IL RITORNO DIAZNAVOUR «Da ameno sogno la pace con … · problemi legati all'abuso di alcol e già...

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spetòaaM\ LC Taylor, intervento al cuore riuscito LOS ANGELES. Ieri Elizabeth Taylor, attraverso la sua pagina internet personale, ha tranquillizzato i suoi fan dichiarando che l'intervento al cuore da lei preannunciato è andato bene. «Cari amici, il mio intervento al cuore è andato perfettamente grazie alle vostre preghiere», ha scritto la star 77enne. Osservatore: «Film Barbarossa un polpettone» ROMA. Il film Barbarossa «è un polpettone indigesto ed enfatico, appena riscattato dagli effetti speciali». Questo severo giudizio è espresso dall'«Osservatore Romano» che ha dedicato ieri un articolo al film del regista Renzo Martinelli, che «nelle aspettative avrebbe dovuto fornire (ai leghisti, ndr.) un appiglio storico sul quale fondare le loro rivendicazioni». Molti «resteranno delusi» scrive GaetanoVallini dalla pretesa del film «di essere epico» mentre invece «naufraga» proprio sui suoi ammiccamenti politici. Thielemann alla Staatskapelle diDresdadal2OI2 MILANO. Cambio della guardia al vertice della Staatskapelle di Dresda. Dalla stagione 2012/2013 Christian Thielemann sarà il nuovo direttore musicale dell'orchestra più antica del mondo, fondata nel 1548. Thielemann, nato a Berlino nel 1959, subentrerà all'italiano Fabio Luisi (in carica dal 2007) che proprio nel 2012 assumerà la guida dell'Opera di Zurigo. Già assistente di Karajan, tra le migliori bacchette di oggi, Christian Thielemann è attualmente direttore della Filarmonica di Monaca (P.Dolf.) David Hasselhoff in coma etilico ricoverato in ospedale a Londra LONDRA. David Hasselhoff, secondo «The Sun», è stato ricoverato in ospedale a Londra per due giorni, dopo che vi era giunto in coma etilico in seguito ad una sbronza che l'attore statunitense avrebbe consumato in un hotel di Londra, dove l'ex baywatch si trovava per una festa di compleanno. Hasselhoff combatte da anni i problemi legati all'abuso di alcol e già il mese scorso era stato ricoverato d'urgenza al Pronto Soccorso. Antonio Pappano apre Santa Cecilia con «Missa solemnis» di Beethoven ROMA. Un grande capolavoro sinfonico-corale, la «Missa Solemnis» di Beethoven con la direzione musicale Antonio Pappano inaugurerà la Stagione Sinfonica 2009-2010, dell Accademia di Santa Cecilia. Un viaggio a ritroso nel tempo per il maestro che lo scorso anno aveva inaugurato la Stagione con la «Jeanne d'Are au Buchera di Honegger e che dirige la «Missa» per la prima volta in Italia. Composta nel corso di cinque anni (dal 1818 al 1823) e dedicata all'Arciduca Rodolfo, grande amico di Beethoven, in occasione della sua elezione ad Arcivescovo di Olmuz, la gigantesca partitura fu presentata al pubblico per la prima volta integralmente a San Pietroburgo il 18 aprile 1824. Eseguita in «prima» italiana all'Augusteo cento anni dopo, il 17 aprile 1924, proprio dall'Orchestra e dal Coro dell'Accademia diretti da Bernardino Molinari, e poi più volte presente nelle stagioni ceciliane fino al 2000, la «Missa» prevede un quartetto di solisti: Emma Bell.Anna Larsson, Roberto Sacca e Georg Zeppenfeld. Subito dopo il concerto inaugurale di sabato 24, Pappano sarà protagonista domenica 25 ottobre nella Sala Sinopoli di un incontro con il pubblico e nei giorni successivi salirà sul podio per il secondo concerto tutto russo della Stagione Sinfonica con la partecipazione del grande pianista norvegese Leif Ove Andsnes. Fiorello jr: «Basta film sulla mafia» CATANIA. «Per favore, non facciamo più film sulla mafia. Questa terra non ne ha bisogno». Lo ha detto Giuseppe Fiorello a Catania al «Progetto Sicilia per il cinema e l'audiovisivo». «Fiorello ha ragione - ha sottolineato l'assessore Leanza -. La mafia esiste ma la Sicilia non è solo quella mostrata da certe pellicole». IL RITORNO DIAZNAVOUR «Da ameno sogno la pace con la Turchia» L'«istrione» dopo 26 anni d'assenza di nuovo in scena in Italia : «Amo il vostro Paese manon trovo editori per il mio libro di memorie néper fare un ed in italiano» DI MASSIMO GATTO M onsieur Aznavour ha modi garbati e la franchezza di chi nella vita non ha più da di- mostrare nulla. Dopo una latitanza dai palcoscenici italiani che nem- meno lui riesce più a quantificare (per i biografi manca da 26 anni: un'eternità), il 30 ottobre porta al de- butto al Regio di Parma un nuovogi- ro di concerti che lo vedrà impegna- to pure a Firenze il primo novembre, a Milano il 3, a Roma il 4, a Catanza- ro il 6 e a Bari il 9. Ma prima Shahnour VaghinaghAznavourian, classe 1924, preferisce raccontarsi spaziando tra ì come e i perché di una inarrivabile carriera in bilico tra musica, cinema e impegno per il suo paese d'origine. Da armeno nato a Parigi e cresciuto in Francia, come giudica la richiesta turca di entrare a far parte della Co- munità Europea? Se il governo di Ankara è disposto a soddisfare tutte le richieste della UÈ, prima fra tutte il riconoscimento del genocidio degli armeni, non sono contro. Sarebbe un passo avanti per tutti verso la riconciliazione. È più facile pacificarsi coi turchi che con gli azeri? L'Azerbaijan è un'invenzione di Sta- lin che, secondo la logica del divide et impera, consegnò agli azeri il cuo- re dell'Armenia, quel Nagorno Kara- bak che ci siamo dovuti riprendere in parte con le armi. Da ambasciatore armeno in Svizze- ra, che politici frequenta? C'è troppa gente che dice di cono- scere la politica. Io ho l'umiltà di di- re che non la conosco. In vita mia ho avuto modo di frequentare molti lea- der, compreso Silvio Berlusconi, an- che se a quel tempo facevamo en- I CONCERTI SHOW UNICI BIGLIETTI DA 30 A 220 EURO Sono passati ben ventisei anni dagli ultimi concerti in Italia, ma per fortuna, commenta Charles Aznavour, «allora avevo fatto una gran scorta di scarpe perché senza le calzature italiane andrei in f iro a piedi nudi», a scaletta dei sei concerti (Parma, Firenze, Milano, Roma, Catanzaro e Bari) includerà da sei a otto canzoni in italiano «oltre a un brano in spagnolo, uno in inglese e il resto in francese, presentando anche pezzi mai eseguiti in Italia». Sono appuntamenti da veri intenditori quelli con l'artista francese, originario dell'Armenia, esclusivi anche e soprattutto nel prezzo, con biglietti che per Milano oscillano dai 55 ai 220 euro e per Roma dai 30 ai 150 euro. Dopo una lunga carriera di successi, a ottantacinque anni compiuti, kdstrìone» Charles Aznavour assicura di continuare ad amare moltissimo il palcoscenico. Premio pro-life a «Lo spazio bianco» della Comencini Lei: sono prò aborto. Casini: il suo film è inno alla vita DI MARIA PICCIOLO t T re premi per Lo spazio bianco, il film di Francesca Comencini, passato inosservato ai giurati della Mostra del Cinema di Venezia. Sono stati consegnati ieri a Roma, alla Casa del cinema, alla presenza della regista e della protagonista Margherita Buy, il premio Francesco Pasinetti per il miglior Film e per la migliore attrice (Margherita Buy) e il premio GianniAstrei - prò life (assegnato dal Fiuggi Family Festival e dal Movimento per la vita). Prodotto da Fandango e Rai Cinema, Lo spazio bianco (tratto dall'omonimo libro di Valeria Parcella), in 150 sale per 01 Distribution dal 16 ottobre, racconta la storia di Maria, una quarantenne insegnante di italiano nelle scuole serali, che da alla luce, al sesto mese di gravidanza, Irene. Il compagno, già padre di un bambino, abbandona Maria. Nella .; disperata lotta per la sopravvivenza della vita di Irene il film ha meritato l'attenzione di un premio dedicato al valore della vita. Ma la regista, ieri, durante la consegna del premio, ha letto alcune sue dichiarazioni molto forti e polemiche: verso La regista porta nelle sale con protagonista la Buy la battaglia di una donna per la maternità ma teme di «essere schierata» questo riconoscimento «Mi hanno molto colpito le motivazioni con il quale il premio è accompagnato. Il movimento per la vita è un esercito che combatte, seppure pacificamente, una battaglia che non è la mia. (..) Vorrei che mia figlia, o tutte le sue coetanee, potessero avere accesso alla pillola anticoncenzionale o a quella del giorno dopo, o nel caso di una gravidanza non desiderata, potessero interromperla.(..) Sono credente, di religione valdese. La mia fede non è contradditoria ad una battaglia civile per una normativa laica sulla libertà di scelta delle persone sulla loro vita e sulla loro morte». Alle parole della regista Carlo Casini, europarjamentare e Presidente del Movimento per la Vita, ha risposto: «Sapevamo come le posizioni della Comencini fossero profondamente distanti dalle nostre, ma non abbiamo esitato ad assegnarle il Premio proprio perché abbiamo colto nel suo film una sensibilità nell'affrontare i temi della vita e della maternità che prescinde dalle posizioni ideologiche. In più sono sicuro che questo film salverà molte vite umane. Molte donne, dopo averlo visto, sceglieranno la vita». Rispettosa delle posizioni della Comencini, anche la motivazione della giuria presieduta da Andrea Piersanti, direttore artistico del FFF, che ha accompagnato questo riconoscimento cosi "imbarazzante". «Lo spazio bianco è un esempio di film laico che contiene una dimensione valoriale "condivisibile" nell'ambito di un territorio più alto, quello della "cultura della vita" che, come il film dimostra, appartiene all'umanità e non agli schieramenti». televisione Raiuno, fiction a tinte forti in prima serata Nella speranza di aumentare gli ascolti domenica in onda «Tutta la verità»: storia di omicidi, tradimenti e famiglie sfasciate col contorno di scene «forti» La regista: «I nostri nudi sono artistici» DITIZIANALUPI R aiuno da un'altra spallata alla sua li- nea editoriale, por- tando in prima serata la storia di una famiglia sfa- sciata dalla passione che travolge una giovane don- na fino a quel momento, al- meno in apparenza, moglie e madre felice e appagata. Reduce dal flop dello snow di Vincenzo Salemme, Raiuno cerca di rialzare la temperatura auditel del lu- nedì mandando in onda, l'il e 12 ottobre (in prima serata) Tutta la verità, mi- niserie accompagnata dal- la farfallina gialla della Rai (quella della visione ai mi- nori in presenza di un a- dulto) a causa di scene di passione intense ed espli- cite (con tanto di nudi in primo piano). Scene che la regista Cinzia TH Torrini prova a giustifi- care così: «Si tratta di im- magini artistiche, alcune sono state anche tagliate». Di scene «artistiche, senza alcun compiacim.ento morboso» parla anche il di- rettore di Rai Fiction Fabri- zio Del Noce che su Raiuno, finché l'ha diretta, non ha voluto nemmeno i reality, considerati di cattivo gusto, e che ogjp, invece, dice: «L'ottica e quella di mette- re tocchi di neorealismo nella fiction, non si può continuare a dipingere sempre le situazioni de- contestualizzate, con serie in costume ambientate in epoche passate. Io predili- go il moderno al genere in costume e la fiction va uti- lizzata per mostrare anche la società contemporanea». A questo punto, non rima- ne che chiedersi quante volte accada davvero nella società moderna quello che succede in Tutta la ve- rità. E, cioè, che una don- na (Paola) si innamori al primo sguardo del cardio- chirurgo (Giulio) che salva la vita alla madre; che lui sia sposato con una donna ricca e mentalmente insta- bile (Benedetta) alla quale lo lega un inconfessabile segreto legato alla sua pro- fessione; che lo stesso lui, dedito alle storie extraco- niugali con le sue assisten- ti, venga accusato di aver- ne uccisa una (Laura), pe- raltro incinta; che la giova- ne donna (Paola) finisca per essere accusata anche lei di omicidio dal suo stes- so marito (Marco), com- missario di polizia della cit- tadina di provincia in cui si svolge questa vicenda mo- derna. Tutta la verità è pro- dotta da Rai Fiction e Cat- tleya e interpretata da Vit- toria Puccini, Daniele Pec- ci, Filippo Nigro, Fabrizia Sacchi e Massimo Wert- muller. MEDIASET MAURIZIO COSTANZO: I REALITY HANNO ROVINATO LA TELEVISIONE «I reality hanno rovinato la tv». Lo ha detto Maurizio Costanzo durante il programma «Chiambretti night» dedicato al giornalista, registrato ieri sera ma in onda martedì prossimo su Italia I. «I reality hanno allenato tanti nostri connazionali a fare i curiosi - ha spiegato Costanzo - e quindi sono arrivati personaggi stravaganti». Parlando poi della sua lunga esperienza col talk show, e in particolare col Maurizio Costanzo Show, Costanzo ha detto riferendosi agli ospiti dei suoi programmi: «Adesso non ci sono più quei personaggi da invitare». Infine: «Ho sempre detto die volevo concludere la carriera in Rai e se ci saranno dei fatti nuovi questo accadrà nei primi mesi del 2010». Costanzo da domenica prossima sarà di nuovo su Canale 5 con il suo «Maurizio Costanzo Show» e alla fine dell'anno dovrebbe scadere il contratto che lo lega a Mediaset da 25 anni.Alla domanda su cosa andrà a fare in Rai Costanzo ha risposto: «Voglio solamente fare un programma». trambi un altro mestiere. In questi sei concerti canterà pure in italiano? Sette od otto canzoni in italiano ci sa- ranno di sicuro, ma devo studiare perché la mancanza di pratica mi ha fatto dimenticare la vostra lingua. Ed io tradi voi, Coniò triste Venezia, Mo- rire d'amore, L'anniversario, Quello chesi dice, L'istrione non dovrebbero mancare. Ha mai pensato di incidere un nuo- vo album di canzoni nella nostra lin- gua? Proprio oggi esce il mio libro di me- morie. In Francia ne sono state già prenotate 250 mila copie e in Cana- da 50 mila, ma in Italia non s'è fatto avanti nemmeno un editore dispo- sto a pubblicarla. Figurarsi se trovo u- na casa discografica disposta a farmi incidere un disco di vostre canzoni. Già. L'Italia ha poca memoria e an- cor meno riconoscimento per gli ar- tisti che hanno reso grande la sua musica. È così purè in Francia? Per fortuna, no. In Francia gli artisti che fanno più pubblico sono quelli di una certa età. Gente come Francis Cabrel, Alain Souchon, Michel Sar- dou, Patrick Bruel o la stessa Sylvie Vartan che non ha certo bisogno del- la televisione o delle radio per farsi conoscere. Francamente ho avuto un po' di apprensione quando è affiora- ta questa nouyelle vague di giovani autori. Poi però il pubblico s'è accorto che dietro c'era poca consistenza, tanti suoni ma poca melodia, ed è tornato da noi. Scusi la domanda un po' imperti- nente: a 85 anni compiuti, dove tro- va ancora l'entusiasmo di andare in scena? Francamente non lo so. La verità è che non l'ho mai sentito mancare. Così come l'affetto del pubblico. La farò sorridere: oggi chi viene a ve- dermi mi ha sempre ascoltato, op- pure è stato costretto dai propri ge- nitori a sentire troppe volte i miei di- schi. Ma tant'è: il nostro legame è ri- masto forte. Persino con molti italia- ni. In fondo io sono un po' italiano: i miei genitori sono fuggiti dall'Arme- nia per salvarsi dal genocidio su una nave italiana.

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LC

Taylor, interventoal cuore riuscito

LOS ANGELES. IeriElizabeth Taylor,attraverso la sua paginainternet personale, hatranquillizzato i suoi fandichiarando chel'intervento al cuore dalei preannunciato èandato bene. «Cari amici,il mio intervento alcuore è andatoperfettamente grazie allevostre preghiere», hascritto la star 77enne.

Osservatore:«Film Barbarossaun polpettone»

ROMA. Il film Barbarossa«è un polpettoneindigesto ed enfatico,appena riscattato daglieffetti speciali». Questosevero giudizio è espressodall'«OsservatoreRomano» che ha dedicatoieri un articolo al film delregista Renzo Martinelli,che «nelle aspettativeavrebbe dovuto fornire (aileghisti, ndr.) un appigliostorico sul quale fondarele loro rivendicazioni».Molti «resteranno delusi»scrive GaetanoVallini dallapretesa del film «di essereepico» mentre invece«naufraga» proprio suisuoi ammiccamentipolitici.

Thielemannalla StaatskapellediDresdadal2OI2

MILANO. Cambio dellaguardia al vertice dellaStaatskapelle di Dresda.Dalla stagione 2012/2013Christian Thielemann saràil nuovo direttoremusicale dell'orchestrapiù antica del mondo,fondata nel 1548.Thielemann, nato aBerlino nel 1959,subentrerà all'italianoFabio Luisi (in carica dal2007) che proprio nel2012 assumerà la guidadell'Opera di Zurigo. Giàassistente di Karajan, trale migliori bacchette dioggi, Christian Thielemannè attualmente direttoredella Filarmonica diMonaca (P.Dolf.)

David Hasselhoff in coma etilicoricoverato in ospedale a LondraLONDRA. David Hasselhoff, secondo «The Sun», èstato ricoverato in ospedale a Londra per due giorni,dopo che vi era giunto in coma etilico in seguito ad unasbronza che l'attore statunitense avrebbe consumato inun hotel di Londra, dove l'ex baywatch si trovava peruna festa di compleanno. Hasselhoff combatte da anni iproblemi legati all'abuso di alcol e già il mese scorso erastato ricoverato d'urgenza al Pronto Soccorso.

Antonio Pappano apre Santa Ceciliacon «Missa solemnis» di BeethovenROMA. Un grande capolavoro sinfonico-corale, la «MissaSolemnis» di Beethoven con la direzione musicale AntonioPappano inaugurerà la Stagione Sinfonica 2009-2010,dell Accademia di Santa Cecilia. Un viaggio a ritroso neltempo per il maestro che lo scorso anno aveva inaugurato laStagione con la «Jeanne d'Are au Buchera di Honegger e chedirige la «Missa» per la prima volta in Italia. Composta nelcorso di cinque anni (dal 1818 al 1823) e dedicataall'Arciduca Rodolfo, grande amico di Beethoven, inoccasione della sua elezione ad Arcivescovo di Olmuz, lagigantesca partitura fu presentata al pubblico per la primavolta integralmente a San Pietroburgo il 18 aprile 1824.Eseguita in «prima» italiana all'Augusteo cento anni dopo, il17 aprile 1924, proprio dall'Orchestra e dal Corodell'Accademia diretti da Bernardino Molinari, e poi più voltepresente nelle stagioni ceciliane fino al 2000, la «Missa»prevede un quartetto di solisti: Emma Bell.Anna Larsson,Roberto Sacca e Georg Zeppenfeld. Subito dopo il concertoinaugurale di sabato 24, Pappano sarà protagonista domenica25 ottobre nella Sala Sinopoli di un incontro con il pubblico enei giorni successivi salirà sul podio per il secondo concertotutto russo della Stagione Sinfonica con la partecipazione delgrande pianista norvegese Leif Ove Andsnes.

Fiorello jr: «Bastafilm sulla mafia»

CATANIA. «Per favore,non facciamo più filmsulla mafia. Questa terranon ne ha bisogno». Loha detto GiuseppeFiorello a Catania al«Progetto Sicilia per ilcinema e l'audiovisivo».«Fiorello ha ragione - hasottolineato l'assessoreLeanza - . La mafia esistema la Sicilia non è soloquella mostrata da certepellicole».

IL RITORNODIAZNAVOUR

«Da ameno sognola pace con la Turchia»L'«istrione» dopo 26anni d'assenza di nuovoin scena in Italia : «Amoil vostro Paese ma nontrovo editori per il miolibro di memorie né perfare un ed in italiano»

DI MASSIMO GATTO

M onsieur Aznavour ha modigarbati e la franchezza di chinella vita non ha più da di-

mostrare nulla. Dopo una latitanzadai palcoscenici italiani che nem-meno lui riesce più a quantificare(per i biografi manca da 26 anni:un'eternità), il 30 ottobre porta al de-butto al Regio di Parma un nuovo gi-ro di concerti che lo vedrà impegna-to pure a Firenze il primo novembre,a Milano il 3, a Roma il 4, a Catanza-ro il 6 e a Bari il 9. Ma prima ShahnourVaghinaghAznavourian, classe 1924,preferisce raccontarsi spaziando traì come e i perché di una inarrivabilecarriera in bilico tra musica, cinemae impegno per il suo paese d'origine.Da armeno nato a Parigi e cresciutoin Francia, come giudica la richiestaturca di entrare a far parte della Co-munità Europea?Se il governo di Ankara è disposto asoddisfare tutte le richieste della UÈ,prima fra tutte il riconoscimento delgenocidio degli armeni, non sonocontro. Sarebbe un passo avanti pertutti verso la riconciliazione.È più facile pacificarsi coi turchi checon gli azeri?L'Azerbaijan è un'invenzione di Sta-lin che, secondo la logica del divideet impera, consegnò agli azeri il cuo-re dell'Armenia, quel Nagorno Kara-bak che ci siamo dovuti riprenderein parte con le armi.Da ambasciatore armeno in Svizze-ra, che politici frequenta?C'è troppa gente che dice di cono-scere la politica. Io ho l'umiltà di di-re che non la conosco. In vita mia hoavuto modo di frequentare molti lea-der, compreso Silvio Berlusconi, an-che se a quel tempo facevamo en-

I CONCERTI

SHOW UNICIBIGLIETTI DA30 A 220 EUROSono passati benventisei anni dagliultimi concerti inItalia, ma perfortuna, commentaCharles Aznavour,«allora avevo fattouna gran scorta discarpe perchésenza le calzatureitaliane andrei in

firo a piedi nudi»,a scaletta dei sei

concerti (Parma,Firenze, Milano,Roma, Catanzaro eBari) includerà dasei a otto canzoniin italiano «oltre aun brano inspagnolo, uno ininglese e il resto infrancese,presentando anchepezzi mai eseguitiin Italia». Sonoappuntamenti daveri intenditoriquelli con l'artistafrancese,originariodell'Armenia,esclusivi anche esoprattutto nelprezzo, conbiglietti che perMilano oscillanodai 55 ai 220 euroe per Roma dai 30ai 150 euro. Dopouna lunga carrieradi successi, aottantacinque annicompiuti,

kdstrìone» CharlesAznavour assicuradi continuare adamare moltissimoil palcoscenico.

Premio pro-life a «Lo spazio bianco» della ComenciniLei: sono prò aborto. Casini: il suo film è inno alla vitaDI MARIA PICCIOLO

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Tre premi per Lo spaziobianco, il film di FrancescaComencini, passato

inosservato ai giurati della Mostradel Cinema di Venezia. Sono staticonsegnati ieri a Roma, alla Casadel cinema, alla presenza dellaregista e della protagonistaMargherita Buy, il premioFrancesco Pasinetti per il migliorFilm e per la migliore attrice(Margherita Buy) e il premioGianniAstrei - prò life (assegnatodal Fiuggi Family Festival e dalMovimento per la vita). Prodottoda Fandango e Rai Cinema, Lospazio bianco (trattodall'omonimo libro di ValeriaParcella), in 150 sale per 01Distribution dal 16 ottobre,racconta la storia di Maria, unaquarantenne insegnante diitaliano nelle scuole serali, che daalla luce, al sesto mese digravidanza, Irene. Il compagno,già padre di un bambino,abbandona Maria. Nella .;

disperata lotta per lasopravvivenza della vita di Irene ilfilm ha meritato l'attenzione diun premio dedicato al valoredella vita. Ma la regista, ieri,durante la consegna del premio,ha letto alcune sue dichiarazionimolto forti e polemiche: verso

La regista porta nelle sale conprotagonista la Buy la battagliadi una donna per la maternitàma teme di «essere schierata»

questo riconoscimento «Mihanno molto colpito lemotivazioni con il quale il premioè accompagnato. Il movimentoper la vita è un esercito checombatte, seppurepacificamente, una battaglia chenon è la mia. (..) Vorrei che miafiglia, o tutte le sue coetanee,potessero avere accesso allapillola anticoncenzionale o aquella del giorno dopo, o nel casodi una gravidanza non desiderata,potessero interromperla.(..) Sono

credente, di religione valdese. Lamia fede non è contradditoria aduna battaglia civile per unanormativa laica sulla libertà discelta delle persone sulla loro vitae sulla loro morte». Alle paroledella regista Carlo Casini,europarjamentare e Presidentedel Movimento per la Vita, harisposto: «Sapevamo come leposizioni della Comencini fosseroprofondamente distanti dallenostre, ma non abbiamo esitatoad assegnarle il Premio proprioperché abbiamo colto nel suofilm una sensibilità nell'affrontarei temi della vita e della maternitàche prescinde dalle posizioniideologiche. In più sono sicuroche questo film salverà molte viteumane. Molte donne, dopo averlovisto, sceglieranno la vita».Rispettosa delle posizioni dellaComencini, anche la motivazionedella giuria presieduta da AndreaPiersanti, direttore artistico delFFF, che ha accompagnato questoriconoscimento cosi"imbarazzante". «Lo spaziobianco è un esempio di film laicoche contiene una dimensionevaloriale "condivisibile"nell'ambito di un territorio piùalto, quello della "cultura dellavita" che, come il film dimostra,appartiene all'umanità e non aglischieramenti».

televisione Raiuno, fiction a tinte forti in prima serataNella speranzadi aumentare gliascolti domenicain onda «Tutta laverità»: storia diomicidi, tradimentie famiglie sfasciatecol contornodi scene «forti»La regista: «I nostrinudi sono artistici»

DITIZIANALUPI

R aiuno da un'altraspallata alla sua li-nea editoriale, por-

tando in prima serata lastoria di una famiglia sfa-sciata dalla passione chetravolge una giovane don-na fino a quel momento, al-meno in apparenza, mogliee madre felice e appagata.Reduce dal flop dello snowdi Vincenzo Salemme,Raiuno cerca di rialzare latemperatura auditel del lu-nedì mandando in onda,l ' il e 12 ottobre (in primaserata) Tutta la verità, mi-niserie accompagnata dal-la farfallina gialla della Rai(quella della visione ai mi-

nori in presenza di un a-dulto) a causa di scene dipassione intense ed espli-cite (con tanto di nudi inprimo piano).Scene che la regista CinziaTH Torrini prova a giustifi-care così: «Si tratta di im-magini artistiche, alcunesono state anche tagliate».Di scene «artistiche, senzaalcun compiacim.entomorboso» parla anche il di-rettore di Rai Fiction Fabri-zio Del Noce che su Raiuno,finché l'ha diretta, non havoluto nemmeno i reality,considerati di cattivo gusto,e che ogjp, invece, dice:«L'ottica e quella di mette-re tocchi di neorealismonella fiction, non si può

continuare a dipingeresempre le situazioni de-contestualizzate, con seriein costume ambientate inepoche passate. Io predili-go il moderno al genere incostume e la fiction va uti-lizzata per mostrare anchela società contemporanea».A questo punto, non rima-ne che chiedersi quantevolte accada davvero nellasocietà moderna quelloche succede in Tutta la ve-rità. E, cioè, che una don-na (Paola) si innamori alprimo sguardo del cardio-chirurgo (Giulio) che salvala vita alla madre; che luisia sposato con una donnaricca e mentalmente insta-bile (Benedetta) alla quale

lo lega un inconfessabilesegreto legato alla sua pro-fessione; che lo stesso lui,dedito alle storie extraco-niugali con le sue assisten-ti, venga accusato di aver-ne uccisa una (Laura), pe-raltro incinta; che la giova-ne donna (Paola) finiscaper essere accusata anchelei di omicidio dal suo stes-so marito (Marco), com-missario di polizia della cit-tadina di provincia in cui sisvolge questa vicenda mo-derna. Tutta la verità è pro-dotta da Rai Fiction e Cat-tleya e interpretata da Vit-toria Puccini, Daniele Pec-ci, Filippo Nigro, FabriziaSacchi e Massimo Wert-muller.

MEDIASET

MAURIZIO COSTANZO: I REALITYHANNO ROVINATO LA TELEVISIONE«I reality hanno rovinato la tv». Lo ha detto MaurizioCostanzo durante il programma «Chiambrettinight» dedicato al giornalista, registrato ieri sera main onda martedì prossimo su Italia I. «I reality hannoallenato tanti nostri connazionali a fare i curiosi - haspiegato Costanzo - e quindi sono arrivatipersonaggi stravaganti». Parlando poi della sua lungaesperienza col talk show, e in particolare colMaurizio Costanzo Show, Costanzo ha dettoriferendosi agli ospiti dei suoi programmi: «Adessonon ci sono più quei personaggi da invitare». Infine:«Ho sempre detto die volevo concludere la carrierain Rai e se ci saranno dei fatti nuovi questo accadrànei primi mesi del 2010». Costanzo da domenicaprossima sarà di nuovo su Canale 5 con il suo«Maurizio Costanzo Show» e alla fine dell'annodovrebbe scadere il contratto che lo lega a Mediasetda 25 anni.Alla domanda su cosa andrà a fare in RaiCostanzo ha risposto: «Voglio solamente fare unprogramma».

trambi un altro mestiere.In questi sei concerti canterà purein italiano?Sette od otto canzoni in italiano ci sa-ranno di sicuro, ma devo studiareperché la mancanza di pratica mi hafatto dimenticare la vostra lingua. Edio tra di voi, Coniò triste Venezia, Mo-rire d'amore, L'anniversario, Quelloche si dice, L'istrione non dovrebberomancare.Ha mai pensato di incidere un nuo-vo album di canzoni nella nostra lin-gua?Proprio oggi esce il mio libro di me-morie. In Francia ne sono state giàprenotate 250 mila copie e in Cana-da 50 mila, ma in Italia non s'è fattoavanti nemmeno un editore dispo-sto a pubblicarla. Figurarsi se trovo u-na casa discografica disposta a farmiincidere un disco di vostre canzoni.Già. L'Italia ha poca memoria e an-cor meno riconoscimento per gli ar-tisti che hanno reso grande la suamusica. È così purè in Francia?Per fortuna, no. In Francia gli artistiche fanno più pubblico sono quelli diuna certa età. Gente come FrancisCabrel, Alain Souchon, Michel Sar-dou, Patrick Bruel o la stessa SylvieVartan che non ha certo bisogno del-la televisione o delle radio per farsiconoscere. Francamente ho avuto unpo' di apprensione quando è affiora-ta questa nouyelle vague di giovaniautori. Poi però il pubblico s'è accortoche dietro c'era poca consistenza,tanti suoni ma poca melodia, ed ètornato da noi.Scusi la domanda un po' imperti-nente: a 85 anni compiuti, dove tro-va ancora l'entusiasmo di andare inscena?Francamente non lo so. La verità èche non l'ho mai sentito mancare.Così come l'affetto del pubblico. Lafarò sorridere: oggi chi viene a ve-dermi mi ha sempre ascoltato, op-pure è stato costretto dai propri ge-nitori a sentire troppe volte i miei di-schi. Ma tant'è: il nostro legame è ri-masto forte. Persino con molti italia-ni. In fondo io sono un po' italiano: imiei genitori sono fuggiti dall'Arme-nia per salvarsi dal genocidio su unanave italiana.