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Page 1: La follia terroristica di oggi la stessa dei lager nazisti · scoprire le piccole storie che hanno contribuito a fare la grande storia è lo sforzo pedagogico sul quale dobbiamo sentirci

il CROTONESEMARTEDÌ 1 DICEMBRE 2015 N. 136 23CONVEGNO SU CALABRESI E LIBERAZIONE

La follia terroristica di oggila stessa dei lager nazisti

ROSSANO - La follia chemuove gli attentati di oggiè la stessa che ha mosso ifatti contenuti nel libro diGennaro Cosentino Gio -vanni Grillo, da Melissaai Lager - la vicenda di undeportato calabrese, pre-sentato nei giorni scorsianche al liceo scientificodi Rossano. Perché atro-cità del genere non acca-dano più è importante chele nuove generazioni sia-no invitate ad una rifles-sione più ampia attraver-so la conoscenza dei do-cumenti. La scuola in pri-mis, ma anche il cinema e

la letteratura, giocano unruolo fondamentale.“La cultura era e restal’antidoto contro ogniguerra, contro la stessa ’n-drangheta e contro chi mi-naccia la libertà e la de-mocrazia, faticosamenteguadagnate dai nostri sol-dati, eroi silenziosi. No adun approccio musealedella storia; sì alla ricercanel passato degli strumen-ti che impediscano il ri-petersi di fatti simili. Ri-scoprire le piccole storieche hanno contribuito afare la grande storia è losforzo pedagogico sulquale dobbiamo sentirciimpegnati tutti”.Il presidente della com-missione Bilancio regio-nale, Giuseppe Aieta, haricordato anche la figuradi Lea Garofalo, vittimadella mafia, intervenendoal convegno ‘Storie di la-ger e di libertà: il sacri-ficio dei calabresi nell’e-popea della Liberazione’promosso dall’associa -zione ‘I Rossanesi nelmondo’ (intitolata a Gen-narino Scorza, croce almerito di guerra e meda-glia d’onore), dalla fon-dazione ‘Nenni’ e dal li-ceo classico San Nilo diRossano.

OSPITATO nell’audito -rium del liceo Scientificodi Rossano, al convegnohanno partecipato, oltre alconsigliere Aieta, anchela dirigente scolasticaAdriana Grispo, l’ispetto -re emerito del Miur Fran-

Il petilino Renato Caruso racconta in un saggiola sua esperienza di musicista giramondo

CRONACHE

FRANCESCO RIZZA

PETILIA POLICASTRO - S’intitola La Mi ReMi ed è un intrigante saggio musicalepubblicato per i tipi della romana ‘Eu -ropa Edizioni’ dal musicista RenatoCaruso. Nonostante la giovane età - ènato nel 1982 - l’autore petilino resi-dente a Milano può già vantare un cur-riculum di primo piano iniziato ancorprima delle lauree in informatica e chi-tarra classica e di im-portanti collaborazioniartistiche come quellacon l’accademia ‘Unacittà per cantare’ di Ron,di cui è uno dei chitarristi,oltre a gestire un canalesu YouTube che conta cir-ca un milione di visite.Frutto di queste collabora-zioni che, fra l’altro, l’han -no portato a suonare conpiù band in Europa, il sag-gio dato alle stampe da Caruso offre aipropri lettori un breve quanto originaleitinerario nel mondo della musica,esplorando alcune tematiche fonda-mentali della stessa disciplina dal suo-no alla qualità materiale degli stru-menti, dalle diversità delle culture mu-sicali all’innovativo intreccio dellesette note con la tecnologia informa-tica. Messa, però, apparentemente daparte la scientificità dei propri studi, diuna cosa Renato Caruso si dice con-vinto: al di là dall’eccesso di sperimen-

tazioni e copiature, la verainnovazione nel comples-so mondo delle sette note

è quello di ritornare alla semplicità,concentrandosi su ciò che caratterizzala musica: il ritmo e la differenza deigeneri. Per convincere i propri lettoridi tale realtà, nelle ultime pagine delsaggio Caruso porta gli esempi che sipossono riconoscere nei brani di tre ec-celsi musicisti: Alex Britti, Pino Da-niele e Lucio Battisti.Collegato a tale modo di intendere lamusica è anche il titolo del saggio “Lami re mi - spiega Caruso nell’introdu -zione - è il giro di accordi della Can -zone del sole, forse la prima canzone

che ci insegnano, da questo semplicegiro armonico, tre accordi - aggiunge -si costruisce una canzone semplice,bella ed orecchiabile. È la semplicitàche sta alla base dei concetti fonda-mentali della filosofia, della filosofia edella musica”.Fra le pagine più intense del saggio,che inizia con un capitolo dedicato allastoria più antica della musica ed i suoilegami con la nuova generazione dimusicisti, quelle in cui l’autore ritornaal proprio passato più o meno recenteed alla sua famiglia di artisti e musicistiche ritornano nelle pagine del libro,come il padre Gino maestro di musicaper numerosi chitarristi in erba. “In ca-sa - scrive - si respirava aria rock popcome i Rolling Stonese vari gruppi ita-liani degli anni ’70 che mio padre suo-nava ogni giorno, da solo e con gli ami-ci, davanti un camino e un po di vi-no”.E se per le contaminazioni offerte allamusica da altre discipline come l’in -formatica e le tecnologie, rispetto aglianni ’70 la musica si sta spostando ver-so un altro universo. Concludendo ilproprio saggio Renato Caruso esprimesoddisfazione per l’esistenza di unamusica che è ancora diversa da un fred-do logaritmo, ma una disciplina in tra-sformazione come la vita di ogni per-sona e come scriveva in un proprio afo-risma Pompeo Magno “navigare è ne-cessario, vivere non è necessario”.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Renato Caruso e lacopertina del suo libro

cesco Fusca, il sindaco diMelissa Gino Murgi;Stella Pizzuti, assessorecomunale uscente allaPubblica istruzione; Ma-rio e Titti Scorza, rispet-tivamente presidente e vi-cepresidente dall’asso -ciazione ‘I Rossanesi nelMondo’; Daniele Garofa-lo, docente di storia e fi-losofia del liceo ‘San Ni-lo’ che ha guidato gli stu-

denti nello studio e nellaricerca dei documenti cheattestano la partecipazio-ne ed il contributo del ter-ritorio alla Resistenza.

PARTICOLARMEN -TE apprezzata, soprattut-to dagli studenti, l’appas -sionata e lucida relazionedi Michelina Grillo, diri-gente del ministero delTesoro e figlia del depor-tato Giovanni Grillo.“Siate sentinelle di demo-crazia e militanti dellamemoria”, è l’invito chela figlia del soldato di Me-lissa, deportato in un cam-po di concentramento te-desco, ha rivolto ai nume-rosi studenti. “I documen-ti, quando la testimonian-za viene meno, sono di vi-tale importanza. Se non cifossero state le lettere, lacorrispondenza, le carto-line, le foto, oggi non sisarebbe potuta raccontarequesta come tante altrestorie di piccoli eroi, chehanno contribuito a fare lagrande storia. Muore solochi non viene ricordato -ha sottolineato MichelinaGrillo - Raccontare e ri-cordare è un dovere civi-le. Chi dimentica la storiaè condannato a riviver-la”.

IN PIEDI e in silenzio,ascoltando La Marsiglie-se, l’inno nazionale fran-cese, e intonando Fratellid’Italia, l’inno nazionale.Studenti, docenti, ospiti eorganizzatori hanno volu-to commemorare così levittime dei recenti fatti diParigi. La mattinata di ap-profondimento in un gre-mito e attento auditoriumè stata impreziosita dagliintermezzi musicali a cu-ra della scuola del mae-stro Campana e degli stu-denti del liceo classico‘San Nilo’.

Relatori e studentinell’auditorium del liceo

Scientifico. Accantoal titolo Michelina Grillo

Allo Scientificodi Rossanopresentato ancheil libro su Grillo