, anche perche stiamo sperimen-tando nuove strade che indubbiamente sanno piuÁ di libertaÁ, di liberismo, diliberalismo, su cui anche gli amici comunisti in questo momento stannocominciando a riflettere con una certa incisivitaÁ.

In conclusione, signor Presidente, il mio voto contrario eÁ ancor piuÁforte nel momento in cui il senatore Preioni ha voluto giustamente fareriferimento alla libertaÁ del Paese paragonandola con quella del sindacato,che deve essere libero di non essere omologato allo sciopero a tutti i costi.Non per essere insistente, ma vorrei ribadire che, cosõÁ come puoÁ benissimonon esserci lo sciopero per un sindacato o in un libero Paese puoÁ anchenon esserci la secessione, dato che non eÁ prevista nella nostra Costitu-zione. Il diritto di secessione non eÁ previsto; esso potrebbe al limite esseretrattato da un'Assemblea costituente, cosõÁ come potremmo parlare di di-ritto di sciopero in un altro modo.

Questo eÁ un richiamo a mio avviso opportuno, dato che oggi si facampagna elettorale parlando a vanvera di queste cose, quando c'eÁ l'arti-colo 1 dello statuto di un partito (l'ex Lega Nord) che prevede chiara-mente un principio di questo genere. Bisogna fare chiarezza, altrimentile motivazioni di chi ha avuto delle buone ragioni per fare delle scelte po-litiche sensate, legittime e assolutamente disinteressate, vanno sistematica-mente nel dimenticatoio.

Mi consenta pertanto, signor Presidente, di richiamare l'attenzionedei colleghi su questi punti.

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PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.2, presentato dal sena-tore Russo Spena e da altri senatori.

Non eÁ approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.602, presentato dal senatore Peruz-zotti.

Non eÁ approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.5.

COÁ . Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

COÁ . Signor Presidente, onorevoli colleghi, abbiamo giaÁ sostenuto insede di discussione generale che una delle critiche piuÁ puntuali che noifacciamo alla Commissione di garanzia, cosõÁ come eÁ stata delineata nellalegge n. 146 del 1990, eÁ costituita dal fatto che tale Commissione disponedi poteri discrezionali molto ampi che arrivano a produrre delle vere eproprie norme di regolamentazione. CioÁ eÁ tanto vero che recentementeessa ha assunto provvedimenti con i quali si impone alle organizzazionisindacali di effettuare uno sciopero che peroÁ prevede la presenza dell'80per cento delle maestranze. Ebbene, eÁ del tutto evidente ± e questa eÁ lanostra critica ± che simili provvedimenti in realtaÁ non realizzano un con-temperamento tra gli interessi in campo, ma riducono pesantemente la fa-coltaÁ di esercizio del diritto di sciopero.

Con questo emendamento stabiliamo che le erogazioni periodiche diprestazione di servizi essenziali non devono superare il 10 per cento ri-spetto al servizio che viene normalmente erogato e per il settore dei tra-sporti due fasce giornaliere non superiori alle tre ore ciascuna.

Se lasciamo il testo cosi com'eÁ, anche con le modifiche che sonostate introdotte, creiamo una condizione nella quale la Commissione eÁ as-solutamente libera, anzi ha il potere assoluto di stabilire di volta in voltaquali sono le modalitaÁ dello sciopero. Il nostro compito di legislatori eÁ,invece, quello di indicare nella legge le norme che la Commissionedeve applicare volta per volta, cioeÁ stabilire delle norme generali di con-temperamento tra il diritto di sciopero e la tutela dei diritti fondamentalidella persona. (Applausi dal Gruppo Misto-RCP).

CASTELLI. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

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CASTELLI. Signor Presidente, siamo d'accordo che la legge debba

essere piuÁ precisa, e su questo punto mi riservo di intervenire quando pas-

seremo all'esame dell'emendamento successivo.

Dichiaro il nostro voto contrario sull'emendamento 1.5 che ci sembra

eccessivamente dirigistico; si prevedono infatti dei paletti di cui non si

comprende la ragione, perche eÁ evidente che le organizzazioni sindacali

potrebbero anche decidere di articolare lo sciopero in altra maniera.

Tra l'altro, questi paletti vanno in senso contrario alla ratio della

legge, cioeÁ prevedere ± secondo noi giustamente, perche sono altri i punti

sui quali non siamo d'accordo ± che i servizi essenziali siano comunque

garantiti. In questo caso si propone un emendamento che di fatto garanti-

sce che questi servizi non vengano erogati. Mi domando, ad esempio, che

senso ha garantire che l'energia elettrica venga erogata al massimo per il

10 per cento del servizio che normalmente viene offerto.

Colgo l'occasione per rispondere al senatore Lorenzi. Capisco che

abbia la sindrome di Giuda e che quindi in questo momento si senta per-

seguitato psicologicamente dalla nostra presenza, ma eÁ lui che ci ha ab-

bandonato. Se cioÁ gli pone problemi di carattere psicologico o di co-

scienza eÁ evidentemente un qualcosa che riguarda solo lui. Lo pregherei,

percioÁ, di lasciar perdere il fatto che noi esistiamo e di intervenire nel me-

rito degli emendamenti, senza approfittare della facoltaÁ di parlare sempli-

cemente per attaccarci.

Nel merito, ricordo che il senatore Lorenzi ha dichiarato che vengono

dette molte sciocchezze, ma una grandissima l'ha detta lui. EÁ vero infatti

che la Costituzione in questo momento non prevede la possibilitaÁ di seces-

sione, peroÁ ricordo che l'unica materia sulla quale la Costituzione dichiara

non potervi essere emendabilitaÁ della Costituzione stessa eÁ la forma repub-

blicana dello Stato. Per cui, tutto si puoÁ cambiare, come eÁ giusto, qualora

la volontaÁ popolare lo voglia. Noi ci siamo inchinati alla volontaÁ popolare,

abbiamo verificato che la secessione da noi auspicata in questo momento

storico non eÁ piuÁ attuale. Continuiamo a pensare tuttavia che se non si fos-

sero verificati alcuni fatti, quali, ad esempio, il nostro ingresso in Europa,

la secessione probabilmente sarebbe stata necessaria e utile a tutto il

Paese. Oggi non eÁ piuÁ cosõÁ; questa eÁ la nostra politica e la nostra posi-

zione, che eÁ chiarissima e che abbiamo presentato agli elettori.

Vorrei pregare il collega Lorenzi di portare avanti la propria posi-

zione, se ne ha una. Da parte nostra, nel caso voglia venire a Canossa,

magari potremmo anche rivedere il nostro atteggiamento nei suoi con-

fronti. La Lega eÁ un grande partito e ha anche la capacitaÁ di perdonare

i reprobi.

PELELLA, relatore. Ma che dici!

CASTELLI. Ricordo anche ...

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PRESIDENTE. Senatore Castelli, adesso deve proprio provocare ilsenatore Lorenzi? Se lei invita il senatore Lorenzi a stare agli argomenti,anche lei stia all'argomento. In fine seduta parleraÁ ...

LORENZI. Signor Presidente, da un traditore della Patria ci si puoÁaspettare questo e altro!

PRESIDENTE. Senatore Lorenzi, stia buono. Non le daroÁ la parolafino alla fine della seduta per questo motivo.

CASTELLI. Signor Presidente, mi deve dare atto che non facciamoche reagire alle provocazioni.

PRESIDENTE. Va bene, provocazioni! Ma forse lei, senatore Ca-stelli, non ne fa altre?

Metto ai voti l'emendamento 1.5, presentato dal senatore RussoSpena e da altri senatori.

Non eÁ approvato.

LORENZI. Presidente, lei non puoÁ lasciar dire al senatore Castelliche sono un Giuda!

PRESIDENTE. Senatore Lorenzi, la richiamo per la seconda volta.(Vive proteste del senatore Lorenzi). Senatore Lorenzi, la inviteroÁ aduscire dall'Aula se continua a comportarsi in questo modo!

Metto ai voti l'emendamento 1.4, presentato dal senatore RussoSpena e da altri senatori.

Non eÁ approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.3.

LAURO. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

LAURO. Signor Presidente, voteremo contro l'emendamento 1.3.Tuttavia, visto che eÁ presente in Aula il ministro Bassanini, voglio co-gliere l'occasione per verificare proprio nell'ambito di questo... (Apostrofidel senatore Lorenzi all'indirizzo del senatore Castelli. Richiami del Pre-

sidente. Vive e reiterate proteste del senatore Lorenzi.).

PAGANO. Ha ragione il senatore Lorenzi!

PRESIDENTE. AvraÁ anche ragione, ma provoca; non vedete dove sicolloca a sedere tutti i giorni? (Vive e reiterate proteste del senatore Lo-

renzi).

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

Senatore Lorenzi, abbia la cortesia di stare al suo posto.

LORENZI. Ho il diritto di difendermi da solo, visto che gli altri nonmi difendono!

PRESIDENTE. Senatore Lauro, prosegua il suo intervento.

LAURO. Signor Presidente, ribadisco il voto contrario sull'emenda-mento 1.3, ma colgo l'occasione della presenza in Aula del ministro Bas-sanini e quindi... (Vive e reiterate proteste del senatore Lorenzi che si spo-

sta verso i banchi del Gruppo FI).

Signor Presidente, visto che qualcuno vuol venire in Forza Italia, selei permette, vorrei interrompere brevemente il mio intervento.(Commentidel senatore Lorenzi).

CONTESTABILE. EÁ una vergogna se ti ha chiamato Giuda; ma noninvocare il Mezzogiorno che non c'entra nulla!

PRESIDENTE. Senatore Lorenzi, tra un attimo la inviteroÁ ad allon-tanarsi dall'Aula. Senatore Lauro, riprenda il suo intervento. (Vive e rei-terate proteste del senatore Lorenzi). Senatore Lorenzi, si allontani dal-l'Aula, mi faccia la cortesia!

LORENZI. Signor Presidente, mi dovraÁ far allontanare con la forza,perche non androÁ via da solo.

PRESIDENTE. Invito i commessi ad allontanare il senatore Lorenzidall'Aula. (I commessi accompagnano il senatore Lorenzi fuori dall'Aula.

Proteste del senatore Lorenzi. Applausi del senatore Leoni). Senatore Lo-renzi, trovi un altro spazio!

Senatore Lauro, la invito nuovamente a proseguire il suo intervento.

LAURO. Signor Presidente, dichiaro il voto contrario all'emenda-mento 1.3 ma, nel contempo colgo l'occasione, vista la presenza inAula del ministro Bassanini, per rivolgergli una domanda.

L'emendamento 1.3 propone di inserire le parole «tenere conto degliintervalli minimi da osservare fra l'effettuazione di uno sciopero e quellosuccessivo», per cui si eÁ in presenza di un grande problema che riguardala legge n. 146 del 1990.

Perche il Governo continua a tollerare le inadempienze dell'INPS ri-spetto agli obblighi imposti all'Istituto dalla citata legge? Proprio per que-sti motivi, visto che il Governo non risponde in proposito e che l'INPSnon attua il dettato della legge n. 146. In questo caso si prospetta la pos-sibilitaÁ di effettuare scioperi relativi misti; vorremmo capire ± e mi rivolgoai presentatori di tale emendamento ± , cosa succederaÁ con riferimento aicontributi.

Per questo motivo il nostro Gruppo voteraÁ contro l'emendamento 1.3.

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PREIONI. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

PREIONI. Signor Presidente, saremmo dell'opinione di astenerci sul-l'emendamento 1.3; la proposta in essa contenuta per certi aspetti potrebbeessere condivisa ma, nella sostanza, essa non modifica piuÁ di tanto quantoprevisto nel testo del disegno di legge in esame.

Paradossalmente, sembrerebbe quasi piuÁ liberale la proposta dei sena-tori di Rifondazione Comunista rispetto a quella attualmente contenuta neltesto del disegno di legge percheÂ, mentre in tale testo si dice: «devono al-tresõÁ indicare», nell'emendamento 1.3 eÁ scritto, piuÁ tenuamente, «tenereconto»; quindi non vi eÁ obbligatorietaÁ, ma si lascia uno spazio di discre-zionalitaÁ che per alcuni aspetti ci trova tendenzialmente favorevoli. (Bru-sõÁo in Aula. Richiami del Presidente).

Tuttavia, il contenuto dell'emendamento 1.3 inserito nel complessodel testo porterebbe ad uno squilibrio, ad una mancanza di omogeneitaÁnella formulazione; occorrerebbe modificare una serie di altri elementidel testo del disegno di legge per ottenere, appunto, un'omogeneitaÁ di for-mulazione rispetto all'emendamento stesso. Rendendoci conto che non vieÁ la volontaÁ, da parte della maggioranza del Senato, di apportare delle mo-dificazioni al testo in esame, riteniamo opportuno astenerci dalla votazionedi questo emendamento.

Colgo l'occasione di avere in questo momento la parola, signor Pre-sidente, per chiederle di intervenire al termine della seduta per fatto per-sonale in relazione alle espressioni che il senatore Lorenzi, appena espulsodall'Aula, ha usato nei miei confronti riguardo alla questione della seces-sione.

Sono agli atti del Senato due disegni di legge (Proteste dal GruppoDS. Richiami del Presidente) volti ad introdurre nel nostro ordinamentogiuridico, attraverso la modificazione dell'articolo 5 della Costituzione ita-liana, delle proposte che consentano l'indizione di referendum consultivi evincolanti per l'eventuale separazione dalla Repubblica italiana di alcuneporzioni di territorio.

PETRUCCIOLI. Questo intervento va fatto alla fine.

PREIONI. Del resto, la presentazione nella sede parlamentare di que-sti disegni di legge fa sõÁ che tale argomento possa essere affrontato senzadare scandalo alcuno e senza motivo di riprovazione sconsiderata e direi...(Richiami del Presidente).

PRESIDENTE. Va bene, senatore Preioni.

Metto ai voti l'emendamento 1.3, presentato dal senatore RussoSpena e da altri senatori.

Non eÁ approvato.

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Metto ai voti l'emendamento 1.7, presentato dal senatore RussoSpena e da altri senatori.

Non eÁ approvato.

Passiamo alla votazione della prima parte dell'emendamento 1.8.

CASTELLI. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

CASTELLI. Signor Presidente, noi voteremo contro l'emendamento1.8, perche ci sembra che, cosõÁ come formulato, vada contro lo spiritodella legge. Infatti, eliminando dal testo del primo periodo del comma 4la dizione indicata appunto dall'emendamento stesso, si creerebbe una si-tuazione secondo noi peggiorativa rispetto a quella attualmente prevista.

LAURO. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

LAURO. Signor Presidente, noi voteremo contro questo emenda-mento per dei motivi molto semplici. Riteniamo che, nel caso esso venisseapprovato, potrebbe nascere un conflitto di interessi. Infatti, lo sciopero acarattere locale puoÁ intervenire presso la prefettura o presso il comune, maper la maggior parte i comuni italiani sono proprietari o hanno interessi al51 per cento in imprese, in societaÁ; eÁ chiaro quindi che qualora lo scioperoriguardasse lavoratori dipendenti del comune o comunque di aziende con-trollate dal comune potrebbe nascere un conflitto d'interessi.

EÁ per questo motivo che l'emendamento 1.8, presentato dai colleghiRusso Spena, CoÁ e Crippa non puoÁ trovare attuazione; quindi, il Gruppo diForza Italia voteraÁ contro tale emendamento.

PRESIDENTE. Metto ai voti la prima parte dell'emendamento 1.8,presentato dal senatore Russo Spena e da altri senatori, fino alla parola:«finale».

Non eÁ approvata.

Risultano pertanto preclusi la seconda parte dell'emendamento 1.8 el'emendamento 1.10.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.9.

PREIONI. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

PREIONI. Signor Presidente, l'emendamento 1.9, presentato dal se-natore Russo Spena ed altri, propone la sostituzione delle parole «e cheincidono sullo stesso servizio finale o sullo stesso bacino di utenza»con le seguenti: «nel medesimo settore», laddove, a mio giudizio, sarebbesemmai opportuno aggiungere ± e non sostituire ± dopo l'espressione«sullo stesso bacino di utenza» la dizione: «e nel medesimo settore».

La combinazione di queste due locuzioni definirebbe in maniera piuÁcompleta l'ambito di attuazione e il riferimento all'utenza; limitarsi al ba-cino di utenza rende, tutto sommato, poco chiara e poco comprensibile ladisposizione, laddove l'aggiunta dell'espressione «e nel medesimo settore»potrebbe farne meglio comprendere la portata normativa.

Pertanto, proporrei ai presentatori dell'emendamento 1.9, o al rela-tore, di modificare, se ancor possibile, l'emendamento stesso, nel sensodi rendere le parole «nel medesimo settore» aggiuntive, e non sostitutive,rispetto all'espressione «sullo stesso bacino di utenza».

Per poter esprimere un'indicazione di voto sull'emendamento 1.9,avrei bisogno di ricevere una risposta dal relatore, dal Governo o dai pre-sentatori dell'emendamento stesso.

PRESIDENTE. Invito il relatore ed il rappresentante del Governo apronunziarsi sulla proposta teste formulata.

PELELLA, relatore. Signor Presidente, esprimo parere contrario sullaproposta formulata dal senatore Preioni.

CANANZI, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei mini-stri. Signor Presidente, il parere del Governo eÁ conforme a quello espressodal relatore.

LAURO. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

LAURO. Signor Presidente, siamo di nuovo in presenza dello stessoproblema, rispetto al quale il ministro Bassanini non ha risposto, ma perme la risposta puoÁ venire anche dal Sottosegretario: perche il Governo tol-lera inadempienze da parte dell'INPS rispetto agli obblighi imposti all'I-stituto dalla legge n. 146 del 1990? Ove mai questo emendamento fosseapprovato, ci troveremmo in una situazione ancora piuÁ grave o comunquedifforme dalla normativa in vigore.

Pertanto, il Gruppo di Forza Italia voteraÁ contro questo emenda-mento, anche se il Governo non esterna le sue ragioni; non vorremmoche, pur votando contro l'emendamento, si continuasse come fatto finora.Dichiaro nell'Aula del Senato della Repubblica che ci troviamo in pre-senza di una legge che non viene attuata, di un Governo che non risponde,dell'INPS che continua a tenere comportamenti contra legem e non ca-

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

piamo a chi dobbiamo rivolgerci. Questo eÁ uno dei motivi per cui vote-remo contro.

Spero, signor Presidente, anche per un normale rapporto tra maggio-ranza, opposizione e Governo, che quest'ultimo non continui a stare qui afare la bella statuina, ma ci spieghi perche non interviene nei confrontidell'INPS che non attua la legge ovvero ci spieghi dove sbagliamo. Siamopronti a tornare indietro e a chiedere scusa se ci stiamo sbagliando, peroÁ,se vi eÁ una legge che non viene attuata, vorremmo capirne il motivo.

CANANZI, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei

ministri. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

CANANZI, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consigliodei ministri. Signor Presidente, vorrei chiedere al senatore Lauro che ciindichi dove, come e quando l'INPS non applica la legge, perche soloin presenza di indicazioni precise eÁ possibile formulare una risposta.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.9, presentato dal sena-tore Russo Spena e da altri senatori.

Non eÁ approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.11.

GUBERT. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

GUBERT. Signor Presidente, vorrei far notare come la formulazione«o sullo stesso bacino di utenza» si presti, proprio per la presenza dellacongiunzione «o», ad una forte limitazione della libertaÁ di sciopero. In-fatti, se eÁ ragionevole sostenere che non eÁ tollerabile che nei settori dellascuola, della sanitaÁ o dei trasporti si ripetano scioperi riguardanti lo stessobacino di utenza, qualora si verifichi, ad esempio, uno sciopero nel settoredella scuola e dopo due giorni ne intervenga un altro nel settore dei tra-sporti non si capisce quale relazione vi debba essere tra i due, dal mo-mento che l'utenza non eÁ la stessa ma eÁ solo il bacino ad essere il mede-simo.

Desidero inoltre sottolineare come sia difficilmente definibile l'iden-titaÁ dei bacini: se uno sciopero interessa cinque comuni ed un altro ne in-teressa sette, tra i quali sono ricompresi i primi cinque, essi devono con-siderarsi riferiti allo stesso bacino di utenza o a due bacini diversi?

A mio avviso, se si usasse la congiunzione «e» piuttosto che la con-giunzione «o» l'emendamento sarebbe molto piuÁ rispettoso sia del dirittodegli utenti di avere i servizi sia del diritto dei lavoratori di poter sciope-rare.

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Per questo motivo, signor Presidente, benche la oppressione lasci ir-risolto il problema del bacino di utenza, voteroÁ a favore dell'emendamento1.11.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.11, presentato dal se-natore Russo Spena e da altri senatori.

Non eÁ approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.25.

PICCIONI. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

PICCIONI. Signor Presidente, noi voteremo a favore dell'emenda-mento 1.25 che abbiamo proposto assieme al Gruppo di Alleanza Nazio-nale per le seguenti motivazioni.

Il meccanismo della rarefazione oggettiva costituisce, senza dubbio, ilpunto piuÁ qualificante dell'intera normativa in esame. Tale meccanismo eÁfinalizzato ad evitare che nei servizi integrati e/o a rete si possano verifi-care continue e frequenti interruzioni per scioperi diversamente procla-mati. La garanzia di un'erogazione meno frammentata dei servizi puoÁ de-rivare dall'affermazione di una regola in base alla quale, tra l'effettua-zione di uno sciopero e la proclamazione del successivo, devono intercor-rere almeno dieci giorni indipendentemente tanto dalle motivazioni dellosciopero che dal soggetto e dal livello sindacale che lo proclama. L'obiet-tivo eÁ di avere almeno per venti giorni la garanzia di funzionamento rego-lare dei servizi. Il testo approvato dalla Camera non eÁ idoneo a garantiretale risultato, in quanto si limita ad affermare il solo principio che gli ac-cordi sui servizi minimi dovranno indicare questo meccanismo in quantocioÁ sia necessario ad evitare che sia oggettivamente compromessa la con-tinuitaÁ del servizio.

Un'affermazione del principio di rarefazione oggettiva puoÁ ritenersigiustificata in quanto rivolta all'insieme dei servizi pubblici essenzialiche ricadono nell'ambito dell'applicazione della legge n. 146 del 1990.Ma la stessa non puoÁ valere per i servizi di trasporto integrati, per i qualiregole piuÁ specifiche sono state giaÁ concordate nel patto dei trasporti del23 dicembre 1998. Nel disciplinare, occorre quindi tener conto della solu-zione adottata in tale occasione.

Trasferire in un precetto di legge quanto definito nell'accordo del 23dicembre 1998 avrebbe l'effetto di rendere vincolanti i princõÁpi ivi conte-nuti nei confronti di tutte le forme di rappresentanza sindacale, oggi nonvincolate al rispetto dell'accordo. Pertanto, eÁ necessario apportare al testoapprovato dalla Camera la sopra evidenziata modifica che richiama quantostabilito dalle parti sociali.

Infine, signor Presidente, chiediamo la verifica del numero legale sul-l'emendamento in esame. (Applausi del senatore Lauro).

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PERUZZOTTI. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

PERUZZOTTI. Signor Presidente, l'ampia e articolata esposizionedel senatore Piccioni eÁ condivisibile anche da parte del Gruppo LegaNord Forza Padania. PeroÁ, mi corre l'obbligo di fare la seguente conside-razione.

Non eÁ approvando una legge che regolamenta gli scioperi che si ri-solvono i problemi. La sinistra, che eÁ sempre stata attenta alle problema-tiche del popolo lavoratore, del popolo operaio, la sinistra, cui stavanotanto a cuore gli interessi dei lavoratori, ora elabora una legge per rego-lamentare gli scioperi. Ma il Governo di sinistra che cosa ha fatto per evi-tare che i lavoratori scioperassero? Forse andrebbero fornite delle risposteconcrete a tutte quelle categorie che protestano e creano i disservizi checonosciamo. Non eÁ eliminando o regolamentando il diritto di fare scioperoche si risolvono i problemi. Questi ultimi vanno risolti alla radice.

Allora, per quale motivo queste categorie fanno sciopero? Perche evi-dentemente una classe politica, in questo caso la sinistra che da quattroanni eÁ al Governo, non ha trovato ne la voglia, ne il coraggio, ne tanto-meno la volontaÁ politica di risolvere i problemi di tali categorie.

Allora, ancora una volta, forse eÁ opportuno far capire a tutti quegliitaliani che ci ascoltano che la sinistra, che doveva rappresentare la pana-cea di tutti i mali del nostro Paese, nella realtaÁ millanta e fa promesse chenon potraÁ mai mantenere, intervenendo addirittura con una legge propriosul diritto di sciopero, ossia quel diritto che la sinistra e il suo popoloesercitavano nella lotta contro i padroni e gli oppressori.

Basta andare indietro nel tempo e verificare come erano definiti gliscioperi negli articoli o nei manifesti pubblicati nel passato. Questa eÁ l'en-nesima riprova che la sinistra ha fallito in tutti i sensi, anche rispetto alpopolo operaio e ai lavoratori.

Signor Presidente, vorrei rilevare che se l'affare FIAT fosse statoportato a termine nel corso di uno qualunque dei Governi ai quali anchelei ha partecipato, molto probabilmente le piazze sarebbero state piene dimetalmeccanici, di casalinghe, di autonomi o di muratori, senza voler to-gliere niente a nessuno. Ora l'affare FIAT eÁ stato condotto all'ombra delGoverno D'Alema, con la sua benedizione e con quella dei sindacati. An-cora una volta, a pagare sulla propria pelle le conseguenze negative diqueste decisioni saraÁ il popolo operaio, il popolo lavoratore, tanto caroalla sinistra che, ora al Governo, lo ha ± ahimeÁ ± dimenticato.

Per tutte queste considerazioni, voteremo a favore dell'emendamento1.25. (Applausi dai Gruppi LFNP, FI e AN. Applausi ironici dal Gruppo

DS).

MULAS. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

MULAS. Signor Presidente, non siamo intervenuti per dichiarazione

di voto sui precedenti emendamenti presentati dai senatori di Rifondazione

Comunista e aventi come oggetto lo stesso argomento dell'emendamento

1.25, perche erano un po' troppo parcellari e frammentari e potevano

far supporre che fossero stati presentati per motivi ostruzionistici.

Noi invece abbiamo sostenuto che intendiamo fornire un apporto co-

struttivo per migliorare il provvedimento in esame, per cui gli emenda-

menti da noi presentati hanno esclusivamente questo fine, intendono

cioeÁ renderlo completo in modo tale che, una volta approvato, diventi

legge operante da applicare per anni.

Non siamo intervenuti prima proprio perche ci siamo riservati di

prendere la parola sull'emendamento 1.25 che, a nostro avviso, eÁ completo

e permette di fare chiarezza sulla possibilitaÁ che gli scioperi si ripetano

nello stesso bacino di utenza e per le stesse motivazioni. Condividiamo

totalmente le osservazioni espresse dal senatore Piccioni nel corso dell'il-

lustrazione dell'emendamento 1.25 per il quale, ovviamente, voteremo a

favore.

Vorremmo peroÁ invitare a riflettere sull'argomento i colleghi della

maggioranza che mi sembra non stiano seguendo con la dovuta attenzione

l'esame di tutti gli emendamenti presentati.

Pensiamo sia giusto e doveroso da parte della maggioranza difendere

un provvedimento presentato da questo Governo, ma vorremmo anche co-

noscere la sua posizione in merito ad emendamenti volti a migliorarne il

testo perche questo arricchirebbe il dibattito e permetterebbe, almeno nella

fase di votazione, un confronto che prima ci eÁ stato negato; ritengo, infatti,

che proprio questo sia l'aspetto piuÁ negativo dell'intero esame del disegno

di legge.

Il relatore e il rappresentate del Governo hanno risposto a questa ac-

cusa dicendo che i temi erano giaÁ stati affrontati nel corso della discus-

sione svoltasi alla Camera dei deputati. Io ho controllato i Resoconti della

Camera, ho letto le dichiarazioni di voto dei colleghi deputati e ho potuto

constatare che le lamentele sono state le stesse.

Se eÁ pur vero che la Camera dei deputati ha svolto audizioni, che poi,

peroÁ, non sono state prese in considerazione, eÁ anche vero che nessuno

degli emendamenti presentati dall'opposizione in quel ramo del Parla-

mento eÁ stato approvato.

Allora ritengo che, se il confronto alla Camera eÁ mancato, non c'eÁ

neppure al Senato che dovrebbe dare il suggello finale al disegno di legge

e che cioÁ sia limitativo per la stessa dignitaÁ parlamentare cui noi non vo-

gliamo venir meno.

Invito quindi tutti i colleghi a ponderare la bontaÁ dell'emendamento

in esame e, se non ad esprimere un voto favorevole, quanto meno a ren-

dere note le motivazioni per cui la maggioranza non intende farlo diven-

tare parte integrante del disegno di legge.

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 32 ±

820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richie-sta, precedentemente avanzata dal senatore Piccioni, risulta appoggiata dalprescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza medianteprocedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale. Molti senatori si muovono dai

loro banchi).

Onorevoli senatori, vi invito a stare seduti; ho giaÁ convocato la Con-ferenza dei Capigruppo, perche non mi piace affatto il comportamento cuisto assistendo, caratterizzato da assenze, movimento e mobilitaÁ, tanto piuÁche stiamo parlando di immobilitaÁ, ossia della disciplina degli scioperi.

Il Senato eÁ in numero legale.

Ripresa della discussione dei disegni di legge nn. 4539 e 4181

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.25, presentato dal se-natore Lauro e da altri senatori.

Non eÁ approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.19.

PREIONI. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

PREIONI. Signor Presidente, dichiaro il nostro voto favorevole all'e-mendamento 1.19, per pura cortesia nei confronti del presentatore, sena-tore Lauro, perche mi pare che non abbia un contenuto innovativo rispettoa quanto giaÁ previsto dal disegno di legge.

Il secondo periodo del comma 4 del testo in esame contiene le pa-role: «Nei predetti contratti o accordi collettivi devono essere in ognicaso previste» e ad esse il senatore Lauro propone di sostituire le seguenti:«I contratti collettivi di lavoro devono in ogni caso prevedere».

Mi pare che sostanzialmente non si produca un'innovazione del con-tenuto precettivo della proposta di legge; anzi, ritengo che l'emendamento1.19 avrebbe potuto anche essere dichiarato inammissibile. Tuttavia, vote-remo a favore di detto emendamento proprio per la simpatia che nutriamonei confronti del senatore Lauro, che ha presentato diversi emendamenti,

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

molto piuÁ corposi e significativi di quello in esame; voteremo, dunque, asuo favore direi quasi per solidarietaÁ.

Intendo poi fare un'altra osservazione.

PRESIDENTE. Senatore Preioni, non vorrei che dopo la simpatia siarrivasse anche all'amore!

PREIONI. Signor Presidente, ovviamente in senso politico: eÁ chiarala stima che nutriamo per il senatore Lauro.

Valutando piuÁ approfonditamente il contenuto sostanziale sia del di-segno di legge, sia dell'emendamento in esame, emerge che vi eÁ qualcosadi preoccupante: l'espressione oggetto dell'emendamento regge, infatti, unperiodo in cui si prevede che i contratti o gli accordi collettivi devonocontenere, fra l'altro, «procedure di raffreddamento». Si tratta di un'e-spressione in puro «sindacalese», che puoÁ essere compresa nella situazionecontingente dell'esame del disegno di legge sul diritto di sciopero ma che,introdotta nell'ordinamento, potrebbe divenire di difficile comprensione.

Tra i miei colleghi qualcuno con una battuta, si eÁ chiesto se con l'e-spressione «procedura di raffreddamento», tolta dal contesto in cui eÁ inse-rita, poteva forse intendersi che la polizia interviene con gli idranti.

Probabilmente il significato doveva essere diverso ma eÁ poco com-prensibile; inoltre, a mio giudizio, eÁ inopportuno che espressioni in «sin-dacalese» stretto vengano inserite in norme di legge che dovrebbero in-vece contenere termini universalmente comprensibili per chi eÁ avvezzoad usare la lingua italiana.

Sull'uso specifico del termine «raffreddamento» c'eÁ un successivoemendamento, presentato dal senatore Gubert, l'1.603, sul quale mi ri-servo di intervenire successivamente.

Dichiaro pertanto che il Gruppo della Lega Nord voteraÁ a favore del-l'emendamento 1.19.

LAURO. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

LAURO. Signor Presidente, intervenendo in dichiarazione di voto ri-sponderoÁ anche al senatore Preioni, perche vorrei che il suo Gruppo espri-messe sull'emendamento 1.19 un voto convinto e non solo di simpatia.Vorrei inoltre spiegare anche il motivo per il quale ho presentato questoemendamento e il successivo 1.20, che prevede la soppressione del terzoperiodo del comma 4 dell'articolo 1.

In un sistema occupazionale pubblico come il nostro, ripartito perprofessioni e funzioni assolutamente svincolate dai parametri di produtti-vitaÁ, con livelli occupazionali scarsamente dipendenti dall'andamento delciclo economico, con chiare connotazioni di status protetto da un regola-mento fortemente garantista, pronto a far calare lo schermo dell'immunitaÁ

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

su qualsiasi azione collettiva per quanto lesiva di interessi nazionali, nonpotevamo che cercare di migliorare questo testo.

E chiaro che nel momento in cui verraÁ respinto il primo emenda-mento, chiederemo al vostro Gruppo, senatore Preioni, di appoggiare l'e-mendamento 1.20, invitandola ad intervenire in dichiarazione di voto suquest'ultimo.

Tuttavia, signor Presidente, proprio perche vi sono lesioni dell'inte-resse nazionale, vorrei rispondere al Sottosegretario, che eÁ molto attento,che il 30 marzo 2000 presso le Commissioni riunite 1ã e 11ã sono statefatte, da un senatore di cui riveleroÁ il nome soltanto alla fine dell'inter-vento, le seguenti affermazioni.

Egli rileva innanzitutto come la responsabilitaÁ delle difficoltaÁ e deiproblemi emersi in sede di applicazione della legge n. 146 del 1990vada, in misura non trascurabile, ascritta alle colpevoli omissioni deivari soggetti preposti al funzionamento del regime sanzionatorio definitoproprio da quel provvedimento e, segnatamente, dell'INPS che ha trascu-rato in modo quasi sistematico, specie al Sud, di attivarsi per la riscos-sione delle somme dovutegli a tale titolo. Questa situazione ha formatooggetto di motivati rilievi da parte della Commissione di garanzia.

Non capisco perche in tutto questo il Governo sia assente: non cono-sce questi rilievi che non abbiamo fatto noi ma l'Authority, la quale hasottolineato l'esigenza di una piuÁ puntale attenzione dell'INPS in ordineall'effettiva applicazione delle sanzioni pecuniarie per i casi di inosser-vanza degli obblighi correlati alla proclamazione degli scioperi?

Signor Presidente, signor Ministro, signor Sottosegretario, non eÁ unnostro senatore ad aver mosso tali rilievi: si tratta del senatore Napoli Ro-berto. Ho chiesto chiarimenti al Governo anche attraverso interrogazioniparlamentari, alle quali il Governo tuttavia non si degna di rispondere,perche considera i senatori dei sudditi. Ma dobbiamo sottostare a questoGoverno D'Alema che purtroppo non eÁ stato mai votato dai cittadini ita-liani e che, abusivamente, occupa questa posizione.

A questo punto, signor Presidente, vorrei una risposta. Il GovernocontinueraÁ a tollerare le inadempienze dell'INPS rispetto a questi obbli-ghi? E se abbiamo ragione noi (e anche il collega Napoli Roberto), faraÁvalere con fermezza e senza alcuna indulgenza le responsabilitaÁ ammini-strative? EÁ una domanda che porremo.

Anche per questo motivo, naturalmente voteremo a favore dell'emen-damento 1.19. (Applausi dal Gruppo FI).

MULAS. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

MULAS. Signor Presidente, devo riconoscere che nella fase dellapredisposizione degli emendamenti non avevamo valutato la finezza el'importanza di quello in votazione, presentato dai senatori Lauro, Novie Piccioni. Indubbiamente, per un esame piuÁ completo, credo che nel re-

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

digere un provvedimento sia opportuno considerare anche l'importanzache esso viene ad assumere nel corso della discussione in Aula.

Proprio a seguito delle motivazioni teste esplicitate dal senatoreLauro, voteremo a favore della sua proposta emendativa. Chiedo inoltreai presentatori di poter aggiungere la mia firma all'emendamento in vota-zione.

PRESIDENTE. Ne prendo atto.

PERUZZOTTI. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

PERUZZOTTI. Signor Presidente, chiedo di apporre la mia firma al-l'emendamento in votazione. Data l'importanza dell'argomento, forse eÁopportuno non tanto verificare la presenza del numero legale, quanto diprocedere alla votazione per appello nominale mediante procedimentoelettronico, per verificare se quanto esposto dai colleghi del Polo, eÁ statorecepito anche dai senatori della maggioranza: purtroppo, temo che nonsaraÁ cosõÁ.

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

PRESIDENTE. Comunico che da parte del prescritto numero di sena-tori eÁ stata chiesta la votazione nominale con scrutinio simultaneo, me-diante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.19, presentato dalsenatore Lauro e da altri senatori.

IndõÁco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, me-diante procedimento elettronico.

I senatori favorevoli voteranno sõÁ; i senatori contrari voteranno no; isenatori che intendono astenersi si esprimeranno di conseguenza.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

Ripresa della discussione dei disegni di legge nn. 4539 e 4181

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.603.

CASTELLI. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

CASTELLI. Signor Presidente, credo che siamo di fronte ad un casosul quale vorrei richiamare l'attenzione di tutta l'Assemblea, perche misembra una questione assolutamente rilevante e non soltanto di carattereformale.

Si tratta di una battaglia che il sottoscritto modestamente porta avantida moltissimo tempo, tesa ad ottenere leggi chiare e comprensibili a tutti.Ebbene, qui viene usato il termine «raffreddamento»: io, cittadino italianoche giustamente sono costretto dalla Costituzione a non ignorare le leggi,devo capire cosa vogliano dire. Vado quindi a cercare la parola «raffred-damento» nel vocabolario, perche francamente non riesco a capire cosa si-gnifichi in questo contesto, e trovo (cito dal vocabolario della lingua ita-liana Garzanti): «il raffreddare, raffreddarsi, essere raffreddato»; oppure,come termine tecnico, «asportazione di calore da un motore o da una mac-china, in modo da mantenere gli organi entro limiti di temperatura che as-sicurino le migliori condizioni di funzionamento».

Siccome poi, continuando a leggere il comma a cui si riferisce l'e-mendamento, rilevo che il sindaco e il prefetto si devono adoperare perrisolvere la situazione, ne deduco che, in caso di scontro sui termini osulle modalitaÁ di sciopero, essi dovranno portare la loro auto dal mecca-nico per verificare le condizioni del sistema di raffreddamento ed even-tualmente ripristinare il relativo liquido nel radiatore.

Al di laÁ dell'ironia, vogliamo una volta per tutte ± mi rivolgo allamaggioranza ± cercare di scrivere delle leggi che siano degne del Senatodella Repubblica? EÁ presente il ministro Bassanini, che su tale questioneha condotto una battaglia che, devo dire francamente, per quello che miriguarda, ha avuto risultati deludenti.

A mio avviso se abbiamo un minimo di dignitaÁ, questo emendamentodeve essere approvato anche in considerazione del fatto che il disegno dilegge deve tornare alla Camera dei deputati anche per altre questioni,come giaÁ sappiamo. Cerchiamo dunque di adottare un linguaggio consono;io credo che su questo punto il Presidente saraÁ d'accordo con me.

Da cioÁ che ho fatto presente, si deducono poi altre cose. Evidente-mente questo comma eÁ stato scritto da un sindacalista; quindi, dispiaceconstatare che le leggi italiane non vengono redatte dagli organi preposti,eletti dal popolo, ma da altri. Si deduce anche che i sindacalisti, eviden-temente, non sanno l'italiano, non sanno nemmeno come si fa a scrivereuna legge!

Pertanto, e concludo, chiedo di approvare l'emendamento 1.603, pre-sentato dal senatore Gubert, che riporta in quest'Aula quel minimo di di-gnitaÁ, che purtroppo spesso perdiamo, come in questo caso, approvandoun disegno di legge veramente scritto male non solo nella sostanza, masoprattutto nella forma; e come sappiamo, spesso ± e cioÁ accade special-mente in politica ± la forma eÁ sostanza. (Applausi dal Gruppo LFNP).

PREIONI. Domando di parlare per dichiarazione di voto in dissensodal mio Gruppo.

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

PRESIDENTE. Ne prendo atto e le do la parola.

PREIONI. Signor Presidente, dichiaro subito che mi asterroÁ. Condi-vido pienamente quanto affermato dal senatore Castelli, peroÁ ritengo chesi potrebbe fare uno sforzo per modificare l'espressione contenuta nel di-segno di legge, o meglio per integrarla con l'indicazione di che cosa varaffreddato.

Vorrei suggerire al senatore Gubert, ma anche al relatore e al rappre-sentante del Governo, di aggiungere una qualche espressione che possaqualificare l'oggetto del «raffreddamento». Che cosa deve essere raffred-dato? Si potrebbe ad esempio usare espressioni come «procedure di raf-freddamento della tensione» oppure «della situazione conflittuale»; va co-munque indicato cioÁ che deve essere raffreddato o temperato.

Una espressione come «procedure di raffreddamento e di concilia-zione» utilizzata nel testo del disegno di legge mi sembra piuttosto mode-sta per una normativa che ha la pretesa di essere legge nazionale e di rap-presentare una pietra miliare del nostro ordinamento giuridico. Un piccolosforzo da parte del relatore e del Governo per inserire nel testo espressionipiuÁ compiute, piuÁ convincenti, a mio giudizio dovrebbe essere fatto, so-prattutto in vista di un possibile secondo passaggio alla Camera dei depu-tati per l'eventuale approvazione degli emendamenti apportati dal Senato.

Mi astengo, perche sono giaÁ convinto che la risposta del Governo edel relatore saraÁ contraria alla mia proposta. Condivido nel merito la pro-posta del senatore Gubert di sopprimere le parole «di raffreddamento e», ilche peroÁ crea un vuoto riguardo all'indicazione di procedure volte allaconciliazione, ma precedute da un'altra serie di attivitaÁ che certamente de-vono temperare e moderare gli animi, avuto riguardo all'atteggiamentoche i protagonisti della contrattazione possono avere nella fase precedentela conciliazione. Tuttavia, di fronte all'atteggiamento giaÁ manifestato dalGoverno di repulsione nei confronti di ogni proposta modificativa, miasterroÁ.

LAURO. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

LAURO. Signor Presidente, noi voteremo a favore della richiestaavanzata dal senatore Gubert, perche la riteniamo condivisibile. D'altraparte, se la norma diventa «Nei predetti contratti o accordi collettivi de-vono essere in ogni caso previste procedure di conciliazione», evitandole parole «di raffreddamento e», non cambia assolutamente nulla. PoicheÂtra l'altro la legge viene letta e applicata da altri, non vorremmo che tale«raffreddamento» venisse interpretato da qualcuno come possibilitaÁ di«freddare» o di raffreddare qualcun altro.

Riteniamo completamente inutile l'espressione. Il Sottosegretario diceche potrebbe rimanere nel testo, ma ci dovrebbe spiegare cosa significa

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«raffreddamento», dopodiche bisogneraÁ inserire nel vocabolario italianoquesto nuovo significato.

Se dobbiamo fare leggi chiare, alla portata di tutti, dobbiamo evitaretermini del tutto illogici, inopportuni, che creano soltanto imbarazzo in chilegge la norma.

Per questo motivo, il nostro Gruppo voteraÁ a favore di tale emenda-mento, al quale vorrei apporre la mia firma, se il presentatore lo consente.

PERUZZOTTI. Domando di parlare per dichiarazione di voto in dis-senso dal mio Gruppo.

PRESIDENTE. Ne prendo atto e le do la parola.

PERUZZOTTI. Signor Presidente, dichiaro la mia astensione su que-sto emendamento.

Un po' come avveniva in certi libri scritti da Guareschi o nei filmdiretti magistralmente da certi registi, ora italiani, ora francesi, sulle vi-cende politico-clericali tra Don Camillo e l'onorevole Peppone, in cuiqualche volta si parlava di distensione, di avvicinarsi alla pace, dove«L'UnitaÁ» diventava «unita», con dietro il la parola «patria» per cui si ca-muffava il giornale del partito, mi sembra che con la «blindatura» di undisegno di legge, nella fattispecie di questo paragrafo, ci si trovi davantiad un maldestro tentativo di minimizzare e di camuffare delle cose cheinvece devono essere dette con altre parole.

Il termine «raffreddare» eÁ indubbiamente inadeguato, percioÁ, signorPresidente, mi sembra opportuno astenermi dal voto. Questo non per uncontrasto con il senatore Gubert che ha fatto rilevare tale incongruenza,ma proprio perche ritengo che chi ha elaborato questo disegno di legge± e nella fattispecie mi pare si intraveda la longa manus dei sindacati ±dovrebbe tornare a frequentare la scuola primaria, per capire che in unprovvedimento siffatto di «raffreddamento» non si deve parlare.

PRESIDENTE. Metto i voti l'emendamento 1.603, presentato dai se-natori Gubert e Lauro.

Non eÁ approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.1.

PREIONI. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

PREIONI. Signor Presidente, riteniamo che l'emendamento sia degnodi approvazione. In questo caso, la proposta dei tre senatori di Rifonda-zione Comunista ci sembra nel merito ragionevole e coerente con il prin-cipio di tutela della volontaÁ di giungere ad accordi. Infatti, nell'emenda-

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mento si dice che tali procedure ± e ci si riferisce a quelle di raffredda-mento e di conciliazione, ormai ± vanno esperite entro quindici giorni apartire dalla richiesta di una delle parti.

A me pare che sia opportuno stabilire un termine entro il quale ob-bligare una delle parti in causa ad aderire alla richiesta di aprire un tavolodi confronto con la controparte. L'impressione, infatti, eÁ che molte voltevengano adottati dei tatticismi nell'allungare i tempi dell'apertura dei ta-voli di trattative, che danneggiano sia i lavoratori, sia i cittadini utenti deiservizi svolti da questi stessi lavoratori. Quindi, eÁ certamente nell'interessedi tutti fissare dei rigidi termini entro i quali mettere a confronto diretta-mente le parti contendenti.

La proposta contenuta nell'emendamento 1.1 di stabilire un terminedi quindici giorni ci pare ragionevole e accettabile. Auspichiamo alloraanche da parte di senatori di altri Gruppi del Senato una convergenza divoto favorevole su questo emendamento.

Si potrebbe forse ragionare, piuttosto, sulla congruitaÁ del termine diquindici giorni rispetto alla complessitaÁ dell'istruzione delle proceduredi confronto. In questo caso, l'esperienza dei sindacalisti dovrebbe venirein soccorso alla nostra minore esperienza. In questo momento e in questasede potrebbero essere gli stessi esperti sindacali a proporre eventuali ter-mini diversi da quello di quindici giorni indicato dai senatori RussoSpena, CoÁ e Crippa.

Sulla proposta che ho avanzato di esaminare un'eventuale diversascadenza gradirei conoscere, prima di passare alla votazione definitiva del-l'emendamento 1.1, l'opinione del relatore e del rappresentante del Go-verno.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.1, presentato dal sena-tore Russo Spena e da altri senatori.

Non eÁ approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.20.

LAURO. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

LAURO. Signor Presidente, sarei disposto a ritirare l'emendamento1.20 qualora il Governo accettasse un ordine del giorno con il quale si im-pegna a trasmettere ± solo per conoscenza ± alle Camere una relazionesull'effettiva applicazione delle sanzioni pecuniarie applicate dall'INPScon riferimento agli scioperi.

PRESIDENTE. Il rappresentante del Governo accoglie la propostadel senatore Lauro?

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CANANZI, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei

ministri. Signor Presidente, il Governo faraÁ conoscere con maggior preci-sione gli elementi relativi alla problematica sollevata dal senatore Lauro.Vorrei comunque far presente che, in base alla legge n. 146 del 1990, lesanzioni pecuniarie, che l'INPS deve applicare ± come lei ha giustamentericordato ±, sono sottoposte all'esame della Commissione di garanzia, laquale si eÁ lamentata di quanto evidenziato dal senatore Lauro. Conseguen-temente, o l'INPS si adegua alle richieste della Commissione di garanziaoppure si assume le responsabilitaÁ di natura contabile rilevate dalla Cortedei conti.

Il Governo, nella sua azione di vigilanza, le faraÁ comunque avere larelazione da lei richiesta, contenente anche l'indicazione dei punti piuÁ sa-lienti rispetto all'applicazione della legge n. 146.

MULAS. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

MULAS. Signor Presidente, se non sbaglio, il senatore Lauro pro-pone di trasformare l'emendamento 1.20 in un ordine del giorno che im-pegna il Governo a presentare una relazione. Poiche mi sembra che il rap-presentate del Governo abbia espresso parere positivo su tale ordine delgiorno, se il senatore Lauro eÁ d'accordo, vorremmo aggiungere la nostrafirma a tale ordine del giorno.

LAURO. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

LAURO. Signor Presidente, prendo atto della risposta positiva delGoverno e ritiro l'emendamento 1.20 per trasformarlo in un ordine delgiorno il cui testo mi riservo di consegnare, quanto prima, alla Presidenza.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.27.

MULAS. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

MULAS. Signor Presidente, richiamo l'attenzione sull'emendamento1.27, che tratta un argomento sul quale si dovraÁ successivamente ritornarepiuÁ volte. Tale argomento consiste nella valutazione esatta della validitaÁdei sindacati non firmatari di accordi o di contratti collettivi. EÁ pur veroche talvolta i sindacati non vogliono firmare gli accordi per spontanea vo-lontaÁ. In questo caso sorge, indubbiamente, il dubbio se essi debbano es-sere convocati all'atto del confronto.

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Tuttavia, spesso numerosi sindacati sono esclusi dalla stipula di con-tratti o di accordi solo perche hanno una valenza provinciale o regionale enon hanno le possibilitaÁ economiche per firmare i contratti o gli accordi.

Approvare un provvedimento che regolamenta gli scioperi che, inmolti casi, sono stati proclamati proprio dai sindacati minori e vederepoi escludere questi stessi sindacati dal confronto, a nostro parere peggiorala normativa attualmente in vigore.

L'approvazione di un dettato normativo di questo genere potrebbe de-terminare nei sindacati che si sentono esclusi reazioni negative che tal-volta potrebbero portare persino alla proclamazione di ulteriori forme dilotta.

A mio giudizio, eÁ necessario un atto di buona volontaÁ da parte ditutti. Credo che, nel momento in cui bisogna assumere determinate deci-sioni, sia opportuno convocare anche i sindacati non firmatari degli ac-cordi.

Noi quindi invitiamo i colleghi a votare a favore di questo emenda-mento, in modo tale da far sõÁ che questi sindacati non si sentano esclusi,penalizzati. (Applausi del senatore Lauro).

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.27, presentato dal se-natore Mulas e da altri senatori.

Non eÁ approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.604.

PERUZZOTTI. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

PERUZZOTTI. Signor Presidente, intervengo brevemente per dichia-rare il nostro voto favorevole su quest'emendamento e anche per antici-pare una dichiarazione di voto favorevole all'emendamento successivo,l'1.605, firmato dagli esponenti della SuÈdtiroler Volkspartei e della Union

Valdotaine.

Tutti sanno che i prefetti non ci sono mai stati molto simpatici e co-munque forse eÁ opportuno investire del potere di mediazione soprattutto ilpresidente della provincia; il nostro emendamento va appunto in tal senso.

Poiche l'emendamento 1.605, sia pure per motivi diversi e facendoriferimento alle province autonome di Trento e Bolzano, egualmente pre-vede che le trattative debbano essere svolte presso il palazzo della provin-cia e con la presenza del presidente della stessa, annunciamo fin d'ora ilnostro voto favorevole anche su di esso.

LAURO. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

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LAURO. Signor Presidente, penso che l'emendamento 1.604 del se-natore Peruzzotti sia condivisibile e pertanto noi voteremo a favore, per-cheÂ, nell'ambito del principio di sussidiarietaÁ, il cittadino, l'utente ochiunque abbia dei problemi deve rivolgersi in primo luogo al comune,poi alla provincia e quindi, alla regione. In effetti, in questo modo, quandoanziche alla provincia si deve indirizzare alla prefettura, eÁ come se si ri-volgesse allo Stato, per cui la provincia e la regione vengono scavalcate.

Allora, se il principio di sussidiarietaÁ esiste, va interpretato cosõÁ comeproposto dalla ComunitaÁ europea: non possiamo creare un principio disussidiarietaÁ valido soltanto per l'Italia. D'altra parte, quando non ci si ac-cordoÁ a tale riguardo nella Commissione bicamerale per le riforme istitu-zionali, fummo costretti ad uscirne.

Quindi, quello che puoÁ sembrare in questo momento un problema se-condario, quello del principio di sussidiarietaÁ, eÁ invece un problema im-portante. Per questo motivo il Gruppo di Forza Italia voteraÁ a favore del-l'emendamento 1.604.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.604, presentato dalsenatore Peruzzotti.

Non eÁ approvato.

Do lettura dell'ordine del giorno sostitutivo dell'emendamento 1.20:

«Il Senato,

impegna il Governo a predisporre una relazione al Parlamento sul-l'effettiva applicazione delle sanzioni pecuniarie da parte dell'INPS per icasi di inosservanza degli obblighi correlati alla programmazione degliscioperi».

9.4539.310 (giaÁ em. 1.20) Lauro, Novi, Piccioni, Mulas

Il Governo si eÁ dichiarato d'accordo, se non erro.

CANANZI, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio deiministri. SõÁ, signor Presidente.

PRESIDENTE. Anche il relatore?

PELELLA, relatore. Personalmente mi rimetto all'Aula, signor Presi-dente, perche queste sono delle surrettizie, ennesime forme di attacco alleorganizzazioni sindacali. (Repliche del senatore Lauro). Certo che eÁ cosõÁ!

PRESIDENTE. EÁ meglio che il Parlamento sappia, senatore Pelella.

Comunque, poiche il Governo ha accolto l'ordine del giorno e il re-latore si eÁ rimesso all'Aula, l'ordine del giorno n. 310 non saraÁ posto invotazione.

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Metto ai voti l'emendamento 1.605, presentato dal senatore Pinggerae da altri senatori.

Non eÁ approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.606.

GUBERT. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

GUBERT. Signor Presidente, come ho avuto occasione di dire insede di illustrazione degli emendamenti, l'attuale testo prevede due livellidi rilevanza dello sciopero: il livello locale e quello nazionale; presu-mendo che il livello locale arrivi sino a quello provinciale, viene total-mente trascurato il rilievo regionale che questo emendamento tende a ri-conoscere come rilevante.

Inoltre, accogliendo anche una preoccupazione espressa dai colleghidi Rifondazione Comunista, i quali non vedono positivamente un inter-vento diretto del responsabile dei servizi (o dei disservizi) pubblici nellaprocedura di conciliazione, si prevede un'AutoritaÁ terza che in questocaso sarebbe la prefettura (anche se poi terza del tutto non eÁ); l'emenda-mento 1.606 assegna la responsabilitaÁ di attivare il tentativo di concilia-zione a livello regionale alla prefettura del capoluogo di regione, che rap-presenta il Governo.

Desidero esprimere apprezzamento per questo tipo di sensibilitaÁ ri-spetto alle procedure negoziali, che prevede il non intervento diretto dichi eÁ parte in conflitto; ad esempio, per il livello locale si prevede cheil Comune possa essere luogo di conciliazione solo se non eÁ parte incausa.

Peraltro, tale procedura di cautela non si applica per il livello nazio-nale. Infatti, mentre per tutti gli scioperi nei quali sono in gioco servizi dilivello comunale o comunque locale si ricorre ad un'autoritaÁ che non con-corra tra le parti in conflitto, per gli scioperi di livello «sovralocale» sirimanda direttamente all'autoritaÁ politica, in questo caso al Ministerodel lavoro e della previdenza sociale.

Mi auguro quindi che, nella constatazione di questa asimmetria neirapporti tra poteri pubblici e procedure di conciliazione tra i diversi livelli,almeno questo tipo di modifica possa essere introdotta.

Infine, devo lamentare, signor Presidente, il fatto che il relatore e ilGoverno, sbrigativamente, non si sono neppure degnati di fornire un mi-nimo di risposta alle valutazioni espresse. Ritengo infatti che, se un dise-gno di legge viene approvato senza che ci si periti di dare neppure unaminima giustificazione di una posizione negativa sugli emendamenti en-trando nel merito, non ci si possa poi lamentare se i senatori si sentonopresi un po' in giro e sottovalutati. Credo che, al di laÁ del dovere o

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

meno di essere presenti, vi sia il dovere politico di manifestare rispetto neiconfronti di tutti i colleghi che siedono in quest'Aula.

PREIONI. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

PREIONI. Signor Presidente, non vedo il relatore in Aula e non ca-pisco bene neppure quale sia il rappresentante del Governo al quale fareriferimento; comunque...

PRESIDENTE. Senatore Preioni, uno dei relatori siede al banco delleCommissioni, vuole forse che siano presenti entrambi?

PREIONI. Signor Presidente, stavo sollevando una questione di con-tinuitaÁ rispetto agli interventi precedenti, anche se eÁ vero che vi sono re-latori bravissimi...

PRESIDENTE. La continuitaÁ eÁ ideale, non fisica.

PREIONI. Il Gruppo Lega Forza Nord Padania eÁ decisamente contra-rio all'emendamento 1.606, presentato dal senatore Gubert, che eÁ stato for-mulato in questo senso: il collega propone di stabilire che: «se lo scioperoha rilievo regionale» tutta la procedura di pubblicizzazione deve avvenire«presso la prefettura del capoluogo regionale».

Noi siamo decisamente contrari, innanzi tutto perche con questa pro-posta di carattere generale si fa riferimento all'organo statale della prefet-tura piuttosto che alle amministrazioni territoriali locali, ad esempio al-l'ente provincia, anche se, per la veritaÁ, bisognerebbe prima accertare sequest'ultimo eÁ in grado, in tempi brevi, di dotarsi di strutture rappresenta-tive delle diverse forme di esternazione degli interessi con la stessa orga-nizzazione dello Stato. Comunque, si tratta di una questione a parte.

Comunque, la proposta del senatore Gubert di attribuire questa parti-colare competenza alla prefettura del capoluogo regionale potraÁ forseavere senso nella sua regione di provenienza (che consta soltanto di dueprovince e di poche centinaia di migliaia di abitanti), ma certo non hasenso in regioni molto popolose, quali ad esempio la Lombardia o il Pie-monte, dove sono presenti molte province. Infatti, con una previsione diquesto genere, che fa riferimento esclusivamente alla cittaÁ capoluogo,per quanto popolosa essa possa essere, si crea certamente una non com-pleta e non precisa rappresentazione di tutti gli interessi che regioni vastee popolose possono avere. Si pensi, ad esempio, quale possa essere la co-noscenza da parte della prefettura della cittaÁ di Torino, capoluogo dellaregione (strutturata specificamente per la provincia di Torino), dei pro-blemi che riguardano Domodossola, che eÁ la provincia piuÁ orientale delPiemonte e che appartiene ad un'altra area geografica, economica e so-ciale, ben diversa da quella del capoluogo regionale.

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Se dovesse malauguratamente essere approvato un emendamento diquesto genere, si avrebbe uno sbilanciamento, uno squilibrio della cono-scenza degli effetti e delle tensioni che possono essere causati a seguitodi manifestazioni di sciopero nelle diverse aree della stessa regione, conil rischio che potrebbero essere privilegiati gli interessi della cittaÁ capo-luogo e della provincia nella quale ha sede il capoluogo e invece esclusidalla conoscenza tutti i fatti e le vicende che riguardano le altre province.In questo caso, il prefetto della cittaÁ sede del capoluogo non avrebbe cer-tamente la capacitaÁ di rappresentare anche le altre prefetture delle pro-vince della stessa regione.

Quindi, non si vede quale forma di coordinamento potrebbe esserci,se non modificando delle regole di carattere generale che presiedono al-l'organizzazione dello Stato e al decentramento della pubblica amministra-zione.

Noi riteniamo che l'emendamento 1.606 debba essere semplicementerespinto, perche non eÁ opportuno che nella nostra legislazione abbia in-gresso il principio che il prefetto del capoluogo regionale, almeno a questieffetti, possa rappresentare l'intera regione o possa essere la sede presso laquale far svolgere delle concertazioni che riguardano l'intera regione e an-che le province periferiche. Questo a maggior ragione nel momento in cuida piuÁ parti si propone di attribuire all'ente provincia delle particolariautonomie che facciano sõÁ che possa essere distaccata l'organizzazione pe-riferica dello Stato, che passa attraverso le prefetture, dall'organizzazionee dall'amministrazione politico-territoriale degli enti locali.

Quindi, una proposta come quella avanzata dal senatore Gubert, chepure solitamente eÁ molto sensibile alle questioni relative alle amministra-zioni locali, eÁ in controtendenza rispetto alla direzione che lo stesso sena-tore Gubert piuÁ volte mostra di seguire.

Francamente, a titolo personale, mi meraviglia il fatto che il collegaGubert, che stimo molto, abbia presentato un emendamento che indica laprefettura del capoluogo regionale come organo di rappresentanza pressocui devono essere svolte funzioni di cosõÁ grande rilievo. Non sapreiperoÁ neanche quale soggetto alternativo proporre.

Problemi non sussistono in ordine all'indicazione della sede fisica delluogo di incontro, ma certamente la partecipazione dei presidenti delleprovince, in aggiunta a quella dei rappresentanti dello Stato, dovrebbe es-sere obbligatoria in sede di contrattazione o di manifestazione della vo-lontaÁ delle parti contrapposte (sindacali, padronali o della pubblica ammi-nistrazione) alle quali viene affidato loro il compito di svolgere funzionidi composizione dei dissidi.

Per questi motivi, voteremo contro l'emendamento 1.606.

TIRELLI. Domando di parlare per dichiarazione di voto in dissensodal mio Gruppo.

PRESIDENTE. Ne prendo atto e le do la parola.

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

TIRELLI. Signor Presidente, non posso partecipare al voto su questoemendamento per un semplice motivo giaÁ espresso dal senatore Castelli.Infatti, una legge dovrebbe avere una propria logicitaÁ, una coerenza in-terna che permetta di legare i vari passaggi.

Non riesco a capire la logica dell'emendamento 1.606, inserito nelcontesto dell'articolo 1, quando affida alla prefettura la competenza dicui al terzo periodo del comma 4. Infatti, non eÁ possibile che in caso disciopero a livello comunale si faccia riferimento al comune mentre nel-l'ambito di scioperi a livello regionale ci si riferisca al prefetto. Se si af-fida la transazione o una certa intermediazione a chi eÁ eletto dai cittadini,come il sindaco nel caso riportato dall'articolo 1, non eÁ comprensibile ilmotivo per cui si debba far riferimento a chi eÁ nominato dallo Statoquando le competenze riguardano un livello diverso.

Se si vuole applicare concretamente il principio di sussidiarietaÁ, comesbandierato in questi ultimi tempi di campagna elettorale, eÁ evidente chela competenza della concertazione o della trattativa debba essere affidataal sindaco per quanto riguarda i servizi comunali, al presidente della pro-vincia per quanto riguarda i servizi provinciali e al presidente della re-gione in ordine ai servizi di rilevanza regionale.

Ci sembra, quindi, che l'emendamento 1.606 non abbia alcuna coe-renza con l'intero contesto del disegno di legge e ci dispiace che proprioil senatore Gubert, rappresentante di una regione a statuto speciale chegode di diritti non riconosciuti ad altre regioni, come la Lombardia, siastato colto ± ritengo in buona fede ± da questo furore centralista e abbiaaffidato tali competenze al prefetto.

Per questi motivi, non ritengo opportuno partecipare alla votazionesull'emendamento 1.606, in quanto la norma che ne scaturirebbe sarebbetotalmente priva di coerenza.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.606, presentato dalsenatore Gubert.

Non eÁ approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.28.

MULAS. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

MULAS. Signor Presidente, devo ammettere sinceramente che l'e-mendamento in esame non rientra tra le nostre proposte portanti e sicura-mente non lo posso definire di serie A; comunque, ha una sua validitaÁ per-che riguarda la sede in cui dovrebbe svolgersi il tentativo preventivo diconciliazione.

A tal proposito, il disegno di legge in esame fa riferimento alla«competente struttura del Ministero del lavoro e della previdenza sociale».

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

Devo onestamente riconoscere di non essere perfettamente informato suquali siano le «competenti strutture» di cui dispone tale Ministero, mami sembra difficile ritenere che abbia strutture idonee per trattare i pro-blemi riguardanti, ad esempio, i trasporti, l'artigianato o altri settori spe-cifici, che possono costituire motivi di sciopero.

Con estrema tranquillitaÁ, abbiamo pertanto proposto che tali tentatividi conciliazione avvengano presso i Ministeri competenti per i singoli set-tori, semplificando in tal modo le procedure ed evitando che si tratti unargomento in un Ministero che non disponga di una struttura competente;cioÁ potrebbe costituire un motivo di ritardo nella promozione del tentativodi conciliazione e potrebbe portare ad un allungamento dei tempi del ten-tativo stesso.

Anche se in un primo momento ho avuto la tentazione di ritirare l'e-mendamento 1.28, successivamente ho deciso di rimetterlo alla considera-zione di tutti i parlamentari, affinche valutino se tale emendamento, che ±ripeto ± non ha validitaÁ pregnante, sia idoneo ad apportare una semplifi-cazione, un chiarimento e un miglioramento del testo di legge, dei qualisicuramente esso necessita sia in questo che in altri punti.

PICCIONI. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

PICCIONI. Signor Presidente, dichiaro il voto favorevole all'emenda-mento 1.28.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.28, presentato dal se-natore Mulas e da altri senatori.

Non eÁ approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.24.

LAURO. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

LAURO. Signor Presidente, con il suo permesso, per accelerare i la-vori, desidero dichiarare in un unico intervento il mio voto favorevole siaall'emendamento 1.24 che al successivo emendamento 1.21.

PRESIDENTE. Senatore Lauro, l'accelerazione dei lavori eÁ l'auspi-cio di tutti.

LAURO. Signor Presidente, gli emendamenti citati sono volti ad evi-tare che le procedure di raffreddamento e di conciliazione formino oggettodi provvisoria regolamentazione da parte della commissione di garanzia ea fare in modo che siano rimesse esclusivamente alle parti stipulanti.

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

La questione nasce dal fatto che alla commissione di garanzia dell'at-tuazione della legge eÁ assegnata un'essenziale funzione d'impulso rispettoall'azione negoziale delle parti collettive e di conseguenza ad essa eÁ attri-buita anche una competenza in materia di regolamentazione delle singolemanifestazioni del conflitto.

La commissione eÁ configurata come public Authority, come un'auto-ritaÁ amministrativa indipendente, dotata di un potere ordinario di valuta-zione del corretto esercizio dello sciopero e di un potere suppletivo di pro-posta, idoneo ad ovviare all'inerzia delle parti nell'individuazione delleprestazioni indispensabili. EÁ anche vero che i suoi atti sono, purtroppo,privi di efficacia, tanto da indurre autorevole dottrina ad attribuirle com-petenze sul nulla, nonostante l'importanza formale ad essa tributata.

Signor Presidente, siccome non vorremmo trovarci di fronte ad unalegge annuncio, incapace di influire a fondo sugli standard comportamen-tali, auspichiamo l'approvazione degli emendamenti 1.24 e 1.21.

Giova anche sottolineare che la Commissione di garanzia, se non al-tro, eÁ dotata di un'elevata capacitaÁ di persuasione morale, tanto che le al-tre parti della procedura di regolazione non possono prescindere ne dalleproposte neÂ, tanto meno, dalle valutazioni per cui si effettua.

Dobbiamo registrare un elemento, sul quale forse molti colleghi nonsaranno d'accordo: purtroppo, talvolta la mancanza di un'assoluta indipen-denza nei confronti delle sfere politiche ± in cioÁ condividiamo le afferma-zioni degli esponenti di Rifondazione Comunista ± non ha permesso dirafforzare sul campo la legittimazione di un organo autorevole e credibiledi attuazione della legge, per cui certe volte si sono avute anticipazionirispetto alle norme.

Tanto eÁ vero che nel processo di formazione delle regole di disciplinadel conflitto molti sono stati i ruoli improvvisati che non risultavano dalcopione della legge e che coraggiosamente sono stati interpretati da que-st'organo di garanzia in qualitaÁ di promotore degli accordi. EÁ vero che eÁandato al di laÁ della legge ± condividiamo quanto ha affermato Rifonda-zione Comunista ±, ma in alcuni casi cioÁ eÁ stato necessario per evitare agliutenti danni ancora maggiori.

Per questi motivi riteniamo che le proposte della commissione di ga-ranzia siano ancora al centro del sistema di produzione dei comandi a sca-pito della stessa regolamentazione collettiva. Riteniamo quindi che alcunequestioni debbano essere lasciate alle parti e proponiamo percioÁ l'approva-zione degli emendamenti 1.24 e 1.21.

Annunzio pertanto, formalmente, il voto favorevole del Gruppo ForzaItalia sui due emendamenti citati.

CASTELLI. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

CASTELLI. Signor Presidente, voteremo a favore dell'emendamento1.24. Ne approfitto per richiamare nuovamente la maggioranza sulla que-

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

stione dei termini assolutamente non corretti che vengono introdotti nelleleggi.

Non riesco a comprendere l'atteggiamento della maggioranza. EÁ statodetto che la legge doveva essere approvata rapidamente per sventare degliscioperi, piuÁ o meno selvaggi, che si sarebbero effettuati prima delle ele-zioni. Addirittura si paventava che queste astensioni dal lavoro potesseroin qualche modo inficiare la regolaritaÁ stessa delle elezioni, impedendo amolti elettori, specie quelli che devono spostarsi per raggiungere i propricollegi elettorali, di esercitare regolarmente il loro diritto costituzionale.

Per consentire cioÁ, sappiamo che occorre comunque modificare lalegge, perche essa non contiene la disposizione che stabilisce l'entratain vigore il giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale:resta quindi fermo il termine ordinario dei quindici giorni.

Quindi, evidentemente, la legge va modificata, e dovraÁ tornare allaCamera dei deputati per la definitiva approvazione. Non vale allora la mo-tivazione, troppo spesso addotta dalla maggioranza, secondo la quale gliemendamenti presentati dall'opposizione non vengono presi in esameper motivi di urgenza che impongono di evitare la navette. Se l'intendi-mento eÁ quello virtuoso di far entrare in vigore la legge il piuÁ rapidamentepossibile, ripeto, questa motivazione evidentemente non vale.

Ritengo, che evitare termini assolutamente scorretti non sia una que-stione ne di maggioranza ne di opposizione, ma semplicemente di dignitaÁdel Parlamento. Ricordo anche che esiste un Servizio del drafting; dunquedovrebbero essere gli uffici ad intervenire per evitare infortuni di questotipo.

La maggioranza si blinda, invece, anche su questioni di buon senso,ma non vuole neppure fare ammenda su questi piccoli infortuni e rime-diare.

Mi sembra di capire che non eÁ vero che si vuole tornare alla Cameraper fare in modo che la legge entri in vigore immediatamente, proponendoil necessario emendamento. Non interessa evitare i disagi agli italiani, in-teressa soltanto, in vista della consultazione elettorale, presentarsi di fronteall'opinione pubblica con una legge, che per il momento non si puoÁ appli-care (ma questo non verraÁ detto agli italiani) e che serve soltanto comebiglietto da visita, anche in questo caso, ipocrita.

Vorrei soffermarmi sull'ipocrisia di questa maggioranza, riconside-rando gli emendamenti che sono stati bocciati che prevedevano che il ri-corso non fosse rivolto alla prefettura ma al presidente della provincia e alpresidente della regione.

Ebbene, ricordo che questa maggioranza eÁ tale anche percheÂ, durantela campagna elettorale del 1996, ha promesso agli italiani, che avrebbe in-trodotto il federalismo in Italia: siete talmente federalisti da ricorrere alprefetto, la figura sicuramente piuÁ centralista fra quelle istituzionali oggipreviste dal nostro ordinamento.

Ricordo che molti prefetti in questo momento ± oltre a tutto ± stannofacendo politica contro di noi. Anche in questo caso teniamo a stigmatiz-

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

zare un'ipocrisia della maggioranza, che dice una cosa e poi fa esatta-mente il contrario.

Credo ci sia ancora la possibilitaÁ di rimediare all'infortunio determi-nato dal termine «raffreddamento», votando a favore di questo emenda-mento: cosa che faremo. (Applausi dal Gruppo FI).

MULAS. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

MULAS. Signor Presidente, sul termine «raffreddamento» eÁ statafatta un'ampia disquisizione dal senatore Castelli. Anch'io avevo chiestodi intervenire al riguardo; poi, peroÁ, per accelerare i lavori non ho insi-stito. Il Presidente in realtaÁ non aveva visto che avevo alzato la manoper chiedere la parola.

Intervengo adesso semplicemente per dire che nella mia esperienzamedica il termine si usa per le cosiddette «malattie da raffreddamento»;quindi eÁ un termine che viene usato in senso negativo. Oppure quandoci si riferisce a interventi in crioterapia. A me, quindi, evoca una malattiao la crioterapia.

Usato in un provvedimento come questo, dove si parla di regolamen-tazione degli scioperi, penso che quel termine possa appesantire la legge edeterminare momenti di confusione.

PercioÁ dichiaro il mio voto favorevole e chiedo per questo emenda-mento la votazione per appello nominale con scrutinio simultaneo me-diante procedimento elettronico.

PRESIDENTE. Senatore Mulas, in medicina puoÁ aver ragione. Tutta-via potrei chiedere un intervento del senatore Elia per dire che «raffredda-mento», in diritto costituzionale, si riferisce anche al ruolo esercitato dallaseconda Camera: cosiddetta «Camera di raffreddamento». (Applausi dai

Gruppi PPI, DS, Misto-Com, Verdi e Misto-DU). Non facciamo i Puotiall'interno dell'Aula: probabilmente avrebbe rinunciato all'emendamentolo stesso Basilio Puoti.

PETRUCCIOLI. Questa Camera sta diventando, piuttosto, di «riscal-damento»!

PRESIDENTE. Come no. Qualche volta capita anche questo. Invitodunque il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazionecon scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Mulas, risulta appoggiatadal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta non risulta appoggiata).

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 51 ±

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Metto ai voti l'emendamento 1.24, presentato dal senatore Lauro e daaltri senatori.

Non eÁ approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.21, presentato dal senatore Lauro e daaltri senatori.

Non eÁ approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.607.

GUBERT. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

GUBERT. Signor Presidente, innanzitutto vorrei farle notare che ilquorum poc'anzi eÁ mancato perche c'era una tessera doppia e non percheÂnon fosse stato raggiunto.

PRESIDENTE. No: non si eÁ trattato di una tessera doppia; bisognaessere meno avari.

GUBERT. Inoltre, signor Presidente, volevo fare una brevissima re-plica ai commenti fatti da esponenti della Lega Nord sul mio precedenteemendamento, l'1.606.

Capisco che il desiderio puoÁ essere ben maggiore rispetto a quantoriportato nell'emendamento; peraltro, che lasciando il testo cosõÁ com'eÁ,per tutti i conflitti di rilievo sovraprovinciale bisogneraÁ recarsi al Mini-stero, a Roma: sarebbe stato piuÁ facile recarsi in prefettura a Milano.

Con riferimento all'emendamento in votazione, mi sembra che l'at-tuale testo confermi la natura autoritaria della legge.

Le parti sociali stipulano contratti collettivi di lavoro; una di esse, nelcaso di servizio pubblico, eÁ l'ente pubblico (lo Stato, la regione o chi al-tro). I contratti collettivi individuano le norme di garanzia degli utenti, conl'approvazione dell'ente pubblico che eÁ responsabile della fornitura deiservizi agli utenti; l'articolo 1 puoÁ dare alla commissione di garanzia ilpotere di derogare a queste norme, cioeÁ un potere maggiore di quelloche eÁ dato allo stesso Stato che sottoscrive gli accordi con le organizza-zioni sindacali.

Se questo non eÁ autoritarismo, signor Presidente, non so cosa sia l'au-toritarismo: si daÁ ad un organismo tecnico il potere di derogare ad un ac-cordo sottoscritto dai legali rappresentanti dello Stato, degli enti locali odelle regioni.

Credo che sia veramente sbagliato; l'emendamento da me propostotende a limitare la possibilitaÁ di deroga attribuita alla commissione e spero

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 52 ±

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che il Governo o il relatore spendano una parola almeno su qualche emen-

damento.

PRESIDENTE. Il senatore Pelella eÁ un risparmiatore.

PREIONI. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

PREIONI. Signor Presidente, dichiaro il voto favorevole del Gruppo

della Lega Nord all'emendamento 1.607, presentato dal senatore Gubert,

su cui non faccio commenti perche si commenta da seÂ.

Vorrei approfittare dell'occasione per fare alcune considerazioni, si-

gnor Presidente. Nella vita certamente ci si deve sempre rassegnare a

qualche cosa: prendiamo atto che con le deliberazioni precedenti eÁ entrato

nel linguaggio della nostra legislazione il concetto di «procedura di raf-

freddamento». Tutto sommato, la discussione eÁ stata opportuna: almeno

quando si andraÁ ad interpretare la norma in fase di applicazione risulteraÁ

qualcosa nei lavori preparatori. Il suo intervento di prima, con la spiega-

zione che il concetto di procedura di raffreddamento ha un precedente an-

che nel linguaggio giuridico e non soltanto in quello sindacale, nel sinda-

calese stretto, eÁ opportuno, perche consentiraÁ di capire che cosa si intende

con tale espressione.

In senso lato, essa appare in collegamento con la fase preliminare o

comunque con l'inizio del cammino verso la composizione di un poten-

ziale dissidio, e sotto questo profilo il significato eÁ chiaro. Sarebbe stata

peroÁ francamente opportuna una maggiore analisi che individuasse le pro-

cedure alle quali fare ricorso per il «raffreddamento»; da questo punto di

vista, l'espressione rimane ancora vaga e indeterminata.

Spero che nel prosieguo della discussione di questo disegno di legge

vi saraÁ nuovamente occasione per ritornare sul concetto di «procedura di

raffreddamento», per dare agli interpreti delle nostre leggi elementi di si-

cura comprensione.

In ogni caso, per quanto riguarda l'emendamento 1.607 il nostro voto

saraÁ favorevole.

PERUZZOTTI. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

PERUZZOTTI. Signor Presidente, chiediamo la verifica del numero

legale.

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 53 ±

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Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richie-sta, testeÁ avanzata dal senatore Peruzzotti, risulta appoggiata dal prescrittonumero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza medianteprocedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale).

Il Senato eÁ in numero legale.

Ripresa della discussione dei disegni di legge nn. 4539 e 4181

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.607, presentato dalsenatore Gubert.

Non eÁ approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.608, presentato dal senatore Peruz-zotti.

Non eÁ approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.6, presentato dal senatore RussoSpena e da altri senatori.

Non eÁ approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.12, presentato dal senatore RussoSpena e da altri senatori.

Non eÁ approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.22.

LAURO. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

LAURO. Signor Presidente non ho illustrato questo emendamentoperche ± come risulta dagli atti ± mi ero riservato di intervenire in sededi dichiarazione di voto.

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 54 ±

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PRESIDENTE. Senatore Lauro, ha facoltaÁ di parlare solo per una di-chiarazione di voto, il fatto che lei non abbia illustrato l'emendamento eÁun suo problema.

LAURO. Signor Presidente, a nome del Gruppo di Forza Italia di-chiaro il voto favorevole su questo emendamento.

Tenuto conto che il relatore e il rappresentante del Governo nonhanno motivato le ragioni del loro parere contrario, dobbiamo tornare suuna questione fondamentale. Noi vorremmo non soltanto che i cittadiniitaliani non avessero problemi in caso sciopero, ma, cosõÁ come previstodalla ComunitaÁ europea e come accade negli altri Paesi, vorremmo ancheche avessero servizi pubblici efficienti sempre. Invece, ogni giorno i cit-tadini italiani si devono confrontare con servizi pubblici inefficienti.

A nostro avviso, il problema eÁ culturale: i sindacati devono cambiare,i lavoratori non possono andare contro la propria azienda. In un mondodiverso, quello della globalizzazione, che il sindacato continui a indurrei lavoratori ad andare contro la propria azienda eÁ un fatto ormai superato.Allora, a cosa servono la new economy e l'intervento attraverso i mezziinformatici a disposizione di tutti?

Per questo motivo, signor Presidente, riteniamo si debba intervenirecon un nuovo comma in cui si disponga che le imprese e le amministra-zioni erogatrici di servizi di cui all'articolo 1 sono tenute, in caso di pro-clamazione di sciopero e fermo restando l'obbligo di assicurare le presta-zioni indispensabili di cui al comma 1, a dimensionare, anche medianteuna diversa programmazione dei turni di lavoro, l'erogazione del serviziodi base. Alla fine eÁ il cittadino che non deve subire le conseguenze. In-vece, stante il testo predisposto dal Governo, il cittadino continueraÁ adavere conseguenze incredibilmente negative nell'utilizzo di servizi pub-blici che sono garantiti dalla Costituzione italiana.

Invito nuovamente il Governo a enunciare le ragioni per cui non ri-tiene di esprimere un parere favorevole su questi emendamenti, che inten-dono migliorare il testo al nostro esame. Vorrei rammentare al ministroBassanini ± che eÁ andato via ± che questo provvedimento eÁ al Senato sol-tanto da dieci giorni. Nonostante cioÁ, i Gruppi del Polo sono intervenutiper cercare di migliorarne il testo che, cosõÁ com'eÁ, non ci porteraÁ in Eu-ropa ma verso i Paesi del Terzo mondo.

Invitiamo a fare leggi chiare, ad evitare norme come quella sul «raf-freddamento». Sono convinto ± e penso siano tutti d'accordo ± che un ma-gistrato, nel momento in cui leggeraÁ il termine «raffreddamento», certonon penseraÁ di dover mettere al fresco qualcuno per raffreddare qualcosa;finalmente il significato eÁ stato chiarito nell'ambito del dibattito.

Di fronte a norme che sono incondivisibili e visto che il testo devecomunque tornare alla Camera, invito la maggioranza ad apportare quelleminime modifiche che come opposizione piuÁ di una volta abbiamo chie-sto. Non siamo contrari al provvedimento, ma il testo puoÁ essere miglio-rato. Il disegno di legge deve comunque tornare alla Camera, anche percheÂnon c'eÁ la copertura finanziaria. Lo ha dichiarato il Sottosegretario, non so

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Resoconto stenografico

se eÁ intervenuto qualcuno stanotte, ma fino a ieri la copertura finanziarianon era chiara. Ci sono le problematiche che riguardano il condono, c'eÁl'articolo 2: con un po' di buona volontaÁ da parte di tutti si possono risol-vere i problemi.

Noi siamo qui, signor Presidente, a differenza di molti senatori dellamaggioranza ± oggi sono in missione circa sessanta persone, signor Presi-dente, per fare la campagna elettorale ± perche vogliamo portare a terminequesto provvedimento. (Applausi dal Gruppo FI e commenti dai Gruppi

DS e PPI).

DI ORIO. Siete in due! (Richiami del Presidente).

LAURO. Allora, signor Presidente, se eÁ vero che molti componentidella maggioranza sono assenti? Verifichiamo quali sono i senatori dellamaggioranza in missione o in congedo. (Applausi del senatore Peruzzotti.).Vogliamo verificare che proporzione vi eÁ tra i componenti della maggio-ranza e quelli dell'opposizione in congedo? (Proteste dal Gruppo DS).

PRESIDENTE. Senatore Lauro, vi eÁ sempre una proporzione, anchenel linguaggio!

LAURO. Allora, signor Presidente, proprio per questo ± e concludola mia dichiarazione di voto ± mi permetta di comunicare alcuni dati.Ieri sera risultavano in missione il 26 per cento dei rappresentanti dell'U-livo, il 39 per cento di quelli del Partito Popolare Italiano, il 21 per centodi quelli dei Verdi-L'Ulivo e il 9 per cento di quelli dell'UDEUR. Di con-tro, erano in congedo solo il 2 per cento dei rappresentanti di AlleanzaNazionale e il 5 per cento dei componenti di Forza Italia.

Ho riportato questi dati per confermare che siamo presenti in quest'Aulaper portare a termine provvedimenti che non condividiamo e sui quali o vo-teremo contro o ci asterremo, mentre i rappresentanti della maggioranza sonoin missione per fare campagna elettorale. (Proteste dal Gruppo DS).

Caro signor Presidente, ai membri della maggioranza vorrei ricordarecome erano tutti presenti in occasione dell'approvazione del provvedi-mento sulla par condicio: come mai ora non siete presenti? Evidentementevi eÁ un «fuggi fuggi» generale, signor Presidente.

E mi avvio a concludere il mio intervento per abbreviare i nostri la-vori...

PRESIDENTE. Senatore Lauro, colgo al volo questa sua dichiara-zione per passare alla votazione dell'emendamento 1.22.

PERUZZOTTI. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

PERUZZOTTI. Chiediamo la verifica del numero legale.

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 56 ±

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Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richie-sta, testeÁ avanzata dal senatore Peruzzotti, risulta appoggiata dal prescrittonumero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza medianteprocedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale).

Il Senato eÁ in numero legale.

Ripresa della discussione dei disegni di legge nn. 4539 e 4181

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.22, presentato dal se-natore Lauro e da altri senatori.

Non eÁ approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.29.

MULAS. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltaÁ.

MULAS. Signor Presidente, l'emendamento 1.29 richiede un mo-mento di riflessione, purche si tratta della possibilitaÁ di stabilire un ter-mine per la revoca di uno sciopero. Chiunque si apprestasse ad esaminareil provvedimento con un po' di tranquillitaÁ noterebbe immediatamente lamancanza della previsione di tale termine.

Convengo pienamente che sia giusto sanzionare i danni provocati dalsemplice effetto annuncio dello sciopero; sono altresõÁ sicuro che il sanzio-namento svolga un effetto dissuasivo (non dico coercitivo). Tuttavia, eÁpossibile prevedere una via d'uscita per chiunque abbia proclamato unosciopero in buona fede e poi, per un motivo qualsiasi, intenda revocarlo.

Qui si vuole costringere un'associazione che abbia proclamato unosciopero ad andare fino in fondo: onestamente, non comprendo una sceltadel genere.

Sono convinto che sia opportuno prevedere la possibilitaÁ di revocanel caso in cui una associazione sindacale abbia proclamato uno scioperoin buona fede, ma poi, per motivi intercorsi successivamente quale, adesempio, il raggiungimento di un accordo, intenda revocarlo.

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Noi chiediamo che la revoca dello sciopero possa avvenire con unpreavviso inferiore alle 12 ore rispetto all'ora stabilita per l'inizio dellosciopero. Qualsiasi provvedimento legislativo dovrebbe prevedere unanorma del genere. Costringere chi proclama uno sciopero ad attuarlo perforza a parer mio eÁ controproducente, causeremmo un danno sicuramentesuperiore a quello che avrebbe causato chi aveva proclamato lo sciopero.

Vi prego di valutare bene la possibilitaÁ di introdurre quest'emenda-mento, in modo tale che a un qualsiasi errore di valutazione che sia statofatto nel proclamare uno sciopero si possa rimediare revocando lo scio-pero, purche in tempi opportuni. Noi riteniamo che dodici ore rappresen-tino un tempo che risponde a quest'esigenza.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.29, presentato dal se-natore Mulas e da altri senatori.

Non eÁ approvato.

Data l'ora, rinvio il seguito della discussione dei disegni di legge intitolo ad altra seduta (Il senatore Preioni fa cenno di voler intervenire) econvoco, seduta stante, la Conferenza dei Capigruppo.

Interrogazioni, annunzio

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a dare annunzio delle in-terrogazioni pervenute alla Presidenza.

BRIENZA, segretario, daÁ annunzio delle interrogazioni pervenutealla Presidenza, che sono pubblicate nell'allegato B al Resoconto della

seduta odierna.

PRESIDENTE. Ricordo che il Senato torneraÁ a riunirsi in due sedutepubbliche oggi, alle ore 16 e alle ore 21, con l'ordine del giorno giaÁ stam-pato e distribuito.

La seduta eÁ tolta (ore 12,59).

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 58 ±

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Allegato A

DISEGNO DI LEGGE

Modifiche ed integrazioni della legge 12 giugno 1990, n. 146, in mate-ria di esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali edi salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati

(4539)

ARTICOLO 1NEL TESTO APPROVATO DALLA CAMERA DEI DEPUTATI

Art. 1.

1. All'articolo 2, comma 1, della legge 12 giugno 1990, n. 146, leparole da: «e con l'indicazione della durata dell'astensione dal lavoro»fino alla fine del comma sono sostituite dalle seguenti: «. I soggetti cheproclamano lo sciopero hanno l'obbligo di comunicare per iscritto, nel ter-mine di preavviso, la durata e le modalitaÁ di attuazione, noncheÁ le moti-vazioni, dell'astensione collettiva dal lavoro. La comunicazione deve es-sere data sia alle amministrazioni o imprese che erogano il servizio, siaall'apposito ufficio costituito presso l'autoritaÁ competente ad adottare l'or-dinanza di cui all'articolo 8, che ne cura la immediata trasmissione allaCommissione di garanzia di cui all'articolo 12».

2. All'articolo 2, comma 2, primo periodo, della legge 12 giugno1990, n. 146, dopo le parole: «in relazione alla natura del servizio edalle esigenze della sicurezza» sono inserite le seguenti: «, noncheÁ alla sal-vaguardia dell'integritaÁ degli impianti».

3. All'articolo 2, comma 2, primo periodo, della legge 12 giugno1990, n. 146, le parole da: «di cui alla legge 29 marzo 1983, n. 93»fino a: «sentite le organizzazioni degli utenti» sono sostituite dalle se-guenti: «di cui al decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successivemodificazioni, noncheÁ nei regolamenti di servizio, da emanare in base agliaccordi con le rappresentanze del personale di cui all'articolo 47 del me-desimo decreto legislativo n. 29 del 1993».

4. All'articolo 2, comma 2, secondo periodo, della legge 12 giugno1990, n. 146, dopo le parole: «possono disporre forme di erogazione pe-riodica» sono aggiunte le seguenti: «e devono altresõÁ indicare intervalliminimi da osservare tra l'effettuazione di uno sciopero e la proclamazione

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Allegato A

del successivo, quando cioÁ sia necessario ad evitare che, per effetto di

scioperi proclamati in successione da soggetti sindacali diversi e che inci-

dono sullo stesso servizio finale o sullo stesso bacino di utenza, sia ogget-

tivamente compromessa la continuitaÁ dei servizi pubblici di cui all'articolo

1. Nei predetti contratti o accordi collettivi devono essere in ogni caso

previste procedure di raffreddamento e di conciliazione, obbligatorie per

entrambe le parti, da esperire prima della proclamazione dello scioperoai sensi del comma 1. Se non intendono adottare le procedure previste

da accordi o contratti collettivi, le parti possono richiedere che il tentativo

preventivo di conciliazione si svolga: se lo sciopero ha rilievo locale,

presso la prefettura, o presso il comune nel caso di scioperi nei servizi

pubblici di competenza dello stesso e salvo il caso in cui l'amministra-

zione comunale sia parte; se lo sciopero ha rilievo nazionale, presso la

competente struttura del Ministero del lavoro e della previdenza sociale.Qualora le prestazioni indispensabili e le altre misure di cui al presente

articolo non siano previste dai contratti o accordi collettivi o dai codici

di autoregolamentazione, o se previste non siano valutate idonee, la Com-

missione di garanzia adotta, nelle forme di cui all'articolo 13, comma 1,

lettera a), la provvisoria regolamentazione compatibile con le finalitaÁ del

comma 3».

5. All'articolo 2, comma 5, della legge 12 giugno 1990, n. 146, le

parole da: «di cui alla legge 29 marzo 1983, n. 93» fino a: «di cui all'ar-

ticolo 25 della medesima legge» sono sostituite dalle seguenti: «di cui al

decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni,

noncheÁ nei regolamenti di servizio da emanare in base agli accordi con

le rappresentanze del personale di cui all'articolo 47 del medesimo decretolegislativo n. 29 del 1993 e nei codici di autoregolamentazione di cui al-

l'articolo 2-bis della presente legge».

6. All'articolo 2, comma 6, della legge 12 giugno 1990, n. 146, dopo

le parole: «quando l'astensione dal lavoro sia terminata.» eÁ inserito il se-

guente periodo: «Salvo che sia intervenuto un accordo tra le parti ovvero

vi sia stata una richiesta da parte della Commissione di garanzia o dell'au-toritaÁ competente ad emanare l'ordinanza di cui all'articolo 8, la revoca

spontanea dello sciopero proclamato, dopo che eÁ stata data informazione

all'utenza ai sensi del presente comma, costituisce forma sleale di azione

sindacale e viene valutata dalla Commissione di garanzia ai fini previsti

dall'articolo 4, commi da 2 a 4-bis».

7. All'articolo 2, comma 6, della legge 12 giugno 1990, n. 146, dopoil terzo periodo eÁ aggiunto il seguente: «Le amministrazioni e le imprese

erogatrici dei servizi hanno l'obbligo di fornire tempestivamente alla

Commissione di garanzia che ne faccia richiesta le informazioni riguar-

danti gli scioperi proclamati ed effettuati, le revoche, le sospensioni ed i

rinvii degli scioperi proclamati, e le relative motivazioni, noncheÁ le cause

di insorgenza dei conflitti. La violazione di tali obblighi viene valutata

dalla Commissione di garanzia ai fini di cui all'articolo 4, comma4-sexies».

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 60 ±

820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Allegato A

EMENDAMENTI

Sopprimere l'articolo.

1.14 Russo Spena, CoÁ, Crippa

Sostituire l'articolo 1 con il seguente:

«Art. 1. ± 1. Nell'ambito dei servizi pubblici essenziali nel settore deitrasporti, indicati nell'articolo 1, comma 1, della legge 12 giugno 1990,n. 146, il diritto di sciopero eÁ esercitato nel rispetto di misure dirette aconsentire l'erogazione delle prestazioni indispensabili per garantire le fi-nalitaÁ di cui al comma 2 del medesimo articolo 1.

2. Tutti i soggetti organizzati promotori di scioperi nazionali, regio-nali e territoriali devono redigere, ai sensi dell'articolo 2 della legge 12giugno 1990, n. 146, un codice di autoregolamentazione nazionale, regio-nale e territoriale secondo le norme previste dal presente articolo entro seimesi dalla data di entrata in vigore della presente legge.

3. I codici di autoregolamentazione di cui al comma 2 devono preve-dere:

a) che l'indizione dello sciopero avvenga con un preavviso non in-feriore a dieci giorni e contenga l'indicazione della durata dell'astensionedal lavoro. Per le astensioni dal lavoro superiori a ventiquattro ore ilpreavviso non puoÁ essere inferiore a venti giorni;

b) che sia assicurato un livello di prestazioni indispensabili nel-l'ambito dei servizi di cui all'articolo 1;

c) che le procedure di erogazione delle prestazioni di cui alla let-tera b) siano articolate su due fasce giornaliere non superiori alle tre orenei giorni feriali;

d) le quote strettamente necessarie di lavoratori tenuti ad assicurarele prestazioni indispensabili di cui alla lettera b);

e) le modalitaÁ per l'individuazione dei lavoratori interessati.

4. I codici di autoregolamentazione di cui al comma 2 possono even-tualmente prevedere servizi garantiti fuori dalle fasce di cui al comma 3 seindividuati ai sensi dell'articolo 2.

5. I codici di autoregolamentazione di cui al comma 2, fermi restandoi criteri individuati all'articolo 2, devono prevedere le seguenti eccezioni:

a) nel caso di amministrazioni o di imprese erogatrici di serviziche operano principalmente nelle fasce indicate nei codici di autoregola-mentazione a livello nazionale, i codici devono provvedere ad assicurarenon piuÁ del 50 per cento delle prestazioni;

b) nel caso di imprese erogatrici di servizi di trasporto aereo i co-dici di autoregolamentazione comprendono nelle due fasce giornaliere isoli voli nazionali che non siano giaÁ garantiti da vettori concorrenti.

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 61 ±

820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Allegato A

Respinto

Le parole da:«Sostituire l'articolo1» alla fine delcomma 13 respinte;seconda partepreclusa

6. Le disposizioni del presente articolo in tema di preavviso minimo odi indicazione della durata non si applicano nei casi di astensione dal lavoroin difesa dell'ordine costituzionale o di protesta per gravi eventi lesivi del-l'incolumitaÁ e della sicurezza dei lavoratori e degli utenti.

7. I soggetti che promuovono lo sciopero con riferimento ai servizipubblici essenziali nel settore dei trasporti di cui all'articolo 1 o che viaderiscono, i lavoratori che esercitano il diritto di sciopero, le amministra-zioni o le imprese erogatrici dei servizi sono tenuti all'effettuazione delleprestazioni indispensabili, nonche al rispetto delle modalitaÁ e delle proce-dure di erogazione dei servizi e delle altre misure di cui all'articolo 3.

8. La Commissione di cui all'articolo 12 della legge 12 giugno 1990,n. 146, verifica il rispetto dell'erogazione delle prestazioni ai sensi dell'ar-ticolo 3. A tale scopo i codici di autoregolamentazione sono comunicatitempestivamente alla Commissione.

9. Al fine di consentire all'amministrazione o all'impresa erogatricedel servizio di predisporre le misure di cui all'articolo 3, e allo scopo al-tresõÁ di favorire lo svolgimento di eventuali tentativi di composizione delconflitto di cui all'articolo 7 e di consentire all'utenza di usufruire di ser-vizi alternativi scelti tra vettori concorrenti nell'ambito della stessa moda-litaÁ di trasporto o tra modalitaÁ diverse, il preavviso deve rispettare il ter-mine previsto alla lettera a) del comma 3 dell'articolo 3.

10. Le amministrazioni o le imprese erogatrici dei servizi di cui all'ar-ticolo 1 sono tenute a dare comunicazione agli utenti, nelle forme adeguate,almeno cinque giorni prima dell'inizio dello sciopero, dei modi e dei tempidi erogazione dei servizi indispensabili nel corso dello sciopero, delle mi-sure alternative e delle modalitaÁ dello sciopero nel corso di tutti i telegior-nali e i giornali radio. Sono inoltre tenuti a fornire le medesime informa-zioni i giornali quotidiani e le emittenti radiofoniche e televisive che si av-valgano di finanziamenti o, comunque, di agevolazioni tariffarie, creditizieo fiscali previste dalle leggi dello Stato.

11. EÁ fatto divieto alle amministrazioni o alle imprese erogatrici deiservizi di trasporto di cui all'articolo 1 di procedere in alcun modo allasostituzione dei lavoratori in sciopero con personale assunto a tale scopocon contratto a tempo determinato, con personale di enti esterni all'ammi-nistrazione o all'impresa erogatrice del servizio e/o con personale di set-tori interni alla medesima.

12. Le amministrazioni o le imprese erogatrici dei servizi di cui al-l'articolo 1 non possono in alcun caso ricorrere al lavoro straordinario du-rante lo sciopero.

13. EÁ fatto divieto alle amministrazioni e alle imprese erogatrici deiservizi di trasporto di cui all'articolo 1 di inserire tra le partenze previstenelle fasce di cui al comma 3, lettera c), e al comma 5, lettera b) dell'ar-ticolo 3, collegamenti diversi da quelli normalmente programmati.

14. Al fine di risarcire gli utenti dei disagi subiti, per astensioni dallavoro superiori alle quattro ore, le tariffe in vigore sono decurtate del 50per cento per l'intero arco della giornata. Le amministrazioni o le impreseerogatrici dei servizi di cui all'articolo 1 provvedono, entro tre mesi dalla

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 62 ±

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data di entrata in vigore della presente legge, a rendere operativo un mec-canismo di rimborso per gli utenti che utilizzano forme di abbonamentoperiodiche ai servizi di trasporto.

15. Le amministrazioni o le imprese erogatrici dei servizi di cui al-l'articolo 1 sono tenute a rendere pubblico tempestivamente il numerodei lavoratori che hanno partecipato allo sciopero, la durata dello stessoe la misura delle trattenute effettuate secondo la disciplina vigente».

1.13 Russo Spena, CoÁ, Crippa

Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «In caso diconflitto da rilevanza regionale o interregionale, la comunicazione deveessere data al Presidente della Regione».

1.600 Peruzzotti

Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «L'accesso airelativi atti eÁ regolamentato dalla legge n. 241 del 1990 e successive mo-dificazioni».

1.601 Peruzzotti

Dopo il comma 1, inserire il seguente:

«1-bis. All'articolo 2 della legge 12 giugno 1990, n. 146, dopo ilcomma 1, eÁ aggiunto il seguente:

"1-bis. Tutte le organizzazioni sindacali devono redigere codici diautoregolamentazione sindacale del diritto di sciopero"».

1.2 Russo Spena, CoÁ, Crippa

Al comma 2, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «inerenti lo svol-gimento dei servizi pubblici essenziali di cui all'articolo 1, comma 2, dellalegge n. 146 del 1990».

1.602 Peruzzotti

Al comma 4, primo periodo, dopo le parole: «sono aggiunte le se-guenti», aggiungere le seguenti: «, che tuttavia non devono superare il10 per cento del servizio normalmente erogato e per il settore dei trasportidue fasce giornaliere non superiore alle tre ore ciascuna,».

1.5 Russo Spena, CoÁ, Crippa

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 63 ±

820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Allegato A

Respinto

Respinto

Respinto

Respinto

Respinto

Al comma 4, nel primo periodo, sostituire le parole da: «intervalliminimi» fino alla fine del periodo con le seguenti: «che tra l'effettuazionedi uno sciopero e l'effettuazione dello sciopero successivo in ogni singolosettore e distintamente per i livelli nazionale, regionale, territoriale devonotrascorrere almeno 48 ore. Per gli scioperi regionali o territoriali l'inter-vallo alla stessa entitaÁ territoriale o regionale».

1.4 Russo Spena, CoÁ, Crippa

Al comma 4, nel primo periodo, sostituire le parole da: «indicare in-tervalli» fino a: «successivo» con le seguenti: «tenere conto degli inter-valli minimi da osservare fra l'effettuazione di uno sciopero e quello suc-cessivo».

1.3 Russo Spena, CoÁ, Crippa

Al comma 4, al primo periodo, sostituire la parola: «proclamati» conla seguente: «attuati».

1.7 Russo Spena, CoÁ, Crippa

Al comma 4, al primo periodo, sopprimere le parole: «e che incidonosullo stesso servizio finale o sullo stesso bacino di utenza».

1.8 Russo Spena, CoÁ, Crippa

Al comma 4, al primo periodo, sopprimere le parole: «e che incidonosullo stesso servizio finale».

1.10 Russo Spena, CoÁ, Crippa

Al comma 4, al primo periodo, sostituire le parole: «e che incidonosullo stesso servizio finale o sullo stesso bacino di utenza» con le se-guenti: «nel medesimo settore».

1.9 Russo Spena, CoÁ, Crippa

Al comma 4, al primo periodo, sopprimere le parole: «o sullo stessobacino d'utenza».

1.11 Russo Spena, CoÁ, Crippa

Al comma 4, primo periodo dopo le parole: «sia oggettivamentecompromessa la continuitaÁ dei servizi pubblici di cui all'articolo 1», ag-

giungere le seguenti: «Allo stesso fine, per i servizi di cui all'articolo

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 64 ±

820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Allegato A

Respinto

Respinto

Respinto

Le parole da:«Al comma 4» a:«servizio finale»

respinte;seconda parte

preclusa

Precluso

Respinto

Respinto

Respinto

1, comma 2, lettera b), della presente legge, negli stessi accordi deve es-sere previsto che tra l'effettuazione di uno sciopero e la proclamazione delsuccessivo, incidente sul medesimo servizio finale o bacino di utenza,deve intercorrere un intervallo non inferiore al preavviso di cui al comma5 del presente articolo, indipendentemente dalla natura dello sciopero, delsoggiorno o del livello sindacale che lo proclama».

1.25 Lauro, Novi, Piccioni, Mulas, Pasquali

Al comma 4, secondo periodo, sostituire le parole: «Nei predetti con-tratti o accordi collettivi devono essere in ogni caso previste», con le se-

guenti: «I contratti collettivi di lavoro devono in ogni caso prevedere».

1.19 Lauro, Novi, Piccioni

Al comma 4, secondo periodo, sopprimere le parole: «di raffredda-mento e».

1.603 Gubert

Al comma 4, dopo il secondo periodo, inserire il seguente: «Tali pro-cedure vanno esperite entro quindici giorni a partire dalla richiesta di unadelle parti».

1.1 Russo Spena, CoÁ, Crippa

Al comma 4, sopprimere il terzo periodo.

1.20 Lauro, Novi, Piccioni

Al comma 4, terzo periodo, dopo le parole: «accordi o contratti col-lettivi», inserire le seguenti: «o non siano firmatari degli stessi».

1.27 Mulas, Florino, Bonatesta, Pasquali, MagnalboÁ

Al comma 4, terzo periodo, sostituire le parole: «presso la prefettura»con le altre: «presso la provincia».

1.604 Peruzzotti

Al comma 4, terzo periodo, dopo le parole: «presso la prefettura» in-

serire le seguenti: «e nelle regioni a statuto speciale e nelle province di

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 65 ±

820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Allegato A

Respinto

Respinto

Respinto

Ritirato e trasfor-mato nell'O.d.g.n. 310

Respinto

Respinto

Respinto

Trento e Bolzano presso il Presidente della Giunta regionale o provin-ciale».

1.605 Pinggera, Thaler Ausserhofer, Dondeynaz

Al comma 4, terzo periodo, dopo le parole: «comunale sia parte,»,inserire le parole seguenti: «se lo sciopero ha rilievo regionale, pressola prefettura del capoluogo regionale,».

1.606 Gubert

Al comma 4, alla fine del terzo periodo, dopo le parole: «competentestruttura del Ministero del lavoro e della previdenza sociale», aggiungerele seguenti: «ovvero del Ministero dei trasporti, del Ministero dell'indu-stria, del commercio ed artigianato o del Ministero delle comunicazioniove la materia sia di loro specifica competenza».

1.28 Mulas, Florino, Bonatesta, Pasquali, MagnalboÁ

Al comma 4, al quarto periodo, sopprimere le parole: «e le altre mi-sure».

Conseguentemente, all'articolo 10, capoverso, comma 1, lettera a) al

primo periodo, sopprimere le parole: «delle procedure di raffreddamento econciliazione».

1.24 Lauro, Novi, Piccioni, Mulas, Pasquali

Al comma 4, quarto periodo, sostituire le parole: «le altre misure»,con le seguenti: «le misure sugli intervalli minimi tra l'effettuazione diuno sciopero e la proclamazione del successivo».

Conseguentemente, all'articolo 10, capoverso, comma 1, lettera a),sostituire le parole: «delle procedure di raffreddamento e conciliazionee delle altre misure», con le seguenti: «e delle misure sugli intervalli mi-nimi tra l'effettuazione di uno sciopero e la proclamazione del succes-sivo».

1.21 Lauro, Novi, Piccioni

Al comma 4, quarto periodo, dopo le parole: «o se previste» inserirele seguenti: «solamente dai codici di autoregolamentazione,».

1.607 Gubert

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 66 ±

820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Allegato A

Respinto

Respinto

Respinto

Respinto

Respinto

Al comma 4, quarto periodo, dopo le parole: «la Commissione di ga-ranzia adotta,», aggiungere le seguenti: «sentite le parti interessate,».

1.608 Peruzzotti

Dopo il comma 4, inserire il seguente:

«4-bis. All'articolo 2, comma 2, secondo periodo, della legge 12 giu-gno 1990, n. 146, dopo le parole: "dallo sciopero di quote strettamente ne-cessarie di lavoratori", sono aggiunte le seguenti: "non superiori al 10 percento della forza lavoro normalmente impiegata"».

1.6 Russo Spena, CoÁ, Crippa

Dopo il comma 4, inserire il seguente:

«4-bis. All'articolo 2, della legge 12 giugno 1990, n. 146, dopo ilcomma 5 eÁ aggiunto il seguente comma:

"5-bis. Al fine di garantire all'utenza di usufruire dei servizi alterna-tivi scelti tra vettori concorrenti nell'ambito della stessa modalitaÁ di tra-sporto o tra modalitaÁ diverse, eÁ compito dei soggetti promotori dell'asten-sione collettiva dal lavoro, prima di proclamare lo sciopero, verificarepresso l'Osservatorio sui conflitti istituito dalla Commissione di cui all'ar-ticolo 12, che non si realizzi la concomitanza di scioperi"».

1.12 Russo Spena, CoÁ, Crippa

Dopo il comma 5, inserire il seguente:

«5-bis. All'articolo 2 della legge 12 giugno 1990, n. 146, dopo ilcomma 5 eÁ inserito il seguente:

"5-bis. Le imprese e le amministrazioni erogatrici di servizi di cui al-l'articolo 1 sono tenute, in caso di proclamazione di sciopero, e fermo re-stando l'obbligo di assicurare le prestazioni indispensabili di cui al comma1, a dimensionare, anche mediante una diversa programmazione dei turnidi lavoro, l'erogazione del servizio in base all'effettiva partecipazione deilavoratori alla proclamata azione di sciopero".».

1.22 Lauro, Novi, Piccioni

Al comma 6, dopo le parole: «di cui all'articolo 8, la revoca sponta-nea» inserire le seguenti: «con un preavviso inferiore alle 12 ore».

1.29 Mulas, Florino, Bonatesta, Pasquali, MagnalboÁ

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 67 ±

820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Allegato A

Respinto

Respinto

Respinto

Respinto

Respinto

ORDINE DEL GIORNO

Il Senato,

in sede di esame del disegno di legge n. 4539,

impegna il Governo a predisporre una relazione al Parlamento sull'ef-fettiva applicazione delle sanzioni pecuniarie da parte dell'INPS per i casidi inosservanza degli obblighi correlati alla programmazione degli scio-peri.

9.4539.310 (GiaÁ em. 1.20) Lauro, Novi, Piccioni, MulasÐÐÐÐÐÐÐÐÐÐ

(*) Accolto dal Governo.

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 68 ±

820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Allegato A

Non postoin votazione (*)

Allegato B

Votazioni qualificate effettuate nel corso della seduta

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 69 ±

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Senato della Repubblica XIII Legislatura± 70 ±

820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Allegato B

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 71 ±

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Senato della Repubblica XIII Legislatura± 72 ±

820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Allegato B

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 73 ±

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Senato della Repubblica XIII Legislatura± 74 ±

820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Allegato B

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 75 ±

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InsindacabilitaÁ, trasmissione di relazioni su richiestedi deliberazione provenienti dal parlamentare interessato

A nome della Giunta delle elezioni e delle immunitaÁ parlamentari, indata 3 aprile 2000, il senatore Russo ha presentato la relazione sulla ri-chiesta di deliberazione in materia di insindacabilitaÁ ex articolo 68, primocomma, della Costituzione, nell'ambito di un procedimento civile nei con-fronti del senatore Massimo Wilde, dell'onorevole Pierluigi Copercini, deisignori Gianluigi Carnovali, Paolo Gibertoni, Ivaldo Carini, Celestino Pe-drazzini, Corinto Marchini e Luigi Roveda (Doc. IV-quater, n. 55).

Disegni di legge, assegnazione

Il seguente disegno di legge eÁ stato deferito

± in sede deliberante:

alla 1ã Commissione permanente (Affari costituzionali, affari dellaPresidenza del Consiglio e dell'interno, ordinamento generale dello Stato edella pubblica amministrazione):

«Disposizioni per assicurare lo svolgimento a Palermo della Confe-renza sul crimine transnazionale» (4542), previ pareri della 2ã, della 3ã,della 4ã, della 5ã, della 6ã, della 7ã, della 8ã e della 13ã Commissione.

I seguenti disegni di legge sono stati deferiti

± in sede referente:

alla 1ã Commissione permanente (Affari costituzionali, affari dellaPresidenza del Consiglio e dell'interno, ordinamento generale dello Stato edella pubblica amministrazione):

Maggi ed altri. ± «Riconoscimento giuridico della persona anziana»(4414), previ pareri della 2ã, della 5ã, della 7ã, della 8ã, della 11ã, della12ã Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni re-gionali;

alla 3ã Commissione permanente (Affari esteri, emigrazione):

«Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblicaitaliana ed il Governo della Repubblica ceca per lo sviluppo della coope-razione economica, fatto a Praga il 4 novembre 1997» (4514), previ pareridella 1ã, della 5ã, della 7ã, della 8ã, della 9ã e della 10ã Commissione;

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 76 ±

820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Allegato B

alla 6ã Commissione permanente (Finanze e tesoro):

Maceratini ed altri. ± «Disposizioni tributarie per favorire la ripresadell'economia e dell'occupazione» (4511), previ pareri della 1ã, della 2ã,della 5ã, della 10ã, della 11ã Commissione e della Commissione parlamen-tare per le questioni regionali;

alla 8ã Commissione permanente (Lavori pubblici, comunicazioni):

Castelli. ± «Sviluppo del servizio ferroviario di tipo metropolitano»(4537), previ pareri della 1ã, della 5ã, della 13ã Commissione, della Giuntaper gli affari delle ComunitaÁ europee e della Commissione parlamentareper le questioni regionali;

alla 9ã Commissione permanente (Agricoltura e produzione agroa-limentare):

Marini. ± «Affissione simultanea del prezzo d'acquisto al produttoree del prezzo di vendita al consumatore dei prodotti ortofrutticoli ed olivi-coli da zone ad indicazione geografica protetta» (4545), previ pareri della1ã, della 2ã, della 10ã Commissione e della Giunta per gli affari delle Co-munitaÁ europee;

alla Commissione speciale in materia d'infanzia:

Marini. ± «Revisione degli strumenti di intervento e tutela in favoredei minori vittime di abusi o violenze» (4544), previ pareri della 1ã e della2ã Commissione.

Disegni di legge, presentazione del testo degli articoli

In data 31 marzo 2000, la 2ã Commissione permanente (Giustizia) hapresentato il testo degli articoli, proposto dalla Commissione stessa, per ildisegno di legge: Caruso Antonino e Bucciero. ± «Modifica della TabellaA allegata al decreto legislativo 19 febbraio 1998, n. 51, con riferimentoai tribunali di Bergamo, Como e Lecco» (4490).

Governo, trasmissione di documenti

Nello scorso mese di marzo, i Ministri competenti hanno dato comu-nicazione, ai sensi dell'articolo 7 della legge 27 luglio 1962, n. 1114, delleautorizzazioni revocate o concesse a dipendenti dello Stato per assumereimpieghi o esercitare funzioni presso enti od organismi internazionali oStati esteri.

Detti elenchi sono depositati in Segreteria, a disposizione degli ono-revoli senatori.

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 77 ±

820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Allegato B

Il Presidente del Consiglio dei ministri, con lettera in data 28 marzo2000, ha trasmesso ai sensi dell'articolo 6-ter della legge 23 dicembre1996, n. 652, la relazione sullo stato di attuazione del programma di co-struzione e adattamento di stabilimenti di sicurezza destinati a consentireil trattamento differenziato dei detenuti e sulle disponibilitaÁ del personalenecessario all'utilizzazione di tali stabilimenti, aggiornata al secondo se-mestre 1999.

Detta documentazione saraÁ inviata alla 2ã Commissione permanente.

Il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, con let-tera in data 22 marzo 2000, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 11, commaunico, della legge 25 febbraio 1992, n. 215, le relazioni sullo stato di at-tuazione della legge medesima recante «Azioni positive per l'imprendito-ria femminile», relativamente agli anni 1998 (Doc. CXL, n. 2) e 1999(Doc. CXL, n. 3).

Detti documenti saranno trasmessi alla 10ã e alla 11ã Commissionepermanente.

Il Presidente del Consiglio dei ministri, con lettera in data 31 marzo2000, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 8, comma 5, della legge 12 giu-gno 1990, n. 146, recante norme sull'esercizio del diritto di sciopero neiservizi pubblici essenziali, copia dell'ordinanza n. 88, emessa in data 9marzo 2000 dal Ministro dei trasporti e della navigazione.

La documentazione anzidetta saraÁ trasmessa alla 11ã Commissionepermanente.

Il Ministro degli affari esteri, con lettera in data 21 marzo 2000, hatrasmesso, ai sensi dell'articolo 11, comma 1, del decreto-legge 1ë luglio1996, n. 347, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 1996,n. 426, taluni programmi di intervento di cooperazione autorizzati con ap-posita procedura di urgenza.

Detta documentazione saraÁ inviata alla 3ã Commissione permanente.

Corte costituzionale, ordinanze emesse da autoritaÁgiurisdizionali per il giudizio di legittimitaÁ

Nello scorso mese di marzo sono pervenute ordinanze emesse daautoritaÁ giurisdizionali per la trasmissione alla Corte costituzionale diatti relativi a giudizi di legittimitaÁ costituzionale.

Tali ordinanze sono depositate negli uffici del Senato a disposizionedegli onorevoli senatori.

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 78 ±

820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Allegato B

Interrogazioni

MARTELLI, PINGGERA, ROBOL. ± Ai Ministri dell'interno e per

il coordinamento della protezione civile e della giustizia. ± Premesso:

che «Il Giornale» di domenica 2 aprile pubblicava a pagina 15 l'al-lucinante episodio di una studentessa di psicologia di 28 anni il cui corpoera stato ritrovato senza vita nel luglio 1998 sulle sponde di un torrentedel Lago Maggiore, martoriato da 24 coltellate; il fatto avveniva sottogli occhi di alcuni bagnanti;

che l'assassino, signor Mario Lini, ha confessato tale delitto;

che il suddetto ha plagiato la vittima facedola diventare anoressica,seviziandola psicologicamente e fisicamente;

che, infine, la ragazza riuscõÁ a fuggire e a rientrare a casa dei ge-nitori;

che, per disperazione, tentoÁ il suicidio due volte in quanto conti-nuamente minacciata e insultata dal signor Mario Lini, il quale arrivoÁ alpunto di scrivere un libro («Il cacciatore di anoressiche») scritto e pubbli-cato dopo essere stato abbandonato e in tale libro anticipava le sue inten-zioni assassine;

visto che i genitori della ragazza affermano di aver subito denun-ciato i suddetti fatti alle procure di Brescia e Verbania ma che nessunadelle richieste pare abbia avuto alcun riscontro,

gli interroganti chiedono di sapere se i Ministri in indirizzo intendanoaccertare presso le procure di Brescia e Verbania quanto sia accaduto e, severo, se il Ministro della giustizia intenda assumere iniziative verso i re-sponsabili delle suddette procure affincheÁ tali omissioni non passino senzaconseguenza.

(3-03601)

Interrogazioni con richiesta di risposta scritta

GERMANAÁ . ± Al Ministro delle finanze. ± Premesso:

che all'interno del Ministero delle finanze l'autocertificazione eÁparticolarmente impegnativa in quanto si riferisce ad interessi economicifortemente confliggenti nel rapporto tra cittadino ed ufficio pubblico; in-fatti, rende possibile un rimborso ovvero una detrazione d'imposta chedebbono essere concessi immediatamente e definitivamente; sorge conse-guentemente il problema dei controlli da effettuare dopo l'autocertifica-zione per verificare l'affidabilitaÁ dei dati «autocertificati» dal diretto inte-ressato (possibilmente prima di erogare il rimborso) nonche la responsabi-litaÁ del funzionario individuata dall'articolo 5 della legge n. 241 del 1990;

che l'ufficio potraÁ decidere di effettuare dei controlli «a cam-pione», in applicazione dell'articolo 11 del decreto del Presidente dellaRepubblica n. 403 del 1998, per dati e notizie autocertificati di contenutonon molto importante, ma non potraÁ esimersi dall'applicare la circolare

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820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Allegato B

della Presidenza del Consiglio del 5 febbraio 2000 che prevede che i con-trolli vengano effettuati «a tappeto» quando il contenuto dell'autocertifica-zione eÁ particolarmente importante; il peso della responsabilitaÁ eÁ enorme(esempio rimborso erogato a persona sbagliata sulla base di autocertifica-zione falsa sulla presenza o meno di procedure concorsuali a carico di unasocietaÁ destinataria di un rimborso fiscale, eccetera),

si chiede di sapere:

quali provvedimenti il Ministro in indirizzo, in attesa dell'auspica-bile regolamento da emanare, intenda produrre a tutela dei funzionari del-l'amministrazione finanziaria e, al contempo, al fine di assicurare la pienaattuazione della «legge Bassanini»;

se non ritenga opportuno stabilire, con l'emanazione di un regola-mento, criteri di selezione oggettivi e precostituiti in anticipo del cam-pione assoggettato a verifica; la mancanza di siffatta regolamentazioneha come effetto che i funzionari finanziari sono indotti ad applicare conreticenza l'autocertificazione.

(4-18888)

PELLICINI. ± Ai Ministri delle finanze, dell'universitaÁ e della ri-cerca scientifica e tecnologica e della difesa. ± Premesso:

che la sezione UNUCI (Unione nazionale ufficiali in congedo d'I-talia) di Varese occupa dal 1985 due locali al piano terra dello stabile del-l'ex caserma Garibaldi, all'angolo tra via Magenta e via Fratelli Pavesi;detti ambienti sono del tutto indipendenti dal resto dello stabile; la sezioneha un proprio portoncino d'ingresso ed un impianto di riscaldamento auto-nomo con un proprio allacciamento di acqua potabile; nel 1995 il Geniomilitare assegnava all'UNUCI altri due locali, sempre al piano terra dellaex caserma, per consentire all'unione lo svolgimento di attivitaÁ culturali,addestrative e di protezione civile; il Genio militare, ancora, espletavale necessarie pratiche per consentire la realizzazione di altro portone d'in-gresso autonomo ai nuovi locali, sollecitando l'amministrazione finanzia-ria a consegnare all'UNUCI ulteriori nuovi locali; l'UNUCI sollecitavauna risposta a detta pratica presso l'amministrazione finanziaria, senza ot-tenere risposta alcuna;

che, oltre all'UNUCI, i locali sono occupati da diverse associazionid'arma, quella dei carabinieri in congedo, degli artiglieri ed altre, tantoche gli iscritti sono oltre mille (la sola UNUCI ne conta 450); tra i socinumerosi di essi sono stati insigniti di medaglia al valore militare e crocidi guerra;

che l'UNUCI e le altre associazioni d'arma hanno contribuito allasistemazione dei locali loro concessi con forti spese sostenute tramite l'au-tofinanziamento dei soci, con un esborso di alcune centinaia di milioni;

che lo spazio attualmente occupato dalle associazioni d'arma eÁ as-solutamente esiguo e indipendente rispetto alla enorme cubatura della excaserma;

che nel mese di marzo giungeva alla UNUCI ed alle altre associa-zioni d'arma una lettera del Ministero delle finanze ± Dipartimento del

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 80 ±

820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Allegato B

territorio per la regione Lombardia ± con la quale si comunicava che laDirezione compartimentale del territorio della suddetta regione, in data7 marzo 2000, «ha espresso il proprio parere favorevole alla concessionedell'immobile demaniale ex caserma Garibaldi in uso perpetuo e gratuitoalla UniversitaÁ dell'Insubria», invitando l'UNUCI e le altre associazioni«nelle more del rilascio delle autorizzazioni ministeriali alla concessionedi cui sopra» ad attivarsi «con ogni consentita urgenza a liberare, nelpiuÁ breve tempo possibile, i locali occupati»;

che, pur condividendosi la concessione dell'ex caserma Garibaldiin uso perpetuo e gratuito all'UniversitaÁ dell'Insubria, caserma che ri-chiede tra l'altro importanti lavori di consolidamento e di ristrutturazionenella parte non occupata dall'UNUCI, venendo incontro ad una esigenzalargamente sentita in Varese per consentire di ospitare gli studenti univer-sitari, non appare invece assolutamente accettabile che l'UNUCI e le altreassociazioni d'arma siano costrette a lasciare la sede, sia perche questa eÁallocata in una piccolissima parte dell'immobile, sia per le spese profusein esso dall'UNUCI, sia per l'alto interesse pubblico rappresentato dall'U-nione nazionale ufficiali in congedo e dalle altre associazioni d'arma; nonpuoÁ non ricordarsi come gran parte della storia nazionale e della provinciadi Varese sia ricordata alle nuove generazioni da queste associazionid'arma che testimoniano il valore e il sacrificio di migliaia di ufficiali esoldati in pace e in guerra, cosõÁ da poter concludere che eÁ di rilevante in-teresse pubblico favorire la vita di questi sodalizi,

l'interrogante chiede di conoscere:

se i Ministri in indirizzo non ritengano di revocare la decisionedella Direzione compartimentale del territorio della regione Lombardia as-sunta in data 7 marzo 2000, garantendo all'UNUCI e alle altre associa-zioni di restare nell'immobile;

quali interventi comunque intendano assumere per aiutare concre-tamente l'UNUCI e le altre associazioni d'arma a svolgere il loro impor-tante ruolo d'istituto, come dovrebbe essere interesse e dovere dello Stato.

(4-18889)

TONIOLLI. ± Al Ministro dell'interno e per il coordinamento della

protezione civile. ± Premesso:

che in data 28 ottobre 1999 il Capo della polizia, direttore dellapubblica sicurezza, ha contestato al vicequestore aggiunto della Poliziadi Stato, dottor Daniele Bellu, ai sensi del decreto del Presidente della Re-pubblica 25 ottobre 1981, n. 737, gli estremi delle infrazioni di cui all'ar-ticolo 5, nn. 3 e 4 dello stesso decreto del Presidente della Repubblica;

che gli addetti si riferiscono alla illustrazione da parte del dottorBellu del «Progetto sicurezza» in occasione di un incontro sul tema della«microcriminalitaÁ» promosso dal sindaco di Trebaseleghe (Padova);

che, come l'avvocato Silvano Mollica di Vicenza ha esposto in di-fesa del dottor Bellu, questi non ha inteso causare, neÁ ha causato «gravis-simo disdoro all'immagine dell'amministrazione di appartenenza... noncheÁnocumento alle stesse istituzioni della Repubblica», neÁ la sua esposizione

Senato della Repubblica XIII Legislatura± 81 ±

820ã Seduta (antimerid.) 4 Aprile 2000Assemblea - Allegato B

ha in effetti travalicato il diritto, costituzionalmente garantito ad ogni cit-tadino, di manifestare le proprie opinioni;

che il dottor Bellu ha semplicemente svolto le sue argomentazionisulla base di una personale esperienza e di una ricerca oggettiva, al fine diproporre una riforma della organizzazione delle forze dell'ordine in gradodi risolvere i gravi problemi di sicurezza che affliggono il paese;

che le affermazioni addebitate e stigmatizzate devono essere valu-tate nel contesto piuÁ ampio nel quale esse vanno comprese, come propostadi riforma per migliorare l'efficienza e la efficacia dell'azione di preven-zione e repressione da parte delle forze dell'ordine;

che, nell'esposizione del dottor Bellu, come possono testimoniareautoritaÁ presenti all'incontro (la professoressa Luciana Bertoldero di Albi-gnasego, il consigliere comunale Bruno Zandarin del comune di Cadone-ghe, il sindaco di Jesolo, dottor Renato Martin, il professor Amato Berna-bei assessore del comune di Vigonza e altri), non si configurano «man-canze gravemente lesive della dignitaÁ delle funzioni attinenti alla disci-plina e alle norme di contegno»;

che semmai il portare avanti un progetto di riforma volto a miglio-rare l'efficienza del servizio di pubblica sicurezza, da chi ne fa parte equindi ne conosce la situazione in dettaglio, costituisce senz'altro adempi-mento del dovere primo di ogni impiegato o funzionario pubblico al solofine del bene comune;

che, infine, l'attivitaÁ informativa e valutativa svolta nella citata oc-casione del dottor Bellu, lungi dall'avere causato «disdoro» e «nocumentoalle istituzioni della Repubblica» di cui si legge nel foglio di addebiti, co-stituisce semplice esercizio del diritto di cronaca e di critica che spetta adogni cittadino in quanto ricompreso nella piuÁ ampia libertaÁ di manifesta-zione di pensiero garantita dalla nostra Costituzione all'articolo 21,

si chiede di conoscere se, alla luce delle osservazioni a discolpa e afavore del dottor Daniele Bellu, risulti giusto ed equo noncheÁ doverosoche sia decisa l'astensione dall'irrogazione di qualsivoglia sanzione disci-plinare in quanto assolutamente illegittima.

(4-18890)

RUSSO SPENA. ± Al Ministro della difesa. ± Per conoscere in base aquali criteri sia stata distribuita una vera pioggia di decorazioni, come sievince dalla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana in data 14 maggio1999, in quanto, oltre ad una medaglia d'oro alla memoria all'aiutante incongedo Vincenzo Li Causi (giaÁ addestratore di Gladio e capo del CentroScorpione di Trapani), si trova una decorazione di Croce d'oro al tenentegenerale Mario Buscemi, una Croce d'argento al tenente generale MauroRiva, una Croce d'argento al tenente generale Angelo Becchio, una Croced'argento al tenente generale Luigi Federici, una croce d'argento (alla me-moria) al tenente generale Silvio Di Napoli, una croce d'argento al tenentegenerale Cesare Pucci, una Croce d'argento al tenente generale Ghino An-dreani, una croce d'argento al tenente generale Carlo Jean.

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Per conoscere, in particolare, per quanto concerne la motivazione percui eÁ stata attribuita la medaglia d'oro alla memoria all'aiutante in con-gedo Vincenzo Li Causi;

se le condizioni in cui eÁ avvenuta la morte a suo tempo attribuita a«pallottola vagante», siano nel frattempo radicalmente cambiate e se airapporti iniziali relativi all'incidente siano seguiti rapporti completamentediversi;

se il personale di Gladio prestasse ancora servizio presso il SISMIpur essendo stato dichiarato dal Presidente del Consiglio Andreotti cheGladio era stato sciolto e il personale congedato.

(4-18891)

RUSSO SPENA. ± Al Ministro dell'interno e per il coordinamentodella protezione civile e per la solidarietaÁ sociale. ± Premesso:

che bambini rom e zingari sono stati protagonisti, nella giornataodierna, di fatti che richiamano le gravi responsabilitaÁ del nostro paesenei confronti di questi cittadini che non possono essere considerati immi-grati clandestini, ma profughi di guerra nomadi; a Napoli una bambinarom di 8 anni, Slajana Mijailovic, sarebbe stata sottratta, con la forza,ai genitori perche sorpresa dai vigili a vendere rose in un ristorante diMargellina; a Bologna, nel campo rom di Santa Caterina di Quarto, duebambini sono morti nell'incendio della loro roulotte; il padre eÁ statoespulso pochi giorni fa:

che, nel primo caso, i vigili hanno impedito ai genitori di cono-scere il luogo dove la piccola sarebbe stata condotta; nel secondo casole responsabilitaÁ della tragedia sono da individuare ± secondo l'Opera no-madi - in chi non ha saputo, in 12 anni, trovare una soluzione alternativaalle baracche e alle roulotte;

che i bambini rom collaborano all'economia domestica della fami-glia, non avendo il nostro paese una polizia di tutela dei minori fondata suaiuti materiali ai profughi di guerra, di conseguenza, gli zingari se vo-gliono vivere onestamente devono ricorrere a forme di mendicio; i romadulti in gran parte lavorano come operai e facchini,

si chiede di conoscere se i Ministri in indirizzo non ritengano, difronte a questi ennesimi fatti che coinvolgono rom profughi di guerra,di dover intervenire per riconoscere ai minori particolari tutele ed il dirittodi non essere separati dai genitori e a queste persone il diritto ad una ac-coglienza e ad una condizione di vita degna di un paese civile e democra-tico.

(4-18892)

PIATTI. ± Ai Ministri della pubblica istruzione e del tesoro, del bi-

lancio e della programmazione economica. ± Premesso:

che circa 300 insegnanti, prevalentemente supplenti, in provincia diLodi non ricevono lo stipendio dai mesi di settembre-ottobre 1999;

che tale grave e assurda situazione che si protrae da tempo e pe-riodicamente pare essere determinata da un lato dal centro di Latina del

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Ministero del tesoro, ma soprattutto dai ritardi nel processo di informatiz-zazione attuati, nel Ministero della pubblica istruzione, dall'EDS che solonei giorni scorsi ha realizzato i collegamenti informatici necessari colprovveditorato di Lodi, ma non ancora con le scuole del territorio;

che tale situazione impedisce ai presidi una programmazione razio-nale delle risorse finanziarie in coerenza con il processo di decentramentoe autonomia scolastica;

che e ancora incompleto l'organico della direzione provinciale delTesoro di Lodi; pur essendo giaÁ stato firmato il decreto ministeriale di co-stituzione di tale importante ufficio e individuata una sede idonea, si at-tende la nomina del direttore,

si chiede di sapere:

quali direttive intendano emanare i Ministeri interessati per supe-rare tali disfunzioni burocratiche che limitano gravemente il diritto degliinsegnanti a percepire lo stipendio in tempi corretti e come ritengano diintervenire sull'EDS allo scopo di accelerare e completare i collegamentiinformatici con le scuole della provincia di Lodi;

come intenda procedere il Ministero del tesoro al completamentodell'organico della Direzione provinciale del Tesoro di Lodi per garantireil suo reale funzionamento.

(4-18893)

BRIGNONE. ± Ai Ministri delle politiche agricole e forestali e dei

trasporti e della navigazione. ± Premesso:

che l'interrogante eÁ stato informato che la Motorizzazione civile diCuneo eÁ nuovamente sprovvista delle targhe ripetitrici agricole;

che risulta inoltre che il Poligrafico dello Stato impiegherebbe al-meno sei mesi per evadere l'ordine con un conseguente pesante disservi-zio a danno del comparto agricolo,

l'interrogante chiede di conoscere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di questa ricorrenteproblematica;

quali iniziative intendano assumere in proposito, al fine di evitaredefinitivamente il ripetersi di tali situazioni.

(4-18894)

SPECCHIA, MAGGI, CURTO, BUCCIERO, MONTELEONE,BORNACIN. ± Al Ministro dei trasporti e della navigazione. ± Premesso:

che dal 26 marzo scorso, con l'entrata in vigore dei nuovi orariestivi, l'aeroporto di Brindisi eÁ stato ulteriormente penalizzato;

che in particolare:

l'Alitalia ha anticipato alle ore 6,45 il volo Brindisi-Roma,evento negativo per i voli in Puglia che fa seguito alla cancella-zione del volo Bari-Roma del sabato mattina e della domenicamattina;

la stessa Alitalia ha programmato i voli Brindisi-Roma e Roma-Brindisi del pomeriggio con «buchi» di diverse ore tra un volo e

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l'altro e cioÁ nonostante gli impegni assunti per migliorare la pro-grammazione e il numero dei collegamenti su questa tratta;

l'Air-One ha soppresso uno dei due voli tra Brindisi e Roma;

l'Ital Air, che operava sulla tratta Brindisi-Bologna-Napoli, haaddirittura lasciato lo scalo di Brindisi;

che a tutto cioÁ si aggiungono i ritardi nella realizzazione di essen-ziali lavori ed in particolare quelli relativi al nuovo impianto di aria con-dizionata;

che gli impegni assunti anche dal Governo per un rilancio dell'ae-roporto di Brindisi vengono cosõÁ platealmente disattesi;

si chiede di sapere quali urgenti iniziative si intenda assumere.

(4-18895)

CORRAO. ± Al Ministro dei trasporti e della navigazione. ± Pre-messo:

che l'isola di Pantelleria da tempo risente di gravi disagi relativa-mente ai collegamenti aerei e piuÁ specificatamente nella gestione dei ser-vizi aeroportuali (accoglienza passeggeri, facchinaggio, bagagli, eccetera);

che la societaÁ pantesca GAP ± societaÁ creata da impreditori localiper l'assistenza a terra dei passeggeri ± l'estate scorsa ha ottenuto soltantoun permesso provvisorio da parte dell'ENAC (Ente nazionale aeroporti) edeÁ tuttora in attesa di rinnovo di contratto, neÁ eÁ pervenuta alcuna autoriz-zazione;

che le compagnie aeree piuÁ che disincentivate sono nella condi-zione di non poter effettivamente operare nell'isola, con conseguenti deci-sioni di cancellare le tratte di volo e trasferire il personale da Pantelleriain altre sedi;

che tutto cioÁ ha pesanti conseguenze sulla realtaÁ economica nellaquale il turismo ha una voce fondamentale,

si chiede di sapere quali siano le condizioni ostative al rilascio delleautorizzazioni per il rinnovo del contratto al fine di garantire la funziona-litaÁ e l'operativitaÁ dell'aeroporto.

(4-18896)

MINARDO. ± Al Ministro per i beni e le attivitaÁ culturali. ± Pre-messo:

che nella chiesa di San Pietro a Modica sono in corso i lavori direstauro;

che tali lavori sono sottoposti alla diretta sorveglianza della Soprin-tendenza BB.CC.AA di Ragusa;

che il funzionario tecnico di sezione incaricato dalla Soprinten-denza ha deciso di eliminare gli artistici affreschi decorativi del '700 pre-senti nelle volte, provocando con cioÁ rovinosi danni ad un patrimonio ar-tistico di inestimabile valore;

che l'assurda decisione per i danni irreversibili che si registranocrea un grave stato di preoccupazione ed allarmismo nella popolazionedella cittaÁ di Modica e presso la Curia vescovile di Noto,

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si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia al corrente della grave situazione chesi sta perpetrando nei confronti di un bene artistico di grandissimo valorequale quello costituito dagli affreschi della volta della chiesa di San Pietroin Modica;

se non si ritenga opportuno provvedere ad un immediato esercizioispettivo allo scopo di accertare eventuali responsabilitaÁ od omissioni daparte della Soprintendenza di Ragusa, delegata alla sorveglianza dei lavoridi restauro;

quali ulteriori interventi si intenda adottare allo scopo di impedirelo scempio degli affreschi e di tutelare il patrimonio storico-artistico.

(4-18897)

LA LOGGIA, CENTARO, PERA, VEGAS, TRAVAGLIA, LAURO,NOVI, PICCIONI. ± Al Ministro della giustizia. ± Premesso:

che dal 15 marzo i giudici onorari aggregati (GOA) hanno procla-mato lo stato di agitazione con la sospensione delle udienze, minacciandodimissioni in massa se le loro richieste non troveranno accoglimento nellesedi opportune;

che sono stati chiamati a svolgere le funzioni giudiziarie personeparticolarmente qualificate, quali avvocati con almeno 25 anni di profes-sione, professori universitari con almeno 10 anni di servizio a tempo pienoe successivamente, con il decreto-legge n. 238 del 1998, convertito dallalegge n. 399 del 1998, anche i notai;

che le sezioni stralcio hanno cominciato a funzionare dall'11 no-vembre 1998 e fin dall'inizio la legge istitutiva si eÁ mostrata inadeguatasotto il profilo sia operativo che economico;

considerato:

che i GOA hanno ripetutamente rappresentato le loro istanze dimodifica della legge in un primo tempo nel corso di un'assemblea nazio-nale, tenutasi a Roma il 4 dicembre 1999 alla presenza del sottosegretario,onorevole avvocato Maretta Scoca, che ha assicurato l'interessamento delDicastero per una adeguata e definitiva regolamentazione della categoriasubito dopo la completa istituzione del giudice unico; successivamente,il 15 febbraio 2000, nell'incontro al Senato con il rappresentante del Go-verno, sottosegretario Ayala, al quale eÁ stato consegnato un documentocon le richieste di modifica della legge per adeguare il trattamento econo-mico e pensionistico a quello dei magistrati ordinari dei quali svolgono lemedesime funzioni;

che, nonostante le assicurazioni di tempestivo interessamento, nulladi concreto eÁ stato finora fatto;

constatato:

che l'indennitaÁ fissa, prevista dalle legge istitutiva, di lire20.000.000 annue e di lire 250.000, lorde, per ogni sentenza che definisceil processo, dimezzata per i GOA titolari di un reddito da pensione supe-riore a lire 5.000.000 lorde mensili, eÁ stata modificata dal decreto-legge 21

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settembre 1998, n. 328, che ha introdotto tale dimezzamento anche per iGOA percettori di redditi da lavoro autonomo e subordinato;

che in tal modo, modificando unilateralmente le precedenti condi-zioni previste dall'articolo 8 della legge n. 276 del 1997, e cioÁ anche per iGOA giaÁ in servizio in forza della prima «versione legislativa», eÁ statoviolato il principio di paritaÁ, in quanto i GOA svolgono tutti la medesimaattivitaÁ con assunzione della stessa responsabilitaÁ e, quindi, con diritto allostesso trattamento economico;

che tale dimezzamento dell'indennitaÁ fissa per i GOA titolari di unreddito da pensione o da lavoro superiore a lire 5.000.000 eÁ da conside-rarsi incostituzionale ai sensi dell'articolo 3 della Costituzione, in quantonon trova alcuna valida giustificazione data l'identitaÁ di lavoro e di im-piego svolto dagli stessi nell'espletamento delle medesime funzioni;

che la previsione contenuta nel comma 5 dell'articolo 8 della leggen. 276 del 1997 di considerare «a tutti gli effetti», reddito professionalel'indennitaÁ di cui al comma 2 dello stesso articolo eÁ stata interpretata inmodo riduttivo da una circolare del Ministero della giustizia, del 19 otto-bre 1999, che ne ha travisato il significato, affermando di riconoscere sol-tanto l'indennitaÁ di lire 20.000.000 quale reddito professionale valido aifini pensionistici, con esclusione di quella di lire 250.000 per ogni giudi-zio definito, nonostante tali somme siano state cumulate ai fini dell'impo-sizione fiscale;

visto:

che il Ministero non ha fornito neppure i chiarimenti richiesti sulsenso di detta circolare che ha stravolto il contenuto della legge stessacon l'effetto di aver provocato l'esodo di numerosi GOA avvocati ed ilrischio di un prevedibile esodo di tutti gli altri che non hanno ancora ma-turato la pensione e che si vedono ridotto il reddito professionale ai finipensionistici a sole lire 20.000.000 annue lorde (al di sotto del minimoprevisto dalla Cassa previdenza degli avvocati);

che, in conseguenza delle mancate conciliazioni di cui all'articolo13 della legge istitutiva, che si prevedevano numerose per i benefici fiscaliivi concessi, i GOA hanno subõÁto un consistente decurtamento del lorocompenso sul quale invece avevano fatto affidamento;

che ai GOA non viene corrisposta neanche la cosõÁ detta indennitaÁdi rischio di cui godono i magistrati ordinari, nonostante l'identico rischioche grava su di loro;

che, nonostante l'impegno profuso nello svolgimento dei compitiloro affidati e la mole di lavoro giaÁ espletato, i GOA si trovano nell'im-possibilitaÁ di migliorare le loro prestazioni per la totale assenza di mezzi aloro disposizione;

che il disagio in cui sono costretti a svolgere la loro attivitaÁ eÁ resoancora piuÁ gravoso per l'irrisoria remunerazione che viene corrisposta ri-spetto al tempo occorrente alla definizione di cause particolarmente com-plesse e spesso carenti nella istruttoria giaÁ espletata,

gli interroganti chiedono di sapere quali provvedimenti si intendaadottare per risolvere i problemi cennati nella pregressa narrativa e rispon-

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dere alle richieste ivi contenute, avuto riguardo alla circostanza che le se-zioni stralcio, istituite con la legge n. 276 del 1997, hanno lo scopo dismaltire l'arretrato rappresentato dalle cause civili pendenti da decennipresso i tribunali ai fini di una piuÁ celere risposta di giustizia mediantepersonale qualificato ma motivato, evitando cosõÁ il proliferare delle con-danne inflitte all'Italia dalla Corte di giustizia europea a causa degli ingiu-stificati ritardi nella definizione dei processi civili.

(4-18898)

BONFIETTI, PASQUINI. ± Al Ministro dell'interno e per il coordi-namento della protezione civile. ± Premesso:

che l'ennesimo incidente all'interno del Campo di via Fiorini aSanta Caterina di Quarto in Bologna, ha provocato la morte di due piccolibambini;

rilevato:che nel campo vivono 160-180 persone, di cui 120 regolari, ri-

spetto ad una capienza prevista da una legge regionale di 60 persone;che anche gli altri campi situati a Pianazze e a Trebbo soffrono

dello stesso sovraffollamento;che i servizi igienici sono assolutamente insufficienti per una vita

degna di questo nome (6 servizi per 180 persone);che la maggioranza delle persone presenti nei 3 campi sono scap-

pate dalle zone di guerra del Kosovo, della Bosnia della Serbia,si chiede di conoscere quali provvedimenti immediati si intenda adot-

tare affincheÁ possano diminuire le sofferenze di tante famiglie.(4-18899)

DIANA Lino. ± Al Ministro delle finanze. ± Premesso:che il Parlamento ha approvato la legge n. 452 del 1999 concer-

nente l'istituzione del museo tattile nazionale «Omero» di Ancona;che la legge 23 dicembre 1999, n. 488, (Legge finanziaria 2000)

prevede le seguenti agevolazioni fiscali in favore dei non vedenti:detrazione IRPEF in misura pari al 19 per cento della spesa soste-nuta per l'acquisto dei cani da guida;detrazione forfettaria IRPEF di lire 1.000.000 operata sull'impostalorda per la spesa di mantenimento dei cani da guida;detrazione IRPEF in misura pari al 19 per cento della spesa perl'acquisto di autoveicoli rispondenti alle specifiche caratteristicheche dovranno essere determinate con decreto del Ministero dellefinanze,

l'interrogante chiede di conoscere quali siano le motivazioni che, allostato attuale, non rendono ancora esecutive le disposizioni legislative suc-citate.

(4-18900)

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