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Page 1: IL RITORNO DIAZNAVOUR «Da ameno sogno la pace con … · problemi legati all'abuso di alcol e già il mese scorso era ... gigantesca partitura fu presentata al pubblico per la prima

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Taylor, interventoal cuore riuscito

LOS ANGELES. IeriElizabeth Taylor,attraverso la sua paginainternet personale, hatranquillizzato i suoi fandichiarando chel'intervento al cuore dalei preannunciato èandato bene. «Cari amici,il mio intervento alcuore è andatoperfettamente grazie allevostre preghiere», hascritto la star 77enne.

Osservatore:«Film Barbarossaun polpettone»

ROMA. Il film Barbarossa«è un polpettoneindigesto ed enfatico,appena riscattato daglieffetti speciali». Questosevero giudizio è espressodall'«OsservatoreRomano» che ha dedicatoieri un articolo al film delregista Renzo Martinelli,che «nelle aspettativeavrebbe dovuto fornire (aileghisti, ndr.) un appigliostorico sul quale fondarele loro rivendicazioni».Molti «resteranno delusi»scrive GaetanoVallini dallapretesa del film «di essereepico» mentre invece«naufraga» proprio suisuoi ammiccamentipolitici.

Thielemannalla StaatskapellediDresdadal2OI2

MILANO. Cambio dellaguardia al vertice dellaStaatskapelle di Dresda.Dalla stagione 2012/2013Christian Thielemann saràil nuovo direttoremusicale dell'orchestrapiù antica del mondo,fondata nel 1548.Thielemann, nato aBerlino nel 1959,subentrerà all'italianoFabio Luisi (in carica dal2007) che proprio nel2012 assumerà la guidadell'Opera di Zurigo. Giàassistente di Karajan, trale migliori bacchette dioggi, Christian Thielemannè attualmente direttoredella Filarmonica diMonaca (P.Dolf.)

David Hasselhoff in coma etilicoricoverato in ospedale a LondraLONDRA. David Hasselhoff, secondo «The Sun», èstato ricoverato in ospedale a Londra per due giorni,dopo che vi era giunto in coma etilico in seguito ad unasbronza che l'attore statunitense avrebbe consumato inun hotel di Londra, dove l'ex baywatch si trovava peruna festa di compleanno. Hasselhoff combatte da anni iproblemi legati all'abuso di alcol e già il mese scorso erastato ricoverato d'urgenza al Pronto Soccorso.

Antonio Pappano apre Santa Ceciliacon «Missa solemnis» di BeethovenROMA. Un grande capolavoro sinfonico-corale, la «MissaSolemnis» di Beethoven con la direzione musicale AntonioPappano inaugurerà la Stagione Sinfonica 2009-2010,dell Accademia di Santa Cecilia. Un viaggio a ritroso neltempo per il maestro che lo scorso anno aveva inaugurato laStagione con la «Jeanne d'Are au Buchera di Honegger e chedirige la «Missa» per la prima volta in Italia. Composta nelcorso di cinque anni (dal 1818 al 1823) e dedicataall'Arciduca Rodolfo, grande amico di Beethoven, inoccasione della sua elezione ad Arcivescovo di Olmuz, lagigantesca partitura fu presentata al pubblico per la primavolta integralmente a San Pietroburgo il 18 aprile 1824.Eseguita in «prima» italiana all'Augusteo cento anni dopo, il17 aprile 1924, proprio dall'Orchestra e dal Corodell'Accademia diretti da Bernardino Molinari, e poi più voltepresente nelle stagioni ceciliane fino al 2000, la «Missa»prevede un quartetto di solisti: Emma Bell.Anna Larsson,Roberto Sacca e Georg Zeppenfeld. Subito dopo il concertoinaugurale di sabato 24, Pappano sarà protagonista domenica25 ottobre nella Sala Sinopoli di un incontro con il pubblico enei giorni successivi salirà sul podio per il secondo concertotutto russo della Stagione Sinfonica con la partecipazione delgrande pianista norvegese Leif Ove Andsnes.

Fiorello jr: «Bastafilm sulla mafia»

CATANIA. «Per favore,non facciamo più filmsulla mafia. Questa terranon ne ha bisogno». Loha detto GiuseppeFiorello a Catania al«Progetto Sicilia per ilcinema e l'audiovisivo».«Fiorello ha ragione - hasottolineato l'assessoreLeanza - . La mafia esistema la Sicilia non è soloquella mostrata da certepellicole».

IL RITORNODIAZNAVOUR

«Da ameno sognola pace con la Turchia»L'«istrione» dopo 26anni d'assenza di nuovoin scena in Italia : «Amoil vostro Paese ma nontrovo editori per il miolibro di memorie né perfare un ed in italiano»

DI MASSIMO GATTO

M onsieur Aznavour ha modigarbati e la franchezza di chinella vita non ha più da di-

mostrare nulla. Dopo una latitanzadai palcoscenici italiani che nem-meno lui riesce più a quantificare(per i biografi manca da 26 anni:un'eternità), il 30 ottobre porta al de-butto al Regio di Parma un nuovo gi-ro di concerti che lo vedrà impegna-to pure a Firenze il primo novembre,a Milano il 3, a Roma il 4, a Catanza-ro il 6 e a Bari il 9. Ma prima ShahnourVaghinaghAznavourian, classe 1924,preferisce raccontarsi spaziando traì come e i perché di una inarrivabilecarriera in bilico tra musica, cinemae impegno per il suo paese d'origine.Da armeno nato a Parigi e cresciutoin Francia, come giudica la richiestaturca di entrare a far parte della Co-munità Europea?Se il governo di Ankara è disposto asoddisfare tutte le richieste della UÈ,prima fra tutte il riconoscimento delgenocidio degli armeni, non sonocontro. Sarebbe un passo avanti pertutti verso la riconciliazione.È più facile pacificarsi coi turchi checon gli azeri?L'Azerbaijan è un'invenzione di Sta-lin che, secondo la logica del divideet impera, consegnò agli azeri il cuo-re dell'Armenia, quel Nagorno Kara-bak che ci siamo dovuti riprenderein parte con le armi.Da ambasciatore armeno in Svizze-ra, che politici frequenta?C'è troppa gente che dice di cono-scere la politica. Io ho l'umiltà di di-re che non la conosco. In vita mia hoavuto modo di frequentare molti lea-der, compreso Silvio Berlusconi, an-che se a quel tempo facevamo en-

I CONCERTI

SHOW UNICIBIGLIETTI DA30 A 220 EUROSono passati benventisei anni dagliultimi concerti inItalia, ma perfortuna, commentaCharles Aznavour,«allora avevo fattouna gran scorta discarpe perchésenza le calzatureitaliane andrei in

firo a piedi nudi»,a scaletta dei sei

concerti (Parma,Firenze, Milano,Roma, Catanzaro eBari) includerà dasei a otto canzoniin italiano «oltre aun brano inspagnolo, uno ininglese e il resto infrancese,presentando anchepezzi mai eseguitiin Italia». Sonoappuntamenti daveri intenditoriquelli con l'artistafrancese,originariodell'Armenia,esclusivi anche esoprattutto nelprezzo, conbiglietti che perMilano oscillanodai 55 ai 220 euroe per Roma dai 30ai 150 euro. Dopouna lunga carrieradi successi, aottantacinque annicompiuti,

kdstrìone» CharlesAznavour assicuradi continuare adamare moltissimoil palcoscenico.

Premio pro-life a «Lo spazio bianco» della ComenciniLei: sono prò aborto. Casini: il suo film è inno alla vitaDI MARIA PICCIOLO

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Tre premi per Lo spaziobianco, il film di FrancescaComencini, passato

inosservato ai giurati della Mostradel Cinema di Venezia. Sono staticonsegnati ieri a Roma, alla Casadel cinema, alla presenza dellaregista e della protagonistaMargherita Buy, il premioFrancesco Pasinetti per il migliorFilm e per la migliore attrice(Margherita Buy) e il premioGianniAstrei - prò life (assegnatodal Fiuggi Family Festival e dalMovimento per la vita). Prodottoda Fandango e Rai Cinema, Lospazio bianco (trattodall'omonimo libro di ValeriaParcella), in 150 sale per 01Distribution dal 16 ottobre,racconta la storia di Maria, unaquarantenne insegnante diitaliano nelle scuole serali, che daalla luce, al sesto mese digravidanza, Irene. Il compagno,già padre di un bambino,abbandona Maria. Nella .;

disperata lotta per lasopravvivenza della vita di Irene ilfilm ha meritato l'attenzione diun premio dedicato al valoredella vita. Ma la regista, ieri,durante la consegna del premio,ha letto alcune sue dichiarazionimolto forti e polemiche: verso

La regista porta nelle sale conprotagonista la Buy la battagliadi una donna per la maternitàma teme di «essere schierata»

questo riconoscimento «Mihanno molto colpito lemotivazioni con il quale il premioè accompagnato. Il movimentoper la vita è un esercito checombatte, seppurepacificamente, una battaglia chenon è la mia. (..) Vorrei che miafiglia, o tutte le sue coetanee,potessero avere accesso allapillola anticoncenzionale o aquella del giorno dopo, o nel casodi una gravidanza non desiderata,potessero interromperla.(..) Sono

credente, di religione valdese. Lamia fede non è contradditoria aduna battaglia civile per unanormativa laica sulla libertà discelta delle persone sulla loro vitae sulla loro morte». Alle paroledella regista Carlo Casini,europarjamentare e Presidentedel Movimento per la Vita, harisposto: «Sapevamo come leposizioni della Comencini fosseroprofondamente distanti dallenostre, ma non abbiamo esitatoad assegnarle il Premio proprioperché abbiamo colto nel suofilm una sensibilità nell'affrontarei temi della vita e della maternitàche prescinde dalle posizioniideologiche. In più sono sicuroche questo film salverà molte viteumane. Molte donne, dopo averlovisto, sceglieranno la vita».Rispettosa delle posizioni dellaComencini, anche la motivazionedella giuria presieduta da AndreaPiersanti, direttore artistico delFFF, che ha accompagnato questoriconoscimento cosi"imbarazzante". «Lo spaziobianco è un esempio di film laicoche contiene una dimensionevaloriale "condivisibile"nell'ambito di un territorio piùalto, quello della "cultura dellavita" che, come il film dimostra,appartiene all'umanità e non aglischieramenti».

televisione Raiuno, fiction a tinte forti in prima serataNella speranzadi aumentare gliascolti domenicain onda «Tutta laverità»: storia diomicidi, tradimentie famiglie sfasciatecol contornodi scene «forti»La regista: «I nostrinudi sono artistici»

DITIZIANALUPI

R aiuno da un'altraspallata alla sua li-nea editoriale, por-

tando in prima serata lastoria di una famiglia sfa-sciata dalla passione chetravolge una giovane don-na fino a quel momento, al-meno in apparenza, mogliee madre felice e appagata.Reduce dal flop dello snowdi Vincenzo Salemme,Raiuno cerca di rialzare latemperatura auditel del lu-nedì mandando in onda,l ' il e 12 ottobre (in primaserata) Tutta la verità, mi-niserie accompagnata dal-la farfallina gialla della Rai(quella della visione ai mi-

nori in presenza di un a-dulto) a causa di scene dipassione intense ed espli-cite (con tanto di nudi inprimo piano).Scene che la regista CinziaTH Torrini prova a giustifi-care così: «Si tratta di im-magini artistiche, alcunesono state anche tagliate».Di scene «artistiche, senzaalcun compiacim.entomorboso» parla anche il di-rettore di Rai Fiction Fabri-zio Del Noce che su Raiuno,finché l'ha diretta, non havoluto nemmeno i reality,considerati di cattivo gusto,e che ogjp, invece, dice:«L'ottica e quella di mette-re tocchi di neorealismonella fiction, non si può

continuare a dipingeresempre le situazioni de-contestualizzate, con seriein costume ambientate inepoche passate. Io predili-go il moderno al genere incostume e la fiction va uti-lizzata per mostrare anchela società contemporanea».A questo punto, non rima-ne che chiedersi quantevolte accada davvero nellasocietà moderna quelloche succede in Tutta la ve-rità. E, cioè, che una don-na (Paola) si innamori alprimo sguardo del cardio-chirurgo (Giulio) che salvala vita alla madre; che luisia sposato con una donnaricca e mentalmente insta-bile (Benedetta) alla quale

lo lega un inconfessabilesegreto legato alla sua pro-fessione; che lo stesso lui,dedito alle storie extraco-niugali con le sue assisten-ti, venga accusato di aver-ne uccisa una (Laura), pe-raltro incinta; che la giova-ne donna (Paola) finiscaper essere accusata anchelei di omicidio dal suo stes-so marito (Marco), com-missario di polizia della cit-tadina di provincia in cui sisvolge questa vicenda mo-derna. Tutta la verità è pro-dotta da Rai Fiction e Cat-tleya e interpretata da Vit-toria Puccini, Daniele Pec-ci, Filippo Nigro, FabriziaSacchi e Massimo Wert-muller.

MEDIASET

MAURIZIO COSTANZO: I REALITYHANNO ROVINATO LA TELEVISIONE«I reality hanno rovinato la tv». Lo ha detto MaurizioCostanzo durante il programma «Chiambrettinight» dedicato al giornalista, registrato ieri sera main onda martedì prossimo su Italia I. «I reality hannoallenato tanti nostri connazionali a fare i curiosi - haspiegato Costanzo - e quindi sono arrivatipersonaggi stravaganti». Parlando poi della sua lungaesperienza col talk show, e in particolare colMaurizio Costanzo Show, Costanzo ha dettoriferendosi agli ospiti dei suoi programmi: «Adessonon ci sono più quei personaggi da invitare». Infine:«Ho sempre detto die volevo concludere la carrierain Rai e se ci saranno dei fatti nuovi questo accadrànei primi mesi del 2010». Costanzo da domenicaprossima sarà di nuovo su Canale 5 con il suo«Maurizio Costanzo Show» e alla fine dell'annodovrebbe scadere il contratto che lo lega a Mediasetda 25 anni.Alla domanda su cosa andrà a fare in RaiCostanzo ha risposto: «Voglio solamente fare unprogramma».

trambi un altro mestiere.In questi sei concerti canterà purein italiano?Sette od otto canzoni in italiano ci sa-ranno di sicuro, ma devo studiareperché la mancanza di pratica mi hafatto dimenticare la vostra lingua. Edio tra di voi, Coniò triste Venezia, Mo-rire d'amore, L'anniversario, Quelloche si dice, L'istrione non dovrebberomancare.Ha mai pensato di incidere un nuo-vo album di canzoni nella nostra lin-gua?Proprio oggi esce il mio libro di me-morie. In Francia ne sono state giàprenotate 250 mila copie e in Cana-da 50 mila, ma in Italia non s'è fattoavanti nemmeno un editore dispo-sto a pubblicarla. Figurarsi se trovo u-na casa discografica disposta a farmiincidere un disco di vostre canzoni.Già. L'Italia ha poca memoria e an-cor meno riconoscimento per gli ar-tisti che hanno reso grande la suamusica. È così purè in Francia?Per fortuna, no. In Francia gli artistiche fanno più pubblico sono quelli diuna certa età. Gente come FrancisCabrel, Alain Souchon, Michel Sar-dou, Patrick Bruel o la stessa SylvieVartan che non ha certo bisogno del-la televisione o delle radio per farsiconoscere. Francamente ho avuto unpo' di apprensione quando è affiora-ta questa nouyelle vague di giovaniautori. Poi però il pubblico s'è accortoche dietro c'era poca consistenza,tanti suoni ma poca melodia, ed ètornato da noi.Scusi la domanda un po' imperti-nente: a 85 anni compiuti, dove tro-va ancora l'entusiasmo di andare inscena?Francamente non lo so. La verità èche non l'ho mai sentito mancare.Così come l'affetto del pubblico. Lafarò sorridere: oggi chi viene a ve-dermi mi ha sempre ascoltato, op-pure è stato costretto dai propri ge-nitori a sentire troppe volte i miei di-schi. Ma tant'è: il nostro legame è ri-masto forte. Persino con molti italia-ni. In fondo io sono un po' italiano: imiei genitori sono fuggiti dall'Arme-nia per salvarsi dal genocidio su unanave italiana.