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MARTEDÌIO FEBBRAIO 2009

L'ULTIMOGIORNO

la tragediaAppenasi è difliisala ;notizia la gente hacominciato ad affluirealla casa di riposo. Icarabinieri hannoprelevato la cartellaclinica. Molteassociazioni hanno giàchiesto che l'autopsiavenga seguita da unesperto di fiduciaLe prime ipotesi: unapolmonite presa duranteil viaggio in ambulanza

* tutto ii pomeriggio adine si erano susseguite

riunioni e incontri conmagistrati, amministratori

MASS MEDIA

La notizia fa il giro del mondo

L a Bbc, la Cnn, Le Monde,il Times, El Pais e altri or-gani di informazione in-

ternazionali stasera hanno da-to tempestivamente notiziadella morte di Eluana Englarosui loro siti Internet. «Morta ladonna italiana al centro di undibattito sul diritto alla morte»,titola la Bbc citando il ministrodel Welfare Maurizio Sacconi.Accanto al testo compare unafoto di Eluana sorridente. An-che la Cnn ha dato notizia deldecesso, sottolineando comela donna sia stata «al centro diun caso di diritto alla mortecontro cui si erano pronuncia-ti il premier e il Papa». Il Timesdi Londra, dal canto suo, ricor-

da il clamore politico che hacircondato il suo caso, sottoli-neando come la vicenda fossediventata «il simbolo dellacampagna del Vaticano a favo-re della vita».La notizia, corredata da una fo-to di Eluana, è stata data anchesul sito dei quotidiani francesiLe Monde e Liberation. Il quo-tidiano spagnolo El Mundo af-ferma che il suo caso «ha acce-so in Italia un incendiario di-battito sul diritto alla morte» escrive che la notizia della mor-te di Eluana «è arrivata propriomentre il Senato intendevaproibire la sospensione dell'a-limentazione che la mantene-va in vita»

CANALE 5

Su Canale 5 va in onda «II grande fratello»al posto di «Matrix». Mentana: mi dimettoLa morte di Eluana non cambia i palinsesti di Canale5 e la scelta di mandare in onda, come se nulla fosse,«II grande fratello» al posto di una puntata specialedi «Natrix»,fa infuriare il conduttore EnricoMentana che annuncia le dimissioni. Il giornalistalascerà oggi l'incarico di direttore editoriale diMediaset per protesta contro la decisione dellasocietà che, «di fronte a un dramma che scuote ilPaese intero, ha deciso di non cambiare di unavirgola la sua programmazione di stasera su Canale5, nonostante sia ilTg5 sia Matrix fossero pronti adaprire finestre informative sulla morte di Eluana». Loha riferito lo stesso Mentana spiegando che «non ècosì che si fa informazione su una grande retenazionale. Non esiste solo l'audience. Simili sceltetolgono credibilità a chi le compie, e personalmentenon ho nessuna intenzione di avallarle. Domani (oggiper chi legge, ndr) rassegnerò le dimissioni dadirettore editoriale di Mediaset, per un altro dovere,quello di coerenza».

locali, dirigenti sanitari.Tutte ipotesi per salvare ladonna che si sono infrantein serata

L'annuncio alle 20,10: «È morta»Dal padre poche frasi: «Hofatto tutto da solo. Adesso non voglio parlare con nessuno»DAL NOSTRO INVIATO A UDINE PINO ClOCIOLA

E lu è morta. Suo padre Beppino Englaro e-ra a Lecco e chissà se quando se n'e anda-ta avesse qualcuno a tenerle la mano. È

morta alle otto e dieci ieri sera, pochi minuti do-po che s'era dissolta l'ultima speranza: una riu-nione fra il governatore friulano, i suoi assessorie i vertici della Ass 4, che invece decidevano co-me il «Protocollo» per finirla non sarebbe statointerrotto. Quasi lei avesse voluto aspettare l'ul-timo annuncio che nessuno avrebbe fermatol'«équipe» medica che doveva ucciderla. To-gliendo il disturbo. Spegnendo, soffiandoci leistessa sopra, il cerino acceso che qui da martedìsi passavano, terrorizzati e seccati, di mano inmanq. Chiudendo uno scaricabarile che stavaormai diventando atrocemente grottesco. La gen-te comincia ad arrivare davanti «La Quiete», que-sta «Azienda pubblica di servizi alla persona», ec'è anche chi applaude questa morte. I carabinierihanno immediatamente acquisito la cartella cll-nica e molte associazioni hanno già chiesto chel'autopsia possa essere seguita da un esperto difiducia. Sul sagrato del santuario a pochi metridalla casa di cura un maxischermo di «Scienza evita» e «Forum delle famiglie» ha mandato tuttala notte immagini e una scritta: «A Eluana va l'ab-braccio di Udine e dell'Italia intera».Nessuno aveva previsto o appena ipotizzato po-tesse morire dopo quattro giorni: solo ieri po-

meriggio Caro Al-

la sentenza va eseguita». Il concetto già manda-to a dire venerdì scorso. Cui Biancardi s'allinea-va prontamente e appena un'ora dopo - parlan-do la prima volta da martedì - lo ribadiva per fi-lo per segno anche lui.Ieri era anche partita una diffida dal Coordina-mento friulano «Per Eluana e per tutti noi» al Pro-curatore di Udine, al direttore della Ass 4, al go-vernatore friulano, all'assessore regionale alla Sa-nità, a «provvedere immediatamente, quale ob-bligo inderogabile, all'immediata interruzionedelProtocollo». Le motivazioni erano nella deci-na di pagine precedenti: «Non esiste alcuna sen-tenza passata in giudicato che autorizzi» a lasciarmorire Eluana, ma un decreto e quindi «insu-scettibile di passare in giudicato e revocabile emodificabile in ogni tempo».C'è «una non verità delle asserzioni effettuatesorprendentemente da vari soggetti, che emer-ge dalla semplice lettura dei dispositivi del de-creto della Corte d'Appello civile di Milano». Laprocedura in corso e «in violazione della nor-mativa vigente, non essendo consentito ad al-cuno di provocare la morte di un essere umanoper disidratazione e inedia». Quindi un provve-dimento come quel decreto «dovrebbe essere im-mediatamente disapplicato dall'autorità giudi-ziaria penale». Tutto ormai inutile a salvare E-luana, ma non alla giustizia.

La notiziaal termine di oreconvulse, mentreprocura eazienda sanitariasirimpallavanola responsabilitàdi un intervento

berto Defanti, ilneurologo di fidu-cia del padre, ave-va spiegato che«ci sarebbero vo-luti dodici, quat-tordici giorni dal-l'inizio del Proto-collo per arrivarealla morte».Così ieri sera vocie ipotesi si rincor-revano, specie in-

torno ad una polmonite che Eluana potesse averpreso nel viaggio in ambulanza da Lecco a Udi-ne lungo quella gelida notte tra lunedì e martedìscorsi.Poche frasi, al telefono, la voce incrinata, dal pa-dre di Eluana: «Ho fatto tutto da solo, l'ho porta-ta a questo livello e voglio stare da solo, non vo-glio parlare con nessuno, sono fatto così e l'uni-ca cosa che chiedo ai veri amici è che non mi cer-chino».Prima che Eluana se ne andasse, ieri era stato unsabba d'emozioni. Qui a Udine si susseguivanoinutili riunioni una dietro l'altra di magistrati, in-vestigatori, amministratori locali, dirigenti sani-tari, legali e quant'altro. Si accavallavano e smen-tivano e poi riaccavallavano indiscrezioni d'ognigenere. Si ripetevano i mille e mille «accerta-menti» d'altrettante autorità, compresa alla fineanche la giunta regionale e l'Azienda per i servi-zi sanitari (la Ass 4). Ma fin qui la Polizia avreb-be chiesto al Procuratore della Repubblica di U-dine di procedere per tentato omicidio. E i cara-binieri del Nas (e non solo loro) avevano invecescoperto «irregolarità» amministrative della e nel-la casa di cura, cioè la violazione dell'articolo 193del Testo unico sulla sanità (che riguarda le strut-ture), come opure gli ispettori del ministero delWelfare, che Vittorio Angiolini, legale di BeppinoEnglaro, s'era subito affrettato a minimizzare.Il Procuratore udinese, Antonio Biancardi, in-tanto leggeva, studiava e continuava a far svol-gere accertamenti: senza mai parlare, chiuso nelsuo ufficio e nel suo riserbo ed affidando il suopensiero a rari comunicati lunghi mediamentequattro righe, sempre praticamente uguali, lettie distribuiti da un ufficiale di Polizia giudiziaria.Ma ieri da Biancardi neanche una frase, benchél'andirivieni nella sua Procura di periti, legali, in-vestigatori fosse andato avanti senza sosta e as-sai più dei giorni precedenti. Forse perché ad e-sprimersi ci aveva pensato nuovamente Benia-mino Deidda, Procuratore generale di Trieste (71anni, storico esponente di Magistratura Demo-cratica, la corrente di sinistra delle toghe), ricor-dando chiaro e tondo, al suo inquirente udineseper primo, come stanno le cose: «Allo stato nonabbiamo notizia di nessuna irregolarità, quindi

Gigli accusa chi non fermò il percorso di morte

il medico«Chiediamoun'autopsiacon tuttele garanziedi trasparenzaL'opinionepubblica nonva ingannata»

DI FRANCESCO OGNIBENE

Lui che s'era battuto contutte le forze per fermarela macchina di morte in

piena corsa nella sua Udine,quando s'è trovato davanti i ra-dicali che alla notizia del de-cesso di Eluana applaudivanodavanti alla «Quiete» non cel'ha fatta più: «Mi sono vergo-gnato per loro», dice pochi mi-nuti dopo la notizia con la vo-ce piegata dalla sofferenza.Gian Luigi Gigli, neurologo al-l'Ospedale Santa Maria dellaMisericordia di Udine e tra ipromotori del Coordinamen-to friulano «Per Eluana e pertutti noi», è un fiume in piena:«Questa è una morte annun-ciata, ma prematura. Com'èpossibile? Non ci dicevano chedopo tre giorni senza nutrizio-ne la ragazza era ancora in buo-ne condizioni? Come si spiegaquesta fine così repentina? O-

ra vogliamo saperlo».Professore, di cosa può esseremorta così improvvisamenteEluana?«Adesso si può solo dire che E-luana è morta di ideologia. Lecause cliniche ce le dovrannofar sapere presto e senza reti-cenze: perché, allo stato, que-sta tragica soluzione appare in-spiegabile per una persona gio-vane, dal corpo resistente, dicostituzione sana, che non hamai avuto bisogno di farmaciparticolari. Va data risposta aimolti interrogativi su tempi emodalità».Fino a poche ore dalla morte siattendeva ancora un possibi-le intervento di magistraturao Regione...«...che invece hanno solo fattomelina fino alla fine, mentre ilSenato stava approvando lalegge. Ci sono pesanti respon-sabilità giudiziarie e ammini-strative».

Cosa chiede ora?«È indispensabile un'autopsiacon accurate indagini farma-cologiche e tossicologiche, oc-corre sapere quali medicinalile sono stati somministrati e inche dosi. Occorrono precise

«Questa fine appareinspiegabile per unapersona giovane,di costituzione sana,che non ha maiavuto bisogno difarmaci particolari»

garanzie di trasparenza asso-luta, l'opinione pubblica nonpuò essere ingannata. Il proto-collo che è stato applicato suEluana è un pessimo prece-dente, che getta discredito sul-la sanità in Friuli. A Udine la

medicina ha compiuto unospaventoso salto all'indietro: inun colpo solo è stata tradita lanostra millenaria civiltà fon-data sul rispetto della personae la tradizione ippocratica. D'o-ra in poi il medico potrà ucci-dere».Ha ancora senso lavorare a u-na legge come quella che sta-va varando il Parlamento?«Certamente, se Eluana è di-ventata un agnello sacrificale,quando la legge arriverà inporto potremo dire che il suosacrificio non sarà stato vanoma avrà impedito che la manodi chi uccide possa ancora le-varsi su una persona innocen-te».Lei ha appreso la notizia dellamorte proprio mentre stava i-niziando la mobilitazione delCoordinamento. Cos'ha pen-sato?«Che siamo al cospetto di unalordura senza limite, un im-

barbarimento che mi disgustacome medico e come uomo.Chi ha sentimenti umani pro-va compassione per i familiarie vicinanza profonda a chi ènelle stesse condizioni di Elua-na e ora può temere per la pro-pria vita. Di cos'è capace que-sta cultura di morte che ucci-de per fame e sete una perso-na viva?».Negli ultimi giorni si è fatta u-na massiccia opera di con-troinformazione, Cosa resta diquesto sforzo, che apparente-mente non ha avuto successo?«Una lezione formidabile: cispetta di ricostruire pezzo perpezzo una nuova cultura dellavita, un'opera nella quale i cat-tolici avranno una parte cen-trale trovando com'e accadutosin qui insospettabili alleanze.Il dolore di questa giornata dilutto si trasformerà nella de-terminazione ad andare avan-ti, nel nome di Eluana».

Dolce: ora serve l'autopsia per fugare ogni dubbioDA MILANO ENRICO NEGROTTI

Ora ci vuole l'autopsia. Ne è certo ilneurologo Giuliano Dolce, diret-tore scientifico dell'Istituto

Sant'Anna di Crotone, che ospita un re-parto per pazienti in stato vegetativo. Ilprofessor Dolce era stato uno dei pochiad avere visitato Eluana Englaro, il 18 gen-naio 2008, in occasione del 16° anniver-sario dell'incidente che l'aveva portata incoma prima e in stato vegetativo poi. Eproprio le sue rivelazioni, nel dicembrescorso, sul fatto che Eluana aveva man-tenuto il riflesso della deglutizione dopotanti anni, avevano riaperto le polemi-che sul fatto che il decreto di Corte d'Ap-pello che ne consentiva la morte non pre-vedeva il fatto che potesse essere ali-

li neurologo chela visitò un anno fa:non ci sono studi sumorti di questo tipo

mentata perbocca con uncucchiaino -seppure contempi lunghi.Il professorDolce espri-me l'idea chevarie posso-no essere le cause di una morte, che èapparsa più veloce di quanto tutti - me-dici compresi - si aspettassero. «Nonpossiamo dirlo con certezza perché bi-sognerebbe avere notizie più precise sulsuo stato in questi giorni. Certo quattrogiorni sembrano pochi. Da un punto divista teorico - aggiunge Dolce - la mor-te potrebbe essere intervenuta per cau-se paranaturali, quali un arresto cardia-

co o un infar-to. Oppureperché dopola sospensio-ne dell'idrata-ziune e dell'a-limentazione,i sedativi sonostati sommi-

nistrati in quantità eccessiva. Oppureper ipotesi ancora più sconvolgenti mache devono essere provate». Sulla pol-monite di cui si è cominciato a parlare,Dolce non si pronuncia: «Le avrebberofatto una radiografia, nel caso?». Perquesto soprattutto, aggiunge Dolce, «de-ve essere effettuata un'autopsia accura-ta, con un esame tossicologico detta-gliato».

Le prime agenzie diffuse ieri sera sem-brano incerte sulla possibile autopsia: ilprocuratore valuterà oggi con i consu-lenti che ha incaricato. «Ma bisogna far-la di sicuro - protesta Dolce -. Anzi, cre-do che per fugare ogni dubbio, dovreb-bero chiederla proprio i medici che han-no portato avanti il protocollo. Del re-sto se l'argomento che li garantiva era ilrispetto del protocollo, allora questo de-ve essere assolutamente verificato. Cer-tamente stupisce che sia morta dopo so-li quattro giorni di assenza di acqua e ci-bo. C'è anche da dire che sono talmen-te pochi i casi al mondo di morte in que-ste condizioni, penso a Terri Schiavo epochi altri, che non ci sono studi scien-tifici a riguardo. È difficile avere infor-mazioni precise».