LAVORI IN CORSO:
la valutazione del dirigente scolastico nel Sistema Nazionale di Valutazione
il profilo professionale
LAVORI IN CORSO:
la valutazione del dirigente scolastico nel Sistema Nazionale di Valutazione
il profilo professionale
ANDIS, seminario nazionale: 24 ottobre 2014
Damiano Previtali
COMPETENZE Sviluppo carriera
Personali Leadership
ManagementStrumentali
PROFILO Inizio carriera
Fonte: elaborazione su dati INVALSI
COMPETENZE CONTESTISCUOLE
RIDURRE SENZA SEMPLIFICARE LE COMPLESSITA’
“Per me la garanzia di una buona scuola è: un buon Direttore”
(Francesco De Santis: Discorso al Parlamento 1874)
DPR 28 marzo 2013 n. 80(G.U. n. 155 del 4 luglio 2013)IL REGOLAMENTO SULSISTEMA NAZIONALE
DI VALUTAZIONE (SNV)
Prima del regolamentole sperimentazioni
2001 decreto 165 “… qualifica dirigenziale per i capi di istituto preposti alle
istituzioni scolastiche e educative alle quali e' stata attribuita personalità giuridica ed autonomia a norma dell'articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59 …”
Art. 25 comma 1: “I Dirigenti Scolastici sono inquadrati in ruoli di dimensione
regionale e rispondono, in ordine ai risultati, che sono valutati tenuto conto della specificità delle funzioni e sulla base delle verifiche effettuate da un nucleo di valutazione …”.
2003 SIVADIS sperimentazione
N.3 Sperimentazioni: 2.000 Dirigenti Scolastici e circa 250 valutatori.
Monitoraggio INVALSI/SIVADIS, criticità:“la trasparenza delle procedure e l’oggettività dei
criteri, l’omogeneità dell’applicazione in campo nazionale e regionale, la ponderazione delle diverse condizioni operative in cui i dirigenti esercitano il loro ruolo, l’assenza di un quadro comune di dati di riferimento”
2006 Legge finanziaria n. 296 (art. 1 Comma 613)
Viene assegnato all’INVALSI il compito di: • formulare al Ministro della Pubblica Istruzione proposte
per la piena attuazione del sistema di valutazione; • definire le procedure da seguire per la valutazione;• formulare proposte per la formazione dei componenti del
Team di valutazione.
L’INVALSI, in data 25 novembre 2008 ed a seguito di integrazioni in data 18 dicembre 2008, presenta al Ministro il nuovo sistema di valutazione dal titolo “La valutazione dei Dirigenti scolastici”.
2012/2015: sperimentazione Vales
“Progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole
e dei dirigenti scolastici”
Circolare Vales, n. 16, del 3 febbraio 2012:
“L’obiettivo della nuova iniziativa sperimentale VALES èquello di individuare e verificare sul campo la fattibilità di metodi, criteri, procedure e strumenti che permettano di valutare punti di forza e di debolezza della istituzione scolastica, nonché dell’azione della dirigenza scolastica”.
ART. 6 comma 4
Le azioni di cui al comma 1 sono dirette anche a evidenziare le aree di miglioramento organizzativo e gestionale delle istituzioni scolastiche direttamente riconducibili al dirigente scolastico, ai fini della valutazione dei risultati della sua azione dirigenziale, secondo quanto previsto dall’articolo 25 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, e dal contratto collettivo nazionale di lavoro.
DPR 28 marzo 2013 n. 80REGOLAMENTO SNV
1. raggiungimento degli obiettivi
2. competenze professionali dimostrate per il raggiungimento degli obiettivi
La valutazione del dirigente scolastico secondo l’art. 6 c. 4 DPR 80/2013:
RAGGIUNGIMENTO OBIETTIVI
Con riferimento al comma 1 ART. 6
Ai fini dell’articolo 2 (miglioramento) il procedimento di valutazione delle istituzioni scolastiche si sviluppa, in modo da valorizzare il ruolo delle scuole nel processo di autovalutazione, sulla base dei protocolli di valutazione e delle scadenze temporali … nelle seguenti fasi:
a) autovalutazione delle istituzioni scolastiche
b) valutazione esterna
c) azioni di miglioramento
d) rendicontazione sociale delle istituzioni scolastiche
LE «FUNZIONI» PROFESSIONALIart. 25 Dlgs 30 marzo 2001, n. 165
“assicura la gestione unitaria dell'istituzione”
“organizza l'attività' scolastica secondo criteri di efficienza e di efficacia formative”
“ha autonomi poteri di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane”
“promuove gli interventi per assicurare la qualità dei processi formativi e la collaborazione delle risorse … del territorio
“sovrintende, …, ai servizi amministrativi ed ai servizi generali dell'istituzione scolastica, coordinando il relativo personale”
In ambito internazionale lo stile di leadership ad oggi piùaccreditato è for learning (Swaffield e Mac Beath 2009)I cinque principi fondanti:
1.La leadership mantiene il focus sull’apprendimento 2.La leadership crea un ambiente favorevole per l’apprendimento3.Le pratiche della leadership per l’apprendimento richiedono la condivisione della leadership4.Il dialogo è centrale per la leadership per l’apprendimento 5.La leadership per l’apprendimento implica il render conto del proprio operato
“Al giorno d'oggi la leadership è una tema di estrema importanza per molte persone che si occupano di educazione... Non sorprende, pertanto, che così tante persone cerchino di guadagnarsi il pane vendendo porta a porta le loro ultime elucubrazioni sulla leadership educativa efficace. In effetti la leadership è per definizione un’industria in crescita costante. C’è la leadership per l’istruzione, la leadership trasformazionale, la leadership morale, la leadership costruttivista, la servant leadership, la leadership culturale, e la primal leadership. Alcune di queste teorie hanno in effetti il rango di teorie di leadership e diverse sono state concretamente testate”.
“… queste definizioni hanno in buona sostanza lo scopo di porre inluce approcci metodologici o stilistici diversi ma finalizzati pur sempre a realizzare i due obiettivi fondamentali per l'efficacia di ogni organizzazione: aiutare l'organizzazione stessa a stabilire un insieme di direttive e convincere i membri a seguirle … ”.
Leithwood e al., 2006, p. 7
Le principali variabili di efficacia delle leadershipscolastica come emergono dalla letteratura di school effectiveness e school improvement.
1.definire la direzione unitaria della scuolaFormulazione, comunicazione e coordinamento degli obiettivi in corrispondenza dei diversi nuclei operativi
responsabili del miglioramento
2. definire la struttura e i meccanismi organizzativiruoli e responsabilità, procedure operative e sistemi gestionali funzionali ad un esercizio collegiale del
potere e all’implementazione responsabile delle strategie perseguite
3. sviluppo delle risorse umaneaccrescere il capitale professionale della scuola e le motivazioni degli insegnanti a innovare e realizzare
efficacemente le pratiche educative
4. costruzione di relazioni fiduciarie patto di corresponsabilità con studenti, famiglie, altre scuole, enti pubblici e privati, profit e non profit,
funzionale al perseguimento degli scopi istituzionali
5. gestire i processi di misurazione, valutazione e rendicontazionepresidio organizzativo diffuso all’interno della scuola per promuovere, accompagnare e revisionare il
miglioramento continuo delle pratiche e delle prestazioni
Alcuni passaggi per il “reclutamento” nonostante la SNA
DPR 80/2013 art. 6 comma 4
“Ai fini della valutazione dei risultati
dell’azione dirigenziale ….”
IPOTESI DI SVILUPPO
La definizione degli obiettiviGli obiettivi sono indicati dal Direttore dell’USR e sono consegnati all’atto della sottoscrizione del contratto triennale per la loro effettiva declinazione nell’Istituto di riferimento. Il D.USR per l’individuazione e la definizione degli obiettivi si baserà sul RA
Il piano di miglioramento Il piano di miglioramento è finalizzato al raggiungimento degli obiettivi e deve essere agganciato alla durata del contratto della dirigenza. Perseguendo il raggiungimento degli obiettivi attraverso il PdiM della scuola il Ds potràevidenziare le competenze professionali specifiche della dirigenza previste dalla stessa normativa.
La valutazioneLa valutazione del Ds riguarderà il raggiungimento degli obiettivi concordati e le competenze professionali attivate. La valutazione avrà una prima istanza tramite i dati a sistema, la documentazione prodotta, la visita e i rilevi dei Nuclei di valutazione esterna, ma la valutazione finale spetta al Direttore dell’USRche assume, verifica, integra e valida la valutazione di prima istanza.
DPR 28 marzo 2013 n. 80REGOLAMENTO SNV
Ai fini dell’articolo 2 (miglioramento) il procedimento di valutazione delle istituzioni scolastiche si sviluppa, in modo da valorizzare il ruolo delle scuole nel processo di autovalutazione, sulla base dei protocolli di valutazione e delle scadenze temporali
I dati sono numeri discreti, fotografano un fatto o un evento, vengono ricavati dall’osservazione diretta o da misurazioni e non hanno significato per se stessi.I dati iniziano ad essere interessanti quando hanno possibilità di comparazioni e di modelli comuni di riferimento
LA LOGICA
I dati divengono informazioni quando vengono collocati in un contesto. Le informazioni si originano dai dati attraverso la contestualizzazione , la categorizzazione, l’elaborazione, la correzione e la sintesi, tipica dei processi di autovalutazione.
La conoscenza dei dati e delle informazioni avviene attraverso il confronto, la comunicazioni fra le persone in una organizzazione orientata alla trasformazione e al miglioramento
VINCOLI E OPPORTUNITA’
IMPATTI
LA CORNICE DI RIFERIMENTO
IL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE LA CORNICE DI RIFERIMENTO
ESITI INDICATORI DATI SCUOLA
Successo scolastico
1. Esiti degli scrutini (studenti ammessi alla classe successiva, per anno di corso)
Scuola in chiaro Scuole secondarie I e II grado
2. Studenti diplomati per votazione conseguita all’esame
Scuola in chiaro Scuole secondarie I e II grado
3. Studenti che hanno abbandonato gli studi in corso d’anno
Scuola in chiaro Tutte
4. Studenti trasferiti (in entrata e uscita) in corso d’anno
Scuola in chiaro II ciclo
Competenze e equità
5. Esiti delle prove INVALSI e confronto con i dati regionali e nazionali
Invalsi Tutte
6. Differenze nel punteggio rispetto a scuole con contesto socio economico e culturale simile
Invalsi Tutte
7. Varianza interna alle classi e fra le classi Invalsi Tutte
8. Alunni collocati nei livelli più bassi (1 e 2) sia in italiano sia in matematica
Invalsi Tutte
Risultati a distanza
9. Risultati negli ordini di scuola a seguito Scuola in chiaro Tutte
10. Esperienze lavorative e stage Scuola in chiaro II ciclo
11. Prosecuzione degli studi (diplomati che si sono immatricolati all’università)
Scuola in chiaro II ciclo
12. Successo negli studi (crediti conseguiti dai diplomati nel I e II anno di università)
Scuola in chiaro II ciclo
GLI ESITI IN VALES
Risultati scolasticiRisultati scolastici
Risultati nelle prove standardizzate Risultati nelle prove standardizzate
NOME INDICATORE DESCRITTORE FONTE
Esiti degli studenti nelle prove di italiano e matematica
Punteggio della scuola in italiano e matematica
INVALSIProve SNV
Punteggio delle classi in italiano e matematica
INVALSIProve SNV
Punteggio delle sedi in italiano e matematica
INVALSIProve SNV
Differenze nel punteggio rispetto a scuole con contesto socio-economico e culturale simile (ESCS)
INVALSIProve SNV
Livelli di apprendimento degli studenti
Alunni collocati nei diversi livelli in italiano e in matematica
INVALSIProve SNV
Variabilità dei risultati fra le classi
Varianza interna alle classi e fra le classi
INVALSIProve SNV
Risultati a distanzaRisultati a distanzaNOME INDICATORE DESCRITTORE FONTE
Prosecuzione negli studi universitari
Studenti diplomati che si sono immatricolati all'Università
MIUR
Successo negli studi universitari
Crediti conseguiti dai diplomati nel I e II anno di università
MIUR
Successo negli studi secondari di II grado
Consiglio orientativo per tipologia MIUR
Corrispondenza tra consiglio orientativo e scelta effettuata
MIUR
Promossi al I anno che hanno seguito il consiglio orientativo
MIUR
Promossi al I anno che non hanno seguito il consiglio orientativo
MIUR
Dati complessivi di scuola: Tavola 1a – Italiano; Tavola 1b - Matematica
IL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE LA CORNICE DI RIFERIMENTO
1.definire la direzione unitaria della scuola
Identificazione e condivisione della missione, dei valori e della visione di sviluppo dell’istituto. Capacità della scuola di indirizzare allineare le risorse verso le priorità, catalizzando le energie intellettuali interne, i contributi e le risorse del territorio, le risorse finanziarie e strumentali disponibili verso il perseguimento degli obiettivi prioritari d’istituto.
L’area è articolata al suo interno in quattro sottoaree:
1.Mission e obiettivi prioritari – individuazione della missione, scelta delle priorità e loro condivisione intera e esterna2.….3.….4.….
“Proponi uno scopo,ma che sia grande”
(Don Milani)
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