Presentazione di Fabio Lopez NunesDirettore del settore Parchi e mobilità ciclabile della Provincia di Milano
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio
e del Mare
Italia in bici: un quadro in chiaroscuro
Milano, 9 novembre 2007
Milano, anno domini 1490,
in fronte alla chiesa di Santa Maria delle Grazie, appena rinnovata con uno straordinario tiburio
geometrico; di fianco, una vigna.
Dentro, un laboratorio disordinato, pieno di carte. Dappertutto, quadri, schizzi, modelli
Quattro ragazzi schiamazzano, scarabocchiano e si tirano freccette. Il Maestro è appena uscito di gran carriera, chiamato d’urgenza dal Duca, perché le decorazioni per la gran festa del Paradiso a Castello
non gli garbano.
Prendono un foglio con gli appunti del Maestro,uno disegna un fallo,l’altro gli risponde con una caricatura irriverente …
Il terzo, trasognante, riproduce una strana macchina a due ruote a cui il Maestro sta lavorando.
Lui, genio stravagante, sta immaginando di trasmettere il moto del piede alla ruota utilizzando
due pedali e una catena…
Così è nata a Milano la prima idea di bicicletta,
dalla mente di Leonardo da Vinci, cinque secoli or sono.
O, almeno, così ci piace pensare.
In realtà, nessuno conosce la verità. Eppure basterebbe un semplice esame del pigmento per fugare ogni dubbio; ma il disegno è chiuso nelle casseforti della
Biblioteca Ambrosiana.
Nel frattempo ci piace pensare che questa città
sia stata culla dell’idea di bicicletta, quattro secoli prima che qualcuno pensasse di realizzarla per davvero.
immagini da flickr.com
Questa città fuligginosa dove il traffico è padrone della strada, e le polveri sottili superano ogni soglia dell’ammissibile.
questa città dove,
nonostante tutto,migliaia di ciclisti
si barcamenano ogni giorno.immagini da flickr.com
immagini da flickr.com
Ma non hanno un proprio spazio, una propria sicurezza.
E sono più di quanti uno immagini.
Alla Amministrazione pubblica compete di dare risposte.
Qui,come in tutto
il Paese
Molte città d’Italia lo hanno fatto.Da tempo.
Molte città d’Italia lo hanno fatto.Da tempo.
immagini da flickr.com
La più nota città ciclabile è certamente Ferrara
A Ferrara un cittadino su tre usa la bicicletta tutti i giorni
Le buone politiche dell’Amministrazione comunale, numerosi servizi per l’utenza ciclistica,
unitamente ad una forte coscienza dei cittadini, sono la chiave del successo.
Anche Bolzano ha attivato importanti politiche di sostegno alla bicicletta.
A Bolzano un cittadino su quattro usa la bicicletta
E questo grazie anche ad alcune sperimentazioni innovative in materia di circolazione stradale
Agli interventi strutturali è stata affiancata una intensa campagna promozionale
Merita osservare come queste due città non siano particolarmente invitanti come clima e temperatura
per pedalare. Eppure funziona.I loro centri storici si sono liberati dell’assedio
delle automobili.
Lucca ha una cinta muraria straordinaria. E’ interamente ciclabile, come pure tutto il centro storico.
A Lucca si è puntato sui provvedimenti di moderazione e limitazione del traffico in centro, insieme ai servizi di
supporto, spendendo poco e ottenendo molto.
Le piste ciclabili sono state realizzate per superare in sicurezza le grandi arterie nei punti nodali.
L’esempio di Ferrara, Bolzano e Lucca dimostrano che anche i nostri angusti, tortuosi e splendidi centri storici che
tutto il mondo ci invidia sono assolutamente adatti ad accogliere le biciclette, come sono totalmente vulnerabili al
caos degli autoveicoli.
Nelle grandi città il rapporto fra bici e auto è assai più problematico.
Questi esempi, dimostrano che l’Italia, in fatto di ciclabilità quotidiana, non è all’anno zero,
anche se molto occorre ancora fare.
I dati dell’ISTAT 2001 sugli spostamenti quotidiani in bicicletta (modal split) forniscono valori modesti, rispetto ai Paesi del Nord Europa.
2,53,2
4,64,53,23
,82,73
,017
,413
,112
,310
,83,7
4,810
,09,3
13,01
3,94,75
,11,31
,610
,79,2
0,20,3 0,7
0,1 0,30,8
4,64,5
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
mod
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studiolavoro
Il modal split è la ripartizione fra i diversi sistemi modali di
spostamento (mezzi pubblici, automobile, moto, bici, pedone),
calcolata in percentuale.
Il modal split è la ripartizione fra i diversi sistemi modali di
spostamento (mezzi pubblici, automobile, moto, bici, pedone),
calcolata in percentuale.
Copenhaghen 35%Amsterdam 25%
Monaco 25%Salisburgo 25%
Brema 25%
L’uso quotidiano della biciclettaKm/giorno pro capite
2,3
0,60,8 0,9
0,700,5 0,4 0,4
0,2 0,2
2,6
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3OlandaDanimarcaSveziaGermaniaBelgioFinlandiaIrlandaAustriaItaliaFranciaGran Bretagna
Fonte: Messieur Velò – Francia 2007
La percentuale di ciclisti nel sistema modale
27,0%
18,0%
12,6%
10,0%
10,0%9,0%
7,0% 7,4
%5,5%5,0
%3,2%3,0%
2,0%
0,0%
5,0%
10,0%
15,0%
20,0%
25,0%
30,0%
Modal Split
OlandaDanimarcaSveziaGermaniaBelgioSvizzeraUSAFinlandiaIrlandaAustriaItaliaFranciaGran Bretagna
Fonte: Messieur Velò – Francia 2007
Un importante contributo può arrivare dalle Province e dalle Regioni che possono svolgere un
lavoro di rete e di coordinamento.
Alcune Regioni e alcune Province si sono mosse in questo senso
Fra le Regioni, la Sicilia ha promosso nel 2005 un proprio piano della mobilità non motorizzata
La Sicilia ha impostato una rete per l’intera regione, basata su una precisa gerarchia:
1. tratti di ferrovie dismesse o in corso di dismissione;
2. sistemazione di regie trazzere o lungo gli argini dei fiumi o circuiti attorno ai laghi;
3. strade di grande interesse paesaggistico, a basso livello di traffico, che possono essere adottate come pista ciclabile soltanto con modesti accorgimenti per la sicurezza del ciclista;
4. percorsi ciclo-turistici studiati da associazioni amatoriali collegate a livello europeo o denominati "Eurovelo 7" e "Ciclopista del Sole";
5. piste realizzabili a fianco di strade statali o provinciali di grande interesse paesaggistico, molto trafficate, con una pista ciclabile separata.
Il piano affronta con attenzione i temi tecnici e legali, fornendo uno strumento esauriente per operare nei
prossimi anni.
L’esempio della Sicilia ci dimostra come la mobilità ciclabile possa essere interpretata quale motore per lo sviluppo
anche per il Mezzogiorno.
Sono dieci le Regioni italiane che hanno promosso una legislazione specifica per la promozione della mobilità ciclistica.
Diverse altre hanno inserito indicazioni specifiche all’interno di normative più generali.
Le Province possono svolgere un ruolo importante:
• Promuovere una pianificazione strategica di scala vasta
• Realizzare le grandi ciclovie di interconnessione urbana ed extraurbana
• Favorire l’intermodalità• Sostenere i Comuni e i Parchi
Molte Province dimostrano una fervente attività a favore della mobilità ciclistica
• Sono stati attrezzati per la ciclabilità gli argini del Po e dell’Adige
immagini da flickr.com
Le Province di Lombardia si sono accordate per realizzare una ciclovia fra i grandi laghi prealpini, dal Verbano al Garda, collegando anche
Milano, lungo il Naviglio Grande, l’Adda e il Ticino
Si è costituito il forum delle Province in bici, a cui hanno aderito 25 enti.Il Forum ha prodotto un documento di tesi per questa conferenza, i cui punti salienti sono:
• Attivare il modal split quale strumento di monitoraggio sistemico delle politiche per la bicicletta
• Proporre il piano strategico provinciale quale piattaforma di governo delle reti
• Attivare un servizio nazionale per la ciclabilità• Migliorare le regole e i codici• Sostenere le iniziative dei comuni e dei parchi• Promuovere l’accesso a scuola in bici• Dare il buon esempio, promuovendo l’uso della bici
fra i propri dipendenti
La Provincia di Milano ha scommesso sulla biciclettaVuol costruire uno spazio ciclistico nella mobilità quotidiana.
La Provincia di Milano si è dotata di un piano strategico per la mobilità ciclistica, che sarà approvato a breve.
Cos’è la rete ciclabile strategica
E’ un sistema di collegamenti ciclabili caratterizzato da:
• continuità e connettività degli itinerari;• completezza delle polarità servite;• adeguatezza degli standard prestazionali;• elevato grado di sicurezza;• completezza e omogeneità della segnaletica.
è un processo in divenire …
• Si occupa dei collegamenti locali tra polarità, sistemi urbani e sistema del verde, in sinergia fra Provincia, Comuni e Enti Parco;
• coordina e integra le iniziative, in modo da ottenere un sistema continuo;
• classifica i tracciati e ne verifica l’adeguatezza e l’omogeneità tecnico-funzionale.
Le cifre di MiBici
chilometri
1135; 40%493; 17%
1203; 43%
esistenti di previsione futuri sviluppi
2831 km 2831 km
Parco Ticino Parc
o Add
a
Villoresi
Scolmatore
Naviglio Pavese
Groane
Lambro
Martesana
Naviglio Grande
Tav
Principali poli attrattori(stazioni, poli industriali, commerciali e di servizio)
Schema della rete Ciclabile strategica
la Prima Conferenza nazionale sulla Biciclettaparte da questi dati ed esplora le esperienze e i temi
per trasformare l’Italia in una penisola ciclabile.
In questo nostro viaggio inizieremo a conoscere le esperienze europee dei Paesi più simili e vicini a noi:
la Germania,la Francia, la Spagna,la Svizzera.
…non prima, però, di aver ricordato Amsterdam, città regina della bicicletta.
Grazie per l’attenzione
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