LA PUBBLICITA’
Dagli esordi ad oggi
L'importanza della pubblicità, soprattutto la pubblicità televisiva, nel mondo odierno cresce
ogni giorno di più. E nessuno puòsfuggire alla sua influenza…
3 Febbraio 1957
Va in onda per la Va in onda per la prima volta prima volta CaroselloCarosellocon il suo enorme con il suo enorme contenitore di contenitore di personaggipersonaggiancora oggi ancora oggi ricordati e ormai ricordati e ormai passati alla storiapassati alla storia
L’omino Bialetti
Unca Dunca
Veniva trasmesso quotidianamente dalle 20:50 alle 21:00. Consisteva in una serie di messaggi pubblicitari accompagnati da sketch comici o intermezzi musicali e divenne quasi un'istituzione. Carosello portò anche una serie di innovazioni nel linguaggio televisivo in generale. La sua caratteristica più peculiare era l'inedita brevità per questo, gli stacchi teatrali dovevano essere diretti, semplici, attingendo spesso a luoghi comuni e rimanendo molto vicini alla cultura popolare
Anni ’70-‘80
A poco a poco l’eredità di Carosello diventa meno evidente, almeno per il fatto che approdano sugli schermi nuovi testimonial;
ma il legame con la tradizione non poteva perdersi in così breve tempo, e quindi il gusto per il jingle orecchiabile, lo slogan
indovinato, i personaggi accattivanti, la musica di facile memorizzazione viene portato avanti per molti anni ancora, anche con risultati di rilievo.
Televisori Philips
Perlana
Anni ‘90 A partire dai primi anni Novanta, i cambiamenti di tecnologia
televisiva e di gusto, sia dei pubblicitari sia del pubblico, portano a una nuova rivoluzione: niente più jingle (tranne rare eccezioni come per il Beltè), niente più tormentoni, niente più slogan a effetto. Anche la post-produzione viene effettuata digitalmente, e gli effetti speciali e i ritocchi resi possibili da tali tecniche spingono i creativi a concepire gli spot come se fossero brevissimi cortometraggi, ricchi di immagini di grande appeal, nuove cromaticità, trovate visive innovative, suoni e musiche che ben si fondono con esse. Ma non sono affatto memorabili. Non sembrano cioè fatte per essere ricordate e comunque, se pur rimangono in mente alcune scene (per esempio quella del vicino di casa che dice “Buonaseeera”), difficilmente si riesce a ricondurre a esse il nome del prodotto.
Il ruolo della donna nella pubblicitàNella pubblicità la figura
femminile è più presente di quella maschile: essa è chiamata in causa sia direttamente che indirettamente. In molti casi la pubblicità non presenta veri e propri modelli di donna, ma bensì delle figure femminili prive di personalità. La testimonial
La mamma
La partner
La sportiva
La narcisista La serena
La sensuale
La ragazza acqua e sapone
Nella donna possiamo talvolta trovare una durezza, forza e tenacia maschile che, prima del movimento femminista degli anni sessanta non era certo considerato. Maschile e il femminile vengono addirittura a fondersi per confondersi. L’ uomo “del futuro” non ha sesso e sentimenti.
http://www.stefanocelso.com/75-la-donna-nella-pubblicita.htm
http://www.maella.it/Download/Tec%20-%20Linguaggio%20del%20corpo%20in%20pubblicit%C3%A0.pdf
http://it.wikipedia.org/wiki/Spot_pubblicitario
Zatta Susanna; I sogni degli italiani in 50 anni di pubblicità televisiva, Milano, Bruno Mondadori 2004
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